"What if.." E se Scar fosse rimasto buono?

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  1. lion_blackandwhite
     
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    Bravo Cacciatore

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    Ho fatto più presto del previsto.. Il capitolo andava bene già nella bozza e non mi sembrano necessarie delle modifiche..

    Capitolo 2 (parte 2) - Il primo giorno da soli

    Nel frattempo, alla pozza dell’acqua.. – Ehi, voi due! Ce ne avete messo di tempo, sono ore che vi aspetto! – esclamò un leoncino irritato, non appena vide due suoi simili che lo raggiungevano – Dillo a Taka! Non voleva alzarsi! – disse Mufasa – Ciao Jasiri! Scusa, è colpa mia.. – si scusò Taka. Jasiri era figlio di una delle leonesse del branco. Aveva il pelo beige e un ciuffetto di criniera marrone che gli spuntava dalla testa. Tenne il broncio per qualche momento, fissando i due fratelli con i suoi occhi azzurri, ma poi scoppiò a ridere, vedendo le espressioni colpevoli dei suoi amici – Non crederete davvero che mi sia arrabbiato sul serio?! – Mufasa e Taka scoppiarono a ridere a sua volta, poi si guardarono intorno e il leoncino rosso chiese – Ma.. Non avevi detto che c’erano anche Sarafina e Zira? Dove sono? – Jasiri assunse un’espressione maliziosa e chiese a sua volta – Perché ti interessa tanto?? – Taka arrossì violentemente e balbettò – B-beh.. Mufasa mi aveva detto che c’erano anche loro.. Ma io qua non le vedo. – quell’esitazione nel parlare tradì Taka e Jasiri si fece più insistente. Mufasa però si intromise – Basta, Jasiri! Ora smettila, lascialo stare. Piuttosto, vorrei sapere anche io dove si sono cacciate.. – Il leoncino stava per aprire bocca per poter rispondere, ma una voce li fece voltare – Ehi, ragazzi! Siamo qui! – Verso di loro stavano arrivando tre leoncine: quella che aveva parlato aveva il manto chiarissimo e gli occhi verdi, e si chiamava Sarafina; alla sua sinistra c’era Zira, una cucciola dagli occhi rossi e i lineamenti aggressivi, feroci, e in quel momento sembrava irritata; poi c’era un’altra leoncina, che però i due principi non conoscevano. Quest’ultima catturò l’attenzione di Mufasa, che la guardò meglio: era molto timida, a giudicare dai suoi tentativi di nascondersi dietro Sarafina, aveva il pelo più scuro di quest’ultima e poi guardò gli occhi, che erano rossi. La fissò a bocca semiaperta per qualche altro momento, poi salutò allegramente – Ciao! - - Ciao.. – sussurrò timidamente la leoncina. – Sarafina, chi è lei? – Chiese con fare gentile Taka. Quella rispose – Lei si chiama Sarabi, è nuova qui, è arrivata proprio qualche giorno fa.. Siccome siamo amiche ho pensato di portarla con me oggi, così poteva conoscere anche voi. - - Piacere, Sarabi! Il mio nome è Mufasa, e sono il figlio di Re Ahadi. Lui - indicò Jasiri – si chiama Jasiri, è un nostro amico, mentre quello laggiù è mio fratello Taka. – I due leoncini esclamarono – Piacere di conoscerti! – poi Sarafina chiese – Allora, cosa facciamo oggi? – Zira, in quel momento indifferente, si entusiasmò improvvisamente – Perché non andiamo al cimitero degli elefanti?? Quel posto dev’essere divertente! – Taka, che era innamorato di Zira, non si rese conto nemmeno di quello che stava dicendo, ed evidentemente disse quelle parole solo per fare colpo sulla cucciola – Si! Andiamo al cimitero degli elefanti – Sarafina e Jasiri, però li guardarono disgustati – Ma che state dicendo, voi due? E’ pericoloso andare in quel posto, brulica di iene! – Sarabi prese coraggio, e mentre i quattro cuccioli discutevano, si avvicinò a Mufasa, che li osservava esasperato – Ehm.. Scusami.. Mufasa? – chiese. Il cucciolo si voltò e mutò velocemente espressione – Sarabi! Dimmi pure.. - - Posso.. Posso sapere che cos’è il cimitero degli elefanti? – Il leoncino fu sorpreso da quella domanda, per lui era naturale saperlo, poi però ricordò le parole di Sarafina “è nuova qui, è arrivata proprio qualche giorno fa..” e spiegò – Il cimitero degli elefanti è un luogo che si trova dietro il confine Nord.. Non è nel nostro territorio, perché è pervaso dall’ombra, e mio padre dice che i luoghi che non sono illuminati dal sole sono.. Proibiti. Ad ogni modo.. – Mentre parlava, anche gli altri cuccioli si misero ad ascoltarlo con interesse, tranne Zira che riassunse la sua solita indifferenza – Si dice che in quel luogo ci vadano gli elefanti che sentono di stare per morire. Si staccano dal branco, si recano in questo luogo e attendono la morte. Dai tempi di mio nonno, però, quel luogo è diventato pure la residenza delle iene, in quanto le ha esiliate, quando era Re. Per questo noi cuccioli non siamo autorizzati ad andare in quel posto, e ammesso che riusciamo ad arrivarci di nascosto.. – puntualizzò in tono eloquente, guardando Taka e Zira - .. se papà ci scopre siamo nei guai fino al collo, vero Taka? – Il leoncino abbassò lo sguardo: suo fratello aveva ragione, ma in questo modo come avrebbe fatto a fare colpo su Zira? La leoncina l’avrebbe considerato un codardo.. Guardò Mufasa speranzoso, che ricambiò lo sguardo e impercettibilmente il leoncino scosse il capo. Taka chinò la testa, triste. – E va bene – disse infine – Allora niente cimitero degli elefanti. Qualche idea? – chiese, guardando il fratello e Jasiri, che riflettevano pensierosi. Poi, inaspettatamente.. – Ehm.. Non per fare la saputella.. però forse io conosco un posto dove potremmo andare.. E che non sia pericoloso, ecco. – Aveva parlato Sarabi, lasciando a bocca aperta tutti tranne Zira, che rimaneva indifferente – Non guardatemi così.. L’ho visto il giorno che sono arrivata qui, nelle terre del branco. Si trova vicino al confine Nord, però è illuminato dal sole, quindi credo che sia nei confini.. Vero? – aggiunse guardando Mufasa. – Potremmo andare a dare un occhiata.. - - Io non vengo. – disse Zira che ora si guardava le proprie unghie. Jasiri la guardò irritato ed esclamò – Sempre così scontrosa se non ti danno ragione, vero Zira? – La leoncina inarcò le sopracciglia e ribatté, acida – Sei solo un codardo, ti spaventi solo per qualche stupida iena! – Jasiri stava per ribattere ma Taka lo fermò – Adesso basta, Zira! Stai esagerando! Quel posto è davvero pericoloso, non sai quello che dici! – Mufasa e Jasiri fissarono Taka allibiti – Sei proprio come loro, Taka! Sei il più rammollito di tutti. – gridò Zira, poi scoppiò in lacrime per la rabbia e scappò via. – Taka sospirò profondamente per reprimere la tristezza, poi cercò di essere allegro e, voltandosi disse – Allora, cosa stiamo aspettando? Ci porti in questo posto, Sarabi? –
     
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