The Lion King 4: The Future

Quello che succede nelle Terre del Branco dopo TLK2 e TLG dal punto di vista di una tigre della guardia di Vitani

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  1. BlueSylver
     
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    Bravo Cacciatore

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    Vedo che l'ultimo capitolo non ha riscosso molto successo, e spero che questo ne abbia di più: dite che avrò successo se introduco il villain dalla fanfic?

    Capitolo 6: Njeri

    Pov. Misterioso cattivo della fanfic che di sicuro riconoscerete (spero)

    Erano nati. Finalmente i miei figli erano venuti al mondo. Ero entrato nella grotta, ignorando tutte le leonesse presenti, e scacciandole con un ringhio: io ero il re, Rehema era la mia compagna, i cuccioli erano figli miei, avevo il diritto di vederli prima di tutti. Camminando mi ritrovai a pensare alla mia compagna. Era la cacciatrice più forte di un gruppo di nomadi, manto nero, occhi grigi. Tempo addietro avevo provato ad essere rispettato, portando a termine un compito che non era mio. E c’ero quasi riuscito, se solo quegli stupidi tronchi non avessero ceduto a quest’ora sarei re di un altro branco, avrei rivendicato ciò che era mio di diritto. E invece i tronchi cedettero. Prima di perdere i sensi riuscii solo a mormorare delle scuse per avere fallito, e solo allora mia madre mi diede la sua attenzione, la prima volta dopo l’arrivo dei miei fratelli. Quando mi svegliai c’era Rehema, che aveva vegliato su di me e si era occupata di me come nessuno aveva mai fatto, nessuno a parte Lei. Con le cure di quel branco, con del cibo appropriato per un leone adulto capii una cosa. Tutti mi avevano sempre maltrattato e tenuto debole, in modo che dipendessi da loro. Io, con le dovute cure, potevo essere forte. Lì mi consideravano forte, ero il loro re, l’unico maschio, ero temuto e rispettato come neanche mio padre era mai stato, e Rehema era la mia regina. A interrompermi dai miei pensieri fu Nia, la levatrice, che si inchinò e se ne andò, lasciandomi con la mia consorte e i cuccioli. “Sono un maschio e una femmina, lui è Jelani. La femmina come la chiamiamo?” disse Rehema, ma non la stavo quasi ascoltando. Ignorai il maschio dal manto nero, e la domanda di mia moglie, perché il manto della cucciola mi aveva riportato indietro, molto indietro, ai tempi in cui ero l’erede al trono. O almeno, così credevo. Ero il secondogenito dei miei genitori, ma ero maschio, quindi pensavo di dover essere l’erede, me lo dicevano tutti. La mia gemella invece, la maggiore, doveva essere la mia consigliera, ma noi eravamo inseparabili, quindi le dicevo sempre che quando sarei diventato re avremmo regnato insieme, io, la mia compagna e il suo compagno. Continuavo a dirlo anche da adolescente, scacciavo i suoi pretendenti e le dicevo: “Non preoccuparti sorella, tu sei la futura regina: non sono degni di te”. Almeno fino a quando non arrivò lei. I miei genitori ci consideravano deboli così adottarono lei, una trovatella che aveva provato a difendersi da loro nonostante la giovane età, quindi decisero che sarebbe stata un’erede migliore di noi. Mi avevano completamente rimpiazzato, e con una cucciola altrui. Mia sorella mi difese, fece ciò che io non avrei mai avuto il coraggio di fare - lei sì che sarebbe stata una vera regina - disse che io sarei dovuto essere l’erede, ero il primogenito maschio, io ero figlio loro, al contrario di quella cucciola. Ma loro non accettarono queste parole. Esiliarono la loro stessa figlia, la loro principessa, come la chiamavano quando eravamo cuccioli, e mio padre, quando fu andata, fece cenno alle iene di inseguirla e ucciderla. Più di venti iene, contro una leonessa sola e adolescente. Io avevo osservato di nascosto, e quello che vidi mi sconvolse, allora decisi, come un codardo, di fare di tutto per compiacerli, pur di non fare la stessa fine. Mio padre venne detronizzato il giorno dopo. A riportarmi alla realtà per la seconda volta nello stesso giorno ci pensò Rehema: “Nuka? Nuka mi stai ascoltando? Come vuoi chiamare tua figlia?”. A quel punto la cucciola dal manto argento scuro, con riflessi ambrati e la coda beige-ambrato, come la Sua, aprì gli occhi. Erano verde foglia, tendenti al color ambra. Proprio come i Suoi. Aveva il Suo aspetto, e speravo che avesse anche il Suo spirito, quindi avrebbe avuto il Suo nome. “Mia cara, lei è Njeri, l’erede al trono”.

    Pov. Yvaine

    Erano passati un paio di giorni dall’arrivo di Kion, e in quei giorni Shani e Mweli erano diventate ottime amiche, e al loro gruppetto si era in un certo senso aggiunto anche Jua, che partecipava cercando di non farsene accorgere. Io e Kasi eravamo sdraiate l’una accanto all’altra nella grotta della Guardia, e guardavamo i cuccioli che discutevano degli Antenati, uno dei loro argomenti preferiti a quanto pareva. O almeno, preferiti delle ragazze. Io e Kasi stavamo ridacchiando ai tentativi di Jua di cambiare argomento, tranquillamente ignorati dalle due amiche. Nel frattempo Vitani, Kion, Rani e gli altri membri della Guardia stavano discutendo delle loro missioni più strane, mentre Tiifu e Zuri ronzavano attorno a Kion, non accorgendosi o più probabilmente ignorando gli sguardi minacciosi di Rani, i taciuti avvertimenti delle altre leonesse e i tentativi di Kion di allontanarle. Sul serio, come faceva Kiara a sopportarle? Era un giorno di pioggia, quindi nessuno era uscito per andare a caccia; io mi ero offerta, ma Nala aveva rifiutato, dicendo che c’erano molte scorte. Kion aveva preferito andare nella grotta della Guardia in memoria di quando ci viveva lui, e la famiglia lo aveva seguito, ma Tiifu e Zuri avrebbero dovuto andare alla Rupe, anziché stare incollate a Kion, che tra l’altro era sposato. In ogni caso, ora stavamo parlando dell’ultima volta che aveva piovuto così, di come avevamo costruito la diga e delle circostanze in cui era avvenuto il salvataggio di Shani, in seguito al quale i sovrani dell’Albero della Vita si congratularono entrambi con me, e seguì una battuta di Kion: “Sei membri sono sempre meglio di cinque!”. Io non lo ascoltavo, stavo guardando fuori dalla grotta: per fortuna la diga reggeva l’acqua non avrebbe causato danni, e noi non saremmo dovute uscire. Del resto, una missione quel giorno non era l’ideale perché pioveva anche di più del giorno dell’arrivo di Shani, che infatti stava più lontano possibile dall’entrata. Un tuono più forte degli altri ci fece trasalire tutti, allora d’istinto io e Rani andammo a prendere i cuccioli per la collottola e li portammo tra gli adulti. Era sera, e la pioggia forte rendeva impossibile passare dalla Grotta alla Rupe. Grandioso, Tiifu e Zuri avrebbero dormito con noi. Nel momento in cui portammo i cuccioli con noi, Jua si lamentò: “Mamma, abbiamo fame. C’è qualcosa da mangiare?” solo allora capimmo che era ora di cena, e io mi alzai e uscii fuori e, ignorando le domande di tutti, mi arrampicai sul mio albero, presi la scorta di cibo che avevo là sopra, una gazzella e uno gnu, e li portai dentro, mi scrollai l’acqua di dosso all’ingresso della grotta, poi consegnai la gazzella a Kion e la sua famiglia e diedi lo gnu agli altri. Ricevetti molti sguardi interrogativi ai quali risposi con: “Le vecchie abitudini sono dure a morire”, e Vitani chiese: “Sì ma… perché tieni quel cibo lassù? E perché non me ne sono mai accorta?” “Spesso dopo le missioni abbiamo fame e bisogna andare a prendere cibo sulla rupe, quindi caccio un paio di prede alla settimana e le metto lì, come scorta di emergenza della Guardia, e se non le mangiamo le aggiungo alle scorte sulla Rupe. Il fatto che tu non l’abbia trovato dimostra l’efficacia: chi penserebbe di cercare lassù? In ogni caso è molto utile in situazioni come queste, e non sarà l’unica volta che succederà, la stagione delle piogge è appena cominciata” spiegai io. Dopo aver cenato ci addormentammo, e a un certo punto Tazama svegliò noi leonesse della Guardia dicendo: “Ragazze, sveglia! Ero fuori a dare un occhiata, e ho visto un leone sconosciuto in avvicinamento, la pioggia non fa vedere molto bene, ma è accompagnato da iene!” Vitani rispose: “Dobbiamo andare! Chi rimane con Shani?” nel frattempo Kion si era svegliato per il trambusto: “Non preoccupatevi, rimango io con lei. Voi andate”. Provammo a discutere della sua decisione, ma non cambiò idea, quindi decidemmo di andare.

    Bene bene bene, secondo voi chi sarà il misterioso leone accompagnato da iene? Accetto ipotesi!
    Tradotto: SCA-TE-NA-TE-VI! SPREMETE QUELLE MENINGI!
     
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31 replies since 5/3/2021, 18:36   808 views
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