Mashujaa wa zamani

prequel.. (o come si scrive..)

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  1. bau1200 (Sarydor)
     
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    Uno spiacevole incontro




    Tuhuma camminava lento, seguendo il passo del piccolo Beroam che si trovava al centro della carovana, e dall'altra parte vi era Sender.
    Avanzavano lenti ma non se la sentiva di incitare il giovane lupo a correre o fare più veloce.
    Capiva il suo stato d'animo e come poteva sentirsi in quel frangente.
    La temperatura torrida alterava la vista, facendo sembrare sfocato il paesaggio in lontananza.
    Riuscì appena in tempo a vedere un bagliore violaceo arrivare alle loro spalle.
    Istintivamente diede uno spintone a Beroam, il quale andò a finire addosso a Sender.
    Quella saetta colpì in pieno la schiena del giovane leone guerriero, bruciandogli istantaneamente la pelliccia e squarciandogli la pelle.
    Tuhuma cadde a terra sbattendo in preda a un dolore lancinante e sbattendo con violenza il muso su un sasso, mentre la leonessa e l'amico lupo lo guardavano terrorizzati.
    -Finalmente ci si incontra.-
    La voce atona, gelida, innaturale di Berial echeggiò vibrando nell'aria.
    Sender e Beroam si guardarono attorno spaventati senza riuscire ad individuare nessuno, poi improvvisamente, dal terreno si formò uno spesso banco di nebbia grigia che cominciò a vorticare furiosamente come se al suo interno ci fosse una tempesta.
    Mutò poi di colore, prendendo toni di rosso, finchè non si materializzò al suo interno un leone.
    La criniera rossa si muoveva ondeggiando come mossa dal vento, mentre il suo corpo cremisi sembrava fatto di fluida lava.
    Il demone guardò il giovane leone a terra, poi volse lo sguardo verso la leonessa e il giovane lupo, cominciando ad avvicinarsi a loro.
    Sulla sua fronte luccicò una piccola gemma e poi si formò una sfera luminosa pulsante.
    -Dunque, tu saresti il tanto temuto combattente, colui dal quale dovrei riguardarmi?-
    Disse a Tuhuma con voce gelida mentre si avvicinava agli altri due; il piccolo lupo e la leonessa lo guardavano impietrito.
    La sfera pulsante si spostò lentamente di fianco al demone rosso, il quale torreggiava su di loro.
    -Mi chiedo come mai Shruykan e Utrax abbiano così tanto timore di te-
    Berial guardava intensamente e con lo sguardo carico di odio sia Beroam sia Sender, proprio di fronte a lui a una decina di metri di distanza.
    Senza nessun preavviso, la sfera schizzò verso di loro, ma Beroam riuscì in una frazione di secondo a spostare Sender con uno spintone, facendola cadere di lato e lui riuscì a ritrarsi quel tanto che bastava per non essere colpito.
    Il bolo di energia andò a impattare contro un piccolo albero secco alle spalle dei due, spezzandolo di netto.
    -Questa volta ti è andata bene, ma riuscirai a scansarti anche dalla prossima?-
    Sender riuscì a rialzarsi quasi subito, imitata dal giovanissimo lupo che guardava terrorizzato quel demone.
    -Lasciali.. stare..-
    Disse con un filo di voce Tuhuma digrignando i denti mentre cercava di rialzarsi; ad ogni movimento la grande ferita sulla sua schiena urlava di dolore, mentre il manto era sempre più inzuppato dal suo stesso sangue e il terriccio arso dal sole, iniziava avidamente ad assorbire quello che stava cadendo a terra.
    Il demone si volse verso di lui, guardandolo con un'espressione minacciosa.
    -Non avere fretta, dopo mi dedicherò anche a te, ma prima credo sia giusto omaggiare i tuoi amici, non ti pare?-
    Una seconda sfera pulsante si generò scagliandosi immediatamente contro la leonessa, la quale era completamente impietrita dal terrore e venne colpita su una zampa anteriore, spezzandogliela con uno schiocco secco.
    Sender urlò di dolore, accasciandosi a terra sul duro sentiero, guardandosi con occhi vitrei la zampa spezzata e piegata al contrario.
    -Maledetto...-
    Ringhiò il giovane leone mentre assumeva una posizione di difesa nonostante la sua vista si stesse annebbiando;
    aveva perso già moltissimo sangue che gli stava gocciolando dal ventre e persino le sue zampe ne erano intrise.
    -Non maledetto.-
    Rispose atono il demone dopo essersi voltato per poi camminare lento verso di lui.
    -Per troppo tempo sono stato confinato in un mondo non mio, per troppo tempo mi è stato impedito di poter uscire da quel mondo; adesso sono qui per far nascere di nuovo il mio impero!-
    Esclamò fino a ruggire.
    -E tu vorresti impedirmelo?-
    Gli disse mentre si sedeva a terra sull'erba ormai secca, arsa dal sole, inclinando leggermente il capo su un lato, canzonandolo.
    -Tu che segui tutto quello che ti dice Rasur, come se fosse il migliore degli insegnanti? Il più saggio dei demoni?-
    Berial si rialzò, cominciando a spostarsi lentamente, come se fosse certo di essere invincibile.
    -Quanto sei ingenuo.-
    Disse il demone sedendosi di nuovo di fronte al giovane leone, osservando distrattamente quello che aveva attorno, per poi tornare a fissare Tuhuma.
    -Ma vediamo, per caso il tuo grande e saggio maestro ti ha detto quanti demoni ha cercato di uccidere, per poter diventare quello che io sono adesso?-
    Tuhuma gli ringhiò contro.
    -Altri come te! E mi dispiace che non ci sia riuscito!-
    Berial rise mentre si rialzava voltandosi un'altra volta, avvicinandosi poi alla leonessa, con passi lenti e cadenzati.
    -Un vero peccato, non trovi?-
    Nel mentre colpì con una zampata l'arto fratturato di Sender, la quale urlò di dolore, contorcendosi a terra.
    -Ti ho detto di lasciarli stare!-
    Ruggì Tuhuma lanciandosi contro al demone, il quale si volse con una rapidità incredibile e bloccò a terra il giovane leone, mettendogli una zampa sul collo.
    -Dovrai fare molto più allenamento se vuoi davvero battermi.-
    Avvicinò il suo muso a quello di Tuhuma mentre il giovane cercava di divincolarsi, ma le forze gli stavano venendo meno, ormai vedeva solo un'ombra di fronte a se.
    “Perchè.. perchè non ci riesco..”
    Pensò tra se il giovane leone, mentre la forza che lo inchiodava a terra aumentava sempre più, fino a fargli mancare il respiro, facendolo rantolare; la forza con la quale il demone rosso lo schiacciava a terra continuava ad aumentare e ben presto il giovane leone non riuscì più a respirare.
    -Permettimi di lasciarti un ricordo di questo incontro.-
    Il demone lo guardava dritto negli occhi col suo ghigno maligno stampato sul muso, con l'espressione di chi sa di aver sottomesso l'avversario, poi appoggiò l'altra zampa sulla schiena squarciata del giovane leone, conficcando un artiglio in profondità nella ferita, lacerandogli le carni fino al collo.
    Tuhuma urlò di dolore, poi tutto si fece nero e perse i sensi.
    -Il grande guerriero.-
    Disse il demone alzandosi, guardandosi compiaciuto la zampa intrisa col sangue di Tuhuma, voltandosi poi verso Beroam che terrorizzato era rimasto li, con gli occhi sgranati, tremante e immobile.
    -Scappa piccolo!-
    Urlò Sender ma Berial la raggiunse fulmineo e la colpì con una zampata violenta sul muso, spezzandogli un dente e facendole perdere i sensi.
    -Taci!-
    Ruggì il demone alla leonessa priva di sensi, riprendendo poi ad avvicinarsi al giovane lupo.
    -Tu e il tuo branco adesso non mi servite più, con il potere della pietra posso avere tutti i guerrieri che voglio, dillo ai tuoi amici e di anche loro che verrò presto a cercarvi, ovunque voi siate, non potrete mai sfuggirmi-
    Scattò in avanti fino ad arrivare a sfiorare il muso di Beroam, il quale si sedette a terra, ritrovandosi con la schiena contro un masso e sollevando una zampa per ripararsi da un possibile colpo inferto.
    -E quando vi troverò, per voi sarà la fine, una lenta e dolorosa fine.-
    Il demone fece schioccare la sua spaventosa dentatura a pochissimi millimetri dal piccolo muso del lupo, il quale, istintivamente si coprì, ma nel farlo colpì il leone demone proprio sulla fronte.
    I piccoli artigli impattarono contro quella gemma che Berial aveva tra gli occhi, facendola schizzare in aria.
    Il demone la seguì con lo sguardo durante la sua traiettoria.
    -Cosa hai fatto!-
    Ruggì e colpì il giovanissimo lupo con una potente zampata sul costato, frantumandogli le costole che emisero uno schiocco secco.
    Beroam cadde a terra a parecchia distanza, ogni volta che cercava di respirare il dolore lancinante glielo impediva mentre avvertiva il sapore dolciastro del sangue nella sua bocca, poi anche per lui, tutto si fece nero.
    Il demone si volse, la sua criniera si muoveva come se fosse ci fosse una forte tempesta in quel momento, anche se non spirava neppure un alito di vento.
    Vide la pietra proprio di fronte al giovane leone, esanime a terra.
    -Troveranno i vostri corpi-
    Ringhiò ferocemente il demone rosso, avvicinandosi a Tuhuma con passo deciso.
    -In tanti pezzi, disseminati per tutta la valle!-
    Ruggì furente.
    Tuhuma era sempre li, immobile, nella sua mente vorticavano migliaia di ricordi che apparivano e scomparivano con la stessa rapidità, improvvisamente gli apparve il ricordo di Rasur, il suo maestro.
    “Loynaar sarebbe fiera di te.”
    Il giovane leone aprì leggermente un occhio, anche se non riusciva a vedere nulla; ad ogni suo respiro avvertiva un dolore immenso, che gli arrivava dritto nel cervello.
    “Ho fallito...”
    Pensò tra se, avvilito.
    “Perdonatemi se potete..”
    Sollevò appena impercettibilmente lo sguardo, vedeva soltanto una grande ombra di fronte a se, poi qualcosa lo sollevò da terra tirandolo per una zampa anteriore e facendolo cadere di schiena sul duro sentiero mentre centinaia di minuscole scaglie di pietra gli si conficcarono nella carne viva.
    Tuhuma sgranò gli occhi mentre il dolore divenne insopportabile, ma qualcosa lo teneva cosciente.
    -Sentirai tutto, fino alla fine.-
    La voce del demone si insinuò prepotentemente nella sua mente.
    “Loynaar..”
    Pensò tra se, mentre rivedeva la leonessa demone durante i loro allenamenti, ricordò i suoi occhi, grandi e dolci ma al contempo di un altro mondo.
    Ricordò che ne era attratto, erano bellissimi.
    Cercava sempre di parlarle in modo che lei avesse il sole lateralmente, adorava il riflesso blu che i raggi solari riflettevano.
    Rotolò su un fianco, ansimante e con lo sguardo vitreo vide di nuovo la sagoma di Berial avvicinarsi a lui.
    “E' la fine..”
    Pensò tra se, pensando un'ultima volta alla leonessa, a quel bellissimo riflesso blu, stesso riflesso che per un istante soltanto vide davanti a lui.
    Vide proprio di fronte a lui quella gemma che pulsava di una tenue luce rosa, colpita dai raggi solari che la facevano luccicare con riflessi di uno splendido blu cobalto.
    Raccolse quelle pochissime forze che ancora aveva in corpo e allungò la zampa mentre la sua schiena ruggiva di dolore e a ogni movimento quelle minuscole scaglie si piantavano sempre più in profondità, lacerandogli sempre maggiormente le carni.
    Stava quasi per raggiungerla quando la poderosa zampa del demone gli bloccò il movimento a pochissimi millimetri dalla pietra.
    -Credevi di riuscirci per caso?-
    Ringhiò Berial mentre aumentando la pressione frantumò le ossa della zampa del giovane leone.
    Tuhuma urlò dal dolore mentre la sua mente rimaneva vigile, poi aprì di nuovo leggermente un occhio, non riusciva a distinguere nulla, ma vedeva appena davanti a se quel lieve bagliore rosa.
    -No..-
    Rispose tossendo mentre la sua bocca si riempiva di sangue.
    -Ci sono riuscito..-
    Disse con un filo di voce mentre snudava gli artigli, sfiorando la pietra.
    La gemma esplose in un bagliore accecante che scaraventò il demone contro un grande masso, poi tutto tornò normale.
    Tuhuma assorbì una immensa quantità di energia che risanò all'istante il suo corpo ed ora era li, di fronte a Berial.
    -Per troppo tempo il mio spirito guerriero ha dormito, adesso è ora che si risvegli!-
    Ruggì ferocemente esplodendo in un bagliore accecante, trasformandosi in guerriero quasi istantaneamente e il suo corpo si riempiva di dure placche esagonali, sul capo crescevano le doppie corna dalle quali presero a saettare lampi di elettricità, ma il demone rosso se ne accorse immediatamente e bersagliò Tuhuma con centinaia di sfere pulsanti di energia che il giovane guerriero evitò con movimenti laterali fulminei, ma che permisero a Rasur di raccogliere di nuovo la gemma con una rapidissima corsa ed alzarsi in volo allontanandosi velocemente.
    “Ci rivedremo, puoi starne certo.”
    Tuhuma ruggì ferocemente, avrebbe voluto inseguirlo ed annientarlo, ma non poteva, Beroam e Sender erano li ed avevano bisogno urgentemente del suo aiuto.
    Abbandonò la sua forma guerriera, tornando alla normalità, avvicinandosi velocemente ai due.
    -Come cavolo si fa adesso!-
    Esclamò ad alta voce cercando di ricordare quello che aveva visto fare alle leonesse guaritrici, ma il timore di commettere l'errore fatto da Beroam con quel giovane lupo ferito, lo scoraggiò nell'intraprendere qualsiasi azione.
    Doveva per forza tornare al suo branco, il prima possibile.
    Si immerse nella sua fonte di magia che quasi lo spaventò, ne aveva assunta davvero tanta da quella gemma e sembrava aumentare sempre.
    “Che strano..”
    Pensò tra se mentre si guardava la zampa fratturata in precedenza dal demone e ora perfettamente sana.
    “Chissà come è poss...”
    Si interruppe notando un minuscolo frammento rosaceo appena sotto il suo artiglio.
    -Ecco perchè!-
    Esclamò, pensando che con quel minuscolo frammento di energia continua avrebbe potuto percorrere senza affaticarsi tutta la strada fino al suo branco.
    Sollevò quindi sia la leonessa che il lupo e cominciò a planare, spostandosi nella direzione seguita dal branco.
    “Devo fare attenzione a non rimanere a corto di energia, altrimenti siamo fregati..”
    Pensò tra se, continuando a monitorare interiormente la sua forza e aumentando sempre maggiorente la velocità di spostamento.
    Si guardò parecchie volte alle spalle, sondando tutta l'area che stava attraversando, il timore di un nuovo attacco lo assillava continuamente e sapeva di essere un facile bersaglio, il trasportare i due amici non gli permetteva di fare brusche manovre; avrebbe potuto interrompere senza volerlo il flusso magico e i due sarebbero precipitati al suolo senza alcuna possibilità di sopravvivere da quell'altezza.
    Si rese ben presto conto anche che quel minuscolo frammento gli stava donando tutta l'energia che gli serviva senza però intaccare quella che già possedeva.
    Era quasi sera quando intravide in lontananza la grande colonna e di fronte ad essa, una vastissima zona paludosa.
    Aumentò ancora la sua velocità e raggiunse in poco tempo gli altri, che vedendolo arrivare in volo lanciarono subito l'allarme, avendolo scambiato per una minaccia.
    Dal centro di quella colonna esplose un bagliore e in brevissimo tempo, si ritrovò di fronte una sfera luminosa color ocra.
    -Rasur aiutami!-
    Esclamò mentre il demone prendeva forma felina di fronte a lui.
    -Tuhuma! Che è successo?-
    Gli chiese e il suo tono di voce lasciava trasparire tutta la sua preoccupazione, oltre che la vista di Beroam e Sender in grave difficoltà.
    -Dopo!-
    Rispose il giovane leone, riprendendo a muoversi verso il branco.
    -Portami Vervada! Sbrigati!-
    Ordinò e il demone ocra si lanciò in picchiata sul lato di quella immensa colonna.
    Tuhuma invece planò lentamente verso una zona erbosa, all'ombra di un grande albero dalle piccole foglie verde intenso in contrasto con la zona arida nella quale si trovavano e subito sotto l'albero, notò un piccolo rigagnolo di acqua che emergeva formando un minuscolo laghetto ai piedi di una grande roccia.
    Adagiò quindi il più dolcemente possibile a terra sia la leonessa che il piccolo lupo, attendendo l'arrivo del leone demone e della leonessa guaritrice.
    Improvvisamente Beroam ebbe uno scossone, seguito da altri, spalancò gli occhi vitrei e smise di respirare.
    Tuhuma fu colto dal panico mentre dalla bocca del piccolo lupo cominciava ad uscire un fiume di sangue.
    “E adesso che faccio?”
    Si domandò mentre il terrore lo stava per assalire ma lo scacciò immediatamente.
    “Proviamoci.”
    Si disse, immergendosi nella sua fonte immensa di potere, lanciando tentacoli di energia e analizzando il corpo del giovanissimo lupo.
    Quello che vide lo lasciò senza respiro.
    Beroam aveva tutte le costole rotte e queste gli avevano bucato i polmoni, stava annegando nel suo stesso sangue, oltre che avere moltissime altre fratture interne.
    Cercò di entrare nella mente del giovane lupo per trovare tra i suoi ricordi il modo di guarirlo, ma impattò contro una serie infinita di metodi di guarigione, di piante curative e patologie insegnategli chissà come dalle leonesse guaritrici che lo lasciarono sgomento.
    Decise quindi di provare lo stesso da solo, non aveva tempo da perdere.
    Si immerse nuovamente nel suo potere e agì sul torace del piccolo lupo, facendo fuoriuscire le costole dai polmoni, risaldando questi ultimi con la sua magia.
    I polmoni del piccolo lupo si ricoprirono di una ragnatela bianca che li ricucì a dovere, anche se in maniera approssimativa, poi fece la stessa cosa sulle coste, risaldandole assieme e unendole alla cartilagine dello sterno, poi ripulì i polmoni dal sangue, facendolo uscire.
    “Quasi me ne dimenticavo!”
    Si disse tra se facendo un respiro profondo per allentare un po la tensione, stava infatti per dimenticare quella cosa fondamentale.
    Agì quindi sui muscoli del torace del piccolo lupo, facendo espandere i piccoli polmoni che si riempirono di aria; fece questa operazione un paio di volte, poi vide che Beroam aveva ripreso a respirare autonomamente.
    Si lasciò cadere a terra di schianto, era ancora teso nonostante Beroam fosse fuori pericolo anche se ancora mal concio; pochi istanti dopo sentì delle urla che si stavano avvicinando e volse il capo in quella direzione.
    Passò pochissimo tempo e vide arrivare Rasur che teneva tra le fauci Vervada, a testa in giù, che si dimenava come un'anguilla catturata da un pescatore.
    -Rasur mettimi giù o giuro che ti ammazzo! Dove mi stai portando! Disgraziato!-
    Urlava la leonessa guaritrice, poco prima di essere lasciata, ancora a mezz'aria, e cadere violentemente sbattendo il muso a terra.
    -Vieni qui che ti disosso!-
    Sbraitò.
    -Vervada aiutami! Presto!-
    Esclamò Tuhuma a voce alta facendo voltare di scatto la leonessa che rimase impietrita sul posto.
    Vervada cambiò immediatamente espressione, portandosi velocemente prima da Sender, poi da Beroam, infine si rivolse ai due leone appena dietro di lei.
    -Mi servono erbe e stecche di legno!-
    Esclamò, ma la sua voce tremava, così come il suo corpo.
    -Presto! Non c'è tempo da perdere!-
    Tuhuma si insinuò nella sua mente in modo veloce e anche rude, ma senza volerlo.
    La leonessa spalancò la bocca e si lasciò cadere seduta a terra, come se fosse stata lanciata in un lago ghiacciato in pieno inverno.
    -Scusa.. che erbe ti servono? Fammele vedere così te le vado a cercare.-
    Le disse ma intervenne Rasur.
    -Mostrami quello che bisogna fare e lo farò io.-
    Fece qualche passo avanti fermandosi di fronte alla leonessa guaritrice.
    Vervada era visibilmente scossa, sia dal viaggio, sia dall'essersi ritrovata di fronte la sorella in quelle condizioni.
    -Va bene lo stesso, ci riuscirò comunque.-
    Disse il demone ocra col suo tono atono, immergendosi nel suo potere ed appoggiando una zampa sulla fronte di Sender.
    Tuhuma gli si avvicinò non appena notò che si stava indebolendo e gli appoggiò una zampa sulla spalla, infondendogli nuova energia.
    -Non farlo.-
    Gli disse Rasur.
    -Quella energia serve a te.-
    -Non preoccuparti, ne ho una scorta molto grande, poi ti spiegherò tutto quanto.-
    Rispose il giovane continuando, mentre Rasur sanava il corpo martoriato della leonessa, risaldandole le ossa fratturate della zampa e ricostruendole magicamente la zanna spezzata; poi si spostò su Beroam, facendo lo stesso e il giovane leone continuava a donargli potere appena si rendeva conto che questi iniziava a scarseggiare nel demone ocra.
    Passò qualche ora prima che Rasur riuscisse a curare i due, mentre Vervada restava costantemente in apprensione.
    Tuhuma sentì passi veloci che stavano arrivando in quella direzione e si volse curioso.
    Vide sbucare dalla boscaglia la sagoma del piccolo lupo azzurro che correva velocissimo verso di loro, seguito da Roy e Werrin, i due fratelli leoni.
    -Tuhuma! Sei arrivato finalmente!-
    Esclamò felice di rivederlo, ma si arrestò non appena vide a terra gli altri due corpi, imitato dai fratelli.
    Werrin riconobbe immediatamente Sender a terra; le si avvicinò lentamente, tremando di paura mentre le lacrime sgorgavano copiose dai suoi occhi.
    -Non preoccuparti, adesso sta bene.-
    Gli disse Tuhuma, lasciandogli il passo, ma lui guardava fisso davanti a se, dove la leonessa riposava, immobile.
    Si mise di fianco a lei, guardandola fissa mentre con una zampa le accarezzava in modo appena percettibile i lineamenti del muso.
    -Amor mio... -
    Disse solamente con la voce rotta dal pianto, mentre Tuhuma e Iorody si scambiarono un'occhiata interrogativa.
    Tuhuma si mise in contatto mentale col piccolo lupo azzurro.
    “Amor mio? Ma tu lo sapevi?”
    Gli chiese incredulo.
    “Ma proprio no! Quando sono assieme neanche si degnano di uno sguardo! Ma chi lo avrebbe mai detto!"
    Rispose il piccolo lupo all'amico mentre questi si voltava verso Werrin, ma sapeva che non sarebbe stato ascoltato,così come lo sapeva il giovane leone, quindi rimasero entrambi in silenzio.
    -Hey, sta bene, deve solo rimettersi in forze.-
    Cercò di rincuorarlo Vervada ma senza riuscirci.
    -Raccontaci cosa è successo.-
    Il demone ocra si rivolse a Tuhuma che era praticamente al suo fianco.
    -Chiama mio padre e James, devono sentire anche loro.-
    Rispose Tuhuma.
    -C'è mancato davvero poco sta volta.. Sia per me, ma anche per Berial!-



    e dopo secoli di inattività.. si ritorna con le avventure dei nostri eroi! XD
     
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