Mashujaa wa zamani

prequel.. (o come si scrive..)

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    era solo che nn era chiaro se erano stati risparmiati oppure c'era qualos' altro^^

    magari potevi aggiungere uno stranamente nn risentirono di alcun effetto^^
    comunque è una piccolezza^^
     
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    beh, si, ma crea suspence per il capitolo successivo riguardante quell'episodio =)
     
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    -Iorody!! Che cosa succede?-
    -Non lo so!!!-
    Entrambi i cuccioli corsero dai rispettivi genitori scuotendoli, ma quest'ultimi rimasero a terra privi di sensi.
    Erano terrorizzati, poi una voce dolce ma affaticata risuonò nella caverna.
    -Non preoccupatevi, stanno bene, siamo stati noi, abbiamo attinto dalle loro energie, vi spiegherò dopo, ora dobbiamo riposare tutti quanti.-
    La leonessa dagli occhi blu cadde istantaneamente in una sorta di letargo, lasciando ancora sconvolti i due cuccioli.
    Passarono molte ore, Tuhuma e Iorody erano accucciati di fianco ai genitori, ogni tanto provavano a svegliarli, ma senza risultati.
    Poi, improvvisamente, Loynaar si svegliò e si mise a sedere.
    I tremori su tutto il corpo lasciavano intendere che era ancora molto debole.
    Lentamente i cuccioli le rivolsero uno sguardo di apprensione.
    -Mi dispiace, curare quel leone ci ha prosciugato tutte le energie vitali, abbiamo rischiato molto per salvare la sua vita, e abbiamo dovuto integrarne di nuova velocemente, ma non preoccupatevi, stanno bene, devono solo riposare.-
    I cuccioli esplosero in un pianto liberatorio, trattenuto a stento per tutto quel tempo.
    La leonessa si avvicinò prima a uno, poi all'altro, guardandoli con una dolce espressione, riuscendo a tranquillizzarli.
    I lineamenti del muso erano dolci, i grandi occhi blu sembravano zaffiri preziosi, ma lasciavano chiaramente intendere che si trattava di una leonessa che nulla aveva in comune con gli altri esemplari della sua specie.
    -Ci assicuri che stanno bene?-
    Il piccolo cucciolo dalla voce acuta, si stava rivolgendo a Loynaar quasi supplicandola.
    -Certamente, altrimenti cercherei di salvarli.-
    Il sorriso sul muso della leonessa riuscì a tranquillizzarli entrambi.
    Passarono attimi di silenzio, poi il piccolo leone si rivolse nuovamente alla leonessa.
    -Chi siete voi?-
    Fissando nel vuoto, la leonessa rispose con voce calda.
    -Io sono Loynaar, lui invece è Rasur, ci siamo imbattuti casualmente nelle vostre tracce e ci hanno condotto fin qui, eravamo solo curiosi di capire cosa ci fosse in cima a questa montagna.-
    -E perchè ci avete attaccato allora?-
    -E' stata una reazione istintiva, dobbiamo ancora abituarci all'idea che non tutto quello che ci circonda è una minaccia.-
    -Perchè non svegli di nuovo tutti?-
    La voce squillante del piccolo lupo stava quasi implorando la leonessa.
    -Perchè per farlo, dovrei cedere di nuovo la mia energia vitale, e tornerei come prima; lo farei se fosse necessario, ma al momento è sufficiente che tutti riposino.-
    Il piccolo leone si fece di nuovo avanti.
    -Ma non ti basta mangiare? Qui abbiamo molto cibo a disposizione.-
    Gli occhi della leonessa si addolcirono ancora di più a quelle parole.
    -Ti chiami Tuhuma, vero?-
    -Si-
    Rispose il piccolo, incrociando i grandi occhi della leonessa.
    -Vedi, a noi non serve a nulla mangiare, noi attingiamo energia da ciò che ci circonda.-
    -Non ti capisco.-
    -Se hai un po di pazienza, lo spiegheremo quando tutti si saranno svegliati.-
    -Va bene; quanto ci vorrà ancora?-
    La leonessa sospirò.
    -Non lo so, immagina che siano rimasti svegli per molto tempo, che abbiano faticato moltissimo, hanno bisogno di riposare, quanto, credimi, non te lo so proprio dire.-
    -Va bene.-
    Il piccolo abbassò le orecchie e tornò vicino ai genitori, imitato dal piccolo lupo, mentre la leonessa lentamente si stava alzando.
    -Ascolta.-
    Il piccolo leone le rispose senza voltarsi.
    -Si?-
    -Ti va di mostrarmi la grotta dove vivete?-
    -Ora proprio no.-
    -Capisco, ma restare li a piangersi addosso, non serve a nulla, stanno dormendo pesantemente, finchè non si saranno ristabiliti, non si accorgeranno della tua presenza.-
    Tuhuma girò di scatto il capo, fissando intensamente con gli occhi ridotti a due fassure la leonessa.
    -Non credi di aver già fatto abbastanza? Li avete quasi uccisi tutti! Posso almeno rimanere in pace adesso?-
    Lo sguardo di Loynaar si fece duro.
    -Avremmo potuto sterminarvi tutti, ricordatelo bene, quindi cerca di calmarti e non sfidarmi, altrimenti potrei farti fuori senza difficoltà e senza rimorsi!-
    -Non mi importa! Chi ti credi di essere per venire qui e uccidere quasi tutti quanti?-
    Cucciolo e leonessa erano uno di fronte all'altra e si fissavano ferocemente, mentre il piccolo lupo si era nascosto tremando vistosamente alle spalle dei genitori, ancora incoscienti.
    -Tu hai bisogno di una lezione!-
    Ruggì la leonessa.
    Veloce e potente come un dardo, la leonessa scagliò un raggio mentale contro il piccolo che si trovava ancora di fronte a lei.
    L'impatto fu di una potenza inaudita, Tuhuma digrignò i denti ma non cedette; rimase fermo immobile.
    La leonessa aumentò l'intensità, ma trovò sul suo percorso una barriera molto tenace, insormontabile.
    Il cucciolo era in notevole difficoltà, sbavava copiosamente tremando come una foglia al vento, ma non cedeva, ogni respiro era seguito da un sibilo che man mano diventava sempre più forte.
    -INSOLENTE! RESISTI A QUESTO ADESSO!-
    La rabbia della leonessa esplose in tutta la sua ferocia, potenti lampi azzurri saettarono dagli occhi di Loynaar e colpirono in pieno torace il piccolo, facendolo sbattere violentemente contro la parete della grotta a parecchi metri di distanza.
    Tuhuma sbattè violentemente il capo, perdendo i sensi.
    La leonessa aveva lo sguardo a terra e stava ansimando pesantemente.
    Il piccolo lupo terrorizzato stava fissando la scena, incapace di dire qualsiasi parola.
    -Qu..quel.. cucciolo..-
    Loynaar cadde a terra di schianto, poi sprofondò in una sorta di trance.
    Molto lentamente, Iorody si avvicinò all'amico disteso a terra.
    Un rivolo di sangue usciva da un profondo taglio sulla tempia, e stava formando una piccola pozza sul pavimento della caverna.
    -Tuhuma!! stai bene? Rispondimi!-
    Il piccolo aveva il respiro affannato e pesante, in quel momento Iorody fu colto dal panico.
    Qualcosa intanto si stava muovendo dietro di lui e appena si voltò per guardare, vide una delle leonesse guaritrici che lentamente si stava svegliando.
    Corse immediatamente vero di lei.
    -Aiutami!!! Tuhuma sta male!-
    La leonessa scrollò il capo più volte, era intontita, come se fosse stata colpita da un sasso.
    -Che gli è successo?-
    -Sta male!! La leonessa nuova lo ha fatto sbattere contro la caverna! Sanguina!-
    Vervada cercò di rialzarsi, ma era ancora debole e cadde a terra sbattendo il muso contro la dura roccia.
    -Non.. non ci riesco.. Non riesco ad alzarmi.-
    La voce flebile della leonessa faceva chiaramente capire che era sfinita, anche se aveva riposato per moltissime ore.
    -Dovrai farlo tu.. dimmi cosa vedi, io ti dirò cosa fare.-
    Un senso di paura si insinuò nel cucciolo, ma non aveva tempo per essere spaventato, doveva agire e ne era consapevole; si avvicinò quindi all'amico.
    -C'è un taglio sulla testa, esce tanto sangue..-
    -Poi? Che altro vedi?-
    -Mi pare nient'altro..-
    -Controlla bene ma non toccarlo, potrebbe esserci altro.. Vedi se esce sangue dalle orecchie, dal naso, dalla bocca..-
    Iorody tremava vistosamente mentre guardava con attenzione tutti i punti indicati.
    -No, non vedo nulla.-
    -Adesso guarda le zampe, ti sembrano normali?-
    Il piccolo lupo continuava a spostarsi rapidamente, cercando di capire se ci fosse qualche altro problema.
    -No... Mi.. mi sembrano apposto..-
    -Quanto tempo è già passato?-
    -Poco, molto poco.. ma che devo fare adesso?-
    -Prendi qualsiasi cosa, ma che sia pulito, resistente e simile ad una foglia, e appoggialo sulla ferita, poi premi finchè il sangue non si ferma.-
    Iorody prese a correre per tutta la caverna alla ricerca di un qualsiasi cosa di assomigliante ad una foglia.
    Non trovò nulla.
    La disperazione stava per impadronirsi di lui quando notò degli strani funghi; istintivamente ne strappò uno e lo portò dalla leonessa.
    -Questo può andare bene?-
    Gli occhi di Vervada non riuscivano a vedere, erano come appannati, vedeva soltanto delle ombre.
    -Cosa hai trovato?-
    -Un fungo, che dici? Va bene?-
    -Si, può andare bene, adesso inzuppalo di acqua e appoggialo sulla ferita, poi premi leggermente.-
    Il piccolo lupo fece come indicato, e dopo pochi istanti il flusso del sangue cessò.
    -Ha smesso!-
    L'esclamazione del piccolo rincuorò la leonessa.
    -Bravo, ma non allentare la pressione, il sangue di sicuro non si è ancora fermato.-
    -Si, va bene.-
    -Quando poi si fermerà, va fuori, prendi del ghiaccio e appoggialo sulla ferita, e se si dovesse svegliare, non farlo muovere finchè io o mia sorella non ci saremo ristabilite e gli avremo dato un'occhiata; va bene?-
    Il piccolo lupo guardava con aria interrogativa la leonessa.
    -Non puoi farlo ora?-
    -Purtroppo no, non riesco a vedere bene e non riesco neanche a rialzarmi.-
    La voce della leonessa stava diventando sempre più debole, poi senza neanche accorgersene, Vervada ricadde in un sonno profondo.
    Iorody si guardò attorno, nessuno era sveglio, in quel momento si accorse di essere davvero solo, la paura stava per impadronirsi di lui, poi la scacciò concentrandosi sull'amico disteso a terra.
    Un fruscio improvviso catturò l'attenzione del cucciolo.
    Il leone ocra era dietro di lui.
    -Che stai facendo? Cosa gli è successo?-
    Spaventato, il piccolo rispose con un filo di voce.
    -E' stata la tua compagna, gli ha lanciato dei fulmini addosso.-
    -Come mai? Cosa è successo?-
    Iorody abbassò le orecchie intimorito, la voce roca del leone non era affatto rassicurante.
    -Hanno litigato..-
    Il leone inarcò un sopracciglio.
    -Hanno litigato? È strano che sia ancora vivo.-
    Il piccolo lupo distolse lo sguardo.
    -Beh, mi spiegherai dopo, adesso vediamo che posso fare.-
    Il leone scostò delicatamente il piccolo lupetto con una zampa, poi tolse il fungo che tamponava la ferita.
    -Non è nulla di grave, aspetta.-
    -Non gli farà male, vero?-
    Il tono apprensivo del cucciolo sembrava non aver nessun effetto sul leone dagli occhi verdi.
    -No, stai tranquillo.-
    Rasur avvinava lentamente la sua enorme zampa verso il capo di Tuhuma, e man mano che si avvicinava, una fonte di energia faceva vibrare l'aria tutt'attorno.
    La ferita del piccolo leone si rimarginò, i lembi della pelle si muovevano ondeggiando e si risaldarono assieme.
    -Visto? Ecco fatto.-
    In quel momento il flusso magico fu interrotto lasciando Iorody incredulo.
    -Chi siete voi due?-
    Gli occhi seri del leone fissavano intensamente il piccolo.
    -Non apparteniamo a questo mondo, veniamo da un'altra realtà se è questo che ti interessa.-
    -Come ti chiami?-
    -Rasur.-
    Poi il leone si voltò allontanandosi lentamente, ma dopo pochi passi si fermò.
    -Hai detto che è stato colpito da dei fulmini?-
    Iorody non rispose subito, spiazzato da quell'improvvisa domanda.
    -Si.-
    Il leone ocra tornò indietro e guardò con attezione il piccolo che ancora giaceva a terra.
    -Non vedo bruciature, è strano davvero; e non è la sola cosa strana.-
    Il piccolo lupo non capiva quello che intendeva dire il leone, poi sentì qualcosa che cercava di infiltrarsi nei suoi pensieri.
    Il senso di paura fu enorme, anche se il tocco mentale era lieve, appena percettibile.
    -Come sospettavo infatti.-
    Il tocco svanì immediatamente, mentre il cucciolo impietrito dal terrore rimaneva a fissare immobile il leone che aveva di fronte.
    -Voi due avete qualcosa di strano.-
    Sgomento, il piccolo lupetto azzurro, rimase immobile, mentre gli occhi del leone lo guardavano.
    -Dai, mostrami la grotta adesso, intanto è inutile rimanere qui a non far nulla, tutti devono riposare, cerchiamo di occupare il tempo con qualcosa di costruttivo.-
    Memore della scena precedente, Iorody annuì, e lentamente si alzò, e assieme al leone dagli occhi verdi, si avviò nei meandri della caverna, mostrando quel poco che aveva scoperto.
    -.. e infine, questa pietra.- Disse indicando la grande pietra luminescente al centro della caverna.
    -Mi hanno detto che la ha trovata Tuhuma, e serve per illuminare, in oltre è calda.-
    Rasur fissava intensamente quella pietra, era visibilmente attratto dal bagliore pulsante che emanava.
    -Ti piace?-
    Il leone non rispose, dopo poco appoggiò una zampa sulla superficie calda di quella strana cosa.
    Il bagliore pulsante della strana roccia aumentò di intensità, fino ad accecare il piccolo lupo.
    Iorody voltò la testa di lato, mentre il rumore di scariche elettriche echeggiava nella grotta, poi tutto cessò così come era iniziato.
    -Adesso posso svegliare tutti, ho di nuovo l'energia necessaria per farlo.-
    -Cosa..-
    Il piccolo lupo non riuscì a finire la frase, l'aria iniziò a tremolare attorno al leone e sottili raggi di energia comparvero nell'atmosfera.
    Riempirono ogni angolo della caverna, andandosi a posare su tutti gli occupanti, poi dopo un breve bagliore, scomparvero.
    Il leone si accasciò a terra esausto.
    -Stai bene?- chiese il piccolo, avvicinandosi al leone ansimante sdraiato a terra.
    -Si, sto bene.. devo solo..-
    Rasur allungò di nuovo una zampa verso la pietra lumiosa, quando la sfiorò, la pietra esplose in un lampo di luce abbagliante, poi tutto tornò alla normalità.
    Con movimenti lenti, tutto il branco si stava svegliando pian piano; mentre una leonessa marroncino chiaro veniva sollevata da terra magicamente e avvicinata a quella stranissima pietra.
    Una voce roca echeggiò nella grotta.
    -Credo sia giunto il momento di chiarire un po le idee a tutti.-


    Edited by bau1200 - 7/8/2015, 04:49
     
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    -Credo sia giunto il momento di chiarire un po le idee a tutti.-

    ecco, anche a me, io volere capire XD

    bello, e i due cuccioli sono sempre più strani, la leonessa fa tanto la buona ma poi si metta alitigare con un cucciolo e cerca di ucciderlo -.-
    a livello di forma mi pare che tutto scorra bene
    aspetto il prossimo, voglio capire anche io^^
     
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    beh, questo lo posso dire..
    Rasur e Loynaar sono 2 leoni demoni, anche se hanno hanno fatto delle buone azioni, il carattere, i modi di fare sono comunque diversi e imprevedibili.. per rendere meglio l'idea, e come quando un domatore addomestica un predatore, un leone può diventare un gattino, ma rimane sempre un predatore e ci mette poco a farti fuori.
    spero di aver descritto bene in modo comprensibile i modi di fare di questi 2 pg =)

    appr, grazie kun =) ora ci vorrà un bel po di tempo per il prossimo..
     
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    Due sfere luminose sfrecciavano rasenti al terreno, la loro velocità gli permetteva di percorrere parecchi chilometri in pochissimo tempo.
    Improvvisamente salirono entrambe verso l'alto, ed esplosero in un bagliore accecante.
    Immediatamente dopo, due sagome feline stavano planando verso terra, avvolte da uno spesso strato di nebbia grigia, e atterrarono su di un piccolo dosso.
    Era notte fonda, una notte senza luna, tutto appariva nero, le sagome degli alberi ondeggiavano leggermente, mosse da un leggero alito di vento.
    I leoni si stavano guardando attorno.
    Improvvisamente i loro occhi brillarono di luce propria, come cristalli, ciò gli permise di vedere a enormi distanze.
    -Uthrax, vedi anche tu quel branco?-
    Il demone nero stava indicando con lo sguardo una valle a una decina di chilometri di distanza.
    Si trattava di un branco molto numeroso di lupi, parecchie sentinelle erano appostate tra la fitta vegetazione, attente a qualsiasi cosa si muovesse o potesse attirare attenzione.
    -Si, li vedo, saranno circa quattrocento in tutto, è un branco molto numeroso, potremmo fare una bella scorta di energia.-
    Il demone bianco scosse leggermente il capo.
    -Potremmo invece ottenere altro, questo è il mio piano.-
    Man mano che le ore passavano, Uthrax spiegava a Shruykan la sua idea, mentre un ghigno malefico compariva lentamente sul muso del leone demone.
    -E sia, la tua idea direi che è ottima, non ci resta che metterla in atto, ma aspettiamo l'alba, e non dimentichiamoci di Rasur e Loynaar, potrebbero essere tra loro.-
    -Non me ne dimentico, e se fossero li, potremmo avere la nostra piccola rivalsa.-
    Una risata cupa, feroce, risuonò su quella collina, mentre i due leoni restavano immobili ad ossarvare il lento sopraggiungere del giorno.
    Le prime luci dell'alba fecero capolino all'orizzonte, parecchi lupi emersero dalla fitta vegetazione che faceva da perimetro alla pianura dove ancora riposava il branco.
    Un ululato svegliò tutti quanti, e poco dopo tutto il branco si riunì al centro di quel grande spiazzo.
    Un gruppo di circa venti lupi si distaccò dagli altri e si avvicinò ad un grande masso tondeggiante, sul limitare di quella pianura.
    Tutti assieme afferrarono una liana semi nascosta e iniziarono a tirare con forza.
    Dal terreno si sollevò un intreccio di piccoli tronchi, legati tra di loro, i quali formavano l'intelaiatura di un cancello che portava verso gli abissi della terra.
    Tirarono tutti quanti con forza, le zampe e gli artigli affondavano nel terreno ancora bagnato dalla rugiada notturna, poi, con un sonoro tonfo, il cancello si aprì, lasciando intravvedere un grande tunnel scavato.
    Dopo pochissimo tempo comparvero altri lupi; sembravano non finire mai.
    La pianura si riempi velocemente, brulicante come un formicaio, ogni individuo era affacendato a fare qualcosa per il collettivo.
    Un ululato di allarme fece cessare immediatamente ogni attività e avvisava l'intero branco di un arrivo imminente.
    In lontananza, due sagome si stavano avvicinando lentamente con andatura claudicante.
    Facendosi largo a spintoni, una coppia di lupi si portò in testa al branco per vedere ciò che stava accadendo.
    Erano completamente bianchi, e gli occhi avevano la stessa tonalità di verde; sembravano quasi gemelli.
    -Li abbiamo avvistati ora, aspettiamo eventuali notizie dalle sentinelle.-
    -Bene, restiamo in allerta finchè non avremo notizie certe, anche se dubito che questo possa essere un attacco.-
    Un piccolo lupo, dalla corporatura esile, fece comparsa e si avvicinò immediatamente ai due lupi che stavano fissando la scena.
    -Mio signore, le sentinelle dicono che sono soli.-
    -Grazie Yari, puoi andare ora.-
    L'esile lupo abbassò il capo in segno di rispetto, e si dileguò.
    Passarono circa un paio d'ore prima che le due figure avvistate in lontananza giungessero in prossimità dell'accampamento.
    Il lupo dall'aspetto fiero fece qualche passo in avanti, squadrando i nuovi arrivati.
    -Io sono Numa, e sono a capo di questo branco, voi chi siete? Che ci fate qui?-
    Gli occhi di quel lupo fissavano intensamente gli sguardi dei nuovi arrivati, li stava studiando, avevano qualcosa di strano quei due leoni.
    -Stiamo cercando una coppia di leoni, li avete visti?-
    La fredda voce del leone bianco fece rabbrividire il lupo.
    -No, non li abbiamo visti, ma non avete risposto; chi siete e che cosa volete.-
    I due leoni sorrisero contemporaneamente, poi fu il leone nero a parlare.
    -Io sono Shruykan, lui invece, Uthrax; e voi da adesso sarete i nostri servi!-
    I due leoni esplosero in un bagliore accecante, tramutandosi in sfere luminose che istantaneamente sfrecciarono seguendo il perimetro di quella pianura a una velocità formidabile, formando una barriera invisibile che ad ogni giro percorso andava stringendosi attorno al branco come un lazo, mentre sottili tentacoli di energia ne bloccavano i movimenti.
    Il terrore del branco esplose quando tutti sentirono una presenza estranea insinuarsi nelle loro menti.
    Una voce echeggiò prepotentemente nei pensieri di ogni singolo individuo, mentre un cuneo incandescente si faceva largo nei ricordi, ne carpiva tutte le informazioni, e tramite una forza oscura li obbligava a sottomettersi al proprio volere.
    "Da questo momento in poi, ci servirete fino alla fine delle vostre misere vite."
    La presenza estranea scomparì, ma lasciò quel cuneo mentale che, come un tarlo, continuava ad insinuarsi, e traendo energia dall'individuo, lo obbligava alla sottomissione.
    Le due sfere smisero di vorticare e assunsero nuovamente le sembianze leonine; con passi lenti si portarono al centro di quella piana.
    Il terrore generale regnava, mentre i due demoni osservavano la moltitudine di lupi dalla volontà piegata, compiacendosi, finchè il loro sguardo si posò sul lupo a capo di quel branco.
    -Avvicinati.-
    Il lupo cominciò a muoversi contro il suo volere, la sua mente era lucida, ma era imprigionata in un corpo che non gli apparteneva più; lentamente arrivò al cospetto dei due leoni demoni.
    -Questo era il tuo branco, adesso ci servirete, e ci aiuterete a far rinascere il nostro impero! E in modo che possiate rendervi conto, vi abbiamo lasciato intatta la vostra mente.-
    Il lupo avrebbe voluto azzannare i demoni che aveva di fronte, ma il suo corpo non rispondeva più ai suoi comandi, la rabbia bruciava dentro di lui.
    -Potete anche costringerci ai vostri voleri, ma non piegherete mai la nostra volontà!-
    Il demone bianco si avvicinò minacciosamente al lupo immobilizzato, fino ad arrivare a pochi centimetri dal suo muso, guardandolo fisso negli occhi; poi si insinuò violentemente nella sua mente, scavando a fondo senza pietà nei ricordi, finchè non si imbattè in un'immagine di una lupa.
    Senza badare minimamente al dolore provocato, si ritrasse dalla mente del lupo, e lentamente si guardò in giro, finchè la sua attenzione andò a posarsi sulla lupa precedentemente vista.
    -Vieni, vieni a me.-
    Lentamente la lupa iniziò a muoversi in direzione del demone, man mano che lei si avvicinava, il demone si rivolse nuovamente al lupo che aveva di fronte.
    -Sai, forse hai ragione, se volessimo potremmo risolvere anche questo piccolo.. problema, ma credo che al momento non sia necessario, e sai perchè? Perchè devi essere cosciente in questo momento, la tua insolenza merita una giusta punizione.-
    Il tono del demone si fece più cupo e minaccioso mentre il suo sguardo si stava spostando nuovamente sulla lupa che ormai li aveva raggiunti.
    -Ora imparerai che cosa significa portare rispetto a chi è superiore a te!-
    Con un ringhio ferino, il demone bianco mise in mostra la sua spaventosa chiostra di zanne composta da soli canini, indirizzando il suo sguardo sul branco incapace di fare un qualsiasi movimento, poi improvvisamente alcuni lupi iniziarono a muoversi, avvicinandosi, e mettendosi in cerchio attorno alla lupa terrorizzata.
    I loro occhi vitrei lasciavano intendere che erano terrorizzati, e non potevano in alcun modo opporsi a quel volere.
    Il demone nero si affiancò al capobranco dei lupi, e avvicinandosi ad un orecchio, sussurrò in modo appena percettibile e in tono glaciale una frase, che terrorizzò il lupo incredulo.
    -Impara, impara cosa vuol dire rispetto, Numa!-
    Un grido di terrore soffocato esplose dalla gola del lupo mentre i suoi compagni si avventarono a fauci aperte contro la lupa terrorizzata, nessuno era in grado di controllare i propri movimenti, i demoni, come abili burattinai, comandavano le azioni di tutti.
    -AYSHA!!!!!!!! NO!!!!!!!!!!-
    Il grido disperato si spense in un singhiozzo nel momento in cui le fauci di quei lupi si serrarono con forza dilaniando il corpo della sua compagna,
    continuando.
    Continuando.
    Minuti eterni di autentica ferocia.
    Incontrollabile.
    Nessuno poteva opporsi a quel volere.
    Quello che rimase sul terreno era informe, irriconoscibile.
    Odio.
    Odio profondo.
    Odio profondo che scaturì da ogni fibra di quel lupo mentre grosse lacrime cadevano a terra solcando i lineamenti del suo muso.
    -Ormai, non ho più motivo per vivere...- disse singhiozzando -Giuro che strapperò i vostri cuori!!-
    Le parole di Numa erano sature di rabbia e odio, proprio come il dolore che lo saturava in quel momento.
    I due demoni, lentamente, si portarono ai fianchi del lupo, e si sedettero, voltando il capo verso quest'ultimo.
    -Non preoccuparti, Numa, il ricordo della tua compagna resterà sempre con te.-
    Le parole del demone nero erano fredde come il ghiaccio, ma quelle del demone bianco ebbero un effetto ancora peggiore.
    -Si, Numa, resterete sempre assieme, fino alla fine dei tuoi giorni! E credimi, tu avrai ancora una vita molto lunga!-
    Detto ciò, lampi di energia si liberarono dai corpi dei leoni e impattarono violentemente sul terreno, creando una profonda buca, successivamente, molti tentacoli di energia avvolsero il corpo sbranato di Aysha e quello di Numa, adagiandoli sul fondo, a molti metri di profondità, uno di fronte all'altra, poi saettarono nell'aria scariche elettriche violacee, crescendo di numero in modo esponenziale man mano che passavano i secondi; nel mentre il cielo si fece plumbeo.
    Vorticando sempre più velocemente formarono una sfera pulsante, l'aria vibrante fece tremare il terreno, nel mentre, un forte vento si era levato da est.
    Numa era sdraiato sul fondo della buca, di fronte c'era il corpo completamente sbranato della sua compagna, erano muso contro muso; il lupo piangeva copiosamente, singhiozzando forte.
    -Vedi, Numa, in fondo noi non siamo poi così malvagi, ti diamo la possibilità di vedere per sempre la tua compagna, in modo che tu non possa mai dimenticarti di lei; e ti stiamo per fare un dono, ti stiamo per donare la vita eterna!-
    Il sangue nelle vene del lupo raggelò improvvisamente.
    -Anche se il tuo corpo a breve cesserà di vivere, la tua mente resterà intatta; trarrà energia vitale dall'ambiente circostante, così ora, così per sempre, e i vostri corpi non si decomporranno mai.-
    Quando il demone terminò di parlare, la sfera di energia fluttuante esplose, impattando violentemente sui corpi, creando una teca di cristallo che brillava di luce propria.
    Numa, aveva il torace bloccato, sentiva mancargli l'aria, non riusciva a respirare, sentiva il suo cuore battere sempre più velocemente, poi lentamente, i battiti calarono di intensità, divennero sempre più lenti, finchè non cessarono del tutto.
    "E' la fine.." pensò, ma la sua mente rimaneva lucida; fu solo allora che si rese conto.
    Il suo corpo era morto, ma la sua anima era intrappolata, e il suo sguardo restava fisso sulla sua compagna massacrata di fronte a lui.
    Mentre quella teca di cristallo veniva ricoperta dal terriccio della pianura, Numa lanciò un disperato urlo di terrore, man mano che la profonda buca veniva ricoperta, le grida calavano di intensità, fino a sparire completamente quando questa venne totalmente ricoperta.
    I leoni si voltarono e parlarono ruggendo al branco.
    -In marcia adesso! C'è un impero da costruire!-
    I leoni esplosero in un bagliore accecante, e sotto forma di sfere, sfrecciarono in direzione sud, mentre il numerosissimo branco partì in una corsa sfrenata ed incontrollata, seguendo la stessa direzione.
    Soltanto una cosa riuscirono a fare tutti quanti liberamente.
    Piangere la scomparsa della loro Regina.
    Piangere sulla crudele sorte che era stata riservata al loro Re.
    Ben presto la pianura rimase deserta, restava visibile soltanto la caverna ormai vuota, e una grossa pozza di sangue, dove Aysha aveva trovato la morte.
    Sotto terra regnava l'oscurità, Numa non vedeva nulla, poi lentamente quella teca di cristallo sfaccettato iniziò ad attingere energia da ciò che la circondava; lentamente iniziò a brillare di luce propria, lentamente il corpo dilaniato della lupa divenne visibile.
    Numa lanciò un grido, poi un altro.
    Un altro.
    La pazzia si stava impadronendo di lui.
    Voleva piangere, ma non poteva, il suo corpo era morto, ma il dolore che provava era reale.
    Improvvisamente esplose in una risata isterica, che si interruppe dopo pochi secondi, poi riprese.
    Il suo destino.
    L'immortale, era impazzito, condannato per l'eternità.

    crudo, feroce, a me piace però! credo che riuscirò a scatenare una guerra mondiale se riesco nl mio intento!


    Edited by bau1200 - 7/8/2015, 04:50
     
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    Cazzarola XD malvagio fino al midollo XD non penso che possa esistere un destino peggiore per qualcuno, sono dei mostri quei 2, ma del resto penso che tu possa anche fare di peggio, il solo pensiero del gire che ci sarà piu avanti mi terrotizza XD
     
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  8. .:Kaizari:.
     
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    puoi riservare lo stesso trattamento ad una lupa che conosciamo bene <.< cmq bello questo capitolo^^ aspetto il prossimo^^
     
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  9.  
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    =) eh si =) del resto, i demoni sono così =) grazie ragazzi =)
    aika intendi per caro ro??? XD
     
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  10. simba90(ale)
     
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    caro ro... micione... emm.... per Aika... non è che siete gelosoni... ^.- ?
     
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  11.  
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    ma noooo... è solo che un pg così... ehmmmm... "importante"....
    merita particolari... ehmmm.... "attenzioni"... ^^""""
    e una parte da... "protagonisti" ecco... ^^""""""
    cmq scherzi a parte... credo di aver l'ispirazione per la storia! solo che il capitolo arriverà tra un po...
    ne devo scrivere ancora qualcuno prima... XD
     
    .
  12. .:Kaizari:.
     
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    aika è un pg così carino^^" le serve un capitolo tutto suo^^"
     
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  13.  
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    XD esattamente!!!!!!! =) cmq vediamo... c'è ancora moltissimo da scrivere!
     
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    Lentamente il branco si stava risvegliando.
    Iorody corse immediatamente dai genitori, mentre Loynaar veniva trasportata vicino a quello strano masso luminescente da una fonte di energia invisibile.
    La leonessa allungò una zampa e nel mentre quella strana pietra iniziò a pulsare, lentamente in crescendo, con un ronzio di elettricità che diveniva sempre più forte man mano che la leonessa si avvicinava.
    Improvvisamente esplose un bagliore accecante, e tutti dovettero voltarsi.
    Quel bagliore scomparve del tutto, improvvisamente, e quando il branco, ancora intontito dagli eventi precedenti, si voltò, vide la leonessa in piedi, come se nulla le fosse accaduto.
    Gli occhi blu di lei si posarono immediatamente sul piccolo Tuhuma, ancora svenuto a terra.
    Rasur la stava osservando, in modo distaccato come se la cosa non lo riguardasse affatto, il piccolo Iorody invece sembrava molto preoccupato; la scena precedente gli era ancora molto ben impressa nella mente.
    -Loynaar, vuoi ucciderlo per caso?-
    -Lo meriterebbe, ma quello che al momento mi frena, è la sua capacità a resistere al mio attacco mentale; voglio prima capire come sia possibile questo.-
    -Il piccolo lupo mi ha raccontato; è davvero strano, ha resistito persino ai tuoi fumini, non ci sono bruciature, neanche sul suo manto.-
    Jormungr e Miremel ascoltavano i due leoni, ma non riuscivano a capire di cosa stessero parlando, la testa gli duoleva molto e il loro equilibrio era alquanto precario.
    -Credo che dovresti rimediare al tuo attacco d'ira, Loynaar.-
    Detto ciò, il leone dagli occhi verdi smeraldo fece qualche passo indietro, mentre la leonessa si avvicinò al piccolo ancora incosciente disteso a terra.
    -Si riprenderebbe da solo, il mio aiuto è superfluo; è uno spreco di energia vitale.-
    Concluse la leonessa dopo una rapida occhiata.
    -Con la pietra, non dobbiamo aver timore di sprecare energie, na abbiamo a disposizione infinita, quindi- Il leone fece una pausa e si guardò distrattamente attorno -Se vuoi procedere...-
    Sbuffando seccata, la leonessa appoggiò una zampa sul fungo intriso di sangue che tamponava la ferita del piccolo leone e lo tolse.
    -Ma è solo un graffietto...-
    Rasur guardava severo la leonessa, la quale poi, dopo aver sostenuto quello sguardo accusatorio per parecchio tempo, cedette e guarì facendo richiudere la ferita, infondendo nuovamente energia al piccolo, il quale si risvegliò dal suo stato di incoscenza.
    -Come ti senti giovane leone?-
    Gli chiese il leone ocra.
    -Mi.. mi sento... credo di essere caduto da un burrone... ho dolori ovunque...-
    Rasur sorrise al piccolo per la prima volta, un sorriso divertito da quella risposta, ma un sorriso che nulla aveva a che fare col loro mondo.
    -Bene, aspetteremo ancora qualche minuto, in modo che tutti voi possiate mettervi di nuovo in piedi, poi vi spiegheremo alcune cosekasenasso ; credo sia giusto che veniate a conoscenza di alcune cose riguardanti noi e il nostro mondo.-
    Rialzandosi dolorante, Jormungr si guardò attorno barcollando.
    -Credo proprio che sarebbe un'ottima idea.-
    La coppia di leoni volse lo sguardo in direzione del leone grigio.
    -Avete bisogno di un pasto come si deve ora, non di funghi insapore; io e Loynaar andremo a cacciare qualcosa, saremo di ritorno a breve; voi ristabiltevi, e dopo che avrete mangiato, vi spiegheremo tutto.-
    Detto ciò, i due leoni si avviarono verso l'uscita della grotta e dopo poco scomparvero.
    Il branco lentamente stava riacquistando le forze; dopo appena una ventina di minuti i due leoni fecero ritorno alla grotta.
    Tutti sgranarono gli occhi alla vista di ciò ch erano riusciti a catturare quei due leoni.
    Tutto il branco avrebbe potuto cibarsi di quella battuta di caccia per almeno 8 giorni.
    Strette tra le fauci dei due leoni, vi erano quattro zampe di bufali, ognuna appartenente ad un animale diverso, i quali venivano trascinati senza nessuna fatica apparente dalla coppia.
    -E come diavolo...-
    Riuscì a malapena a balbettare Miremel, osservando incredula a bocca aperta la coppia.
    -Dimentichi che noi non apparteniamo a questo mondo, ciò che per voi è impossibile, per noi non lo è.-
    Rispose la leonessa dagli occhi blu.
    Lasciando cadere le prede, Rasur si rivolse al branco.
    -Adesso mangiate, quando avrete finito e sarete sazi, potremo parlare.-
    La coppia si alzò e lentamente andò a sedersi in disparte, osservando il branco che lentamente si avvicinava al corpo di un bufalo, nutrendosi con le sue carni.
    Soltanto il piccolo Tuhuma rimaneva in disparte.
    Loynaar gli si avvicinò lentamente e sedette di fianco a lui.
    Entrambi guardavano il branco che si stava nutrendo.
    -Come mai non mangi con loro?-
    Passò qualche attimo di silenzio, poi il piccolo leone con un filo di voce rispose.
    -Io.. io non mangio mai col branco, aspetto che finiscano, poi vado io.-
    -Potresti rimanere senza cibo, lo sai vero?-
    -Si, lo so, ma non è mai successo, gli altri mi lasciano sempre qualcosa, anzi, la maggior parte delle volte, non riesco mai a mangiare tutto quello che mi lasciano.-
    La leonessa rivolse lo sguardo al piccolo e con aria curiosa replicò.
    -Siete molto strani; il vostro comportamento intendo, da dove veniamo noi, nessuno aiuta nessuno, ognuno si deve arrangiare e sopravvivere.-
    -Qui non funziona così, se vogliamo sopravvivere, dobbiamo aiutarci, me lo dice sempre mio padre.-
    -Davvero? Beh, interessante, ma come mai tu non ti unisci a loro?-
    -Semplicemente perchè non mi piace stare in mezzo agli altri, preferisco starmene da solo, non mi va di parlare con nessuno.-
    La leonessa inarcò un sopracciglio e sorridendo leggermente replicò.
    -Mi pare che ora stai parlando, e anche prima hai parlato; e se devo dire il vero, la tu lingua è molto affilata.-
    Il piccolo leone rimase in silenzio per qualche istante prima di volgere lo sguardo verso la leonessa.
    -Già, ci sono cose che non sopporto, solitamente tengo sempre tutto dentro; non so che mi sia preso.-
    Loynaar incurvò il collo e portò il suo muso di fronte a quello di Tuhuma.
    -Non ti preoccupare, piccolo, ho avuto una reazione eccessiva, purtroppo non ci posso fare nulla, noi demoni siamo fatti così; e poi dobbiamo ancora abituarci alla nuova realtà.-
    -Un'alta cosa che mi ha detto e ripete sempre mio padre a tutti, è che non dobbiamo mai abusare di quello che ci circonda, non dobbiamo mai prendere più di quello che ci serve per vivere.-
    La leonessa guardò con gli enormi occhi blu il piccolo che si era leggermente spostato, e ora era di fianco a lei.
    -Intendi la nostra caccia, vero?-
    Tuhuma alzò leggermente il muso per guardarla.
    -Si, ne bastava uno soltanto, non così tanti.-
    La leonessa si accucciò di fianco al piccolo osservando la scena; solo un bufalo era stato divorato dal branco e Miremel si stava avvicinando al figlio con un grosso pezzo di carne.
    -Va tutto bene, piccolo?-
    Tuhuma rispose sorridendo.
    -Si, mamma, va tutto bene, grazie.-
    La leonessa bianca si voltò e tornò dal suo compagno.
    Il piccolo stava per addentare quel grosso pezzo di carne quando improvvisamente si fermò.
    -Ne vuoi un pezzo?-
    Loynaar sorrise.
    -No, ti ringrazio, noi non abbiamo bisogno di cibo o acqua, ti spiegheremo poi come sopravviviamo, tra poco spiegheremo a tutti chi siamo.-
    Detto questo calò il silenzio; il leoncino mangiava con calma, e differentemente dagli altri, non si gurdava mai in giro, era tranquillo, sicuro che nessuno lo avrebbe disturbato.
    Le piccole zanne affondavano con facilità nella carne tenera, la madre gli aveva riservato uno degli stalli migliori.
    -Vedi,- Tuhuma parlava tra un boccone e l'altro -Per un branco come il nostro, ne bastava uno soltanto.-
    -Già, hai ragione, noi non sapevamo quanto cibo vi dovesse servire per rimettervi in forze, lo terremo presente.-
    Terminato il banchetto per tutti, il branco si radunò vicino alla coppia di demoni.
    Rasur osservò tutti con un movimento circolare del capo, poi parlò.
    -So che avrete molte domande, ma vi prego di ascoltare quello che abbiamo da dire; alle curiosità risponderemo dopo.-
    Ci fu un attimo di silenzio, poi il leone ocra riprese col suo discorso.
    -Io e loynaar, come credo abbiate ben capito, non apparteniamo al vostro mondo, vivevamo confinati in un universo parallelo, assieme ad altri demoni.-
    Dal branco si sollevò un lieve vocìo di incredulità, il demone attese che ci fosse di nuovo silenzio prima di proseguire.
    -Eravamo in molti in quell'universo, e trovare una via d'uscita è sempre stata la nostra priorità; lo spazio era molto ristretto, e nuovi demoni continuavano a generarsi, le fonti di energia erano sempre quelle e non riuscivano a soddisfare il fabbisogno di tutti quanti, quindi la necesità di trovare altri mondi dove vivere era diventata estremamente importante.-
    Rasur fece nuovamente una pausa nel suo racconto, poi fu Loynaar a proseguire.
    -Casualmente un gruppo si imbattè in un cedimento di quel mondo che ci teneva prigionieri, di conseguenza, il nostro sovrano impartì l'ordine di far breccia in quel cedimento per poter trovare altri spazi; successivamente ci rendemmo conto che non era questo che egli voleva.-
    Di nuovo un mormorio si levò dal branco, e di nuovo la coppia di demoni attese il ritorno del silenzio.
    -Scoprimmo infatti grazie ad un altro di noi, che le intenzioni del nostro sovrano erano quelle di lasciarci confinati li dentro, e lui, assieme ad altri, sarebbe fuggito da quel luogo che ci teneva prigionieri, portandosi via le fonti che ci avrebbero mantenuto in vita; saremmo successivamente morti di stenti.-
    La leonessa fece nuovamente una pausa, ed intervenne nuovamente il suo compagno.
    -E a quel punto noi decidemmo di utilizzare quel passaggio, quel gate, per fuggire da quel luogo, e lasciare quelli che ci stavano ingannando al loro destino; purtroppo le cose non sono andate come avevamo previsto.-
    Il leone abbassò lo sguardo, e dopo qualche secondo di attesa riprese a parlare.
    -Mentre cercavamo di fuggire da li, fummo scoperti da altri due demoni, i quali avvisarono immediatamente le sentinelle, le quali ci attaccarono; io e Loynaar siamo gli unici sopravvissuti di quel gruppo, gli altri sono stati sterminati.-
    La leonessa riprese parola dopo pochi istanti di silenzio.
    -Siamo sopravvissuti perchè siamo stati i primi ad uscire, gli altri erano rimasti a combattere all'interno, sapevamo che se ci fossero stati problemi, quel gate andava di nuovo sigillato, e così abbiamo fatto. Questo è quello che è successo.-
    Appena la leonessa terminò quella frase, il piccolo Iorody fece subito una domanda.
    -Ma come si chiama il posto dove vivevate?-
    La leonessa volse lo sguardo verso il piccolo.
    -Non ha un nome, noi lo abbiamo sempre chiamato "il pozzo delle anime".-
    -E quanti eravate li dentro?-
    Dopo un attimo di silenzio la leonessa rispose.
    -Non è possibile dire con certezza quanti eravamo, ogni giorno il nostro numero aumentava, molti demoni si generavano ogni giorno, da quello che ricordo, dovevamo essere più di cinque milioni.-
    Un' esclmazione stupita si udì echeggiare nella grotta rifugio.
    -State tranquilli, nessuno potrà mai uscire ora, il passaggio è stato di nuovo sigillato, e l'unico modo per aprirlo di nuovo è solo dall'esterno, e per aprirlo serve una quantità infinita di energia; neppure noi potremo riuscirci ormai.-
    Dopo questa risposta, il branco allentò la tensione.
    Intervenne Jormungr.
    -Voi avete detto che eravate alla ricerca di nuovi spazi, nuove fonti di energia, giusto?-
    Rasur rispose inclinando leggermente la testa da un lato.
    -Si, esatto.-
    -Come mai il vostro re allora, aveva il piano di lasciarvi confinati li dentro e fuggire col suo seguito?-
    -Perchè non era un re effettivo, si era auto proclamato re, nonostante tutti fossero contrari.-
    Il silenzio più totale regnava nel branco.
    -Come ha fatto a prendere il potere? Perchè nessuno lo ha contrastato?-
    Dopo brevi attimi di riflessione, Loynaar continuò il discorso.
    -Non eravamo in grado di contrastarlo, era ed è tutt'ora troppo forte per noi, neanche se ci unissimo in gruppo riusciremmo a vincerlo.-
    Ci fu un misto di stupore e terrore nelle esclamazioni del branco, e passò una decina di secondi prima che il leone grigio potesse di nuovo parlare.
    -Come ha fatto a diventare tanto potete da risultare addirittura imbattibile?-
    -Grazie alle fonti di energia che ci mantenevano in vita, mi spiego meglio; in quelle terre, ci sono minuscoli frammenti di pietre che rilasciano energia, l'energia che ci serve per vivere, ma sono alquanto instabili, possono esplodere se maneggiate, egli è riuscito, e non sappiamo come, a trovare una gemma di energia, ossia un frammento molto grande, ma soprattutto, è riuscito a trovare il modo per manipolare quella gemma, grazie all'energia immensa di quella fonte, nessuno è al suo pari; in oltre, egli ha seguaci fedeli ai quali ha donato un minuscolo frammento di quella pietra, rendendoli praticamente invincibili, soltanto lui può spazzarli via.
    Per poterne semplicemente contrastare uno, ci vorrebbero venti demoni comuni.-
    Il branco rabbrividì.
    -Un esercito personale niente male, direi.-
    Concluse Jormungr.
    Loynaar intervenne.
    -Un esercito che ci ha reso schiavi, per assecondare le manie di onnipotenza del re, e che stava per invadere e dare vita ad una nuova razza di demoni, molto più forte, ma soprattutto fedele!-
    Intervenne Miremel.
    -Cosa intendi per fedele e forte?-
    -Voglio dire che anche tra i suoi seguaci, il re aveva delle spie, ossia demoni che volevano ribellarsi a quella dittatura, e in segreto, ci passavano informazioni sui movimenti e i piani segreti, è appunto grazie a uno di loro che siamo venuti a conoscenza delle reali intenzioni del re.-
    -Stavate cercando di ribellarvi, quindi.-
    -Esattamente, ma non saremmo mai riusciti in quell'intento, non saremmo mai stati tanto forti per vincere.-
    -E riguardo alla nuova razza? Cosa intendi?-
    -Intendo demoni molto più forti rispetto agli altri, che non hanno necessità di energia per sopravvivere, demoni che eseguono ciecamente ogni ordine.-
    Fu nuovamente il piccolo lupo azzurro a porre la successiva domanda.
    -Ma come si chiama quella gemma? E che fine hanno fatto le spie?-
    La leonessa demone fece un'espressione divertita, la curiosità del piccolo lupetto era incredibile.
    -Sono cristalli lunari, e so anche che muori dalla curiosità di vederne uno, vero Iorody?-
    Il piccolo lupo stava saltellando in preda all'eccitazione.
    -Si! Fammi vedere! Dai! Dai! Dove sono?-
    Il branco esplose in una fragorosa risata, quelo lupetto che saltellava incessantemente era assolutamente divertente; persino i demoni sorrisero a quella scena.
    -Sai, non vorrei rovinarti la sorpresa- Disse Rasur col suo tono di voce roca -Ma credo che una sia proprio dietro di te!-
    Con un lento movimento della zampa, il leone ocra indicò il masso luminescente che si trovava al centro della sala.
    Espressioni stupite si stamparono sui musi degli individui del branco, poi Rasur riprese a parlare.
    -Il frammento che ha trovato il re, è grande all'incirca come una noce, qui invece abbiamo una fonte di energia mostruosa, infinita e potentissima.-
    Jormungr si fece serio.
    -Dovremo allora proteggere e difendere a tutti i costi questa fonte, se dovesse cadere in zampe sbagliate, sarebbero guai seri.-
    -Esattamente, sarebbe la fine per tutti quanti; in oltre,- continuò il demone ocra -c'è un'altra cosa che mi ha incuriosito; Tuhuma, Iorody, venite a me.-
    Molto lentamente i due cuccioli si avvicinarono al demone che torreggiava sopra di loro.
    -Voi avete delle capacità molto grandi, siete in grado nonostante la vostra tenera età, di contrastare un attacco mentale lanciato da un demone; avete dentro di voi una forza sconosciuta che deve essere scoperta, potreste diventare un domani, forse, gli unici in grado di difendere la pietra lunare.-
    I due piccoli erano increduli.
    -Resistere ad un attacco del genere è davvero una grande dote, con gli opportuni allenamenti, credo che diverrete grandi guardiani e i vostri genitori ne saranno fieri; ma sarà un duro allenamento.-
    Tuhuma si sedette di fronte a Rasur.
    -E come si chiama colui che dovremmo contrastare? Il re?-
    Il muso di Rasur si fece serio, il demone fissava intensamente il cucciolo di fronte a lui.
    -Piccolo, ricordati questo nome, perchè se mai dovesse riuscire a evadere dal pozzo delle anime, diventerebbe il tuo più pericoloso nemico.-
    L'attenzione nella grotta era altissima, tutto il branco era nel più assoluto silenzio.
    -Si chiama Berial.-


    Edited by bau1200 - 7/8/2015, 04:52
     
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    Figo, bello come al solito

    non ricordo più mezzo nome XD per fortuna la storia quella leggendo mi è tornata in mente XD Bravo!
     
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