The Lion King 4: The Future

Quello che succede nelle Terre del Branco dopo TLK2 e TLG dal punto di vista di una tigre della guardia di Vitani

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    E, come promesso, il nuovo capitolo!

    Capitolo 3: Daughther of the Guard

    La piccola era di colore beige-marroncino, e aveva due “gocce” più scure in fronte, era davvero adorabile, ma era svenuta. Io ero sdraiata sul pavimento della grotta della Guardia, erano lì anche i futuri sovrani, Kiara e Kovu, le mie compagne della guardia, i sovrani attuali e Rafiki, lo sciamano. La cucciola era tra le mie braccia, speravo che la mia pelliccia potesse riscaldarla un po’, e controllavo che respirasse ancora. Passavano i minuti, e sembravano giorni, la cucciola non si svegliava ancora, nonostante respirasse, temevo si fosse fatta qualcosa di davvero serio, e l ’angoscia mi stava divorando. Rafiki aveva detto che avrebbe potuto aiutare solo se la povera cucciola si fosse svegliata, io la sentivo e scottava, aveva la febbre. Dopo un’attesa interminabile sentii la piccola muoversi, poi tossì, e aprì gli occhi a fatica. Erano più azzurri del cielo. Quando si svegliò era ancora troppo debole per rialzarsi, ma ci vide e chiese, con voce esile: “Dove… dove mi trovo? Voi chi siete? Come ci sono finita qui?”. Tirai un sospiro di sollievo nel vedere che, a parte la febbre, stava bene, poi risposi: “Non preoccuparti, ora sei al sicuro. Io sono Yvaine, e loro sono le mie compagne della Guardia della Leonessa, Vitani, Kasi, Tazama, Shabaha e Imara, loro due sono Kovu e Kiara, e infine il re e la regina, Simba e Nala. Ti abbiamo salvata dal fiume, tu ricordi che cosa ti è successo? Come ti chiami?” la leoncina mi guardò con aria triste, e cominciò a raccontare, tra i singhiozzi: “I-i-io mi- mi chiamo I- ishani… Shani... ve- vengo dalle- dalle Terre dell’Acqua, la nostra tana è vicina a un lago che fa parte di un fiume, e vivevo lì con la mia famiglia. Poi c’è stata tanta pioggia, e non riuscivamo a uscire. Nella- nella tana c’è un’ apertura piccolissima, io ero l’unica cucciola, e sono riuscita a uscire, ma la mia mamma… mi ha detto di andare, che lei ce l’avrebbe fatta e mi avrebbe raggiunto, ma dopo che sono uscita non l’ho più vista, e il fiume mi ha trascinata… i- io non ho più la mamma!”. La povera Ishani scoppiò in lacrime, io ero profondamente addolorata da quella storia, e appoggiai la mia testa sul suo corpicino singhiozzante, per consolarla. Nel frattempo, Rafiki aveva preparato un intruglio messo in mezza noce di cocco, che avvicinò a me, e la piccola cominciò a ingoiarlo debolmente, sempre tra i singhiozzi, e quando ebbe finito presi di nuovo la parola: “Ascolta, Ishani, qui sei la benvenuta, non è vero?” al termine di quella frase ebbi un cenno affermativo da parte della regina Nala, che vedevo già affezionata alla cucciola, ma mai quanto me, e continuai: “Inoltre, se i sovrani sono d'accordo, sarò io la tua mamma da ora in poi, sempre che tu voglia, ovviamente”. Al termine di quella frase rimasero tutti a bocca aperta, in primis le mie compagne, poi la famiglia reale, e infine la più sorpresa e felice di tutti, Ishani. “Di-dici davvero? Ti-ti prenderai tu cura di me? Certo che puoi essere la mia mamma! Gra-grazie, signora!” rispose Shani, sempre tra i singhiozzi, ma di gioia stavolta, e io l’abbracciai delicatamente, rispondendo: “Puoi chiamarmi Yvaine, e quando e se ti sentirai pronta, anche mamma”. Re Simba era davvero stupefatto da quanto stava accadendo, e disse: “Yvaine, per me va benissimo, ma… ne sei sicura? Sei molto giovane e non hai un compagno, chi si prenderà cura di lei quando sarai a pattugliare i territori? Possiamo sempre trovare qualche altra famiglia che se ne occupi…” “No! Io voglio adottarla, sarò per lei una madre esemplare, la migliore che si possa desiderare, sarò all’altezza di questo compito!” lo interruppi, con decisione, poi Vitani prese la parola: “Simba, sappi che noi saremo sempre al fianco di Yvaine in questa sua scelta. Ishani non sarà mai sola, potremo organizzare dei turni di pattuglia in modo che qualcuno sia sempre con lei, lo stesso durante le missioni. Lei sarà la figlia della Guardia! Dico bene?” e a questa sua affermazione tutte le mie compagne diedero segno di essere d’accordo, e io le guardai con gratitudine. La regina Nala allora parlò: “Siamo convinti della vostra determinazione. Yvaine, d’ora in avanti Ishani sarà sotto la tua responsabilità e protezione”. Tutti i presenti ci diedero la loro benedizione ruggendo, e Rafiki tracciò un segno sulla fronte di Shani con un liquido rosso, a simboleggiare il suo ingresso nel branco. Quando tutti si furono congedati, io presi mia figlia per la collottola, mi alzai e raggiunsi il giaciglio che mi spettava di diritto, in quanto membro della Guardia e mi misi comoda con lei sul fianco sinistro. Lei mi diede la buonanotte, chiamandomi per nome, ma di certo non mi aspettavo che cominciasse a chiamarmi mamma da subito, dopo di che lei si addormentò subito per la stanchezza, come del resto fecero tutte le altre. Tutte, tranne me e Kasi. Lei aspettò che tutte si addormentassero, io non riuscivo a prendere sonno, quindi mi accorsi subito di quando Kasi mi raggiunse e venne a sdraiarsi alla mia destra, dal lato opposto rispetto a Ishani, e mi disse: “Sai, sei stata davvero gentile oggi. Gentile e coraggiosa. Ti sei buttata in acqua senza pensarci due volte pur di salvare Shani, e poi l’hai adottata”. Io replicai: “Non potevo lasciare annegare una cucciola innocente, ho fatto il mio dovere. Inoltre non volevo che crescesse come me, senza una famiglia… ho perso i miei genitori alla sua età, sono stati gli alligatori… è così che mi sono procurata questa” a quel punto indicai la mia cicatrice, poi continuai: “sono sopravvissuta solo perché ho imparato a cacciare presto, inoltre avevo una stazza più grande di un leone della mia età, quindi potevo difendermi. È per evitare incontri indesiderati di notte che ho preso l’abitudine di dormire sugli alberi. Non volevo che lei avesse un’infanzia come la mia”. Kasi ascoltò in silenzio, poi commentò: “Yvaine… mi dispiace… dev’essere stato difficile sopravvivere da sola, soprattutto a quell’età… e nonostante tu sia giovane, come me del resto, hai voluto dare a Ishani l’infanzia che non hai avuto… sei una persona fantastica!”. Dopo quel discorso Kasi mi spiazzò completamente, mettendo la sua testa sotto la mia, e cominciò a fare le fusa per circa un minuto, mentre io arrossivo, anche se al buio non si notava. Poi rimanemmo lì ferme, a guardare il cielo notturno limpido dopo la pioggia, e ci addormentammo così.

    _____________________________________________________________________________________________________
    Scusate il capitolo abnorme, ma ho cominciato e non riuscivo a smettere. Direi di essermi superata, stavo per mettermi a piangere mentre scrivevo, e non mi è mai successo né con qualcosa che ho visto, né con qualcosa che ho letto, né con qualcosa che ho scritto. Maa spetta a voi giudicare quindi bye!
     
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    Bellissimo! E soprattutto è stato ancor più bello leggere un capitolo in cui c'è il "proprio" personaggio :D
     
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    Grazie! Anche tu farai cose del genere nella tua fanfiction?
     
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    CITAZIONE (lion guard Kivuli @ 15/5/2021, 20:13) 
    Grazie! Anche tu farai cose del genere nella tua fanfiction?

    mmm...non so, però potrebbe
     
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    Io ti consiglio di si! Però se non ti va non lo fare...
    Ah, adoro il tuo avatar!
     
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    CITAZIONE (lion guard Kivuli @ 15/5/2021, 20:21) 
    Io ti consiglio di si! Però se non ti va non lo fare...
    Ah, adoro il tuo avatar!

    Mm...beh, alla fine non è una cattiva idea!
    grazie <3, anche il tuo è bello
     
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    Heyy Kivuli, ho letto tutti i capitoli della FF. L'ultimo è stato bellissimo! Mi piace come si sta svolgendo la storia; aspetto il prossimo! 3_3 ;)
     
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    Ok! Purtroppo dovrai aspettare un po', alla fine della scuola i prof esagerano con tutto.
     
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    I'mmm backkk! Scusate il ritardo, non ho avuto tempo ^^'. BUONA LETTURA!

    Capitolo 4: Rulers and heirs pt. 1

    “pfft!” “Shh, sta zitta Ima, sveglierai la piccola!” “E tu pensi alla cucciola?” “Zitte, si stanno svegliando!” al mattino mi svegliarono queste frasi, con sottofondo di risatine varie. Aprii gli occhi, e vidi Ishani profondamente addormentata sul mio fianco sinistro, e Kasi con la testa ancora sotto la mia, e ricordai tutto. Il temporale. Shani. La grotta della Guardia. La chiacchierata notturna. Kasi. A riportarmi alla realtà ci pensò Vitani, con un allegro “Buooongiorno, dormiglione! Dormito bene?” accompagnato con un finto sorrisetto innocente. A quel punto Imara non riuscì più a trattenersi e scoppiò in una fragorosa risata, che fece svegliare Kasi di soprassalto, sbattendo la testa con il mio mento, facendo ridere ancora di più Imara. Anche una volta che ci fummo ricomposte, Imara non cessò di ridere, anzi, per qualche motivo ciò fece aumentare la sua ilarità, cosa che però le costò occhiatacce da parte di tutte, perché svegliò Shani. “C-che succede? Yvaine, perché lei sta ridendo?” chiese la cucciola, tra gli sbadigli. “Ti ricordi la grotta, cara? È la tua nuova casa. In quanto a Ima, mi chiedo anche io cosa ci sia di tanto divertente” risposi alla cucciola che avevo adottato, lanciando a Imara un’occhiata che diceva implicitamente di smetterla di ridere come un’oca, anche se ciò non frenò appieno tutte le sue risatine. Quando finalmente la mia amica si fu calmata e riuscì a darsi un contegno, Kasi disse alla cucciola: “Shani, se vuoi puoi dormire un altro po’, rimaniamo io e Kivuli…” e qui Imara riprese a ridacchiare, messa a tacere da un’occhiataccia da parte mia e di Kasi, poi la mia amica (?) ricominciò a parlare: “... e nessuno ti disturberà, non preoccuparti” concluse la leonessa dal manto chiaro. “No, ormai sono sveglia. Yvaine, possiamo fare un giro nel territorio? Per favore?” mi chiese Shani, e io le risposi, lanciando in anticipo un’occhiata eloquente a Imara (prevenire è meglio che curare): “Ma certo! Ti dispiace se viene anche Kasi? Lei conosce questo posto meglio di me” “Posso venire anche io? Così ne approfitto per sorvegliare i confini da lontano, come se fossi in pattuglia” chiese Tazama. “Va bene, potete venire tutti! Più siamo meglio è, no?” disse Shani, sorridendo debolmente. Uscimmo dalla grotta, e una volta fuori sentimmo Imara riprendere a ridere più forte di prima, alzai gli occhi al cielo e la ignorai, continuando a spiegare a Shani ciò che sapevo del luogo, con l’aiuto di Kasi, e, occasionalmente, anche di Tazama. Dopo esserci liberate di Tiifu e Zuri, due leonesse piuttosto invadenti che si erano unite a noi alla pozza dell’acqua e che continuavano a mettere a disagio mia figlia con frasi tipo ‘Tu sei la nuova cucciola?’ ‘Ma quanto sei carina?’ ‘Sei davvero adorabile!’ ‘Quanto vorrei una cucciola come te!’; Tazama si fermò a scrutare un punto vicino all’orizzonte. “Tazama? Va tutto bene?” chiesi io, sapendo per esperienza che quando Tazama era così concentrata aveva visto qualcosa di davvero importante. “C’è un leone ai confini! Direi che potrebbe tranquillamente essere Simba, se non fosse che Simba è alla rupe a discutere con Kovu di cose da sovrani, e che quel leone è accompagnato da una leonessa bruna. Aspetta, forse ho capito! Kion! E quella leonessa deve essere sua moglie! Ha senso!” rispose Tazama, lasciandomi perplessa: “Kion? Mi sono persa qualcosa?” “Kion è il figlio minore di Simba, il leader della Guardia prima di Vitani, ma le ha ceduto il posto per trasferirsi nelle terre dell’Albero della Vita” mi spiegò Kasi, prima che Tazama esclamasse: “Dobbiamo dirlo a Simba, Kiara, Vitani, chiunque! Kasi sei la più veloce, vai!” io annuii: “Vai prima tu, noi rimaniamo qui” “D’accordo, ci metterò pochissimo!”. Aspettammo un po’, prima che giungesse la famiglia reale al completo, più il resto della Guardia. Nel frattempo Kion camminava lentamente, e io mi chiedevo il motivo, come del resto tutti gli altri, e questo dubbio fu espresso verbalmente da Kiara: “Uff, perché ci mette tanto? Me lo ricordavo più veloce” “Ma non è ovvio?” rispose Tazama, spiazzandoci tutti. “Ha due cuccioli che gli saltellano attorno, non si può andare molto veloci in quel modo” spiegò come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Dopo che Kiara mormorò qualcosa sul tempo che passa Shani mi diede un colpetto da dietro la mia zampa, e quando mi girai chiese sottovoce: “Qui ricevono tutti la stessa quantità di cibo, giusto?” “Sì, nel tuo branco era diverso?” risposi, ma lei ignorò la mia domanda e rispose: “Allora perché la pancia di Kiara è più grande di quella degli altri ?” “Sai che ora che ci penso hai ragione? Non lo so neanche io”. Nel frattempo era arrivato Kion, e i due cuccioli erano davvero eccitati, continuavano a fare domande come: “Papà, è qui che venivi a giocare da cucciolo?” “Papà ma perché qui non ci sono pinguini?” e lui rispondeva pazientemente a entrambi. Quando giunse davanti a tutti guardai meglio sia lui che sua moglie, lui era la copia ringiovanita di Simba, ma con una cicatrice sull’occhio destro e una tintura blu a forma di ‘v’ in fronte, la moglie aveva un bel manto castano, più chiaro di quello di Kovu, ma di un colore molto intenso, gli occhi più scuri del pelo e un segno curvo in fronte della stessa tintura del marito. Prima salutò la famiglia, poi giunse da Vitani: “Questo posto è rigoglioso e sicuro, stai facendo un ottimo lavoro. E sembra che abbiate un membro in più. Giovane tigre, che ruolo ricopri nella Guardia?”. Si rivolse direttamente a me, e Shani si nascose ancora di più dietro la mia zampa, mentre io rispondevo: “Il mio nome è Yvaine, animale più agile delle Terre del Branco”. Kion notò anche Shani, ma non le fece domande, per non farla agitare di più, poi tornò dalla moglie e disse: “Sono venuto qui per due motivi: fare una visita alla mia famiglia e presentarvi i miei figli: Jua, erede al trono dell’Albero della Vita, e Mweli, futura Leader del Night Pride, ed erede del mio Ruggito”. Terminato il suo discorso, mentre tutti gli parlavano e discutevano di come il tempo passasse in fretta, io che non lo conoscevo bene guardai meglio i cuccioli: Jua sembrava sicuro di se e vivace, gli piacevano queste attenzioni, aveva il pelo di un colore a metà tra quelli dei genitori, bruno ma più chiaro di quello di Rani, tendente al dorato, e aveva un ciuffo di criniera di colore rosso-dorato tendente all’arancione in base alla luce, oltre a una voglia dorata a forma di sole sulla coscia destra; Mweli era più timida del fratello, ma responsabile e ripondeva con serietà alle domande della nonna e della zia, ma la cosa che catturava di più era il suo aspetto fisico: lei era albina, con gli occhi blu-verdi, ma tendenti al castano in certi momenti, e aveva una voglia a forma di stella argentata in fronte, e una falce di luna argentata con qualche stella intorno sulla coscia sinistra. Dopo un po’ Kiara prese la parola: “Anche io devo farvi un annuncio...”



    Eee suspence! Anche se sapete tutti quello che sta per dire Kiara, GIUSTO? Forza, commentate e dite ciò che pensate!
     
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    Quindi Kion è diventato re di una terra? Anche in TLG? (non seguo la serie e quindi non lo so) comunque a me è piaciuto il capitolo. È palese che anche Kiara e Kovu avranno dei cuccioli! :D
     
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    Eeh indovinato. Sui cuccioli farò decidere tutto a voi
     
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    Veramente io non avrei idea dei nomi e dell'aspetto. Magari guardi un pò di immagini a caso su internet e ti fai un idea giusto per prendere spunto (?)

    Non ho molta fantasia! ^^""

    Edited by Nala - 22/6/2021, 08:49
     
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    Ok, casomai ci pensa Äce
     
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    Ed ecco svelato l'annuncio di Kiara!

    Rulers and Heirs pt. 2 (Mti wa Uzima)

    … presto il branco avrà degli eredi. Aspetto dei cuccioli. Non so quanti, ma secondo Rafiki più di uno” concluse Kiara. Tutti erano entusiasti dell’annuncio, e la cosa più divertente fu la faccia di Simba: a metà tra lo sconvolto e il consapevole di stare invecchiando. La notizia catturò anche l’attenzione di Shani, che emerse un po’ da dietro la mia zampa con le orecchie dritte, chiedendo timidamente: “Q-quindi tra poco ci saranno altri cuccioli con cui giocare?”. Kiara si avvicinò sorridendo, e rispose: “Ma certo! Presto non sarai più sola, avrai degli amici!” al che la mia cucciola sorrise ancora di più, rimase attaccata alla mia zampa, ma non più nascosta. Io e Kasi ci scambiammo uno sguardo di sollievo per il cominciare ad aprirsi della cucciola, a cui anche Kasi si era già affezionata, e guardammo mentre gli altri cuccioli, superato il momento di estasi per i cuginetti in arrivo, si avvicinavano a mia figlia.

    Pov. Ishani

    Me ne stavo al sicuro accanto a Yvaine, era davvero grande, accanto alla sua zampa mi sentivo molto più tranquilla, quando il cucciolo marrone-dorato si avvicinò e chiese con esuberanza: “Ciao, io sono Jua, tu come ti chiami? Quella tigre enorme è tua madre?” io non avevo mai parlato con un altro cucciolo prima d’allora, mi rannicchiai più vicino a Yvaine, che non cercò di forzarmi in alcun modo, mentre la sorella lo rimproverava: “Jua!” “Cosa?” poi l’albina si avvicinò con calma, dicendo con la stessa calma: “Scusa mio fratello, è troppo esuberante. Mi chiamo Mweli, tu? Hai degli splendidi occhi”. Lei era molto più simpatica, e le risposi piano: “Sono Ishani… mi puoi chiamare Shani. Anche tu hai dei begli occhi, e il tuo pelo è stupendo” “Grazie! Mamma dice che è una cosa rara, che a volte succede all’Albero della Vita, il grande re Mfalme e la sua erede Malkia erano albini come me, e Malkia era la nonna della mia bisnonna Janna. Sai che abbiamo una cosa in comune? Tu hai due gocce sulla fronte e io una stella, abbiamo entrambe dei segni in fronte” sentii suo fratello che sussurrava “Noiaa” mentre Mweli parlava, e non dissi nulla al riguardo e poi risposi: “Wow, invece mia mamma era la leonessa con il pelo più strano della savana, era blu! Nessuno ha mai capito come mai, e mi ha raccontato che quando è nata non appena è stata vista dalla sciamana del branco, una vecchia pazza di nome Malaika con un occhio viola e uno bianco e storto, è impazzita, si dice che prima avesse il pelo dorato più bello di sempre e che sia diventato grigio dallo shock. È stata sostituita un paio di anni dopo da una leonessa con il pelo rossiccio e gli occhi diversi, uno verde e l’altro blu, si chiamava Mlinzi”. A quel punto Jua disse: “Siete davvero noiose, vado da nonno Simba” e Mweli in risposta alzò gli occhi al cielo, poi mi rispose: “Il nostro sciamano si chiama Makini, il nostro branco ha un’usanza secondo la quale il sovrano in carica e lo sciamano scelgono il guaritore a cui viene affidato il potere guaritivo dell’Albero della Vita. Il sovrano serve solo a formalizzare la cosa, è lo sciamano che sceglie, in alcuni casi è stato scelto il sovrano stesso, come nel caso del re Wokovu, della regina Huduma e di mia nonna Janna” mi piaceva quella leoncina, non faceva domande indiscrete e parlava tanto della cultura del suo branco, e ascoltava quando io parlavo del mio. “Nel mio branco invece viene scelto chi ha gli occhi di colore diverso, viene considerato un segno degli spiriti del lago per indicare il loro prescelto. Infatti è tradizione aspettare che i cuccioli aprano gli occhi prima di dargli un nome, per vedere se ce li hanno di colore diverso e dargli di consequenza un nome con un significato legato ai ruoli di uno sciamano e addestrarlo sin da cucciolo”. “Wow, voi venerate il lago? Noi veneriamo l’Albero della Vita, c’è una leggenda su di lei. Un tempo c’era un branco che viveva in una foresta immensa, non ne esiste una che possa eguagliarla. Gli spiriti della foresta amavano quei leoni, rispettavano la vita e la proteggevano, e loro in cambio davano poteri curativi a uno di loro, che li usava per soccorrere i suoi compagni e i viandanti che andavano da loro in cerca di aiuto, e per questo il branco era benvoluto da molti. Purtroppo il loro potere attirava invidie da parte di alcuni, soprattutto di un branco detto Kifo, leoni malvagi, la loro terra era devastata per via della loro mancanza di rispetto per la vita, che nutrivano un disprezzo tale per i leoni Maisha (questo era il nome del branco), che decisero che nessuno avrebbe più potuto usufruire del loro potere. Diedero fuoco alla foresta. Nessuno sopravvisse, tranne Uzima, la guaritrice prescelta dagli spiriti, e le sue tre figlie. Devastata, vide la foresta distrutta, solo un albero, il più possente, era ancora in piedi, ma era bruciato, tra poco sarebbe morto come gli altri. Ma Uzima non poteva permetterlo, attinse a tutto il potere che aveva e lo infuse nell’albero, provando a guarirlo. Gli spiriti, che si erano rifugiati nelle poche piante rimaste, rimasero colpiti dal suo gesto e decisero di aiutarla. Dopo ore di sforzi l’albero rifiorì e tornò al suo splendore, e Uzima era ormai esausta, quasi in fin di vita, e gli spiriti per premiarla la trasferirono, corpo e anima, nell’albero che tanto amava, al punto di donare la sua vita per la sua, e gli spiriti andarono con lei. Così l’albero ottenne i suoi poteri. La figlia maggiore di Uzima, Huru, divenne la prima regina dell’ Albero della Vita, la mezzana, Matumaini, divenne la prima guaritrice, e la minore, Wasiliana, divenne la prima sciamana. Nel tempo arrivarono leoni vagabondi e altri animali, che divennero una comunità sotto la guida di Huru, Matumaini e Wasiliana. Era nato il branco di Mti wa Uzima, l’Albero della Vita, o, per altri, l’Albero di Uzima.” ascoltai affascinata il racconto di Mweli, e poi risposi: “Wow, che storia stupenda! Domani ti racconterò una leggenda del mio branco, promesso! Adesso andiamo, è ora di pranzo!”

    Pov. Yvaine

    Io e Kasi ascoltammo attentamente la narrazione della cucciola albina, e ne fummo colpite almeno quanto Shani, che con calma stava uscendo dal guscio che inevitabilmente si era creata. Ci avviammo verso la rupe, parlando del più e del meno, mentre Shani chiacchierava con la sua nuova amica.


    Adesso per i piccoli di Kiara vi lascerò carta bianca. Lo ammetto, per la leggenda mi sono superata. Largo alle curiosità, con i significati dei nomi che ho messo:

    Mweli=luna
    Jua=sole
    Mfalme=re
    Malkia=regina
    Malaika=angeli
    Mlinzi=protettore
    Wokovu=salvezza
    Huduma=servizio, cura
    Kifo=morte
    Maisha=vita
    Uzima=vita
    Huru=sovrana
    Matumaini=speranza
    Wasiliana=contatto

    extra

    Janna=paradiso (arabo)

    Edited by BlueSylver - 25/8/2021, 13:07
     
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    Vedo che l'ultimo capitolo non ha riscosso molto successo, e spero che questo ne abbia di più: dite che avrò successo se introduco il villain dalla fanfic?

    Capitolo 6: Njeri

    Pov. Misterioso cattivo della fanfic che di sicuro riconoscerete (spero)

    Erano nati. Finalmente i miei figli erano venuti al mondo. Ero entrato nella grotta, ignorando tutte le leonesse presenti, e scacciandole con un ringhio: io ero il re, Rehema era la mia compagna, i cuccioli erano figli miei, avevo il diritto di vederli prima di tutti. Camminando mi ritrovai a pensare alla mia compagna. Era la cacciatrice più forte di un gruppo di nomadi, manto nero, occhi grigi. Tempo addietro avevo provato ad essere rispettato, portando a termine un compito che non era mio. E c’ero quasi riuscito, se solo quegli stupidi tronchi non avessero ceduto a quest’ora sarei re di un altro branco, avrei rivendicato ciò che era mio di diritto. E invece i tronchi cedettero. Prima di perdere i sensi riuscii solo a mormorare delle scuse per avere fallito, e solo allora mia madre mi diede la sua attenzione, la prima volta dopo l’arrivo dei miei fratelli. Quando mi svegliai c’era Rehema, che aveva vegliato su di me e si era occupata di me come nessuno aveva mai fatto, nessuno a parte Lei. Con le cure di quel branco, con del cibo appropriato per un leone adulto capii una cosa. Tutti mi avevano sempre maltrattato e tenuto debole, in modo che dipendessi da loro. Io, con le dovute cure, potevo essere forte. Lì mi consideravano forte, ero il loro re, l’unico maschio, ero temuto e rispettato come neanche mio padre era mai stato, e Rehema era la mia regina. A interrompermi dai miei pensieri fu Nia, la levatrice, che si inchinò e se ne andò, lasciandomi con la mia consorte e i cuccioli. “Sono un maschio e una femmina, lui è Jelani. La femmina come la chiamiamo?” disse Rehema, ma non la stavo quasi ascoltando. Ignorai il maschio dal manto nero, e la domanda di mia moglie, perché il manto della cucciola mi aveva riportato indietro, molto indietro, ai tempi in cui ero l’erede al trono. O almeno, così credevo. Ero il secondogenito dei miei genitori, ma ero maschio, quindi pensavo di dover essere l’erede, me lo dicevano tutti. La mia gemella invece, la maggiore, doveva essere la mia consigliera, ma noi eravamo inseparabili, quindi le dicevo sempre che quando sarei diventato re avremmo regnato insieme, io, la mia compagna e il suo compagno. Continuavo a dirlo anche da adolescente, scacciavo i suoi pretendenti e le dicevo: “Non preoccuparti sorella, tu sei la futura regina: non sono degni di te”. Almeno fino a quando non arrivò lei. I miei genitori ci consideravano deboli così adottarono lei, una trovatella che aveva provato a difendersi da loro nonostante la giovane età, quindi decisero che sarebbe stata un’erede migliore di noi. Mi avevano completamente rimpiazzato, e con una cucciola altrui. Mia sorella mi difese, fece ciò che io non avrei mai avuto il coraggio di fare - lei sì che sarebbe stata una vera regina - disse che io sarei dovuto essere l’erede, ero il primogenito maschio, io ero figlio loro, al contrario di quella cucciola. Ma loro non accettarono queste parole. Esiliarono la loro stessa figlia, la loro principessa, come la chiamavano quando eravamo cuccioli, e mio padre, quando fu andata, fece cenno alle iene di inseguirla e ucciderla. Più di venti iene, contro una leonessa sola e adolescente. Io avevo osservato di nascosto, e quello che vidi mi sconvolse, allora decisi, come un codardo, di fare di tutto per compiacerli, pur di non fare la stessa fine. Mio padre venne detronizzato il giorno dopo. A riportarmi alla realtà per la seconda volta nello stesso giorno ci pensò Rehema: “Nuka? Nuka mi stai ascoltando? Come vuoi chiamare tua figlia?”. A quel punto la cucciola dal manto argento scuro, con riflessi ambrati e la coda beige-ambrato, come la Sua, aprì gli occhi. Erano verde foglia, tendenti al color ambra. Proprio come i Suoi. Aveva il Suo aspetto, e speravo che avesse anche il Suo spirito, quindi avrebbe avuto il Suo nome. “Mia cara, lei è Njeri, l’erede al trono”.

    Pov. Yvaine

    Erano passati un paio di giorni dall’arrivo di Kion, e in quei giorni Shani e Mweli erano diventate ottime amiche, e al loro gruppetto si era in un certo senso aggiunto anche Jua, che partecipava cercando di non farsene accorgere. Io e Kasi eravamo sdraiate l’una accanto all’altra nella grotta della Guardia, e guardavamo i cuccioli che discutevano degli Antenati, uno dei loro argomenti preferiti a quanto pareva. O almeno, preferiti delle ragazze. Io e Kasi stavamo ridacchiando ai tentativi di Jua di cambiare argomento, tranquillamente ignorati dalle due amiche. Nel frattempo Vitani, Kion, Rani e gli altri membri della Guardia stavano discutendo delle loro missioni più strane, mentre Tiifu e Zuri ronzavano attorno a Kion, non accorgendosi o più probabilmente ignorando gli sguardi minacciosi di Rani, i taciuti avvertimenti delle altre leonesse e i tentativi di Kion di allontanarle. Sul serio, come faceva Kiara a sopportarle? Era un giorno di pioggia, quindi nessuno era uscito per andare a caccia; io mi ero offerta, ma Nala aveva rifiutato, dicendo che c’erano molte scorte. Kion aveva preferito andare nella grotta della Guardia in memoria di quando ci viveva lui, e la famiglia lo aveva seguito, ma Tiifu e Zuri avrebbero dovuto andare alla Rupe, anziché stare incollate a Kion, che tra l’altro era sposato. In ogni caso, ora stavamo parlando dell’ultima volta che aveva piovuto così, di come avevamo costruito la diga e delle circostanze in cui era avvenuto il salvataggio di Shani, in seguito al quale i sovrani dell’Albero della Vita si congratularono entrambi con me, e seguì una battuta di Kion: “Sei membri sono sempre meglio di cinque!”. Io non lo ascoltavo, stavo guardando fuori dalla grotta: per fortuna la diga reggeva l’acqua non avrebbe causato danni, e noi non saremmo dovute uscire. Del resto, una missione quel giorno non era l’ideale perché pioveva anche di più del giorno dell’arrivo di Shani, che infatti stava più lontano possibile dall’entrata. Un tuono più forte degli altri ci fece trasalire tutti, allora d’istinto io e Rani andammo a prendere i cuccioli per la collottola e li portammo tra gli adulti. Era sera, e la pioggia forte rendeva impossibile passare dalla Grotta alla Rupe. Grandioso, Tiifu e Zuri avrebbero dormito con noi. Nel momento in cui portammo i cuccioli con noi, Jua si lamentò: “Mamma, abbiamo fame. C’è qualcosa da mangiare?” solo allora capimmo che era ora di cena, e io mi alzai e uscii fuori e, ignorando le domande di tutti, mi arrampicai sul mio albero, presi la scorta di cibo che avevo là sopra, una gazzella e uno gnu, e li portai dentro, mi scrollai l’acqua di dosso all’ingresso della grotta, poi consegnai la gazzella a Kion e la sua famiglia e diedi lo gnu agli altri. Ricevetti molti sguardi interrogativi ai quali risposi con: “Le vecchie abitudini sono dure a morire”, e Vitani chiese: “Sì ma… perché tieni quel cibo lassù? E perché non me ne sono mai accorta?” “Spesso dopo le missioni abbiamo fame e bisogna andare a prendere cibo sulla rupe, quindi caccio un paio di prede alla settimana e le metto lì, come scorta di emergenza della Guardia, e se non le mangiamo le aggiungo alle scorte sulla Rupe. Il fatto che tu non l’abbia trovato dimostra l’efficacia: chi penserebbe di cercare lassù? In ogni caso è molto utile in situazioni come queste, e non sarà l’unica volta che succederà, la stagione delle piogge è appena cominciata” spiegai io. Dopo aver cenato ci addormentammo, e a un certo punto Tazama svegliò noi leonesse della Guardia dicendo: “Ragazze, sveglia! Ero fuori a dare un occhiata, e ho visto un leone sconosciuto in avvicinamento, la pioggia non fa vedere molto bene, ma è accompagnato da iene!” Vitani rispose: “Dobbiamo andare! Chi rimane con Shani?” nel frattempo Kion si era svegliato per il trambusto: “Non preoccupatevi, rimango io con lei. Voi andate”. Provammo a discutere della sua decisione, ma non cambiò idea, quindi decidemmo di andare.

    Bene bene bene, secondo voi chi sarà il misterioso leone accompagnato da iene? Accetto ipotesi!
    Tradotto: SCA-TE-NA-TE-VI! SPREMETE QUELLE MENINGI!
     
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31 replies since 5/3/2021, 18:36   803 views
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