Mashujaa wa zamani

prequel.. (o come si scrive..)

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Re Leone

    Group
    Principe
    Posts
    5,283
    Location
    NARNIA

    Status
    Offline
    L'attraversata


    I quattro leoni stavano tornando verso la grotta dove il branco attendeva il loro ritorno.
    Lex avanzava in testa, manteneva un passo svelto, seguito subito dopo dagli altri tre leoni allineati.
    Jody e Roy portavano sulla loro schiena i due cuccioli di lupo che in quel momento si erano addormentati.
    Erano talmente magri che i leoni neanche avvertivano la loro presenza.
    Il sole era alto nel cielo e la temperatura cocente, il gruppo si fermava spesso, non volevano correre il rischio di affaticare troppo i piccoli o che si disidratassero; erano già parecchio malconci, non volevano aggravare ulteriormente la situazione.
    Non percorsero la stessa strada dell'andata, quel sentiero, molto più diretto, era percorso da una mandria di bufali molto numerosa, decisero quindi di percorrere un sentiero secondario, più lungo ma più sicuro, in oltre quel percorso offriva più ripari, in quanto costeggiava piccole colline rigogliose di vegetazione e vi erano molte pozze d'acqua.
    I quattro leoni avanzavano svelti, con passi rapidi e regolari, non si sentivano affaticati.
    -Fermiamoci qui, facciamo riposare i piccoli.-
    Il gruppo si fermò e si diresse verso un albero dalla folta chioma.
    Adagiarono delicatamente i piccoli a terra.
    Soffiava una leggera brezza rinfrescante e li vicino vi era un piccolo ruscello dalle acque limpide; dopo aver controllato li attorno in cerca di eventuali pericoli, i leoni si avviarono per dissetarsi.
    -Lex, dobbiamo trovare cibo per i cuccioli, e magari qualcosina anche per noi.-
    -Va bene Jody; Roy, Werrin andate voi?-
    I leoni si avvicinarono.
    -Va bene, saremo di ritorno a breve.-
    Si allontanarono a passo svelto in direzione di una collina limitrofa, poi scomparvero oltre.
    I due leoni rimasti si guardavano attorno, sempre attenti a tutto ciò che li circondava.
    -Lex, quanto impiegheremo a fare ritorno alla grotta?-
    Il leone nero stava osservando i cuccioli che riposavano beatamente all'ombra di un albero.
    -Stiamo allungando molto il percorso, ci vorranno ancora tre giorni, salvo imprevisti.-
    Il leone marroncino sorrise leggermente.
    -Quindi più di tre giorni, dato che noi attiriamo gli imprevisti come calamite.-
    Il leone nero si voltò verso l'altro leone.
    -Jody, certo che sei proprio rincuorante tu, eh?-
    Sorridendo il leone rispose.
    -Preferiresti che dicessi "non ci saranno problemi?"-
    -Sarebbe più di aiuto sicuramente.-
    -Ma meno reale.-
    -Già, alle volte vorrei che tutto fosse più semplice di quello che è realmente.-
    -Anche io, ovviamente, ma non sempre è così.-
    -Fammi indovinare, ti stai riferendo ad una leonessa in particolare, vero Jody?-
    Comparve un grande sorriso sul muso del leone marroncino.
    -Chissà come hai fatto ad indovinare..-
    -Sai quanto ci vuole a capirlo, specialmente dopo che sei stato così tanto esplicito.-
    Lex sorrise e poi continuò.
    -Ma almeno ti sei fatto avanti?-
    Jody era imbarazzatissimo.
    -Ehmm... No...-
    Lex era stupito da quella risposta.
    -Non ci credo! Stai scherzando vero?-
    -Assolutamente no Lex!-
    Rispose il leone marroncino cercando invano di nascondere l'imbarazzo.
    -Non le ho ancora detto nulla, ho timore in un suo rifiuto.-
    Lex parve divertito.
    -Mah, suo magari no, ma mio sicuramente! Già non ti sopporto quando siamo di pattuglia assieme, figurati averti anche come parente! E comunque è quasi incredibile che tu non ti sia fatto avanti; non ti tiri mai indietro di fronte a nulla, è strano davvero, non lo avrei mai detto.-
    I due leoni risero di gusto, poi Jody continuò.
    -eppure è così, se davvero provi un sentimento forte, la paura di poter rovinare tutto ti viene. Ma davvero credi che potrebbe pensarci?-
    -Non lo saprai mai finché non provi, non credi?-
    -Hai ragione, quando saremo tornati, proverò...-
    Lex parlò a denti stretti.
    -Speriamo che dica di no.. non ti sopporterei davvero più!-
    -Guarda che ti ho sentito...-
    -Lo so che mi hai sentito, volevo infatti che mi sentissi!-
    I leoni risero nuovamente, poi notarono gli altri due componenti di ritorno dalla loro battuta di caccia; era passata un'ora circa da quando erano partiti.
    Stavano trascinando qualcosa, ma a quella distanza era impossibile capire di cosa si trattasse.
    -Eccoli di ritorno.-
    -Già, hanno catturato qualcosa, per fortuna.-
    In quel momento il baccano svegliò i due cuccioli; avevano dormito molte ore nonostante il tragitto fatto in precedenza sulla groppa dei leoni.
    -Dove siamo?-
    Jody si avvicinò sorridendo ai piccoli.
    -Siamo in viaggio verso la nostra caverna, dove sarete al sicuro.-
    -E il nostro branco?-
    Il sorriso scomparve per un breve istante dal muso del leone.
    -Troveremo anche loro, state tranquilli, adesso dobbiamo metterci al sicuro tutti quanti, poi cercheremo anche loro.-
    In quell'istante arrivarono gli altri due leoni, tra le loro fauci stringevano i garretti di un animale vagamente assomigliante ad un cavallo.
    -E questo cosa è? Non ne ho mai visto uno prima d'ora.-
    Jody guardava curioso la preda, mentre Lex si stava avvicinando.
    -Non ne ho proprio idea, non ho mai visto un animale simile prima d'ora.-
    Roy e Werrin lasciarono la presa, e si sedettero per riposare.
    -E' stranissimo, sembrava un cavallo da lontano, poi abbiamo visto meglio quando ci siamo avvicinati, la testa e il collo sono uguali a quelli dei bufali, così pure la sua forza, non è stato facile abbatterlo.-
    Intanto i due cuccioli si erano avvicinati alla carcassa priva di vita.
    -Che cosa è?-
    Jody prese a parlare, ormai aveva instaurato un minimo rapporto coi piccoli.
    -Non lo sappiamo, non ne abbiamo mai visto uno prima di adesso, ma sembra gustoso, voi che ne dite?-
    -A me sembra che puzzi, e tanto anche!-
    -Direi che hai ragione Hyrador, questo coso strano puzza più di Lex!-
    Il leone nero lanciò un'occhiataccia a Jody mentre i cuccioli sorrisero.
    -Parli proprio tu, eh?-
    Lex afferrò Jody per un posteriore con le potenti mascelle e con uno strattone di infinita potenza, scagliò il leone in aria, verso il piccolo torrentello che scorreva li vicino.
    L'impatto con le acque gelide tolse il respiro al leone, il quale rimase immobile per un breve periodo.
    Gli altri tre leoni iniziarono a ridere mentre i piccoli osservavano la scena a occhi sgranati, quasi spaventati, guardarono gli altri e poi iniziarono a ridere anch'essi.
    Jody stava uscendo lentamente dall'acqua, tremante.
    -Domani, Lex, ti ritroverai senza criniera, te lo prometto! Diventerai una bruttissima leonessa!-
    Il leone nero non riusciva a smettere di ridere.
    -E tu vedi di non fare troppo le fusa a questa leonessa, perché se ti ci ritrovi assieme al buio, potresti anche scoprire a spese tue, che leonessa non è!-
    I leoni scoppiarono a ridere, soli i cuccioli non avevano capito cosa potesse esserci di tanto divertente.
    Il sole stava calando all'orizzonte, e la temperatura divenne più mite, i raggi solari illuminavano l'ambiente proiettando lunghe ombre sul terreno.
    -Credo sia ora di mangiare, non credete?-
    -Ma no, dai Lex, restiamo qui a contemplare la preda.-
    I cuccioli sorrisero al leone marroncino, il quale contraccambiò strizzando l'occhio.
    -Jody, tu dovevi essere un giullare di corte, non una guardia, io l'ho sempre detto.-
    Disse il leone nero sbuffando.
    -Cominciamo? Che ne dite?-
    Lex si avvicinò alla preda per offrire ai cuccioli una porzione tenera di carne, ma le sue zanne potenti avevano difficoltà a penetrare la pelle di quello strano animale.
    -Ma che diavolo di animale è mai questo?-
    Disse il leone nero rivolgendosi agli altri.
    Roy e Werrin guardarono Lex, non capivano a cosa si stesse riferendo.
    -Ha la pelle spessa come cuoio!-
    -Quando lo abbiamo abbattuto, siamo riusciti ad azzannarlo subito alla gola entrambi, la pelle non sembrava così pachidermica in quel punto, abbiamo avuto solo difficoltà legate alla forza incredibile dei muscoli del collo.-
    Senza poche difficoltà, Lex riuscì a recidere un grosso pezzo di carne, che a differenza della pelle era molto tenera.
    Mangiarono tutti quanti a sazietà, poi si abbandonarono all'ozio.
    Jody si aggirava nei paraggi seguito dai cuccioli, rispondeva con pazienza alle loro infinite domande, istruendoli sulla flora circostante.
    Lex lo guardava, ci sapeva fare coi piccoli, riusciva a non rendere noioso quell'insegnamento e a detta sua, sarebbe stato un buon padre in futuro.
    Infine il trio si avvicinò agli altri leoni che sonnecchiavano tranquillamente al riparo di un albero.
    Il crepuscolo era fantastico, il cielo azzurro assumeva una tonalità arancio man mano che si avvicinava all'orizzonte ed era uno splendido contorno alle colline quasi avvolte dall'oscurità.
    -Adesso è ora di riposare, domani ci metteremo di nuovo in marcia.-
    Jody si sdraiò a terra imitato dai due piccoli lupi, e li osservò; non riusciva a capire come fosse possibile che fossero fratelli.
    Erano talmente diversi.
    Hyrador era bianco, tendente al bianco ghiaccio, Beroam invece era totalmente differente.
    Aveva le punte delle zampe azzurro acqua mentre il resto del manto era di un blu acceso, il ventre e la parte centrale della coda avevano varie tonalità di color arancio mentre sul capo e sulla schiena crescevano disordinati piccoli ciuffi di pelo blu ghiaccio.
    Anche caratterialmente erano differenti, Hyrador era molto meno socievole del fratello.
    Passarono brevi istanti e tutti si addormentarono profondamente, la notte passò veloce, resa piacevole dalla mite temperatura e dall'assenza di rugiada.
    Il gruppo si svegliò presto, la luce stava già illuminando l'ambiente anche se il sole non si vedeva ancora all'orizzonte.
    I leoni si avviarono verso il piccolo ruscello che scorreva li vicino, bevvero la fredda acqua cristallina che scorreva velocemente, cadendo poi in una piccola cascata e impattando contro le pietre, sollevando in aria minuscole particelle d'acqua.
    I raggi solari comparvero all'orizzonte ed illuminarono quella piccola cascata.
    Si formò un piccolo arcobaleno dai mille colori ed i leoni rimasero a fissarlo, rapiti da quello spettacolo della natura.
    Improvvisamente si udì un tonfo sordo seguito subito da un urlo spaventato, Lex vide Jody schizzare in avanti in modo scomposto, come se fosse stato scaraventato.
    Immediatamente i tre leoni si voltarono di scatto, assumendo una posizione di difesa, e videro di fronte a loro i due cuccioli che iniziarono a ridere divertiti.
    -Bagnetto Jody! Ti piace l'acqua fresca?-
    Il leone marroncino stava cercando di guadagnare la riva del piccolo torrente, intirizzito da quel bagno inatteso.
    Lex, Roy e Werrin esplosero in una sonora risata, la scena inaspettata era comica, Jody scivolava sulle pietre ricoperte di muschio viscido e a ogni passo ricadeva pesantemente in acqua.
    -Voi due... Aspettate che vi prenda...-
    Jody aveva la voce tremante dal freddo, il che rendeva la scena ancora più divertente.
    Lex si ritrovò in breve sdraiato a terra in preda ad una risata interminabile, gli scendevano addirittura le lacrime e ben presto arrivarono pure i crampi allo stomaco; stessa cosa per gli altri due leoni, seguiti dai cuccioli.
    Il leone inzuppato balzò improvvisamente sui due cuccioli che non riuscivano a smettere di ridere, e li afferrò tra le zampe anteriori, trascinandoli verso il torrente.
    -JODY NO!! NON FARLO!! SCHERZAVAMO!!-
    Le urla di supplica dei piccoli fecero ridere ancora di più il trio di leoni che assistevano alla scena, ormai quasi in preda a convulsioni.
    Il leone trascinò in acqua i due piccoli che cercavano disperatamente di liberarsi, ma non ci riuscirono, e ben presto si ritrovarono anche' essi completamente fradici.
    Jody fece per tornare a riva, ma i due piccoli lo afferrarono per i posteriori facendolo cadere, poi gli saltarono prima sulla schiena, poi sul capo, facendolo finire col muso sott'acqua, andando poi a sedersi sul margine del torrentello.
    I leoni a terra esplosero nuovamente in una fragorosa risata mentre il leone marroncino si tirava di nuovo sulle quattro zampe.
    -Questa allora è una sfida!-
    Disse Jody sorridendo.
    Poi intervenne Lex.
    -Il prode leone... sconfitto da due terrificanti cuccioli! Aspetta che lo sappia mia sorella!-
    -Diglielo e vedi! Puoi dire addio a quei quattro peli che ti ritrovi come criniera!-
    Il branco rise nuovamente.
    Quando si calmarono, si diressero verso un piccolo albero dalle fronde molto spesse, per organizzare il percorso verso la grotta che li stava attendendo.
    Avrebbero seguito il sentiero che costeggiava un'ampia zona arida, avrebbero dovuto attraversarne una minima parte, ma non risultava impegnativo come tratto.
    I cuccioli osservavano Lex, era puntiglioso, preciso, organizzava sempre tutto nei minimi particolari, disegnando con un artiglio il percorso sul terreno, e gli altri leoni lo ascoltavano con grande attenzione.
    Partirono quasi subito, Lex e Jody in testa, i cuccioli al centro seguiti a breve distanza da Roy e Werrin.
    I cuccioli avevano riacquistato forza e sarebbero stati trasportati solo quando la stanchezza sarebbe sopraggiunta.
    Camminarono per molte ore, era ormai pomeriggio inoltrato quando raggiunsero il limitare della pianura arida, avevano di fronte l'ultima collina, poi avrebbero dovuto attraversare quella piccola porzione desertica.
    Si dissetarono ad una piccola pozza d'acqua e riposarono per un breve periodo di tempo, poi si misero nuovamente in marcia.
    Giunsero ai piedi della collina e si fermarono, cauti, per vedere cosa si nascondeva di fronte a loro.
    Lex e Jody avanzavano a piccoli passi, rasenti al terreno, finché non riuscirono a vedere oltre.
    Un'ampia distesa desertica si estendeva davanti a loro per circa cinque chilometri, in lontananza si vedevano altre montagne rigogliose.
    Su quella distesa giacevano a terra parecchi corpi senza vita, disseminati lungo un percorso rettilineo.
    Sembrava che un branco avesse attraversato quel deserto in fretta, non curandosi minimamente di chi non ce la avesse fatta.
    I due leoni tornarono indietro, lentamente.
    -Ci sono problemi, dobbiamo ispezionare l'area qui davanti; Roy, Werrin, restate coi piccoli, io e Jody andremo in perlustrazione, se venissimo attaccati, intervenite soltanto se ci vedeste chiaramente in difficoltà, intesi?-
    I leoni annuirono a Lex, e si disposero secondo consuetudine in quelle occasioni.
    Werrin rimase coi cuccioli, mentre Roy seguì fino al culmine della collina gli altri due leoni, poi si fermò.
    Da li poteva sia vedere i piccoli che osservare gli altri due e nel caso di attacco e difficoltà, intervenire in supporto.
    Lex e Jody avanzarono lentamente, invisibili, poi iniziarono a scendere lungo il pendio della collina seguendo una linea diagonale che li distanziò di circa venti metri l'uno dall'altro, fino a raggiungere i piedi della collina.
    Avanzavano cauti, coi sensi all'erta, la loro vista si spostava su ogni più piccolo anfratto che potesse nascondere un eventuale pericolo.
    Nulla.
    I leoni avanzarono nell'area desertica, sempre distanziati, e si avvicinarono lentamente alle carcasse disseminate in quella parte di deserto.
    Lex avanzava piano, finché non si ritrovò vicino a uno di quei corpi senza vita.
    Si vedeva chiaramente che giaceva lì da parecchio tempo, come tutti gli altri cadaveri; erano tutti lupi e rimaneva solo la pelle seccata dal sole che ricopriva parte dello scheletro.
    Emanavano un odore forte, pungente, e a prima vista sembrava che non avessero ferite di lotta, sembrava che fossero morti di fatica.
    -Jody, tutto bene?-
    -Si, tutto bene, nessuno in vista.-
    -Controlliamo i cadaveri, cerchiamo di capire cosa è successo.-
    I due leoni passarono in rassegna tutti i corpi senza vita nelle vicinanze; non vi erano tracce di lotta o ferite; i leoni sapevano cosa e dove cercare, controllarono gli arti, le vertebre cervicali, la colonna vertebrale, tutti i punti che maggiormente potevano ricevere colpi o morsi durante una battaglia.
    Nessun segno escluse alcune scheggiature, dovute ai colpi di becco dei rapaci mangia carogne.
    -Lex, non ci sono segni di combattimento, sembrerebbe che siano morti di stenti, e poi guarda, vanno tutti in un'unica direzione.-
    Il leone nero si stava avvicinando, osservava i corpi, erano tutti rivolti pressoché nella stessa direzione.
    -Torniamo indietro, e avvisiamo gli altri che non ci sono pericoli, ma quando arriveremo dall'altro lato, ispezioneremo la collina antistante.-
    Jody annuì e a passo svelto i due leoni tornarono indietro.
    Spiegarono rapidamente agli altri il da farsi ed attraversarono quel tratto di deserto.
    Lex e Jody erano molto avanti rispetto ai cuccioli e gli altri due leoni; dovevano ispezionare l'area di fronte a loro prima dell'arrivo dei piccoli, in modo da evitare eventuali pericoli.
    Un urlo improvviso fece fermare immediatamente i leoni in testa, che si voltarono immediatamente.
    Roy e Werrin erano immobili, così come i due cuccioli, a poca distanza da loro vi erano alcuni corpi senza vita.
    -Torniamo indietro Lex!-
    Jody si lanciò in piena corsa seguito dal leone nero verso i piccoli, e in pochi istanti raggiunsero gli altri, fermandosi poi di fronte a loro.
    I quattro leoni erano immobili, fissavano i cuccioli, entrambi col muso rigato da lacrime.
    Lentamente i piccoli si avvicinarono ad due corpi, quel poco di manto che rimaneva a coprire le ossa era bianco sul ventre e azzurro sulla parte superiore.
    Jody capì immediatamente il dramma dei piccoli, e si avvicinò a loro in silenzio.
    Si sedette appena dietro di loro, silente, mentre udiva i loro singhiozzi.
    Entrambi i piccoli volsero lo sguardo verso il grande leone alle loro spalle.
    Grosse lacrime cadevano a terra rigando i sottili musi dei piccoli; Jody cercò di trattenersi, ma gli si inondarono gli occhi.
    -Beroam, Hyrador, troveremo chi ha fatto questo, ve lo prometto, e gliela faremo pagare cara; ve lo giuro, parola di leone!-
    Rimasero per un lungo periodo li, in quel luogo di morte, i due piccoli lupi piangevano accucciati di fronte a quei corpi senza vita, poi Lex si avvicinò, lentamente, e parlò con voce calma.
    -Adesso dobbiamo andare, si sta facendo tardi e non possiamo restare qui allo scoperto per molto tempo.-
    Senza guardare nessuno, i cuccioli si alzarono e si misero in marcia, il loro muso era inzuppato di lacrime, lacrime che non accennavano a placarsi.
    Roy e Werrin rimasero dietro di loro, mentre Lex e Jody andarono avanti.
    -Jody, dovresti stare con loro, hai più dialogo di noi, va e manda qui Werrin.-
    Il leone marroncino annuì, e tornò indietro dai piccoli, scambiando la posizione con l'altro leone, il quale raggiunse Lex al piccolo trotto.
    -Perfetto, avanziamo e controlliamo quella collina.-
    -Certamente Lex.-
    Poi con un tono di voce più basso.
    -Hai visto? Che tragedia.-
    Il leone nero sospirò.
    -Si, se avessi immaginato, mai sarei passato da questa parte.-
    -Non potevi saperlo, e poi...-
    Il leone fece una pausa.
    -Sarebbero rimasti per sempre con la speranza di trovarli, una speranza che logora.-
    -Oppure una speranza che da la forza di andare oltre.-
    -Già, dipende adesso da loro, dalla loro forza di reagire.-
    -Werrin, sono talmente piccoli che non so, sinceramente, come reagiranno.-
    -E' per questo che hai mandato Jody con loro, vero Lex?-
    -Si, ha instaurato con loro un ottimo rapporto, e poi ci sa fare coi piccoli, credo che potrà aiutarli molto.-
    -Lo spero per loro.-
    -In oltre, hai notato con che rapidità e silenzio si spostano?-
    -A cosa ti riferisci?-
    -Quando hanno scaraventato Jody in acqua, stamattina; nessuno di noi li ha sentiti.-
    -Hai ragione, non ci avevo pensato.-
    -Ora non è il momento, ma poi voglio vedere fino a che punto sanno rendersi invisibili, diciamo.-
    -Sarei curioso di saperlo anche io, ma poi, adesso direi di dare un'occhiata a questa collina.-
    I due leoni erano a circa un centinaio di metri dalla fine di quella distesa arida e di fronte a loro iniziava nuovamente un'ampia distesa verdeggiante.
    -Lex, è incredibile come possa esserci uno stacco così netto tra il deserto e la vegetazione che abbiamo di fronte.-
    -Non poi così incredibile, Werrin; nel terreno di questo deserto c'è un'altissima concentrazione di sale cristallizzato, quindi è impossibile che vi cresca qualsiasi cosa.-
    -Non lo sapevo, e neppure ci ho pensato, adesso dobbiamo controllare l'area di fronte, poi ci potremmo fermare per riposare, i piccoli sono troppo sconvolti.-
    -Hai ragione, ci fermeremo dietro la collina, c'è una pozza d'acqua, troveremo cibo e ci accamperemo per la notte.-
    I due leoni avanzarono velocemente fino ai piedi della collina ed iniziarono a risalire il pendio, diagonalmente, fino a distanziarsi di circa cinquanta metri l'uno dall'altro.
    L'erba non offriva ripari,era molto bassa, ma vi erano sparsi parecchi cespugli di arbusti, i quali potevano nascondere possibili pericoli.
    I leoni si muovevano veloci, rapidi e attenti ad ogni movimento; in meno di dieci minuti avevano controllato tutta la collina ed il luogo dove avrebbero passato la notte.
    Lex si portò sulla cima di quest'ultima, appena gli altri lo videro, iniziarono a muoversi in quella direzione, i cuccioli sembravano distrutti, avevano il muso rasente al terreno e trascinavano le zampe a terra.
    Il leone nero ridiscese il pendio e si avvicinò a una grossa pozza d' acqua per bere; il caldo torrido lo aveva disidratato e gli aveva causato un fastidioso mal di testa.
    Guardava il fondo della pozza attraverso le acque cristalline, passava rapidamente da una pietra sommersa all'altra, fino ad arrivare al centro di quella pozza, dove vi era solo sabbia, perpendicolarmente in superficie si vedevano delle piccole increspature dovute alla sorgente che spingeva il flusso dell'acqua verso l'alto, facendola leggermente ribollire, per poi defluire attraverso un piccolo rigagnolo che si perdeva torcendosi tra l'erba alta e ricca di clorofilla.
    -Lex, stai bene?-
    -Si, è tutto a posto Werrin, grazie, ho solo un po' di mal di testa.-
    -Andiamo noi a cacciare, rimani qui e riposati.-
    Il leone nero si voltò indicando il laghetto di fronte.
    -Non credo ce ne sia bisogno, ci sono pesci e moltissimi gamberetti sul fondale.-
    -Benissimo, problema cibo risolto, direi.-
    -Già, ma dubito che i piccoli abbiano voglia di mangiare, proprio ora poi che devono rimettersi in forze.-
    In quell'istante arrivarono gli altri due leoni ed i cuccioli di lupo, avevano tutti un'espressione sconvolta.
    Hyrador e Beroam non dissero nulla, oltrepassarono il gruppo dei grandi felini ed andarono ad acciambellarsi sotto un piccolo albero.
    Jody si avvicinò al leone nero.
    -Nulla da fare Lex, non hanno pronunciato parola e io non me la sono sentita di iniziare un qualsiasi discorso con loro.-
    -Capisco, hai fatto bene a non forzarli, proveremo domani al limite a parlare con loro, adesso lasciamoli in pace, facciamogli sentire la nostra presenza ma senza essere invadenti.-
    I leoni riuscirono in breve tempo a catturare alcuni grossi pesci e una discreta quantità di gamberi nascosti sotto le pietre del fondale, ma nessuno quella sera aveva voglia di mangiare.
    Lentamente arrivò la notte, tutti i leoni erano accucciati attorno ai piccoli, nessuno riusciva a chiudere occhio; il pianto soffocato dei piccoli era straziante.
    Lex sfiorò Jody con una zampa e i due leoni si allontanarono assieme.
    -Domani non proseguiremo il nostro viaggio, nessuno di noi sta notte riuscirà a dormire, non abbiamo mangiato e saremo troppo deboli, resteremo qui e partiremo il giorno dopo, cosa ne pensi?-
    -Credo sia una buona idea Lex, proseguiremo dopodomani, sperando che i piccoli riescano a riprendersi almeno un pochino da quello che hanno dovuto subire oggi.-
    Lex e Jody tornarono tra gli altri, nessuno stava dormendo.
    Lentamente la notte trascorreva, si udivano soltanto i versi degli animali notturni e il lieve fruscio del vento caldo proveniente dall'area desertica sulle fronde degli alberi.
    E il pianto soffocato, ininterrotto, dei due piccoli orfani.


    Edited by bau1200 - 7/8/2015, 04:59
     
    .
  2. .:Kaizari:.
     
    .

    User deleted


    BEL CAPITOLO BAU!!!!!! la parte dove i cuccioli giocano con Jody è molto divertente^^ ma..perchè devi inserire una parte triste proprio ora? ingrato che non sei altro <.< aspetto il seguito! u.u
     
    .
  3. OoKiraoO
     
    .

    User deleted


    bellissimo capito bau *-* :)
     
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Re Leone

    Group
    Principe
    Posts
    5,283
    Location
    NARNIA

    Status
    Offline
    gazie! =) troppo gentili =) appena ho lo stimolo giusto, continuo a scrivere =)
     
    .
  5. AnjuDTK.
     
    .

    User deleted


    Ho letto ora bau *w* Bravo
     
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Re Leone

    Group
    Principe
    Posts
    5,283
    Location
    NARNIA

    Status
    Offline
    grazie anju =)
     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Re Leone

    Group
    Principe
    Posts
    5,283
    Location
    NARNIA

    Status
    Offline
    Piccolo branco


    Era notte fonda, la luna illuminava debolmente la tetra fortezza, regnava un silenzio innaturale, inquietante.
    Lentamente il pesante portone si aprì stridendo, le immense lastre di pietra scendevano lentamente inabissandosi nel terreno facendo filtrare deboli raggi lunari all'interno della struttura.
    L'ampia sala antistante l'uscita era gremita di lupi e leoni, tutti quanti fissavano l'apertura, consapevoli che mai sarebbero potuti fuggire.
    A passi lenti, la lupa bianca e rossa si avviò verso l'uscita.
    Gli sguardi degli animali si posarono su di lei, lentamente la seguivano verso l'uscita.
    Si sentiva osservata, sapeva che tutti la invidiavano in quanto non era vincolata a quel luogo da forze oscure.
    Con lo sguardo fissava l'uscita, senza neppure osservare chi le stava attorno.
    -Portami via con te...-
    La lupa si fermò all'istante, volgendo lo sguardo verso chi aveva sussurrato quella frase.
    Gli occhi di una giovanissima leonessa brillavano riflettendo i raggi della luna, mentre una lacrima solitaria scendeva lungo il muso per poi cadere a terra.
    Era giovanissima, nel pieno dell'adolescenza, il suo manto chiaro era quasi avvolto dall'oscurità e i suoi occhi verdi e grandi lasciavano trasparire tutta la sua tristezza.
    Aika la guardò con disprezzo, quasi seccata che le fosse stata rivolta parola.
    -Non permetterti mai più, serva!-
    La giovanissima leonessa esplose in un pianto di disperazione mentre osservava la lupa che si dirigeva nuovamente verso l'uscita.
    Varcò il portone e andò a sedersi a poca distanza su un masso piatto, rimanendo in silenzio ad osservare la luna.
    Dalla fortezza si udivano i flebili lamenti degli animali intrappolati da un volere non loro.
    Dal terreno salì lentamente una spessa coltre di nebbia, e lentamente presero forma i due demoni.
    Aika scese dal masso, portandosi di fronte a quelle due creature.
    -Ditemi quello che devo fare.-
    I demoni fissavano intensamente la lupa senza parlare.
    Improvvisamente Aika si irrigidì, i demoni avevano preso il controllo della sua mente, e le stavano inviando immagini confuse, poi man mano sempre più definite.
    Fitte di dolore percorrevano il corpo della lupa, partivano dal cervello e si irradiavano per tutto il corpo, percorrendo ogni fibra, ogni muscolo.
    I secondi sembravano ore, il respiro di Aika diventava sempre più affannato, finché tutto non cessò.
    Il demone nero si avvicinò lentamente alla lupa, la quale rimaneva immobile, tremante e con gli occhi serrati.
    -Ora sai cosa devi fare, ti daremo una scorta che ti accompagnerà e ti sosterrà nel viaggio, ed avrai il pieno controllo su di loro, proprio come lo abbiamo noi ora, ma poi dovrai arrangiarti.-
    La lupa aprì lentamente gli occhi, l'affanno non accennava a diminuire e neppure il tremore.
    Dalla fortezza uscirono due leoni che lentamente li raggiunsero.
    Entrambi erano giovanissimi, un maschio e una femmina.
    Aika riconobbe immediatamente la leonessa che poco prima la aveva supplicata.
    -Voi sarete la sua scorta, le troverete cibo e acqua, e la difenderete nel caso foste attaccati, la vostra volontà sarà comandata oltre che da noi, anche da Aika, ricordatelo.-
    La lupa li osservò per un breve istante, poi si mise in marcia.
    -Sarò di ritorno il prima possibile.-
    -Non ho ancora finito, Aika.-
    -Perdonami, cos'altro devo sapere?-
    Shruykan si alzò ed incominciò a girare attorno ai tre.
    -Ricorda, Aika, che anche se sei libera da qualsiasi sortilegio, noi sapremo sempre dove ti trovi, non puoi nasconderti a noi, e sapremo anche se cercherai di tradirci; ti troveremo Aika, ricordalo.-
    La lupa rabbrividì.
    -Lo so, e non vi tradirò, vi porterò quella pietra in modo che voi possiate riaprire il pozzo delle anime; farò questo se come promesso mi lascerete in vita.-
    -Adesso vai, e torna il prima possibile.-
    La lupa riprese la sua marcia, seguita a breve distanza dai due leoni; e in breve tempo scomparvero oltre le colline.
    Le pesanti lastre di pietra della fortezza si richiusero stridendo e i due demoni scomparvero in una spessa nebbia.
    Da li a poco sarebbe sorto nuovamente il sole.
    Aika percorreva il sentiero, a passi veloci e regolari, la coppia di leoni la seguiva contro la propria volontà; attraversarono colline e pianure rigogliose, ricche di vegetazione, il sole illuminava e riscaldava rapidamente il terreno e ben presto la temperatura divenne cocente.
    La lupa si fermò in una piccola radura, al riparo dai raggi solari, sotto le fronde di un albero.
    La coppia di leoni si fermò al centro del sentiero, non riuscivano a muoversi e il sole martellava incessantemente il loro corpo.
    La lupa li notò, avevano un'espressione sofferente entrambi, e solo allora si rese conto che i loro movimenti erano legati a lei.
    -Avete caldo per caso?-
    I leoni non le risposero, si limitarono a guardarla per un breve istante.
    -Vi ho chiesto se avete caldo.-
    La leonessa la guardò dritta negli occhi.
    -Tu che ne pensi?-
    La lupa volse lo sguardo verso un albero, dove una coppia di scoiattoli giocava a rincorrersi.
    -Avvicinatevi, toglietevi dal sole, morti non mi servite a nulla.-
    I leoni si avvicinarono, spinti dalla loro volontà indotta e si sedettero all'ombra, leggermente in disparte.
    -Non credevo di essere in grado anche a comandare i vostri movimenti.-
    Aika li osservava incuriosita mentre incrociava lo sguardo del giovane leone.
    -Siamo stati destinati a te dai demoni, ecco perché puoi comandarci.-
    In quel momento la giovane leonessa sgranò gli occhi e si irrigidì iniziando a tremare vistosamente.
    Sia la lupa che il giovane leone si spaventarono da quell'improvvisa situazione.
    Una voce irreale uscì dalla bocca della leonessa, la voce di un demone.
    -Ricordate che noi sapremo sempre dove siete.-
    La leonessa cadde a terra priva di sensi mentre gli altri due rimanevano a fissarla terrorizzati.
    Passarono pochi minuti e poi la leonessa riprese i sensi dopo alcuni colpi di tosse.
    -Nisa stai bene? Come ti senti?-
    La leonessa scosse più volte il capo, come intontita.
    -Si sto bene, ma cosa è successo?-
    Il leone le si avvicinò, la lupa gli aveva concesso una minima libertà di movimento.
    -I demoni, hanno parlato attraverso di te, per comunicare con noi.-
    La leonessa si alzò barcollando leggermente, guardando negli occhi il leone che aveva di fronte.
    Sorrise appena percettibilmente al leone color crema in apprensione, il piccolo accenno di criniera castano scuro ondeggiava leggermente mosso da una leggera brezza.
    -Grazie Noise.-
    Assieme si avviarono verso l'ombra che offrivano le fronde dell'albero.
    La lupa li stava osservando, incuriosita.
    -Voi vi conoscete?-
    -Si, facevamo parte dello stesso branco prima che i demoni ci catturassero, siamo cresciuti assieme praticamente.-
    La lupa si spostò leggermente per stare più comoda.
    -Avete un legame di parentela?-
    -No, siamo solo ottimi amici, tutto qui.-
    Aika volse lo sguardo a terra, osservando una minuscola formica intenta a trasportare un seme attraverso un percorso invisibile.
    -Amici, bah... Io non ho mai avuto amici.-
    La giovane leonessa volse uno sguardo al leone e poi portò la sua attenzione sulla lupa.
    -Non hai amici?-
    -No.-
    -Nessuno con il quale confidarsi, stare assieme, trascorrere un po di tempo divertendosi?-
    Aika si alzò.
    -No, nessuno.-
    Lentamente si allontanò, andando a sedersi a una decina di metri all'ombra di un altro albero.
    -Serve del cibo, dobbiamo proseguire il viaggio, pensaci tu Nisa; tu Noise resterai qui con me.-
    La leonessa si alzò contro il suo volere e si allontanò oltre una collina con passo svelto.
    Il leone la guardava, aveva uno sguardo apprensivo nei confronti dell'amica, sguardo che non passò inosservato.
    Dopo pochi minuti la lupa si rivolse con tono distaccato al giovanissimo leone.
    -Vi volete molto bene, vero?-
    Passarono alcuni istanti prima che il leone le rispondesse.
    -Si, siamo cresciuti assieme, siamo sempre stati assieme fin da cuccioli, da poco abbiamo iniziato a cacciare e siamo ancora inesperti; ho timore che possa succederle qualcosa, e poi Nisa non riesce a correre bene, ha una zampa dolorante.-
    Aika guardava Noise, vedeva chiaramente che il giovanissimo leone era in apprensione.
    -Va con lei allora, raggiungila, morta non mi servirà a nulla.-
    Al termine della frase, il leone si alzò e si diresse a passo svelto nella direzione che aveva preso precedentemente la sua giovane amica.
    Aika era sola, si guardava attorno pensierosa.
    “Chissà cosa si prova ad avere un amico.”
    Poi appoggiò il muso sulle zampe anteriori e lentamente si addormentò.
    Fu svegliata da rumori provenienti dalla boscaglia, il sole era basso all'orizzonte, aveva dormito profondamente quasi tutto il giorno.
    Lentamente emerse la coppia di giovani leoni, di ritorno dalla loro battuta di caccia.
    Entrambi stavano trascinando il corpo senza vita di una capra di montagna.
    Aika guardò la coppia, avevano alcune ferite sugli arti posteriori, ma nulla di serio, erano sfiniti fisicamente però.
    -L'incantesimo ci ha fatto rincorrere questa capra, non siamo riusciti a fare il classico agguato, la abbiamo dovuta rincorrere per parecchio tempo; e sulle rocce non è stato semplice.-
    La lupa guardò distrattamente la giovane coppia di amici.
    -Vedo che vi siete feriti.-
    -Si, Nisa è caduta più volte sui massi, se non ci fossi stato anche io con lei, l'incantesimo la avrebbe obbligata a rincorrere la preda fino alla morte.-
    -Ho fatto bene a mandare anche te allora, morta non mi sarebbe servita a nulla.-
    Noise avrebbe voluto controbattere, ma venne fermato dalla leonessa, la quale gli appoggiò una zampa sulla spalla.
    Sapevano entrambi che il loro destino era dettato dal volere di quella lupa.
    Aika si alzò e si avvicinò alla preda, iniziando a mangiare avidamente; divorò in breve tempo una coscia e poi tornò a sedersi comodamente sotto un albero.
    -Dovete mangiare anche voi, altrimenti non sarete in forze per quando riprenderemo il viaggio.-
    A quel comando i leoni si alzarono e si avvicinarono alla preda cacciata in precedenza, iniziando a nutrirsi.
    Nisa e Noise mangiavano con tranquillità, senza fretta, a differenza di Aika che invece aveva mangiato velocemente.
    La lupa si strofinava il muso contro le zampe per ripulirsi dal sangue dell'animale, poi notò che la coppia di leoni si stava leccando via il sangue dal muso a vicenda.
    -Interessante, non ci avevo mai pensato.-
    I leoni la guardarono per un breve istante.
    -A cosa non avevi mai pensato?-
    -A quello che state facendo, devo dire che è un ottimo metodo per ripulirsi dopo un pasto.-
    -Si, è un metodo che ci permette di ripulirci come si deve.-
    La leonessa sorrise.
    -In oltre, è anche un segno d'affetto.-
    -Smettila Nisa, mi metti in imbarazzo!-
    Il leone volse lo sguardo a terra mentre la leonessa lo guardava divertita.
    -Sarà anche un metodo per ripulirsi, ma direi che avete bisogno proprio di un bel bagno, voi leoni puzzate terribilmente!-
    Una forza oscura fece alzare la giovane coppia e li fece avvicinare ad un corso d'acqua che scorreva i vicino.
    Senza che potessero far nulla, sia Nisa che Noise si ritrovarono immersi completamente nelle fredde acque.
    L' impatto iniziale gli tolse il respiro, erano molto accaldati nonostante fosse già arrivata la sera.
    La giovane leonessa avvertì un forte dolore al ventre ed iniziò a tremare vistosamente.
    -AIKA! FACCI USCIRE SUBITO!-
    La lupa guardava altrove, e non rispose al leone.
    -AIKA!-
    Ringhiando si girò di scatto verso il leone.
    -Lavatevi! Il vostro odore è insopportabile!-
    -NISA STA MALE! FACCI USCIRE!-
    La lupa si rese conto che la giovane leonessa si stava contorcendo dal dolore e ormai era completamente sommersa.
    Fu colta dal panico più totale e rimosse immediatamente la magia che bloccava i due leoni nelle fredde e veloci acque di quel piccolo torrente.
    Sentendosi libero, Noise corse immediatamente verso Nisa, afferrandola per una zampa anteriore e trascinandola verso la sponda.
    La leonessa digrignava i denti, gemendo di dolore, aveva il fiato corto e respirava a fatica.
    -C..che le succede?-
    -Stupida lupa! Eravamo accaldati ed abbiamo mangiato da pochissimo! Ha una congestione!-
    -Come una congestione...-
    La leonessa si contorceva a terra dal dolore, e con un'espressione di dolore acuto stampata sul muso.
    -Noise, che si fa adesso?-
    Il leone color crema tremava vistosamente, si sentiva impotente.
    -Non lo so! Non lo so!-
    Improvvisamente a poca distanza la lupa sentì dei passi, e voltandosi di scatto, vide l'imponente sagoma di un leone nero comparire sulla cima d una piccola collina.
    Istintivamente, riprese il controllo su Noise e Nisa, bloccando loro la facoltà di parlare e rivolgendosi immediatamente al leone appena arrivato.
    -Lex! Sei tu! Aiutaci! Si sono lanciati in acqua e adesso lei ha una congestione! Non sappiamo che fare! Presto Lex!-
    Il leone nero trasalì, non aveva notato che in quel frangente non erano soli.
    -Jody con me! Roy, Werrin, voi di guardia!-
    Rapidamente discesero la collina e si portarono di fronte alla giovanissima leonessa sdraiata a terra.
    -Aika! Cosa diavolo è successo?-
    La lupa venne per un attimo colta dal panico.
    “Che gli dico adesso?”
    Stette per una decina di secondi in silenzio, poi disse la prima cosa che le passò per la mente.
    -Si sono uniti a me, abbiamo mangiato e poi si sono lanciati in acqua... lei si è sentita male quasi subito.-
    Lex e Jody afferrarono per gli anteriori la leonessa e la trascinarono all'ombra di un albero.
    -Aika, ci sono pericoli qui attorno?-
    -No, nessun pericolo.-
    Il leone nero ruggì a gran voce.
    -Roy, Werrin, presto venite!-
    Veloci come saette, dalla cima della piccola collina emersero altre due sagome, altri due leoni marroncino chiaro e in brevissimo tempo furono di fronte al leone nero.
    -Presto! Dobbiamo reintegrare tutti i sali minerali che ha perso! Servono noci, nocciole, frutti, tutto quello che riuscite a trovare!-
    I due leoni scattarono improvvisamente in direzioni opposte, poco dopo la lupa notò due cuccioli far capolino sulla collina.
    -Aika, portali qui, vai a prenderli.-
    La lupa si diresse verso i due piccoli, i quali stavano già avvicinandosi lentamente, con lo sguardo fisso a terra.
    Lex era impegnato a tenere la giovane leonessa mentre Jody aveva strappato un piccolo cespuglio di erba secca, la aveva piegata su se stessa e la stava inzuppando nel torrentello, per poi tornare velocemente dal leone grigio.
    Delicatamente appoggiò quel fagotto sulla fronte della leonessa e le inumidì la lingua arsa.
    Poco dopo i due leoni tornarono, tra le fauci avevano una grande quantità di frutti, noci e nocciole.
    Lex snudò gli artigli, e con potenti e precise zampate incise la corteccia di un albero, per poi strapparla via ed ottenere un contenitore sul quale venne tritato e reso poltiglia tutto quello che gli altri leoni avevano trovato.
    Noise era impietrito, non riusciva a muoversi, la paura di perdere l'amica di sempre era terrificante.
    Nisa continuava a contorcersi a terra in preda al dolore, Jody si appoggiò sopra il suo ventre, riscaldandola, e a piccole dosi le venne messo sulla lingua quell'impasto.
    Lentamente il dolore diminuì.
    Nel frattempo sia Aika che i due piccoli erano arrivati.
    Lex si portò di fronte alla lupa.
    -Aika, che ci fai qui?-
    -Non ricordi Lex? Sono stata cacciata in malo modo dal branco.-
    -Ricordo benissimo, intendo cosa ci fai qui con questi due leoni, dato che non ci sopporti.-
    -Quando si è da soli, si cerca aiuto.-
    Lex non sembrava per nulla convinto da quella sommaria spiegazione, e si avvicinò al giovane leone immobile di fronte alla leonessa sofferente a terra.
    -Io sono Lex, sono a capo di questo gruppo di esploratori; come ti chiami?-
    Le parole si rifiutarono di uscire dalla bocca del giovane leone.
    Aika comunicò mentalmente col giovane felino.
    “Ricordati che mi è stato dato il dono di potervi comandare, posso uccidervi entrambi quando voglio, quindi stai calmo.”
    -E' inutile Lex, sono entrambi muti, non ti possono rispondere.-
    Il leone nero si voltò lentamente verso la lupa.
    -Perfetto, allora sta notte staremo qui, domani riprenderemo il cammino verso la grotta, li porteremo con noi, lei ha bisogno di cure che noi non possiamo fornire, e forse Loynaar e Rasur riusciranno a curare il loro mutismo.-
    Aika trasalì.
    -Aika tutto bene?-
    “Scopriranno che sono comandati! Questa non ci voleva!”
    -Aika! Stai bene?-
    La lupa scosse leggermente il capo.
    -S...si Lex, sono solo un po'... scossa, ecco.-
    -Beh, lo credo, siete stati fortunati che eravamo nei paraggi, altrimenti non so come sarebbe finita.-
    Intervenne Jody che nel frattempo si stava avvicinando.
    La lupa abbassò lo sguardo.
    -Spero che si possa fare qualcosa per loro, sono stati così gentili con me, sono anche andati a caccia.-
    Il leone nero non credeva alle proprie orecchie, che la lupa insopportabile fosse cambiata già di per se era una cosa fuori dal comune, ma in così poco tempo poi, aveva addirittura dell'incredibile.
    -Beh, Aika, se c'è qualcuno in grado di aiutare questi due giovani leoni, sono proprio i nostri amici demoni, entro dopodomani sera saremo alla grotta.-
    La lupa assunse un'aria interrogativa.
    -Ma non è a cinque giorni di cammino da qui?-
    -Dipende da che percorso si sceglie di fare, c'è un passaggio qui vicino che ci permette di passare tra le montagne senza doverle aggirare.-
    Intanto il sole stava calando all'orizzonte, nessuno si era reso conto del passare del tempo.
    -Lex, serve cibo, altrimenti domani non ce la faremo.-
    -Lo so Jody, io e Roy andremo a caccia, nel mentre voi finite quella carcassa.-
    Detto ciò, il leone nero si allontanò seguito dall'altro leone marroncino.
    Il branco si avvicinò ai resti della preda, Jody strappò una porzione di carne e andò dai due piccoli che si erano isolati in un angolo.
    -Piccoli, so che è difficile, ma dovete mangiare qualcosa, domani ci aspetta un lungo e faticoso viaggio, è probabile che dovremmo trasportare quei due giovani leoni, sicuramente la giovane leonessa, se voi esitate, ci renderete il viaggio ancora più stancante, e non possiamo permettercelo adesso.-
    Beroam e Hyrador guardarono per un breve istante il leone di fronte a loro, le lacrime non accennavano a fermarsi.
    Jody lasciò il pezzo di carne davanti ai due piccoli e si allontanò, andando a sedersi di fianco alla lupa.
    -Hanno scoperto da poco che i loro genitori sono morti nel deserto.-
    -Capisco, deve essere stato un duro colpo per loro.-
    -Altro che, non smettono un secondo di piangere, non so se e come si riavranno.-
    In quel momento ricomparvero gli altri due leoni, entrambi portavano un grosso roditore stretto tra le fauci.
    Mangiarono tutti quanti fino a saziarsi, perfino i due cuccioli ingoiarono qualche boccone, poi si disposero per trascorrere la notte.
    Il giovane leone andò a sdraiarsi di fianco alla leonessa, riscaldandola col proprio calore corporeo; tremava ancora vistosamente.
    Lex e il suo gruppo si misero vicino ai cuccioli e Aika si scostò dal resto del branco, mettendosi in disparte.
    Lex e Jody non riuscivano a prendere sonno.
    -Lex, sei sveglio?-
    -Si, che succede?-
    -Nulla, sono in apprensione per la leonessa.-
    -Anche io Jody, domani la dovremo trasportare noi a turno.-
    -E di Aika? Che mi dici?-
    Il leone nero stette un attimo in silenzio.
    -Sai, proprio non saprei, non mi convince per nulla quello che ci ha detto, però forse ha davvero capito l'errore.-
    -Vedremo Lex, se è cambiata davvero, credi che sarà riammessa nel branco?-
    -Sai che comanda Jormungr, e comunque James anche se capo del branco di lupi, rimane comunque un ospite, valuteranno loro al nostro ritorno.-
    Lentamente i leoni si addormentarono.
    Aika era sveglia, sapeva che appena i demoni avessero cercato di guarire quei due giovani leoni, avrebbero scoperto che erano sotto il suo comando.
    Doveva trovare una soluzione e in fretta, ma più si sforzava, più il caos cresceva dentro di lei.
    Col potere donato dai demoni oscuri, bloccò istintivamente i movimenti dei due giovanissimi leoni, stabilendo con entrambi un contatto mentale.
    “Non ho altra scelta, devo farlo se questo permetterà a me di sopravvivere.”
    Il panico si insinuò prepotentemente nei giovanissimi leoni, poi piano piano un senso di sonno, stanchezza, si fece strada in loro.
    Lentamente il loro cuore batteva sempre più lentamente e fievolmente.
    Aika diede loro di nuovo la possibilità di muoversi, ormai non serviva più tenerli inchiodati al suolo, la loro energia vitale era minima.
    Gli occhi dei due leoni si inondarono di lacrime, Noise allungò faticosamente e lentamente una zampa verso il muso di Nisa, facendole una dolce carezza; si guardarono intensamente, gli occhi castani del leone fissavano terrorizzati quelli verdi della leonessa.
    Poi tutto divenne buio.
    Dopo poco, la lupa si addormentò profondamente.
    Il mattino successivo, Lex si svegliò per primo, e si diresse immediatamente dalla leonessa a terra.
    Capì immediatamente il dramma, nessuno dei due si muoveva e svegliò immediatamente gli altri.
    I corpi dei due leoni erano appena tiepidi, segno che erano morti durante la notte.
    Il branco rimase alcuni minuti a vegliare i due giovani leoni, poi Lex si allontanò dagli altri.
    Jody lo vide e dopo poco lo seguì.
    Lex stava piangendo copiosamente, nascosto dietro un albero.
    -Hey, Lex; che succede?-
    -Vattene Jody...-
    -Non me ne vado, che succede?-
    Il leone nero esplose in un pianto pieno di singhiozzi.
    -E' di nuovo colpa mia Jody.-
    Il leone marroncino si avvicino.
    -Sicuramente sono morti assiderati, erano fradici ieri, e io non ci ho pensato... E' colpa mia...-
    -Non puoi saperlo, Lex, andiamo.-
    -Lasciami stare Jody.-
    -Lex, non puoi darti la colpa. Non lo sappiamo, e poi non credi che se così fosse, quel giovane leone ci avrebbe avvisato?-
    -Jody, vattene...-
    Lex esplose di nuovo in un pianto disperato.
    -Non me ne vado Lex, non puoi darti la colpa senza sapere come sono andate le cose.-
    -Non sono adatto al comando, vattene.-
    Il leone marroncino si avvicinò al leone nero ma questi gli diede una potente zampata, allontanandolo.
    -VATTENE!-
    Jody scattò immediatamente in avanti, ringhiando ferocemente e colpendo violentemente il leone nero, scaraventandolo a terra e bloccandogli ogni movimento.
    -Adesso ascoltami bene Lex, smettila subito, noi abbiamo bisogno di te e adesso! Quindi piantala con questa storia e torna tra noi! Torneremo qui poi con Vervada e Sender, e stabiliranno loro la causa della morte, ma fino ad allora, non voglio che tu ti dia colpe inesistenti, è chiaro?-
    Il leone nero voltò il capo lateralmente, continuando il suo pianto disperato.
    Jody snudò gli artigli e premette con forza contro la gola del leone nero, graffiandogli la pelle.
    -LEX! SONO STATO CHIARO?-
    Il leone annuì leggermente, e Jody lasciò la presa.
    -Adesso andiamo, dai, abbiamo bisogno di te e in forma anche.-
    Disse Jody aiutando il leone nero a rialzarsi.
    -E poi, se lo sapesse tua sorella; sai che figura! Fratellone frignone ti chiamerebbe!-
    -Jody, spero davvero che un giorno tu possa cadere col di dietro in un cespuglio di ortiche!-
    -Si vede proprio che mi vuoi ben, eh?-
    Il leone nero sorrise.
    -Grazie Jody, grazie di cuore.-
    -Grazie di cosa? Era tanto che volevo atterrarti, sai? E poi devo minacciarti ogni tanto, devo farti stare buono, no? E più argomenti ho, meglio è! Sai, ho in programma certe notti con tua sorella...-
    -JODY!-
    Il leone marroncino esplose in una sonora risata.
    -E scherzo!-
    -Si si, come no.-
    -Va bene, lo ammetto, qualche pensiero di insonnia reciproca lo ho!-
    -Io un giorno di questi, giuro che ti ammazzo!-
    Lentamente i due leoni si avvicinarono al piccolo branco che si era formato, spiegarono brevemente la situazione, e si misero nuovamente in marcia, lasciando in quel luogo la coppia di giovani leoni così come li avevano trovati, avvolti nel loro tenero e ultimo abbraccio.
    L'ultimo abbraccio.
    La carovana si mosse, Jody e Lex erano intesta, al centro i due cuccioli increduli, e subito dietro Roy e Werrin.
    Aika chiudeva la fila, il suo sguardo era perso nel vuoto.


    Edited by bau1200 - 7/8/2015, 05:00
     
    .
  8. .:Kaizari:.
     
    .

    User deleted


    BEL CAPITOLO!!! un po triste..anzi..molto T_T l'odio verso Aika cresce sempre di più xD ma non è un po troppo intelligente della vera aika questa? xD cmq aspetto il seguito^^ e..la coppia di leoni era simpatica..perchè fai morire sempre i migliori? ingrato <.<
     
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Re Leone

    Group
    Principe
    Posts
    5,283
    Location
    NARNIA

    Status
    Offline
    grazie ros =) si, effettivamente questa aika è molto intelligente... differisce tantissimo dall'originale.... XD ahahhaha
    sinceramente non sapevo come svolgere la storia, poi mi è venuto questo lampo di genio =)
     
    .
  10. .:Kaizari:.
     
    .

    User deleted


    ahahahahah è troppo intellingente...xD cmq meglio così =) è venuto benissimo^^
     
    .
  11.  
    .
    Avatar

    Re Leone

    Group
    Principe
    Posts
    5,283
    Location
    NARNIA

    Status
    Offline
    XD grasssssssie XD
     
    .
  12. Keyla
     
    .

    User deleted


    FINALMENTE!!!MI SONO RIMESSA A PARI PASSO CON LA STORIA!!!XD complimenti cucciolo =) continua cosi..e adesso ke sono tornata sulla lettura...MUOVITI A PROSEGUIRE XD
    ti amo ^^"
     
    .
  13.  
    .
    Avatar

    Re Leone

    Group
    Principe
    Posts
    5,283
    Location
    NARNIA

    Status
    Offline
    =) finalmente amore =) grazie =) troppo gentile piccolina mia =)
    piano piano proseguo =)
    ti amo piccolina mia =)
     
    .
  14.  
    .
    Avatar

    Re Leone

    Group
    Principe
    Posts
    5,283
    Location
    NARNIA

    Status
    Offline
    Unico branco

    “Sveglia dormiglioni, dovete allenarvi.”
    I due cuccioli sbadigliarono contemporaneamente con gli occhi ancora chiusi.
    -Dai Loynaar, ancora dieci minuti.-
    All'esterno della caverna la leonessa demone sorrise.
    “No, coraggio, è una splendida giornata; svegliatevi.”
    Come una corrente d'acqua fresca, la leonessa si insinuò nelle menti dei due cuccioli, tormentandoli finché non si alzarono entrambi.
    -Tuhuma, io ho ancora sonno.-
    Il piccolo lupo azzurro stava sbadigliando.
    -Iorody, io ne ho molto più di te, fidati!-
    Assieme si avviarono verso l'uscita della grotta, passando per il centro della grande sala circolare illuminata dal masso di pietra lunare.
    Jormungr aprì pigramente un occhio.
    -Buongiorno Tuhuma.-
    -Buongiorno papà.-
    Il piccolo leone si avvicinò al padre mentre Iorody andava vicino ai suoi genitori che ancora dormivano beatamente.
    -Iniziate l'allenamento?-
    -Si, Loynaar ci ha chiamato, adesso andiamo.-
    -Fate attenzione piccoli, buona giornata.-
    Il piccolo leone inarcò un sopracciglio.
    -Ma, non vieni con noi come al solito?-
    Il leone grigio guardava il figlio con espressione soddisfatta.
    -No da ora in poi non parteciperò più ai vostri allenamenti, è una scelta mia, avete bisogno di concentrarvi e spesso io sono stato la causa delle vostre distrazioni; e poi mi fido dei demoni, sapranno istruirvi al meglio.-
    -Ne sei proprio sicuro, padre?-
    -Si piccolo, adesso andate o farete tardi.-
    Tuhuma si rivolse a Iorody sottovoce con un accenno di sorriso.
    -E sai che novità!-
    Il piccolo lupo azzurro sorrise divertito, poi si avvicinò al grande leone grigio.
    -Saluti i miei da parte mia Jormungr? Mi dispiace svegliarli.-
    Il leone sorrise.
    -Si, andate adesso, buona giornata.-
    I cuccioli si avviarono verso l'uscita della grotta percorrendo il corridoio ancora immerso nel buio.
    -Tuhuma, cosa ci faranno fare oggi?-
    Il giovane leone volse lo sguardo verso il piccolo lupo che stava camminando al suo fianco.
    -Proprio non ne ho idea, sono giorni che ci alleniamo sempre sugli attacchi mentali, probabilmente continueremo con quello.-
    L'ampia apertura della grotta era illuminata dai raggi solari, man mano che si avvicinavano verso l'uscita, i profumi delle piante e dei fiori si facevano sempre più forti ed intesi.
    -Vedrai, come al solito dovremo aspettali.-
    -Ormai dovremmo esserci abituati, almeno cinque minuti di attesa ogni giorno; sai Iorody, sto iniziando a prendere sul serio quella tua idea.-
    -Quale Tuhuma?-
    Il cucciolo di leone sorrise.
    -Quella di dormire altri cinque minuti dopo che ci hanno svegliato.-
    I piccoli sorrisero mentre ormai stavano varcando la soglia della caverna.
    Improvvisamente vennero assaliti entrambi da potenti raggi mentali che stavano facendo breccia nelle loro menti; dalla piazza di fronte a loro, si levarono in aria oggetti di qualsiasi forma e dimensione.
    I piccoli digrignarono i denti e respinsero quell'attacco innaturale, bloccandolo e dominandolo, poi gli oggetti iniziarono a vorticare tra loro, sempre più velocemente, e vennero scagliati contro di loro.
    I cuccioli li evitarono scartando lateralmente, abbassandosi al terreno e balzando in ogni direzione.
    Iorody perse l'equilibrio e cadde a terra mentre un ramo si avvicinava velocemente contro di lui.
    Il piccolo lupo si preparava all'impatto, coprendosi il muso con le zampe anteriori, ma poi il ramo cadde di fronte a lui, colpito da una zampata di Tuhuma.
    Il raggio mentale si estinse, e tutto tornò alla normalità.
    -Grazie Tuhuma.-
    -Figurati, per fortuna me ne sono accorto in tempo.-
    I demoni comparvero dal terreno sotto forma di nebbia, e si materializzarono di fronte ai due piccoli.
    -Ottimo lavoro, e bravo Tuhuma, in battaglia serve il lavoro di squadra, se un compagno è in difficoltà e se ci sono le possibilità ovviamente, bisogna aiutarlo sempre.-
    I cuccioli si sedettero di fronte ai demoni.
    Rasur continuò a parlare.
    -Fino ad ora, abbiamo lavorato individualmente, adesso invece iniziamo il concetto di “lavoro di squadra”.-
    I cuccioli annuirono al demone.
    -Rispondete a questa domanda piccoli: se vi trovate a combattere contro due avversari, e il vostro compagno è in difficoltà, cosa fate? Quale è la vostra prima reazione?-
    I cuccioli rimasero in silenzio per qualche istante, poi Tuhuma parlò.
    -Beh, lo aiuto, proprio come ho fatto adesso.-
    -Iorody?-
    Il piccolo lupo rimase in silenzio fissando il demone di fronte a lui.
    -Anche io, cerco di aiutarlo.-
    Loynaar si avvicino ai piccoli, sedendosi tra loro.
    -Dovete prima di tutto capire quanto è forte il vostro avversario, poi agire di conseguenza.-
    -Vorresti dire, che se un avversario è più forte di me, e il mio compagno è in difficoltà, devo lasciar perdere?-
    -Non proprio Tuhuma, ma non devi mai perdere la concentrazione, perché a quel punto, anche un avversario più debole di te potrebbe sopraffarti, devi a quel punto creare un diversivo, una distrazione che permetta al tuo compagno di salvarsi.-
    I piccoli erano pensierosi.
    -Non capite vero?-
    I piccoli si guardarono per un breve istante, poi scrollarono il capo.
    La leonessa demone, sorrise e si alzò, andando a sedersi di fianco al grande leone che pigramente si stava alzando.
    -Inventatevi qualcosa, vediamo come ve la cavate contro di noi.-
    Iorody sgranò gli occhi.
    -Come contro di voi! Ma come facciamo?-
    Rasur sorrise.
    -Questo è un allenamento Iorody, non facciamo ancora sul serio.-
    Entrambi i demoni lanciarono contro i piccoli il loro raggio mentale e si scagliarono rapidi contro i cuccioli di fronte a loro.
    Entrambi furono colti di sorpresa e non riuscirono ad evitare l'impatto coi demoni; vennero entrambi sbalzati in aria e caddero a terra rovinosamente.
    -Come inizio non c'è male, vero Loynaar?-
    La leonessa sorrise.
    -Direi di si Rasur, proprio niente male!-
    I piccoli intanto si stavano rialzando.
    -State bene?-
    I cuccioli annuirono, anche se le loro smorfie lasciavano intendere tutt'altro.
    -Di nuovo!-
    Nuovamente i demoni si scagliarono contro i loro bersagli, i quali riuscirono per un soffio a non farsi nuovamente immobilizzare, e scartarono entrambi di lato, evitando l'impatto coi demoni.
    Ogni volta che i demoni attaccavano i piccoli, la loro velocità aumentava innaturalmente, i loro movimenti erano rapidissimi, e ben presto evitare i loro attacchi divenne impossibile.
    Zampate velocissime colpivano i cuccioli, facendogli perdere l'equilibrio, ma nessuno dei due cuccioli cadeva.
    Tuhuma era più grande del piccolo lupo, e riusciva ad assorbire meglio i colpi inferti dalla leonessa, Iorody invece aveva molte più difficoltà con Rasur.
    Gli attacchi erano sempre frontali, ma la velocità dei demoni era spaventosa, il che rendeva impossibile evitarli.
    Iorody inciampò in un ramo sul terreno e cadde a terra dopo aver evitato per un soffio un attacco del leone, il quale se ne accorse e compiendo un semicerchio, si portò nuovamente sopra al piccolo lupo ansimante.
    Iorody non riuscì a trattenere un urlo di spavento, vedendosi arrivare contro Rasur in piena corsa e con le zanne in mostra.
    Tuhuma lo vide, aveva appena evitato un attacco della leonessa, e senza pensarci, balzò di lato, dando le spalle al piccolo lupo.
    Loynaar, si avventò nuovamente contro il piccolo leone che all'ultimo istante,scartò a destra, evitando l'attacco.
    La leonessa si trovava di fronte al leone in pieno slancio.
    Entrambi i demoni arrestarono immediatamente la loro corsa, i loro nasi si sfioravano quasi, tra di loro, rannicchiato a terra, c'era il piccolo Iorody terrorizzato.
    -Bravo Tuhuma, hai capito, anche se così facendo, Iorody avrebbe subìto un doppio impatto.-
    Il piccolo leone volse lo sguardo verso terra.
    -Abbiamo evitato l'incidente perché le nostre menti erano unite, ed entrambi sapevamo esattamente dove eravamo, dove eravate voi due, e che azioni avremmo intrapreso.-
    -Scusatemi.-
    -Tuhuma, non ti devi scusare, era questo lo scopo di questo allenamento, e tu hai capito bene cosa volevamo ottenere.-
    La leonessa si avvicinò al piccolo appoggiandogli una zampa sulla piccola testa.
    -Sei stato bravo invece, hai creato un diversivo che in altre occasioni, avrebbe permesso a Iorody di rialzarsi, e se noi ci fossimo scontrati, ci saremmo messi al tappeto da soli, permettendo a voi due di sopraffarci con facilità.-
    -Si, ma se voi non foste stati in contatto mentalmente, Iorody si sarebbe potuto fare molto male.-
    Rasur si avvicinò al piccolo.
    -In altre circostanze, un demone non si sarebbe mai fermato, questo è un allenamento, ricordalo, noi saremo duri, è vero, ma non metteremo mai a repentaglio le vostre vite, così come le nostre.-
    Sedendosi poi a terra, Rasur continuò.
    -Siete stati davvero bravi, avete evitato più attacchi di quanti noi immaginassimo, e tu Tuhuma, hai capito la sintesi dell'allenamento.-
    Il demone scrutò distrattamente la montagna che si alzava ancora per parecchi metri al di sopra delle loro teste.
    -Adesso riposatevi, poi continueremo quando sarete più in forze.-
    Il Rasur si diresse verso l'ingresso della grotta a passi lenti, mentre la leonessa rimase fuori.
    I due piccoli si sedettero sul limitare dello spiazzo antistante l'imboccatura della caverna, osservando il panorama di fronte a loro.
    La fresca brezza proveniente dalle montagne innevate rinvigoriva i cuccioli accaldati.
    A passi lenti, la leonessa demone si avvicinò ai piccoli.
    -Tuhuma, non essere dispiaciuto, hai fatto uno splendido lavoro oggi.-
    Il cucciolo di leone alzò il muso in direzione della leonessa.
    -Iorody ha rischiato di farsi male per colpa mia invece.-
    La leonessa sorrise.
    -No, io e Rasur sapevamo esattamente cosa fare, Iorody non ha corso nessun rischio, credimi.-
    Il piccolo lupo diede una spallata al giovane leoncino che aveva di fianco facendogli perdere l'equilibrio per un breve istante.
    -Se mi avessero fatto male per colpa tua, non ti avrei mai più rivolto parola!-
    Il sorriso sul piccolo muso del lupo e la sua voce squillante fecero divertire Tuhuma.
    -E sarei di nuovo rimasto senza amici, sai che novità sarebbe stata.-
    -Ma sto scherzando! Che leone permaloso che sei diventato!-
    -Io non sono permaloso! Sei tu che mi stuzzichi!-
    -Lo so, e non sai quanto è divertente!-
    La leonessa sorrise nel vedere i due piccoli discutere scherzosamente in quel modo.
    In quel momento Jormungr e James uscirono dalla grotta, seguiti da Rasur alle loro spalle.
    Il gruppo si sedette vicino ai piccoli, osservando la pianura che si estendeva ai piedi della grande montagna dove dimoravano.
    -Allora, come è andata?-
    Il leone grigio osservava i piccoli.
    -Insomma papà, poteva andare meglio.-
    La leonessa intervenne.
    -E' andata molto bene invece, tuo figlio ci sa fare.-
    Il leone grigio sorrise.
    -Bravo Tuhuma, sono fiero di te!-
    -Anche Iorody si è comportato molto bene, se non fosse per la sua minuta taglia, sono convinta che ci avrebbe dato non poco filo da torcere.-
    James si avvicinò al piccolo, guardandolo sorridendo.
    -Beh, crescerà, è solo questione di tempo.-
    Rasur intervenne zittendo tutti.
    -Movimenti all'orizzonte; Loynaar sai cosa fare, voi state pronti a entrare nella grotta.-
    La leonessa demone chiuse gli occhi, e le sue palpebre iniziarono a tremare.
    Quando li riaprì, le pupille erano diventate come di cristallo, vedeva a enormi distanze senza alcuna difficoltà.
    -Sono i leoni che Jormungr ha mandato alla ricerca del branco degli scavatori, ci sono due cuccioli con loro e la lupa che è stata cacciata da James.-
    Il lupo scattò immediatamente in piedi.
    -Aika! Perché è tornata! Cosa vuole di nuovo!-
    Jormungr si alzò.
    -Lo scopriremo appena saranno arrivati, vedi altro Loynaar?-
    La leonessa chiuse gli occhi, e quando li riaprì questi erano tornati alla loro normalità.
    -No, non vedo altro, sono molto stanchi però, trascinano le zampe a terra.-
    Il demone ocra si alzò.
    -Li vado ad aiutare, Loynaar, resta qui, non si sa mai.-
    Il demone scomparve alla vista sotto forma di nebbia.
    -Noi intanto torniamo nella grotta per avvisare il branco.-
    Jormungr e James scomparvero poco dopo nella grotta; rimasero fuori i cuccioli e la leonessa demone.
    Il piccolo leone osservava dal basso la leonessa e lei volse lo sguardo verso il cucciolo.
    -Perché mi guardi Tuhuma?-
    Il piccolo leone distolse subito lo sguardo.
    -Nulla, non preoccuparti.-
    La leonessa sorrise.
    -Avanti, puoi dirlo tranquillamente.-
    -Davvero, nulla.-
    -Avanti dai.-
    -Beh, ecco Loynaar, mi piacciono i tuoi occhi...-
    La leonessa sorrise.
    -Davvero Tuhuma? E perché avevi paura a dirlo?-
    -Non lo so, sono talmente belli, e grandi... Mi piacciono davvero tanto.-
    Il piccolo leone abbassò lo sguardo, in quel momento tornarono nuovamente i due capibranco e si sedettero sul limitare dello spiazzo in attesa che il gruppo arrivasse.
    Rasur li stava trasportando servendosi del suo potere magico.
    Passarono pochi istanti e il gruppo si trovava già ai piedi della montagna.
    Il leone grigio era visibilmente preoccupato, sperava che con Lex ci fosse anche un piccolo contingente di lupi, invece vi erano solo due cuccioli e Aika.
    -Qualcosa deve essere andato storto.-
    -Lo scopriremo dopo Jormungr, adesso dobbiamo farli riposare, poi ci spiegheranno; sono stremati, guardali.-
    La voce calda della leonessa non riuscì ad allentare la tensione del leone.
    Il leone grigio volse lo sguardo verso il gruppo che stava salendo verticalmente la montagna, grazie al potere del demone ocra.
    Il gruppo ormai era giunto sul limitare della grotta, fluttuando nell'aria, sorretto da una forza invisibile.
    Lex aprì un occhio e guardò il leone grigio che era di fronte a lui; sussurrando con un filo di voce.
    -Siamo in guai seri Jormungr.-
    -Shh, ci racconterai dopo Lex, ora riposa.-
    -No, devo informarvi adesso!-
    Ma il leone nero perse subito i sensi, sopraffatto dalla fatica.
    I corpi esausti degli individui di quel gruppo sfilarono di fronte al leone grigio e vennero trasportati all'interno della caverna.
    Jormungr si rivolse alla leonessa.
    -Loynaar, potete tu e Rasur fornire energia agli esploratori in modo che possano fare un rapporto immediato sul viaggio? Sono seriamente preoccupato.-
    -Certamente, lo stavo suggerendo io stessa.-
    Tutti si spostarono velocemente all'interno della grotta, Il gruppo giaceva già al centro della sala, Rasur era leggermente in disparte, vicino alla pietra luminescente, intento a recuperare le energie perse durante il trasporto.
    La leonessa gli si avvicinò e dopo poco unirono i loro poteri infondendo nuova energia al gruppo esanime.
    Il leone nero aprì gli occhi rinvigorito e si mise a sedere mentre tutto il branco lo stava fissando, disposto in cerchio attorno a lui.
    -Lex come ti senti?-
    -Meglio Jormungr, grazie Loynaar e Rasur, adesso dovrei parlarvi in privato.-
    Il leone grigio si diresse verso un corridoio che portava in una stanza attigua, seguito dal leone nero e dai demoni.
    -James, tu non vieni?-
    -Jormungr, io sono un ospite, non ho diritto ad ascoltare la vostra conversazione.-
    Il leone grigio tornò sui suoi passi e andò di fronte al lupo azzurro che era rimasto nell' ampia sala circolare col resto del branco.
    -James, tu sei a capo del tuo branco e quindi dobbiamo cooperare, anche tu devi sentire il rapporto sul viaggio, anche se sei ospite, considerati un mio pari grado.-
    Il lupo annuì e si unì al gruppo, scomparendo in quel corridoio.
    I cinque camminarono seguendo quel percorso che scendeva di svariati metri al di sotto della sala dove il branco stava attendendo.
    Raggiunsero una piccola stanza debolmente illuminata da un cristallo che spuntava dal soffitto, la luce tenue rendeva appena visibile gli occupanti.
    -Eviterei di raccontare l'andata, dato che non c'è nulla da segnalare, a parte un combattimento con un orso.-
    Jormungr annuì.
    -Prosegui pure Lex.-
    -Quando siamo arrivati, il posto era totalmente deserto, il branco degli scavatori era sparito, ho trovato solo due cuccioli, e li ho portati qui.-
    -Come sparito, che intendi dire?-
    Chiese James.
    -Si, sparito, sono venuto a sapere dai cuccioli che tutti quanti sono stati catturati e portati via.-
    Jormungr trasalì.
    -Come catturati! Gli scavatori sono un branco che conta migliaia di individui!-
    -Lo so, chi li ha portati via doveva contare almeno tre volte tanto il loro numero.-
    -E non sei riuscito a scoprire dove sono stati portati?-
    -Negativo; i piccoli non hanno potuto darmi nessuna informazione a riguardo, li ho trovati nella tana sotterranea del branco.-
    Il leone grigio era pensieroso.
    -Chiederemo ancora informazioni a loro allora.-
    -Non ora Jormungr; durante il ritorno abbiamo allungato il tragitto, abbiamo costeggiato il deserto passando ai piedi delle montagne, i piccoli erano troppo deboli, e non sarebbero stati in grado di affrontare la temperatura torrida di quella distesa, neanche se li avessimo trasportati, ed è li che abbiamo fatto una scoperta terrificante.-
    Calò un breve silenzio nella piccola stanza.
    -Mi spiego meglio.-
    Lex fece una breve pausa per mettere ordine ai propri pensieri.
    -Abbiamo poi attraversato una piccola parte di deserto, e li abbiamo trovato moltissimi corpi di lupi, come se stessero fuggendo da qualcosa, e come se nessuno si fosse preoccupato di soccorrere coloro che morivano.-
    -Sono stati attaccati?-
    -Negativo, non c'erano segni di lotta sui cadaveri, in oltre, erano tutti rivolti verso la stessa direzione, puntavano dritti verso il centro del deserto.-
    -Sei riuscito a capire da quanto tempo erano morti?-
    -Da molto tempo direi, almeno due settimane, ed è li che i piccoli hanno trovato i loro genitori.-
    Il leone grigio abbassò lo sguardo.
    -Poveri piccoli, hanno ricevuto un duro colpo.-
    -Si, per fortuna Jody ha instaurato da subito un ottimo rapporto con loro, li ha aiutati molto, è stato fondamentale.-
    -Al momento li conforteremo, ma dobbiamo scoprire il più possibile, non possiamo permetterci il lusso di perdere tempo.-
    -Adesso non otterrai nulla, il ricordo è ancora troppo vivo nelle loro menti.-
    -Bene, per ora direi che è tutto, hai altro da aggiungere Lex?-
    Il leone nero rimase in silenzio per un lungo periodo, poi parlò a voce bassa e tremante.
    -Si, quando abbiamo incontrato Aika, c'era anche una coppia di giovanissimi leoni con lei, appena adolescenti, la leonessa aveva una congestione in corso dopo essersi lanciata in acqua, avevano appena mangiato, siamo riusciti a farla stare meglio, ma durante la notte, sono morti entrambi, forse per assideramento, erano fradici.-
    Una lacrima comparve sul muso del leone nero e cadde a terra.
    -E' stata colpa mia Jormungr, non ho pensato al freddo.-
    -Non è detto che sia colpa tua, lo sai, possono esserci altre cause, loro ti hanno detto qualcosa?-
    -No, Aika ha detto che erano entrambi muti.-
    -Poveri sfortunati, e di Aika che mi dici?-
    -Nulla, era con loro, avevano formato gruppo per sopravvivere, la trovo molto cambiata rispetto a prima.-
    Rasur intervenne.
    -Avete dato sepoltura ai due leoni?-
    -No, non avevamo tempo, li abbiamo lasciati così come li abbiamo trovati.-
    -Vorrei controllare i corpi se non ti dispiace, e stabilire con esattezza la causa della morte.-
    -E' quello che vorrei anche io, puoi farlo tu?-
    -Si, forse è solo una paura stupida, ma è fondamentale che controlli una cosa, avrò bisogno anche di Loynaar, e resterete soli in quel breve periodo di tempo.-
    Il leone nero si alzò e andò di fronte al demone.
    -Vorrei che deste loro sepoltura, così come li abbiamo trovati, ti prego Rasur, non divideteli.-
    -E sia Lex, sarà fatto.-
    Il leone grigio si alzò a sua volta.
    -Torniamo dal branco e informiamo tutti quanti, è meglio essere pronti ad un'eventuale minaccia.-
    Tutti ripercorsero il cunicolo e in pochissimo tempo si trovarono nuovamente nella grande sala circolare.
    Il leone grigio notò immediatamente il nervosismo che regnava, ma gli balzò subito agli occhi l'espressione irrequieta della lupa bianca e rossa; si guardava continuamente attorno, fissando molto spesso la grande roccia al centro della sala.
    La lupa sussultò appena il leone grigio le rivolse parola.
    -Aika, c'è qualcosa che non va?-
    Dopo brevi attimi di silenzio la lupa rispose.
    -No, nulla; sono ancora sconvolta per la morte di quei due giovani leoni.-
    -Capisco; Rasur e Loynaar andranno poi sul posto per dare loro una degna sepoltura e scoprire la causa della morte.-
    La lupa sussultò.
    “Capiranno che sono stata io! Accidenti, non ci voleva questa!”
    -Aika stai bene? Hai lo sguardo perso nel vuoto.-
    -S..Si, sto bene, sono solo un po scossa dagli eventi.-
    James si fece avanti, rivolgendosi in tono duro alla lupa.
    -Aika, questo non è il tuo ritorno nel branco, sia chiaro da subito; se dimostrerai di essere cambiata davvero potrai rimanere, altrimenti ricorda, qui non c'è posto per chi non collabora.-
    La lupa sostenne per un breve periodo lo sguardo del lupo azzurro, poi si voltò verso il grande masso luminoso al centro della sala.
    -Certo che sono cambiata James, dopo essere stata cacciata ho capito i miei errori, e ho capito che da soli non si va da nessuna parte.-
    -Vedremo Aika, vedremo.-
    “Certo che lo vedrai mio caro James.”


    Edited by bau1200 - 7/8/2015, 05:01
     
    .
  15. .:Kaizari:.
     
    .

    User deleted


    bel capitolo!!!! aika è sempre più odiosa...anche se è ancora troppo intelligente xD non farmi aspettare troppo tempo per il seguito però^^"
     
    .
177 replies since 21/3/2012, 12:51   2566 views
  Share  
.