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MoonSight.
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Lo so... Devo stabilire degli orari per mandarle avanti tutte... Solo che ho sempre meno tempo, tantebaltre cose da fare, un forum da amministrare, fare un intero regolamento gdr, risponderci al gdr.... Help!!!!!!! 
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ahhaahh si ti capisco! ^^ io ho la stessa situazione su youtube xDD avvolte penso di mollare tutto e non fare più niente ma poi mi annoierei a morte lol! . -
MoonSight.
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Gia... Io in You Tube nn ci vado quasi mai... Mi sono innamorata deo forum maadesso mi stanno spiaccicando... Pensa che a breve diverrò founder di uno tutto mio ma non so se avro tempo di amministrare tutto! DX * e arriva altro mp con richiesta per staff* . -
MoonSight.
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Capitolo 2
MIRAGGI?
Aprì un occhio, poi laconicamente l’altro.
Dov’ero? perché mi faceva male tutto? Perché faceva così caldo?
Con sgomento mi resi conto di non ricordare.
Tutto ciò che la memoria mi diceva era che, ore prima, avevo corso, e avevo avuto molta ansia, molto rimorso…
D’un tratto, immagini di un campo distrutto dal fuoco e dalla carestia, mi entrarono nella mente, con forza, come a costringermi di guardare, di ricordare, di rendermi conto…
E così ricordai. Con dolore, sgomento, rabbia, ma ricordai, bene, vividamente tutto.
Sollevai la testa, e subito mi girò. Provai ad aprire gli occhi, e mi fecero male, quando la luce del sole mi abbagliò. Allora guardai in basso, coperta dalla mia stessa ombra, per abituarmi alla luce.
Avevo un respiro leggermente irregolare, ero sudata, stanca, e ogni muscolo mi doleva. Dov’era ora tutta quella forza di leonessa da poco conquistata? Fino a pochi mesi prima ero contenta, soddisfatta di quelle nuove potenzialità, le stesse potenzialità che in quel momento mi avevano abbandonato.
Ero molle, indifesa, come un fiore in un deserto, che lentamente appassisce sotto il sole, si spegne.
Guardai la terra arida sotto di me, tutte quelle increspature… nessuno in quel periodo doveva passarsela bene.
Sembrava che dopo la morte di Mufasa e Simba, il mondo avesse voluto cadere a rotoli, perché dopo quel lutto, il cielo doveva aver dato via tutte le sue lacrime, e non ne regalavano più alla terra dei mortali, che, proprio come fiori, appassivano senza acqua, sulla terra arida.
Mi guardai le zampe: erano ancora intrise di sangue secco, in quanto, nella corsa, me ele ero sbucciate.
Mentre correvano i miei pensieri, un’ombra enorme coprì al luce del sole, e sollevai il muso preoccupata.
Un grosso avvoltoio, girava in circolo sopra di me…
Strinsi i denti fino a farmi male, infuriata, e mi alzai in piedi ritrovando al forza nella rabbia.
Dovrai cercare ancora un po’, uccellaccio del malaugurio!!! Il tuo pranzo non sarò io!!! urlai, verso il cielo, e il mio urlo arrabbiato spaventò il volatiole, che si dileguò indispettito.
Sospirai, guardandomi attorno sconsolata. La terra era secca, spuntava qua e là qualche cactus, ma nulla di più. Neanche l’erba tipica della savana osava crescere in quel luogo, sembrava di essere agli estremi del mondo…
Sbuffai, contrariata.
Che ti succede Nala? Da quando sei così inutile? Vedi di darti una mossa!! dissi a me stessa.
Così mi incamminai.
Una risata si sprigionò alle mie spalle.
Mi voltai di scatto, ma per al terza volta non vidi niente. Ho le travecole? Mi chiesi.
Ancora quella risata, indiscutibilemente di una iena. Deglutii.
Attorno a me grandi massi salivano verso l’alto. Certo non era più così deserto, ma non si scorgeva del verde. Intravisi la sagoma di qualche geco sulle rocce ma nient'altro.
Un rumore alle mie spalle; mi voltai, e finalemente vidi la iena, anzi, le iene.
SI buttarono contro di me sghignazzando, avevano sicuramente fame, come me…
State indietro!!! urlai, ma esse non ascoltarono neanche presero a mordermi e a circondarmi.
Ruggì con rabbia eprovai a difendermi, ma i muscoli dolevano ancora.
Ne ferì un paio con una zampata, ma erano troppe per me… caddì all’indietro, picchiando al testa contro una roccia, e mi trovai senza difese.
Le iene si avvicnnarono, sapendo di avere al vittoria nelle zampe, consapevoli che la loro fame sarebbe stata in parte placata…
E, mentre pensavo che fosse finita, una figura balzò giù dalla roccia soprastante, sovrapponendosi fra me e le iene, ringhiando.
Non avevo mai visto un creatura del genere, aveva il pelo maculato, marrone e nero, come screziato, ed una coda pelosa.
Sorpesa, cominciai a vedere tutto confuso e offuscato, avevo preso davvero una brutta botta…
Mi accorsi, inoltre, che quella creatura non era sola…Continua...
Edited by .:MoonSight:. - 22/6/2013, 21:40. -
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Stupendooo!!!!! xDD povera Nala D:!!! 
ha sofferto veramente tanto meno male che qualcuno è intervenuto a salvarla ^^ (almeno spero a salvarla O.o)
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MoonSight.
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Sì sì...non credo tu abbia capito chi èstato a interevenire... sorpresa! XD . -
Pridelands98.
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Molto carino molto bene, povera Nala! S e ho capito a salvarla dalle iene è stata una pantera! ^^
Interessante, vediamo come sarà il seguito! ^^. -
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infatti non ho capito lo ammetto 
chissà lol!
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MoonSight.
User deleted
Ahahah!! grazie ^^
Comunque no, siete davvero fuori strada... Le pantere nella savan non ci sono...
E stato qualcno di piu piccolo di statura... Non dico altro!
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MoonSight.
User deleted
Capitolo 3
"Kalwin"
Osservai con freddezza quelle creature. Mi avevano salvata, certo, ma questo non significava che potevo fidarmi di loro. Potevano avermi difeso dalle iene per mangiarmi a loro volta, per quanto potevo saperne io.
Ero ancora lì, dove ero svenuta, all'ombra di quelle alte rocce massicce. Seduta eretta, fiera e senza mostrare debolezza nei confronti di quelle creature che, a dirla tutta, avevo visto solo una volta soltanto in vita mia, da lontano.
A poca distanza da me, i corpi di due iene stavano immobili e fermi nella polvere macchiata di sangue; le altre erano fuggite, furiose, in quanto minori in fatto di numero.
Attorno a me, stava un intero branco di quelle strane creature. Erano munite di denti aguzzi, una coda folta, un manto screziato marrone e nero, orecchie molto grandi e appuntite. Che animali erano??
Non erano felini, questo lo sapevo. erano della specie delle iene però, o una cosa simile, in quanto la somiglianza era sorprendente, ma a differenza delle iene, quegli animali ero slanciati, per nulla goffi, con un muso più affilato e uno sguardò astuto e furbo. Avevano zampe molto lunghe, nere.
Un leone sarebbe riuscito comodamente a sopraffarli, ma sicuramente quelle creature avevano più ch chiaro il concetto de "l'unione fa la forza", infatti erano un branco numeroso, e probabilmente neppure tutto.
I canidi strinsero un cerchio intorno a me, lanciandomi occhiate diffidenti e quasi ostili nei miei confronti, occhiate che ricambiai senza esitare.
Mossi la coda, infastidita.
Uno di loro, quello più massiccio, si avvicinò a me.
Che fai da queste parti, Leone? grugnì.
Io drizzai le spalle e fissai l'altro con gli occhi stretti.
Sei tu il capobranco? azzardai. Se dovrò parlare, parlerò con lui soltanto
Il cane s'irrigidì, sollevando appena le labbra e facendo rilucere i canini macchiati dalla recente battaglia.
Alla fine, dopo qualche minuto di silenzio contrariato, cedette. No, non sono io il capobranco. Non ancora. Ma sono il capo di questo gruppo di pattuglia che ti ha salvato la vita, Leonessa, e questo basta per convincerti a parlare. Le iene torneranno presto... non preoccuparti. ghignò, osservandomi con scherno.
Sentii le membra irrigidirsi per la tensione.
Parlerò con il capo di voi o non parlerò affatto. Questo è tutto ciò che posso risponderti
Il cane fece schioccare le mascelle, sgomento. Grattò il terreno con le unghie, con un irrefrenabile desiderio di attaccare, un desiderio che mitigò alla svelta.
Era una specie nemica, il leone, e quella leonessa non solo aveva invaso i loro territori, costringendoli pure a difenderla dalle iene, aveva pure un'odiosa sfacciataggine.
Per tutta risposta, sollevai il mento. Non mi avrebbero smosso da questa decisione.
E sia. Parlerai con il nostro capo. E augurati che Traid ti prenda in simpatia... Ci sono animali affamati, nei dintorni... intimò con un sorrisetto malevolo. Ora seguici senza fare storie, Leonessa, e arriverai al campo intera. Detto questo, fece schioccare la coda seccato e mi sorpassò, mettendosi a capo della carovana, che cominciò ad avanzare in una formazione compatta, stringendosi intorno a me.
Infastidita, mi alzai sulle zampe e camminai al centro del loro gruppo, seguendogli a testa alta e fiera.
Notai che i canidi attorno a me erano rigidi per la tensione, e capii che al mio primo movimento brusco, non avrebbero esitato a mordere. Sbuffai.
Lasciammo i grandi massi e la ombra che essi avevano offerto fino a poco prima, davanti sembrava estendersi solo una landa desolata e arida. Di che campo parlava? Qua non c'è assolutamente niente...! pensai, stringendo i denti. Un'imboscata? Volevano mettermi spalle al muro per attaccarmi, o lasciarmi sotto il sole lontano dal loro territorio? No, non aveva senso. Potevo solo sperare che fossero animali leali e sinceri (seppur altezzosi e scontrosi), e camminai senza fiatare.
In quel momento, qualcosa mi sfiorò la spalla, e mi girai allarmata.
Era un giovane cane, atletico e slanciato, ma sorrideva appena, anche se piuttosto diffidente, per ora.
Sì...? azzardai, sollevando un sopracciglio.
Mi dispiace per Colvigg.. è... un po’ altezzoso, e sa di essere il successore a nostro padre, per questo è turbato quando si mette in chiaro che lui non è ancor il capo... spiegò mesto il giovane cane.
Lo osservai stringendo gli occhi con sospetto. Padre? pensai sospettosa. Realizzai che quel giovane cane era il fratello di questo “Colvigg”, e figlio del capo, “Fraid”. Se Colvigg era il successore, quel povero branco era veramente messo male. Chissà, forse sarebbero andati in rovina come era successo al mio di branco, a causa di Scar.
Al solo pensar quel nome, fremetti ancora per la rabbia; cercai di non darlo a notare.
Capisco, o quasi... risposi mesta, guardando il giovane di sbieco, senza voltare la testa.
Il campo non è molto lontano, lo raggiungeremo a breve. Hai intenzione di dire chi sei l nostro capobranco? azzardò.
Corrugai la fronte, pensosa. Dipende dal vostro capobranco. Dirò se se lo meriterà in fatto di garbatezza, sicuramente non se è come Colvigg... mormorai, come a me stessa.
Il giovane annuì piano. Noto la tua curiosità, comunque io e i miei compagni siamo dei licaoni. Il mio nome è Kalwin, posso almeno sapere il tuo, di nome?
Esitai. Beh, in fin dei conti mi sembrava gentile quel giovane “licaone”, in confronto agli altri, e nel mio nome non c’era niente di segreto; cedetti annuendo. Il mio nome è Nala. Per prevenire la tua prossima domanda, non ho più una vera e propria casa e sì, sono sola. È tutto ciò che ti serve sapere, per ora...
Kalwin aprì al bocca, sul punto di dire qualcosa, ma la richiuse e tacque. Camminò al mio fianco tutto il tempo, il viso pensieroso, gli occhi color oro socchiusi, le zampe lunghe e nere che battevano sul terreno a un ritmo regolare.
I passi felpati della carovana e il sole scandirono quel viaggio, che terminò ai piedi di un grossa rocca.
Deglutii, e Clovigg lo notò. Ghignò con malizia, poi sparì in una fessura, nella roccia. A lui seguì il resto del gruppo.
Io ero più grossa, più robusta... non ero sicura di riuscire a passare in quel anfratto...
Dai, vieni. È un gioco di ombre e luci, il passaggio non è così sottile come sembra... ridacchiò Kalwin, sfiorandomi la spalla; il giovane licaone sparì nella fessura della roccia levigata, con un ultimo movimento della coda lunga e folta.
Scrollai le spalle, poi infilai il muso dove gli altri erano spariti; presi un respiro e mi decisi a seguirli, per non perdere le loro tracce.
Mentre passavo, la roccia mi sfiorò le anche, ma riuscii a passare comunque.
Raggiunsi correndo gli altri, e guardai su: il fiato mi rimase mozzo, gli occhi non mi si staccarono dal soffitto della caverna, un soffitto fregiato da strani spuntoni di roccia, appuntiti e contorti, ma che avevano un non so che di mistico, e inquietante.
Si sentiva nell’aria il suono dell’acqua, e l’aria stessa era umida e pesante; alcune pareti della grotta sotterranea brillavano di riflessi smeraldo e oro.
Bello vero...? mormorò Kalwin, con un sorriso mesto.
Io annuii. Sì, è bellissimo. Voi vivete qua, sottoterra? domandai poi, stupita.
Il licaone rise, poi scosse la testa facendo ondeggiare le grandi orecchie a punta. Ma no, ma questo è un passaggio sicuro e fresco, per raggiungere il campo. Sopra di noi c’è il deserto, un deserto di rocce nere e a punta; questa è una scorciatoia sicura e veloce....---
-KALWIN! Che stai facendo?! La prigioniera non deve avere informazioni sul branco, se lei non ne vuole dare a noi. Avremmo dovuto lasciarla alle iene, a questo punto! ruggì furioso Clovigg, che si era fermato e gli aveva ascoltai.
”Prigioniera?? Ma stiamo scherzando..?!?” pensai, scandalizzata. Estrai gli artigli, furiosa, e fui sul punto di ribattere ruggendo.
Colvigg! Calmati, non è una prigioniera, l’abbiamo salvata noi e noi la porteremo da Fraid! Smettila di fare il capo, fratello, non lo sei. Non dimenticarlo!
Mi girai di scatto: Kalwin mi aveva preceduto, e lui aveva ringhiato contro il fratello, infatti i canini erano scoperti e minacciosi, il pelo sulla nuca dritto.
Colvigg fece schioccare le mascelle. Zitto tu, fratello! Certo, non sono ancora il capo,ma lo diventerò, presto, non temere rispose l’altro con un ghigno. E non sarò clemente con gli ostaggi come lo è nostro padre... intimò,poi studiò il giovane fratello, allungò il collo e sibilò: ... E neppure con i traditori. Detto questo, con uno schiocco di coda se ne andò a guidare il gruppo, sparendo alla loro vista.
Strinsi gli occhi.
E Fraid vuole davvero lui come successore? sussurrai, seccata.
Non è lui a deciderlo. Siamo quattro fratello, il primo e il secondogenito si sfidano nella lotta, il vincitore prende il comando...
E allora perché è sicuro di essere il futuro capo, se non è ancora detto?
Beh... Sono io il secondogenito... Lui è convinto di battermi
Sgranai gli occhi, contrariata. Ma tu non lascerai che sia lui il successore, non è così...? azzardai.
Kawin rise amaramente. Certo che no, ma lui mi batterà... ma lo sfidante che si ritira, viene cacciato. E se non si ritira.... la voce gli si ruppe, e il licaone deglutì.
Si voltò a guardarmi con un sorriso triste. ...Chi non si ritira viene ucciso.Continua...
Licaone ----->
Edited by .:MoonSight:. - 30/7/2013, 17:25. -
Pridelands98.
User deleted
Ahahah!! grazie ^^
Comunque no, siete davvero fuori strada... Le pantere nella savan non ci sono...
E stato qualcno di piu piccolo di statura... Non dico altro!
Errore: pantere e leopardi sono lo stesso animale.
Ora passiamo al capitolo.. alla buona l'hai ripresa (come si suol dire) XD Che bello il capitolo, questi fratelli leoni mi ricorda qualcuno, chissà chi Quel licaone che ha fatto l'antipatico è Scar versione canide, poco ma sicuro. XD Vediamo ora cosa farà Nala davanti al leader del branco dei licaoni.
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Littlelionking.
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Buona idea, bella l'idea di fare una ff sul viaggio di Nala!
Mi piace! Continua presto. -
MoonSight.
User deleted
CITAZIONEErrore: pantere e leopardi sono lo stesso animale.
Lo so, ma comunque sia, nella savana non ci sono leopardi neri xD Quindi niente pantere
Si vedrà, per la storia.... -
kiaravitani.
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Bellissima questa FF! Continua a scrivere
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Wooow!!! Fantastico!!! bella idea questa dei licaoni! Povero kalwin, deve avere più fiducia in se stesso ^^ magari Nala l'aiuterà xD
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Nala, alla ricerca della speranza |
