Mashujaa wa zamani

prequel.. (o come si scrive..)

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  1. bau1200 (Sarydor)
     
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    Le primissime luci dell'alba illuminarono l'ingresso della caverna, ai lati di essa vi era la coppia di leoni demoni, completamente immobili come fossero statue di pietra, scolpite a difesa di quel varco.
    Gli sguardi si perdevano nell'immensità della pianura che si stagliava di fronte alla grande montagna.
    La brezza frizzante del mattino soffiava incessantemente, agitando la criniera del demone ocra, seduto immobile di lato al passaggio, mentre il sole aveva fatto capolino all'orizzonte, e da li a poco avrebbe illuminato e riscaldato quella landa con tutta la sua potenza.
    Senza preavviso, la leonessa voltò di scatto il capo in direzione del compagno.
    -Rasur, è ora, andiamo.-
    Il demone ocra si alzò, fissando nei grandi occhi blu la leonessa, la quale lo imitò.
    Entrambi lentamente si avviarono, aumentando man mano la loro andatura, finché non si ritrovarono a correre uno di fianco all'altra.
    Raggiunsero in brevissimo tempo il limite dello spiazzo antistante l'ingresso della grotta e si lanciarono entrambi nel vuoto.
    Lo strapiombo scorreva velocissimo, entrambi i demoni erano appaiati in quella discesa sfrenata, l'aria turbinava e rombava prepotentemente attorno a loro, entrambi avevano gli arti anteriori rannicchiati al corpo, quelli posteriori completamente distesi; la loro velocità aumentava in maniera vertiginosa.
    Come due proiettili sparati da un'arma invisibile, ormai stavano per impattare contro il terreno sottostante.
    Con un lampo di luce, i due leoni presero forma di sfere luminose e saettarono in avanti, parallele al terreno, lasciando dietro di loro una striscia di erba bruciata.
    Entrambi erano a pochi millimetri dal suolo mentre avanzavano velocissimi.
    -Rasur, prima o poi ci faremo del male, sarebbe meglio che la smettessimo con questo gioco.-
    -Sai perché la velocità e il volo mi piacciono così tanto? Perché è sufficiente un minimo errore e sei morto!-
    -Appunto, e di questi tempi è quello che dovremmo evitare, non credi?-
    -Un po di rischio ogni tanto non guasta.-
    -E' inutile discutere con te, vuoi avere sempre ragione.-
    -Da che pulpito viene la predica.-
    La leonessa trasmise al leone demone un'immagine stizzita, Rasur per tutta risposta sorrise.
    I due proseguirono velocemente verso il luogo indicato dove giaceva la coppia di leoni.
    -Credi che i corpi siano ancora li?-
    -Lo spero Loynaar, altrimenti non sapremo nulla.-
    -Se non sbaglio, quell'oasi descritta dovrebbe essere di fronte a noi.-
    Le due sfere luminescenti si adagiarono a terra e nello stesso istante i due demoni ripresero la loro forma animale.
    -Proseguiamo a piedi, avremo più possibilità di notare eventuali indizi in questo modo.-
    La coppia di leoni si distanziò di circa quindici metri e iniziò lentamente ad avanzare, osservando attentamente l'ambiente.
    Impiegarono circa un paio d'ore prima di raggiungere il luogo dove si trovavano ancora i corpi privi di vita dei giovanissimi leoni.
    Non fu difficile trovare quel posto; l'odore dei corpi in decomposizione li aveva guidati con precisione millimetrica.
    -Rasur, guarda; eccoli.-
    I demoni si avvicinarono lentamente, osservando l'area.
    I corpi dei leoni erano adagiati uno di fianco all'altra, il pelo ispido di entrambi lasciava intendere assieme all'odore acre e dolciastro, che erano passati parecchi giorni dalla morte di entrambi; però qualcosa non andava.
    Entrambi i demoni si fermarono immediatamente.
    -Occhi aperti Loynaar.-
    -Ho notato.-
    Contemporaneamente i demoni scandagliarono l'area tutt'attorno col potere delle loro menti, ma non trovarono nulla.
    -E' strano- Disse la leonessa demone -Che in tutto il tempo passato dopo la loro morte, nessun spazzino abbia approfittato di loro.-
    -Esattamente, anche a me sembra molto strano; cerchiamo di esaminare le loro menti, in cerca di qualche traccia di energia.-
    Il demone ocra si avvicinò ai corpi privi di vita, mentre la leonessa montava di guardia, onde evitare improvvisi attacchi.
    Rasur chiuse gli occhi e indirizzò i suoi pensieri nei corpi privi di vita di fronte a lui.

    ***

    Le leonesse guaritrici fecero capolino dall'ingresso della caverna, seguite a breve distanza dalla loro scorta.
    Roy e Werrin si fermarono all'imboccatura, mentre Vervada e Sender proseguirono fino al ciglio dello spiazzo antistante la caverna; si sedettero per osservare la grande pianura ai piedi della montagna, e poco dopo si voltarono indietro.
    La fresca, frizzante brezza mattutina faceva ondeggiare le criniere dei due leoni mentre i raggi solari mettevano in risalto la possente muscolatura di entrambi.
    I loro sguardi si incrociarono per un breve istante.
    -Roy, Werrin, avete ben chiaro dove si trova il leone da soccorrere?-
    Entrambi i leoni annuirono.
    -Si, si trova in una brughiera a circa un giorno e mezzo di marcia da qui, e nel tragitto c'è una caverna che ci farà da rifugio per la notte, all'interno c'è anche una fonte d'acqua.-
    Le leonesse annuirono.
    -Li attorno ci sono anche arbusti che producono bacche e piccola selvaggina da cacciare.-
    -Perfetto, possiamo partire allora; Jormungr è già stato avvertito?-
    Werrin annuì.
    -Si, ci ho pensato io stesso a comunicare il percorso che avremmo fatto e le tempistiche; ho calcolato che ci serviranno all'incirca quattro giorni per fare ritorno.-
    Sender osservò incuriosita il leone marroncino chiaro di fronte a lei.
    -Come mai quattro e non tre?-
    -Nel caso dovessimo trasportare quel leone e fosse particolarmente pesante, anche se dubito che il suo eventuale trasporto possa essere un problema; ci è stata fornita una limpida descrizione, è impossibile sbagliarsi.-
    -Perfetto allora, e comunque a questa eventualità non ci avevo pensato, bene, credo che possiamo partire allora.-
    Detto questo, le leonesse guaritrici si alzarono e si avviarono di buon passo sul sentiero che discendeva la montagna, seguite a breve distanza dalla loro scorta.
    I due leoni avevano lo sguardo fisso sulle leonesse davanti a loro, ogni più piccolo particolare di quei corpi lo conoscevano a memoria, ad ogni passo i fianchi delle leonesse ondeggiavano in perfetta simbiosi; sorelle anche nelle movenze avevano sempre detto tutti.
    Le forme perfettamente tondeggianti delle leonesse assieme al loro profumo, avevano ormai ipnotizzato i due leoni che le stavano seguendo a breve distanza, la loro attenzione era ormai concentrata soltanto su quello; ad un certo punto scivolarono entrambi su un lastrone levigato.
    Roy e Werrin caddero contemporaneamente sbattendo violentemente il muso a terra e ferendosi leggermente.
    Le leonesse si fermarono e accorsero preoccupate, per poi subito dopo scoppiare in una fragorosa risata.
    -E voi sareste la nostra scorta?-
    Vervada e Sender esplosero in una risata senza fine, rotolando a terra mentre i leoni imbarazzatissimi affossavano il capo tra le spalle, avevano un gran caldo, ma non era dovuto indubbiamente dalla temperatura.
    -Fatevi dare un'occhiata, imbranati!-
    Roy era assistito da Vervada, mentre Sender si stava dedicando a Werrin.
    I due leoni stavano cercando disperatamente di distrarsi e non far notare il proprio imbarazzo, ovviamente con scarsissimi risultati, facendo scoppiare a nuovamente a ridere le leonesse.
    -Siete davvero buffi!-
    Roy cercava di giustificarsi, guardando il terreno di fronte a lui.
    -Beh... Insomma... Può succedere di distrarsi a volte... No?-
    La risata successiva fu inevitabile, e il senso di vergogna dei due leoni aumentò a dismisura.
    Sender si avvicinò a Werrin, sedendosi di fianco a lui, aveva il muso solcato dalle lacrime e tra uno spasmo e un singhiozzo, si rivolse nuovamente al leone.
    -Sembra quasi che voi due non abbiate mai visto un posteriore!-
    Le leonesse esplosero nuovamente in una enorme risata mentre i due leoni si sdraiarono a terra coprendosi il muso con le zampe.
    -Finitela per favore... E' abbastanza imbarazzante sapete?-
    -Oddio, se continueremo di questo passo non arriveremo mai a destinazione!-
    -Arriveremmo invece... se voi due.. ecco... non...ecco... come dire... evitaste di ancheggiare in quel modo!-
    I quattro componenti esplosero nell'ennesima risata, e poco dopo tutto tornò come in precedenza.
    -Questa volta andiamo avanti noi? Che ne dici Roy?-
    Il leone sorrise.
    -Credo che sia meglio, almeno non faremo di nuovo figure meschine!-
    Ripresero la marcia, il sentiero era ricoperto di pietra a scaglie, staccatasi dalla grande montagna che li sovrastava a causa del calore cocente del sole e dalle intemperie.
    Passarono poco meno di dieci minuti e la scena precedente si ripropose, ma questa volta a parti invertite.
    -Che succede? Mi pare una scena già vista da qualche parte... Sembra che voi due... Non abbiate mai visto un posteriore!-
    -Roy piantala!! Ci siamo solo distratte! Ecco!-
    -Immagino che siano stati i sassolini a terra la causa di tale distrazione! Oppure potrebbero essere state le... Le nuvole?-
    Il gruppo riprese a ridere, poi Sender ammutolì tutti quanti.
    -Beh, il mio Werrin ha un gran bel posteriore! Chissà se è stata quella la mia distrazione...-
    -Sorella ma che dici! Sei impazzita?-
    Esclamò stupita Vervada.
    -Dico la verità! E lo dici anche tu del tuo Roy quando siamo sole! Ah!-
    Le sorelle guaritrici ripresero a ridere copiosamente mentre i due leoni se avessero potuto, sarebbero scappati a gambe levate da quella situazione di imbarazzo.
    Passarono alcuni minuti di totale silenzio, poi Roy commentò a denti stretti rivolto al fratello.
    -Jormungr ci ha mandato per difenderle, ma non ha pensato che qualcuno dovesse difendere noi da loro!-
    -Eh, hai ragione... le femmine... predatrici.. E' nel loro “io” metterci sempre in imbarazzo. Non so come mai, ma ho l'impressione che lo stiano facendo apposta.-
    -Beh, dai; un pochino ce la siamo cercata, non credi?-
    Werrin sorrise.
    -Forse.-
    Continuarono la marcia per tutto il giorno; si stavano addentrando nella pianura, l'erba alta ondeggiava spinta dal vento mentre il calore cocente del sole dava una visione distorta degli alberi in lontananza.
    L'atteggiamento dei quattro era radicalmente cambiato; Roy e Werrin si muovevano veloci e furtivi, captavano e neutralizzavano qualsiasi movimento sospetto, fortunatamente questi non erano mai una minaccia o un pericolo; le leonesse si sentivano protette.
    Nessuno rideva, nessuno scherzava, i sensi erano all'erta, impegnati nella costante ricerca del pericolo; Vervada e Sender potevano contare sulla protezione devota di due autentiche macchine da guerra, nulla sfuggiva loro.
    Mancava ancora qualche ora all'arrivo della sera, quando i quattro si trovarono di fronte ad una piccola collina dai fianchi piuttosto ripidi, molti strati di roccia erano ben visibili, arbusti secchi facevano capolino da anfratti tra le rocce grigie, in netto contrasto con l'ambiente circostante, molto più vivo e rigoglioso; e alla base di questa vi era una piccola grotta, non era molto profonda, ma era un ottimo riparo dalla rugiada notturna che da li a breve sarebbe sopraggiunta.
    -Dobbiamo prepararci per la notte, io e Roy andremo a caccia, c'è molta selvaggina nei paraggi, voi intanto riposate, saremo di ritorno a breve.-
    Le leonesse annuirono e si diressero verso l'ingresso della grotta.
    -Roy, ma non avevate detto che c'era anche una fonte d'acqua all'interno?-
    -Si Sender, sul fondo noterete la roccia erosa da un rivolo continuo.-
    Le leonesse si addentrarono e notarono subito solco provocato dall'acqua; quel continuo flusso scorreva velocemente, levigando alla perfezione quello strato di tenera roccia calcarea, per poi scomparire in un anfratto.
    Roy e Werrin lasciarono le sorelle guaritrici e si avviarono per la battuta di caccia; tutt'attorno crescevano arbusti fitti, ottimi per tendere imboscate e quelli che crescevano vicino alla grotta offrivano bacche dal sapore dolciastro e in gran quantità.
    La sera stava sopraggiungendo quando da dietro una piccola collina fecero ritorno i due leoni.
    Il sole basso all'orizzonte dietro di loro proiettava sul terreno lunghe ombre facendoli apparire ancora più possenti e maestosi di quanto già non fossero.
    Entrambi portavano stretto tra le fauci il frutto della loro caccia: un cervo.
    -E quello da dove salta fuori?-
    -Cara Vervada, non sai che noi siamo pieni di risorse?-
    Roy aveva chiaramente sul muso l'espressione soddisfatta, quasi volesse far capire di essere il miglior cacciatore del mondo.
    -Oh, mi scusi sua maestà!-
    -Hai finito di prendermi in giro?-
    -Giammai caro mio! Questo è uno dei pochi momenti che abbiamo a disposizione e non intendo farmelo scappare!-
    Roy sorrise.
    -Poi comincio io a prendere in giro te, fai attenzione..-
    I quattro risero godendo della compagnia reciproca, scherzarono per tutta la serata; quando erano in branco non sarebbe potuto accadere, le leonesse non volevano che fosse resa pubblica la loro situazione sentimentale.
    La notte stava sopraggiungendo e i leoni si stavano disponendo nella caverna.
    -Roy, Vervada, potete andare fuori? Vorremmo un po di intimità io e Sender..-
    -Werrin non ci pensiamo neanche! Voi andate fuori! Noi restiamo qui! E dobbiamo ancora cenare!-
    I due leoni presero a spintonarsi con un'espressione divertita sul muso, mentre le leonesse incitavano il rispettivo compagno, poi improvvisamente, dopo un rapido scambio di sguardi, le sorelle scattarono contemporaneamente in avanti colpendo i due leoni impegnati in quella lotta giocosa, facendoli ruzzolare fuori.
    -Voi starete fuori e noi qui dentro, mi sembra la soluzione migliore!-
    -Vervada! Sender! Così trattate i vostri compagni?-
    Le leonesse stavano per rispondere quando i due leoni si voltarono e scattarono contemporaneamente in avanti, espressioni feroci si erano stampate sui loro musi e correndo velocemente si portarono nei pressi di un grosso arbusto li vicino.
    Roy balzò in avanti entrando a capofitto in quella selva di rami, atterrando e bloccando con la sua ferrea morsa la gola dell'intruso, mentre Werrin aveva afferrato un arto posteriore e lo stava trascinando allo scoperto.
    Un giovane leone dal manto scuro era disteso, tremante a terra.
    La ferrea stretta di Roy impediva al giovanissimo leone di respirare e di li a poco avrebbe perso i sensi, poi la morsa letale si allentò leggermente; in quell'istante sopraggiunsero anche le sorelle guaritrici.
    -Adesso ti lascerò andare, ma se fai una mossa sbagliata, ti sviscero.
    Intesi?-
    Il leone non ebbe nessuna reazione, aveva gli occhi completamente sgranati, era terrorizzato.
    Roy strinse nuovamente la presa e diede un forte scrollone al suo prigioniero.
    -Hai capito?-
    Il leone annuì col capo e lentamente fu lasciato libero.
    Rimase sdraiato a terra mentre un piccolo rivolo di sangue macchiava il pelo del collo dove era stato bloccato.
    Ansimava pesantemente, era molto giovane con un accenno di criniera sul capo ma la sua particolarità erano gli occhi; un occhio verde, l'altro blu.
    I due leoni erano di fronte a lui, in assoluto silenzio, concentrati su ciò che sarebbe potuto succedere, poi lentamente si mise seduto.
    -Che ci fai qui e come ti chiami!-
    Il leone gemette, non parlava e aveva gli occhi chiusi con il muso sempre rivolto a terra e l'espressione sofferente oltre che spaventata.
    Werrin alzò una zampa e colpì il giovanissimo leone che aveva di fronte sul muso, scaraventandolo a terra.
    -Avanti! Parla! Chi sei e cosa ci fai qui!-
    A quella frase, il leone si raggomitolò su se stesso e si coprì il muso con le zampe anteriori, cominciando a singhiozzare.
    -Non lo capisci con le buone, vediamo se lo capisci con le cattive allora!-
    Werrin ringhiò ferocemente mettendo in mostra la sua terrificante chiostra di zanne ferine, avvicinandosi minacciosamente al leone indifeso raggomitolato a terra.
    -Werrin! Basta! Fermati!-
    Sender si mise tra il leone a terra e il compagno.
    -Basta!-
    In quell'istante, il giovane leone esplose a piangere copiosamente e si lanciò al collo della leonessa strillando.
    -DICCELO!! CATTIVO E PREPOTENTE!! NU CI SI FA MALE MICIU!!!-
    Tutti rimasero come impietriti mentre il giovane leone continuava nel suo pianto a dirotto.
    -S...scusa? c..che hai detto?-
    Disse Sender imbarazzata mentre fissava con un sopracciglio inarcato il giovanissimo leone che la stava stringendo a se continuando a piangere incessantemente.
    -Iu... Iu mi ci chiamo Furyjon...-
    Poi indicò Werrin con una zampa, gli occhi divennero due fessure e aggrottò il muso portando le vibrisse in avanti.
    -E TU CI SEI CATTIVO!!!!! CATTIVO E PREPOTENTE!!!-
    Poi il leone riprese a piangere.
    -Ma... ma che dice questo?-
    I quattro leoni erano sbigottiti.
    -Ascolta ehmm.. Furyjon.. che ci fai qui da... da solo? Dove sono i tuoi genitori?-
    Il giovanissimo leone osservò per un istante Vervada, poi, facendo spallucce, rispose.
    -Nu ce lo so iu... Ecco.. Iu ci dormivo.. E poi... Boh!-
    -Dove stavi dormendo?-
    -Iu ci stavo dormendo taaanto distante da qui! Ci ci ecco.. Poi mi ci sono svegliato, e ci ero solo, ecco..-
    Roy si avvicinò leggermente, mentre veniva squadrato dal giovane leone.
    -Ma perché parli in questo modo?-
    -Ma perché me piccino!-
    -Io credo che tu abbia qualche problema invece; anzi più di uno.-
    Il giovane leone guardò con espressione accusatoria i due fratelli.
    -Iu nu ci ho problemi! Ecco! Io ci ho solo fame, sete, cionno!-
    Poi volgendo lo sguardo verso Sender
    -E me bisogno di coccole!-
    Werrin fissò intensamente il giovane leone.
    -Scordati di essere coccolato e levati!-
    -Eddai gelosone!- Replicò la leonessa, che nel mentre distaccava il giovane leone. -Furyjon, ascolta, abbiamo cibo e acqua, e potrai riposare nella grotta mentre noi staremo di guardia fuori, va bene?-
    Il giovane leone si fece triste.
    -Pecché nu ci dormi con me e mi ci coccoli? Mi ci piace le coccole ce lo sai?-
    -Ma perché ci sono tanti tanti tanti mici cattivi qui, e noi facciamo la guardia, in modo che nessuno ti faccia del male.-
    -Ma anche lui è cattivo, e prepotente anche!-
    Disse indicando Werrin che si stava spazientendo vistosamente.
    -No Furyjon, Werrin non è' cattivo, lui mi vuole proteggere, ecco perché fa così; e Roy vuole proteggere mia sorella. Hai capito perché si comportano così?-
    Il giovane leone si grattò la testa inarcando un sopracciglio.
    -Ci ho capito adesso; siete fidanzatini allora!-
    Quell'improvvisa affermazione imbarazzò il gruppo.
    -Beh, ecco... Può darsi..-
    Rispose Sender imbarazzatissima.
    -Ci ci ci che ce lo siete!!!-
    Il giovanissimo leone si era alzato e stava saltellando in cerchio attorno alla leonessa mentre gli altri guardavano la scena ridendo.
    -Tu non sei per nulla normale!-
    -Iu ci ho fameeeeeee!!!!!-
    -Allora andiamo a mangiare, vieni.-
    I cinque leoni si avviarono verso l'ingresso della grotta dove era stato temporaneamente abbandonato il cervo cacciato poco prima.
    Lasciarono cominciare il nuovo arrivato, poi le leonesse si unirono al banchetto; i due leoni invece rimasero di guardia.
    Solo quando gli altri ebbero finito iniziarono; prima uno, poi l'altro.
    Vervada uscì dalla grotta in quel momento.
    -Si è addormentato; ma dove sono Werrin e mia sorella?-
    -E si sente! Non capisco se stia russando o se si stia esercitando nel ruggito! Quei due non so dove siano, comunque non saranno di certo lontani.-
    -Roy! Guarda che tu sei uguale!-
    -Sarà, ma volevo stare un po da solo con te stanotte, siamo sempre separati e ci vediamo sempre di nascosto.-
    -Lo so, ma pare che ora non sia possibile, avremo tempo, vedrai.-
    -Posso farti una domanda?-
    -Certamente, se posso ti rispondo più che volentieri, lo sai.-
    Il leone abbassò lo sguardo e parlò a voce bassa.
    -Perché né tu, né tua sorella, volete rendere pubblico quello che c'è tra noi?-
    Vervada osservò il compagno con espressione neutra.
    -Non abbiamo mai affrontato questo tema prima d'ora, mi pare più che giusto ora parlarne.-
    Roy sollevò lo sguardo osservando la compagna.
    -Abbiamo compiti ben precisi, né io, né mia sorella vorremmo che la cosa se resa pubblica, potesse distrarci dai nostri impegni.-
    -Capisco, vedremo poi col tempo, la situazione potrebbe cambiare.-
    -Sicuramente cambierà, però ora, con i tempi che corrono, non possiamo permetterci distrazioni di nessun genere.-
    Roy annuì, poi riprese a parlare.
    -Cambiando discorso, che te ne pare di Furyjon?-
    -E' il leone più strano che abbia mai visto! Credo che sia stato abbandonato quando era molto piccolo a giudicare da come si comporta, e che sia cresciuto arrangiandosi, e senza mai incontrare nessuno, ecco perché parla e si comporta in quel modo, proprio come un cucciolo appunto.-
    -Sender la pensa come te?-
    -Si, esattamente come me.-
    -Il che non è una novità, pensate sempre nello stesso modo.-
    -Siamo sorelle gemelle.-
    -Infatti, come me e Werrin.-
    Vervada sorrise.
    -Tu e Werrin siete sorelle gemelle? Questo non me lo avevi mai detto!-
    -Ma che scema che sei! Stento a credere che tu e tua sorella vi comportiate in modo totalmente opposto a come siete realmente.-
    La leonessa si fece seria.
    -Quando viene richiesto il nostro aiuto, non possiamo permetterci di scherzare per nessuna ragione; proprio come te e Werrin.-
    -Esatto, hai ragione.-
    -Ovvio, io ho sempre ragione!-
    -Quasi sempre...-
    -E quando non avrei ragione? Fammi un esempio, coraggio.-
    -Quando hai detto che io e Werrin siamo sorelle ad esempio?-
    -Questo non lo so, potrebbe anche essere!-
    Disse sorridendo e colpendo leggermente sulla spalla il compagno.
    -Ma senti questa! Potrei dimostrarti che noi non siamo assolutamente sorelle...-
    La leonessa sorrise maliziosamente.
    -E come me lo dimostreresti? Sentiamo?-
    Werrin sorrise nello stesso modo, cingendo dolcemente una zampa delle leonessa; andarono a sdraiarsi in un piccolo spiazzo delimitato da arbusti, incorniciato da un cielo limpido e stellato.
    La notte passò velocemente, entrambi avrebbero voluto che non finisse mai, poi si addormentarono.
    -SVEGLIA PICCIONCINI!!!!!!!!-
    Roy saltò sulle quattro zampe spaventato e cominciò a guardarsi attorno ansimando pesantemente, stessa cosa fece la sua compagna.
    -Werrin! Vuoi farmi morire per caso?-
    -Fratellino, eravate così dolci abbracciati mentre stavate dormendo che quasi mi dispiaceva svegliarvi!-
    -E giustamente hai deciso di svegliarci urlando!-
    -Non ho saputo resistere! E poi adesso siamo pari! Non ho ancora dimenticato quella volta che per svegliarmi mi hai riempito la bocca di sale!-
    Werrin sorrise a denti stretti abbassando le orecchie e infossando la testa tra le spalle.
    -E vabbeh, dai... era uno scherzo innocente!-
    -Si si, come no, quasi soffocavo! Andiamo a svegliare quel coso strano e torniamo alla montagna.-
    -Va bene, Vervada, dove stai andando?-
    Chiese il leone alla compagna che stava camminando in direzione opposta alla loro.
    -Non preoccuparti, sarò di ritorno a breve.-
    Detto ciò, la leonessa scomparve tra i cespugli.
    -Allora? Com'è andata sta notte?-
    Chiese Werrin in modo appena percettibile al fratello.
    -Ma che ti frega!-
    -Eddai, si fa per parlare, no?-
    -Certo, e a te invece?-
    Il leone alzò istintivamente il capo.
    -Non è successo nulla!-
    -Si si, come no caro fratellino; e come mi spieghi allora il tuo sguardo imbarazzato?-
    -MA CIAO!!!!!-
    Quell'urlo improvviso fece sobbalzare i due leoni.
    -Furyjon!-
    Il giovanissimo leone si stava avvicinando al piccolo trotto.
    -Mi ci sono svegliato, non ci ho visto nessuno e vi ci sono venuto a cercare!-
    -E ce ne siamo accorti!-
    -E ci! Adesso dove ci andiamo?-
    -Facciamo ritorno alla nostra montagna, dove ci aspetta il resto del branco.-
    -E ci è tanto lontano?-
    Chiese il giovanissimo leone spalancando gli occhi come se dovesse essergli svelato chissà quale grande segreto.
    -Non molto, prima di sera saremo arrivati.-
    Il giovane leone si fece triste.
    -Cogì tanto? Ma mi ci fanno male le zampine poi!-
    -Se non ce la fai, ci fermiamo per farti riposare, no?-
    -Pecché invece nu mi ci portate?-
    -Perché pesi! E perché sei grande ormai!-
    In quell'istante arrivarono le sorelle leonesse.
    -Ah, ti sei svegliato!-
    -Facendoci venire un accidente...-
    Disse Roy guardando di storto il giovane leone che si stava sedendo di fianco a lui, il quale per tutta risposta, sfoggiò un sorriso smagliante.
    -Ci!! Ci sono pronto a partire!-
    -Lo avete già istruito,vedo.-
    -Gli abbiamo detto soltanto che andiamo verso la montagna.-
    Roy e Vervada si scambiarono uno sguardo rapido.
    -Mettiamoci in marcia, abbiamo molta strada e non molto tempo a disposizione.-
    I due leoni erano in testa, seguiti dal giovane Furyjon e dalle sorelle guaritrici, diretti verso la montagna dove il branco li stava attendendo.
     
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