Salviamo il re

la mia prima Fan Fiction

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. micol
     
    .
    Avatar

    Tanto d'apprendere

    Group
    Fan
    Posts
    18

    Status
    Offline
    Buonasera! Chiedo perdono per aver postato dopo molti giorni dall’ultima volta. Posto capitolo 7 e 8.
    p.S.: potrebbero esserci errori ortografici e grammaticali, ma io non sono brava a scrivere.
    Capitolo 7: l’incontro inaspettato
    Era circa mezzogiorno. La savana era avvolta dai dorati raggi solari, che illuminavano il territorio e gli conferivano un aspetto aggrazziato e delicato. L’erba fresca di primavera era un accessorio che contribuiva ad abbellire la savana, e conciliava l’allegria ed il buon umore. In mezzo ai fili d’erba, ecco avanzare tre figure leggiadre. Erano Sarabi, Sarafina e Nala, che cercavano di catturare la preda: una gazzella paffuta. Sembravano volare per quanto erano leggere, ed il silenzio ed il volto concentrato dava loro un’aria misteriosa ma anche un po’ inquetante. Poco lontano, due leoni possenti, sdraiati sul limpido e morbido prato, le guardavano. Erano Simba e Mufasa. Poco dopo le leonesse arrivarono, trascinando la loro preda morta, così, finalmente, il branco poté mangiare. Dopo, Mufasa e Scar salirono nella cima della rupe per guardare le stelle, nella speranza di vedere i grandi re del passato. Ad un certo punto notarono che due stelle luccicanti si stavano muovendo sopra di loro.
    << Chi saranno? >> domandò Scar.
    << Non lo so. >> rispose Mufasa. Una di loro parlò.
    << Ma come? Non ci credo, vi siete dimenticati di noi? >>
    << Beh, noi… >> disse Scar.
    << Guarda che abbiamo capito, Taka. Il fatto che tu abbia cambiato carattere, diventando da buono a malvagio, ha fatto sì che tu ti dimenticassi di noi. E tu, Mufasa, da quando sei diventato re, non hai più avuto bisogno dei consigli materni e quindi ci hai dimenticati. >>
    Mufasa rimase sbigottito. Stava cercando di riflettere di chi poteva essere lo spirito che gli aveva parlato. «Questo discorso sembra uno di quelli che ci faceva la mamma quando eravamo piccoli.» pensò. «Forse è lei.»
    << Potete dirci se vi siete dimenticati di noi. >> continuò la stessa voce << Non ci offendiamo. >> continuò. Mufasa guardò in alto. «Io quella voce la conosco.» si disse. Ora cominciava a ricordare, e gli vennero in mente i consigli materni, i calorosi abbracci, la dolcezza con cui sua madre parlava… sì sì, era proprio lei.
    << Mamma? >> domandò.
    << Figlio mio, ci sei mancato a me e a papà. >> disse sua madre dolcemente.
    << Ed io sono vostra nonna Aura, ricordate? >> disse una voce sottile.

    Ad un certo punto arrivò Argentea, la ragazza che ha salvato Mufasa.
    << Ehi, che fate? >>
    << Guardiamo le stelle. >> rispose Mufasa. Lei guardò in alto, ma distolse subito lo sguardo coprendosi gli occhi con le mani per la vivace luce che emanavano le stelle.
    << Che belle stelle! >> esclamò.
    << Sono gli spiriti di nostra madre e della nonna. >> disse Scar. Ai due vennero in mente i più bei ricordi dei loro familiari: le lezioni del padre, l’affetto della madre, il grande rapporto di fiducia che avevano con Mohatu e la generosità di Aura. Lo spirito di Uru vide i figli tristi.
    << Su, su, non vi angustiate così, comunque conservate dei bei ricordi, e anche se saremo separati per sempre, in realtà siamo molto vicini. >> disse Uru.
    << Non capisco. >> disse Mufasa, mentre l’altro guardava il cielo con occhi interrogativi.
    << Lo capirete figlioli. >> disse << Noi viviamo in voi. >> continuavano a non capire. Alora Uru gli fece un bel discorso << Dunque, Mufasa, tu hai la saggezza di tuo padre e di tuo nonno, la generosità di tua nonna, e la dolcezza di tua madre. Mentre tu, Taka, hai la vivacità che aveva tuo padre da cucciolo, e sei gentile e generoso come tua nonna. Ed inoltre, figli miei, voglio che ricordate che noi, anche se non ci siamo più, vi vogliamo bene e veglieremo sempre su di voi. E poi, ovviamente, potete supportarvi a vicenda nei momenti difficili, siete forti, e siete in due, quindi potete aiutarvi, voglio che contate l’uno sull’altro, così la vita sarà più facile per voi. >> i leoni annuirono.
    << Almeno è possibile vedermi ancora una volta? >> domandò Mufasa.
    << Non è impossibile. >> rispose Argentea.
    La fata tirò fuori dalle tasche un guanto d’oro, lo indossò e sventolò la mano tra le stelle. Ad un certo punto ecco comparire Uru, Ahadi, Mohatu e Aura. È facile ora immaginare le facce sbalordite, ma allo stesso tempo felici, di Mufasa e Scar, che corsero subito incontro ai familiari. Tutti si avvicinarono e si strinsero in un abbraccio collettivo.
    << Come sono contenta di vedervi di nuovo! >> esclamò Aura stringendoli forte in un lungo abbraccio.
    << Vi presento Argentea, una mia amica. >> disse Mufasa. Non voleva dire ai familiari che Scar ha tentato di ucciderlo, né che ha preso possesso delle Terre del Branco, altrimenti i genitori si sarebbero delusi con lui. Nel frattempo, Ahadi e Mohatu si commossero.
    << Che succede? >> domandò Aura << Siamo felici che Mufasa abbia seguito i consigli miei e di Ahadi. Siamo davvero fieri di voi, cari, e vi promettiamo che veglieremo sempre su di voi, come ha detto vostra madre. Ma guardatevi, sembra ieri quando eravate nati, ora siete cresciuti e siete diventati due splendidi leoni. Complimenti, nipoti miei, non smettete mai di renderci felici. >>
    << Vi lascio soli, è meglio. >> disse Argentea e si allontanò. Uru iniziò a guardare Scar con un volto serio, e suo padre, Mohatu, se ne accorse.
    << Uru cos’hai? >> le domandò preoccupato.
    << Devo parlare un attimo sola con Taka. >>
    Detto questo portò Taka via con sé. Iniziò a guardarlo con occhi che lanciavano lampi ed iniziò a parlare.
    << Ma si può sapere cosa ti è saltato in mente? Hai tentato di assassinare tuo fratello! >> gli disse.
    << Lo so. >> rispose lui << Ma come fai a saperlo? >>
    << Io guardo da lassù tutto quello che fate. Tesoro, perché lo hai fatto? >>
    << Non lo so neanch’io mamma. >> disse.
    Lui e la madre si sddraiarono sulla comoda erba, e lei lo strinse a sé. Arrivarono anche Mufasa, Ahadi, Mohatu e Aura, che si sdraiarono tutti vicino a loro due ed iniziarono a stringersi in un grande abbraccio. Restarono così a lungo, senza mai separarsi. I due fratelli erano veramente felici, stavano rivivendo i momenti dell’infanzia, ed infatti si sentivano bambini in quel momento. Fatto sta che, tra tutti quegli abbracci, si addormentarono. Circa un paio di ore dopo si ridestarono e si alzarono.
    << È stato bello rivedervi. >> esclamò Mufasa.
    << Anche noi siamo felici. >> rispose Uru con un lieve sorriso << È bello vedervi sorridere. Mi raccomando, cercate di essere allegri, perché, come ho già detto prima, e come ha ripetuto vostro nonno, noi viviamo dentro di voi, e vi proteggeremo per sempre. Ora andate, su. >>
    << Ma mamma noi… >> disse Scar.
    << Fate come vi ha detto, per favore. >> intervenne Ahadi. I due si allontanarono, ed i quattro, avvolti da un’intensa luce, scomparirono. Mufasa e Scar erano tristi perché i lro parenti sono tornati nel cielo, ma allo stesso tempo sono felici per i saggi discorsi che gli avevano fatto, per l’afetto dato e ricevuto, ma soprattutto per averli rivisti.

    Capitolo 8: momento romantico
    Era una domenica sera. Il sole stava andando a dormire, lasciando posto alla mastodontica e chiara luna. Gli animali della savana erano allietati da una dolce brezza serale. A godere di questa dolce aria erano Sarabi e Mufasa, che stavano sopra alla rupe a guardare il tramonto, e si tenevano abbracciati. Lei sorrideva e lo guardava intensamente.
    << Mi mancavano momenti come questi. >> disse lei.
    << Anche a me. >>
    << credevo di perderti, perciò adesso non ti voglio lasciare più. >>
    << Non mi lascerai più. >>
    Visto che rischiava di rimanere senza di lui, ora gli sta più vicina del solito. Sotto c’erano Simba, Pumbaa e Timon che li guardavano sorridendo felici.
    << Come sono carini! >> disse Pumbaa piangendo.
    << Già. >> disse Timon imitando Pumbaa. Simba fece un risolino.
    << È bello vedere i miei genitori così legati. >>
    Anche Simba si commosse.
    << Tuo padre è un bravo leone, Simba, devi essere fiero di lui. >>
    << Lo sono. >>

    Poco dopo i due sovrani andarono a dormire. Si stesero e lei mise il capo sul caldo petto di lui, che le carezzava la testa.
    << Buona notte amore. >> disse lei sorridendo.
    << Buona notte. >> le rispose lui.

    Ma Mufasa e Sarabi non erano gli unici a vivere un memento così emozionate: più lontano si trovava Scar assieme a Sarafina. Appena la vide arrossì, mentre il suo curoe iniziò a battere forte.
    << Buonasera Taka. >> disse lei sorridendo. Lui svenne. Si era innamorato di Sarafina fin da quando erano cuccioli. Quando è diventato malvagio, questo meraviglioso sentimento era svanito, ma poi, quando è ritornato alle Terre del Branco con il suo nuovo carattere, l’amore per lei è risbocciato di nuovo, più forte di prima. Lui la guardò un attimo, poi ricambiò calorosamente il saluto.
    << Buonasera! Come stai? >>
    << Bene grazie. >> rispose lei mentre arrossiva. Anche lei era innamorata di lui, poi, al cambiamento di carattere di Scar, dentro di lei regnava solo odio nei suoi confronti. Ma quando ha notato che lui ha iniziato a comportarsi bene, specialmente nei suoi confronti, si è di nuovo innamorata. Scar si schiarì la gola, poi iniziò a parlare.
    << Che ne dici se io e te passiamo una notte romantica come Mufasa e Sarabi? >>
    Lei rimase sbigottita. Desiderava questo da molto tempo, perciò non poteva credere che Scar le stava chiedendo di passare con lui una notte.
    << Io e te? >>
    Il leone annuì. Le labbra di lei si allargarono in un immenso sorriso, che si poteva vedere da molto lontano. Allora i due si sdraiarono. Lui la guardò un attimo, ricambiato da lei.
    << Diventi sempre più bela. >>
    << Davvero? >>
    << Sì. >>
    << E tu diventi sempre più buono. Mi fa piacere che tu stai aiutando il branco in caso di bisogno, e soprattutto mi piace il rapporto che hai instaurato con tuo fratello e con tuo nipote. >>
    Lui arrossì. Allora la prese e la strinse a sé.

    Anche Simba passò la notte con una bella leonessa, ossia Nala, la sua amica d’infanzia. Per loro, però, non è una notte romantica, ma una semplice serata assieme.
    << Ehi? simba? Simba sei sveglio? >> disse lei, che lo aveva raggiunto per passare un po’ di tempo assieme a lui, ma il giovane leone dormiva e russava fortissimo, lo si poteva sentire anche dalle Terre di Nessuno.
    << Sveglia. >>
    << Sì? Chi è? >> disse luui mentre dormiva. Nala rise divertita.
    << Sono io. >>
    Lui si girò e la vide.
    << Oh, Nala, scusami, non ti avevo riconosciuta. >>
    << Ci credo, stavi dormendo. Ma non ti preoccupare. Comunque pensavo che io e te potessimo passare un po’ di tempo insieme. >>
    << Va bene, allora mettiti giùù e dormi. >>
    Nala rise divertita.
    << Non intendevo quello! Volevo solo stare un po’ con te. >>
    Simba sbuffò e si alzò lentamente mentre Nala guardava e sorrideva.
    << Va bene, cosa vuoi fare? >>
    << Mia madre e tua madre stanno con i propri compagni. >>
    << Tua madre si è messa con mio zio? >>
    << Non lo so, ma li ho visti che si abbracciavano. >>
    << Davvero? >>
    << Sì. Noi due siamo rimasti soli, quindi pensavo che potevamo tenerci compagnia. >>
    Allora lei si sdraiò accanto a lui e si addormentarono.
     
    .
23 replies since 18/4/2020, 21:44   656 views
  Share  
.