Il demonio, l’avvoltoio e la cicatrice

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Kisasi8
     
    .

    User deleted


    Capitolo 4

    -Allora...ce la posso fare, forza e coraggio...
    Il piccolo Maraji iniziò a fare dei respiri pesanti mentre mille pensieri lo attraversavano. Zira era proprio là, sotto un albero a riposare, senza che ci fosse nessun altro nei paraggi.
    -Concentrati...-ripetè a se stesso per quarta volta-E cerca di essere naturale...non essere timido ed evita di dire cose stupide...
    Maraji aveva iniziato a guardare Zira con interesse, interesse che si era poi evoluto in qualcos’altro, dalla prima volta che l’aveva vista. In sua compagnia lui si sentiva sempre felice, meno timoroso e più confidente. Lei era sempre stata capace di riuscire a farlo stare meglio, tutte le sue paure sparivano sempre quando lei era vicina a lui. Poi qualcosa era cambiato, qualcosa che lui non aveva avuto il coraggio di confidare a nessun altro per paura dei giudizi che sarebbero potuti emergere. Aveva iniziato a pensare a lei, ad immaginarsi mentre camminavano insieme sulla riva di un piccolo fiume in silenzio, mentre giocavano insieme, mentre parlavano...
    -Va bene-si disse per incitarsi un’ultima volta-Adesso vado a parlarle...
    Dopo aver fatto un profondo respiro, iniziò a procedere verso di lei a a passo un pò incerto, ma ormai inevitabilmente destinato a raggiungere la meta prefissata.
    Le orecchie di Zira non appena captarono il rumore si mossero, ma lei non aprì subito gli occhi, cosa di cui Maraji fu grato. Se avesse visto il modo goffo in cui si stava dirigendo da lei, sarebbe scappato per la vergogna.
    Quando infine arrivò, lei finalmente aprì gli occhi.
    “Come sono belli...”pensò Maraji. “Occhi verdi, brillanti...”.
    -Maraji...-disse lei fra uno sbadiglio e l’altro-...c’è qualcosa che non va?
    -N-No...cioè sì...
    “Sto già rovinando tutto...se non la smetto, posso anche chiudermi dentro una grotta e non farmi più rivedere...”.
    -Sei nervoso?
    -Un pò...cioè no, non ho motivo di esserlo...
    “Ma che cavolo sto dicendo? Devo calmarmi...”.
    Zira lo guardava con aria ancora un pò stordita per essersi appena svegliata, ma ciò non le impedì di notare l’evidente agitazione nel volto di Maraji.
    -Sai che sei davvero buffo quando ti agiti?-disse sorridendogli.
    -Ma te l’ho detto, non sono agitato...però se la cosa ti fa piacere...-rispose lui abbassando sempre di più il tono della propria voce man mano che proseguiva-Ad ogni modo mi stavo chiedendo se...
    “Avanti razza di stupido, diglielo, digli cosa provi e falla finita...”.
    -Zira, mi stavo chiedendo...
    Sempre con aria confusa la cucciola protese leggermente la testa verso di lui per guardarlo meglio negli occhi.
    -Se...-Maraji si bloccò per qualche secondo, completamente rosso in volto-Se...se...ti andasse di fare qualche gioco con me, insomma, gli altri non possono...magari inseguirci oppure...
    “Meglio chiederle di uscire prima, almeno per stringere un rapporto ancora un pò più solido...”.
    Ma qualcosa non andava.
    -Maraji...-Zira sembrava dispiaciuta-Mi dispiace, ma ho già promesso a Malka che avrei passato il resto della giornata con lui...
    Fu come se le viscere di Maraji si fossero sciolte. Malka. Ovviamente, si disse. Dopotutto lui era uno dei cuccioli più forti, anche se non il più forte (Kifo aveva dimostrato a tutti che sapeva essere molto feroce come avversario), considerato uno dei più intelligenti e uno dei più talentosi, sia nella caccia che nella lotta. Maraji non era mai stato nulla di tutto questo, sempre l’ultimo a venire scelto per fare i giochi di squadre, il più timido, quello silenzioso che nessuno ascoltava. Con l’eccezione di Zira, ovvio.
    -Va bene-rispose con un filo di voce e guardandosi le zampe-Nessun problema...sarà per un’altra volta, va bene?
    Maraji se ne andò, sapendo che molto probabilmente non ci sarebbe mai più stata un’altra volta in cui avrebbe osato chiederle di uscire. Perché lei era Zira, una cucciola forte e abile, mentre lui non era niente, solo una stupida palla di pelo che non sarebbe mai riuscito a fare nulla.
    Proseguì fino a che non raggiunse una radura isolata, senza nessuno in apparenza. Ci si piantò sopra e chiuse gli occhi, desiderando addormentarsi il prima possibile per dimenticare. Ma neanche trenta secondi, che una voce lo svegliò di soprassalto.
    -Ehi, tu. Apri gli occhi!
    Kifo era davanti a lui, i suoi occhi rossi lo stavano analizzando dalla testa alla punta della coda. I loro occhi, pur essendo dello stesso colore, erano diversi e descrivevano alla perfezione le loro due personalità diverse. Quelli di Kifo erano freddi, senza un minimo di emozione in essi, completamente vuoti. Quelli di Maraji invece erano anche fin troppo espressivi, si disse, così pieni di verità e dolore. A volte gli sarebbe piaciuto essere come Kifo, pensò, completamente indifferente e noncurante degli altri.
    -Questa radura è mia. Ci voglio riposare io.
    -Va b-bene...-disse Maraji-Me ne vado...scusami...ma il fatto è che oggi non è proprio giornata...
    Gli occhietti cattivi di Kifo si strinsero e un sorriso cattivo lì raggiunse subito dopo.
    -Zira ti ha colpito, eh?
    -Cosa?-Maraji era sconvolto. Come aveva fatto Kifo a capire la verità?
    -La guardi sempre con quell’espressione da cretino...-sghignazzò Kifo-Sarò un tipo solitario ma non sono stupido...
    -Ti scongiuro!-Maraji cadde a terra alle zampe di Kifo-Non dire niente a Zira, è la sola amica che ho, non voglio rischiare di perderla...
    -Ah! Non ti preoccupare, Maraji! Non le dirò nulla, a differenza sua con me puoi avere delle certezze!
    -Davvero?-Maraji alzò subito la testa-Grazie mille, Kifo...
    -Piuttosto dimmi, chi sarebbe l’idiota che lei preferirebbe a te?
    -Malka...-Il solo dire quel nome fece salire di nuovo la tristezza a Maraji-In fondo lui è molto più bravo di me in tutto...è naturale che Zira preferisca lui a me...
    -Ma Malka non è migliore di me...-disse Kifo con gusto-Te lo ricordi, vero? Una volta mi ha sfidato e io l’ho battuto subito.
    -Già, sei stato proprio grande!-disse Maraji con l’accenno di un sorriso.
    A quel punto Kifo iniziò a ridere. Non era una risata fredda e crudele come le sue solite, ma una risata quasi innocente, molto infantile.
    -Hai ragione, l’ho proprio steso!
    In quel momento Maraji si rese conto di una cosa, qualcosa che nessun altro fino a quel momento era stato in grado di comprendere: Kifo considerava il proprio atteggiamento crudele e irrispettoso come qualcosa di normale, qualcosa che apparteneva alla sua natura e che non comprendeva fino in fondo essere di danno agli altri proprio per il suo carattere. Non aveva senso cercare di farlo cambiare, né tantomeno insultarlo, perché per lui quello che faceva rientrava nel suo schema di normalità. Ma incoraggiarlo o approvare la sua violenza...lo facevano stare bene e sentire accettato.
    “Finché continuerò ad elogiarlo e a trattarlo come se quello che fa fosse normale, lui non mi farà mai del male e non mi tratterà come tratta tutti gli altri...non bisogna cercare di farlo cambiare, ma solo fingere di riconoscere che quello che fa è buono!”.
    -Sei davvero forte, Kifo!-Maraji voleva vedere se la sua ipotesi fosse corretta-Sei davvero il migliore di tutti!
    -Ben detto!-Kifo a quel punto gli lanciò un sorriso quasi fraterno-Forse tu non sei una nullità come gli altri...
    -Detto da te questo significa molto!
    -Finalmente qualcuno che non mi infastidisce! Rallegrati, se continui a comportarti così potrei farti mio consigliere e secondo leone più potente di tutto il regno, quando sarò re.
    “Secondo leone più potente di tutto il regno, solo il re sarebbe più importante di me!”.
    Maraji si immaginò da adulto, ammirato e amato da tutte le leonesse del regno, con Zira al suo fianco innamorata persa di lui, poi si immaginò a trattare con i vari sovrani degli altri regni, venire per la prima volta preso sul serio dagli altri.
    Ma a quale prezzo, pensò. Kifo come sovrano era una prospettiva terribile, se ne rendeva conto anche lui, non importava che fosse il consigliere del re. Kifo lo avrebbe mantenuto tale solo finché lui avrebbe continuato ad approvare i suoi metodi brutali e crudeli.
    “Mai, io non sarò mai il consigliere di questo...mostro...”.
    -Bè, allora ti lascio...-disse infine-Vado a riposarmi da qualche altra parte...
    In quel momento però qualcosa attirò l’attenzione di tutti e due. Del fumo stava emergendo dalla foresta lì vicino. A poco a poco questa iniziò a bruciare e mentre il fuoco si espandeva dappertutto, gli animali uscivano dalla foresta anche loro colpiti dal fuoco, urlanti e in cerca di una pozza d’acqua nel tentativo di salvarsi. Le loro grida erano strazianti, urlavano e chiedevano aiuto, mentre l’odore nell’aria si faceva sempre più pesante e duro.
    Senza che nessuno dei due dicesse nulla, entrambi si avviarono per raggiungere il luogo, quasi come guidati e spinti da un istinto irrefrenabile.
    Una paura terribile si era intanto impossessato di Maraji. Zira non aveva detto dove sarebbe andata a passeggio insieme a Malka.
    “No, ti prego, fa che non sia andata proprio lì dentro...non potrei sopportarlo...”.
    Quando infine giunsero davanti alla foresta, una folla di animali si era già radunata davanti, completamente terrorizzati e in preda al panico, mentre le iene cercavano disperatamente di far mantenere loro il controllo. A capo di queste c’era Sly che stava ordinando ad alcune iene di entrare nella foresta per vedere se ci fosse ancora qualcuno intrappolato dentro.
    -Voglio due squadre, una per il lato Ovest e l’altra per il lato Est!-urlava-La nostra priorità è salvare quanti più animali possibili, anche i feriti, è chiaro?
    -Sly!
    Akili era appena arrivato insieme a Usuri, tutti e due agitati come nessun altro li aveva mai visti prima.
    -Vostra maestà!-disse Sly, inchinandosi.
    -Sly, hai visto Kifo?-chiese Usuri preoccupata-Potrebbe essere ancora dentro la foresta...
    -Sono qui, madre...-le disse Kifo con aria annoiata.
    -Oh, piccolo mio...-Usuri lo prese con sé e lo strinse forte-Se ti fosse accaduto qualcosa...
    -Sly!-Akili iniziò a discutere con la iena-Prima di mandare le tue iene dentro lo foresta, aspetta che ritornino gli aironi che ho mandato in perlustrazione. Sarebbe inutile far rischiare la vita alle tue iene se dentro non ci fosse nessuno...
    -Ma non c'è tempo per aspettare che ritornino-disse Maraji sconvolto in volto, non riuscendo a togliersi l’immagine del cadavere di Zira dalla testa -La foresta è grande, ci metteranno troppo per assicurarsi di averla perlustrata tutta dall’alto.
    -Su questo il cucciolo ha ragione...-disse Sly con amarezza-Se magari potessimo...
    Ma Sly non fece in tempo a finire di parlare che Raja emerse dalle fiamme, tossendo e sconvolta in volto.
    -Raja...-La faccia di Sly si gelò-Che cosa ci facevi lì dentro? E dov’è Jicho?
    -Perdonami Sly...-Raja tossì di nuovo-Ma tua figlia volendo giocare a nascondino si è andata a nascondere dentro la foresta poco prima che scoppiasse l’incendio...ho provato a cercarla, ma non ho avuto successo...
    -JICHO!
    Senza più dire nulla Sly si lanciò dentro la foresta da sola, mentre tutte le altre iene la guardavano sconvolte.
    -Dobbiamo aiutarla...
    -Ma non possiamo pensare solo a Jicho, potrebbero esserci altri animali dentro...
    -Che facciamo?
    Maraji intanto aveva cercato con lo sguardo Zira o anche Malka dentro la folla sempre più consistente di animali per vedere se almeno une dei due si fosse salvato. Ma fu tutto inutile.
    -È là dentro...-disse-Devo andare a salvarla...
    -Zira?-Kifo sghignazzò, l’unico animale che trovava tutta la situazione divertente-Se è davvero là dentro, dovresti esserne felice. Ha scelto di andare con Malka e adesso ne paga le conseguenze!
    -Ma non posso lasciarla lì...-Proprio come Sly aveva fatto prima anche Maraji corse dentro la foresta.
    -Maraji!
    -Dove vai?
    Sentiva migliaia di voci dietro di lui che lo esortavano a tornare indietro, che gli urlavano che era troppo pericoloso per lui, e forse una piccola parte della sua anima avrebbe voluto seguire i loro consigli. Era terrorizzato, tutto quello che vedeva intorno a sé bruciava e si piegava, il rosso del fuoco distruggeva qualunque cosa con cui veniva in contatto.
    “Devo farmi coraggio, devo farmi coraggio, devo farmi coraggio...”.
    Ma il coraggio non lo raggiungeva, era impossibile per lui riuscire trovare anche solo il più piccolo barlume di speranza in mezzo a tutta quella devastazione.
    “Pensa a Zira, pensa al fatto che potresti non rivederla mai più...Non la rivedrai più, i suoi occhi verdi non li rivedrai mai più...”.
    Lungo la strada incontrò i cadaveri di vari animali, sia carnivori che erbivori, tutti anneriti e distesi al suolo, altri ancora non erano neppure cadaveri, ma solo feriti. Non dicevano nulla, ma Maraji non poté non pensare che il loro sguardo rivolto verso di lui non potesse che essere una supplica o una richiesta di aiuto.
    “Sono troppo pesanti per me...”pensò. “L’unica cosa che posso fare per loro è avvertire le iene quando sarò uscito dalla foresta...”.
    -Zira, Zira, Zira!-iniziò ad urlare-Malka, Malka, Malka! Dove siete?
    Cominciava a perdere i sensi, se lo sentiva, il fumo gli impediva di respirare regolarmente.
    -No...no...-La sua voce si faceva sempre più debole-No, devo salvarli...
    Continuò a procedere in quell’inferno, ma le forze lo stavano sempre di più abbandonando. La vista era offuscata, sentiva le fiamme sempre più vicine a sé.
    -No...no...no...-Iniziò a piangere-No, non voglio morire, non voglio essere debole...
    Un ramo d’albero si staccò e gli cadde addosso, sopra la gamba sinistra. Subito lui atterrò, non ebbe neanche la forza di rialzarsi.
    -Aiuto...-Le lacrime continuarono a scendergli sul viso-Aiuto, vi prego, sono incastrato...aiuto...
    Le fiamme intanto si erano espanse sempre di più, arrivandogli vicino al viso. Maraji cercò di compiere un ultimo sforzo, ma fu tutto inutile. Era debole, era sempre stato debole, l’ultimo a venire scelto da tutti.
    “Per questo Zira non potrebbe mai voler stare con te...”.
    Chiuse gli occhi e si rassegnò al suo destino, aspettando la morte.

    Maraji si risvegliò con la luce del sole che lo accecava e lo infastidiva. Intorno a lui sentiva delle voci che parlavano insieme, che urlavano, alcune che gioivano, altre che si disperavano. Il caos era totale.
    -Maraji!-La voce che gli stava parlando era quella del re, Maraji la riconobbe-Che cosa ti è venuto in mente? Se non ti avessi seguito, saresti potuto morire...
    Maraji era ancora intontito e quando provò a parlare, tutto quello che fece fu tossire.
    Akili lo appoggiò delicatamente a terra, poi guardò Usuri.
    -Occupati di lui fino al mio ritorno. Io vado a vedere se posso salvare qualcun altro.
    -Non ti preoccupare, va pure.
    Maraji avrebbe voluto dire ad Akili degli animali feriti e bloccati che aveva incontrato lungo la strada, ma non riusciva a parlare. Gli faceva male.
    -Piuttosto...-La voce del re si abbassò, forse per non fargli sentire quello che stava dicendo, ma non servì a nulla. Maraji sentì comunque-La sua famiglia...
    -Suo padre è morto prima che nascesse-rispose la regina gravemente-E gli aironi hanno confermato che sua madre era dentro la foresta quando è scoppiato l’incendio...non ce l’ha fatta...
    -Va bene...-Akili si voltò a guardare di nuovo la foresta in fiamme-Come sarà potuto succedere?
    Intanto le iene si stavano agitando. Jicho era appena emersa dalla foresta in fiamme, con il volto bagnato dalle lacrime.
    -Dov’è Sly?-le chiedevano tutte quante in coro-Dov’è tua madre?
    La cucciola di iena aveva lo sguardo perso, di chi ha appena visto la morte. La sua bocca era come immobile, non poteva parlare.
    -Dicci che cosa è successo a Sly...
    -Smettetela di infastidirla-ringhiò Raja, avvicinandosi a lei-Non vedete che è sconvolta? È appena uscita da un incendio e non è certo colpa sua se Sly è morta!
    Silenzio di tomba tra le iene. Sly morta? Era impossibile, Sly non poteva essere morta. Sly era la loro leader, quella che le incoraggiava sempre...
    -Non penserai davvero che sia morta...
    -Raja, non è possibile...
    -Io vedo un incendio enorme e Sly è dentro da troppo tempo. Perché pensate che sia lì dentro da così tanto, eh?
    In pochi minuti Jicho si ritrovò davanti gli occhi di migliaia di animali puntati su di lei, pieni di giudizio e rabbia, la ritenevano responsabile per la morte della madre. Lei non poteva parlare, ma se avesse potuto, avrebbe urlato di smetterla, di lasciarla stare, non era colpa sua. Sua madre l’aveva trovata da sola e spaventata nascosta dietro una roccia per ripararsi dalle fiamme e le aveva detto di proseguire verso l’esterno della foresta e le aveva detto che sarebbe stata dietro di lei per assicurarsi che stesse bene. Avevano proceduto così per alcuni minuti e poi due risate non troppo lontane da loro avevano bloccato di colpo Sly.
    -Vai avanti e non voltarti!-le aveva urlato-Non voltarti per nessun motivo!
    Jicho non aveva saputo rispondere, era andata avanti, sentendo dei ruggiti alle sue spalle, ma aveva continuato a fare come le aveva detto sua madre. E quando era emersa dalle fiamme Sly non era più dietro di lei.
    -È colpa sua-disse una giraffa-Se non fosse andata a giocare dentro la foresta, Sly non sarebbe morta!
    L’opinione espressa da quella giraffa era l’opinione generale, Jicho la percepiva.
    -Non preoccuparti!-aveva cercato di tranquillizzarla Raja-Adesso ci sono io, non devi avere più paura degli altri animali. Tu sai che le iene ti saranno sempre fedeli e che potrai sempre e solo contare su di loro.
    Maraji aveva cominciato anche lui a rialzarsi, ma qualcosa non andava, l’aveva percepito sin dal primo secondo. La gamba gli faceva male, troppo male.
    -Mi dispiace-gli disse Usuri, guardandolo con tristezza-Ma ho paura che...
    -Rimarrà zoppo a vita!
    Utani era appena apparsa, facendosi largo tra la folla di animali.
    -Basta uno sguardo per capire che avrà delle difficoltà a camminare per tutta la vita, figuriamoci per correre...e sono anche incerta riguardo al viso...
    -Il viso...-Maraji non capiva. Cosa era successo al suo viso?
    Andò a posarsi una zampa sul viso, sicuro che avrebbe sentito la solita superficie morbida e pelosa di sempre. Ma quello che sentì era una sensazione del tutto diversa, come di qualcosa di sciolto e doloroso, più liquida che solida.
    “Il mio viso...sono sfigurato...no...no...”.
    In pochi minuti tutti gli altri cuccioli dei leoni andarono a vederlo, alcuni per solidarietà altri mossi semplicemente dalla curiosità. Mai come in quel momento Maraji avrebbe voluto sparire, diventare invisibile, non essere visto da nessuno. Li vedeva i loro volti, spaventati da quello che era diventato, percepiva la loro compassione per il fatto che non avrebbe più potuto correre, per il fatto che sua madre era morta, per il fatto che era rimasto sfigurato, tutto in un giorno solo.
    Zira era con gli altri cuccioli, accanto a lei c’era Malka, tutti e due erano a posto, non si erano fatti nulla.
    -Zira...-Le parole uscirono dalla bocca di Maraji come se a pronunciarle fosse un animale sul punto di morire-Eri dentro la foresta?
    -Sì-rispose lei, non riuscendo a guardarlo dritta negli occhi-Malka mi ha salvato, se non ci fosse stato lui...
    -Già...-Maraji sospirò-Se non ci fosse stato lui...
    In quel momento accadde qualcosa di strano. Maraji, pur avendo appena perso tutto, i suoi sogni, le sue speranze, iniziò a ridere. Non era una risata genuina e felice, ma una risata folle e maniacale. Ridere gli faceva male, ma lui continuò come se non potesse più smettere. Gli altri cuccioli iniziarono a indietreggiare, spaventati e non capendo il perché di quel gesto.
    “Il destino ha voluto riservarmi questo...sono sempre stato il debole e il timido e per questo sono stato punito...se solo fossi stato più noncurante degli altri non sarei mai entrato in quella foresta...il destino vuole che io sia più come Kifo, eh? Lieto di adempiere a questo dovere...”.

    -Sly ha sofferto?
    -No-rispose Chura-È stata una cosa molto indolore in verità...
    -Bene...-disse Raja-E come promesso, avete preso la vostra parte...
    -Già-Chura affondò i propri denti nel corpo di una zebra-Nel caos generale io e mio padre abbiamo arraffato quanto più potevamo! Ma quando è che potremo avere ancora qualche incarico da svolgere?
    -Oh, troverò qualcosa! Le Terre della Notte sono grosse e così anche i miei potenziali nemici! Ma per il momento non dovrete agire e fare troppo baccano, chiaro?
    -Quindi niente scontro con il re?
    -No, per il momento no! Piuttosto dovrò concentrarmi su Jicho. Quella cucciola potrebbe rivelarsi più utile del previsto!
     
    .
61 replies since 6/4/2019, 17:46   2846 views
  Share  
.