Mashujaa wa zamani

prequel.. (o come si scrive..)

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    Arrivi nel branco


    Passò un mese, e il piccolo Tuhuma cresceva a vista d'occhio, irrobustendosi sempre più ogni giorno, ma la sua diffidenza non accennava a calare.
    La sua corporatura, nonostante fosse ancora arrotondata, a causa dello strato di grasso che tutti i cuccioli hanno a quell'età, era già ben delineata, gli anteriori ed i posteriori mostravano già una forte muscolatura, fuori dal comune, ma a fare impressione era il collo del cucciolo; grossi muscoli spesso guizzavano nervosi mentre Tuhuma osservava qualsiasi cosa, in oltre la sua soglia di attenzione era sempre molto elevata, notava qualsiasi cosa quasi sempre prima degli altri.
    Non si avvicinava mai a nessun leone del suo branco, rimaneva sempre in disparte, oppure in compagnia dei genitori, sempre silenzioso, finchè una sera, scorse un gruppo di lupi che lentamente stavano risalendo il pendìo della montagna.
    Velocemente il piccolo Tuhuma andò ad avvisare il padre, il quale ordinò a tutti i componenti del branco di nascondersi , tranne che ai leoni sentinella, coloro che solitamente lo accompagnavano a controllare il territorio, erano tutti dotati di forza e velocità fuori dal comune; ma la loro particolarità era un'altra.
    Quei leoni erano guerrieri, avrebbero combattuto fino alla morte per difendere il branco, e obbedivano ciecamente al loro re.
    I leoni si muovevano silenziosi, veloci, autentici fantasmi, la loro capacità di mimetizzarsi in qualsiasi ambiente nel quale si trovavano era sorprendente,e la loro tattica, in quel momento, era quella di accerchiare il branco invasore sui tre lati, lasciando loro lo strapiombo della montagna come via di fuga, dalla quale nessuno di loro sarebbe sopravvissuto se avesse cercato di fuggire in quella direzione, ovviamente finchè non avessero capito le loro intenzioni.
    Jormungr si muoveva fulmineo, le possenti zampe impattavano con la superficie irregolare, ripida e scagliosa della montagna senza fare il minimo rumore; vide che il branco era composto in tutto da nove individui, tre dei quali erano cuccioli, ed erano al centro della carovana, protetti dagli altri.
    Il leone grigio uscì fulmineo dal suo nascondigio, facendo trasalire il branco di lupi, che non si era accorto della presenza felina.
    -Chi siete e che volete!-
    Ringhiò Jormungr in tono minaccioso e autoritario, mentre gli altri leoni emergevano dai loro ripari circondando il gruppo di lupi sui tre lati.
    Il branco si parò di fronte ai cuccioli ringhiando ferocemente; le dentature messe in mostra lasciavano presagire solo ad uno spargimento imminente di sangue, poi qualcuno parlò.
    -Voi chi siete e che volete da noi!-
    Il leone grigio guardava severo i lupi sul sentiero, intanto gli altri leoni si stavano avvicinando minacciosamente, i muscoli tesi allo spasmo, le bocche semi aperte che facevano rimbombare il loro cupo ringhio, gli occhi completamente spalancati, avanzavano lentamente non in linea retta, ma zigzagando, le loro code si agitavano nervosamentee i loro musi erano quasi rasenti al terreno; sembravano guerrieri senza anima.
    Il terrore si stava impadronendo del branco di lupi, Jormungr se ne stava rendendo conto, e sapeva anche che le sentinelle non avrebbero mai attaccato senza un suo preciso ordine; nonostante tutto era altro che in quel momento lo aveva colpito.
    La sua attenzione era rivolta ai tre piccoli cuccioli tremanti nascosti dietro le zampe dei grandi, poi chiese in tono meno minaccioso ma sempre autoritario.
    -Voglio solo sapere che ci fate nei nostri territori.-
    Un lupo color bianco candido, col ventre blu chiaro e dalle sottili orecchie a punta rivolte all'indietro parlò.
    -Stiamo soltanto cercando un territorio dove poterci stabilire, non cerchiamo guai, lasciateci passare e noi non vi disturberemo.-
    Il leone grigio non riusciva a distogliere la sua attenzione dai tre cuccioli mentre ascoltava la lupa, erano visibilmente stanchi e impauriti, e poco nutriti a giudicare dalla sporgenza delle loro costole.
    -Da quanto tempo non fate un pasto come si deve? Il vostro aspetto non è dei migliori.-
    Una voce gracchiante interruppe il lupo che stava per parlare di nuovo.
    -Lasciateci passare subito!-
    Voltandosi di scatto e con un breve ringhio, la lupa zittì subito la componente del suo branco.
    -Aika, vuoi tacere una volta tanto? O devo morderti di nuovo?-
    Poi portando l'attenzione di nuovo al leone che torreggiava sopra di loro, continuò il discorso.
    -Io sono Jessy, e lui- indicando il lupo alla sua destra- E' James, il mio compagno, come detto prima, stiamo cercando un territorio per sopravvivere; siamo soltanto di passaggio, non sapevamo che questo fosse il vostro territorio, ce ne andremo così come siamo arrivati.-
    Jormungr abbandonò la posizione di dominio sopra al branco di lupi e saltò giù atterrando, dopo un saltodi dieci metri circa, di fronte alla coppia di lupi.
    All'impatto delle zampe col sentiero di pietra, i muscoli del leone vibrarono per attutire la caduta.
    Tutto il branco di lupi non potè ignorare il leone grigio, la sua possente muscolatura e la sua agilità erano un binomio fantastico, che unito alla terrificante dentatura ed agli artigli ricurvi ed affilati come rasoi, rendevano il leone un autentico guerriero apparentemente imbattibile.
    -Io mi chiamo Jormungr, e con la mia compagna Miremel, siamo i capibranco di questo territorio, visto che non avete intenzioni cattive e siete soltanto di passaggio, vi invito a trascorrere la notte qui al riparo con il mio branco, nella nostra grotta, deciderete poi quando andarvene, prima però, se ovviamente accetterete il mio invito, sarete rifocillati a dovere; mi pare che ne abbiate tutti quanti bisogno.-
    Gli altri leoni che poco prima erano in atteggiamento minaccioso, di sfida, si avvicinarono con calma al branco di lupi, ma con fare sempre guardingo.
    L'atmosfera si era rasserenata, ma i cuccioli del branco sembravano ancora terrorizzati.
    Jessy parlò brevemente col compagno James, il quale aveva la sua stessa livrea, differiva soltanto per la forma delle orecchie che erano tonde e per un ciuffo di peli che aveva sulla testa, a differenza di quelli della compagna che era bianco, il suo era blu.
    -Ti ringraziamo Jormungr, siamo onorati di accettare il tuo invito.-
    Il leone accennò un sorriso, e diede ordine ad un leone completamente nero e dagli occhi di ghiaccio della scorta, di andare ad avvisare il resto del branco dell'arrivo degli ospiti.
    I cuccioli di lupo rimasero a bocca aperta quando videro quel leone correre velocemente come una saetta verso la cima della montagna, dapprima seguendo il sentiero che la costeggiava, poi con una improvvisa deviazione, il leone stava salendo verticalmente verso la cima abbandonando il sentiero, arrampicandosi direttamente sulla ripida parete.
    Si muoveva con un'agilità straordinaria, sembrava che salisse gradini incavati nella dura roccia, ma esaminando più attentamente, si vedeva soltanto una lastra di dura pietra erosa dalle intemperie, non c'erano appigli visibili, il che rendeva straordinaria quell'impresa.
    Il gruppo iniziò a muoversi, i leoni in testa seguiti dai lupi, Jormungr era vicino ai capibranco e stava chiacchierando con loro.
    -Certo che questi leoni puzzano proprio,eh?-
    Jessy e James si fermarono di scatto e si voltarono verso la lupa dalla voce gracchiante; anche Jormungr si fermò.
    I capibranco non ebbero il tempo di dire nulla, il leone grigio aveva snudato gli artigli e con un agile balzo all'indietro, torcendosi in aria su se stesso,e passando sopra le teste di Jessy e James, si era portato di fronte alla lupa irriverente, che con un guaito, si era messa con le spalle appoggiate alla dura roccia, non aveva vie di fuga.
    L'espressione feroce del leone che le si stava avvicinado la terrorizzò, con gli occhi azzurri sgranati, Aika fissava impietrita il leone che avanzava verso di lei, a ogni passo gli artigli stridevano sulla roccia lasciando sottili solchi bianchi, un ringhio cupo fuoriusciva dalle fauci mentre il leone metteva in mostra la sua terrificante dentatura.
    Aika, la lupa rossa e bianca, ebbe un cedimento improvviso degli arti posteriori e si sedette incurvando la schiena, aveva una zampa anteriore sollevata, nel disperato tentativo di chiedere pietà, guaiva di terrore, il muso del leone era a non più di 5 centimetri dal suo.
    Gli altri leoni si pararono tra Jormungr e il branco di lupi, formando una barriera, in modo che nessun lupo avesse potuto interferire.
    Gli occhi del leone ridotti a due fessure non si staccavano per un attimo da quelli di Aika, improvvisamente il leone grigio spalancò gli occhi e le fauci si aprirono improvvisamente, avrebbero potuto mordere completamente tutta la testa della lupa e buona parte del collo, per poi chiudersi di scatto immediatamente, sfiorando appena il naso della lupa terrorizzata, la quale guaì dallo spavento.
    Con voce calma, ferma, profonda ma sempre infastidita, il leone grigio parlò.
    -Vedi, Aika, adesso tu puzzi molto più di noi leoni, te lo posso assicurare.-
    Tutti i lupi presenti rimasero a bocca aperta per la scena alla quale avevano appena assistito, poi seguirono con lo sguardo Jormungr.
    Detto ciò, il leone grigio si voltò tornando dai lupi capibranco, continuando la conversazione.
    Un cucciolo del branco dei lupi corse verso la coppia, passando tra le zampe del leone grigio come se nulla fosse, il suo colore azzurro ghiaccio lasciava intendere chiaramente di chi fosse il figlio.
    Jormungr sorrise, contento di non incutere poi tanta paura, almeno ad uno dei piccoli.
    -Mamma! Papà! Guardate! Aika se l'è fatta addosso!-
    Tutti risero a quell'escamazione, accentuata dalla voce acutissima del piccolo, tutti tranne Aika, che rimase a chiudere la fila per tutto il tragitto, distanziata dagli altri e in silenzio.
    Dopo circa un'ora di risalita raggiunsero il pianoro antistante alla grotta, dove tutti gli altri leoni stavano aspettando gli ospiti, nell'attesa era stato allestito un banchetto all'interno della caverna per rifocillare il branco di lupi, e furono preparati giacigli per la notte che da li a breve sarebbe sopraggiunta.
    Si stava alzando una brezza gelida, come tutte le sere, appena prima dell'imbrunire, e del resto, quasi sempre accadeva.



    con calma, vado avanti =) (forse troppa calma...) XD

    Edited by bau1200 - 7/8/2015, 04:43
     
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    Lol la lupa che ha detto una parola di troppo XD

    Bello, mi piace molto come al solito.
     
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    XD
    Aika è un pg di shu... XD non ho saputo resistere!!!

    impressioni kun?? dai, qualche commentino extra...
     
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    Muhuhahaha sei un baslardo allora XD

    Cmq te l'ho detto, mi piace ed è scritto bene per me

    Non c'è bisogno che aggiungo altro ^^
     
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    CITAZIONE (TTB-Kun @ 31/3/2012, 16:56) 
    Muhuhahaha sei un baslardo allora XD

    e allora no!!! XD
    cmq grazie kun =)
     
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  6. .:Kaizari:.
     
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    bel capitolo bau^^ ma...almeno per una volta potevi almeno far morire aika *-* mi hai illuso T_T
     
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    ahahahahahahahah provvederemo =)
     
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  8. .:Kaizari:.
     
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    mi raccomando una morte lenta e dolorosa u.u per tutte le volte che ci ha marcati...xD
     
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    senza erto dubbiamente !!! XD
     
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    Incontro tra branchi

    -Dunque- Jormungr stava parlando con i capibranco lupi -Come mai state vagando in cerca di un territorio? Non credo che il vostro sia un branco formatosi durante il percorso.-
    -Esattamente, avevamo un territorio nostro, ma abbiamo dovuto abbandonarlo, sono successe cose strane, noi siamo la squadra che di solito controllava i confini, tranne i cuccioli, Aika, che si è aggiunta a noi, e Jessy, la quale era distante dato che stava per dare alla luce il nostro cucciolo, Iorody.- Mentre parlava, James spostava lo sguardo sul figlio di Jormungr e Miremel, che se ne stavano in disparte in un angolo.
    I due branchi erano disposti in cerchio, attorno ad una strana pietra cristallina, la quale rilasciava un tenue bagliore che illuminava la caverna; i cuccioli erano incuriositi da quello strano oggetto.
    -Cosa è successo?- Chiese Miremel avvicinandosi agli altri.
    -Nessuno lo sa, eravamo in perlustrazione, e al nostro ritorno abbiamo trovato una strage; nessun segno di lotta, ma tutto il nostro branco era stato sterminato.-
    James aveva lo sguardo basso mentre parlava.
    -Come è possibile? Nessun segno di lotta?- Il leone grigio guardava con aria interrogativa il lupo.
    -Nessuno, nessuna ferita, niente caos, tutto era al proprio posto, è stato come se tutti avessero cessato di vivere improvvisamente.-
    -Ma che stranezza è mai questa?- Intervenne Miremel.
    -Nessuno di noi è mai riuscito a capire nulla di quello che può essere successo, perfino gli alberi, le piante, erano senza vita, proprio come se fossero stati prosciugati.- Jessy parlava atono, ma si leggeva chiaramente la tristezza nei suoi occhi.
    -Mamma! Che cosa è questa strana pietra? Sbrilluccica!-
    Iorody saltellava allegramente attorno a quello strano masso luminescente sfiorandolo di tanto in tanto con lievi zampate.
    -Non lo so, perche non te lo fai spiegare dai padroni di casa?-
    -Da quel leonone grande grande?-
    Jessy guardava amorevolmente il cucciolo mentre quest'ultimo si portava di fronte al leone grigio.
    -Leonone, mi spieghi cosa è quella pietra sbrilluccicosa?-
    Jormungr sorrise al cucciolo che lo stava fissando con aria interrogativa.
    -Sai che non lo so neanche io? La ha trovata per caso mio figlio, abbiamo scavato, ed eccola qui. E' utile qui dentro, al buio.-
    -Tuo figlio?- Esclamò sobbalzando sulle quattro zampe -Tu hai un figlio? E dov'è adesso?-
    -Si, ho un figlio, ed è qui con noi, vedi se riesci a trovarlo.-
    Jormungr sorrideva divertito, l'energia che aveva quel cucciolo di lupo, unita alla sua voce acutissima lo rendeva adorabile ai suoi occhi.
    -Ma certo che lo troverò! Il mio fiuto non sbaglia mai! Sono un ottimo segugio, io! Non c'è traccia che mi sfugga!!-
    Detto questo, il piccolo lupo azzurro partì alla ricerca del cucciolo nascosto.
    Sorrisero tutti nel vedere quel piccolo che scorrazzava a destra e a manca col muso radente al suolo in una ipotetica caccia, passando davanti a Tuhuma tre volte senza neanche vederlo.
    -Sento l'odore! È qui vicino!- esclamò avvicinandosi al branco riunito in cerchio -Ah no, Aika sei tu.. Mamma mia che puzza!-
    Tutto il branco esplose in una fragorosa risata mentre la lupa bianca e rossa borbottava qualcosa gracchiando in modo incomprensibile.
    Jormungr si rivolse a Miremel in modo appena percettibile.
    -Forse, se Tuhuma riesce ad avere un contatto con qualcuno che non conosce, magari riuscirà a vincere la sua diffidenza.-
    -Speriamo, anche se non credo.-
    -Già, ho dei seri dubbi anche io.-
    Intanto il piccolo Iorody si era portato su una sporgenza leggermente sopraelevata quando intravide la sagoma di un cucciolo di leone nascosto dall'ombra.
    Senza pensarci due volte, balzò verso il cucciolo, ma quest'ultimo all'ultimo momento scartò di lato facendo atterrare pesantemente il piccolo lupetto a terra.
    Guaendo di dolore, il piccolo corse zoppicando verso la madre, la quale lo abbracciò dolcemente.
    Tuhuma si avvicinò alla madre e le si sedette vicino, osservando il piccolo che si lamentava per il dolore; l'atterraggio scomposto sulla dura roccia gli aveva procurato una lussazione ad una zampa anteriore.
    -Io non ho fatto nulla, mi sono solo levato.-
    Il piccolo leone stava guardando la madre con espressione triste, consapevole dell' incidente.
    -Lo so, tranquillo, è stato un incidente, va a chiamare Sender o Vervada, dovrebbero essere qui attorno.-
    Tuhuma si alzò e si avvicinò al piccolo Iorody, vide la sua zampina inerme in una posizione innaturale, mentre il piccolo lupo azzurro piangeva per il dolore.
    -Non preoccuparti, vado a chiamare le guaritrici, tra poco starai bene.-
    Detto questo il piccolo leone si voltò e corse attraverso il corridoio verso l'uscita della grotta alla ricerca delle leonesse guaritrici.
    Le trovò poco distanti dall'ingresso della caverna, spiegò loro il problema e si avviarono verso il rifugio.
    Jormungr e Miremel si guardarono sorpresi.
    -Ho capito bene? Nostro figlio ha rivolto parola a.. quel cucciolo?-
    I due genitori si guardarono con aria stupita, increduli alla scena appena vista.
    -Già, sembrerebbe proprio così..-
    In quell'istante fecero il loro ingresso nella grotta le leonesse guaritrici precedute dal piccolo leone, il quale andò immediatamente dal piccolo lupo azzurro che ancora era tra le zampe della madre.
    Sender e Vervada si avvicinarono al cucciolo mentre Jessy le guardava preoccupata.
    Gli occhi nocciola della leonessa si posarono immadiatamente sull'arto di Iorody, notando l'innaturale posizione, esaminarono il cucciolo rapidamente e poi incontrarono quelli della madre,silenziosamente preoccupata.
    -Sta tranquilla, non è nulla di che, ci serve solo qualche minuto per organizzarci, tutto qui.-
    James si fece avanti in quel momento avvicinandosi alla famiglia.
    -Non vi conosco, e di certo non vi farò avvicinare a mio figlio.-
    Fu Tuhuma a parlare, tra l'incredulità generale del branco felino.
    -Loro sono Sender e Vervada, sono le guaritrici più abili di tutte le lande conosciute fino ad ora.-
    -Oddio, nostro figlio è impazzito.-
    Miremel stava guardando il suo piccolo con gli occhi sgranati.
    James stava guardando con attenzione le leonesse, perfettamente identiche, differenti soltanto per il colore degli occhi, poi una di loro si voltò ed usci a passo svelto dalla grotta, per rientrarvi poco dopo con una radice tra le fauci, e si andò a parare di fronte al piccolo lupo gemente di dolore.
    -Cucciolo, ascolta, adesso prendi questa radice, riesce a far passare qualsiasi tipo di dolore e in pochissimo tempo, però è molto dura, devi mordere con forza.-
    Il piccolo Iorody aveva il muso rigato dalle lacrime e singhiozzava di dolore, osservò per qualche istante la leonessa dagli occhi glaciali che aveva di fronte, poi lentamente afferrò quella strana radice, sentiva uno strano odore dolciastro e un gusto sgradevolmente amaro in bocca; mordicchiò per qualche istante quella strana cosa, era molto resistante al morso, ma sentiva che i denti affondavano nello strano legno amaro.
    -Piccolo, devi mordere con forza, altrimenti non succede nulla.-
    Appena il cucciolo morse con forza lo strano legno, Vervada trattenne il cucciolo per i fianchi mentre Sender afferrò con le fauci il piccolo arto del lupetto azzurro facendogli fare un movimento circolare.
    Tutto si svolse in una frazione di secondo, nessuno riuscì a rendersi conto della manovra.
    Con un sonoro scrocchio, l'arto di Iorody tornò nella propria sede facendo urlare di dolore il cucciolo, il quale morse istintivamente con forza quella radice, la quale aveva l'unico scopo di non far frantumare la dentatura del piccolo, causata della contrazione improvvisa dei muscoli delle mascelle.
    -Problema risolto, vero sorella?-
    Vervada guardava compiaciuta la sorella.
    La maestria che avevano le due sorelle nel trattare qualsiasi ferita, o altro, era da manuale.
    Sender accennò un lieve sorriso nei confronti dell'altra leonessa, poi lentamente si avviarono verso l'uscita della caverna lasciando tutti a bocca aperta, tutti tranne il piccolo lupetto azzurro che stava piangendo.
    Tuhuma si avvicinò al piccolo Iorody.
    -Prova a camminare, vedrai che adesso ci riuscirai, anche se ti farà ancora un po male.-
    Il lupetto non degnò minimamente il cucciolo di leone, continuando nel suo pianto tra le zampe della madre ancora esterrefatta, e sentendosi ignorato, Tuhuma andò di nuovo a nascondersi nella penombra del suo nascondiglio.


    Edited by bau1200 - 7/8/2015, 04:44
     
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  11. .:Kaizari:.
     
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    bel capitolo bau^^ ecco come si spiega la forte amicizia tra Iorody e Tuhuma xD continua presto^^
     
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    già =) nel prossimo si capirà qualcosina in piu tra quei due =) e credo anche in altri he devo ancora scrivere =)
    idee ne ho tante, devo solo organizzarle in modo sensato =)
     
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    Iorody mi ricorda qualcosa dell' altra ff, sono una frana coi nomi e non li ricordo D: sopratutto se sono così strani
    ci sono altri pg che dovrei già conoscere dall' altra ff ma che sono troppo ritrdato da ricordare? XD

    cmq quello che è successo al branco di lupi è quello che facevano quei demoni nell' altra ff ovviamente
     
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    esattamente kun, iorody, tuhuma, sono i pg dell'altra FF, le due guardie reali, tuhuma sarebbe poi il padre di Uranus..
    è normale che non li ricordi, è passato un bel po di tempo dalla pubblicazione di Kujamini =)

    più avanti cmq ci sarà un capitolo dedicato all'evento, che spiega un po di cosette =)
     
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    Lampi all'orizzonte


    La sera si stava avvicinando velocemente e un forte vento gelido si era levato abbattendosi sulla montagna dalla cima innevata.
    Il branco di leoni e lupi era al riparo all'interno della grande caverna illuminata fievolmente da quello strano cristallo, la temperatura mite rendeva piacevole il dimorarvi.
    Tutti stavano oziando nell'attesa del nuovo giorno, ma era ancora presto per dormire, e a piccoli gruppi parlavano tra di loro, Tuhuma era sempre in disparte, nascosto nell'ombra del suo nascondiglio, che osservava la scena.
    Incerto sui suoi passi, ancora con la zampa dolorante, il piccolo lupo azzurro si avvicinò al cucciolo di leone.
    -Grazie per essere andato a chiamare le guaritrici oggi.-
    -Figurati..- Rispose il piccolo leone con lo sguardo perso nel vuoto.
    Passarono lunghi attimi di silenzio durante i quali nessuno dei due riusciva a trovare un argomento di conversazione, i due erano accucciati uno di fronte all'altro in silenzio, ogni tanto si lanciavano un'occhiata ma nulla di più.
    Miremel e Jessy nel frattempo stavano guardando i due cuccioli e parlottavano tra loro.
    -Sai, è davvero strano che oggi mio figlio abbia parlato così con tuo figlio, di solito non parla con nessuno.-
    -Come con nessuno?-
    -Si, non parla mai, è sempre in disparte, pensa che era diffidente anche con noi quando è nato.-
    -Davvero? Ma che strano.-
    -Si, e non è stato facile riuscire a farlo essere meno diffidente anche col branco.-
    -Ha subìto qualche trauma? Non è normale una cosa del genere.-
    -No, all'inizio credevamo che fosse una fattore di "imprinting", vedi, ho avuto molti problemi durante il parto, e se non ci fosero state Sender e Vervada, nessuno di noi due adesso sarebbe vivo, invece no, era solo diffidenza verso il prossimo.-
    -Che strano..-
    Jessy osservava incuriosita il piccolo leone seminascosto.
    -Pensa che Jormungr per riuscire a stabilire un contatto col piccolo ha dovuto fare quasi i salti mortali!-
    A quell'esclamazione di Miremel, Jessy esplose in una fragorosa risata che catturò l'attenzione di tutti.
    -Volete fare silenzio? Sto riposando!-
    Una voce gracchiante si levò da un angolo della grotta, e tutti quanti portarono l'attenzione sulla lupa bianca e rossa sdraiata in disparte, per poi ignorarla.
    Miremel si rivolse sottovoce alla lupa bianca e azzurra di fianco a lei.
    -Quanto la odio quella! È insopportabile! Ma dove la avete trovata? A giudicare dalla sua acidità nel rivolgersi agli altri, direi in un limone!-
    Jessy sorrise.
    -E tu non immagini quante volte è già stata morsa per la sua insolenza, è più forte di lei, proprio non riesce a tenere a freno la lingua, anche oggi, quando ci avete visti arrivare,è riuscita a fare andare su tutte le furie il tuo compagno.-
    -Non credere, Jormungr ha una pazienza infinita, avrà soltanto voluto darle una lezione di rispetto; su quello non transige.-
    -Beh, lezione che non servirà a nulla credo.-
    Un leggero fruscio si udì alle loro spalle e sottovoce qualcuno commentò.
    -Al massimo, ne riceverà un'altra, ma credo di aver ottenuto qualcosa oggi.-
    Il fiero leone grigio si era avvicinato silenziosamente al duo.
    -Oh, eccoti; da quanto è che stai origliando?-
    La coppia di leoni si sorrise.
    -Da adesso, ero fuori a controllare il tempo, non promette nulla di buono, credo che verrà a nevicare di qui a poco, quindi credo che il vostro soggiorno presso la nostra grotta, Jessy, si prolungherà di un bel po.-
    -Ti ringrazio Jormungr, ma non vorremmo gravare sulle vostre riserve, ce ne andremo il prima possibile, e poi cacciare con questo tempo credo proprio che non sia possibile.-
    Il leone sorrise, lasciando con un'espressione piena di curiosità la lupa che continuava a fissarlo.
    -Vedi, non sempre è necessario cacciare per sfamarsi, è una delle molte cose strane di questa grotta.-
    Jessy rimase stupita a tali parole, mentre continuava a guardare il leone che in quel momento si stava sedendo di fronte a loro.
    -Qui cresce una strana varietà di funghi, sono insapore, ma nonostante questo, danno il nutrimento necessario a sopravvivere per molto tempo; ci è già successo di rimanere rinchiusi qui per parecchi giorni in passato, sai? E la cosa altrettanto strana è che quei funghi non si moltiplicano mai, il loro numero non cambia, e quando li consumiamo, il giorno successivo li ritroviamo tali e quali.-
    -Che stranezza.-
    In quel momento un forte scossone fece tremare la motagna e tutti sobbalzarono improvvisamente; la tensione era palpabile in quell'attimo.
    -Che succede?-
    James si era avvicinato in gran fretta al leone grigo.
    -Non lo so, è stata una scossa di terremoto, non è mai successo prima d'ora.-
    Jormungr stava ispezionando la volta della grotta in cerca di eventuali segni di cedimento.
    -Non possiamo uscire adesso, fuori c'è una tormenta, i cuccioli non sopravviverebbero, e probabilmente neppure noi, comunque, sembra che il soffitto regga.-
    Le espressioni preoccupate dei quattro capibranco scrutavano incessantemente l'ambiente circostante in cerca di eventuali crepe, o segnali di pericolo.
    In quel momento si udirono dei passi nel corridoio che portava all'esterno, poco dopo comparvero le leonesse guaritrici, Sender zoppicava leggermente.
    -Siamo state sorprese dalla tormenta come due allocche!-
    La solita voce gracchiante fece la sua ricomparsa.
    -Come due leoni semmai.-
    Un cupo ringhio riecheggiò nella caverna e Aika si rannicchiò in un angolo.
    -Scusa...-
    Jessy e James si guardarono sbigottiti.
    -Ha chiesto scusa? Ho sentito bene?-
    Miremel guardò compiaciuta il compagno.
    -Ve lo ho detto, Jormungr riuscirebbe in imprese impossibili a tutti.-
    Il leone grigio si avvicinò a Vervada.
    -Che cosa le è successo?-indicando la sorella che nel mentre si era accasciata pesantemente a terra.
    -E scivolata durante la scossa, ed è finita con una zampa in un fosso;l'arto non è rotto, ma ci è andata davvero vicino.-
    Detto questo, la leonessa si voltò trotterellando verso l'uscita della grotta.
    -Aiutatela a scaldarsi un pochino, io vado a prendere un po di ghiaccio per la sua zampa.-
    La sera ormai era arrivata, i due branchi si erano sfamati con quegli stani funghi e la stanchezza iniziava a farsi sentire; lentamente uno ad uno, leoni e lupi scivolarono nel sonno.
    Gli unici a non addormentarsi furono i due cuccioli.
    -Senti, ma perche non parli mai tu?-
    Il piccolo leone alzò leggermente lo sguardo verso il piccolo lupo azzurro che aveva di fronte.
    -Perche non ho nulla da dire, tutto qui.-
    -E stai sempre qui nascosto?-
    -Non sempre, ma spesso; non ho quasi mai nulla da fare.-
    -Non giochi mai?-
    -No, o quasi mai, mio padre è sempre in giro, a controllare i confini.-
    -Ma con gli altri cuccioli?-
    -No, non mi fido di loro.-
    -E di me ti fidi?-
    Ci fu un attimo di silenzio tra i due, lo sguardo del piccolo leone si spostava di continuo sulla livrea azzurra del piccolo lupo.
    -Diciamo che.. mi sei simpatico, ecco.-
    Iorody si mise seduto ed un'espressione compiaciuta gli comparve sul piccolo muso.
    -Beh, grazie, di solito tutti mi prendono in giro per la mia voce, dicono che è assordante.-
    Effettivamente quella particolarità aveva colpito Tuhuma, il piccolo di fronte a lui aveva una voce davvero acuta.
    -Io non ci faccio caso.-
    -Senti, facciamo qualcosa, dai! Uno scherzetto ad Aika!-
    -Cosa?-
    -E che ne so io! Sta dormendo! Andiamo!-
    Seppur riluttante, Tuhuma si alzò e seguì il piccolo lupo che lo stava precedendo, puntando dritto verso la lupa che dormiva in un angolo della grotta ignara di quello che le sarebbe capitato da li a poco.
    Molto lentamente il piccolo lupo si avvicinò alla sua ignara vittima, e quando fu a non più di dieci centimetri dalla sua testa, guardò il leoncino che lo stava fissando con aria interrogativa; sorrise e in quell'istante gridò quanto più forte poteva nell'orecchio della sua vittima.
    -BU!!!-
    L'urlo fu incredibilmente potente ed acuto, Aika sobbalzò dal terrore e cadde di schianto a terra sbattendo violentemente il capo.
    Tutti quanti sobbalzarono spaventati, ma la lupa bianca e rossa sembrava in preda ad un'autentico attacco di panico; non riusciva ad alzarsi e le sue zampe si muovevano totalmente fuori controllo, urlava frasi senza senso.
    -IORODY!!!!!!!!!!!!!!!-
    La voce di James riecheggiò nella grotta mentre il cucciolo si voltò spaventato verso il padre.
    -Quante volte ti devo dire di finirla con questa storia! Sarai contento adesso, ci hai svegliati tutti!-
    Il piccolo lupo abbassò le orecchie e con la coda tra le zampe andò ad accucciarsi in un angolo isolato.
    -Domani facciamo i conti io e te! Adesso dormi!-
    Poi James si rivolse ai capibranco dei leoni.
    -Vi prego di scusarlo, ma è incorreggibile, nonostante gli sia già stato detto più volte, lui continua.-
    Jormungr stava quardando la scena sorpreso che il figlio stesse seguendo il piccolo lupo azzurro.
    -Non ti preoccupare, forse è un bene che lo abbia fatto.-
    Disse indicando il figlio che ancora stava osservando la scena intimorito.
    Nel mentre Aika era sempre terrorizzata e ansimante, gli occhi vitrei lo stavano chiaramente a dimostrare.
    In quel momento ci fu un'altra scossa di terremoto, più violenta della precedente, e tutti sobbalzarono nuovamente.
    -Che sta succedendo? C'è qualcosa di strano qui, non è mai successa una cosa simile prima d'ora.-
    Miremel si guardava tutt'attorno, preoccupata per gli eventi che si stavano succedendo.
    Jormungr nel mentre stava di nuovo ispezionando la volta della caverna, mentre James stava percorrendo il corridoio che portava verso l'esterno, anch'egli alla ricerca di eventuali segni di cedimento; poi fece ritorno.
    -Notato qualcosa di insolito?-
    -No, la galleria non ha crepe, ma fuori non sono riuscito a vedere nulla, la tormenta è impressionante.-
    -Per fortuna anche la volta ha retto, non ci sono crepe, ma dovremmo stare attenti ugualmente.-
    -Già, ma fuori non sopravviveremmo lo stesso, la visuale è zero, non si vede assolutamente nulla, anzi, credo che domani non riusciremo neppure ad uscire; l'ingresso e già quasi totalmente ostruito ormai dalla neve.-
    La preoccupazione dei branchi era grande, quelle scosse di terremoto erano troppo strane, insolite in quella zona.
    -Beh, direi che è inutile ora continuare a preoccuparci, abbiamo poco da fare, vedremo domani, dobbiamo aspettare che la tormenta fuori smetta.-
    Nonostante tutti avessero capito che Jormungr avesse ragione, nessuno riuscì a chiudere occhio quella notte.


    Edited by bau1200 - 7/8/2015, 04:45
     
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