Il cerchio si chiude. Una storia che vi emozionerà.

La mia prima Fanfiction.

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  1. Gaoh
     
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    Stasera concludo la prima parte.
    In tutto le parti dovrebbero essere 3.


    Capitolo 5: L'operazione segreta ha inizio
    Quella sera, il cielo era rosso di fuoco; da molto tempo non si vedeva un tramonto simile; gli uccelli lanciavano le loro strida come non accadeva da molto tempo. Le nuvole, pesanti come una coltre di piombo ardevano della luce del sole morente, promettendo di oscurare la luna e le stelle come mai prima di allora.
    Nala si era tecnicamente dissolta nel nulla per tutto il resto del pomeriggio, in uno stato di sonno vigile, attendendo il momento propizio.
    Al suo risveglio, i suoi occhi brillarono nell'ombra immensa della Rupe; con passo felpato, scivolò rapida e silenziosa nell'erba alta, e con tutta l'audace rapidità di cui è capace la muscolatura di una giovane leonessa, si mosse verso nord, alla ricerca di qualcosa che non sarebbe stato una preda, ma qualcosa di più; lei per prima, sperava di riuscire nel suo intento.

    Si doveva essere spostata di almeno mezzo miglio, circa alla stessa distanza dalla gola dell'incidente, non molto distante dal baobab sacro di Rafiki; per lei, il vecchio sciamano era un vero amico, e un confidente al quale confessarsi apertamente, senza temere rimproveri; avrebbe voluto salutarlo, ma decise di mantenere il segreto: perché nessuno - così si era ripromessa - assolutamente nessuno doveva scoprire il suo piano.
    Avrebbe portato a termine la missione che si era prefissata, e quando qualcuno fosse venuto a conoscenza dei fatti, sarebbe stato troppo tardi. Di questo ne era sicura.
    O almeno, così credeva.
    Come fu giunta proprio sotto le ampie fronde del baobab, un ombra improvvisa le si parò dinnanzi; subito la giovane si mise in posizione di guardia: in risposta, dall'erba alta, comparve Sarabi, con un sorriso di immensa dolcezza sul muso.
    "Sarabi!?" esclamò Nala, sorpresa di vedere la regina. Il sorriso di quest'ultima si allargò.
    "Sapevo che non avresti mai obbedito volontariamente a Scar: tu per prima ti sei opposta quando fu lui a prendere il trono; eppure oggi hai accettato il suo ordine senza battere ciglio. Devi aver pensato che lui ti avrebbe ritenuta in suo potere, e che non avrebbe mai sospettato di nulla. E' stata una mossa rischiosa!" In quest'ultima frase si sentì la nota del rimprovero, anche se la vecchia regina smorzò l'effetto, facendo l'occhiolino. Nala era rimasta impietrita, ma si rilassò quasi subito.
    "Non ti sfugge niente, vero?" chiese, lasciandosi abbracciare.
    "Ti conosco da tutta la tua vita, mia cara" Dagli occhi di Sarabi sfuggì una lacrima. "Cio nonostante, non avrei mai pensato che possedessi un simile coraggio; sei la degna figlia di tua madre".
    Nala sorrise, e rinnovò l'abbraccio. "Grazie, Sarabi."
    Scioltasi dall'abbraccio, la regina si voltò verso l'albero, lanciando un flebile ruggito. Subito dall'erba uscirono Sarafina, Uzuri e le altre tre leonesse fedeli a Sarabi; Nala rimase sbigottita nel vedere la madre e le amiche, riunite insieme a lei in quel momento supremo. Tuttavia, non poté trattenere un sorriso e un risolino confuso.
    "Mamma... Diana, Nyota, ragazze..." I suoi occhi si inumidirono per la commozione. "Cosa ci fate voi qui?"
    "Siamo venute a salutarti, naturalmente!" esclamò Nyota, correndo a strusciare la sua fronte sulla testa dell'amica.
    "E ad augurarti buona fortuna!" aggiunse Uzuri, andando a unirsi all'abbraccio.
    Sarafina sorrise. "E' stata una scelta coraggiosa la tua, tesoro! Tuo padre sarebbe fiero di te!" Nala sorrise: il padre, Ni, era scomparso che lei aveva appena due mesi, in circostanze misteriose, ma Nala, almeno sapeva quanto lui ci tenesse a lei e alla sua famiglia.
    Le effusioni delle leonesse furono interrotte dalla fragorosa risata di Rafiki, che in un secondo, si precipitò giù dal baobab, per ritrovarsi in mezzo alla discussione.
    "Dunque!" esclamò allegramente, avvicinandosi a Nala. "Hai deciso di partire, eh?"
    Nala chinò la testa. "Sì, Rafiki. E' necessario! Spero solo che tu non abbia nulla in contrario..."
    "In contrario!" esclamò il babbuino, facendosi serio. "Certo che ho qualcosa in contrario!" Nala e le leonesse si irrigidirono sbigottite. Il sorriso improvviso di Rafiki le lasciò interdette. "E come potrei lasciarti partire, senza averti imposto la mia benedizione? eh, scusa!"
    In un secondo, le risate delle leonesse riempirono l'aria. Lo sguardo di Rafiki, tuttavia, fece loro comprendere come lo sciamano stesse prendendo la cosa con la massima serietà. Le sei leonesse si disposero in cerchio e si inchinarono davanti a Nala, mentre Rafiki cominciò a formulare la benedizione da imporre all'audace viaggiatore.
    "Kijani usafi!" esclamò il vecchio prendendo il liquido dalla verde foglia di aloe, e segnando sopra il sopracciglio sinistro una linea verticale; Nala ripeté: "Kijani usafi! Il verde della purezza!"
    "Verde purezza!" esclamarono in coro le leonesse.
    "Nyeusi nguvu!" continuò Rafiki, prendendo della terra bruciata, e segnando il centro della fronte di Nala con una linea verticale; lei ripeté: "Nyesu nguvu! Il nero del vigore!"
    "Nero vigore!" esclamarono in coro le leonesse.
    Per ultimo, Rafiki ruppe il frutto di mango usato per il battesimo: l'aria si fece solenne, mentre lo sciamano segnava il sopracciglio destro. "Nyekundu ujasiri!" Nala ripeté: "Nyekundu ujasiri! Il rosso del coraggio!"
    "Rosso del coraggio!" esclamarono le leonesse, e poi sprofondarono in un nuovo inchino.
    A quel punto, Rafiki scosse con forza il suo bastone, danzando forsennatamente. "Hiyo yako, nitakuongozeni milele!" Le leonesse ripeterono in coro.
    Traducendo si direbbe:

    "Che la tua volontà immortale ti guidi!"


    Nala chinò la testa, e si voltò a guardare tutte le leonesse che insieme le auguravano buona fortuna.
    "Madre, sorelle, amici. Grazie di tutto!"
    "Sii prudente, cara!" mormorò Sarafina, abbracciando la figlia per l'ultima volta.
    "Non temere, lo sarò!"
    E con un balzo, la giovane si mise in marcia, correndo verso nord; Nyota e le sue compagne, finito il loro dovere, si diressero verso la Rupe dei Re. Solo Sarabi e Sarafina, rimasero a guardarla correre, finché l'erba alta la sottrasse ai loro occhi.
    "Se la caverà!" Disse Sarabi. "Vedrai."

    Tornando verso la Rupe, le due ebbero una mezza sorpresa.
    Si trattava di Zira, probabilmente attirata dai richiami delle leonesse; un ghigno sadico le attraversava il muso. "Allora, la bamboccetta ha deciso di partire prima del previsto, eh?"
    Sarabi e Sarafina non la degnarono della loro attenzione: Zira sembrò turabata. "Che c'è, non vi va di parlare?" Silenzio.
    "Eddai, non vale la pena di buttarsi giù di corda, solo per..." Non poté finire la frase, perché Sarabi le balzò sopra, bloccandola con un artiglio alla gola. Zira perse tutta la sua ferocia, sotto lo sguardo della regina.
    "Solo per? E' tutto, Zira, ma cosa ne puoi capire tu?"
    "Se qualcuno deve buttarsi giù di corda sei tu!" disse Sarafina, squadrandola con occhi di ghiaccio. "Hai fatto cose orribili, perfino nei confronti di Scar!"
    "Non è vero!" sibilò rabbiosamente Zira. "Io non potrei mai tradire il mio Re! Lui è tutto per me!"
    "Sai," cominciò Sarabi, serrando un po' di più la presa, "se non fosse per il fatto che aspetti dei cuccioli da un altro leone potrei crederti!"
    Gli occhi di Zira si sgranarono. "C-cosa?..."
    "Non fingere di non capire: hai giurato che avresti portato l'erede di Scar, tu sola!"
    "E dato che Nuka si è rivelata una delusione per lui," proseguì Sarafina, girando intorno alle due, "hai pensato di provare con un vagabondo. Un certo Gaori, se non sbaglio..."
    "Zitta!" esclamò Zira, ma l'artiglio di Sarabi, penetrato abbastanza da farla sanguinare, le smorzò le parole in bocca. "Sei disgustosa! Pur di mantenere i favori di Scar sei disposta a tanto! Abbiamo mantenuto il segreto perché non siamo crudeli come te, ma bada bene di rigare diritto d'ora in poi, altrimenti" aggiunse Sarabi, solleticandole il mento con aria minacciosa, "Ti faremo rimpiangere di essere venuta al mondo, Zira. Puoi contarci!"
    Con aria solenne, lasciò che Zira si rialzasse, e che tornasse alla Rupe dei Re.

    Sarabi e Sarafina rimasero ferme e in silenzio per cinque minuti buoni, prima di fare ritorno, e per allora, il cielo si era già fatto buio.
    "Spero solo che riesca a trovare qualcuno che ci aiuti" pensava Sarabi, "o per noi tutti sarà la fine: ora il nostro destino grava tutto sulle sue spalle, e davanti a lei si sono aperte infinite possibilità, tante di successo, quante di fallimento. In quanto a noi..." con uno sguardo, fisso le stelle, i Grandi Re del Passato. "... non ci rimano altro che aspettare..."


    "E sperare."

    FINE DELLA PRIMA PARTE


    E per ora è tutto, siete pregati di lasciare qui i vostri commenti, e di pazientare, perché la seconda parte, sarà qualcosa di speciale, che nessuno si aspetta.

    Edited by Gaoh - 9/2/2013, 21:13
     
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