Intervistiamo Giulia, per un anno Wendy e Trilli a Disneyland Paris

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  1. niki ven
     
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    Intervistiamo Giulia, per un anno Wendy e Trilli a Disneyland Paris!



    Chi di noi non ha mai sognato di lavorare a Disneyland Paris? Il desiderio più magico di tutti i Disneyani!



    Così, quando ho conosciuto Giulia (useremo un nome falso per una questione di ovvia privacy, invito chi dovesse riconoscerla in foto di non svelare il suo vero nome), una dolcissima ragazza delle mie parti che per un anno ha lavorato all’interno del Parco come “Face Characters”, sono impazzita e non ho resistito: le ho proposto un’ intervista con i fiocchi per far assaporare a tutti noi un pizzico della magia che ha vissuto! Ovviamente lei ha accettato con entusiasmo…

    Ci tengo però a dire due parole su di lei:



    Giulia studia danza classica e jazz da quando aveva 6 anni, è diplomata al Liceo Linguistico, laureata in Moda, ama le lingue e viaggiare. Ha vinto una borsa di studio con la danza per studiare negli Stati uniti. Ha lavorato come ballerina e insegnante di danza dai 18 ai 22anni, poi ha vissuto un anno a Londra, dove si manteneva lavorando a Covent Garden in un bar, studiava danza e faceva audizioni… E grazie ad una di questa audizioni è arrivata a Disneyland e dopo un anno li dentro ora vive in Australia.

    Ma vediamo insieme com’è iniziato il suo sogno!



    Valentina: Come ti è venuto in mente di diventare “Face Characters” a Disneyland Paris? Era già una tua aspirazione o per puro caso?

    Giulia: In un giorno come tanti mi sveglio la mattina presto ed esco nella fredda Londra per fare l’ennesima audizione da ballerina, questa volta per Disneyland Paris. Senza speranze, visto che con il mio 1.55m d’altezza sono un po’ limitata.. Ricordo che la mia coinquilina dopo avermi fatto l’in bocca al lupo mi aveva spronata con un “Dai magari gli serve una Trillina!”… Non sapevo nemmeno esistessero questi fatidici “Face Characters”! Io mi sono presentata come ballerina, come ad ogni altra audizione!

    V: Come si svolgono i provini per entrare a far parte del “member cast”? Quali prove devi superare e quante audizioni? Dopo quanto tempo dall’assunzione hai iniziato a lavorare?

    G: Ci sono diversi tipi di audizione… la mia è andata così:
    Insegnamento di uno-due minuti di coreografia, esibizione in gruppi di 10 davanti agli esaminatori. Prima scrematura: livello di danza. Poi chiedono uno ad uno (in fila come soldatini! ) di sfoggiare un bel sorriso e guardarli, prima di fronte poi di profilo ( entrambi i profili). Già, fa un po’ servizio fotografico da carcerato!
    Seconda scrematura: somiglianza con ipotetico “Face Character” (ps. Dimenticavo: appena arrivi ti misurano!! Quindi il punto di partenza è sapere quanto sei alto e, in caso superassi la prima selezione, se rientri nell’altezza prevista per il suddetto personaggio). Dopo di che, quando da 200 si è rimasti in 7, c’è il “make up time” (solo a sentirlo dire mi ero emozionata!! Chi mai si sarebbe aspettato questo?).. quindi scendi in un’altra sala, ti truccano, ti imparruccano (!) e vedono se entri nella taglia più grande associata al tuo personaggio.
    Terza scrematura: La taglia! L’ultima fase prevede una breve scenetta, dove ti improvvisi il personaggio Disney che ti è stato assegnato e gli esaminatori diventano improbabili bambini di due e quattro anni con i quali interloquire! A fine audizione…”Ciao ciao, vi facciamo sapere entro due settimane”.
    Primo pensiero: “non mi chiameranno MAI!”. E invece dopo 10 giorni, intenta a fare waffles a Covent Garden, ricevo una chiamata dal direttore casting. “Sei stata scelta per un contratto a tempo indeterminato. Taglia Cip e Ciop. Personaggio Trilli. Se ti va di unirti a noi in questa magica esperienza, ti aspettiamo tra due settimane alla fermata Disney dell’Eurostar alle 10:44″.
    Primo pensiero: O MIO DIO MI HANNO SCELTA!!
    Secondo pensiero: O MIO DIO DEVO CHIAMARE LA MAMMA!!
    Terzo pensiero: DUE SETTIMANE??? Panico!!!

    V: Quali sono i requisiti che cercano per i vari personaggi?

    G: Requisiti… vari! Fisici, interpersonali… bisogna saper parlare bene almeno o francese o inglese. Avere un bel sorriso smagliante, non avere segni particolari in viso troppo evidenti… ah, non accettano né tattoo né piercing visibili.. il giorno dell’audizione erano passati 3 mesi dal mio primo tatto e alla domanda “ne avete uno?” (Con fare sospetto!) Mi si è gelato il sangue.. per fortuna era nascostissimo.. Se ne avessi avuto su caviglia, mani, braccia o collo.. adieu!

    V: Quali personaggi hai impersonato durante il tuo contratto di lavoro?

    G: Ho interpretato Wendy e Trilli… Nel mio “range” sarebbe rientrata anche Alice, ma avevo le sopracciglia troppo scure quindi non ho superato il fitting (ovvero la prova abito-trucco). In più come ballerina ho fatto ruoli secondari, tipo ballerina di can can di Pinocchio, Jago come ballerina nello spettacolo di Halloween e così via.

    V: Descrivici una tua giornata lavorativa tipo a Disneyland Paris!

    G: Giornata tipo: timbro il cartellino, vado alla segreteria, mi dicono quale ruolo mi è stato assegnato. Lascio le mie cose nell’armadietto e vado a prendere il mio abito nella sala costumi, vado a truccarmi (da sola!) in sala trucco, mi faccio mettere la parrucca (dalle professioniste), mi vesto e vado (con l’apposito pulmino…Il backstage è grande quanto il Parco se non di più!) con i miei “compagni di cartone” animato nel luogo prescelto per l’uscita nel parco. Firmo autografi e parlo con chiunque mi si avvicini… Ovviamente per lo più bambini desiderosi di fare foto, di chiedere come sia l’Isola che Non c’è, dove siano i pirati, se posso andare a casa con loro, se sono vera, se possono toccarmi… Bambini che si emozionano e che ti tolgono il fiato da quanto sono felici di vederti…Ma tu devi sempre essere impeccabile! Dal momento in cui esci nel parco, non sei più te stessa ma il personaggio!
    Poi il pomeriggio ti aspetta la parata, ovvero la sfilata con i carri che attraversa il parco… Canti, balli, ridi, scendi in mezzo alla gente che ti considera più bella di Angelina Jolie (e vi assicuro che sono una ragazza normalissima!!!!)… è qualcosa di MAGICO.

    V: Quanto tempo prima della parata bisogna iniziare a radunarsi e prepararsi per andare “in scena”?

    G: Dopo la pausa pranzo ci si prepara per la parata immediatamente.. fra prove generali giornaliere, trucco (non sempre e non tutti fanno lo stesso personaggio mattina e pomeriggio!), abiti, uscita nel parco e inizio parata passano due ore abbondanti!

    V: Raccontaci un aneddoto divertente che ti è successo e la cosa più bella che ti sia mai capitata all’interno del parco!

    G: Aneddoto: Ne ho tanti in mente… Ricordo un giorno,durante un evento speciale, di aver incontrato questa bimba malata che sognava di diventare Trilli e insieme a Peter abbiamo creato una favola per lei… Le abbiamo portato vestito e bacchetta originali, l’abbiamo fatta giocare, le abbiamo insegnato la nostra canzone, abbiamo riso e ballato. Alla fine dei giochi siamo usciti nel parco, fra centinaia di persone incredule e le abbiamo insegnato come diventare una vera fatina… E nel momento in cui ha fatto roteare la bacchetta le abbiamo lanciato della porporina color oro che le ha riempito i riccioli biondi… Non ho mai visto bambina più felice. Un’altra volta questo bimbo è scoppiato in lacrime perché pensava non esistessimo e ha esordito con un “Mamma, ma allora esistono davvero!”. Ogni giorno incontri bambini che vengono da ogni parte del mondo al quale regali gioia anche solo con un sorriso!

    V: Hai conosciuto personaggi famosi?


    G: Ho visto e conosciuto molti personaggi famosi nel corso della mia permanenza nel parco. Chi portava i figli, chi veniva solamente per se stesso! Ma essendo io “la Star” non ho mai potuto chiedere autografi, anzi, erano loro a chiederne a me!

    V: Parlando di curiosità… Cosa fanno i ragazzi che lavorano a Disneyland una volta finito l’orario di lavoro? Dove alloggiate? Dove passate il tempo libero?

    G: Ci sono i Residence Disney non lontani dal parco ma si può scegliere di vivere anche al di fuori di questi. Si vive una vita normale, solo essendo tutti giovani è un po’ come essere in un’eterna gita di quinta!

    V: Com’è stato il tuo primo giorno lavorativo? Cos’hai provato?

    G: Il primo giorno ero agitata, felice, spaesata, ansiosa, impaurita, infantile e chi più ne ha più ne metta! I primi giorni sono formativi… conoscenza del parco, delle regole. Insomma, per ambientarti in tutta quella magia ci vuole un po’ di tempo!

    V: Che cosa ha significato per te lavorare nel parco? Che cosa ti ha lasciato nel cuore?

    G: Per me è stata un’esperienza assolutamente unica ed irripetibile, qualcosa di nuovo e mai provato, un onore e un divertimento. Ha significato conoscere gente da ogni parte del mondo, vivere in una bolla per tanto tempo, imparare cose nuove ed interessanti, migliorare le lingue straniere, capire che a volte il lavoro si incontra perfettamente con il divertimento… Ha significato anche fatica e stress, mi ha portata a conoscere realtà anche estremamente dure e lontane dalla mia, ma affrontate con una tale forza e coraggio da farti capire quanto sei fortunato ad essere così “banalmente normale”…

    E’ un’esperienza meravigliosa che custodirò per sempre nel cuore!



    V: Che cos’è per te la Disney?



    G: Per me Disney è guardare il Re Leone sul divano con le mie sorelle e sapere ogni battuta a memoria. È guardare Bambi con la mia cuginetta e piangere perché la mamma muore. È chiamare tuttora la spremuta d’arancia “bibitone greco” (vedi Hercules, per i meno ferrati!!!). È sapere i nomi dei Sette Nani a memoria. È la collezione di videocassette. È il bellissimo Castello della Bella Addormentata, dove sognavo di portare mia sorella Aurora! È cantare le canzoni della Sirenetta a squarciagola, anche adesso che ho quasi 30 anni! È guardare Frozen e, nonostante l’età, sentire sempre quel brivido dentro… perché in ogni fiaba Disney c’è un messaggio profondo, che lega la magia infantile alla maturità adulta. Disney è tornare un po’ bambini… è magia!

    Vi giuro, cari Disneyani, che mentre scrivevo questa intervista mi sono commossa mille volte!
    Ringrazio infinitamente Giulia per aver condiviso con noi i suoi ricordi e per essere stata così disponibile!

     
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