Mashujaa wa zamani

prequel.. (o come si scrive..)

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  1. bau1200 (Sarydor)
     
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    La sera si stava avvicinando velocemente e un forte vento gelido si era levato abbattendosi sulla montagna dalla cima innevata.
    Il branco di leoni e lupi era al riparo all'interno della grande caverna illuminata fievolmente da quello strano cristallo, la temperatura mite rendeva piacevole il dimorarvi.
    Tutti stavano oziando nell'attesa del nuovo giorno, ma era ancora presto per dormire, e a piccoli gruppi parlavano tra di loro, Tuhuma era sempre in disparte, nascosto nell'ombra del suo nascondiglio, che osservava la scena.
    Incerto sui suoi passi, ancora con la zampa dolorante, il piccolo lupo azzurro si avvicinò al cucciolo di leone.
    -Grazie per essere andato a chiamare le guaritrici oggi.-
    -Figurati..- Rispose il piccolo leone con lo sguardo perso nel vuoto.
    Passarono lunghi attimi di silenzio durante i quali nessuno dei due riusciva a trovare un argomento di conversazione, i due erano accucciati uno di fronte all'altro in silenzio, ogni tanto si lanciavano un'occhiata ma nulla di più.
    Miremel e Jessy nel frattempo stavano guardando i due cuccioli e parlottavano tra loro.
    -Sai, è davvero strano che oggi mio figlio abbia parlato così con tuo figlio, di solito non parla con nessuno.-
    -Come con nessuno?-
    -Si, non parla mai, è sempre in disparte, pensa che era diffidente anche con noi quando è nato.-
    -Davvero? Ma che strano.-
    -Si, e non è stato facile riuscire a farlo essere meno diffidente anche col branco.-
    -Ha subìto qualche trauma? Non è normale una cosa del genere.-
    -No, all'inizio credevamo che fosse una fattore di "imprinting", vedi, ho avuto molti problemi durante il parto, e se non ci fosero state Sender e Vervada, nessuno di noi due adesso sarebbe vivo, invece no, era solo diffidenza verso il prossimo.-
    -Che strano..-
    Jessy osservava incuriosita il piccolo leone seminascosto.
    -Pensa che Jormungr per riuscire a stabilire un contatto col piccolo ha dovuto fare quasi i salti mortali!-
    A quell'esclamazione di Miremel, Jessy esplose in una fragorosa risata che catturò l'attenzione di tutti.
    -Volete fare silenzio? Sto riposando!-
    Una voce gracchiante si levò da un angolo della grotta, e tutti quanti portarono l'attenzione sulla lupa bianca e rossa sdraiata in disparte, per poi ignorarla.
    Miremel si rivolse sottovoce alla lupa bianca e azzurra di fianco a lei.
    -Quanto la odio quella! È insopportabile! Ma dove la avete trovata? A giudicare dalla sua acidità nel rivolgersi agli altri, direi in un limone!-
    Jessy sorrise.
    -E tu non immagini quante volte è già stata morsa per la sua insolenza, è più forte di lei, proprio non riesce a tenere a freno la lingua, anche oggi, quando ci avete visti arrivare,è riuscita a fare andare su tutte le furie il tuo compagno.-
    -Non credere, Jormungr ha una pazienza infinita, avrà soltanto voluto darle una lezione di rispetto; su quello non transige.-
    -Beh, lezione che non servirà a nulla credo.-
    Un leggero fruscio si udì alle loro spalle e sottovoce qualcuno commentò.
    -Al massimo, ne riceverà un'altra, ma credo di aver ottenuto qualcosa oggi.-
    Il fiero leone grigio si era avvicinato silenziosamente al duo.
    -Oh, eccoti; da quanto è che stai origliando?-
    La coppia di leoni si sorrise.
    -Da adesso, ero fuori a controllare il tempo, non promette nulla di buono, credo che verrà a nevicare di qui a poco, quindi credo che il vostro soggiorno presso la nostra grotta, Jessy, si prolungherà di un bel po.-
    -Ti ringrazio Jormungr, ma non vorremmo gravare sulle vostre riserve, ce ne andremo il prima possibile, e poi cacciare con questo tempo credo proprio che non sia possibile.-
    Il leone sorrise, lasciando con un'espressione piena di curiosità la lupa che continuava a fissarlo.
    -Vedi, non sempre è necessario cacciare per sfamarsi, è una delle molte cose strane di questa grotta.-
    Jessy rimase stupita a tali parole, mentre continuava a guardare il leone che in quel momento si stava sedendo di fronte a loro.
    -Qui cresce una strana varietà di funghi, sono insapore, ma nonostante questo, danno il nutrimento necessario a sopravvivere per molto tempo; ci è già successo di rimanere rinchiusi qui per parecchi giorni in passato, sai? E la cosa altrettanto strana è che quei funghi non si moltiplicano mai, il loro numero non cambia, e quando li consumiamo, il giorno successivo li ritroviamo tali e quali.-
    -Che stranezza.-
    In quel momento un forte scossone fece tremare la motagna e tutti sobbalzarono improvvisamente; la tensione era palpabile in quell'attimo.
    -Che succede?-
    James si era avvicinato in gran fretta al leone grigo.
    -Non lo so, è stata una scossa di terremoto, non è mai successo prima d'ora.-
    Jormungr stava ispezionando la volta della grotta in cerca di eventuali segni di cedimento.
    -Non possiamo uscire adesso, fuori c'è una tormenta, i cuccioli non sopravviverebbero, e probabilmente neppure noi, comunque, sembra che il soffitto regga.-
    Le espressioni preoccupate dei quattro capibranco scrutavano incessantemente l'ambiente circostante in cerca di eventuali crepe, o segnali di pericolo.
    In quel momento si udirono dei passi nel corridoio che portava all'esterno, poco dopo comparvero le leonesse guaritrici, Sender zoppicava leggermente.
    -Siamo state sorprese dalla tormenta come due allocche!-
    La solita voce gracchiante fece la sua ricomparsa.
    -Come due leoni semmai.-
    Un cupo ringhio riecheggiò nella caverna e Aika si rannicchiò in un angolo.
    -Scusa...-
    Jessy e James si guardarono sbigottiti.
    -Ha chiesto scusa? Ho sentito bene?-
    Miremel guardò compiaciuta il compagno.
    -Ve lo ho detto, Jormungr riuscirebbe in imprese impossibili a tutti.-
    Il leone grigio si avvicinò a Vervada.
    -Che cosa le è successo?-indicando la sorella che nel mentre si era accasciata pesantemente a terra.
    -E scivolata durante la scossa, ed è finita con una zampa in un fosso;l'arto non è rotto, ma ci è andata davvero vicino.-
    Detto questo, la leonessa si voltò trotterellando verso l'uscita della grotta.
    -Aiutatela a scaldarsi un pochino, io vado a prendere un po di ghiaccio per la sua zampa.-
    La sera ormai era arrivata, i due branchi si erano sfamati con quegli stani funghi e la stanchezza iniziava a farsi sentire; lentamente uno ad uno, leoni e lupi scivolarono nel sonno.
    Gli unici a non addormentarsi furono i due cuccioli.
    -Senti, ma perche non parli mai tu?-
    Il piccolo leone alzò leggermente lo sguardo verso il piccolo lupo azzurro che aveva di fronte.
    -Perche non ho nulla da dire, tutto qui.-
    -E stai sempre qui nascosto?-
    -Non sempre, ma spesso; non ho quasi mai nulla da fare.-
    -Non giochi mai?-
    -No, o quasi mai, mio padre è sempre in giro, a controllare i confini.-
    -Ma con gli altri cuccioli?-
    -No, non mi fido di loro.-
    -E di me ti fidi?-
    Ci fu un attimo di silenzio tra i due, lo sguardo del piccolo leone si spostava di continuo sulla livrea azzurra del piccolo lupo.
    -Diciamo che.. mi sei simpatico, ecco.-
    Iorody si mise seduto ed un'espressione compiaciuta gli comparve sul piccolo muso.
    -Beh, grazie, di solito tutti mi prendono in giro per la mia voce, dicono che è assordante.-
    Effettivamente quella particolarità aveva colpito Tuhuma, il piccolo di fronte a lui aveva una voce davvero acuta.
    -Io non ci faccio caso.-
    -Senti, facciamo qualcosa, dai! Uno scherzetto ad Aika!-
    -Cosa?-
    -E che ne so io! Sta dormendo! Andiamo!-
    Seppur riluttante, Tuhuma si alzò e seguì il piccolo lupo che lo stava precedendo, puntando dritto verso la lupa che dormiva in un angolo della grotta ignara di quello che le sarebbe capitato da li a poco.
    Molto lentamente il piccolo lupo si avvicinò alla sua ignara vittima, e quando fu a non più di dieci centimetri dalla sua testa, guardò il leoncino che lo stava fissando con aria interrogativa; sorrise e in quell'istante gridò quanto più forte poteva nell'orecchio della sua vittima.
    -BU!!!-
    L'urlo fu incredibilmente potente ed acuto, Aika sobbalzò dal terrore e cadde di schianto a terra sbattendo violentemente il capo.
    Tutti quanti sobbalzarono spaventati, ma la lupa bianca e rossa sembrava in preda ad un'autentico attacco di panico; non riusciva ad alzarsi e le sue zampe si muovevano totalmente fuori controllo, urlava frasi senza senso.
    -IORODY!!!!!!!!!!!!!!!-
    La voce di James riecheggiò nella grotta mentre il cucciolo si voltò spaventato verso il padre.
    -Quante volte ti devo dire di finirla con questa storia! Sarai contento adesso, ci hai svegliati tutti!-
    Il piccolo lupo abbassò le orecchie e con la coda tra le zampe andò ad accucciarsi in un angolo isolato.
    -Domani facciamo i conti io e te! Adesso dormi!-
    Poi James si rivolse ai capibranco dei leoni.
    -Vi prego di scusarlo, ma è incorreggibile, nonostante gli sia già stato detto più volte, lui continua.-
    Jormungr stava quardando la scena sorpreso che il figlio stesse seguendo il piccolo lupo azzurro.
    -Non ti preoccupare, forse è un bene che lo abbia fatto.-
    Disse indicando il figlio che ancora stava osservando la scena intimorito.
    Nel mentre Aika era sempre terrorizzata e ansimante, gli occhi vitrei lo stavano chiaramente a dimostrare.
    In quel momento ci fu un'altra scossa di terremoto, più violenta della precedente, e tutti sobbalzarono nuovamente.
    -Che sta succedendo? C'è qualcosa di strano qui, non è mai successa una cosa simile prima d'ora.-
    Miremel si guardava tutt'attorno, preoccupata per gli eventi che si stavano succedendo.
    Jormungr nel mentre stava di nuovo ispezionando la volta della caverna, mentre James stava percorrendo il corridoio che portava verso l'esterno, anch'egli alla ricerca di eventuali segni di cedimento; poi fece ritorno.
    -Notato qualcosa di insolito?-
    -No, la galleria non ha crepe, ma fuori non sono riuscito a vedere nulla, la tormenta è impressionante.-
    -Per fortuna anche la volta ha retto, non ci sono crepe, ma dovremmo stare attenti ugualmente.-
    -Già, ma fuori non sopravviveremmo lo stesso, la visuale è zero, non si vede assolutamente nulla, anzi, credo che domani non riusciremo neppure ad uscire; l'ingresso e già quasi totalmente ostruito ormai dalla neve.-
    La preoccupazione dei branchi era grande, quelle scosse di terremoto erano troppo strane, insolite in quella zona.
    -Beh, direi che è inutile ora continuare a preoccuparci, abbiamo poco da fare, vedremo domani, dobbiamo aspettare che la tormenta fuori smetta.-
    Nonostante tutti avessero capito che Jormungr avesse ragione, nessuno riuscì a chiudere occhio quella notte.


    Edited by bau1200 - 7/8/2015, 04:45
     
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