Viaggio nell'Oblio

una storia antica, che si intreccia col presente

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    più avanti vedrai cose ben più inerenti con la civiltà greca ^^

    Non vedo l'ora io adoro la civiltà Greca ;)

    CITAZIONE
    però mi dispiace che a nessun altro piaccia questa FanFiction :/

    Se può consolarti allora siamo in due .-.

    CITAZIONE
    Ma poi scusa questi vichinghi sanno pensare solo alle femmine? invece di ammazzare quel povero uomo non si poteva cercare un compagno che magari era dall'altra sponda? EH?! XD
    CITAZIONE
    ma vaff**** XD

    E' la seconda volta che mi ci mandi :,( misà che mi devi delle scuse!
     
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  2. Somoya
     
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    Ma poi scusa questi vichinghi sanno pensare solo alle femmine? invece di ammazzare quel povero uomo non si poteva cercare un compagno che magari era dall'altra sponda? EH?! XD
    CITAZIONE
    ma vaff**** XD

    E' la seconda volta che mi ci mandi :,( misà che mi devi delle scuse!

    no,non mi scuso XD
     
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  3. Somoya
     
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    BUONA PASQUA BRANCO!

    vi posto un capitoletto che ho scritto di getto^^
    buona lettura!


    Capitolo III – Sfida in Alto Mare (parte 1)

    Senza cerimonie i vichinghi abbandonarono il villaggio; preso il largo sul grande drakkar, lasciarono dietro una scia di distruzione nel cremisi baluginare delle fiamme e nel candido volteggiare della neve.
    Per diversi giorni la veloce imbarcazione fu sospinta dai venti verso nuovi lidi, la lunghezza del dì accorciava e, dopo mesi, i vichinghi furono avvolti dalle tenebre, stavano solcando il Mare del Nord.
    Le tempestose acque non intimidivano né la nave, né tantomeno l’indomito equipaggio, che, sotto l’imperiosa guida del Colosso, si preparava a superò lo stretto della Manica, e, dopo giorni di navigazione, era entrato nel golfo di Biscaglia.
    Purtroppo i valorosi marinai fecero un’amara scoperta.
    Sulla rotta del drakkar vichingo si trovava un ostacolo, un terribile avversario, una grossa e potente galea, con almeno un’ottantina di soldati a bordo e circa duecento rematori che, in caso di battaglia, avrebbero impugnato le armi, una forza considerevole.
    Wulfgar guardò la nave in lontananza, un’insana smania di abbordarla lo colse, ma riuscì a far prevalere la ragione, non avrebbero potuto vincere in uno scontro diretto, i nemici erano troppo numerosi. Scambiò qualche parola con il vecchio Boromil e con i suoi favoriti, il Nero e Unferth, erano tutti d’accordo con la decisione di evitare la galea nemica, tranne Unferth “Chissà quante provviste ci saranno lassù…” pensava il corpulento guerriero.
    Date le disposizioni Wulfgar si avviò a passi pesanti verso la prua, appoggiata al drago scolpito della chiglia, la giovane donna dai capelli rossi, Kadlin, studiava assorta il mare e il vascello lontano, poi girò lo sguardo nella sua direzione, ma non guardava lui, stava guardando il Nero, lui ricambiava e le sorrideva, il figlio di Ejtau colpì con uno schiaffo il collo del giovane, che cadde in avanti come se fosse stato colpito da una mazzata, -Non è il momento di fare lo smielato, non trovi?- chiese il colosso biondo con un tono autoritario, anche se era divertito dalla tresca che da un paio di giorni si stava sviluppando a bordo tra il Nero e la giovane Kadlin. Tuttavia furono distratti da sordi echi di battaglia, i nemici si erano accorti di loro, i loro insulti venivano trasportati dal vento fino al drakkar, la grande galea stava virando verso di loro, speravano nel vento a loro favore per intercettare la più esile nave.
    La galea da guerra, lunga oltre quaranta metri, dotata di due alberi e grandi vele latine, era un prodigio della tecnologia marittima, e faceva sfigurare il drakkar a cui dava la caccia. L’equipaggio, contava di colpire il nemico confidando nel vento a favore. A poppa, sotto la scarlatta tenda rialzata del comando, un uomo stava guardando verso l’imbarcazione nemica, gli occhi brillavano di ardore guerriero, aveva dedicato la sua vita alla chiesa di Roma, ma in primo l’aveva dedicata alla pugna, da venti anni cercava un avversario degno della sua lama, forse tra quei rissosi pagani c’era qualcuno di adatto? Era da tempo immemore che lui, Roland De Raque, Gran Maestro del Tempio, eseguiva gli ordini strettamente confidenziali del Papa, giurando di proteggere la cristianità a tutti i costi, era da poco reduce da uno scontro con i sareceni provenienti dal Sultanato di Granada, infatti il templare e il suo equipaggio era stato sorpreso a perlustrare le terre iberiche, infine, per non danneggiare troppo il superbo vascello, decise di superare lo stretto di Gibilterra, contando di rivarcarlo dopo diverse ore; almeno finche non incapparono nel drakkar vichingo.
    Con violenza voltò le spalle al mare, la cotta di ferro copriva gran parte del suo corpo nerboruto, indossò, con l’aiuto di due uomini, la pesante armatura, completa di elmo, corazza, bracciali e schinieri, era lucida e massiccia, fatta d’acciaio puro, una croce bianca spiccava al centro della corazza, l’elmo era rinforzato da strisce di ferro incrociate, le protezioni per gli arti erano lisci e sdrucciolevoli; poi sul tavolo di noce, davanti a un crocifisso di bronzo una claymore scozzese faceva mostra di se, Roland impugno la pesante spada a due mani, era lunga un metro e mezzo dal pomo alla punta della lama, l’elsa era decorata con motivi geometrici dorati, la lunga lama splendeva di luce propria, era un’arma formidabile, resa ancora più pericolosa nelle esperte mani del combattente.
    Roland diede alcuni ordini concitati, i suoi novanta soldati, per lo più soldati di ventura o mercenari, si preparavano alla battaglia, al suo fianco un altro templare, celato dall’elmo, più giovane, più spericolato, l’aveva scelto personalmente come assistente per la sua lealtà, -Stai pronto Pietro, tra poco ci bagneremo nel sangue dei pagani- disse in francese, l’altro annuì leggermente, stringendo lo scudo crociato a se, mentre con la destra brandiva la spada leggera.
    Sotto gli incitamenti dei tamburi i vichinghi vogavano con tutta la loro forza, tentando di superare la più pesante nave, appena gli scafi si affiancarono, i vichinghi esultarono, c’erano oltre trentacinque metri tra le due imbarcazioni, ormai erano quasi sfuggiti, ma, inaspettatamente, le tre grosse baliste della galea scoccarono due grossi dardi che si conficcarono nella fiancata del drakkar, spaccando gli scudi appesi e tranciando in due un guerriero ai remi. Improvvisamente la nave di Wulfgar si arrestò e inverti la marcia, i dardi erano provvisti di grossi cavi e la galea stava trascinando il drakkar come un pesce che ha abboccato alla lenza.
    Wulfgar sgranò gli occhi –TAGLIATE QUELLE FOTTUTE CORDE!!!- ruggì, ma prima che gli uomini riuscissero ad ubbidire le due navi si erano avvicinate pericolosamente; le navi rollarono, si giravano tra gli influssi combinati di flutti, venti e remi, infine la poppa del drakkar colpi la prua della galea, un audace soldato della galea, incoraggiato dal fatto che la prua della sua nave fosse più alta della poppa del drakkar, spiccò un salto, proprio verso Wulfgar, mirando a spaccargli la testa con un fendente, ma il gigante fu più rapido, lo colpì con una martellata mentre era a mezz’aria, scagliandolo fuoribordo, l’armatura lo trascinò negli abissi, l’ultima cosa che senti furono i timpani che scoppiavano per la pressione.
    continua...

    fatemi sapere che ne pensate :D!!!

    Edited by Somoya - 17/4/2013, 17:28
     
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    Capitolo di Pasqua!! Mi è piaciuto molto e per un attimo sono rimasto stupito riguardo la decisione di Wulfgar di evitare la galea dato che a quanto ho capito dai cap precedenti è una persona molto rissosa ^^ anche se aveva fatto una scelta saggia stavolta.
    Sono proprio curioso di sapere come faranno i vichinghi a vincere contro quel gioiello della tecnologia marittima....
    CITAZIONE
    Wulfgar sgranò gli occhi –TAGLIATE QUELLE FOTTUTE CORDE!!!- ruggì

    mamma mia lo avranno sentito pure i saraceni XD
    aspetto il seguito ^^
     
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  5. Somoya
     
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    non capisco perchè ma mentre scrivevo il capitolo su Morani mi è preso di scrivere questo di capitolo o_0...
    si, che entrambe le fanfiction sono connesse U.U

    vabè pazienza, divertitevi ^^

    Capitolo III - Sfida in Alto Mare (parte 2)

    Wulfgar era pronto, i martelli erano nelle sue mani, pronti a seminare morte, i suoi guerrieri avevano recuperato gli scudi sulle fiancate e si erano ammassati dietro di lui, anch’essi pronti all’imminente massacro. I soldati della galea si sporsero, archi in mano, e scagliarono una raffica contro i vichinghi, la maggior parte alzò i robusti scudi, altri vennero falciati, ben quattro frecce colpirono Wulfgar, ma la densa massa muscolare, sommata alle pelli non conciate, bastò a fermare le frecce prima che colpissero organi vitali, il colosso aveva incrociato i martelli davanti al suo viso, proteggendolo, poi li calò e gettò un urlo animalesco verso i nemici, quelli, vedendo il bersaglio praticamente illeso si riempirono di paura, un terrore mistico, dettato dall’ignoranza.
    Improvvisamente una figura imponente e corazzata si fece largo, Roland guardò Wulfgar dall’alto, nascosto dall’elmo, fissò per un attimo interminabile i cupi occhi grigi del gigante, in quel momento capì che aveva trovato il nemico che agognava, un uomo capace di dargli una memorabile vittoria, o una splendida morte, ordinò ai suoi di abbassare gli archi, si tolse l’elmo, incurante della vicinanza dei nemici, la brezza soffiò sul viso abbronzato, un lampo di sfida gli attraverso gli occhi, fissava il nemico, il nemico fissava lui; i due gruppi di guerrieri erano dubbiosi, non sapevano cosa fare, ma avvertivano la tensione del momento e attesero.
    Wulfgar fissava con rabbia il cavaliere che lo squadrava dall’alto, si era tolto l’elmo, avrebbe potuto lanciargli un martello in faccia, rompendogli il cranio, ma aspettò, quell’uomo non sembrava il tipico, debole soldatino che si abbatte con un colpo, quello sapeva il fatto suo, subito dopo gli parlò –Ti propongo un affare- disse Roland in un perfetto inglese –Capisci cosa dico?- chiese dopo, Wulfgar soppesò le parole –Ti capisco- rispose infine con voce roca che tradiva il suo accento nordico, il cavaliere continuò –Siamo molto più numerosi di voi, non avete scampo, ma vi offro una possibilità… combatti contro di me! Se mi sconfiggerai, potrai andartene coi tuoi uomini, se vinco io, loro potranno andarsene comunque, ho già molti nemici, non posso permettermi perdite inutili… ordunque sali a bordo della mia nave e affrontami, sta a te decidere!- esclamò tra l’incredulità generale.
    Wulfgar ribollì di rabbia, sapeva che era al cento per cento una trappola “Magari il tipo combatterà da solo, ma appena la sua testa sarà spalmata sul ponte i suoi mi si lanceranno addosso” pensò il colosso, ma la voglia di sangue si era già impossessata della sua mente, sbuffò, poi con due balzi scavalcò i due metri e mezzo di dislivello tra i due ponti, Roland e i suoi si spostarono rapidamente indietro, stupiti dalla mole e dalla velocità di Wulfgar, i soldati lasciarono spazio ai due, ma puntarono le frecce contro il gigante, pronti a scoccare in caso le cose fossero andate male.
    Roland toccava il metro e novanta, ma era oscurato dalla stazza del vichingo, scacciò quei pensieri e con voce ferma chiese –Sei pronto a morire pagano?- -È umorismo? Ti piacciono le storielle? Ora te ne racconto una io: ti darò tanti di quei calci in culo da farti vomitare il cuore, divertente no?- rispose Wulfgar sorridendo beffardo, poi si fece serio, incastrò i martelli nella cintola, estrasse la lunga spada in damasco e si fiondò con un urlo sul templare, ma questo fu abbastanza veloce da frapporre la claymore tra se è il nemico, le due lame d’acciaio tintinnarono e si sfregarono, provocando roventi scintille, il vichingo superò l’avversario, ma prontamente si girò e attaccò nuovamente, ma per la seconda volta Roland deviò la lama di Wulfgar e provò un attacco, fece roteare la pesante spada sopra la testa e mirò al fianco del gigante, stavolta fu il grande guerriero a parare il colpo, ma a differenza del templare non lo deviò, le due armi si scontrarono con forza, le braccia di Roland assorbirono tutta la forza del contraccolpo, era come se avesse colpito una colonna di marmo, indietreggiò, improvvisamente si rese conto dell’errore che aveva fatto, era convinto di riuscire a colpire mortalmente il nemico spezzando la sua difesa, come aveva fatto vittoriosamente con innumerevoli nemici, ma la forza dell’avversario attuale era notevolmente fuori scala.
    Wulfgar osservò il volto celato dall’elmo, anche se non lo vedeva, poteva immaginare il terrore sul suo voltò, un sorriso selvaggio increspò il viso barbuto, il gigante biondo si avvicinò a passi lenti al templare, poi calò un fendente di scatto, Roland parò nuovamente il colpo, ma la forza dell’impatto lo fece cadere su un ginocchio, con prontezza Wulfgar colpi al centro del torace il nemico con un calcio, questo venne sollevato da terra, l’armatura crociata si deformò per un attimo, ricadde con forza sul duro fasciame del ponte, la claymore gli sfuggì dalle mani, il fiato gli usci dai polmoni, Roland ringraziò di avere l’armatura addosso, altrimenti le sue costole si sarebbero spezzate; con i riflessi dimezzati, a causa del dolore, il templare si rialzò ma il vichingo gli fu addosso in un secondo, colpì con una tremenda testata il capo corazzato, senza sentire alcun dolore, il compenso Roland ricadde, le vibrazioni del metallo lo stordirono, senti una presa al volto, l’elmo gli fu sfilato malamente, Wulfgar torreggiava su di lui, lo inchiodò con un piede al suolo, -Allora, a cosa dovevo essere pronto?- chiese con voce dura, poi stritolò l’elmo nella mano, l’acciaio si schiacciò come semplice latta nella sua morsa. Roland temette la morte solo due volte nella sua vita, una volta da ragazzo, contro una masnada di banditi, e ora, di fronte a questo demone sputato fuori dall’Inferno, -Che cosa sei?- chiese il templare, mantenendo un tono contenuto, a dispetto del dolore e del sangue che sgorgava dal labbro spaccato, il gigante non ebbè il tempo di rispondere che con la coda dell’occhio notò il secondo templare che si apprestava a colpirlo, prontamente si girò e colpì con la spada lo scudo del discepolo di Roland, questo fu ribaltato all’indietro dalla forza del colpo, finendo a gambe all’aria.
    In un attimo la situazione precipitò, una ressa di mercenari furibondi attaccò Wulfgar, per un attimo il prode vichingo fu sommerso dalla folla armata, poi, con un verso mostruoso, colpì senza trattenersi, gli uomini che gli stavano sopra furono scagliati in aria, alcuni vennero spinti via di diversi metri, il gigante aveva impugnato nella mano sinistra uno dei suoi martelli e colpiva con furia sanguinaria: il berserk si era risvegliato, l’ultima volta era riuscito a controllarsi, stavolta non fu così: ruggendo e sputando sangue caricò i nemici, se ne trascinò appresso una mezza dozzina, li sbatté con violenza contro la balaustra, spezzando vertebre e ossa, alcuni nemici furono falciati, altri scagliati in mare; gli occhi del gigante erano rovesciati, solo il battito del cuore risuonava nelle sue orecchie, la lucidità l’aveva abbandonato, uccideva per saziare la sua sete di sangue.
    Un mercenario puntò una delle grosse baliste contro il gigante, poco importava se il colpo avrebbe falciato anche i suoi compagni, l’importante era spacciare quel demone, prese la mira, ma prima che potesse scoccare un colpo d’ascia gli scoperchiò il cranio: Unferth e gli altri vichinghi si erano uniti alla battaglia.
    In breve la galea diventò l’inferno in Terra, una calca di uomini urlanti che si colpivano e s’insultavano a vicenda, i soldati della galea tentavano di ricacciare i vichinghi sul drakkar, ma con scarsi risultati.
    Nella furia della ressa un’agile figura si faceva strada: il Nero, armato della sua corta daga, schivava i colpi e colpiva gli avversari con l’agilità di un gatto, riuscì a crearsi un varco fino al castello di poppa, lì sollevò grossa botola che portava nella sezione sotto il ponte, dove i prigionieri erano incatenati ai remi, “Il nemico del mio nemico dovrebbe essere mio amico” pensò, poi discese le scale, si trovò nel “ventre” della nave, era un lungo corridoio, dove un centinaio di uomini di diverse etnie erano imprigionati a dei grossi ceppi e costretti a remare per far muovere la galea quando mancava il vento o quando si entrava in combattimento, ad un tratto un prigioniero urlò verso il Nero -OCCHIO!-, lo svelto vichingo si calò istintivamente, sentì un sibilo sopra la testa, si gettò in avanti con una capriola, poi si rimise in piedi e si girò di scatto verso l’aggressore. Il carceriere della galea teneva in mano una grossa ascia arrugginita, era un uomo molto alto, grasso e massiccio, aveva la testa completamente calva con un barbone grigio e disordinato, indossava solo un paio di braghe lerce; i prigionieri si misero a urlare e inveire contro il carceriere, questo si avvicinò goffamente al giovane e vibrò un potente colpo d’ascia contro l’intruso, ma quello schizzò via giusto in tempo, la grossa lama si conficcò nel pavimento ligneo, subito il Nero balzò sull’imponente nemico affondando la daga nel flaccido ventre dell’ omone, ma la lama non raggiunse nessun organo, fermata dallo spesso strato adiposo, il carceriere lo agguantò per il collo e lo scagliò di lato poi si sfilò la lama grugnendo e lasciandola cadere poi si avventò sul Nero, lo prese un’altra volta tirandolo a se, tentò di stritolarlo in un abbraccio mortale ma il giovane sguscio fuori dalla sua presa come un’anguilla.
    Il Nero indietreggiò, non aveva spazio per aggirare il grosso nemico, doveva affrontarlo di petto, scattò avanti a colpì con un pugno la solida mascella del nemico, poi lo colpì con un gancio allo stomaco, sulla ferita sanguinante, ma venne afferrato per i capelli dalla grossa mano del gigante, questo lo sollevò e lo colpi con un pugno allo sterno, poi lo gettò addosso ai prigionieri, questi lo incitarono a non arrendersi e continuare a combattere, il Nero si rimise in piedi al centro del corridoio e continuo a indietreggiare per non farsi afferrare dal nemico, ansimava per la fatica, ma con sublime delizia si accorse che anche il carceriere era in difficolta: annaspava e si teneva la ferita al ventre, era l’occasione giusta. Il Nero scattò con velocità fulminea verso il carceriere, a pochi passi da lui spiccò un salto e lo colpi al viso con i piedi uniti, il carceriere barcollò indietro, il vichingo lo incalzò, gli diede un forte calcio tra le gambe, facendolo piegare dal dolore, poi gliene diede un altro al viso, il carceriere cadde addosso ai prigionieri, questi lo ghermirono e lo tennero stretto, -FORZA ADESSO!!!- gridò un prigioniero dallo sguardo folle e dai capelli brizzolati verso il Nero, questo non se lo fece ripetere, recuperò la daga e si lanciò addosso al carceriere immobilizzato affondandogli la lama nella gola grassoccia, quello emise un rantolo e si abbandonò senza vita.
    I prigionieri spinsero via l’ingombrante corpo, poi l’incatenato abbronzato con lo sguardo folle si alzò –Forza compare liberaci che vogliamo accoppare pure noi!- disse al Nero, -Ci aiuterete?- chiese il giovane vichingo col fiatone, -Certo compare! Darius di Siracusa mantiene la parola!- ribatté il prigioniero con foga, allora il Nero frugò il cadavere del carceriere e trovò una chiave che uso per liberare, non senza difficolta, Darius, -Scusa compare ma se ti metti a liberarci uno alla volta facciamo notte!- disse questo, scosto il Nero e strappò l’ascia dal pavimento e colpì il ceppo più vicino liberando gli uomini, sebbene questi avessero ancora le mani incatenate, -SI COMBATTE BENE ANCHE COSI!!! FORZA BASTONIAMOLI TUTTI!!!- urlò continuando il suo lavoro. Nel giro di pochi minuti oltre cento prigioni si riversarono sul ponte.


    piccole chicche , aprite pure ^^

    la spada di Wulfgar, forgiata da un gioiello di fabbro in acciaio damasco


    La Claymore di Roland, tuttavia forgiata in semplice acciaio temprato, la forma massiccia compensa U.U


    spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche se a parte Thunder questa fanfiction non la legge nessuno :/

    Edited by Somoya - 4/5/2013, 14:09
     
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    Bel capitolo, quel Roland francamente per quanti kili di armatura poteva avere addosso non mi pareva niente in confronto a Wulfgar, e infatti lo ha battuto. Cmq questo capitolo è leggerissimamente sanguinoso ^^ bella la scena in cui il Nero affronta il ciccione, epico scontro!!!
    Aspetto il seguito e ricorda, no sangue, no party
     
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  7. Somoya
     
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    Bel capitolo, quel Roland francamente per quanti kili di armatura poteva avere addosso non mi pareva niente in confronto a Wulfgar, e infatti lo ha battuto. Cmq questo capitolo è leggerissimamente sanguinoso ^^ bella la scena in cui il Nero affronta il ciccione, epico scontro!!!

    Grazie Thunder, purtroppo questo è un periodaccio, mai avuto un calo ispirativo del genere .-.

    vabè, intanto posto quel poco che ho scritto, mi scuso subito per eventuali errori grammaticali, causa tastiera caina -.- (dovrò cambiarla un giorno :/)

    Capitolo IV - La Flotta Saracena

    Wulfgar sfondo l'ennesimo cranio, i cadaveri intorno a lui crescevano e la sua sete di sangue diminuiva, quando tornò lucido i nemici si tenevano a distanza, terrorizzati, incapaci di attaccare nuovamente. Ad un tratto le urla sulla galea aumentarono, una ressa di uomini mezzi nudi e incatenati si riversavano sul ponte, attaccando chiunque capitasse a tiro, la loro sete di vendetta era troppo grande per dar peso alle promesse che Darius aveva fatto al Nero, questo strattonò il siracusano urlandogli in faccia -MA CHE FANNO??? DOVEVATE AIUTARCI!!!-, Darius spinse via il giovane -IO TI STO AIUTANDO!!!- ribattè con foga -Se questi altri sono delle bestie non è colpa mia!- esclamò indicando la massa di ormai ex-rematori.
    Nella foga della battaglia Wulfgar riuscì a sovrastare il trambusto urlando una ritirata, i vichinghi riuscirono a tornare quasi tutti sul drakkar mentre sulla galea continuava la pugna.
    il Nero balzò per ultimo sul drakkar seguito da Darius, le cime degli arpioni furono tagliate, e le navi si separarono; -Dobbiamo squagliarcela al più presto!- urlò Unferth mentre indicava il mare a oriente: tre navi dalle vele rosseggianti si stavano avvicinando, malgrado la distanza si capiva che si trattava di navi saracene, queste ora puntavano sulla galea contando di catturarla, per i vichinghi era l'occasione buona per la fuga.
    Gli uomini di Wulfgar remavano senza risparmiarsi, mentre si allontanavano, cercando di entrare nel Mediterraneo, passarono affianco alle navi saracene, troppo lontani per essere bersagliati ma abbastanza vicini da sentire le minacciose grida in arabo, una delle tre navi virò, puntando sul drakkar, mentre le altre due abbordavano la galea.La nave dei fedeli del Profeta era priva di remi, ma la grande vela la faceva filare molto velocemente, ma per loro sfortuna avevano il vento contro, i vichinghi potevano contare sui remi e perciò riuscirono a staccare gli inseguitori.
    Quella notte a bordo del drakkar, Wulfgar riunì i suoi fidati, lui, Unferth, il Nero, il vecchio Boromil, Kadlin, la ragazza dai capelli di fuoco e infine Darius, il siciliano si sedette nel cerchio di uomini, aveva qualcosa da dire: -Siete pericolosi e pazzi! Ma vero vi dico, specialmente tu bestione!- disse puntando il dito verso Wulfgar che lo guardava trucemente, Darius, per nulla intimidito contiuò a parlare tranquillamente -Mi piacete! Sapete a casa mia tutti mi ritengono pazzo, però io penso che la follia va di pari passo con la genialità, per cui, visto che mi avete liberato, ora ricambierò il favore! Quindi, banda di marrani, dove volete andare? conosco ogni tratto di costa, da qui ad Alessandria non c'è cala che io non conosca, chiedete pure!- detto questo si mise a braccia conserte e sorrise malizioso. Wulfgar sguainò la sua spada e l'afferrò per la lama -Questa spada si chiama Neagling, fu forgiata per mio padre, da un certo Al-Shawaki... so che vive in un isola, in Italia, non so il posto esatto, ma immagino sarò un isola dominata dagli arabi... - il Colosso si interruppe, vedendo che il sorriso sulla faccia di Darius si era spento ed era impallidito, poi il siciliano proruppe in una grossa risata, mentre i presenti lo guardavano interrogativi. Darius si calmò, prese fiato e si rivolse nuovamente a Wulfgar -Il mondo è paese... è stato Dio a portarti da me, conosco bene Al-Shawaki, di persona, vive su un'isola al Nord della mia Sicilia, lo chiamano cosi, il Generoso, perchè ha permesso a molti profughi di vivere nella sua isola e li tratta come fratelli si dice, io penso sia pazzo anche lui, in ogni caso sto divagando, io gli ho tirato una fregatura mesi fa, credo che se mi rivede mi aprirà in due...- disse deglutendo, il Nero aggrottò le sopracciglia "Prende di petto Wulfgar senza timore ma ha paura di questo Al-Shawaki..." pensò tra se e se; Wulfgar zittì tutti, si alzò e si girò, dietro di loro una nave li seguiva, -Ancora non ci hanno mollati!- ringhiò, poi urlo agli uomini di remare con più vigore, mentre il drakkar prendeva velocità Wulfgar si girò verso Darius -Ci condurrai in quest'isola, non temere, siamo i più feroci uomini del mondo, un uomo solo cosa potrebbe mai farci?- -Può farci molto!- ribattè il siracusano -Non è solo un uomo, è il guerriero più forte che io abbia mai visto, e credimi ne ho visti migliaia di guerrieri, ma lui... è un'altra cosa, ma lo conoscerai...- concluse alzandosi, Wulfgar si rigirò verso la nave saracena che fendeva le acque in lontananza, ora aveva un'altro motivo in più per incontrare quell'uomo che fu amico di suo padre.

    bè, non succede molto, ma fatemi comunque sapere che ne pensate ^^

    Edited by Somoya - 21/7/2013, 17:14
     
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    CI ha messo un bel po' ma alla fine ce l'hai fatta, magnifico!
    Allora come al solito è scritto molto bene, immagino che sicuramente quei pazzi andranno nelle terre degli arabi a farsi mazziare XD
    CITAZIONE
    Questa spada si chiama (nome spada Beowulf) , fu forgiata per mio padre, da un certo Al-Shawaki...

    Una delle spade di Beowulf credo che si chiami Hrunting o Naegling
    CITAZIONE
    io penso che la follia va di pari passo con la genialità

    mi ricorda qualcuno XD
    Aspetto il seguito e non postare tardi che si è fatto davvero interessante
    Voglio il sangue degli infedeli XD
     
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  9. Somoya
     
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    CITAZIONE
    CI ha messo un bel po' ma alla fine ce l'hai fatta, magnifico!
    Allora come al solito è scritto molto bene, immagino che sicuramente quei pazzi andranno nelle terre degli arabi a farsi mazziare XD

    .... maybe...XD

    CITAZIONE
    mi ricorda qualcuno XD
    Aspetto il seguito e non postare tardi che si è fatto davvero interessante

    e chi ti ricorda?XDXD

    cercherò di postare il prima possibile, vedi che periodo fuso :/
    grazie comunque :D , almeno questa ff ha un lettore XD
     
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23 replies since 19/2/2013, 18:58   485 views
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