Sora il leoncino bianco

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  1. «vîrã»
     
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    CAPITOLO 14

    Quella splendida mattina, il sole sorrideva ai cuccioli, innocui come angeli, e l'ombra oscurava i seguaci di Scar, freddi come l'oscurità della notte.
    I cuccioli, stavano già giocando a nascondino, come al solito pieni di allegria. Quell'allegria che solamente delle piccole creature così indifese potevano provare.
    Il piacevole fruscio delle foglie, accompagnava le loro gioiose risate, seguite dal rumore dell'erba che calpestavano con tenerezza e massima velocità, riempiendo di suoni piacevoli, la vasta Savana. Le leonesse rimpiangevano di non poter più avere la loro età e di non svagarsi più come un tempo, anche se ogni volta che sentivano le risate dei leoncini, il loro muso si trasformava in un luminoso sorriso.
    Azra, era sdraiata in un piccolo angolo della grotta, per riflettere. <<e se fosse sbagliato quel che sto facendo...? Infondo sarebbe crudele uccidere una gran Re, come quello delle Terre del Branco...>> Continuava a pensare. Ma un'altra voce le continuava a dire che quel che stava facendo era giusto. Perchè Sora doveva essere solamente suo.
    Il corpo esile e agile della leonessa, con tutta la sua maestosità, si alzò dal freddo terreno e le robuste zampe di Azra, avanzavano verso l'uscita a passo lento, come se esse non avessero più forza per reggere il corpo.
    Appena il primo raggio di sole colpì il naso di Azra, essa fece un piccolo sorriso, come per ricambiare il saluto di esso. Nel frattempo, con le sue orecchie, ascoltava piacevolmente i suoni della savana, che le carezzavano.
    Ma d'un tratto, i comuni rumori di quella grande distesa d'erba, furono interrotti da delle dolci risate. Quelle non erano le amare risate delle iene. Rispetto a quelle di esse, quelle erano dolci, innocue, allegre...
    Per qualche secondo, la leonessa rabbrividì, osservando dolcemente il suo ventre.
    Non vedeva l'ora di poter veder nascere il suo piccolo e vederlo crescere in piena salute. Solamente l'idea di veder piangere una creatura così dolce, le spezzava il cuore, come se qualcosa di maledettamente appuntito le avesse trafitto il petto.
    Decise di andare in direzione delle risate e quando vide la scena, fu un miracolo che non scoppiò a piangere dalla gioia e dall'emozione.
    Tanti cuccioli che si rincorrevano a vicenda, che si facevano le smorfie, scherzando e senza smettere di ridere.
    D'un tratto, il suo sguardò finì su un cucciolo dal manto bianco con un folto ciuffo appuntito sulla testa. Lo osservò con la massima attenzione. Ogni suo movimento era analizzato da Azra, come se stesse per balzare addosso a una preda.
    Ormai non aveva più dubbi. Era certa che doveva essere il cucciolo di Shari e Sora...
    In quel momento pensava solamente all'errore che avrebbe commesso. Uccidere la madre di un cucciolo, avrebbe spezzato il piccolo curicino di esso... Se avesse ucciso Shari, quel piccolo leoncino allegro, si sarebbe spento...La sua innocua luce sarebbe sparita insieme alla sua gioia di vivere. Sarebbe diventato un leoncino solitario con l'animo freddo come la grotta in cui viveva. No, non poteva fare una cosa del genere. Erano solamente due le opzioni: Uccidere Shari e il suo cucciolo oppure essere uccisi da Scar per tradimento.
    Si sentiva in trappola. Era come circondata da alte fiamme impossibili da saltare. Ovunque fosse andata, avrebbe provato dolore.

    Nel frattempo, nelle Terre di Nessuno, Sora guardava ansioso le Terre del Branco.
    Voleva vedere ad ogni costo il suo cucciolo. Non riusciva a pensare ad altro. Solamente al suo cucciolo e ad Azra.
    Cominciava a pensare che avesse scoperto cosa era successo e che fosse scappata.
    In effetti era da un po' che non la vedeva e si stava preoccupando seriamente.
    D'un tratto, sentì il cuore smettere di battere. Era arrivato Giza, allarmante, con i suoi occhi azzurri che in quel momento sembravano come disperati.
    Il leone scuro si sentì trafiggere il cuore. Aveva paura per quel che gli avrebbe detto l'amico. Finalmente Giza iniziò a parlare, dopo essersi ripreso dalla furiosa corsa.
    -Azra è andata con un leone color rossastro dalla criniera nera! Ho sentito che voleva aiutare quel leone, per uccidere Shari!-.
    Sora si sentì mordere la gola. Non aveva più forze. Si stava complicando la vita da solo. Voleva sistemare quella situazione ad ogni costo. Avrebbe fatto qualcosa. Avrebbe sistemato tutto. Tutto sarebbe tornato normale...
    -S-sai dov'è Azra...?-.
    -E' vicino alla Pozza dell'acqua o da quelle parti, più o meno...-.
    Giza non finì neanche di parlare, che il possente leone, deciso, incominciò a dirigersi verso il posto.
    Voleva parlare con Azra. Convincerla che le voleva ancora bene, anche se aveva ritrovato Shari, che si sarebbe perso lo stesso cura del loro cucciolo quando sarebbe nato. Conosceva bene quella leonessa, sapeva che lo avrebbe capito, In fondo le aveva sempre raccontato di quando amava Shari...
    Le zampe del leone a ogni movimento, cercavano di accellerare senza successo. Non riuscivano ad aumentare il ritmo anche se volevano. Il sole mattutino illuminava lo scuro pelo del leone, rendendolo di un soffice color caramello.

    -Caspita quanto sei debole!-.
    -Pfff!!! Senti chi parla!-.
    -Ma non farmi ridere dai!-.
    -Magari rido io!-.
    Jax, il cucciolo di Lottie e la sua amica Zira,come al solito giocavano fra i geyser, che emanavano sempre quello strano fumo color verde acido che illuminava l'enorme grotta, dove giacevano le leonesse assieme alle iene.
    I due leoncini continuavano a giocare alla lotta, siccome era quello che le avevano insegnato le proprie madri.
    Quando Zira atterrò Jax, incominciò a parlare di qualcosa che interessò anche l'amico.
    -Sai che Scar sta cercando un erede per quando salirà al trono?-.
    -Ma non prendermi in giro!-.
    Esclamò ironicamente, cercando di levarsi di dosso la leoncina dal manto beige.
    -Ha! Sei solamente geloso perchè sai che io sarò la prescelta!-.
    -Macchè! Non credo che sia interessato alla tua striscia e al tuo orecchio bucato!-.
    -Ehy non scherzare! Lo sai benissimo perchè me lo sono fatto!-.
    Disse con le lacrime agli occhi.
    Infatti, Jax era l'unico a conoscenza di quel che era successo alla leoncina, quando sua madre e suo padre furono morti.
    E anche se Zira era forte sia fisicamente che caratterialmente, preferiva non parlare al riguardo, siccome amava i suoi genitori.
    -Hihihi...Non preoccuparti...Anche perchè adesso vado a dire a Scar che sei cotta di lui!-.
    Il leoncino riuscì a togliersì Zira di dosso e a correre via, ma fu bloccato proprio da lei per la coda.
    -La smetti?! Non sono cotta di Scar!-.
    -Ah sì? E allora perchè quando passa, lo guardi sempre con gli occhi luccicanti, sperando che ti osservi?-.
    -E tu che ne sai?!-.
    -E' troppo bello vederti fare le brutte figure davanti a Scar!-.
    Jax scoppiò in una rumorosa risata, mentre per vendetta, Zira gli tirava l'orecchio, ringhiando.
    -Lo sai che sarei capace di strappartelo!-.
    -Come no!-.
    Disse, con un piccolo cenno di dolore, guardandola in modo da implorarla di lasciarlo.
    -Hihihi io sono troppo forte per te, pivellino!-.
    -Sì, certo!-.
    In quel momento, il leoncino dorato, afferrò con le zanne la zampa dell'amica, affondandole sempre di più nella carne di Zira e lei rispose con una forte zampata, con rabbia.
    -Mi hai fatto male!!! Io non ti ho strappato l'orecchio almeno! Invece tu cerchi di rompermi la zampa!-.
    -Stavo solamente scherzando!-.
    -Non ci crede nessuno!-.
    -Ma taci un po', vagabonda che non sei altro! Sei solo una stupida vagabonda come i tuoi genitori!-.
    Con furia, la leoncina dal manto beige, tirò fuori gli artigli e graffiò con violenza l'occhio del compagno di giochi, ormai diventato un nemico per lei. Anche se si era arrabbiata per un fatto stupido, non le andava che qualcuno insultasse i suoi amati genitori e fra un misto di rabbia e dolore, corse via, nascondendosi dietro a una roccia, piangendo.
    Nel frattempo, Jax si teneva l'occhio sanguinante, piangendo disperatamente. Non pensava che la sua amica potesse arrivare a un certo punto... Ma ormai era ovvio che non erano più amici anche se appartenevano allo stesso branco.
     
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  2. Simba (Cucciolo)
     
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    che dolci i cucciolini *.* li voglio coccolare, anzi voglio giocare con loro :3 XD molto bello il capitolo ^^ non c'è un minimo errore ma non ricordo di questo leoncino di nome Jax è un nuovo pg o me lo sono scordato io? XD cmq spero che posterai presto il seguito adoro sempre di più la tua ff ^^:)
     
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  3. «vîrã»
     
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    Jax è cennato alla fine del 13° capitolo^^
    Grazie mille Simba^^
     
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    Bravo Cacciatore

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    Finalmente hai postato, dopo un anno ma hai postato ^^
    Bel capitolo la parte che mi ha incuriosito di più è stata la fine, a quanto pare Jax e Zira da una lunga amicizia sono passati ad un antipatia reciproca, tutto in pochi secondi e per una sciocchezzuola
    Aspetto il seguito
     
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108 replies since 28/7/2012, 20:49   1591 views
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