The Days of Love

l'ultimo capitolo della Trilogia

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  1. Gaoh
     
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    Re Saggio

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    Nella Terra beata, illuminata dal sole,
    il Bianco demone prende la sua decisione:
    per il bene di molti, sacrifica la sua felicità.
    La storia della sua più nobile azione
    ora si conferma come realtà.

    Ma dove lo porterà questo viaggio?
    Alla vittoria o alla rovina?

    Così nel cuore della notte ha inizio,
    prima che sorga la lieta mattina;

    Per quanto ciò vi sembri strano, e alquanto fittizio,
    cari lettori, v'assicuro che ne conviene parlare.
    Così dunque, alla fine si dia inizio!


    THE LION KING
    DAYS OF LOVE

    O "Lo scontro profetico" - L'ultimo Atto della Trilogia dell'Eremita



    ATTENZIONE: La seguente Fan-fiction contiene materiale fittizio dell'universo Disney.

    PARTE PRIMA: I GIORNI DI NAIROBI



    Capitolo 01: La scelta più importante
    Rupe dei Re, Tanzania
    Domenica, 5 luglio 1998, 17:32


    Il sole brillava di rosso sulla Rupe dei Re, e ogni cosa in quella luce pareva immersa in un lago di sangue; le ombre si distendevano sotto l'immensa rocca di pietra, e la Cunabula Mundi era sprofondata in un silenzio sovrumano, rotto soltanto dai lontani richiami degli uccelli e delle bestie.
    I leoni tutti e gli abitanti della Rupe erano raccolti in quieto cerchio attorno a noi: io, Ralph e Leona, terminata la storia delle nostre tristi vicende, abbiamo mantenuto un silenzio dignitoso, per consentire al Re e al suo popolo di elucubrare. D'altronde, loro lo avevano capito: ero io, e soltanto io la causa di tutti i loro guai; i demoni del mio passato, tornati a tormentarmi dopo tanti anni, nel darmi la caccia, avevano portato un'ombra oscura su quelle terre, e come conseguenza il padre della Regina, Ni, era stato trucidato, e il male minacciava di tornare a regnare sulle loro vite, come durante la tirannia di Scar. La mia presenza in quel luogo di pace, fino ad allora rimasto al di fuori della presa dell'uomo, aveva causato una quasi catastrofe, e altri guai sarebbero giunti in seguito. Da parte mia, sapevo già quale era la soluzione, e per quanto l'idea non mi piacesse, dovetti ricordare a me stesso che era la sola e unica via per proteggere i leoni e la loro casa.
    Dopo quella che parve un'eternità di quiete, Simba sospirò: "Molto bene, Abraham." disse con un filo di voce. "Prima di tutto..." aggiunse, cercando di sembrare formale, "voglio ringraziare te e i tuoi amici per aver condiviso con noi questa storia. So che non è stato piacevole..."
    "E sul serio, non è stato piacevole!" esclamò Timon, che ancora era scosso dai brividi: Pumbaa, dal canto suo era svenuto da un pezzo.
    "... ma comprendiamo il vostro dolore." continuò il Re, la cui angoscia era visibilissima sul muso villoso. L'anello magico permetteva a me e ai miei amici umani di vederlo chiaramente.
    "Avete affrontato una dura lotta, e gli orrori di quei giorni sono rimasti vivi. Lo comprendiamo" aggiunse con un tono che non ammetteva dubbi. "Non c'è bisogno di giurare e scongiurare, perché anch'io ho vissuto un dolore simile."
    Compresi che alludeva al tradimento di Scar e alla morte del Re Mufasa: da un certo punto di vista lo si poteva capire, ma quel leone non era niente in confronto alla causa della mia collera e di tutte le mie sofferenze: Clark Thrive, distruttore di Praga, sfidante della vita, mio nemico giurato per questa e per tutte le età future. Lui non meritava alcuna clemenza, come invece avevo dimostrato con il leone decaduto.
    "Tuttavia, abbiamo anche compreso," continuò Simba, alzando la voce in modo che tutti sentissero, "che tutto quello che credevamo di sapere su di te, Abraham, non era altro che una minuscola parte. Hai fatto cose orribili, tu come i tuoi compagni!" Non c'era clemenza nella sua voce: una cosa che Simba non tollera è la vendetta. Di fatto, lui non aveva ucciso Scar - quell'onore era spettato a me -e gli aveva dato una possibilità di salvare la pelle. Per lui, uccidere per vendetta era il più alto crimine.
    "Tu più di tutti, Abraham, hai ucciso e mentito, distrutto e versato sangue per arrivare fin qui. Vuoi tu negarlo?"
    Gli occhi di tutti furono su di me; non potendo resistere, sostenni lo sguardo di tutti, inclusi Ralph e Leona: loro avevano saputo da poco gli avvenimenti della mia vita con i leoni, e quindi erano i più sbalorditi di tutti. Sapevano che avevo detto la verità, ma per loro era comunque difficile crederci.

    Guardando in cerchio, fissai gli occhi di tutti: Chumvi e Kula; Tama, Tojo, Nala, la piccola Kiara, Kima e Kora, Rafiki, Zazu e Diana, Mirana, Sarabi, Sarafina... e infine Meethu: i suoi occhi azzurri erano luminosi di lacrime, e la sua bocca era chiusa, come se avesse perso l'uso della parola. Deglutii a stento, e rimangiandomi un'imprecazione, sollevai la testa e parlai a voce abbastanza alta da essere udito da tutti.
    "No, Vostra Maestà: io non nego nulla di ciò che ho detto! Dal primo all'ultimo respiro di questo racconto, ho detto la verità - e di essa non vado fiero - ma non posso cambiare il passato, per quanto lo vorrei." Un singhiozzo, interruppe le mie parole per un istante. "Tu stesso hai confermato di conoscere il mio dolore, o Re! Sai cosa vuol dire perdere coloro a cui teniamo di più! Se io assomiglio a Zira per aver perso tutto, tu ed io ci assomigliamo per aver perso la persona più cara." Fissai Simba con intensità negli occhi, che mandavano lampi e lacrime allo stesso tempo. "Tu sai meglio di me, cosa voglia dire. Io non ho potuto fare nulla per impedirlo, e come te, ho vissuto con questa colpa per anni. In questo, noi due siamo più simili di quanto tu possa credere."
    Un sonoro consenso venne dall'assemblea di leoni, e Ralph fece un piccolo applauso addirittura, prima che Simba ruggisse, chiedendo silenzio.
    Il Re Leone si mosse per la prima volta dal termine del racconto, e si avvicinò a me, portandosi a un palmo dal mio volto, e ringhiò di frustrazione.
    "Per quanto io assomigli a te, Abraham, non posso pensare a una soluzione: noi tutti teniamo a te, tutti coloro che sono qui hanno motivo di amarti e di non volere che ciò avvenga. Io più di tutti non voglio farlo, e non lo farò, a meno che non sia tu a volerlo!" Con un sospiro immenso, mi guardò negli occhi, ormai lacrimante.
    "Che cosa devo farne di te, Abraham?!"
    Di fronte a quel leone sinceramente commosso, non potei trattenermi: con uno slancio improvviso, gli gettai le braccia al collo, e credeteci o meno, piansi; piansi copiosamente, inzuppando di lacrime quella criniera stupenda; piansi fino a che i miei occhi non furono asciutti, e roca la voce. Anche la dignità del Re cedette, e pianse a sua volta, anche se con meno fragore di me – e certo che stavo piangendo in maniera alquanto sommessa; le leonesse ruggirono al cielo con macabri lamenti, mentre Ralph singhiozzava sommesso, e Leona e Rafiki tacevano, incapaci di sfogarsi, ma consci a loro volta della sofferenza che ci accomunava. Timon era quello che frignava con maggior fragore, sciogliendosi in lacrime come una fontana.
    Quando quel pianto immenso fu finito, quando per dirla bene, ci fummo sfogati tutti, guardai Simba e il branco; sorridendo, con loro gran stupore, dissi quello che pensavo: non avrei voluto farlo, ma sapevo, che non c'era altra strada.
    Doveva accadere, punto e basta.
    "Già più volte te lo dissi, e ancora una volta te lo ripeterò: io e io solo, sono la causa di tutti i vostri guai. Avevo ben ragione di non voler tornare qui. Sapevo che un giorno, coloro che segnarono la mia vita sarebbero tornati a torturarmi, e che nulla, se non la morte, li avrebbe fermati." Tutti pendevano dalle mie labbra, con le orecchie tese e gli occhi sgranati.
    "Finché io sarò in queste terre, non vi potrà mai essere pace per voi, lo capite? Io devo andarmene, e Ralph e Leona con me! Loro sono coinvolti non più di quanto lo sia io! E per questo motivo, né io né loro dobbiamo indugiare. Faremo ciò che dobbiamo: partiremo per Nairobi il prima possibile, lasceremo questo continente e non torneremo mai più in Africa!"
    Il gemito delle leonesse risuonò terribile a quella notizia: ci vollero svariati minuti per placare la loro protesta, e svariati interventi di Rafiki e Simba per calmare la ressa.
    Quando tutti si ripresero, e la calma tornò nell'aria carica di elettricità, potei continuare: "Potreste dire che vi sto rinnegando, e avreste ragione: ma è per il vostro benessere; l'ultima cosa che voglio è che una nuova sventura vi colpisca di nuovo per causa mia. Sarebbe peggio della morte per me, non lo capite?" La commozione si stava di nuovo insinuando in me, minacciando di farmi scoppiare in un nuovo pianto. Ma riuscii a trattenermi.
    "Io non sono un membro di questo branco! Mai lo sono stato, e mai lo sarò! Sono un assassino nell'anima! Sono nato consacrato alla morte! E quindi, il male alberga da sempre in me! A me non è consentito restare qui un secondo di più!"
    Simba sgranò gli occhi: aveva già capito cosa volevo.
    Non gli detti il tempo di reagire, ed esclamai con forza, fino a farmi sentire dalle nuvole più alte nella volta del cielo, dove le prime stelle della sera facevano capolino.
    "Per questo motivo, Simba, figlio di Mufasa, Re della Rupe dei Re, non sarai tu condannarmici, ma sarò io stesso a chiederti, anzi a comandarti di condannarmi, assieme a Ralph e Leona, come fossimo i peggiori di tutti i traditori! E non uscirtene con la storia della nostra amicizia! Sai che è necessario più di quanto lo sappia io stesso!"
    Un gemito percorse la Rupe: tutti avevano capito.
    "Simba!" esclamai, conscio di aver superato la soglia finale, e di non poter tornare indietro.

    "Io ti comando di condannarci all'esilio!!!"



    TO BE CONTINUED

    E così, ha avuto finalmente inizio la mia sesta Fan-fiction, e con essa la conclusione di una - perdonatemi la mancanza di modestia - saga leggendaria. Avrei voluto aumentare la suspense, e a lungo ho riflettuto, ma alla fine ho capito che non valeva la pena aspettare, e cominciare con il botto. Lasciate qui i vostri commenti. E dopo questo inizio me ne aspetto molti, stavolta, marraccumanne! ;)


    Edited by Gaoh - 22/6/2014, 14:54
     
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