Il demonio, l’avvoltoio e la cicatrice

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Kisasi8
     
    .

    User deleted


    Capitolo 6

    Quanto tempo era passato dall’ultima volta che era stata veramente felice? Usuri aveva cercato di non porsi questa domanda, di fingere che andasse tutto bene e che non ci fosse nulla che la preoccupasse o la rattristisse. Ma presto non aveva più potuto continuare a mentirsi, a comportarsi come se nulla fosse.
    Sly era morta, lasciando un vuoto di potere che era stato riempito da Raja, una iena poco gradita sia a lei che ad Akili. Ma entrambi avevano dovuto accettarla; la scelta come leader del clan spettava soltanto alle iene e a nessun altro era consentito intromettersi. Raja si era distinta sin dall'inizio per uno stile di comando molto diverso da quello di Sly. Aveva infatti autorizzato le sue seguaci a poter eccedere nella caccia, affermando che essendo le guardie reali meritassero di mangiare maggiormente rispetto ai loro pasti abituali. Alcune iene, con grande orgoglio di Usuri la maggioranza, si era rifiutata di abusare del loro potere ed avevano mantenuto le l’orologio abitudini. I pochi che invece avevano seguito i loro peggiori istinti erano per lo più adolescenti, giovani adulti e cuccioli, abituati ad avere tutto e avidi di potere. Jicho era stata l’unica tra i più giovani a rifiutarsi di seguire le direttive di Raja, poiché ancora influenzata dagli insegnamenti materni.
    Altra fonte di disturbo e di infelicità per Usuri era stato apprendere cosa Kifo avesse fatto a Zira insieme a Maraji. Aveva sempre saputo che suo figlio avesse un carattere difficile e violento, ma aveva voluto sperare che fosse una cosa temporanea, che col tempo e con suo padre vicino potesse cambiare. Ma così non era stato, Kifo, dopo che lei e Akili lo avevano rimproverato per quello che aveva fatto, si era limitato a sbuffare annoiato.
    -Ti rendi conto di quello che hai fatto?
    -Certo che sì!-aveva ringhiato lui in risposta-Io non mi pento di nulla!
    Akili aveva deciso che sia lui che Maraji sarebbero rimasti per una settimana chiusi dentro la grotta e che una volta terminata si sarebbero dovuti scusare con Zira.
    La cucciola era rimasta svenuta per un giorno intero, mentre Utani la curava. Malka, dopo aver ottenuto il permesso da sua madre, aveva aspettato vicino al rifugio della strega per essere sicuro di essere presente quando Zira si fosse svegliata. Quando ciò accade Malka entrò e fu molto felice nel constatare che nonostante le ferite, Zira non avrebbe riportato gravi problemi in futuro. Si erano entrambi guardati, per loro una semplice occhiata era più che sufficiente per capirsi, un legame che solo loro due avevano.
    -Non posso credere che Maraji abbia fatto questo-aveva commentato infine-Arrivare fino a questo punto...
    -Io invece non sono stupita. Tutto quello che Kifo tocca diventa come lui, anche Maraji.
    -Certo, Kifo ha le sue colpe, ma se tu sei ferita è anche colpa di Maraji. Mia madre dice sempre che tutti hanno un lato buono e un lato cattivo. Kifo ha semplicemente tirato fuori la sua parte peggiore, ma questo non significa che lui sia innocente. Considerato quello che gli è successo poi il giorno dell’incendio, credo che la sua mente semplicemente non abbia retto...
    -Già...ma se così fosse, significherebbe che anche noi potremmo diventare cattivi...
    -Tu no di certo! Tu sei troppo...
    Malka arrossì di colpo. Poteva essere uno dei cuccioli più popolari del regno ma davanti a Zira si sentiva sempre strano. Come se con lui potesse essere veramente se stesso e non il tanto amato ed esibizionista cucciolo che tutti ammiravano.
    -Io sono troppo cosa?
    -Troppo buona...-fini insoddisfatto Malka-...e saggia...
    -Quella saggia dovrebbe essere Jicho, ma grazie lo stesso-rise Zira-Lei come sta?
    -Raja non le permette di vedere i cuccioli di altri animali. In generale non permette e nessuna delle iene più giovani di divertirsi con noi-commentò triste-Mi dispiace, mi mancano, erano davvero simpatici. Raja adesso li sta addestrando e da quel che ho capito, sta adattando una politica molto diversa da quella di Sly. Pare che voglia renderli suoi fedeli così che poi prendano i posti dei più anziani come comandanti del clan, sotto solo di lei.
    In quel momento Utani, emersa dall’oscurità, afferrò Zira per una zampa bruscamente.
    -Sei ancora ferita qui-disse guardando con attenzione-Riposati altrimenti rischi di peggiorare la situazione.
    -Grazie, Utani-disse Zira con gentilezza-Sei davvero esperta molto nelle cura delle ferite e malattie.
    -So fare anche di meglio-borbottò la scimmia-Sono capace di far perdere la lucidità anche alla più razionale delle creature.
    -Tipo?-chiese Malka, anche lui incuriosito.
    -Conosco il segreto su come comunicare i morti, conosco le tecniche di ipnosi più sofisticate! Posso convincere qualcuno a fare quello che voglio o a fargli credere quello che che voglio per sempre.
    -Quindi fino alla sua morte?
    -Oh no, anche dopo. La vita è solo una piccola parte del cerchio della vita, ma le mie abilità potrebbero estendersi anche oltre di essa.
    -Potresti convincere Kifo a cambiare?-chiese a quel punto Zira con una certa ansia.
    -Ovvio!-sbottò Utani-Ma caschi male perché non lo farei mai se chiedermelo fossi tu!
    -Perché?
    -Lui è il futuro re, gli unici che avrebbero l’autorità di ordinarmelo sono il re e la regina e non certo una mocciosa come te!
    -Ehi!-Malka, seppur la scimmia fosse inquietante, cercò di farsi coraggio-Zira è comunque una delle cucciole più brave e migliori del regno!
    -Sempre e comunque una signora nessuno!
    Decisero entrambi che continuare a discutere non avrebbe portato a nulla di buono, sopratutto con Utani come responsabile delle cure di Zira.

    Usuri rifece ancora quel sogno. Gli occhi la guardavano da ogni direzione mentre attorno a loro l’oscurità era totale. Le risate non tardarono ad arrivare, vuote e fredde come l'ultima volta. Usuri iniziò a camminare senza sapere dove andare esattamente. Forse cercava Mlinzi oppure semplicemente muoversi le dava più coraggio che starsene ferma senza poter fare nulla. Gli occhi la seguivano e solo guardandoli allora si rese conto quanto fossero numerosi. Era come se ci fossero migliaia di colline, pieni e ricoperti soltanto da quegli occhi.
    -Mlinzi!-urlò-Dove sei?
    Quello che comparve davanti non era lui, ma un leone, occhi rossi come quelli di Kifo.
    -Chi sei tu?
    Ma il leone non parve neppure udirla. Si limitò invece a ruggire, selvaggio e potente, contro un nemico invisibile, dietro di lui.
    -Non può sentirti perché tutto questo non è ancora successo.
    Alla fine era comparso anche anche lui, Mlinzi era lì con sguardo cupo e triste, come se fosse un leone adulto intrappolato nel corpo di un cucciolo.
    -Che cosa vuoi dire? Questo è il futuro? Quel leone è il futuro?
    -È un frammento del futuro. Scusa se quello che ti mostrerò ti spaventerà, mamma, ma è necessario che tu sappia quali saranno le sorti della Savana se le cose cose proseguiranno per questo corso.
    -Cosa vuoi dire? Cosa significa tutto questo? È solo un sogno, no?
    Ma Mlinzi non rispose. Migliaia di immagini posarono davanti a Usuri, non sempre erano chiare, ma su una cosa era sicura: ognuna di esse facevano parte di un grande e tragico disegno.
    Presto oltre alle immagini fu in grado di distinguere anche i suoni e e le voci dei protagonisti.
    -Nonno-disse un piccolo cucciolo spaventato con la pioggia che gli cadeva sopra, mentre davanti a lui c’era una figura alta e minacciosa-Perché hai ucciso la mamma? Sei sempre stato buono con noi!
    -Perché sono il demonio della Savana e lo sarò per sempre!
    Un’altra immagine. Centinaia di iene che piovevano come frecce su ogni genere di animale che incontravano.
    -Avanti!-urlava la loro leader-Torturateli tutti! Prendete i loro figli e uccideteli! Tutti! Fatelo per me, la vostra leader, Jicho!
    La scena cambiò di nuovo, tre figure leonine, due maschi e una femmina, quest’ultima in lacrime.
    -Non puoi tradirmi, AHADI!
    -Tu hai tradito me e Uru per primo!
    Un’altra scena. Un cucciolo dagli occhi verdi vicino a un leone adulto, lo stesso che aveva parlato parlato prima.
    -Papà...-il cucciolo era in lacrime-Perché Mufasa? Io non vado bene?
    -Taka, non dire queste cose. Tu sei perfetto così come sei. Ho scelto Mufasa perché lui è il primogenito...
    -Non è vero, avevi detto che avresti scelto in base alle nostre qualità, tu preferisci lui a me!
    La scena cambiò di nuovo. Il cucciolo di prima era cresciuto ed esattamente come Kifo aveva una cicatrice. Sotto di lui un leone disperato lo stava supplicando mentre cercava di rimanere attaccato a una roccia. Ma lui con un ghigno malefico che la disturbò non poco (forse perché le ricordava lo stesso sorriso che Kifo faceva ogni volta che voleva spaventare qualcuno) lo gettò verso il basso dove Usuri vide con orrore una mandria in corsa.
    L’ultima scena, quattro figure, due contro due, tutte leonine. Un leone e una leonessa contro due leonesse.
    -È ora di morire-rise una delle due leonesse, la più anziana delle due-Avanti, Malkia! Io ammazzo Simba, tu occupati di Vitani!
    Lo scontro iniziò, attorno a loro c’erano solo fiamme e fumo, rendendo difficile capire su chi stesse vincendo e chi stesse perdendo.
    -Ora capisci? Questo è ciò che accadrà, sarà il simbolo del futuro della Savana-disse Mlinzi.
    -Cosa significa?-ripetè ancora Usuri, questa volta con puro terrore in volto-È questo il futuro? E Kifo? Lui sarà...coinvolto?
    Mlinzi aspettò qualche secondo prima di rispondere.
    -Sì, in un certo senso sì...l’unica cosa che posso dirti è di stare attenta alle iene...e a Maraji.
    Quella stessa mattina Usuri si rese conto che era ora. Tutte le sue preoccupazioni scomparirono in un secondo, l’unica cosa importante era che il parto andasse bene.

    Utani era immersa nelle tenebre, all’interno della grotta, a gambe incrociate e a occhi chiusi.
    -Ebbene?-chiese a un certo punto-L’amore regina ha visto tutto?
    Mlinzi emerse tra le ombre che la circondavano, una piccola luce in mezzo a un mare di oscurità.
    -Tutto come pianificato-rispose lui con una voce rauca e profonda-La regina ha creduto nuovamente che fossi suo figlio e mi ha dato fiducia-Subito il suo aspetto modificò, allungandosi e ritornando ad essere simile ai suoi compagni-È proprio una fortuna che noi ombre siamo le uniche a poter interferire nel mondo dei vivi!
    -Eccellente!-disse la scimmia senza alcuna emozione nella voce-Presto la vostra sete di sangue sarà soddisfatta. Abbiamo piazzato il seme del dubbio nella mente di Usuri, presto il mio piano sarà completato.

    -Avanti, chiedete scusa-ripetè per l’ennesima volta Akili.
    Kifo roteò gli occhi annoiato e sbuffò qualcosa di incomprensibile.
    -Dillo bene!-lo rimproverò suo padre.
    Con l’espressione più cattiva che potesse lanciarle, Kifo disse infine:
    -Scusa, Zira.
    Zira lo scrutò attentamente. Non ere pentito, probabilmente non era neanche capace di pentirsi o provare rimorso.
    -Va bene, ti perdono.
    -Maraji, tocca a te.
    -Non sei mio padre, non puoi dirmi cosa fare.
    -Non è una questione di famiglia, ma di rispetto. Chiedile scusa per quello che hai fatto.
    -Io non rispetto nessuno e nulla, tranne Kifo. Lui è il mio solo amico e il mio maestro.
    -Credevo che fossi anche amico nostro-intervenne Malka che era rimasto con Zira per tutto il tempo-Ci sbagliavamo?
    Maraji lo guardò con disprezzo. Non poteva negarlo, era davvero più affascinante di lui e ora che aveva il viso distrutto più che mai.
    Per un secondo Akili credette che avrebbe dovuto mettersi in mezzo per evitare una potenziale rissa. In quel momento però un bucero volò sopra le loro teste.
    -Sire!-urlò-La regina sta dando alla luce il principe!
    La piccola Hope fu subito accettata da tutti, i cuccioli non vedevano l’ora che potesse uscire dalla grotta per giocare con lei. Usuri leccò per l’ennesima volta Hope, pulendola per renderla più presentabile. Esisteva solo Hope per lei, quella tenera e dolcissima creatura. Malka e Zira, lei aiutata dall’amico che la reggeva con una spalla, la guardarono entusiasti e si congratulano con la regina.
    -Pensi che Hope sostituirà Kifo?-sussurrò lui per non farsi sentire da altri.
    -Lo spero...
    La cucciola fu presentata all’alba del giorno dopo davanti a tutti gli animali. Utani affermò che non avrebbe potuto prendere parte della cerimonia perché doveva occuparsi di alcuni animali feriti, così a mostrarla a tutti quanti, fu proprio Akili da sopra una roccia. Kifo fu mandato dietro la madre, lei unica davanti alla prima fila della grande massa di animali. La cerimonia era noiosa, pensò, ma era un evento a cui era obbligato a partecipare. Poi però qualcosa di strano accadde. Tutti gli animali si era inginocchiarono dopo che un raggio di sole andò a posarsi su Akili e la figlia, come se fosse una tenera carezza. Un onore destinato solo al futuro re, quindi perché lo stavano facendo a lei, si domandò.
    La cucciola prima starnutì, poi ridacchiò divertita. Kifo la guardò, desiderando farle più male possibile.

    Edited by Kisasi8 - 31/8/2019, 19:50
     
    .
61 replies since 6/4/2019, 17:46   2846 views
  Share  
.