Il demonio, l’avvoltoio e la cicatrice

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  1. Kisasi8
     
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    Capitolo 9

    -Guarda-disse Malka con entusiasmo-Mia madre mi ha spiegato che toccando la superficie dell’acqua è possibile vedere una parte di se stessi.
    -Una parte di se stessi?-ripetè Zira.
    -È difficile da spiegare, ma pare che sia tutto parte del cerchio della vita...insomma è come se i nostri antenati fossero parte di noi e ci guidassero verso il futuro...
    -Malka, calmati! Fai un bel respiro...
    -Sì scusa...il fatto è che quando me l’ha spiegato mia madre sembrava tutto molto semplice...invece io sono davvero un disastro...
    Zira toccò ugualmente la superficie dell’acqua come le aveva detto di fare. Per un secondo pensò che si trattasse sempre della solita leggenda che si tramandava di generazione in generazione, di quelle che hanno un significato nascosto all’interno, ma presto qualcosa cambiò.
    La sua immagine distorta stava assumendo una forma sempre più chiara, sembrava essere più adulta e matura di lei. Pur non essendo completa, Zira non aveva bisogno di ulteriori indizi per capire chi fosse.
    -Papà...-disse con un singhiozzo.
    -Zira...-Malka le si avvicinò da dietro preoccupato-Stai bene?
    -Non avresti dovuto...
    -Cosa...
    Zira si voltò di scatto in lacrime.
    -NON AVRESTI DOVUTO LASCIARE CHE MORISSE!
    La cucciola cadde a terra tramante, sembrava non essere più in sé, era come se le stessero urlando da ogni lato e che la stessero malmenando.
    -Zira...-Malka si abbassò per riuscire a trovarla con lo sguardo-Vuoi dirmi che cosa è successo?
    -Io...io...mi dispiace...non volevo...ucciderti...-continuò lei come se non lo vedesse e sentisse.
    -Zira...-Malka le appoggiò dolcemente una zampa sopra un’altra delle sue-Sono io...il tuo amico...
    Zira sembrò riprendersi. Le lacrime le si fermarono e il suo sguardo sembrò finalmente rendersi conto che Malka era lì davanti a lei.
    -Malka...sei tu?
    -Zira...rilassati...sono io...
    La cucciola si gettò piangente sopra l’amico e lo strinse a sé.
    -Mi dispiace...mi dispiace tanto...
    -Va tutto bene...-Malka la strinse a sua volta-È tutto finito...
    -Prometti che non mi lascerai mai. Promettimi che qualunque cosa succeda sarai al mio fianco...sempre...
    -Certo...te lo prometto...
    Entrambi chiusero gli occhi, desiderosi di lasciarsi trasportare da quel momento di pura amicizia. Mai come in quel momento Malka avrebbe voluto dichiarare quello che provava a Zira, essere sincero con lei fino in fondo, dirle tutta la dura verità e scappare con lei.
    Poi aprì gli occhi. Per un momento pensò veramente di seguire i suoi sentimenti, pensò che avrebbe davvero potuto essere se stesso per una volta. Ma poi vide il riflesso nella pozza.
    Migliaia di occhi lo stavano guardando, tutti penetranti e diabolici, assettati di sangue e violenza. E insieme a loro c’era una leonessa dal manto bordeaux con una striscia marrone chiaro che le scendeva lungo la schiena e degli occhi grigi.
    “L’ora è giunta...l’ora è giunta...” sibilavano tutti insieme.
    Malka si girò di scatto ma non vide nulla dietro di sé.
    -Stai bene?-chiese Zira a quel punto.
    -S-Sì...sto bene...-rispose questa volta lui tutto tremante-Andiamocene via da qui...non è sicuro...
    In quel momento delle risatine li costrinsero ad alzare lo sguardo.
    -Ma guarda un pò!
    Una ventina di iene li stavano guardando divertite ed entusiaste. Davanti a loro c’era l’unica che non stava ridendo, ma che non aveva neppure preso parte alle loro difese.
    -Jicho...-Malka la guardò stupito-Ma che cosa state facendo qui?
    -Andiamo oltre i confini a caccia di leoni!-ghignò una iena-Un bruto ha cercato di far fuori la principessa Hope, ma fortunatamente lo abbiamo fermato. Pare però che questo abbia un complice oltre i confini e adesso noi andremo laggiù a dargli una bella lezione!
    -Non è pericoloso?
    -Pericoloso?-risero tutte in coro le future guardie del regno-Per voi forse...per noi non ci sarà alcun problema...
    -Ma non vi servirà almeno qualche iena più esperta a guidarvi?-insistette Zira-Insomma...Raja oppure...
    -Io basto e avanzo!-disse con tono minaccioso Jicho-Adesso andiamo! Abbiamo un leone da sconfiggere!
    -Pensi anche tu a quello che penso io?-chiese Zira una volta assicuratasi che le iene fossero abbastanza lontane da non sentirla.
    -Ehm...che Jicho è diventata strana?-rispose timidamente Malka.
    -No...cioè anche...ma il punto è che Raja non le ha dato il permesso di andare...
    -Sì farà sicuramente ammazzare...anche se sono molte, non credo che si salveranno tutte contro un leone vagabondo...sono forti e induriti dalla vita fuori dal regno...
    -Ecco perché dobbiamo andare a fermarle prima che sia troppo tardi.
    Malka alzò un sopracciglio e sorrise divertito.
    -Bella battuta!
    -Non è una battuta! Io sono seria! Non possiamo lasciarle andare lì...da sole...rischiano di morire...
    -Senti, anche se sono molto giovani, sono comunque iene che si sono addestrate per tutta la vita...
    -Ma in confronto al leone che dovranno affrontare sono comunque cuccioli...
    -Senti...adesso mi sto spazientendo...non possiamo andare lì e basta...come possiamo sconfiggere un leone adulto? E comunque anche noi siamo dei cuccioli...
    -Sì...però...noi dobbiamo solo salvare quelle iene...non uccidere quel leone...
    -Zira...ma...
    -Che ti prende?-lo punzecchiò lei al quel punto-Non avrai per caso paura?
    -I-Io...no...insomma...non ho paura di un leone vagabondo...prima di unirci alle Terre della Notte io e mia madre ne abbiamo visti di pericoli nella zona oltre i confini...
    -Appunto! La tua esperienza fuori dal regno potrebbe esserci utile...
    -Zira...
    -SENTI!-esplose lei improvvisamente-IO ANDRÒ AD AIUTARLI! NON POSSO LASCIARLI MORIRE...
    Malka a quel punto capì. Ripensò a qualche minuto prima, quando la sua amica aveva iniziato a urlare disperata riferendosi a suo padre, sostenendo che non avrebbe dovuto lasciarlo morire.
    “Vuole aiutare le iene perché non ha potuto aiutare il suo papà...non si sentirà mai in pace con se stessa se non aiuterà gli altri...”.
    Per un momento Malka pensò di riabbracciare Zira, di stringerla forte a sé e di consolarla, di dirle che non importava il suo passato, lei era la cosa migliore che gli fosse mai capitata. Ma invece assunse un’espressione seria e disse:
    -Va bene...andremo se proprio insisti...ma non solo noi due...ci servirà un altro cucciolo come noi...sai per guardarci le spalle...
    -Sei sicuro?-chiese lei sospirando-Io...
    -No, non preoccuparti. Se non sbaglio anche Naanda ha detto che sarebbe andata verso i confini per esplorare questa mattina...
    Naanda era una cucciola loro amica, un carattere semplice e gioviale, sempre la prima a offrirsi di aiutare gli altri e senza mai chiedere nulla in cambio. Originaria delle Terre della Notte, aveva un manto dorato, ma sempre sporco di fango (le piaceva molto giocare e non si preoccupava troppo di sporcarsi), due occhi luminescenti e un sorriso dolce e tenero.
    -Prenderemo lei...-disse Malka-La troveremo lungo la strada e la porteremo con noi...

    -Ehi, Jicho...-chiese una iena in tono un pò imbarazzato dietro la sua leader-Ma quei due non erano tuoi amici?
    -Già-rispose lei continuando a procedere senza fermarsi-Le cose cambiano...
    “Mi dispiace...mi dispiace davvero...Zira, Malka...voi non meritate questo trattamento...ma non posso permettermi di perdere la lealtà delle mie iene...devo dimostrare di essere una leader fredda e che sa essere dura e autoritaria, anche se questo vuol dire respingere coloro a cui tengo...”.
    Lungo la strada incontrarono un’altra cucciola di leone, che si stava divertendo a giocare con un piccolo scarabeo trovato da quelle parti.
    -Ciao Jicho!-disse lei entusiasta-È tanto che non ci vediamo!
    -Naanda-rispose la iena freddamente-Tornatene dal tuo tuo branco.
    La sua vecchia amica la guardò stupita. Quella non era la iena con cui si era divertita tante volte in passato. Sembrava più...adulta.
    -Perché? Qui non ci sono pericoli...
    -Invece sì. Vattene da qui e raggiungi il tuo branco-rispose prontamente Jicho-SUBITO!
    Le iene non si voltarono nemmeno a vedere se Naanda avesse alla fine seguito i comandi della loro leader. Si limitarono a sghignazzare soddisfatti come al loro solito, senza preoccuparsi che potessero irritare in alcun modo qualcuno.
    -Eh! Certo che Jicho è strana. Ma cosa le avrà mai detto Raja per farle cambiare idea così facilmente?
    -Bah...pare che Raja abbia dei trucchetti tutti suoi per convincere gli altri a fare quello che vuole.
    -Ehi, boss!-la chiamò una da dietro-Tra un pò di tempo preferirai Raja al posto di tua madre come punto di riferimento?
    In pochi secondi questa iena si ritrovò con la testa immersa nel fango, non riuscendo più a respirare, con tutto il terriccio che le entrava dentro le orecchie e le si infilava negli occhi.
    -Ripetilo di nuovo!-ruggì Jicho furiosa-RIPETILO DI NUOVO!
    -Mi dispiace...-cercò di dire la sua vittima prima che altro fango le entrasse in bocca-Scusa...scusa...
    -RIPETILO! RIPETILO! RIPETILO!
    Alla fine Jicho mollò la presa e lasciò andare la iena. Guardò poi con odio le sue compagne, iniziò a camminare da destra e sinistra con rabbia.
    -SONO DELUSA! VOI DOVRESTE ESSERE MIGLIORI DI COSÌ! VI LASCIATE ANDARE A STUPIDI SCHERZI E GIOCHI, QUANDO DOVRESTE CONCENTRARVI SUL NOSTRO OBBIETTIVO.
    -Il fatto è-intervenne una temeraria-che il nostro obbiettivo è soltanto il tuo. Non sappiamo chi sia questo leone né se sia davvero un pericolo per noi.
    -Avete la mia parola-ringhiò Jicho-Non vi basta?
    -Noi vorremo sapere anche il parere di Raja...
    -Raja è troppo impegnata al momento...per cui dovrete accontentarvi di me...
    A quel punto un sorriso divertito le si formò in volto.
    -E poi pensate a quello che ci darà come ricompensa quando le faremo vedere che abbiamo fatto parte del suo lavoro.
    -Raja ci ricompenserà?
    -Naturalmente! Le dimostreremo il nostro valore...

    -HAI FALLITO!
    Kifo aveva graffiato la parte sana del volto di Maraji, facendolo sanguinare in parte.
    -Non è stata colpa mia...-tentò di giustificarsi questo mentre il dolore si espandeva lungo tutto il corpo.
    -Ah...piccolo idiota!-Kifo lo colpì nuovamente-Queste sono le punizioni che si meritano i deboli come te!
    Maraji crollò a terra semi svenuto, con gli occhi che gli lacrimavano dal dolore e la gamba zoppicante che gli veniva calpestata senza ritegno dal suo capo.
    -Aspetta un attimo...-ringhiò Kifo a quel punto-Stai svenendo? No,no,no,no,no,NO! Non te la caverai così facilmente , stupido imbecille! Devo trovarti ancora un trattamento adatto per un essere inutile come te...
    “Me lo merito...avrei dovuto essere più veloce...”.
    -Allora ti sottoporrò a un test. Se svieni adesso ti ammazzo, se rispondi male alla maggior parte delle domande ti ammazzo, ma se riesci a cavartela nella maggior parte di quelle...potrai avere un’altra occasione.
    Il cuore di Maraji sussultò di gioia. Avrebbe avuto un’altra possibilità? Che quelle domande venissero sparate tutte subito, lui non aveva paura.
    -Domanda numero uno. Cosa fai se qualcuno ti da un ordine?
    -Io...io...lo eseguo...-Maraji cercò di riprendere il controllo dei sensi.
    -Eh, no!-ridacchiò Kifo-Non mi frega nulla se tu esegui l’ordine di qualcun altro. Si mette male per te!
    -Io risponderò bene a tutte le domande...
    -Questo lo vedremo. Domande numero due. Se io ti do un ordine, tu cosa fai?
    -Lo eseguo...-rispose subito Maraji-Lo eseguo...
    -Fino alla fine?
    -Fino alla fine.
    -Ultima domanda. Cosa posso fare perché tu non lo dimentichi?
    -Io...io...non lo so...
    Kifo ridacchiò di nuovo. Il suo viso si illuminò e per un momento fu quasi grazioso.
    -Ma sì!-sbottò come se avesse scoperto una grande verità-Ti lascio anche a te una cicatrice come la mia nella tua parte sana della faccia.
    Gli artigli di Kifo si inclinarono lentamente verso il viso di Maraji, quest’ultimo paralizzato dal terrore. Pochi secondi dopo affiorò sangue in una lunga riga color rosso vivo.
    -Te lo meriti?-chiese Kifo con una smorfia diabolica.
    -ME LO MERITO!- urlò Maraji mentre sentiva la testa impazzire dal dolore.
    -Bravo!
    In quel momento lo sguardo di Kifo si posò su tre figure lontane da loro dirette verso il confine. Impossibile sbagliarsi, erano quei perdenti di Zira, Malka e Naanda.
    -Rallegrati, idiota! L’occasione per riscattarti è appena arrivata!
    “Se non posso ammazzare Hope, mi dovrò accontentare di quei poveri imbecilli! Qualcuno oggi tornerà a casa con le ossa tutte rotte!”.

    -Che cosa significa che Jicho e le altre non sono qui?-ruggì Raja-Qualcuno deve pur aver visto dove sono andate!
    -No...-si giustificò timidamente una sua luogotenente-Mentre alcune di noi facevano i normali turni di guardia, tu e la tua squadra siete andate alla grotta reale.
    -E così sono scomparse...-rifletté a voce alta la leader-Però forse so dove sono andate...Jicho, che cavolo stai facendo?

    -Questo luogo puzza!-si lamentò Malka-Oltre ad essere terrificante e spaventoso!
    -Avanti, ci siamo quasi! Jicho non può essere troppo lontano...-lo incitò Zira-Naanda, te stai bene?
    Naanda aveva avuto infatti delle gravi difficoltà nel procedere spedita quanto Zira, sia perché rimaneva spesso affascinata dai teschi al di fuori del regno sparpagliati in ordine irregolare, sia perché continuava a sostenere di sentire degli strani rumori intorno a loro, un misto tra passi e risatine. Ma il più nervoso di tutti era senza dubbio Malka. Il cucciolo procedeva come se ogni passo fosse una tortura sempre peggiore, il cuore gli batteva a mille.
    “Perché non ho insistito nel rimanere fuori...perché...io non voglio...”.
    -Malka?-Naanda fu la prima a voltarsi verso di lui-Stai piangendo?
    Fu una sorpresa anche per lui. Lacrime. Stava davvero versando lacrime. Perché? Lui non avrebbe dovuto versare lacrime.
    -Che cosa c'è?
    Naanda gli andò incontro con Zira al suo seguito.
    -Coraggio...lascia andare via tutto...-disse la cucciola stringendolo forte a sé-Non avere paura...
    -Io non posso...-disse lui con il viso tutto bagnato-Non posso farlo...
    -Cos’é che non puoi fare?-chiese a quel punto Zira-Non te la senti più di andare avanti...
    A quel punto sentirono tutti e tre i rumori intorno a loro. Da dietro un accumulo di foglie secche emerse Kifo con un sorriso aperto.
    -Salve amici!-esordì-Dove state andando? Vi volete incontrare con gli altri cuccioli così oltre i confini del mio regno?
    Naanda stava già scuotendo istintivamente la testa prima di rendersi conto di aver commesso un errore. C’erano solo loro tre lì. E questa non avrebbe potuto essere una notizia migliore per Kifo.
    -Va bene, allora! Maraji, vieni anche tu! Guarda un pò il cavaliere di Zira, uno stupido moccioso che piange tutto il tempo. Ti ho sentito, sai?
    Kifo si mise a fare lo stupido agitandosi per finta e scimmiottando quello che Malka aveva detto poco prima.
    -Non posso...non posso farlo...-rise con malvagità-Non potrai fare molte cose dopo che quello che vi avrò fatto!
    Maraji emerse da dietro Kifo come un’ombra maligna. Rideva insieme a lui, ma la sua risata era malata, triste, nessuna reale gioia nella sua voce.
    -MARAJI!-urlò Zira guardandolo preoccupata in faccia-Che cosa ti è successo?
    D’istinto scrutò Kifo dalla testa alla coda.
    -Tu...-ringhiò con ferocia-Tu...
    -Io!-esclamò lui con gioia-Fatti sotto, sgualdrina!
    Zira si lanciò con rabbia contro il nemico. Kifo era già pronto a rispondere con una schivata e un attacco per buttarla a terra e magari accecarla per sempre. Oppure sgozzarla e osservarla perdere sangue finché non moriva una volta per tutte. Quante possibilità.
    -Maraji!-tuonò-Aiutami a tenerla ferma, voglio essere sicuro che soffra!
    Come guidato da un comando a distanza Maraji si avvicinò ai due zoppicando e affondò i denti nella schiena di Zira.
    -RESISTI, ZIRA!-le urlò Naanda- Adesso arriva la cavalleria...
    Ma proprio allora tutti e tre i combattenti si resero conto che a pochi centimetri da dove stavano lottando c’era una pozza d’acqua occultata dalle sterpaglie attorno ad essa.
    -NO!-ruggì Kifo, mentre tutti e tre cadevano-NO,NO,NO!
    Zira fu la prima a riemergere dopo pochi secondi e col pelo tutto bagnato.
    -Malka...Naanda...-tossì-D-Dove siete?
    Nessuna risposta. Svaniti, come se non fossero mai stati lì.
    -NAANDA! MALKA! DOVE SIETE?
    -AMMAZZERÒ ANCHE LORO PRIMA O POI!
    Kifo era uscito dall’acqua fradicio e furioso con Maraji, subito dietro di lui.
    -Adesso riprendiamo quello che stavamo facendo!-Scintille di odio usciva dai suoi occhi-Ho capito che con te non è sufficiente la morte. Vorrà dire che non importa.
    -Non importa cosa?
    -Non importa se siamo ancora troppo giovani. Ti sottoporrò allo stesso metodo rieducativo che mio nonno usava con le leonesse troppo infedeli!
    Avanzò di un altro passo verso di lei.
    -Sarà divertente! -ghignò-Per me di sicuro!
    In quel momento però qualcosa colpì in testa sia Kifo che Maraji, che caddero a terra svenuti.
    -Jicho!-esclamò felice Zira vedendo la sua vecchia amica sopra Kifo svenuto-Sei tornata!
    -Non ho trovato nulla ad eccezione di voi tre!-disse la iena con freddezza-Che ci fate qui?
    -Nulla...cioè, non proprio nulla...c’erano anche Malka e Naanda con me prima che arrivassero loro...-Zira indicò Kifo con disprezzo-Ma sono come scomparsi...
    -Li troveremo! Te lo prometto!
    A Zira non sfuggì una strana smorfia sul volto di Jicho che avrebbe potuto essere anche un sorriso di conforto.
    Le ricerche durarono qualche minuto. Fu proprio Jicho a ritrovare i due dispersi, non troppo lontani da lì. E fu uno shock totale.
    Malka era lì, piangente e tremante, tutto sporco di sangue rosso abbracciato al cadavere freddo e senza vita di Naanda, la quale aveva ancora gli occhi spalancati e con una parte del corpo completamente squarciata.
    -È stata una iena...-furono le sole parole che riuscì a emettere-È stata una iena...ci ha presi e l’ha uccisa.
     
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