Il cerchio si chiude. Una storia che vi emozionerà.

La mia prima Fanfiction.

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  1. Gaoh
     
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    Re Saggio

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    Il Regno tra le Stelle

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    Ancora non riesco a credere di essere arrivato alla fine della mia prima FF.
    Volevo attendere fino a stasera, ma proprio non ce la fo' a resistere...
    E quindi, via con la grande conclusione.

    Epilogo: Amici per sempre
    Così è, così è stato.
    Le mandrie fecero ritorno nelle Terre del Branco, le quali avevano ripreso il loro splendore originario, durante la stagione delle pioggie; quell'anno furono riferite precipitazioni più abbondanti che negli ultimi decenni.
    Simba scelse Nala come sua compagna e Regina della Rupe: Sarabi e Sarafina non poterono essere più fiere per i loro ragazzi; d'altro canto, la loro unione era già stata auspicata da poche settimane dopo la loro nascita. Finalmente, dopo tante pene, e forse più tardi del previsto, i due giovani prendevano il loro legittimo posto; le iene, fuggite a ovest, verso il mare, dalla caduta di Scar non si fecero più vedere; le battute di caccia ripresero il loro corso in modo naturale e onesto, come se nulla fosse avvenuto.
    Circa due settimane dopo, alla Rupe si godette di una splendida notizia: ben presto Simba e Nala avrebbero presentato al popolo riunito il loro cucciolo ed erede; le mandrie tutte, finalmente riunificate sotto l'autorità del Vero Re, avrebbero accolto la nascita del piccolo con la più ricca pompa; Rafiki si prefissò di occuparsi personalmente degli allestimenti per la cerimonia del battesimo: le leonesse lo lasciarono fare, e d'altro canto, non era forse lui che si occupava di simili questioni, fin da quando aveva unito il Re Mohatu e la Regina Aura, i genitori della Regina Uru in matrimonio?
    Sì, Rafiki era, tecnicamente parlando, l'unico in grado di occuparsi di tutto il cerimoniale.
    In quanto a Timon e Pumbaa, Tama e Kula avevano portato il messaggio ai due, che ora vivevano ai confini delle Terre del Branco, presso una piccola risorgiva; avevano scelto la vita in periferia, poiché l'ambiente della corte - a detta della suricata - non era fatta per loro due; tuttavia acconsentirono con gioia di presentarsi al battesimo.
    Ogni giorno, l'aria era fresca e pimpante, il cielo era azzurro, e tutto - assolutamente tutto - faceva presagire che nulla sarebbe andato storto in futuro. Tuttavia, l'esilio di Zira aveva lasciato non pochi pensieri contrastanti nella mente del Re; aveva decretato un destino orribile per una famiglia intera, anche se erano relativi di un traditore; in cuor suo, Simba sperava di aver fatto la scelta giusta, e di non doversi pentire del suo operato, in futuro.


    Erano circa le ore 13:00 quando Nala si svegliò: dormiva in una cerchia d'erba alta, poco distante dalla Rupe dei Re, lontana da sguardi indiscreti; era possibile vederla da tre punti solo: dalla cima della Rupe stessa, dalle caverne sul retro, o dal baobab sacro di Rafiki. La giovane, prossima a diventare madre, si sentiva indolenzita, ma felice: presto avrebbe avuto un motivo per gioire: il suo piccolo sarebbe nato e cresciuto in un mondo libero, dove il male non aveva più dominio. Ancora non riusciva a crederci, da tanto che era felice.
    Sentì un lieve fruscio nell'erba, che subito le fece rizzare le orecchie: tuttavia, l'odore familiare che sentì, le fece emettere un sospiro di sollievo; sorrise.
    "Buongiorno, voi due! Perché non vi avvicinate?"
    Dall'erba alta davanti a lei, uscirono Timon e Pumbaa, con un sorriso meraviglioso. Il grassoccio facocero si accovacciò davanti a lei. "Tutto bene?"
    "Assolutamente!" sorrise Nala. "E quanto ci vorrà ancora?" domandò lui sollecito.
    "Oh..." disse lei, arrossendo lievemente. "Ancora un paio di settimane, secondo Rafiki."
    Timon fece spallucce. "Hmpf! Bene!" Roteò gli occhi verso il cielo con aria trasognata. "Allora la cosa è perfetta!" Voltandosi verso Nala, aggiunse con aria sospettosa: "Mi auguro che gli insegnerai il fatto che noi non siamo cibo, vero?"
    Nala rise: "Oh Timon, sei così buffo!"
    "Buffo!?" esclamò la suricata, arrossendo violentemente. "Io... buffo??"
    "Altroché se lo sei!!" esclamò Pumbaa, ridendo fragorosamente. Nala non riuscì a trattenersi, e scoppiò a ridere. Timon sembrava offeso, tuttavia sorrise. "Eh... credo che abbiate ragione... "
    Le loro risate erano come un balsamo per chiunque le ascoltasse: era una relazione di amicizia incredibile, quella che scorreva tra quelle tre creature così straordinariamente differenti.
    "Pumbaa..." cominciò Nala, rivolgendosi all'amico facocero. "E' stato bello ricevervi, ma non credo che sia il momento migliore! Ti dispiacerebbe ora? Vorrei restare da sola per riposare un po'."
    "Oh, ma certo!" esclamò lui, rialzandosi e tornando nell'erba, trotterellando allegramente. Per un'istante si fermò e poi fece capolino con la testa: "Ah, già! Ancora i miei auguri per te e Simba!"
    "E vattene!" esclamò lei ridacchiando stizzita; ridendo come un matto, Pumbaa si ritirò, facendo l'occhiolino.
    Rimasto solo con Nala, Timon si sentì di troppo a sua volta: sapeva che una leonessa diventa irritabile nel caso di questioni delicate, e la gravidanza rientrava di certo in quel settore. E così, si mosse per seguire l'amico verso casa.
    La voce della giovane Regina lo fermò: "Aspetta, Timon!" La suricatà guardò la leonessa con sguardo interrogativo. "Puoi rimanere un secondo? Vorrei ancora parlare con te!"
    "Adesso...?" esclamò lui stupito. "Hai ancora voglia di chiacchierare? Nelle tue condizioni!?"
    "Sì!" rispose lei prontamente. "Sai, non ho mai avuto molte occasioni di parlare con te, da dopo il nostro ritorno... " Timon la comprese: si sedette davanti a lei, dove si trovava Pumbaa.
    Nala non sapeva come dirlo, perciò lo disse e basta: "Volevo ringraziarti per aver avuto cura di Simba in questi anni: se non fosse stato per te e per Pumbaa sarebbe morto di sicuro!"
    "Ah, non me ne parlare!" sbottò lui. "Quel piccolo impiastro ci ha fatto disperare! Non hai la minima idea di quanto fosse testardo, e poi la notte..." la sua espressione si fece esasperata al ricordo: "Oh, mamma mia, la notte...!"
    "Ti comprendo!" disse lei, scuotendo la testa sempre con il suo sorriso. "E' sempre stato così: non vedeva l'ora di diventare Re: si può dire che questi ultimi due anni lo hanno temprato! Ha tutte le qualità essenziali del sovrano! Anche se ha ancora dei dubbi, se la caverà: deve solo farci l'abitudine!" D'un tratto, la sua espressione si fece triste: "Ma dimmi: davvero non vi aveva detto di essere il Re?"
    Timon si abbatté; con voce bassa e triste rispose: "Mai! In tutti questi anni... tenere dentro di se' un tale rimorso..." ricordò il racconto di Simba e gli si inumidirono gli occhi. "Deve avere una forza di volontà fuori dal comune: le stelle... gli ricordavano troppo il suo vecchio! Ecco perché era così giù di tono quando guardavamo il cielo..." Si coprì il volto con le mani. "Se solo avessi saputo!"
    "Ma ora sai!" disse Nala. Timon la guardò negli occhi: stava sorridendo. "L'importante è che ora siamo tutti qui, una grande famiglia. Il passato è il nostro migliore maestro: dobbiamo usarlo per imparare e migliorare noi stessi; me l'ha detto Rafiki! E tu sai quanto io tenga in considerazione i suoi insegnamenti!"
    Timon si asciugò frettolosamente gli occhi e assunse un'aria spavalda. "Eggià! Quella scimmia la sa lunga! Scommetto che conosce anche lui l'espressione Hakuna Matata!"
    "Conti di continuare a condurre quel genere di vita, Timon?" domandò Nala che sembrava rassegnata a quella patetica condotta da irresponsabile.
    "Ora so che la parte essenziale nell'Hakuna Matata è nei miei amici! Prima Pumbaa, poi Simba... e..." si trattenne, rendendosi conto dell'enormità delle parole che stava per pronunciare. "Beh... e infine tu!"
    Nala sgranò gli occhi: dunque alla fine Timon l'aveva accettata come amica. Con un sospirò allungo una zampa e mormorò dolcemente: "Vieni qui!"
    Timon osò avvicinarsi: Nala lo strinse al petto, dandogli una tenera carezza.
    "Grazie, Timon... grazie di tutto!"
    Timon, dapprima colpito, cinse per quanto possibile, il collo della leonessa con le sue esili braccine.
    Sembrava che quell'abbraccio durasse anni, o forse passarono solo pochi secondi, prima che si sciogliessero. Nala sbadigliò stirandosi la schiena. "Ma ora, per favore... devo chiederti di lasciarmi riposare: devo risparmiare le forze, lo sai!"
    "Naturalemente!" rispose Timon, e con un leggiero tocco di zampa, chiuse le palpebre della Regina, lasciandola sprofondare nel sonno. "Dormi serena, amica mia!"

    Il baobab sacro, rimasto praticamente uguale per tutto il Regno del Terrore di Scar, si levava come sempre, splendente e magnifico, come unico baluardo per le Terre del Branco. Rafiki stava allegramente completando i memoriali con il succo del mango. Le immagini di Simba e Nala erano unite all'interno di un cerchio;accanto a loro, il vecchio sciamano vi aveva aggiunto due immagini stilizzate, raffiguranti una testa di mangusta, e una di facocero, canticchiando allegramente: "Asante sana coco banana we we nugu imi mi apana! AHAHAHAHH!"
    Il vento pomeridiano soffiò la sua brezza, e Rafiki sospirò: "Ahh, Mufasa, che giornata meravigliosa! Presto nascerà un nuovo erede, e il futuro delle Terre del Branco sarà nuovamente sicuro!"
    Volse lo sguardo a nord, mirando le vaste Terre d'Africa: il Serengeti, il Namib, il Sahara; le Terre d'Africa, la culla del mondo, e con uno sguardo sognante, mormorò: "Siamo un'unica realtà!"

    Come previsto da Rafiki, la nascita dell'erede avvenne come da programma; nacque una principessa che aveva ereditato la stessa pelliccia e gli stessi occhi del padre, assieme alla vivacità che avea carattizzato l'infanzia del Re stesso; le fu messo nome Kiara, e la notizia della nascita reale si diffuse a macchia d'olio in tutto il Regno.
    Il giorno del battesimo ebbe inizio nelle prime ore dell'alba, quando tutti gli animali, svegliatisi per tempo, si recarono alla Rupe dei Re. Timon e Pumbaa, come promesso si erano presentati alla cerimonia, accolti gioiosamente dai sovrani e dal popolo della Rupe; tutte le mandrie radunate salutarono la nascita della principessa con solenni fanfare degli elefanti, richiami di zebre e gnu, strilla acute delle scimmie e il volo degli uccelli, guidati dall'orchestrazione di Zazu.
    Si poteva sentire la presenza di Mufasa e dei Grandi Re del passato, e una voce, come portata nel vento, che cantava:

    It's the Circle of Life,
    And it moves us all!
    Through despair and hope;
    Through faith and love!
    Till we find our place,
    On the path unwinding;
    In the Circle,
    THE CIRCLE OF LIFE!


    THE END



    E questo è tutto amici! Lasciate qui i vostri commenti, e speriamo di risentirci presto.
    Alla prossima! CIAUUUUUUUUU!!!!

    Edited by Gaoh - 1/3/2013, 11:37
     
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86 replies since 4/2/2013, 13:44   3015 views
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