-
.
Dunque, non so perchè ho scritto questa... roba. Sono nel pieno possesso delle mie facoltà mentali, forse son semplicemente annoiato a morte. Spero vi piaccia... se una roba così può piacere a qualcuno, ovviamente XD Due felini e una bottiglia di rum
Kovu rialzò lentamente la testa, in preda ad una forte emicrania. Fino a quel momento era rimasto appoggiato contro il cruscotto dell’auto, ma sul sedile del guidatore non c’era nessuno. Le quattro frecce erano state inserite, segno che qualcuno evidentemente lo aveva portato fino a là. Una simpatica canzone messicana risuonava nell’abitacolo mentre a terra, vicino al pedale dell’acceleratore, un burrito giaceva abbandonato al suo destino dal proprietario.
“Ma… dove sono?” Domandò confuso, liberandosi dalla cintura di sicurezza non con poche difficoltà, per poi rotolare fuori dall’abitacolo come un sacco di patate. L’auto, una vecchia Lada Niva, era tristemente spalmata contro un muro ma non sembrava presentare danni significativi. Dopo essersi rialzato, mugugnando qualcosa di incomprensibile, si guardò attorno ma a causa del buio pesto non riusciva a riconoscere nulla attorno a lui.
Nella sua mente qualcuno ebbe la brillante idea di inserire una musichetta a tema, dunque fu così che Kovu si ritrovò a vagare nell’oscurità accompagnato dalla colonna sonora di X Files che risuonava incessantemente nella sua testa. Ad un certo punto qualcosa attirò la sua attenzione; era un luccichio distante, quasi impercettibile, ma di certo non voleva perdere l’opportunità di sapere dove si trovasse o come avrebbe fatto ad andarsene da quel posto oscuro, misterioso e anche un po’ freddino.
Una volta giunto vicino a quella che credeva sarebbe stata la sua salvezza, però, Kovu ebbe un’illuminazione, realizzando esattamente dove si trovasse. La gigantesca scritta “Ikea” vicino ad una porta a vetri scorrevole completamente distrutta non lasciava il minimo dubbio. Era sulla pista giusta! O sul pianerottolo giusto, che dir si voglia. Ora il suo dubbio era diventato un altro: perché si trovava là?
Perché non era suonato l’allarme? E perché doveva pagare per prelevare dal conto corrente?
In preda al mal di testa, Kovu decise di entrare. Forse le risposte che stava cercando erano là dentro. Tuttavia non ebbe nemmeno il tempo di salire le scale che lo avrebbero portato al piano superiore senza trovare altri elementi incomprensibili: sulla parete dell’ingresso campeggiavano giganteschi graffiti recitanti frasi come “Mi faranno la multa!”, “Rafiki si fuma l’origano” e “Le zebre sono persone orribili”. Il tutto era contornato da una sedia che, non si sa come, era stata incastrata all'interno di uno dei computer a disposizione dei clienti.
Confuso da tutto ciò ed incapace di ricordare, Kovu salì le scale, timoroso di sapere cos’altro avrebbe mai trovato all’interno. Tutto quello che voleva fare era andarsene a casa, bere qualcosa, prendere un’aspirina e dormire all’istante, non necessariamente in quest’ordine. Molto più probabilmente, in quelle condizioni, avrebbe prima bevuto una caraffa d'acqua, per poi masticare l'aspirina ed addormentarsi sul tavolo della sala.
Una volta raggiunto l’inizio del “percorso” tipico dei punti vendita Ikea tutto sembrava nella norma, ad eccezione di un fatto: da qualche parte là attorno qualcuno… o qualcosa stava emettendo una specie di brontolio continuo, simile ad un russare incessante. Le luci soffuse non aiutavano, a dispetto di quanto Kovu desiderava solo pochi istanti prima, quando ancora era immerso nel buio. Tutto l’ambiente aveva un aria spettrale: insomma… quale persona sana di mente prenderebbe mai un mobile Ikea color pelo di gnu rinsecchito? Avrebbe fatto paura persino al più accanito fan dei film horror. Tutto, attorno a lui, sembrava in completa decadenza, come un enorme palinsesto Mediaset. Persino le televisioni espositive sembravano rifiutarsi di trasmettere qualsivoglia programma, nonostante i tentativi di Kovu di trovare il telecomando per almeno una di esse.
"Che cavolo sto facendo?" Si domandò, in un breve istante di razionalità. Forse non era l'unico ad esserselo domandato.
Si stava avvicinando: la fonte di quello strano rumore era nei paraggi, probabilmente nascosta tra tutti quei letti, materassi, copripiumini in tinta e per qualche strana ragione anche un paio di giganteschi prosciutti di Parma. E invece, una volta svoltato l’angolo, Kovu vide la scena più spaventosa della sua vita: Simba, il suo baldo compagno di mille avventure, giaceva sdraiato a pancia in giù su un materasso di dimensioni generose, russando pesantemente. Il rumore era simile a quello di un trattore in una salita con una pendenza elevatissima, dalla bocca del suo amico pendeva un piccolo rivolo di saliva, mentre nella mano destra impugnava un gigantesco salame felino, probabilmente di origine vicentina. Ciò che veramente terrificò Kovu, tuttavia, fu un altro dettaglio assai peggiore: un paio di lattine di birra giacevano tristemente in fondo al letto. Chi mai era stato tanto incosciente da non metterle in frigo?!
Kovu si precipitò a raccoglierle, per poi correre alla ricerca di un qualche frigorifero da utilizzare per tenere in fresca il nettare degli dei, mormorando qualcosa sull'antico vaso da portare in salvo e sulla ricetta del tiramisù.
Ah sì, e poi c’era anche Simba… perché era in quelle condizioni? Che era successo poche ore prima?
-To be continued
Edited by AidenGK - 2/11/2016, 22:21. -
.
Ok... questo primo capitolo mi ha già fatto sbellicare dalle risate. 
Che diavolo avranno combinato Simba e Kovu per ridursi in quel modo?
A "Rafiki si fuma l'origano" sono letteralmente esploso a ridere. Sono curioso di leggere il seguito.
. -
.
questa è una di quelle cose che metà cervello ti fa pensare: perchè? e l'altra metà risponde: Perchè si! You piece of shit!
Approved. -
.
Inutile dire che "Rafiki si fuma l’origano" sia la frase più bella di questo primo capitolo (?) e che mi ha fatto rotolare giù dalla sedia xD
Poi te l'ho detto tante volte, amo come scrivi, e le tue descrizioni anche per un nosense sono sempre impeccabili x3
Ti prego voglio un seguito, voglio assolutamente un secondo capitolo!!
(Anche se già m'immagino cos'abbiano combinato questi due birbantelli visto che shippo a dismisura la coppia SimbaxKovu ma lasciamo i miei fangirlismi altrove ( ͡° ͜ʖ ͡°) ). -
.
Ahahahahahah grazie mille davvero a tutti (Soprattutto per non essermi venuti a prendere sotto casa armati di forconi e torce), almeno ha raggiunto il suo scopo XD
Spero di riuscire a mantenere alta la qualità (E il tasso alcolemico della storia, obv v.v)!. -
.CITAZIONESoprattutto per non essermi venuti a prendere sotto casa armati di forconi e torce
Quello lo faremo se non la continui xD. -
~**Kiara the princess**~.
User deleted
Oddio fa schiattare XD continua please! . -
Riky the lion.
User deleted
Bella, Aiden, mi piacciono i riferimenti al mondo umano, bravo! 
Rafiki si fuma l'origano?, fa ridere XD. -
Serenapennisi23.
User deleted
È troppo no sense...fa pisciaree😂😂 . -
.
Capitolo 2
Forse il leone dalla criniera rossa avrebbe saputo dargli qualche risposta in più, così tornò immediatamente dal suo amico in stato comatoso per cercare di svegliarlo, dapprima chiamandolo per nome, per poi passare a qualche debole schiaffetto sulla guancia. Fu solo allora che il giovane dai capelli rossi si svegliò, mollandogli una violenta sberla stile Bud Spencer sul viso e gridando “Ho vinto!”. Kovu, che non si aspettava tale reazione, volò sul pavimento, domandandosi perché dovessero sempre bere quando uscivano il sabato sera.
Si rimise in piedi a fatica, mentre un’enorme ed arroventata impronta rossa gli aveva marchiato la sua guancia destra.
“Mi vuoi spiegare come cavolo siamo arrivati qui? E meno male che avevi detto di non aver bevuto nulla” Lo rimproverò Kovu dopo aver ritrovato la lucidità.
“E infatti è così! Il nulla io mica l’ho bevuto, all’open bar non lo avevano! In compenso quella bottiglia di Tequila era molto saporita!”
“Questo spiega la musichetta messicana dell’auto” Pensò Kovu, senza però rispondere nulla.
A quel punto i due iniziarono a vagare all’interno del negozio alla ricerca di un’uscita che probabilmente avrebbero trovato solo alla fine del percorso. Nel frattempo Kovu dovette praticamente trascinare Simba attraverso i corridoi, in quanto quest’ultimo continuava a fermarsi per i motivi più idioti, compreso il cercare di infilarsi un’abat jour da comodino nei pantaloni con la scusa che “E’ il giorno dello shopping gratis!”. In compenso le sue tasche erano ormai colme di matitine usa e getta e di metri di carta che difficilmente avrebbe potuto utilizzare, in quanto ormai stracciati.
Improvvisamente in lontananza i due sentirono un paio di voci femminili. Kovu sbiancò all’istante nel capire che quella sarebbe certamente stata la serata dove lui e il suo giovine amico sarebbero finiti dietro le sbarre, a meno che non si fossero nascosti.
Sotto uno dei letti! Quella era la soluzione ideale! Senza pensarci due volte, Kovu si appiattì come una piadina romagnola sotto uno di quei morbidi materassi su cui si sarebbe volentieri fatto una ronfata epocale, ma Simba non fu altrettanto intelligente: dopo aver assunto una posa marmorea stile “Il pensatore” decise di caricare le due estranee, gridando qualcosa come “Dio salvi la regina!” e “Valar Morghulis”. Il tutto terminò in pochi secondi, dopo aver inciampato contro lo spigolo di un muro ed essere rotolato al suolo con la grazia di una motozappa in un appartamento, ribaltando un paio di sedie e facendosi palesemente scoprire dalle due misteriose presenze. Dalla sua posizione a pancia a gambe all’aria, il coraggioso leone dagli occhi castani potè finalmente scoprire l’identità delle estranee, che per fortuna non erano fatte di ghiaccio né tantomeno sembravano intente a cercare l’autostrada per Grande Inverno.
In compenso, una delle due leonesse, si era spaventata a tal punto da lanciare per aria una delle borse della spesa riempite di due giganteschi hot dogs. Il risultato fu inevitabile: il lampadario sul soffitto cadde al suolo e i cocci infransero uno specchio poco distante, le cui schegge fecero cadere una saliera.
“Non dirmelo, siamo appena passate sotto una scala”
Voltandosi, Kiara notò effettivamente il grosso attrezzo metallico che qualche muratore doveva aver usato durante il giorno per finire di tinteggiare le pareti. Sospirando, annuì voltandosi verso Nala.
“Già. Ma lo specchio lo hai rotto tu e il sale… oh sì, pure quello lo hai versato tu, quindi buon divertimento a calcolare gli anni di sfiga che ti aspettano!
Nel frattempo Simba, ancora annebbiato dai fumi dell’alcol, si era rimesso in piedi, non prima di aver piantato un rutto da diverse decine di decibel, il quale lo consacrò definitivamente a “re della savana” o dei camionisti, che dir si voglia.
Date le circostanze, Nala fece per borbottare qualcosa circa una lezione di galateo, il tè delle cinque e il fatto che al marito gli fosse cascato il monocolo, ma la loro conversazione ebbe vita breve: ben presto, una serie di urla atroci si liberarono nell’aria e subito Kiara ne identificò la fonte: nascosto sotto il letto, Kovu stava sbraitando come un ossesso e col cuore in gola la sua compagna si precipitò verso di lui per aiutarlo a liberarsi dalle grinfie di quell’orrendo oggetto riposante, ma non era tutto oro ciò che luccicava… e non erano tutte grida di dolore, quelle emesse dal leone dagli occhi verdi.
Riemergendo da sotto il letto, Kovu sventolò a mezz’aria un piccolo bigliettino colorato, in direzione di Simba.
“SIMBA! ABBIAMO VINTO UNA GAZZOSA DA MEZZO LITRO ALLA ROSTICCERIA ‘PANZEROTTO NON ANDARE VIA!’ “.. -
.
Sto sputando i polmoni dalle risate! XD
Edited by Nala - 9/3/2023, 23:08. -
.
Sto ancora ridendo come uno scemo e ci sono i miei accanto a me che mi guardano male. "La grazia di una motozappa in un appartamento" rende perfettamente l'idea del casino che ha combinato Simba. Che poi tra lui e Kovu non si sa chi è il più scemo, ahahah. Ho riletto anche il primo capitolo. Questa fan fiction è geniale. .
Due felini e una bottiglia di rumRoba nosense scritta perchè non so cosa sto facendo della mia vita :v |
