Il demonio, l’avvoltoio e la cicatrice

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  1. Kisasi8
     
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    SPOILER GROSSISSIMI
    Utani sta svelando tutte queste informazioni perché fa parte del suo piano per assecondare il volere delle ombre (se volete sapere il piano al completo potete scrivermelo). Sul perché lei si sia messa al loro servizio, non vi preoccupate, lei e Canine non saranno i soli, ho intenzione di usare questa FF per spiegare molto di quello che succede al di fuori delle Terre del Branco. Per quanto riguarda Kifo, se Utani non lo avesse stregato, sarebbe stato un cucciolo normale e gentile (fidatevi, ci saranno alcuni capitoli in cui si vedrà la sua vita senza essere un mostro assettato di sangue). Fortuna che poi il fedele Maraji lo riporta a ritornare il demonio della Savana (la scena in cui c'è il nipote di Kifo che lo guarda spaventato e sorpreso è un futuro non troppo lontano) 😭
     
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  2. ~ Kopa ~
     
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    Quel Kifo diventa sempre più odioso! anche io sarei curioso del perché Utani stia facendo tutto questo
     
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  3. Kisasi8
     
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    Ciao, mi scuso se ultimamente non ho postato ma ho avuto dei seri problemi di salute e anche adesso ne ho, quindi non so quando riuscirò a tornare. Ma prometto che tornerò e risponderò a tutte le vostre domande con calma 😉
     
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  4. Kisasi8
     
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    Capitolo 7

    Raja andò a sdraiarsi vicino a Jicho.
    -Dovresti passare più tempo con le altre iene invece che startene sempre da sola.
    La cucciola non rispose. Negli ultimi tempi era diventata sempre più silenziosa, ormai era solo un’ombra di quella che era stata prima dell’incendio.
    -Senti, so che è una frase che in molti tendono a dire e che probabilmente penserai che io stia solo dando aria la bocca, ma credimi se ti dico che capisco perfettamente cosa stai passando.
    Jicho a quel punto si mosse. Il viso era bagnato e il suo respiro era pesante. Ma i suoi occhi erano una prova più che sufficiente per capire quanto lei fosse effettivamente distrutta da tutto quello che le era successo. Vuoti, privi di quell’allegria che un tempo la aveva sempre caratterizzata, ormai erano due orbite fredde e distaccate.
    -Tu non mi conosci, non sai quello che penso...
    Raja però si mantenne calma.
    -Ma conosco la rabbia che ti spinge. Il dolore per la perdita di qualcuno che ami aumenta sempre di più...fino a diventare veleno nelle tue vene. E alla fine inizierai a desiderare che colei che hai amato non sia mai esistita...-I suoi occhi si illuminarono di una luce strana-...per poter smettere di soffrire...
    Jicho la guardò negli occhi. Quella che vide era una luce, una luce che lei stessa aveva visto in se stessa guardando il proprio riflesso nell’acqua, triste e sconsolata.
    -Tu ed io siamo uguali. Jicho, devo confessartelo, prima che scoppiasse quell’incendio...io ti detestavo. Non perché eri figlia della mia rivale, ma perché mi ricordavi come ero io alla tua età. E adesso sei diventata ancora più simile a me...
    -Raja...-la voce di Jicho si era fatta più morbida-...anche tu hai perso qualcuno da piccola?
    -Mio padre, mia madre e le mie sorelle...uccise dal re prima di Akili, suo padre, Loki.
    -E perché loro...-Jicho si interruppe. Era maleducazione fare domande senza permesso. Tuttavia Raja non parve prendersela.
    -Perché li uccise? E come mai io sono sopravvissuta? Se vuoi che te lo dica, sappi che potrei metterci un pò a raccontarti tutto...
    Jicho annuì e si mise in posizione di ascolto.
    -Mia madre-iniziò la leader a quel punto-era una iena molto saggia e molto amata da tutti gli altri animali del regno, tanto che alcuni sostenevano che avrebbe dovuto prendere il comando delle Terre della Notte al posto di Loki, un re leone malvagio e sanguinario. Ma lei era leale alla famiglia reale e si oppose sempre alle cospirazioni per rovesciare il potere di Loki, scontrandosi e combattendo sempre per lui. Io e le mie sorelle eravamo cresciute seguendo il suo mito, sempre leali e fiere, combattenti e protettrici del regno. E per molto tempo le cose procedettero in questo modo. Ma Loki ogni giorno diventava sempre più instabile. Sin da giovane aveva dimostrato di essere impulsivo e sadico, si divertiva ad andare con una leonessa diversa ogni sera, spesso le metteva incinta e poi uccideva i suoi figli appena nati. Una volta diventato re però fu costretto a prendere una regina e ad avere un erede, in questo caso Akili. In seguito la regina morì molto giovane e Loki diventò ancora più folle, non curandosi minimamente di suo figlio e preferendo invece dedicarsi alle leonesse e a soddisfare ogni desiderio che gli passasse per la mente. E così venne a sapere delle voci su mia madre, sul fatto che alcuni animali avrebbero voluto averla ome leader seppur lei si fosse sempre opposta.
    Raja fece un profondo respiro.
    -Così una notte Loki rapì mia madre e la fece torturare per ore, convinto che stesse tramando contro di lui.
    Per la prima volta da quando la conosceva, Jicho vide Raja piangere.
    -Quando mio padre ritrovò il corpo, vide che le erano state strappate tutte e quattro le zampe...e che il suo viso era stato carbonizzato, come se le avessero spinto il muso sul fuoco...e quella c’era stato un temporale e dei fulmini, mi ricordo, avevano colpito alcuni alberi secchi...Mio padre ne rimase distrutto, per giorni non parlò, e così anche io e le mie sorelle...ma Loki non aveva intenzione di fermarsi, ormai aveva deciso che nulla lo avrebbe più fermato. Iniziò a perseguitare le iene, a trattarle come dei vermi, ne fece torturare decine e fece rapire numerosi cuccioli, si dice che trovasse divertente sentire le loro urla di terrore e che adorasse sfregiare con i propri artigli le loro facce...e mio padre ormai era ossessionato dalla vendetta e avrebbe fatto qualunque cosa pur di distruggere Loki...qualunque cosa...
    Nel pronunciare queste parole i pensieri di Raja andarono a Sly. Anche lei era morta per colpa sua, ma non perché Raja bramasse il suo potere, ma perché ne aveva bisogno per il suo piano. Ma questo non avrebbe mai osato dirlo a Jicho.
    -Lui decise infatti di sterminare ogni singola mandria delle Terre della Notte per impedire che Loki potesse rifornirsi di cibo e saziarsi insieme agli altri leoni. Buffo, no? Per combattere un mostro mio padre decise che sarebbe diventato un mostro. È la fine più tragica che un eroe possa fare: per combattere il male, l’eroe decide di abbracciare egli stesso il male. O muori da eroe o vivi tanto a lungo da diventare il cattivo. Ad ogni modo, il suo era un piano folle e privo di qualsiasi logica, ma quando glielo feci presente, lui mi ignorò. Pur di indebolire Loki anche solo di poco avrebbe distrutto tutto il regno con una piccola manciata di iene tra cui le mie sorelle. Io ero la più giovane ed ero terrorizzata da quello che sarebbe successo, ogni singola iena aveva già sofferto e con il piano di mio padre tutto sarebbe andato peggiorando ancora di più...e allora andai da Loki.
    I ricordi di quei giorni bui e terribili l’avevano sempre perseguitata ma da un certo periodo di tempo erano aumentati, come se volessero avvertirla di un pericolo imminente.
    -Dissi quello che mio padre aveva in mente di fare, rivelai tutto quanto, pregando il re di risparmiargli la vita, dicendo che se avesse voluto proprio torturare qualcuno avrebbe potuto torturare me...ero così ingenua e credevo veramente che mi avrebbe ascoltata!-Raja emise una risatina debole-Lui catturò mio padre e le mie sorelle, disse ridendo pieno di malvagità che avevo tradito loro e le iene e che avrebbe ucciso tutti noi. Prima torturò per ore le mie sorelle, con alcune leonesse sue seguaci che le impedivano di muoversi...
    -Ma le altre leonesse...
    -Erano troppo spaventate per agire. Loki era il re e nulla poteva opporsi a lui. Dopo aver finito con loro, le uccise aprendole il ventre e lasciandole agonizzare senza che potessero fare nulla. Poi toccò a mio padre. Stessa storia. L’ultima cosa che ricordo di lui è il suo sguardo pieno di disprezzo nei miei confronti per averlo tradito. E infine toccò a me. Loki aveva già iniziato a torturarmi quando le altre iene, le poche che erano rimaste ancora abbastanza forti da affrontare Loki, arrivarono in mio soccorso, tutte guidate da tua madre. Loki lottò con tutte le sue forze, ma alla fine fu sopraffatto e morì di una morte tutto sommato nella norma, sebbene meritasse qualcosa di infinitamente peggiore. Tua madre mi aiutò a riprendermi, ma io avevo bisogno di tempo per riuscire a superare tutto quello che mi era successo, sia a livello psicologico che fisico...e così per un pò restai fuori dai giochi e da ogni questione politica del regno. Certo, sapevo che Akili era diventato il nuovo re e che era decisamente migliore di suo padre e che Sly, essendo la iena migliore del regno, avesse preso il comando del clan. Era giusto così, pensai...
    “E lo penso tutt’ora...”.
    -Ma quando finalmente tornai al centro delle questioni del regno, scoprii una sconcertante verità. Noi iene saremmo dovute essere le guardie del regno e difenderlo da tutte le minacce esterne...
    -Cosa?-esclamò Jicho sbalordita-Ma io pensavo che le iene fossero state le guardie del regno per tanto tempo...
    -È vero, in passato avevamo ricoperto queste cariche. Ma vedi, essere la guardia del regno significa che ogni volta che c'è un pericolo in vista noi iene siamo le prime a farci male. Prima che Loki morisse, ogni animale aveva il compito di garantire come meglio poteva il benessere delle Terre della Notte, ma adesso siamo noi le uniche che devono preoccuparsi...
    -Ma perché? Perché farci questo?
    -Perché ci siamo ribellate contro il re-fu la tetra risposta di Raja-Non importa quanto Loki fosse pazzo, non importa quanto ci abbia torturato, lui era il re e ribellarsi contro il re era un atto di alto tradimento. Akili, pur riconoscendo che suo padre fosse un mostro, fu costretto a far rispettare la legge e ci fece tornare ad assumere quella carica di cui ci eravamo liberati da tempo...Puoi ben immaginare del perché da quel momento in poi i miei rapporti con i leoni non sono stati dei migliori.
    I suoi occhi si strinsero e le sue zampe affondarono gli artigli nel terreno.
    -Ogni animale di questo regno mi accusa di servilismo nei confronti di Kifo perché dicono che sia cattiva e spietata quanto lui...ma la verità è che io odio Kifo più di tutti quanti. Esattamente come la nostra luce negli occhi riflette il nostro dolore, la luce negli occhi di Kifo è uguale a quella che aveva suo nonno, ma in un modo che mette decisamente più timore e che mi fa letteralmente terrorizzare. La mia è solo una facciata, io voglio ingannare Kifo perché ho bisogno che lui non mi tema in modo che quando sarà diventato re, io possa ucciderlo del tutto indisturbata. Dopodiché le iene prenderanno il controllo delle Terre della Notte e metterò al comando qualcuno che io ritengo puro e nobile di cuore.
    -Cosa? Tu hai intenzione di...
    -Rifletti, Jicho. Noi iene siamo migliori dei leoni sotto ogni punto di vista. Noi eleggiamo i nostri leader in base alle qualità fisiche e mentali, mentre i leoni si basano solo sulla discendenza di sangue. Nel corso della storia ci sono stati molti sovrani come Loki, leoni malvagi che potevano fare quello che volevano solo perché di discendenza reale. Certo, ci sono leoni come Akili che tutto sommato sono buoni di cuore, ma la probabilità che prima o poi spuntino fuori altri mostri come Loki sono troppo alte. Davvero pensi che sia giusto vivere nella paura e sperare ogni volta che il principe sia puro di cuore? Io dico che il rischio è troppo alto. Noi iene saremmo delle sovrane molto migliori, perché eleggeremmo le nostre leader con un giudizio saggio e positivo.
    Migliaia di pensieri scorrevano nella testa di Jicho. Spodestare Kifo? Cosa avrebbe fatto sua madre se fosse stata al suo posto?
    -Perché mi dici queste cose?
    -Perché voglio che sia tu la prima regina iena delle Terre della Notte.
    -I-Io...?
    -Perché credi abbia permesso ai più giovani di mangiare a sbaffo senza preoccuparsi delle conseguenze? Volevo vedere chi avrebbe seguito la pancia e chi il cervello. E tu hai dimostrato di essere figlia di tua madre e perciò ho deciso di nominarti mia erede.
    -Tu...hai usato la vita di quegli animali...
    -Tutti usano le vite degli altri. C’è chi lo fa consapevolmente come me e chi no. Ma lascia che ti dica una grande verità: nessuno muore innocente. Gli eroi non esistono. Esistono solo cattivi, chi più e chi meno. Prima accetti questa verità e prima imparerai a non rimanere più delusa dal mondo come è stato per me. Ho scelto di prendere il potere per quando Kifo sarà diventato re, perché non voglio essere ricordata per avere usurpato Akili. No, il bersaglio deve essere Kifo, freddo e spietato come suo nonno. Allora accetti?
    -Io...ci devo pensare...
    -Non preoccuparti, prenditi tutto il tempo che vuoi. Ma riflettici bene perché io e te potremmo davvero cambiare la storia...
    Sly si alzò e si allontanò dalla cucciola. Ormai il cielo era diventato scuro e il vento aveva iniziato a fischiare contro il viso delle iena, irritandola non poco.
    -Maledizione!-sbottò-Adesso mancano solo quei due leoni! Sanno troppe cose sul mio coinvolgimento con la morte di Sly! Finché saranno in vita, non potrò mai definirmi al sicuro. Domani stesso me ne sbarazzerò, dopotutto se è vero quello che mi ha detto quella scimmia, non dovrei incontrare problemi. Kifo progetta di ammazzare la sua sorellina, eh? Disgustoso proprio come suo nonno. Mi chiedo invece come faccia Utani ad ottenere così tante informazioni...
    Raja andò a riposare, per essere al massimo delle forze il giorno dopo. L’ultima cosa che pensò prima di addormentarsi fu Sly. Lei aveva tanti pregi, ma non avrebbe mai tradito Kifo. Non perché non sapesse riconoscere la sua malvagità, ma perché lo avrebbe visto come un tradimento a Usuri, la sua amica leonessa. Raja non aveva questi problemi, perché lei non era una iena coraggiosa e leale come sua madre. Lei era una iena che come suo padre era pronta a sporcarsi le zampe, a commettere cose orribili pur di vincere.
    “Io non sono folle come lui però...io so distinguere un piano sensato da uno insensato...”.
    Era vero quello che aveva detto a Jicho, pensò: a volte per combattere un mostro, bisogna diventare un mostro.






    So che questo capitolo è decisamente corto, ma ho avuto parecchi problemi e quindi non molto tempo per dedicarmi al cento per cento sul lavoro 😔. Qui ho voluto approfondire un pò il rapporto che c'è tra le iene e i leoni, rapporto che ho intenzione di portare avanti anche nei prossimo capitoli e che concluderò nella mia terza FF (proprio la chiusura del cerchio). All’inizio Raja avrebbe dovuto essere una cattiva standard, completamente negativa e senza alcuna traccia di bontà, ma poi mi sono detto che darle una caratterizzazione un pò più complessa (almeno spero di avergliela data) avrebbe solo fatto bene alla storia. Qui si iniziano a vedere i primi principi di Jicho che iniziano a scricchiolare, il regnare sulle Terre della Notte è una proposta molto allettante e chissà se Raja ha davvero fatto bene a credere che lei sia buona e pura come appare.
     
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  5. Kisasi8
     
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    Grazie mille ☺️ 😊😊😊😊 comunque Loki non era posseduto, era semplicemente un leone malvagio per sua stessa natura. Kifo invece sarà qualcosa (spero) di un pò più complesso, visto che per il momento è un pò come se fosse una macchina programmata per uccidere, non ha una reale personalità, fa solo quello che gli permette di danneggiare di più gli altri. Ovviamente le cose cambieranno e lui raggiungerà una sorta di indipendenza pur restando sempre cattivo. Invece nel prossimo capitolo (in cui si assisterà all’attentato a Hope, se poi avrà successo si vedrà) verrà spiegato finalmente il motivo per cui Utani ha corrotto Kifo e verranno introdotti dei nuovi personaggi che saranno fondamentali non solo per questa FF ma anche per la terza ed ultima parte della storia.
    Ultima cosa: tenete a mente ciò che dice Raja, nessuno muore innocente. Questo concetto è stato esplorato nella mia prima FF, verrà approfondito in questa ed esploderà nella terza dove alcuni personaggi che vengono ritenuti buoni, pur di sconfiggere i propri nemici, faranno delle cose moralmente discutibili.
     
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  6. Kisasi8
     
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    Capitolo 8

    Utani toccò la superficie dell’acqua e ghignò. Nel riflesso al posto del cielo stellato erano apparsi migliaia di occhi e per un solo secondo le era parso di scorgere anche il loro mondo, quello delle ombre, un luogo dominato dal caos e dove malvagità e crudeltà erano la regola.
    -Amici miei, tra pochi minuti l’alba arriverà nelle Terre della Notte e con essa anche una nuova era. L’era del terrore, l’inizio del regno del demonio.
    Migliaia di voci cavernose risero insieme e con loro iniziarono a venire emessi anche dei versi di dolore e paura, provenienti dal loro mondo.
    -Anime sventurate-disse la scimmia con una certa malizia-Il banchetto sarà presto servito e io potrò finalmente portare a termine il mio dovere.
    -Dovere?-ringhiò un’ombra-Quale dovere? Servi qualcun altro oltre a noi?
    -Miei crudeli padroni, io ho servito sotto molti sovrani nel corso della mia lunga vita, ma ognuno di essi era soltanto uno strumento per riuscire a connettermi a voi. Ho viaggiato di regno in regno, apprendendo le arti oscure per comunicare con voi e alla fine vi ho trovato e mi sono messa al vostro servizio, ma prima che partissi per questo viaggio io avevo già una casa. Un regno molto lontano da qui, isolato da tutti gli altri della Savana, antico come il mondo stesso. Ma non dovete preoccuparvi, i miei interessi combaciano con i vostri e così anche quelli di questo regno. Fu la regina stessa a ordinarmi di partire per riuscire a capire come comunicare con voi ombre.
    -E perché la tua regina vorrebbe mai una cosa simile?-chiese un’altra ombra con sospetto.
    -Ah! Forse lo capireste se vi dicessi il nome di questo regno. Del resto voi siete morti e dovreste conoscere tutti le vecchie leggende della Savana.
    -Avanti, parla! Qual è il nome del tuo regno di provenienza?
    Un secondo di pausa e poi Utani parlò.
    -Inferno.
    Le ombre, pur essendo le creature più malvagie mai esistite, tacquero. La fama del regno di Inferno era conosciuta in tutta la Savana, ma nessuno aveva mai il coraggio di parlarne. I leoni di quel regno erano conosciuti per essere fanatici e adoratori del culto del Male e c’era anche il mito secondo cui si divertissero a mangiare leoni di altri regni che venivano in visita senza conoscere la fama del territorio in cui stavano entrando. E ovviamente le ombre conoscevano anche la leggenda che era data per vera laggiù, secondo cui un giorno sarebbe nato un leone spietato e crudele che avrebbe condotto gli abitanti di Inferno alla conquista della Savana.
    -Ecco perché eri tutta entusiasta di trasformare Kifo in un concentrato di cattiveria. Volevi usarlo per creare il leone leggendario.
    -Esatto. Trovandovi e imparando a maneggiare la vostra stregoneria sarei sicuramente riuscita a trasformare Kifo e così avrei preso due piccioni con una fava. Lui un giorno ucciderà tutti gli abitanti delle Terre della Notte con l’aiuto dei leoni di Inferno e le darà in sacrificio a voi, ottenendo così la vita dopo la morte. E in seguito conquisterà la Savana, diventandone il padrone.
    -Basi tutto questo su una leggenda?
    -Non è una leggenda, è la verità. Ho avuto delle visioni dal futuro tramite la mia stregoneria, piccoli frammenti, ma sufficienti per permettermi di capire che la vittoria sarà a portata di mano. Ci saranno vari momenti nel corso della storia in cui il male regnerà, venendo intervallato da piccoli momenti di pace, insignificanti e brevi, ma alla fine ci sarà un eterno periodo di guerra, violenza, sangue...-Utani sembrava impazzita dalla gioia-Perché la verità e questo che io sono, sono la sacerdotessa del regno di Inferno, noi laggiù veneriamo il caos, amiamo vedere soffrire i deboli, ci divertiamo a uccidere i cuccioli davanti alle loro madri e a torturare senza pietà per puro divertimento. E Kifo è come noi, lui potrà essere nato nelle Terre della Notte, ma il suo posto è con noi. La sua vita sarà piena di gioia, che fortunato! Ucciderà, torturerà, ferirà, perseguiterà, tradirà e tutto questo lo farà per sempre. Quanto lo invidio! In ogni caso oggi sarà un grande giorno. Sono proprio curiosa di vedere se alla fine la piccola Hope si salverà o se verrà ammazzata. E sono curiosa di vedere anche che ruolo avranno quelle due iene, Raja e Jicho. Ho qualche idea su di loro grazie alle mie visioni ma non posso ancora esserne certa...ma sono fiduciosa che presto o tardi ci saranno dei massacri. Dei dolci e piacevoli massacri.
    Utani fece uscire la propria lingua come se potesse sentire un sapore che solo lei era in grado di percepire.
    -Queste leonesse verranno qui?-chiese un’ombra nel riflesso dell’acqua.
    -Loro stanno già venendo. La mia vecchia sovrana sarà impaziente di vedere i risultati di tutti i miei anni di lavoro.
    E subito lei si mise a fare una sorta di danza maledetta, ogni sua movenza sembrava essere a un colpo inflitto alle sue future vittime.
    -Danzate con me, ombre del male. Diamo inizio a questa nuova era nel migliore dei modi!
    Il sole si alzò lentamente in cielo, ma Utani non sembrava farci caso. Continuava a danzare felice come non mai, finalmente lei e la sua regina, la sua vera e unica regina, non sarebbero più state costrette a nascondersi e a celare la loro vera natura. Presto un crudele e malvagio leone le avrebbe salvate e avrebbe portato il caos non solo nelle Terre della Notte, ma in tutto il regno. E quel leone sarebbe stato Kifo.
    -Coraggio, mio futuro re! -urlava-Il momento si avvicina, non cedere proprio adesso. Che le forze oscure siano con te!

    Kifo guardò Hope con un sorriso che per chiunque altro sarebbe sembrato dolce e premuroso. Ma Maraji non si facevano troppe illusioni. Sapeva bene che dietro quella maschera si celava solo un buco nero privo di pietà e bontà.
    -Maraji...-Kifo si assicurò che insieme a loro tre non ci fosse nessun altro dentro la grotta reale-Quando dovrai uccidere Hope, falla soffrire. Mi raccomando, te l’ho già detto molte volte, ma voglio che tutto vada per il meglio.
    -Va bene, Kifo. Hope soffrirà-rispose Maraji senza esitazione.
    -Ovviamente mi racconterai tutti i dettagli...non sai cosa darei per essere al tuo posto...
    -Già...-disse annoiato Maraji. Ormai manca a davvero poco all’inizio del piano.
    -Come ti senti? Eccitato?-chiese Kifo improvvisamente-Euforico? Puoi parlare, mia madre è ancora fuori dalla grotta e da lì non può sentirci...
    -Mi sento insicuro...-Maraji osservò Hope fare un leggero miagolio e appallottolarsi affettuosamente vicino al fratello.
    -Vedrai che sarà facile. Cavale gli occhi per prima cosa...e poi magari mordile le zampe...
    -Sei sicuro che ucciderla facendola soffrire sia la mossa giusta? Insomma, forse sarebbe meglio un lavoro semplice e pulito...
    Kifo a quel punto si alzò e avanzò verso di lui lentamente e senza togliergli gli occhi di dosso.
    -Non me ne frega niente di quello che pensi. Tu sei mio, farai solo quello che ti dico, chiaro?
    -Chiaro...-rispose Maraji come ipnotizzato.
    Kifo lo scrutò ancora pò per essere sicuro che fosse riuscito a incutergli sufficiente paura e poi sorrise.
    -Coraggio, amico mio...-quest’ultime parole vennero pronunciate come se dirle gli facesse male alla gola-Vedrai che mi ringrazierai! Facciamo un patto: tu ammazza questa stupida palla di pelo come dico io e in cambio quando ne avrò l’occasione mi occuperò di Malka. Allora, siamo d'accordo?
    -Sì...-Anche Maraji sorrise a quel punto. Lui da solo non avrebbe mai avuto speranze contro Malka, ma di certo Kifo sarebbe stato in grado di ucciderlo.
    -Come vedi so essere un leader generoso...del resto chi è meglio di me?-Kifo iniziò a parlare come se stesse recitando un discorso memorizzato da tempo-Io sono il più bello, il più intelligente, il più carismatico, il più elegante...
    “Ma quanto può essere pieno di sé ancora così giovane?”.
    -Kifo...-Usuri era appena entrata nella grotta-Non parlare così forte, può dare fastidio a tua sorella...
    -A chi importa?-sbuffò lui-Lei non conta nulla, sono io il primogenito e il futuro re-A quel punto il suo sguardo si fece sospettoso-Giusto?
    Sua madre sospirò triste.
    -Sì, sei tu il futuro re e proprio per questo dovresti essere il più maturo di tutti...
    -Io sono maturo. Di sicuro più di tutte quelle nullità delle tue leonesse.
    -Cosa vorresti dire, signorino?-Usuri prese Hope per la collottola, si sdraiò in un angolo della grotta e la posò tra le sue zampe, quasi come volesse proteggerla da qualcosa.
    -Voglio dire che sono troppo stupide! Potrebbero prendere tutto il cibo che vogliono e nessuno direbbe nulla, ma preferiscono rispettare il Cerchio della Vita anche se questo significa consumare più energia per proteggere un cerchio idiota inventato da qualche iena imbecille...
    -Il Cerchio della vita è stato inventato da una iena?-chiese Maraji sorpreso-Non lo sapevo...
    -Già, solo a una iena potrebbe venire in mente un’idea tanto cretina-ridacchiò Kifo-Intendiamoci, la nuova leader, Raja, è decisamente migliore di Sly sotto ogni punto di vista...ma per come la vedo io una iena in meno significa più cibo per i leoni...
    -Kifo, non osare parlare di cose così delicate in questo modo!-ringhiò sua madre.
    -Perché?-Kifo iniziò a parlare in maniera puerile-Altrimenti che cosa fai? Mi ammazzi? Ah, madre, tu hai tutte le qualità per finire divorata dagli avvoltoi come una povera idiota...
    -ORA BASTA!-Usuri si alzò di colpo furiosa-MA CHI TI CREDI DI ESSERE PER PARLARE COSÌ, EH? IO SONO TUA MADRE...
    -E TI ODIERÒ PER SEMPRE!-urlò Kifo cercando di superare il suo tono di voce-SPERO CHE TU MUOIA IN MANIERA DOLOROSA E CRUDELE, COME SI MERITANO I DEBOLI COME TE!
    A quel punto Kifo si girò verso l’esterno della grotta, fece l’occhiolino a Maraji e si allontanò.
    -Kifo!-Usuri aveva già perso il suo tono di voce arrabbiato e aveva assunto quello suo tipico preoccupato-Kifo, ti prego torna qui!
    La leonessa guardò velocemente Maraji e poi Hope.
    -Maraji, controlla Hope finché non torno...io...devo scusarmi con Kifo...
    “Scusarsi? Ma se praticamente Kifo ha fatto tutto da solo!”.
    Maraji sorrise soddisfatto guardando Usuri allontanarsi. Quella stupita, pensò, avrebbe pagato caro per la sua fiducia e la sua debolezza. Alla fine il piano era cambiato, Kifo avrebbe dovuto cadere in un incidente e ferirsi, facendo preoccupare così sua madre. Ma forse così era anche meglio, sarebbe passato ancora più inosservato.
    -Allora Hope...-disse lui girandosi verso la cucciola dal manto grigio e dagli occhietti rossi come quelli del fratello ma a differenza di questi pieni di vita e gioia-Ti va di giocare un pò? Tanto manca ancora un pò prima che ti debba ammazzare, quindi non ha senso sprecare tutto questo tempo annoiandosi.
    La cucciola miagolò felice, non capiva nulla di quello che le stava succedendo intorno. Lei vedeva solo Maraji come un compagno di giochi come tanti, nulla di più nulla di meno.
    Certo che era un peccato, pensò. Nella sua innocenza Hope era l’unica che non arretrasse disgustata quando Maraji si avvicinava col il volto sfigurato. L’unica che lo considerasse normale. Questo però non le avrebbe certo salvato la vita, assolutamente no.
    “Il mondo è così, povera e innocente anima infantile. I buoni muoiono e i cattivi vincono sempre. Se il bene di tanto in tanto trionfa è solo perché è il male che glielo permette, per dargli l’illusione che tutto alla fine si sistemi. Ma non è così, i buoni muoiono e non tornano più da te...”.
    Il tempo continuò a passare. Maraji infine guardò il cielo, osservando la posizione del sole. Questione di minuti e Chura sarebbe apparso per svolgere il proprio lavoro. E a quel punto Maraji avrebbe potuto finalmente iniziare il suo.

    Haja era una leonessa bella, caratterizzata da due bei occhi grigi e un manto color bordeaux e una striscia marrone chiaro che le scendeva lungo la schiena dal pelo lucido e curato. Aveva delle movenze eleganti, tutto di lei sembrava comunicare appariscenza.
    -Coraggio, piccola mia...-disse in tono gentile a Bluu, sua figlia, una cucciola caratterizzata da due occhi azzurri e splendenti come il mare e un manto dello stesso colore della madre.
    -Mamma, ho fame...-disse lei triste-Non mangiamo da giorni...
    -Fatti forza, piccola mia. Vedrai, presto potremo riposare...-Dette queste parole diede una leccata alla figlia-Scusa tesoro, ma eri un pò sporca in testa...
    -Haja-disse una leonessa dietro di loro, la prima di una lunga fila di leonesse-Bluu non ha tutti i torti. Siamo stanche e avremmo bisogno di recuperare le forze...
    -Ma cara...-disse Haja sempre in tono amichevole-...ormai manca davvero poco...proprio non riuscite a resistere?
    -No...ormai siamo arrivate al punto che potremmo mangiarci qualsiasi cosa...
    -Se soltanto trovassimo qualche aiuto...-sospirò Haja.
    Proprio in quel momento davanti a loro comparve un leone grosso e possente, il classico vagabondo che si è rafforzato con gli anni. Sebbene fosse molto sporco, Haja non poté fare a meno di nutrire una certa attrazione per lui.
    -Ma che bel leone che abbiamo trovato! Proprio un esemplare forte e di certo che sa il fatto suo!
    -Chi siete voi?-chiese il leone con un ringhio.
    -Domando scusa, buon leone, ma io e il mio Branco siamo in viaggio da giorni. Sapreste dirci dove potremmo trovare il regno più vicino o almeno un territorio in cui possiamo riposarci?
    Il leone sorrise malignamente.
    -Ma che bel gruppetto di femmine. Tutte sole senza un leader che vi protegga?
    -Oh, mio marito è convinto che io possa cavarmela anche da sola, per questo mi lascia andare senza preoccuparsi insieme a nostra figlia.
    Bluu si era nascosta dietro la madre, spaventata da quel leone inquietante.
    -Su, non essere timida, Bluu!-la esortò Haja sempre con tono paziente-Saluta questo bel leone.
    -C-Ciao...-disse lei sempre impaurita.
    -Allora buon leone-riprese a quel punto Haja-Sapresti dirci dove possiamo riposarci?
    -Siete proprio fortunate. Siamo proprio vicino ai confini delle Terre della Notte, un vero e proprio paradiso per chi cerca la pace e l’armonia. Mio figlio è partito poco fa perché sperava di trovare...un modo per riuscire a fare pace col sovrano.
    -Oh...-disse la leonessa con tono grave-Non andate d’accordo? Il sovrano è un cattivo leone?
    -Bè, questo dovete scoprirlo da sole...se ovviamente riuscirete a passare...-disse a quel punto il leone in posizione di attacco-Purtroppo se volete raggiungere quelle terre, c'è un prezzo da pagare. Potete pagare col sangue...-I suoi occhi si posarono su Haja-...o con qualcos’altro!
    Haja però non si scompose. Anzi, sorrise dolcemente come se stesse trattando con un cucciolo non troppo intelligente.
    -Che sporcaccione...-ridacchiò-Però le vorrei chiedere un’altra cosa. Qui oltre i confini, vivete solo voi e vostro figlio?
    Improvvisamente Guru si rese conto che qualcosa non andava. Tutte le leonesse di Haja avevano iniziato a girargli intorno, ma non erano semplicemente pronte a difendere l’onore della loro leader. Era come se ci fosse qualcos’altro, come quando ci si prepara ad attaccare la preda e si prova un intenso piacere a ferirlo.
    -S-Sì...solo io e mio figlio...
    -E non c'è niente che sia commestibile qui fuori?-chiese Haja con la sua solita gentilezza.
    -N-No...
    -La ringrazio molto per le sue risposte. Se alla fine avesse balbettato di meno sarebbe stato davvero perfetto!-A quel punto fece un largo e dolce sorriso-Bene. Adesso potete mangiarlo!
    In un secondo tutte e quattro le zampe di Guru furono morse, facendolo cadere a terra e urlare dal dolore. La morte giunse in pochi secondi, tali erano i morsi e i colpi che gli venivano inflitti.
    -Bene, cara...-disse Haja mantenendo il suo solito sorriso e guardando teneramente Bluu, ancora sconvolta-Il pasto è servito.
    -Haja!-esclamò una delle leonesse mentre mordicchiava un occhio del defunto leone-Non vuoi unirti a noi?
    -No, amiche mie, lo sapete. Io preferisco i cuccioli, sono così dolci e teneri...e oltretutto fanno bene alla salute.
    -Ah, ah! Già, lei crede che mangiando i cuccioli si manterrà giovane e bella-sussurrò una leonessa veterana a una più giovane-Pensa che una volta ha mangiato il suo primogenito...
    -E perché non fa lo stesso con Bluu? Non la sopporto...
    -Perché a quanto pare il nostro signore ha la sua stessa età. E quale modo migliore per dominare la Savana se non facendo sposare la propria figlia con il demonio?
    -Che c'è tesoro?-chiese Haja vedendo che Bluu che non mangiava-Non hai più fame?
    -N-No...mi è passata...
    -Per l’amor del cielo, non balbettare come come quel leone. Si penserà che tu nasconda qualcosa.

    Raja stava osservando la grotta reale in attesa dell’arrivo di Chura. Se davvero Utani le aveva dato delle informazioni corrette era solo questione di secondi prima che il leone comparisse.
    -Raja, ancora non ho capito perché siamo qui!-protestò una iena alle sue spalle.
    -Fidati, so quello che faccio. Tu e le altre limitatevi a seguire gli ordini e vedrete che avremo fama, gloria e successo!
    -Senza porsi domande, eh?-disse sarcastica un’altra.
    Raja la ignorò. Dopo Chura avrebbe pensato anche a Guru e così tutti coloro che sapevano del suo complotto sarebbero scomparsi. Ovviamente avrebbe anche dovuto indagare su come Utani sapesse della loro posizione e sull’attentato a Hope, ma ogni cosa a suo tempo.
    Chura infine arrivò. Si guardava attorno timoroso, ma procedeva comunque e velocemente verso la grotta.
    -Andiamo!-ordinò Raja.

    -Salve, moccioso!
    L’ombra di Chura si era estesa lungo tutta la grotta, oscurandola quasi del tutto. Maraji cercò di farsi coraggio e avanzò verso di lui.
    “Sii forte! Devi essere come Kifo...”.
    -È un vero schifo la tua faccia!-commentò il leone con malizia-Ma che hai fatto? Hai combattuto contro un coccodrillo?
    -Non sono affari tuoi!-rispose Maraji cercando di usare un tono duro, cosa che non gli riuscì.
    -Dovresti essere un killer, no?-Chura sorrise-Non perdiamo tempo, fammi vedere cosa sai fare!
    Il cucciolo a quel punto si girò verso Hope. Stava cercando un punto dove la luce fosse ancora visibile dentro la grotta.
    -Muoviti!
    Maraji avanzò determinato verso la sua vittima. Per un momento, un solo momento, pensò che forse non era il caso, che forse non stava facendo la cosa giusta, che forse avrebbe dovuto fermarsi, prendere Hope e cercare di scappare. Ma poi ricacciò questi pensieri ed emise una risatina infantile e diabolica allo stesso tempo. Mai, pensò. Kifo aveva bisogno di lui e lui aveva bisogno di Kifo. E se qualcosa si metteva in mezzo tra loro e la strada verso il potere e la gloria doveva essere spazzato via. Anche se si trattava di una cucciola piccola e innocente.
    Per ogni passo che faceva Maraji si sentiva sempre più forte. Gli artigli sentivano la terra e la scuotevano, il suo respiro gli sembrava una tempesta pronta a scatenarsi sul mondo e qualunque cosa su cui andassero a cadere i suoi occhi prendeva fuoco. Si sentiva come una divinità potente e crudele che decide chi vive e chi muore tra i miseri mortali.
    Hope, vedendolo avvicinarsi, gli andò incontro miagolando felice, convinta che lui l’avrebbe protetta da quel leone brutto e cattivo.
    “Non si rende conto che anche io proprio come Chura sono brutto e cattivo. Anzi no, io sono peggiore di lui. Io agisco così perché mi piace fare del male e perché questa è la volontà del mio padrone!”.
    Improvvisamente però qualcosa andò storto. Un urlo di paura e poi di dolore alle sue spalle lo costrinse a bloccarsi e a voltarsi.
    -LASCIATEMI! LASCIATEMI, MALEDETTE IENE!
    Raja e la sua squadra di iena avevano bloccato Chura e lo stavano mordendo e colpendo senza pietà. Il sangue gli stava scendendo lungo la testa, collo e da entrambi i fianchi, Maraji poteva solo immaginare quanto dolore dovesse star provando.
    Chura cadde a terra ferito e con la vista annebbiata. L’ultima cosa distinta che vide fu Raja che lo guardava con un ghigno malefico in volto.
    “No...perché Raja mi ha tradito...papà...aiuto”.
    Poi non vide e non sentì più niente.
    -È...è...-Maraji si avvicinò lentamente-...morto?
    -Oh, sì!-rispose Raja con fierezza-Questa immondizia vivente è morta. La principessa invece sta bene?
    Maraji rimase paralizzato dal terrore. Gli ci volle qualche secondo per capire cosa fosse successo e il motivo della sua agitazione. Non era perché Chura era morto, non era perché aveva mancato di adempiere al suo lavoro. Era per via di Raja. Il suo sorriso non era ancora scomparso, anzi si era addirittura ingrandito. Mentre tutte le altre iene avevano l’aria stanca e sfinita, la leader sembrava ancora piena di energie, ma non era solo quello. Maraji era riuscito a vedere le sue pupille spostarsi prima da Hope e poi verso di lui.
    “Sa cosa stavo per fare...non so come...ma lo sa...”.
    -Sì, sta bene-rispose lui con lo sguardo abbassato.
    -Ottimo! È stata proprio una fortuna che noi fossimo qui...sai, con solo voi due nella grotta chissà cosa sarebbe potuto succedere...

    Jicho passò davanti alle iene più giovani ancora impegnate a sgranocchiare qualche osso avanzato da quella mattina.
    -Avanti Jicho! Unisciti a noi!
    -Già, sei sempre così tesa! Essere un pò più rilassata non ti farebbe male!
    A quel punto la iena colpì in testa queste due, attirando così l’attenzione delle altre.
    -STATEMI BENE A SENTIRE!-urlò in tono arrabbiato-Vi siete riposati abbastanza! Da oggi le cose cambieranno, chiaro?
    -Ma che ti prende?-la provocò un’altra iena-Insomma, sappiamo che Raja ti ha dato l’opportunità di avere una tua squadra, ma non hai ancora accettato...
    -Ho accettato questa mattina, prima che Raja partisse!-la interruppe Jicho-E adesso statemi bene a sentire. Da oggi voi obbedirete a me e soltanto a me dovrete la vostra lealtà. Io sarò leale a Raja, ma voi dovrete essere leali a me.
    -Aspetta! Ma se noi siamo leali a te, cosa ci assicura che noi seguiremo la volontà di Raja e non solo la tua?
    -Non ti preoccupare, non sono una che abusa del proprio potere. Potrete assistere alle mie discussioni con Raja sul da farsi e così potrete valutare voi stessi! Ma che sia chiaro! Il cerchio della vita si rispetta, non esigo obiezioni su questo punto!
    -Va bene!-accettarono a malincuore i suoi nuovi sottoposti-Sei tu la leader...
    -Bene!-annuì soddisfatta lei-Adesso andremo a fare quattro passi.
    -Cosa?-protestò un’altra-Ma noi...
    -VOI MI DOVETE LA VOSTRA LEALTÀ, È CHIARO?!-urlò lei, zittendola-AVANTI, MUOVETEVI!
    Ma che le prendeva, pensarono tutti? Jicho non si era mai comportata così.
    La nuova e giovane leader aveva riflettuto molto a lungo su cosa fare, su Raja e su sua madre. Ma sopratutto aveva ripensato al giorno dell’incendio. Aveva sentito quelle due risate dietro di lei, non c’erano altri dubbi e qualcosa era stato in grado di trattenere sua madre e di ucciderla. E Raja quella mattina le aveva proibito di venire con lei per fermare questi due feroci leoni, sebbene sapesse che solo uno si sarebbe presentato alla grotta reale.
    “Potrebbero essere loro i responsabili...ma se uno è alla grotta reale...l’altro si trova ai confini...”.
    E così col suo nuovo gruppo partì decisa verso i confini, pronta a vendicare sua madre. Ma come al solito qualcuno era sempre quattro passi avanti a lei e a chiunque altro.
    Utani aveva osservato con attenzione gli sviluppi della giornata divertita ed entusiasta.
    -Povera, dolce e tenera Jicho! Vuole a tutti i costi essere la più buona, vuole vendicare la mammina! Quanto può essere patetica una così?
    Le ombre dietro di lei ridevano divertite.
    -Quando Kifo sarà adulto la ucciderà di sicuro! La sua bontà le sarà fatale!
    -Davvero?-ghignò Utani- Miei signori, io non ne sarei così convinta. Avete visto come si comporta Kifo? La sua non è ancora pura malvagità, è soltanto idiozia maliziosa!
    -Ma se fino a poche ore fa eri entusiasta di lui!-ruggì un’ombra.
    -Certo, ma questo non significa che lui sia perfetto. Osservate, miei signori, osservate con attenzione: da un lato abbiamo una giovane iena pura di cuore e desiderosa di portare la pace nella Savana e rispettosa del cerchio della vita, non accetta compromessi, considerato come ha reagito disgustata ai metodi di Raja. Dall’altro lato abbiamo il suo opposto, la sua nemesi, un leoncino crudele e sadico, un piccolo bastardo che non riesce a fermarsi e che non si rende conto che continuando per questa strada farà una brutta fine. Essere malvagio e mostrarlo al mondo intero ti aiuta fino a un certo punto, visto che sei circondato da buoni che ti disprezzano e che prima o poi, non importa quanto possano essere pazienti, ti uccideranno e il fatto che tu possa essere il futuro re ti aiuterà ben poco. Sia Jicho che Kifo sono due opposti e sono entrambi stupidi e inetti, hanno una visione del mondo solo bianco o nera e non riescano a vedere le sfumature di grigio che stanno in mezzo. Devono ancora imparare così tanto, Jicho deve riuscire a seguire le orme di Raja, essere una iena che sa essere crudele solo il necessario e quanto basta per mettere gli altri a tacere. Poco fa si è arrabbiata eccessivamente e ha dato un’impressione troppo contraddittoria considerato come sono abituati a conoscerla i suoi compagni. Kifo invece deve imparare a controllare la sua collera e la sua anima nera, deve riuscire a mascherare le sue vere intenzione oppure non diventerà mai il demonio della Savana.
    -Da come ne parli sembra che non ti importi di chi vinca!
    -Bah, vincere! È sopravvalutato! Io appartengo al regno di Inferno, laggiù per noi conta più il mezzo che il fine. Finché ci sarà violenza e male nel mondo, non ci importa se siamo noi stessi a perdere, ci basta solamente prendervi parte!
    -E se Kifo non dovesse compiere il sacrificio? Noi come ci nutriremmo?-chiese preoccupata un’altra ombra.
    -Calma, calma!-sospirò Utani-Kifo lo farà di sicuro, conoscendo quanto sia megalomane, comincerà a chiedersi come possa ottenere la vita eterna. E di sicuro verrà a chiedere consiglio da me. Non so quando accadrà, ma so con certezza che succederà.
     
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  7. Platinum Relic
     
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    Gli ultimi due capitoli sono stati molto più intensi e interessanti. Continua così. Anche io sono molto curioso di sapere chi è questa regina a cui è sottoposta Utani
     
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  8. ~ Kopa ~
     
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    Non dimentichiamoci anche della storia di come si sono conosciuti Ahadi e Uru. Nella tua precedente FF in un capitolo raccontasti della storia di Ahadi e Kiburi che erano due cuccioli vagabondi arrivati nelle terre del Branco e ospitati dal re Mohatu. Uru era la secondogenita e aveva un fratello più grande, Wema. Poi Kiburi non accettava nessuno come suo superiore, e voleva diventare re, così uccise Wema per sposare Uru. Poi Uru si innamorò di Ahadi, si sposarono, e una volta avuto il potere Ahadi decise di esiliare Kiburi perchè sapeva che dietro alla morte di Wema poteva esserci stato il suo zampino. Però il mistero che avvolge questa storia è come può Kiburi essere stato il re delle terre del Branco? Dopo mohatu lo fu ahadi, Mufasa, Simba e Kovu. Ma allora Kiburi? Spiegherai questa storia in questa FF?
     
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  9. Kisasi8
     
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    Certo che sì 😉

    Questa FF è praticamente la mia storia di Kifo, Kiburi e Scar.
     
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  10. ~ Kopa ~
     
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    Non vedo l'ora :woot: manca ancora molto per quando arriverà il capitolo dove spiegherai la storia?
     
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  11. Kisasi8
     
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    Capitolo 9

    -Guarda-disse Malka con entusiasmo-Mia madre mi ha spiegato che toccando la superficie dell’acqua è possibile vedere una parte di se stessi.
    -Una parte di se stessi?-ripetè Zira.
    -È difficile da spiegare, ma pare che sia tutto parte del cerchio della vita...insomma è come se i nostri antenati fossero parte di noi e ci guidassero verso il futuro...
    -Malka, calmati! Fai un bel respiro...
    -Sì scusa...il fatto è che quando me l’ha spiegato mia madre sembrava tutto molto semplice...invece io sono davvero un disastro...
    Zira toccò ugualmente la superficie dell’acqua come le aveva detto di fare. Per un secondo pensò che si trattasse sempre della solita leggenda che si tramandava di generazione in generazione, di quelle che hanno un significato nascosto all’interno, ma presto qualcosa cambiò.
    La sua immagine distorta stava assumendo una forma sempre più chiara, sembrava essere più adulta e matura di lei. Pur non essendo completa, Zira non aveva bisogno di ulteriori indizi per capire chi fosse.
    -Papà...-disse con un singhiozzo.
    -Zira...-Malka le si avvicinò da dietro preoccupato-Stai bene?
    -Non avresti dovuto...
    -Cosa...
    Zira si voltò di scatto in lacrime.
    -NON AVRESTI DOVUTO LASCIARE CHE MORISSE!
    La cucciola cadde a terra tramante, sembrava non essere più in sé, era come se le stessero urlando da ogni lato e che la stessero malmenando.
    -Zira...-Malka si abbassò per riuscire a trovarla con lo sguardo-Vuoi dirmi che cosa è successo?
    -Io...io...mi dispiace...non volevo...ucciderti...-continuò lei come se non lo vedesse e sentisse.
    -Zira...-Malka le appoggiò dolcemente una zampa sopra un’altra delle sue-Sono io...il tuo amico...
    Zira sembrò riprendersi. Le lacrime le si fermarono e il suo sguardo sembrò finalmente rendersi conto che Malka era lì davanti a lei.
    -Malka...sei tu?
    -Zira...rilassati...sono io...
    La cucciola si gettò piangente sopra l’amico e lo strinse a sé.
    -Mi dispiace...mi dispiace tanto...
    -Va tutto bene...-Malka la strinse a sua volta-È tutto finito...
    -Prometti che non mi lascerai mai. Promettimi che qualunque cosa succeda sarai al mio fianco...sempre...
    -Certo...te lo prometto...
    Entrambi chiusero gli occhi, desiderosi di lasciarsi trasportare da quel momento di pura amicizia. Mai come in quel momento Malka avrebbe voluto dichiarare quello che provava a Zira, essere sincero con lei fino in fondo, dirle tutta la dura verità e scappare con lei.
    Poi aprì gli occhi. Per un momento pensò veramente di seguire i suoi sentimenti, pensò che avrebbe davvero potuto essere se stesso per una volta. Ma poi vide il riflesso nella pozza.
    Migliaia di occhi lo stavano guardando, tutti penetranti e diabolici, assettati di sangue e violenza. E insieme a loro c’era una leonessa dal manto bordeaux con una striscia marrone chiaro che le scendeva lungo la schiena e degli occhi grigi.
    “L’ora è giunta...l’ora è giunta...” sibilavano tutti insieme.
    Malka si girò di scatto ma non vide nulla dietro di sé.
    -Stai bene?-chiese Zira a quel punto.
    -S-Sì...sto bene...-rispose questa volta lui tutto tremante-Andiamocene via da qui...non è sicuro...
    In quel momento delle risatine li costrinsero ad alzare lo sguardo.
    -Ma guarda un pò!
    Una ventina di iene li stavano guardando divertite ed entusiaste. Davanti a loro c’era l’unica che non stava ridendo, ma che non aveva neppure preso parte alle loro difese.
    -Jicho...-Malka la guardò stupito-Ma che cosa state facendo qui?
    -Andiamo oltre i confini a caccia di leoni!-ghignò una iena-Un bruto ha cercato di far fuori la principessa Hope, ma fortunatamente lo abbiamo fermato. Pare però che questo abbia un complice oltre i confini e adesso noi andremo laggiù a dargli una bella lezione!
    -Non è pericoloso?
    -Pericoloso?-risero tutte in coro le future guardie del regno-Per voi forse...per noi non ci sarà alcun problema...
    -Ma non vi servirà almeno qualche iena più esperta a guidarvi?-insistette Zira-Insomma...Raja oppure...
    -Io basto e avanzo!-disse con tono minaccioso Jicho-Adesso andiamo! Abbiamo un leone da sconfiggere!
    -Pensi anche tu a quello che penso io?-chiese Zira una volta assicuratasi che le iene fossero abbastanza lontane da non sentirla.
    -Ehm...che Jicho è diventata strana?-rispose timidamente Malka.
    -No...cioè anche...ma il punto è che Raja non le ha dato il permesso di andare...
    -Sì farà sicuramente ammazzare...anche se sono molte, non credo che si salveranno tutte contro un leone vagabondo...sono forti e induriti dalla vita fuori dal regno...
    -Ecco perché dobbiamo andare a fermarle prima che sia troppo tardi.
    Malka alzò un sopracciglio e sorrise divertito.
    -Bella battuta!
    -Non è una battuta! Io sono seria! Non possiamo lasciarle andare lì...da sole...rischiano di morire...
    -Senti, anche se sono molto giovani, sono comunque iene che si sono addestrate per tutta la vita...
    -Ma in confronto al leone che dovranno affrontare sono comunque cuccioli...
    -Senti...adesso mi sto spazientendo...non possiamo andare lì e basta...come possiamo sconfiggere un leone adulto? E comunque anche noi siamo dei cuccioli...
    -Sì...però...noi dobbiamo solo salvare quelle iene...non uccidere quel leone...
    -Zira...ma...
    -Che ti prende?-lo punzecchiò lei al quel punto-Non avrai per caso paura?
    -I-Io...no...insomma...non ho paura di un leone vagabondo...prima di unirci alle Terre della Notte io e mia madre ne abbiamo visti di pericoli nella zona oltre i confini...
    -Appunto! La tua esperienza fuori dal regno potrebbe esserci utile...
    -Zira...
    -SENTI!-esplose lei improvvisamente-IO ANDRÒ AD AIUTARLI! NON POSSO LASCIARLI MORIRE...
    Malka a quel punto capì. Ripensò a qualche minuto prima, quando la sua amica aveva iniziato a urlare disperata riferendosi a suo padre, sostenendo che non avrebbe dovuto lasciarlo morire.
    “Vuole aiutare le iene perché non ha potuto aiutare il suo papà...non si sentirà mai in pace con se stessa se non aiuterà gli altri...”.
    Per un momento Malka pensò di riabbracciare Zira, di stringerla forte a sé e di consolarla, di dirle che non importava il suo passato, lei era la cosa migliore che gli fosse mai capitata. Ma invece assunse un’espressione seria e disse:
    -Va bene...andremo se proprio insisti...ma non solo noi due...ci servirà un altro cucciolo come noi...sai per guardarci le spalle...
    -Sei sicuro?-chiese lei sospirando-Io...
    -No, non preoccuparti. Se non sbaglio anche Naanda ha detto che sarebbe andata verso i confini per esplorare questa mattina...
    Naanda era una cucciola loro amica, un carattere semplice e gioviale, sempre la prima a offrirsi di aiutare gli altri e senza mai chiedere nulla in cambio. Originaria delle Terre della Notte, aveva un manto dorato, ma sempre sporco di fango (le piaceva molto giocare e non si preoccupava troppo di sporcarsi), due occhi luminescenti e un sorriso dolce e tenero.
    -Prenderemo lei...-disse Malka-La troveremo lungo la strada e la porteremo con noi...

    -Ehi, Jicho...-chiese una iena in tono un pò imbarazzato dietro la sua leader-Ma quei due non erano tuoi amici?
    -Già-rispose lei continuando a procedere senza fermarsi-Le cose cambiano...
    “Mi dispiace...mi dispiace davvero...Zira, Malka...voi non meritate questo trattamento...ma non posso permettermi di perdere la lealtà delle mie iene...devo dimostrare di essere una leader fredda e che sa essere dura e autoritaria, anche se questo vuol dire respingere coloro a cui tengo...”.
    Lungo la strada incontrarono un’altra cucciola di leone, che si stava divertendo a giocare con un piccolo scarabeo trovato da quelle parti.
    -Ciao Jicho!-disse lei entusiasta-È tanto che non ci vediamo!
    -Naanda-rispose la iena freddamente-Tornatene dal tuo tuo branco.
    La sua vecchia amica la guardò stupita. Quella non era la iena con cui si era divertita tante volte in passato. Sembrava più...adulta.
    -Perché? Qui non ci sono pericoli...
    -Invece sì. Vattene da qui e raggiungi il tuo branco-rispose prontamente Jicho-SUBITO!
    Le iene non si voltarono nemmeno a vedere se Naanda avesse alla fine seguito i comandi della loro leader. Si limitarono a sghignazzare soddisfatti come al loro solito, senza preoccuparsi che potessero irritare in alcun modo qualcuno.
    -Eh! Certo che Jicho è strana. Ma cosa le avrà mai detto Raja per farle cambiare idea così facilmente?
    -Bah...pare che Raja abbia dei trucchetti tutti suoi per convincere gli altri a fare quello che vuole.
    -Ehi, boss!-la chiamò una da dietro-Tra un pò di tempo preferirai Raja al posto di tua madre come punto di riferimento?
    In pochi secondi questa iena si ritrovò con la testa immersa nel fango, non riuscendo più a respirare, con tutto il terriccio che le entrava dentro le orecchie e le si infilava negli occhi.
    -Ripetilo di nuovo!-ruggì Jicho furiosa-RIPETILO DI NUOVO!
    -Mi dispiace...-cercò di dire la sua vittima prima che altro fango le entrasse in bocca-Scusa...scusa...
    -RIPETILO! RIPETILO! RIPETILO!
    Alla fine Jicho mollò la presa e lasciò andare la iena. Guardò poi con odio le sue compagne, iniziò a camminare da destra e sinistra con rabbia.
    -SONO DELUSA! VOI DOVRESTE ESSERE MIGLIORI DI COSÌ! VI LASCIATE ANDARE A STUPIDI SCHERZI E GIOCHI, QUANDO DOVRESTE CONCENTRARVI SUL NOSTRO OBBIETTIVO.
    -Il fatto è-intervenne una temeraria-che il nostro obbiettivo è soltanto il tuo. Non sappiamo chi sia questo leone né se sia davvero un pericolo per noi.
    -Avete la mia parola-ringhiò Jicho-Non vi basta?
    -Noi vorremo sapere anche il parere di Raja...
    -Raja è troppo impegnata al momento...per cui dovrete accontentarvi di me...
    A quel punto un sorriso divertito le si formò in volto.
    -E poi pensate a quello che ci darà come ricompensa quando le faremo vedere che abbiamo fatto parte del suo lavoro.
    -Raja ci ricompenserà?
    -Naturalmente! Le dimostreremo il nostro valore...

    -HAI FALLITO!
    Kifo aveva graffiato la parte sana del volto di Maraji, facendolo sanguinare in parte.
    -Non è stata colpa mia...-tentò di giustificarsi questo mentre il dolore si espandeva lungo tutto il corpo.
    -Ah...piccolo idiota!-Kifo lo colpì nuovamente-Queste sono le punizioni che si meritano i deboli come te!
    Maraji crollò a terra semi svenuto, con gli occhi che gli lacrimavano dal dolore e la gamba zoppicante che gli veniva calpestata senza ritegno dal suo capo.
    -Aspetta un attimo...-ringhiò Kifo a quel punto-Stai svenendo? No,no,no,no,no,NO! Non te la caverai così facilmente , stupido imbecille! Devo trovarti ancora un trattamento adatto per un essere inutile come te...
    “Me lo merito...avrei dovuto essere più veloce...”.
    -Allora ti sottoporrò a un test. Se svieni adesso ti ammazzo, se rispondi male alla maggior parte delle domande ti ammazzo, ma se riesci a cavartela nella maggior parte di quelle...potrai avere un’altra occasione.
    Il cuore di Maraji sussultò di gioia. Avrebbe avuto un’altra possibilità? Che quelle domande venissero sparate tutte subito, lui non aveva paura.
    -Domanda numero uno. Cosa fai se qualcuno ti da un ordine?
    -Io...io...lo eseguo...-Maraji cercò di riprendere il controllo dei sensi.
    -Eh, no!-ridacchiò Kifo-Non mi frega nulla se tu esegui l’ordine di qualcun altro. Si mette male per te!
    -Io risponderò bene a tutte le domande...
    -Questo lo vedremo. Domande numero due. Se io ti do un ordine, tu cosa fai?
    -Lo eseguo...-rispose subito Maraji-Lo eseguo...
    -Fino alla fine?
    -Fino alla fine.
    -Ultima domanda. Cosa posso fare perché tu non lo dimentichi?
    -Io...io...non lo so...
    Kifo ridacchiò di nuovo. Il suo viso si illuminò e per un momento fu quasi grazioso.
    -Ma sì!-sbottò come se avesse scoperto una grande verità-Ti lascio anche a te una cicatrice come la mia nella tua parte sana della faccia.
    Gli artigli di Kifo si inclinarono lentamente verso il viso di Maraji, quest’ultimo paralizzato dal terrore. Pochi secondi dopo affiorò sangue in una lunga riga color rosso vivo.
    -Te lo meriti?-chiese Kifo con una smorfia diabolica.
    -ME LO MERITO!- urlò Maraji mentre sentiva la testa impazzire dal dolore.
    -Bravo!
    In quel momento lo sguardo di Kifo si posò su tre figure lontane da loro dirette verso il confine. Impossibile sbagliarsi, erano quei perdenti di Zira, Malka e Naanda.
    -Rallegrati, idiota! L’occasione per riscattarti è appena arrivata!
    “Se non posso ammazzare Hope, mi dovrò accontentare di quei poveri imbecilli! Qualcuno oggi tornerà a casa con le ossa tutte rotte!”.

    -Che cosa significa che Jicho e le altre non sono qui?-ruggì Raja-Qualcuno deve pur aver visto dove sono andate!
    -No...-si giustificò timidamente una sua luogotenente-Mentre alcune di noi facevano i normali turni di guardia, tu e la tua squadra siete andate alla grotta reale.
    -E così sono scomparse...-rifletté a voce alta la leader-Però forse so dove sono andate...Jicho, che cavolo stai facendo?

    -Questo luogo puzza!-si lamentò Malka-Oltre ad essere terrificante e spaventoso!
    -Avanti, ci siamo quasi! Jicho non può essere troppo lontano...-lo incitò Zira-Naanda, te stai bene?
    Naanda aveva avuto infatti delle gravi difficoltà nel procedere spedita quanto Zira, sia perché rimaneva spesso affascinata dai teschi al di fuori del regno sparpagliati in ordine irregolare, sia perché continuava a sostenere di sentire degli strani rumori intorno a loro, un misto tra passi e risatine. Ma il più nervoso di tutti era senza dubbio Malka. Il cucciolo procedeva come se ogni passo fosse una tortura sempre peggiore, il cuore gli batteva a mille.
    “Perché non ho insistito nel rimanere fuori...perché...io non voglio...”.
    -Malka?-Naanda fu la prima a voltarsi verso di lui-Stai piangendo?
    Fu una sorpresa anche per lui. Lacrime. Stava davvero versando lacrime. Perché? Lui non avrebbe dovuto versare lacrime.
    -Che cosa c'è?
    Naanda gli andò incontro con Zira al suo seguito.
    -Coraggio...lascia andare via tutto...-disse la cucciola stringendolo forte a sé-Non avere paura...
    -Io non posso...-disse lui con il viso tutto bagnato-Non posso farlo...
    -Cos’é che non puoi fare?-chiese a quel punto Zira-Non te la senti più di andare avanti...
    A quel punto sentirono tutti e tre i rumori intorno a loro. Da dietro un accumulo di foglie secche emerse Kifo con un sorriso aperto.
    -Salve amici!-esordì-Dove state andando? Vi volete incontrare con gli altri cuccioli così oltre i confini del mio regno?
    Naanda stava già scuotendo istintivamente la testa prima di rendersi conto di aver commesso un errore. C’erano solo loro tre lì. E questa non avrebbe potuto essere una notizia migliore per Kifo.
    -Va bene, allora! Maraji, vieni anche tu! Guarda un pò il cavaliere di Zira, uno stupido moccioso che piange tutto il tempo. Ti ho sentito, sai?
    Kifo si mise a fare lo stupido agitandosi per finta e scimmiottando quello che Malka aveva detto poco prima.
    -Non posso...non posso farlo...-rise con malvagità-Non potrai fare molte cose dopo che quello che vi avrò fatto!
    Maraji emerse da dietro Kifo come un’ombra maligna. Rideva insieme a lui, ma la sua risata era malata, triste, nessuna reale gioia nella sua voce.
    -MARAJI!-urlò Zira guardandolo preoccupata in faccia-Che cosa ti è successo?
    D’istinto scrutò Kifo dalla testa alla coda.
    -Tu...-ringhiò con ferocia-Tu...
    -Io!-esclamò lui con gioia-Fatti sotto, sgualdrina!
    Zira si lanciò con rabbia contro il nemico. Kifo era già pronto a rispondere con una schivata e un attacco per buttarla a terra e magari accecarla per sempre. Oppure sgozzarla e osservarla perdere sangue finché non moriva una volta per tutte. Quante possibilità.
    -Maraji!-tuonò-Aiutami a tenerla ferma, voglio essere sicuro che soffra!
    Come guidato da un comando a distanza Maraji si avvicinò ai due zoppicando e affondò i denti nella schiena di Zira.
    -RESISTI, ZIRA!-le urlò Naanda- Adesso arriva la cavalleria...
    Ma proprio allora tutti e tre i combattenti si resero conto che a pochi centimetri da dove stavano lottando c’era una pozza d’acqua occultata dalle sterpaglie attorno ad essa.
    -NO!-ruggì Kifo, mentre tutti e tre cadevano-NO,NO,NO!
    Zira fu la prima a riemergere dopo pochi secondi e col pelo tutto bagnato.
    -Malka...Naanda...-tossì-D-Dove siete?
    Nessuna risposta. Svaniti, come se non fossero mai stati lì.
    -NAANDA! MALKA! DOVE SIETE?
    -AMMAZZERÒ ANCHE LORO PRIMA O POI!
    Kifo era uscito dall’acqua fradicio e furioso con Maraji, subito dietro di lui.
    -Adesso riprendiamo quello che stavamo facendo!-Scintille di odio usciva dai suoi occhi-Ho capito che con te non è sufficiente la morte. Vorrà dire che non importa.
    -Non importa cosa?
    -Non importa se siamo ancora troppo giovani. Ti sottoporrò allo stesso metodo rieducativo che mio nonno usava con le leonesse troppo infedeli!
    Avanzò di un altro passo verso di lei.
    -Sarà divertente! -ghignò-Per me di sicuro!
    In quel momento però qualcosa colpì in testa sia Kifo che Maraji, che caddero a terra svenuti.
    -Jicho!-esclamò felice Zira vedendo la sua vecchia amica sopra Kifo svenuto-Sei tornata!
    -Non ho trovato nulla ad eccezione di voi tre!-disse la iena con freddezza-Che ci fate qui?
    -Nulla...cioè, non proprio nulla...c’erano anche Malka e Naanda con me prima che arrivassero loro...-Zira indicò Kifo con disprezzo-Ma sono come scomparsi...
    -Li troveremo! Te lo prometto!
    A Zira non sfuggì una strana smorfia sul volto di Jicho che avrebbe potuto essere anche un sorriso di conforto.
    Le ricerche durarono qualche minuto. Fu proprio Jicho a ritrovare i due dispersi, non troppo lontani da lì. E fu uno shock totale.
    Malka era lì, piangente e tremante, tutto sporco di sangue rosso abbracciato al cadavere freddo e senza vita di Naanda, la quale aveva ancora gli occhi spalancati e con una parte del corpo completamente squarciata.
    -È stata una iena...-furono le sole parole che riuscì a emettere-È stata una iena...ci ha presi e l’ha uccisa.
     
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  12. Kisasi8
     
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    Cicatrici ovunque 👍👍👍👍👍 (ovviamente per Scar la sua avrà decisamente un ruolo più simbolico, il nome se lo è cambiato apposta 👍 e ovviamente anche Kion avrà la sua nella terza (visto che la prima l’ho scritta quando ancora nella serie non ce l’aveva troverò il modo di fargliela ottenere in maniera un pò diversa)).
    Per la morte del padre di Zira ci sarà un capitolo a parte in futuro come ovviamente un’intera storia solo per Ahadi, Uru e Kiburi.
    Maraji esegue gli ordini di Kifo ciecamente per svariate ragioni e anche se viene maltrattato comunque non vuole ribellarsi perché lo ha detto lui stesso nel capitolo precedente: pensa che Kifo sia nel giusto. Un rapporto molto Scar-Zira (almeno nella mia FF dove il loro rapporto non è assolutamente romantico o motivato da amicizia, almeno da parte di Scar. Forse è meglio andare a leggere il prologo della mia prima FF dove ordina di ammazzare Kisasi).
    Per quanto riguarda quello che è successo a Naanda...Ahahahahahahah! In verità ci sono molti indizi su cosa sia successo).
    Lo specifico qui perché forse non è ancora chiaro, forse avrei dovuto spiegarmi meglio 😅 Haja è la regina del regno di Inferno, se vi ricordate Utani dice che in quel regno si mangiano gli altri leoni e la prima cosa che fanno le sue seguaci è divorarsi Guru, e che loro stavano arrivando e infatti nello stesso capitolo sono praticamente alle porte del regno
     
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  13. Platinum Relic
     
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    Concordo con tutto quello che dite. Dunque pensando al nome che hai dato a queste terre alla fine non è privo di senso chiamarle terre della notte. Se si pensa al terrore che semina Kifo e a tutto quello che deve ancora accadere alla fine il nome ci sta bene. Notte nel senso che è una terra che vive nell'oscurità, nelle tenebre causate dai demoni e da Kifo
     
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  14. Kisasi8
     
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    Non posso ancora dire cosa succederà per non fare spoiler, ma vi posso dire che dopo Kifo quel regno non riuscirà più a riprendersi.
     
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  15. ~ Kopa ~
     
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    Ma quei occhi rossi sul lago erano tutti demoni che stanno possedendo Kifo? Kifo sta diventando insopportabile e sempre più cattivo
     
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61 replies since 6/4/2019, 17:46   2837 views
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