Mashujaa wa zamani

prequel.. (o come si scrive..)

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  1. bau1200 (Sarydor)
     
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    dopo secoi di inattività, ritorno con un nuovo capitolo =)


    Servi


    La notte era passata velocemente, tranquillamente.
    Il piccolo branco dormiva profondamente, immerso nel buio della grotta, mentre i primi raggi solari illuminavano il corridoio d' ingresso.
    Persino Rasur riposava profondamente rimanendo completamente immobile.
    I primi a svegliarsi furono i fratelli leoni, i quali si avviarono lentamente verso l'uscita della caverna.
    Giunti sul limitare, sbadigliarono contemporaneamente, mettendo in mostra ai deboli raggi solari del mattino la loro temibile chiostra di zanne, stirando le membra indolenzite dal lungo sonno.
    -Roy, sono davvero preoccupato per tutto quello che sta succedendo.-
    -Lo sono anche io Werrin, a questo punto non so più che fare.-
    I fratelli stavano scrutando distrattamente l'orizzonte, silenti.
    -Uranus, Iorody, e i fratelli lupi riusciranno a terminare l'allenamento e riusciranno a contrastare i demoni?-
    -Roy, detto tra noi, credo che abbiano poche speranze; specialmente ora che i demoni hanno la pietra.-
    Werrin si fece scuro, con lo sguardo rivolto a terra.
    -Siamo condannati, è questo che vuoi dire?-
    -Una speranza c'è sempre, ma le probabilità di riuscita questa volta sono troppo scarse.-
    -Hey guarda laggiù!-
    Roy drizzò di scatto il capo scrutando l'orizzonte e notando una sagoma scura in lontananza, che lentamente si avvicinava alla montagna.
    -Abbiamo visite a quanto pare, e non credo siano di cortesia; prepariamoci.-
    -Va bene, io intanto avviso il branco; tu tieni d'occhio la situazione, arrivo in un momento.-
    Il leone si volse di scatto e si gettò a capofitto nel corridoio che portava alla grande sala circolare, dove il resto del branco riposava ancora, mentre Roy non perdeva di vista quella sagoma scura in lontananza.
    Dopo un paio di minuti Werrin riemerse dall'oscurità della caverna, seguito dalle leonesse guaritrici.
    -Sei riuscito a capire chi o cosa possa essere?-
    -Negativo, scendiamo fino ai piedi della montagna, poi lo aggireremo e lo coglieremo alle spalle, intanto riusciremo ad essere talmente vicini da poter vedere con chi abbiamo a che fare.-
    Vervada intervenne.
    -E se dovesse essere un demone? Cosa farete?-
    Roy levò il capo con espressione fiera.
    -Lo affronteremo, dandovi l'opportunità di fuggire.-
    -Ma non avreste speranza contro un demone!-
    -Lo sappiamo Vervada, ma così facendo vi faremo guadagnare tempo prezioso per la fuga.-
    -Ma per voi non ci sarebbe scampo!-
    Roy sospirò.
    -Lo sappiamo, ma questo potrebbe servire per farvi fuggire.-
    -Roy, Werrin, deve esserci una soluzione alternativa, andiamo.-
    -Al momento non c'è; Rasur è troppo debole, Tuhuma e Iorody non saprebbero ancora neanche da che parte iniziare e i due fratelli lupi men che meno, dato che non hanno avuto ancora nessun insegnamento.-
    -Ma c'è anche Furyjon!-
    Roy si avvicinò alla leonessa terrorizzata.
    -Vervada, ti capisco, capisco cosa intendi, ma Furyjon non è in grado di affrontare nessuno ancora.-
    La leonessa strizzò gli occhi e una lacrima solitaria le rigò i dolci lineamenti del muso.
    -Non è sicuro che sa un demone, ma se dovesse esserlo, siamo pronti a sacrificarci per darvi l'opportunità di fuggire, cosicché possiate trovare un altro nascondiglio in modo che i piccoli possano terminare il loro allenamento, ed essere quindi in grado di poter contrastare i demoni e il loro piano di distruzione; siete l'unica speranza che abbiamo, lo capite vero?-
    Le sorelle leonesse abbassarono lo sguardo a terra mentre i compagni si stavano avviando verso il sentiero che portava ai piedi della grande montagna.
    -Werrin! Aspetta!-
    I fratelli si arrestarono guardando indietro verso le compagne, le quali si stavano avvicinando velocemente.
    Le leonesse impattarono con violenza contro il petto dei compagni, strofinando con forza il capo contro di loro, contro la criniera morbida che celava la possente muscolatura del collo e del torace dei giovani combattenti.
    Nessuno di loro parlava, si udiva soltanto il lieve fruscio che le leggera brezza generava a contatto con gli anfratti della roccia.
    Nessuno riuscì a trattenere le lacrime in quel momento.
    -Andate ora, dite agli altri quello che devono fare, e se vedete che le cose si mettono male, discendete dal lato opposto a questo; c'è un ripido sentiero che scende quasi verticalmente la montagna.-
    Immediatamente i fratelli si voltarono e di scatto si allontanarono velocemente, seguendo il sentiero che li avrebbe portati ai piedi della montagna, lasciando le compagne li sul posto, immobili e con la bocca leggermente aperta, incapaci di dire qualsiasi cosa, mentre un dolore forte, grave, stava crescendo dentro di loro.
    -Eccovici! Cogia ci fate qui?-
    -Nulla Furyjon, andiamo, vieni.-
    Il giovane leone demone divenne serio.
    -Dimmici cogia ci succede... ti ci prego... ti ci aiuto iu sai?-
    Sender scoppiò in lacrime e si allontanò correndo mentre la sorella rimase li immobile.
    -Non è successo nulla Fury, davvero... Vieni, andiamo dagli altri e prepariamoci, potremo dover scappare da qui tra poco.-
    Il giovane leone mostrava un'espressione confusa, ma annuì e si diresse assieme alla leonessa guaritrice verso la caverna.
    Giunsero dopo pochi passi sullo spiazzo antistante l'ingresso del rifugio e Vervada si avvicinò alla sorella.
    -Vado dentro e comunico agli altri quello che sta succedendo, tu rimani qui, tra poco arrivo...-
    Sender annuì, lasciandosi sfuggire un singhiozzo.
    La leonessa intravide i fratelli leoni che ormai avevano già raggiunto la grande piana ai piedi della montagna e velocemente si spostavano lateralmente per aggirare e cogliere alle spalle quella figura scura che si stava avvicinando sempre più alla montagna.
    In quell'istante uscì dal corridoio della grotta Vervada, la quale si portò velocemente di fianco alla sorella e le si sedette di fianco; i loro cuori battevano all'impazzata, terrorizzate da ciò che sarebbe potuto accadere da li a pochissimo.
    Roy e Werrin avanzavano veloci, rasenti al terreno, silenziosi come ombre, letali come un fulmine pronto a scaricare la propria tensione distruttrice sul terreno.
    In meno di trenta minuti erano riusciti a portarsi in linea con quella strana figura, ma era ancora impossibile per loro capire cosa fosse, a causa della loro posizione leggermente sottostante.
    Intanto, dall'alto della montagna, le leonesse guaritrici osservavano impotenti la scena; silenziosamente e senza dire nulla, Furyjon si avvicinò a loro, sedendosi leggermente in disparte.
    Strisciando col ventre a terra, i due leoni si avvicinavano sempre più al loro obiettivo, fino a ritrovarsi a una decina di metri di distanza.
    Improvvisamente Roy si alzò, uscendo allo scoperto e facendo trasalire chi gli stava di fronte.
    Sorridendo si avvicinò, imitato dal fratello.
    -Sefyria! Che gioia vederti! Credevamo fossi stata catturata anche tu!-
    -Ma voi due siete matti! Volete farmi proprio morire, eh?-
    -Sono successe brutte cose ultimamente, andiamo verso la montagna, ti spiegheremo la.-
    -Va bene Roy, ma con calma, sai che non riesco a muovermi velocemente.-
    -Si, come no, è una scusa per farti portare per caso? Guarda che anche se sei la sorella di Jormungr, con noi non attacca!-
    La leonessa sorrise.
    -Sei il solito deficiente! Come quando eravamo cuccioli! Non cambi mai!-
    -Devo considerarlo un insulto per caso?-
    La leonessa sorrise.
    -Dovresti iniziare a preoccuparti se non lo fosse!-
    I tre leoni sorrisero e si avviarono per tornare alla montagna, nel mentre le leonesse sembravano distendere i nervi; avevano intuito dello scampato pericolo.
    -Vervada, è andato tutto bene per fortuna!-
    La leonessa sospirò.
    -Si, per fortuna si!-
    -Torniamo dentro e avvisiamo gli altri che non c'è più pericolo.-
    Le sorelle guaritrici e il giovane leone demone si alzarono, ma prima che riuscissero a voltarsi, videro i loro compagni sbalzati in aria e ricadere violentemente a terra, poi successivamente anche il terzo individuo venne sbalzato in aria.
    Alle leonesse si gelò il sangue nelle vene mentre il terrore si impadroniva di loro.
    -ROY!!! WERRIN!!!!-
    Il trio rimaneva immobile a parecchia distanza dalla montagna, mentre dal terreno fuoriusciva una strana nebbia dal colore verde acceso, e da essa prese forma un grande leone, anch'esso di colore verde.
    Le leonesse trattennero il respiro, poi Vervada si rivolse al giovane demone.
    -Fury! Va a chiamare Rasur!! Sbrigati!!-
    Il giovane demone rimase immobile, terrorizzato, ma dopo poco rispose.
    -Ma nu ci può! Nu ci ha forza!-
    -Vai ti prego!-
    -Nu mi risponde! Ci è stanchiccimo lui!-
    Vervada scattò immediatamente, percorrendo il tragitto fino al demone ocra in una frazione di secondo, chiamandolo e supplicandolo, colpendolo violentemente sul muso con forti zampate, ma il demone sembrava come morto.
    Nel mentre, i due fratelli e il terzo leone stavano per essere portati via dal demone comparso improvvisamente nella pianura.
    In quell'istante, Vervada uscì nuovamente dalla grotta, e vide ciò che stava succedendo in lontananza, impotente di fare qualsiasi cosa.
    -Roy...-
    Sussurrò mentre le lacrime scorrevano sul suo muso come un fiume in piena; suo e della sorella.
    -Quello.... Quello ci è cattivo.. Ci è cattivo e prepotente!-
    Furyjon abbandonò la sua tipica espressione giocosa, facendo comparire un feroce ringhio, mentre i suoi occhi grigi iniziarono a fiammeggiare.
    -Nu ci si fa bua mici amici!-
    Il giovane demone ruggì ferocemente, ruggì in modo innaturale, un ruggito talmente potente che fece tremare le rocce distaccate dal pavimento, snudando poi gli artigli e conficcandoli in profondità nella dura roccia levigata dalle intemperie, quindi scattò in avanti lanciandosi nello strapiombo che delimitava lo spiazzo antistante alla grotta, avvicinando gli arti più possibile al corpo, scendendo la parete verticale della montagna, a pochi centimetri dalla roccia, e quando stava ormai per schiantarsi a terra, esplose come una saetta, dirigendosi verso l'entità verde che lo aveva ormai individuato e stava a sua volta per affrontarlo.
    -PREPOTENTE!!!-
    Ringhiò con ferocia il giovanissimo demone.
    La battaglia che ne scaturì si risolse in una frazione di secondo; Furyjon assunse le sue sembianze feline a pochissima distanza dal demone verde e contemporaneamente addentò con forza il collo della creatura, facendola scomparire all'istante in un'esplosione di nebbia verdognola.
    I fratelli ripresero per un breve istante conoscenza, e videro il giovane leone con espressione feroce sul muso.
    -Nu ci si fa cattivo con i miei amici, ecco.-
    Disse il giovane demone con voce feroce, poi per i due leoni, tutto tornò di nuovo nero e persero nuovamente conoscenza.
    Il giovane demone sollevò con la sua forza magica i tre leoni incoscienti distesi a terra, e li trasportò verso il sentiero ai piedi della grande montagna, nel mentre le sorelle guaritrici scendevano lungo il sentiero in una incessante e disperata corsa.
    Giunsero contemporaneamente all'inizio del sentiero e le leonesse si lanciarono al capezzale dei rispettivi compagni; erano talmente scosse dagli eventi che non riuscivano a fornire una prima assistenza.
    -Mi ci aiutate? Vi ci prego iu... Nu ci riesco a portarli fino su in cima! Ci sono piccino iu ancora...-
    Disse il giovane demone con espressione triste e avvilita sul muso.
    Entrambe le leonesse si avvicinarono al giovane leone e contemporaneamente lo abbracciarono mentre davano sfogo ad un copioso e liberatorio pianto.
    -Li hai salvati! Ti siamo debitrici! Per sempre Fury!-
    Il giovane leone sorrise.
    -Ma ci sono miei amicici loro! Ci si fa per gli amicici!-
    Vervada rise, nonostante continuasse nel pianto di sfogo.
    -Sei incredibile Furyjon! Davvero! Ora portiamoli alla grotta, hanno bisogno di assistenza.-
    Il giovane demone rispose facendo una linguaccia.
    -E ci! Andiamo! Però pianino pecchè ci ciono stanco iu...-
    In quell'istante una sfera luminosa fluttuò nell'aria e andò a posarsi sul terreno vicino al giovanissimo demone, poi si materializzò il demone ocra.
    -Rasur! Ci hai visto che bravo iu miciu?-
    Esclamò sorridendo il giovane leone dagli occhi grigi.
    -No, non ho visto, non avevo le forze necessarie per poterti aiutare, però posso vedere quello che è successo attraverso i tuoi ricordi.-
    -Adeccio?-
    -No, non adesso, prima portiamo i feriti nella grotta, poi faremo tutto il resto.-
    -Ci!-
    Annuì il giovane demone e unendo le loro forze, in brevissimo tempo trasportarono i corpi inerti dei feriti nella caverna sulla cima della montagna, mentre le leonesse guaritrici li seguivano preoccupate.
    -Sono soltanto storditi, non preoccupatevi.-
    Disse con voce calma il demone ocra alle sorelle leonesse che lo seguivano; loro annuirono senza pronunciare parola.
    Dopo circa un ora di lenta risalita del lungo sentiero, il gruppo raggiunse lo spiazzo antistante alla caverna; ad attenderli c'erano Tuhuma e Iorody, seduti ai lati dell'ingresso.
    -Ci dispiace... Non abbiamo potuto aiutarvi... Eravamo troppo stanchi... Non ci siamo accorti di nulla.-
    Rasur si avvicinò al cucciolo di leone.
    -Non ti preoccupare, il nostro Furyjon ha saputo gestire al meglio la situazione e salvare tutti quanti.-
    In quell'istante, il giovane leone demone passò davanti a tutti saltellando a zampe unite e con un'espressione soddisfatta stampata sul muso, facendo scoppiare l'intero branco in una breve risata.
    Poi Rasur si avvicinò ai corpi privi di sensi dei leoni distesi a terra.
    -Non ci sono ferite profonde, sono soltanto stati storditi; nulla di più.-
    Vervada e Sender sospirarono.
    Poi il demone ocra si avvicinò a Furyjon.
    -Posso ora vedere cosa è successo attraverso i tuoi ricordi? Mi interessa solo il combattimento che hai fatto, nulla più.-
    Il giovane demone annuì.
    Rasur si insinuò nella mente del giovane demone e scavò nei suoi ricordi recenti, trovò immediatamente il ricordo della battaglia; esaminò attentamente ogni minimo particolare, poi si ritrasse lasciando di nuovo libero il giovane demone.
    Furyjon rimase comunque immobile, a bocca aperta e con la lingua penzolante di lato e gli occhi socchiusi in un'espressione esilarante.
    -Furyjon, puoi rimettere a posto la lingua!-
    Il giovane leone scrollò il capo più volte.
    -Quell'entità contro la quale ha combattuto Furyjon, non è un demone per nostra fortuna, ma bensì un servo generato con la magia, lo scopo dei servi è solo quello di controllare, pattugliare territori e come in questo caso, catturare individui per poi sottometterli successivamente; sono facilmente battibili per noi demoni, ma per voi, è praticamente impossibile, solo chi è come Tuhuma, Iorody, Beroam e Hyrador possono sconfiggerli.-
    Tuhuma si sedette di fronte al demone.
    -Possiamo sconfiggerli perchè sappiamo resistere agli attacchi mentali?-
    -Non proprio per questa ragione, ma soprattutto perchè potete usare magia; in oltre, di questi servi se ne possono evocare milioni, in quanto necessitano di una minima quantità di energia.-
    -Perfetto, quello che non volevamo sentirci dire.-
    Disse il giovane leone sbuffando.
    -Si, ma sono anche facili da battere per voi.-
    -Se ne sei convinto tu, Rasur...-
    -Attacca appena sei pronto!-
    -Cosa?-
    Il demone chiuse gli occhi e con l'ausilio della sua magia generò dal nulla un servo.
    -COSA STAI FACENDO RASUR!!!-
    Strillò Tuhuma e in quel momento, il servo si scagliò contro il piccolo leone a fauci spalancate.
    Il giovane leone scartò di lato ed evitò per due volte gli attacchi del servo, poi attaccò a sua volta azzannandolo ad un arto e nello stesso istante quest'ultimo scomparve.
    -Hai visto Tuhuma? Non è stato difficile.-
    Il giovane leone ansimava pesantemente, non tanto per la fatica ma bensì per il combattimento non atteso.
    -Potevi ameno avvisarmi che mi avresti fatto combattere!-
    Il demone ocra sorrise.
    -Devi sempre essere pronto, potresti essere costretto in qualsiasi momento a combattere.-
    -Lo sappiamo, piuttosto, credi che sia sicuro rimanere qui?-
    Il demone ocra rimase per un breve periodo in silenzio.
    -Al momento non possiamo andarcene; almeno non finchè tutti non hanno recuperato completamente le forze.-
    -Dopo cosa faremo?-
    Chiese con un filo di voce Iorody.
    -Dopo credo che dovremo abbandonare la montagna, dato che ormai sanno che siamo qui; dovremo cercare un altro luogo, e fare attenzione a tutto finchè non troviamo un modo per poter contrastare i demoni.-
    Tuhuma era pensieroso.
    -Rasur, stavo pensando al servo che hai generato e ho una domanda da farti.-
    Il demone si volse verso il piccolo leone.
    -Dimmi pure.-
    -Per sconfiggere il servo che hai creato, è bastato un morso, quindi sono facilmente battibili; e come ho potuto morderlo io, può riuscirci benissimo chiunque altro, colpirlo in generale intendo.-
    -E' vero, però parte del tuo potere viene trasmessa attraverso il morso o il colpo inferto, e questo potere ha la capacità di annientare i servi.-
    -Capito; possiamo catturarli?-
    -Si, si possono catturare, ma non ha nessuna utilità; i servi non hanno personalità, eseguono solo ordini, e in oltre generarne uno costa meno energie piuttosto che cercare di catturarlo.-
    -Quindi non possiamo avere nessuna informazione da loro?-
    -Esattamente.-
    -Buono a sapersi, così eviteremo di sprecare energie inutilmente.-
    -C'è un'altra cosa di fondamentale importanza da tenere presente.-
    -Cosa Rasur?-
    Disse il giovane leone osservando attentamente il demone ocra che gli stava di fronte.
    -I servi vengono generati quando i demoni scarseggiano.-
    Il demone si rivolse all'intero branco che lo stava ascoltando.
    -Mi è stato raccontato che in passato i demoni del pozzo delle anime erano stati quasi tutti sterminati da Berial, e quindi egli aveva generato questi servi, proprio per sopperire a questo problema.-
    Sender si rivolse al demone ocra che stava spiegando.
    -Quindi vorresti dire che se ci sono i servi è perchè non ci sono abbastanza demoni qui?-
    -Esattamente, e per due ragioni.-
    Il demone fece una piccola pausa.
    -O perchè il pozzo delle anime è ancora sigillato, oppure perchè Berial ha sterminato tutti i demoni rimasti nel pozzo per assimilarne la loro energia; se così fosse, ci troveremmo di fronte un avversario davvero pericoloso e potente, se consideriamo anche il fatto che è in possesso della pietra lunare.-
    Tuhuma si alzò.
    -Quante probabilità ci sono che Berial abbia sterminato tutti gli altri demoni per racimolare nuova energia?-
    -Direi che possiamo averne quasi la certezza, Berial sa che per uscire dal pozzo delle anime ha bisogno di una quantità incredibile di energia, e quindi posso affermare con sicurezza che tutti gli altri demoni sono stati sterminati; in oltre, con la pietra a sua disposizione, può raggiungere una potenza ancora più mostruosa.-
    -Però battere un servo è molto più facile che sconfiggere un demone, quindi anche se la situazione è lo stesso molto grave, potremmo avere una speranza in più.-
    -Si Tuhuma, però non tutti possono battere un servo, ricordalo.-
    Werrin si alzò per fare qualche passo.
    -Dobbiamo solo cercare di trovare un metodo efficace per contrastarli, e anche cercare di scoprire quali sono le loro intenzioni.-
    Rasur si alzò a sua volta e si avviò verso l'uscita.
    -Si ma non sarà una cosa semplice; riposate ora, dobbiamo mantenerci in forma, io intanto monterò di guardia.-
    Detto questo, Rasur si avviò verso l'uscita, fermandosi vicino a Tuhuma.
    -Se dovessi aver problemi coi servi, avrò bisogno del tuo aiuto e di quello di Iorody; non abbiate paura perchè siete perfettamente in grado di combattere.-
    Il giovane leone annuì.
    -Va bene Rasur, nell'eventualità saremo pronti.-
    In quell'istante, un movimento improvviso catturò la loro attenzione.
    Dietro di loro, uno dei tre leoni distesi a terra riprese lentamente conoscenza.
    -Che mal di testa!-
    Il giovane leone si avvicinò alla leonessa stesa a terra.
    -Sefyria! Come ti senti?-
    La leonessa volse il capo in direzione della voce.
    -Tuhuma sei tu?-
    -Si sono io! Come stai?-
    -Mi ha per caso investito un bufalo infuriato? Non c'è una parte del mio corpo che non mi faccia male!-
    Il giovane leone sorrise.
    -Magari fosse stato un bufalo infuriato!-
    -Dove sono Lex e Jody?-
    Nella caverna scese il silenzio e la giovane leonessa di colore grigio cominciò a guardarsi attorno con aria interrogativa.
    -Tuhuma, dov'è mio fratello? E dove è Jody?-
    Il demone ocra intervenne.
    -Sono stati catturati e non ne abbiamo ancora notizie; non sappiamo dove sono stati portati, ne se sono ancora vivi, ma abbiamo intenzione di scoprirlo al più presto.-
    La leonessa rimase a bocca aperta mentre i suoi occhi verde smeraldo diventarono lucidi dalle lacrime che cercava a stento di trattenere.
    -Come sarebbe a dire... catturati?-
    -Purtroppo si, e a quanto pare, non sono stati gli unici.-
    Aiutato dal resto del branco, Rasur spiegò alla leonessa quello che era accaduto; da come era riuscito a fuggire dal pozzo delle anime con la compagna Loynaar, la fuga degli altri due demoni, Shruykan e Uthrax, alla scoperta del potere magico dei cuccioli, alla cattura del branco della grande montagna, il branco degli scavatori e alla sparizione della pietra lunare.
    La leonessa rimase ad ascoltare in silenzio, immobile, con lo sguardo quasi perennemente a terra.
    -E poi ci sono altre cose che ho scoperto, ma preferirei aspettare che Roy e Werrin si riprendano, per non ripetermi.-
    Il branco annuì.
    In quel momento comparvero anche i due fratelli lupi.
    -Oh, eccovi. Come vi sentite?-
    Iorody stava andando in contro ai fratelli.
    -Stiamo bene, abbiamo riposato e siamo in forma; ci sono novità immagino.-
    -Si Beroam, Rasur ci aggiornerà appena Roy e Werrin riprenderanno conoscenza.-
    Il giovane lupo poi rivolse l'attenzione alla nuova componente del branco.
    -E tu chi sei?-
    La leonessa non rispose, distrutta dal dolore; fu quindi Tuhuma a rispondere al suo posto.
    -Lei è Sefyria, è la sorella di Lex, è ambasciatrice presso un branco felino a est della montagna, e di tanto in tanto, viene a farci visita.-
    Sefyria era una leonessa molto giovane e l'incarico che le era stato assegnato lasciava chiaramente intendere il carisma del suo carattere.
    Gli occhi verdi, anche se velati dalle lacrime, dimostravano vivacità e allo stesso tempo dolcezza, un piccolo ciuffo di pelo cresceva disordinatamente sulla fronte della leonessa, quasi fosse un accenno di criniera, anch'essa grigia, ma di tonalità più chiara rispetto al resto del manto, le zampe corte e il corpo leggermente tozzo non le permettevano di spostarsi velocemente, in oltre il suo muso era squadrato e imponente, fisicamente i canoni di bellezza felina non le si addicevano gran che.
    Nonostante ciò era molto amata e ben voluta, sia dal branco della grande montagna, sia dal suo branco ad est.
    Il tempo trascorreva lentamente, Tuhuma e Rasur rimanevano di guardia mentre il resto del branco oziava nell'attesa che i fratelli leoni svenuti riprendessero conoscenza.
    Giunse infine la sera, e con essa, giunsero anche i primi morsi della fame.
    Il branco si sfamò con i funghi insapore che crescevano nella caverna.
    -Tuhuma, riusciremo mai a capire come fanno questi funghi a crescere qui dentro?-
    -Credo proprio di no Iorody.-
    Lentamente, i fratelli leoni si svegliarono lamentandosi per il dolore; Vervada e Sender non li avevano mai lasciati soli, rimanendo al loro fianco per tutto il tempo, riempiendoli continuamente di attenzioni.
    -Prima non vi consideravate quasi mai, adesso non vi siete staccate un secondo da loro; credo che tra voi ci sia qualcosa che ci avete sempre tenuto segreto, vero?-
    Vervada e Sender sorrisero al piccolo leone dagli occhi verdi, il quale sorrise loro a sua volta, mentre Werrin lentamente voltava il capo indolenzito verso di lui.
    -Tuhuma, fatti gli affari tuoi!-
    -Ma senti che insolenza, non ci si rivolge al grande guerriero in questo modo.-
    Disse gongolandosi.
    -Senti, agglomerato minuto di pulci, non sono affari tuoi quello che siamo noi!-
    Ribattè in tono scherzoso Roy.
    -Ce lo ciapevo iu! Ci ci! Ci siete amici amici amicici voi quattro!-
    Tutti quanti sorrisero.
    -Ecco, ci mancava il commento del nostro Fury!-
    Il giovane leone si sedette e infossando il capo tra le spalle, fece una linguaccia verso Sender che lo stava osservando divertita.
    -Vedo che vi siete ripresi.-
    Disse Rasur, mentre stava rientrando nella grotta.
    -Si, doloranti, ma siamo in forma.-
    -Perfetto Roy, ora rifocillatevi, poi spiegherò quello che ho scoperto recentemente.-
    I fratelli leoni divorarono velocemente il loro pasto, consistente in quegli strani funghi insapore, i quali però fornirono quasi istantaneamente energia ai loro corpi.
    Appena terminarono, Rasur si sedette e il branco prese posto vicino a lui per partecipare alla discussione.
    -Come credo abbiate immaginato, mentre stavate tornando alla montagna, siete stati attaccati.-
    Roy annuì.
    -Si, ovviamente ce ne siamo accorti, però ne io, ne mio fratello suppongo, siamo riusciti a capire chi o cosa ci abbia attaccato, e credo che neppure Sefyria sia riuscita a capirlo.-
    La leonessa e Werrin annuirono.
    Il demone ocra si mise comodo a terra, incrociando le zampe anteriori.
    -Noi li chiamiamo “servi”, sono entità senza coscienza, e servono solo ed esclusivamente per controllare confini, pattugliare, oppure come in questo caso, oltre che controllare, anche per catturare.-
    -Quindi noi abbiamo corso il rischio di essere catturati?-
    -Si Roy, per vostra fortuna però Furyjon è riuscito ad intervenire in tempo e liberarvi.-
    Il leone inarcò un sopracciglio.
    -Furyjon? Non vorrei sembrare scortese nei suoi confronti, però se è riuscito a batterlo, non deve essere un grande avversario.-
    Il giovane demone si alzò e andò di fronte al leone marroncino chiaro.
    -Nu ci è difficile, però tu nu ci puoi, pecchè nu ci hai magia, ecco...-
    Roy si rivolse al demone ocra con fare interrogativo.
    -Cosa vorrebbe dire?-
    -Furyjon vuol dire che solo chi ha poteri particolari può contrastare un servo, in quanto parte di quel potere viene infuso o nel morso, o nella zampata, capisci cosa intendo vero?-
    -Si capisco, in pratica, per noi sono invulnerabili.-
    Il demone ocra annuì.
    -Esattamente, per voi sono imbattibili.-
    Furyjon iniziò a saltellare sul posto a zampe unite.
    -Iu! Iu ci so! Ci ci! Ci so iu come si ci fa!-
    Tutti si volsero verso il giovane demone.
    -Tu cosa?-
    Chiese Sender incuriosita.
    -Iu ci so come si ci fa!-
    -Furyjon, non abbiamo tempo adesso, dobbiamo trovare una soluzione a questo nuovo problema.-
    Rispose seccamente Il demone ocra.
    -Ascoltamici ti ci prego! Guarda cogia ci ho pensato!-
    Tutti rimasero immobili, incuriositi dall'improvvisa iniziativa del giovane leone demone.
    Furyjon si alzò, e corse a prendere il frammento di pietra lunare trovato nel cratere lasciato dalla grande roccia luminescente e poi lo appoggiò a terra, di fianco a Roy.
    -Guarda miciu cogia ci ha pensato!-
    Il giovane demone socchiuse gli occhi, generando un servo sotto forma felina, il quale rimase immobile proprio di fronte al leone marroncino.
    -Adeccio, facci bua a servo.-
    Roy sollevò una zampa, e con fare insicuro ma veloce, colpì l'entità generata dal giovane demone, la quale si spostò di circa un metro, per poi tornare nella posizione iniziale.
    -Cogì nu successo niente, visto?-
    Vervada inclinò leggermente la testa di lato.
    -Non capisco cosa vuoi ottenere.-
    -Ti ce lo mostra miciu adeccio! Ci ci! Leoncione, adeccio metti tua zampona sulla pietra e fai di nuovo bua a servo.-
    Rasur sollevò di scatto il capo.
    -Furyjon sei un genio! Non ci avevo pensato!-
    Roy appoggiò una zampa sul frammento e con l'altra colpì il servo, il quale si smaterializzò all'istante.
    -Abbiamo un'arma per contrastare i servi generati! La pietra vi trasmette indirettamente energia! E basta solo una minima parte di pietra!-
    Il giovane demone sorrideva ampiamente.
    -Mi ci merito ricompensa!-
    Poi si rivolse alle leonesse guaritrici.
    -Ci voglio un bacino iu!-
    Vervada e Sender sorrisero e si portarono entrambe ai lati del giovane demone e contemporaneamente diedero una sonora leccata sulle guance di Furyjon, il quale strizzò gli occhi e infossò la testa tra le spalle.
    Rasur guardava invece verso l'uscita della grotta.
    -Abbiamo ancora una speranza.-
    Tuhuma gli si avvicinò.
    -Si, la abbiamo!-
     
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