Il re leone: un' unica realtà

Questa è la nuova versione della mia prima FF scritta un pò di tempo fa.

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  1. Kisasi8
     
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    Capitolo 12

    -È ancora vivo?-chiese Kifo, mentre lui e Kiburi si trovavano davanti al corpo di Kopa, insieme a un babbuino dall'aspetto trasandato e dagli occhi rossi proprio come i loro.
    -Incredibile, ma vero! Pare che Zira non sia riuscita a dargli il colpo definitivo oppure ha creduto di averlo ucciso e lo ha lasciato andare! Ma è debole...potrebbe non riuscire a superare la notte...ha bisogno di essere curato e nutrito!-rispose il babbuino.
    -Bene...allora affido a te l'incarico di occuparti di lui...con ovviamente la supervisione di Kiburi!
    La faccia del babbuino si imbruttì parecchio: pur essendo un servitore di Kifo, non gli era mai piaciuto l'altra ombra che lo seguiva ovunque andasse. Ma rendendosi conto che sarebbe stato inutile, oltre che pericolosissimo, contestare un ordine impartitogli dal demonio della Savana, si limitò a dire:
    -Farò...come desideri, mio signore!
    -Allora vai! Prendi quel cucciolo e lascia queste terre, prima che qualcun'altro lo trovi!
    -Ma m-mio signore...q-questo v-v-vuol dire che...dovremo stare s-s-s-separati per un p-pò...-iniziò a balbettare Kiburi, con terrore.
    -La cosa ti crea problemi?-domandò Kifo, fulminandolo con gli occhi.
    -C-Certo che no...solo...
    -Allora vattene! Proteggi quel cucciolo e rendilo forte...ne avremo bisogno!
    A quel punto Canine prese Kopa, che continuava a non emettere alcun suono nè movimento e cominciò a camminare.
    Kiburi decise che li avrebbe seguiti, non facendosi vedere, nascosto nell'oscurità, diventando così tutt'uno con essa.
    Kifo li osservò allontanarsi finché non scomparvero dalla sua vista, poi decise di procedere con l'altra fase del suo piano e scomparve anche lui.

    Kisasi si svegliò di colpo e sbattè la testa su qualcosa.
    -Ahia! Ma che cosa...
    Alzò la sguardo e vide che aveva urtato un sasso vicino a lui. Guardando verso il cielo, vide che era ancora notte.
    -Ma quanto ho dormito? Che male! Ma dove sono? Non riconosco questo posto...-disse, mentre cercava di schiarirsi le idee. Non riusciva a ricordare ancora che cosa fosse successo, pur avendo ancora qualche frammento di ricordo: lui che cadeva da un dirupo, le grida di Kovu e Vitani, dei coccodrilli che gli si avvicinavano e Deni che lo afferrava per la collottola.
    Il territorio intorno a lui era completamente spoglio di qualsiasi tipo di vegetazione o di fauna. L'unico rumore che si sentiva era solo quello dell'acqua che scorreva lungo il fiume che andava a stringersi sempre di più fino a diventare sempre più piccolo e corto.
    -Cavolo! Ma questo posto è terribile...ma non sembrano le terre di nessuno...allora dove...
    In quel momento Kisasi vide qualcosa: una sagoma appoggiata lungo la riva del fiume, immobile e terribilmente silenziosa. Il cucciolo si avvicinò spaventato e quando fu lì, ebbe come l'impressione che il suo cuore si fosse rotto.
    La sagoma era Deni, la quale aveva gli occhi chiusi come se stesse dormendo.
    -D-Deni?-disse il cucciolo, cercando di non pensare al peggio.
    Ma la leonessa non rispose.
    -Deni...coraggio! Dobbiamo tornare a casa dagli altri!-le urlò allora Kisasi, cercando di tirarla via da lì da un orecchio, mentre le lacrime cominciavano a scende lungo il viso.
    Ma Deni continuò a non muoversi nè a rispondere.
    -Ma come...è successo? Io e lei...perché siamo qui? Noi...
    In quel momento ricordò tutto: di come fosse caduto dal dirupo, pieno di coccodrilli, di come Deni fosse occorsa in suo aiuto senza la minima esitazione, di come entrambi fossero stati trascinati in fondo al fiume dai loro aggressori e di come avessero perso i sensi laggiù poco dopo aver visto che anche Bianka era caduta nel fiume ed era stata aggredita dai coccodrilli.
    -Deni! Ti supplico, alzati! Non ti voglio perdere! Per favore, mamma!-disse, piangendo.
    Ma ottenendo sempre lo stesso risultato, Kisasi si arrese e smise si parlare.
    Era tutto finito. Deni non c'era più ed era tutta colpa sua: era venuta in suo soccorso e aveva pagato con la vita per il suo atto di eroismo. Tutto quello di cui gli era sempre importato non contava più niente ormai: l'unica cosa che desiderava era che Deni fosse lì insieme a lui, soltanto per aiutarlo. E il terrore e la disperazione che provava in quel momento erano insopportabili: era da solo, in un territorio che non conosceva e completamente inadatto alla vita.
    "Almeno c'è l'acqua del fiume...ma non posso vivere sola di quella...e poi...che cosa dovrei fare? Tornare a casa? Potrei seguire il fiume in senso contrario e ritrovare le mie terre, però..."
    I dubbi cominciarono a insinuarsi nella sua testa: valeva davvero la pena di ritornare? Adesso che era senza Deni, la vita sarebbe stata molto più dura lì. Lei era sempre riuscita, seppur di poco, a porre freno a tutte le follie di Zira e si era sempre dimostrata gentile e pronta ad aiutare chiunque. E poi c'era Vitani. Lui l'aveva sempre difesa anche a costo di andare contro la loro madre, finendo tra l'altro per ottenere una orribile cicatrice e lei lo aveva lasciato cadere, facendolo finire nel fiume.
    "Forse...si è lasciata guidare dalle sue emozioni...c'era Zira lì vicino che le urla al di salvare Kovu...aveva appena perso Kopa ed era sotto shock..."
    Ma quelle giustificazioni non servirono a farlo sentire meglio. Si sentiva ugualmente tradito e ferito, oltre che spaventato. Aveva riposto la sua fiducia in Vitani e questa era stata spezzata, completamente.
    A quel punto decise di stare insieme a Deni ancora un pò. Si mise vicino a lei e ricominciò a dormire, nonostante si fosse appena risvegliato. Ma questa volta il suo sonno fu molto più breve, perché dopo poco, una voce alle sue spalle lo svegliò nuovamente. Quando si voltò per vedere chi fosse, non credette ai suoi occhi.
    -Kifo...che ci fai qui?
    -Sono venuto a dare un'occhiata al mio discendente e devo dire che la situazione è tragica! Hai perso tutto e sei stato tradito dalla tua famiglia e in particolar modo da tua sorella...deve essere brutto per te!-disse l'ombra fingendosi rattristata.
    -Tu hai visto tutto?-chiese Kisasi, sempre con le lacrime agli occhi, non ancora asciugatesi da prima.
    -Purtroppo sì, mio caro!
    -Ma perché non hai fatto niente? Avresti potuto impedire tutto questo!-gli gridò allora Kisasi.
    -Mi dispiace, ma io non posso interferire con le faccende dei vivi...posso solo darti consigli!
    -Io non li voglio i tuoi consigli! Mi hanno detto la verità su di te! Sei stato un re sanguinario e malvagio! Non voglio ascoltare niente da te!
    Fingendo che la cosa non l'avesse infastidito, Kifo disse con la sua solita calma:
    -È vero, sono stato malvagio e sanguinario! E guarda cosa ho ottenuto! Ho fatto nascere uno dei più grandi regni di tutta la Savana! E cosa hai ottenuto tu a forza di aiutare gli altri, invece? Hai provato ad aiutare tua sorella e sei stato buttato via da quest'ultima per Kovu, un fratellastro che non ha neanche una goccia del mio sangue regale!
    -Sei stato tu a dirmi che sarei stato al sicuro finché avessi avuto con me Vitani, Spotty e Deni!
    -Mi dispiace, ma ti ho mentito! Era solo per insegnarti una dura lezione di vita: a questo mondo nessuno gli importa veramente di te e l'unica cosa che puoi fare è cercare di essere il più forte dei forti e il più furbo dei furbi! Se ti crei la fama di essere uno stupido cucciolo di buon cuore, verrai trattato come un debole e preso di mira da tutti! Vuoi rispetto? Allora ottienilo con la violenza! È l'unico modo per risolvere certe questioni!
    -Ma Spotty? Vitani mi ha abbandonato...ma Spotty è ancora viva, no?
    Kifo sorrise e disse:
    -Certo che è viva! E si sta gustando una bella cenetta in questo momento! Deve essere davvero sostanzioso, adesso che deve dividerlo solo con Kovu! Voglio dire...era davvero poco quando doveva dividerlo anche con te!
    -Ma è stata lei a proporre di dividerlo!-protestò il cucciolo.
    -Solo perché aveva paura che ti scoprissero nelle terre del branco e non ci fosse più cibo per lei! Il suo gesto non è stato assolutamente altruistico, non gli è mai importato niente di te e questo lo sai!
    -Ti sbagli! E tu sei soltanto...
    -Bada a come parli! Sono comunque uno dei grandi re del passato ed esigo rispetto!-ruggì l'ombra, evidentemente stanca di quella conversazione.
    -Scusa...io non volevo mancarti di rispetto...-disse Kisasi, abbassando lo sguardo.
    -Ricordati che l'unico motivo per cui sono qui è per aiutarti e nient'altro, ma se credi davvero di cavartela da solo...-ghignò Kifo.
    -No! Non lasciarmi solo, ti prego! Io...non so più cosa fare...-lo supplicò il cucciolo.
    -Bene! Allora ascoltami bene: non importa quanto ti impegni, non otterrai mai nulla se sarai sempre buono e gentile con gli altri! Guarda cosa ha fatto Simba quando siete andati a chiedere il suo aiuto: nonostante aveste le migliori intenzioni, siete stati scacciati, non ottenendo nulla! Oppure pensa alla tua cara Deni!
    -C-Che cosa c'entra lei?
    -È morta per colpa tua....o meglio della tua stupidità!
    -C-Come...io non ho mai voluto...
    -Se tu non avessi deciso di aiutare Vitani a portare Kopa nelle terre del branco, lei non sarebbe mai venuta per aiutarti! Se non fosse per te, sarebbe ancora viva!
    -Ma che cosa posso fare adesso?
    -Per prima cosa devi scappare il più lontano possibile dalle terre del branco e di nessuno! Trova un nuovo branco che ti accolga e potrai essere temuto e rispettato...solo se ti comporterai come ti ho suggerito!
    -E te invece? Cosa farai?
    -Questo è il nostro ultimo incontro...io ti ho mostrato la via...ora spetta a te scegliere se seguirla! Sappi che ti osserverò da lassù...
    A quel punto l'ombra si dissolse completamente fino a non rimanere più niente, lasciando Kisasi da solo.
    "E adesso? Devo seguire il consiglio di Kifo? Voglio dire...lui è malvagio, però...su una cosa ha ragione: non posso tornare nelle terre di nessuno! Lì ormai non c'è più niente per me...vorrà dire che dovró mettermi in marcia, subito!"
    Prima di partire però Kisasi diede un addio a Deni. Così le si avvicinò e gli diede un ultimo abbraccio, dicendo sottovoce:
    -Sarai fiera di me, non ti deluderò! E grazie per avermi sempre aiutato! Ti voglio bene...
    Così il cucciolo partì in direzione opposta a quella per andare nelle terre di nessuno. Non sapeva se Deni fosse già insieme ai re del passato nè il perché avesse voluto dirle addio pur essendo già morta: sentiva solo che ne aveva avuto bisogno.
    "Dovrò procedere per un pò, visto che qui non c'è quasi niente da mangi..."
    Mente stava pensando questo, vide due piccoli topi che stavano correndo per nascondersi dentro un piccolo buco nascosto nel suolo.
    "Come non detto!"
    Quando fu sopra il buco vide che questo non era troppo profondo per infilarci dentro la zampa e afferrare entrambi i topi.
    "Sarà uno spuntino semplice e più che sufficiente!"
    Ma mentre si stava preparando a prendere le sue prede, una voce femminile da dietro lo chiamò:
    -Kisasi? Che ci fai qui?
    Il cucciolo si voltò e vide che a parlare era stata Malkia.
    Lo stupore comparve anche sul suo viso e rimasero lì a fissarsi per qualche secondo prima che Kisasi riuscisse a dire:
    -Ma che cosa ci fai tu qui?
    -Rispondi tu per primo!
    -Io...ho deciso di andarmene dalle terre di nessuno...tutto qui!
    -Davvero? E come mai?
    -Questi non sono affari tuoi! Tu piuttosto perché sei qui?
    -Diciamo che anche io me ne sto andando! Non c'è più niente per me laggiù...Kopa è morto e...
    Le lacrime cominciarono a scendere nuovamente lungo il viso di Malkia. Evidentemente il ricordo del suo amico era ancora troppo doloroso per lei.
    Kisasi la guardò e vedendola in quello stato, prese uno dei due topi e glielo diede.
    -Tieni! Hai bisogno di mangiare...così come me...
    -G-Grazie...-disse Malkia asciugandosi le lacrime dagli occhi.
    Entrambi presero i rispettivi topi e cominciarono a mangiarli. A quel punto si misero a parlare in attesa che sorgesse l'alba.
    -Così entrambi vogliamo andarcene, eh?-disse la cucciola.
    -A quanto pare...
    -Sai, potremmo andare noi due! Voglio dire, se stessimo insieme sarebbe molto più facile per noi sopravvivere!
    -Non lo so...voglio dire...le nostre famiglie si odiano...
    -Non avevi rinnegato la tua famiglia?
    -Non proprio...diciamo che ho rinnegato Zira...
    -Sai che fine ha fatto?-chiese Malkia, sperando di ricevere una risposta soddisfacente.
    -No...e francamente non mi importa niente!
    -Oh...capisco!-disse lei, delusa.
    -Tu piuttosto...non vuoi sapere come stanno Simba o Nala?
    -Certo che no! Quei due deficienti hanno lasciato morire Kopa! Che razza di irresponsabili lasciano che il loro figlio frequenti dei reitti...
    A quel punto si accorse di ciò che aveva appena detto e subito disse:
    -Scusa! Non volevo offenderti! Non parlavo di te...sai...tu sei ok, ma tua sorella...
    -Non preoccuparti! Insultala pure! Non mi importa più!
    -Cosa? Ma se abbiamo pure combattuto perché tu...
    -Questo era prima!
    -Prima di cosa?
    -Prima che lei mi buttasse in pasto a dei coccodrilli!-urlò Kisasi con rabbia.
    -Cosa? Lei...ma perché?
    -Perché? Per Kovu! Chi altro se non Kovu? Sempre e solo Kovu! Kovu è il migliore, Kovu è il più bello, Kovu è il più intelligente! Chi se ne importa se l'ho sempre difesa da tutti e mi sono pure preso questa cicatrice, l'importante è che Kovu sia sempre pronto a umiliarmi! Anche a costo di sacrificare il suo stesso fratello!
    -Ma anche lui non è...
    -È un fratellastro! Non è veramente figlio di Scar...ti basta sapere questo!
    -Cosa? Ma come...
    -Ti scongiuro non me lo chiedere! È un racconto lungo e adesso non mi va di raccontarlo!
    -V-Va bene...tu però stai calmo...
    -Certo...non ti sembro calmo?-disse lui, con espressione furiosa.
    -Credo che tu abbia bisogno di riposare...sembri parecchio stressato!
    -Già...forse hai ragione! Comunque ormai manca poco al sorgere del sole...svegliami in quel momento, ok?
    -Certo...-disse Malkia sdraiandosi a sua volta.
    "Cosa crede? Anche io sono stanca morta! Si parte quando entrambi saremo freschi e riposati!"
    Così entrambi rimasero a dormire per un lunghissimo lasso di tempo, finché non si svegliarono il giorno dopo, quando era ormai pomeriggio.
    -Non ti avevo detto che saremmo partiti quando sarebbe spuntanto il sole?-disse Kisasi, seccato.
    -Già, sono davvero sbadata! Devo essermene dimenticata!-disse lei, sorridendo.
    Kisasi alzò gli occhi al cielo e cominciò a procedere in silenzio, seguito da Malkia.
    Procedettero per un pò in questo modo, finché la cucciola, evidentemente annoiata, non ricominciò a parlare.
    -Sai, potremmo creare il nostro branco! Io sarò la leader di un gruppo di caccia e tu sarai il re...avremo il nostro regno e...
    -Oppure potremmo unirci ad un branco già esistente...-disse Kisasi, annoiato.
    -Dici? Chissà se troveremo qualcuno che ci accolga...
    -Dovremmo impressionarli per ottenere la loro fiducia...dovremmo dimostrare che non siamo un peso...
    -Ma siamo due cuccioli! Ovvio che chiunque ci vedrà come un peso...
    -Allora dovremo trovare un'altra soluzione...
    -Conosci qualche branco che vive da queste parti?
    -Solo uno! E diciamo che non lo conosco molto bene, ma so che hanno un regno e questo basta avanza...
    -Ottimo!
    -Devo avvertirti di una cosa però: sono le stesse leonesse che ci hanno attaccato e contro cui Zira e Simba hanno combattuto...
    Malkia si bloccò di colpo.
    -Vuoi dire...il branco di quella leonessa dal manto bianco...
    -Esatto! La cosa ti crea qualche problema?
    -Certo che me lo crea! Ci ammezzeranno nel preciso istante che ci vedranno...è un suicidio...
    -Calmati! So benissimo quali sono i rischi di entrare nel loro regno, ma dimentichi una cosa: Bianka, la leonessa dal manto bianco, non è la regina! È soltanto una leonessa al servizio di Uzuri ed è proprio di lei che dobbiamo ottenere la fiducia!
    -Ma sei impazzito? Cosa ti fa credere che possa volerci risparmiare?
    -So che a differenza di Bianka, che è soltanto una pazza furiosa come Zira in cerca di vendetta, Uzuri è soltanto una leonessa assetata di potere! Ed è proprio di questo che si tratta: potere! Quando qualcuno lo vuole, diventa facilmente manipolabile!-ghignò Kisasi.
    -Ma come stai parlando? Ti ricordo che siamo due cuccioli e tu fino a poco tempo fa, non avresti mai fatto discorsi del genere nè avresti avuto certi pensieri!
    -Ti sbagli! Io sono sempre stato così, solo che...ci ho messo un pò a capirlo! E tu faresti bene a seguire il mio esempio! A questo mondo non troverai mai qualcuno disposto ad aiutarti in cambio di qualcosa!
    -Ma tu mi hai aiutato...mi hai dato quel topo...
    -Certo! E in cambio ti chiedo di essermi sempre leale e amica!
    -Ma...
    -Malkia, apri gli occhi! Il tuo caro Kopa ti è stato strappato via da mia sorella e sebbene tu lo amassi, che cosa hai ottenuto? Anche nei suoi ultimi istanti di vita, lui ha amato Vitani più di qualsiasi cosa, anche di te!
    -Come puoi dire questo? Lui...
    -Lui non ti amava! Smettila di vivere nel tuo mondo di fantasia e svegliati!
    Malkia colpì Kisasi al viso. Questo però si rialzò subito, ma non mostrò il minimo desiderio di voler combattere.
    -Scusa Malkia...ho esagerato...-provò a dire.
    -No...il motivo per cui ti ho colpito è perché hai ragione...Kopa non mi ha mai amato! Sono stata una stupida ad illudermi che noi due potessimo stare insieme! Tutto il mio amore per lui non mi ha portato altro che dolore! Se essere spietata come dici tu, non mi farà mai più sentire triste, allora...ti seguirò!-disse lei, con aria triste.
    Kisasi, dopo averla ascoltata, le sorrise e disse:
    -Molto bene! Allora rimettiamoci in marcia! C'è ancora molta strada da fare!
    -Ma non mi hai detto ancora una cosa! Come sai che Bianka non disobbedirà a Uzuri, se deciderà di risparmiarci?
    -In un modo o nell'altro ci faremo amiche tutte le leonesse del loro branco...così si ritroverà senza alleati!
    -Sarà...mi sembra abbastanza improbabile...ma come ho già detto, ti seguirò!-disse lei, questa volta in tono più convinto.
    A quel punto continuarono a viaggiare finché non arrivò di nuovo la sera. A quel punto scorsero da lontano una rupe molto simile a quella delle terre del branco, ma molto più malmessa e sporca.
    -Credi che ci siamo?-chiese Malkia.
    -Non può essere che il regno di Uzuri...facciamo attenzione! Una mossa sbagliata e siamo morti!
    -Buona a sapersi! Muoviamoci!
    Così i due cuccioli iniziarono a muoversi lentamente e cercando di fare meno rumore possibile, arrivarono alla rupe dopo molto tempo a causa del silenzio che dovevamo fare.
    Una volta lì, videro che le leonesse non erano ancora andate a dormire e che si stavano riposando fuori dalla grotta, evidentemente ancora stremate dallo scontro del giorno prima e dal duro viaggio di ritorno.
    -Che cosa facciamo? Se ci vedono e ci ammazzano prima che cominciamo a parlare sarà stato tutto inutile!-disse Malkia in tono silenzioso.
    -Dimentichi che non dobbiamo convincere loro, ma solo Uzuri! Se a lei va bene una cosa, deve andare bene anche alle altre! Quindi dov'è Uzuri?-disse Kisasi osservando attentamente ogni leonessa.
    -Eccola! È quella che si sta riposando su quella roccia laggiù da sola!-esclamò Malkia indicandola con la zampa.
    -Ottimo! Almeno non avremo alcuna interruzione! Andiamo!
    Così senza farsi vedere da nessuno, fecero il giro largo nell'erba alta per non farsi vedere da nessuno e finalmente raggiunsero la roccia di Uzuri, la quale aveva gli occhi chiusi e non si muoveva di un centimetro. Per un attimo, a Kisasi ricordò Deni, ma poi scacciò subito questo pensiero e disse:
    -Ehm...salve?
    La leonessa aprì i suoi occhi blu e li guardò senza dire nulla.
    -Tu sei Uzuri, la bellissima regina di questo incantevole regno, vero?-disse Kisasi cercando di mostrarsi cordiale e gentile.
    -E voi due chi siete?-ringhiò la leonessa.
    -Oh, ma che maleducati! Non ci siamo nè inchinati nè presentati!
    A questo punto sia Malkia che Kisasi fecero un profondo inchino, nella speranza di lasciar ammirata Uzuri, cosa che purtroppo non avvenne.
    -Basta con queste stupide formalità! Ditemi chi siete, altrimenti vi sbrano!-ringhiò nuovamente.
    Allora i visi di Kisasi e Malkia da gioiosi e felici, cambiarono in un istante, diventando bui e freddi.
    -Io sono Kisasi, ultimogenito di Zira e Scar e discendente di Kifo, il demonio della Savana!
    -Io sono Malkia, legittima compagna del principe caduto Kopa e figlia adottiva del re Simba e della regina Nala!
    -Ma bene! Avevo proprio voglia di uccidere qualcuno, per sfogarmi dopo la batosta di ieri! Quindi...-disse Uzuri, tirando fuori gli artigli.
    -Ascolta! Noi odiamo le nostre famiglie e abbiamo a cuore la loro morte quanto te! E siamo qui per farti una proposta!-gridò Malkia
    -Una proposta! Siete soltanto due cuccioli, che cosa potreste mai offrirmi?!-esclamò la leonessa.
    -Il potere! Che altro potresti desiderare? E noi possiamo procurartelo!-disse Kisasi.
    -Davvero? E come potreste fare? Siete soltanto...
    -Dei cuccioli? È questa la nostra arma vincente! Possiamo essere adorabili di fuori e crudeli dentro! Qualunque leone di buon cuore, ci farebbe entrare nel suo regno, permettendoci così di aiutarvi ad entrare e conquistarlo!-spiegò sempre Kisasi.
    Uzuri si bloccò e stette zitta per qualche secondo.
    -Potreste davvero farlo?-chiese all'improvviso.
    -Certamente!-annuirono entrambi.
    -Mettiamo che vi faccia rimanere qui...che cosa volete in cambio?
    -Niente! Solo un pò di cibo e d'acqua!-rispose Malkia.
    -Allora, affare fatto?-domandò Kisasi.
    -Affare fatto!-disse Uzuri, sorridendogli.
     
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