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Scusa ma in questi giorni ho avuto un po di problemi ^^
il capitolo è bello e ben scritto, come al solito, taka qui mi sembra molto più buono di come è nel film, non so se questa cosa è voluta o no
Curioso di vedere che figlio nasce tra scar e zira, della stessa età di simba
Certo che peró questo flashback allontana il momento che tanto attendo, il risveglio del protagonista ^^. -
somoya.
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grazie per i complimenti a entrambi, in effetti scar è meno malvagio della versione canonica, ma i personaggi evolveranno andando avanti con la storia,
mi sono soffermato su scar perchè è un personaggio che secondo me va approfondito,
inoltre il protagonista( morani) lo farò svegliare entro la fine del sesto capitolo, comunque avrete inteso che la ff si allontanerà abbastanza dal film, no?
p.s.
il capitolo è composto da tre parti le altre due, cercherò di finirle al più presto, spero in settimana. -
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Si, io l'ho inteso XD
Spero posti presto il prossimo capitolo. -
nuka.
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allora ^.^ dico come idea e stata molto bella ^.^ complimenti continua al più presto ^^ mi raccomando ^^ . -
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Uhm, molto bello ^^ ero rimasto indietro perchè non avevo salvato la pagina della ff e nn mi arrivavano le notifiche..
Comunque scrivi davvero bene, le descrizioni sono fatte alla perfezione e.. e niente, mi piace un sacco!!
Curioso di come si evolve la storia, anche se Scar è un pò sgorbutico è sempre più buono rispetto al canon ^^
spero non uccida mufasa almeno D: solo questo xD
a parte questo non vedo l'ora di sapere come continua ^^. -
somoya.
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grazie ragazzi, sono contento che vi piace, vi prometto che al più presto posto il seguito
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somoya.
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ecco la seconda parte:
Dark Memories parte 2
L’arrivo di Morani portò non poca agitazione nel branco, il più inquieto di tutti era senza dubbio Kiburi: il leone bronzeo, infatti, non riusciva a darsi pace, come poteva sopportare di dover dividere la grotta con uno di quei mostri che distrussero la sua famiglia di origine?
A poco valevano gli sforzi di Serafina per tranquillizzarlo “Kiburi calmati, secondo me non è pericoloso e poi, anche se lo fosse, cosa che la maggior parte delle leonesse dubita, che potrebbe fare da solo? Noi siamo un branco intero” “Non ho paura di lui tesoro, semplicemente odio la sua specie, assassini, privi di ogni remora…”, Serafina e Kiburi continuarono a discutere sull’argomento per molto tempo, infine la leonessa dagli occhi turchesi concluse: “Kiburi, è buio ormai, andiamo a riposare, stai tranquillo amore mio, sono sicura che quel ragazzo sia diverso” “Speriamo…” rispose il grande leone sconsolato.
La notte portò con sé gli incubi, ombre oscure, celate dal velo del tempo, riaffiorarono nella mente di Kiburi: intorno a lui tutto era buio e freddo, ma le tenebre furono rischiarate, il gelo cancellato, una presenza rassicurante si trovava vicino al leone, sua madre.
Lo stesso Kiburi era tornato un cucciolo, con occhi curiosi osservava la lussureggiante foresta dove viveva, gli occhi giallo topazio della madre, i suoi parenti, i suoi amici; ma, improvvisamente un boato, simile al rombo di un tuono, spezzò quell’atmosfera paradisiaca, il re del branco cadde, non lontano dal piccolo Kiburi, con un grosso foro sul fianco, il suo cuore non batteva più.
Scoppiò il panico: il cielo si tinse di rosso, delle ombre comparirono dal folto della giungla, sputando fuoco, squarciando la carne e spezzando le ossa delle leonesse e dei cuccioli in fuga, Kiburi sentì una stretta al corpo, sua madre lo prese tra le fauci e lo porto via; i ruggiti disperati delle madri separate dai figli, le risate sadiche di quei mostri, rimasero scolpite nei meandri della sua psiche.
Poi le ombre, il paesaggio, il cielo si dissolsero e si riplasmarono creando un nuovo scenario: un deserto pietroso, il sole a picco, Kiburi vide sua madre indebolirsi sempre più, fin quando cedette e, gli avvoltoi, quelle sordide creature prive di pietà, calarono su di lei, lui rimase solo, impotente, con il suo dolore.
Kiburi si svegliò di soprassalto, scattando in piedi, si guardò intorno, qualcosa non andava, la grotta della Rupe era vuota, un silenzio pesante incombeva intorno a lui, un odore lo indusse a uscire fuori, odore di sangue.
Fuori dalla grotta Kiburi affronto lo spettacolo più cruento e raccapricciante della sua vita: in una pozza di sangue si trovavano le carcasse dei leoni del branco, scorticate, le pelli delle leonesse che conosceva erano appese su un ramo a seccare, Mufasa, il re, era immobile, eretto sulle sue zampe, lo sguardo era vitreo e spento (imbalsamato) restava solo Serafina, agonizzante, con il corpo puntellato da molti fori, non lontano da lui; il leone bronzeo provò a muoversi, a ruggire, ma le sue zampe erano come di pietra e dalla sua gola non uscì un suono, era il muto testimone della follia umana.
Disperato, girò lo sguardo in cerca di aiuto, allora vide, sulla punta sporgente della Rupe, l’uomo che, quella mattina, aveva contribuito a soccorrere, con le spalle rivolte verso il baratro, un altro umano lo fronteggiava, più piccolo, questo però era munito di un bastone che sputa fuoco, i due uomini si dissero qualcosa, poi il più grande (Morani) si avventò contro il più minuto ma questo uso il suo bastone magico, fracassando la testa dell’altro, che barcollo e poi cadde giù dalla Rupe.
Ormai Kiburi non riusciva più a comprendere ciò che vedeva, improvvisamente il piccolo uomo comparve di fronte a lui, puntò il letale bastone magico verso i suoi occhi e tutto finì in un oceano di fiamme.
Kiburi spalancò gli occhi arancioni, il cuore batteva all’impazzata, stavolta era sveglio sul serio, tutto era al suo posto: Serafina riposava accanto a lui, tutti gli altri si godevano il loro sonno, Morani era sdraiato nel fondo della grotta, appena oltre Mufasa e Sarabi; con un supremo sforzo di volontà Kiburi si coricò di nuovo a fianco della compagna, non riusciva a capire il perché di un sogno del genere, perché era successo tutto ciò? Perché quell’umano si era fatto uccidere? Per vendicarli?
Questi furono gli interrogativi che occuparono la mente di Kiburi quella notte.
allora che ne dite? se avete domande non esitate a farle, più tardi posto l'ultima parte del capitolo,SPOILER (clicca per visualizzare)dove morani si sveglierà
Edited by Somoya - 16/10/2012, 17:57. -
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Che scena raccapricciante, però la storia è molto bella, mi piace, adesso Morani riprende conoscienza, aspetto il prossimo capitolo . -
.CITAZIONEdove morani si sveglierà
cazzo si finalmente XD speo anche di vedere i primi contatti tra lui e il branco
il sogno di kiburi è strano, la seconda parte, una premonizione? spero di no D:
dai che aspetto il risveglio, sto morendo dalla curiosità XD. -
somoya.
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ecco l'ultima parte
Dark Memories parte 3
L’alba.
La luce del sole avvolse la Rupe dei Re, svegliando i membri del branco, questi si dedicarono alle loro attività quotidiane.
Sarabi era preoccupata per Morani, ancora non si era svegliato e alcuni dei leoni, Kiburi in testa, potevano ucciderlo nel sonno, per cui volle stargli vicino la notte passata.
Si avvicinò al ragazzo, la sera prima gli aveva ripulito il volto dal sangue con la sua lingua ruvida, finalmente poté osservarlo con calma, il corpo robusto, segnato dalle ferite, si muoveva regolarmente al ritmo del respiro, il viso presentava tratti decisi, dall’alto della sua esperienza di cacciatrice, abituata a giudicare le prede, Sarabi pensò che dovesse avere delle ossa straordinariamente resistenti, per uno della sua stazza, le dimensioni di Morani erano paragonabili, grossomodo a quelle di un leopardo.
La giovane regina poggiò la zampa sulla testa di Morani, si preoccupò molto nel sentirla calda, segno della febbre, anche se non sembrava soffrisse molto, il giovane uomo pativa le pene dell’inferno.
Il dolore era come un mare che lo inghiottiva e lo trascinava nel suo oscuro grembo, Morani sentiva il suo corpo in fiamme, come se fosse stato travolto da una valanga di cenere incandescente.
Non c’era niente da vedere, solo un’onnipresente oscurità, sentiva solo delle flebili voci indistinte; poi, improvvisamente, un suono lontano, come un rullo di tamburo, che si faceva via via più cupo e insistente, fino a diventare intollerabile, il frastuono fu accompagnato da immagini di un’epoca passata, ricordi atavici, celati nella memoria degli antenati, sognò di essere su una nave, un’antica nave, remava insieme a molti altri uomini, incitati dal suono dei tamburi di guerra.
Un uomo gigantesco, a prua, tuonava ordini in una lingua sconosciuta, l’uomo in questione, alto più di sette piedi, dava le spalle a Morani, la folta chioma di capelli d’oro bianco ricadeva sulle spalle larghe e possenti, l’uomo si girò, i capelli e la barba si fondevano, incorniciando il volto, paurosamente somigliante al suo, gli occhi, grigi come l’ardesia, penetravano fin dentro l’anima di chi li guardava, indosso portava una pelle di lupo, al fianco una grande spada a filo doppio.
Il drakar (antico nome delle navi vichinghe) filava attraverso il tempestoso mare del Nord, gli scudi dei guerrieri erano appesi lungo le fiancate della snella imbarcazione, nella prua vi era scolpita la testa di un drago.
Il sogno proseguiva a ritmi serrati: il drakar discese il profilo occidentale dell’Europa, attraversò le Colonne di Ercole e si diresse verso Est.
Le ombre avvolsero ogni immagine, il dolore tornò, più soffocante di prima, portando con sé nuovi ricordi, stavolta la scena era meno confusa e maledettamente familiare, Morani l’aveva già vissuta: un uliveto circondava una grande casa, questa era in fiamme, fiamme rosse, che ridussero in cenere la maestosa costruzione, Morani, allora un ragazzino, fuggì giusto in tempo dall’abitazione, si allontanò risalendo una collina vicina, guardò il rogo per un’ultima volta, poi si girò e andò lontano, col cuore pieno di rabbia e odio.
Dall’architrave della casa data in pasto alle fiamme si staccò un hoplon (grande scudo circolare di origine greca) raffigurante un sole istoriato, simbolo della potenza di un clan cancellato.
Sarabi, sentito un lamento, si alzò dal suo giaciglio e si avvicinò a Morani, questo aprì gli occhi verde-giada.
e con questo ho finito il capitolo, nel prossimo ci saranno le interazioni del protagonista con il branco, perdonatemi se sono lento a postare (colpa di forze superiori)
ditemi se vi piace!
Edited by Somoya - 16/10/2012, 18:07. -
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A me piace, molto mi piace, hai descritto bene le sensazioni di Morani, aspetto il prossimo capitolo . -
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mi piace, anche se questo sogno è ancora più strano di quello di kiburi, però quello che aspettavo non l'ho ancora vista, ora non scappi più, al prossimo sarai costretto a mostrarmi kiburi che si confronta coi leoni^^
Aspetto con ansia!!!. -
Simba 95.
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molto bello il capitolo sono curioso di vedere la reazone di kiburi alla vista dei leoni ^^ i due incubi sono molto belli ma anche inquietanti e strani, in conclusione aspetto con ansia il prossimo capitolo ^^ . -
somoya.
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CITAZIONEla reazone di kiburi alla vista dei leonCITAZIONEkiburi che si confronta coi leoni^^
volede dire morani che si confronta col branco XD
comunque si non scappo più XD al prossimo capitolo vedrete questo, cercherò di postare al più presto. -
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Ah si si.
L'avevo letta ma non ho commentato..SPOILER (clicca per visualizzare)Causa computer più cesso di un cesso..
Rimedio subito..
Mi auguro VIVAMENTE che ciò che ha sognato Kiburi rimanga SOLO ed ESCLUSIVAMENTE un sogno.. E' stato straziante immaginarsi Mufasa imbalsamato..
:S
SPERO NON MUOIA! A PRESCINDERE! D:
Comunque voglio proprio vedere come si comporterà Morani con i leoni del branco, sono curioso ^^.
The Warrior in the Kaoswhat if... e se un umano cambia le sorti delle terre del branco? |
