Il re leone - Ujasiri e la sua storia

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    Re Leone

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    Ok, ora cosa c'è ancora da risolvere negli ultimi 7 capitoli? I 2 leoni nomadi immagino, e poi i due innamorati dovranno pur darsi da fare XD
     
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  2. Vivi&Simba99
     
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    ...:) Ecco il prossimo capitolo.

    Capitolo 53: Wema arrabbiata
    In quei giorni Wema era stata sola, senza nessuno. Sua sorella le mancava tanto e non riusciva più a restare in quel posto, così decise di partire.
    Corse così veloce che ci mise poco tempo ad arrivare alle Terre del Branco.
    Si accovacciò vicino ad un cespuglio e cominciò a spiare la sorella. Sembrava così felice e soprattutto sembrava non importarsi del passato. L’aveva chiaramente dimenticata. Aveva dimenticato la loro Hakuna Matata e pensava solo al suo branco ed ai suoi amici. Ma soprattutto la cosa che sconvolse di più Wema era che stava tranquillamente con Uzuri, la leonessa che un tempo tanto odiava.
    A quel punto la sua ira era troppa. Per tutti questi anni Furaha non le era mai stata realmente fedele.
    - Come ha potuto?! Mi ha dimenticata… non ci posso credere. Ha fatto proprio come tutti quelli del branco e come la mamma. Sono sempre stata una parte secondaria in tutta questa storia… - pensò la leonessa arrabbiata – Tornerò dalle iene e da Hofu e Ugaidi. Se la vedranno con me. –
    Così la leonessa andò dalle iene e da Hofu e Ugaidi che però all’inizio furono molto arrabbiati con lei.
    - Adesso torni da noi? Ci hai abbandonato e ora che ti serviamo vuoi che ti aiutiamo di nuovo?! – disse Hofu
    - Vi prego… è importante. –
    Dopo molte ore per convincerli, le iene, Wema, Hofu e Ugaidi partirono verso le Terre del Branco.
    Una volta arrivati ai confini, Uzuri sentì subito il loro odore.
    - Sono qui… - disse al branco
    - Chi è qui? – rispose Kovu confuso
    - Furaha, sono venuti a prenderti! – continuò Uzuri
    - Cosa? – rispose spaventata Furaha –
    - Mia figlia Wema è qui? – disse la mamma Hewa
    - Si mamma e sarà molto arrabbiata… -
    I leoni e le iene si avvicinarono alla Rupe.
    - Furaha! Sapevo che eri come tutti gli altri. Io ho fatto tanto per te, quando eri una cucciola ho cacciato per te, ti ho sfamato, ti ho dato un rifugio e tu cosa fai? Mi abbandoni in questo modo per stare con… LORO?! –
    - Wema qui nessuno ti ha dimenticato! La mamma ti vuole ancora bene! –
    - E’ la verità tesoro mio. Io ti voglio ancora bene… sei tu che sei andata via da me insieme a tua sorella! – continuò la mamma Hewa
    - Sono andata via perché ero stanca di restare qui ad essere maltrattata! –
    - Maltrattata da chi? – continuò Hewa
    - Da tutti, anche da te mamma! –
    - Da me? –
    - Si! Non mi permettevi di fare nulla, mi ignoravi e pensavi solo a Furaha. Per punirti ho deciso di scappare e di portare con me anche la tua figlia prediletta! Adesso punirò tutti voi, perché mi avete dimenticata. –
    Dopo quelle parole, tutte le iene accompagnate da Hofu e Ugaidi attaccarono il branco che non poté far altro che difendersi.
    Furaha era disperata. Doveva fare subito qualcosa o il branco sarebbe rimasto gravemente ferito.
    - Wema! Fermati, ti prego! Sei cambiata troppo per colpa di quei tizi! Ti prego, prenditela con me, non con loro! –
    - No, mai! Mi sono stancata di questa situazione! Sorellina, addio… mi dispiace, ma anche tu devi pagare. –
    Wema attaccò la sorella più piccola.
    Nel frattempo Ujasiri cercava disperatamente Uzuri nella folla. Si era già ferita precedentemente una zampa, non poteva rischiare di riaprirsi di nuovo la ferita.
    - UZURI! – urlò il giovane leone
    - Sono qui! – rispose Uzuri
    - Menomale… stai bene? –
    - Si, io si. Ho lottato un po’, poi tua madre e tuo padre mi hanno costretto ad uscire. –
    - Hanno fatto bene, sei già ferita, è meglio che non fai sforzi. Io però devo cercare di calmare Wema. –
    - Va bene, vai. –
    A quel punto arrivò Aibu correndo.
    - Ujasiri, Wema ha attaccato Furaha, aiuto! Io non riesco a fermarla, non sono abbastanza forte, ma tu puoi! Fai in fretta! –
    - Va bene! Portami da loro! –
    Aibu portò Ujasiri nel luogo dove Wema e Furaha stavano lottando.
    - Sorellina, mi dispiace, ma è giunta la tua fine. –
    Furaha aveva paura. In quegli istanti la sua vita si proiettò nella sua testa come un film. Rivide gli attimi in cui giocava con Ujasiri, poi quando andò via dal branco, quando lei e la sorella trovarono un rifugio dove vivere e anche quando minacciarono la povera Uzuri.
    - FERMA WEMA! – urlò Ujasiri alla leonessa
    - Ujasiri, Aibu? – disse Furaha sollevata
    A quel punto Wema cominciò ad avere realmente paura, però conosceva Ujasiri e sapeva che non l’avrebbe mai uccisa.
    - Ujasiri non mi fai paura. Né mi fa paura quel micio spelacchiato che ti sta a fianco. Sarai anche possente ma non riuscirai a torcermi neanche un pelo. Sei troppo buono, ammettilo. –
    Ujasiri non sopportava quello che diceva Wema, anche se aveva ragione. Non aveva il coraggio di uccidere, era più forte di lui. Ma infondo è proprio questo che distingue i buoni dai cattivi.
    - Hai ragione Wema, non riuscirò ad ucciderti. – disse Ujasiri giudiziosamente
    - Ahahaha che codardo. E’ proprio questo che mi piace di te, la tua bontà infinita. – rispose Wema sghignazzando
    - Ma che fai Ujasiri? Ho chiamato te proprio perché dovevi porre fine alla vita di questa leonessa che voleva uccidere Furaha e tu ti arrendi?! – disse arrabbiato Aibu
    - Io sono così, non hai imparato a conoscermi ancora bene Aibu. Wema, l’unica cosa che posso dirti è che stai sbagliando. Noi ti vogliamo bene e ci sei mancata per tutto questo tempo. Quando siete scomparse, ai miei genitori chiedevo sempre di voi ma loro non sapevano darmi alcuna risposta. Ho pensato che ormai foste morte. Sei mancata a tutti noi, soprattutto a tua madre Hewa che non vedendoti più entrò in un profondo dolore. –
    - Non mi interessa. Tu stai mentendo e sei bravo a convincere i tuoi nemici a pentirsi, ma con me non funziona. –
    Ad un tratto si udì un lamento assordante. Dopo tutto ciò, il silenzio. La battaglia si arrestò.
    - FRATELLO! – urlò Hofu
    Ugaidi si era spento per sempre. A quel punto Hofu non si arrabbiò con il branco di Kovu ma con Wema.
    - Se solo tu non ci avessi convinto a venire qui, mio fratello sarebbe ancora vivo! –
    - Ma io non ho fatto niente! Sono stati loro ad ucciderlo non io. –
    - Basta Wema, sono stanco. Iene, andiamo via. –
    Hofu si caricò il corpo morto del fratello sul dorso e andò via con le iene.
    A quel punto Wema aveva due branchi nemici: quello di Kovu e quello formato dalle iene e da Hofu. La leonessa scappò via terrificata.
    - Mamma, papà state bene? – disse preoccupato Ujasiri
    - Solo un po’ di ferite, niente di che. – rispose Kovu
    - E tu stai bene? – continuò Kiara
    - Si… però Furaha è rimasta ferita. –
    - Ci penserà Rafiki a lei. –
    Arrivò Rafiki che aveva assistito a tutta la battaglia. Prese Furaha per la coda e insieme ad Aibu la portò con se sul suo albero.
    Qualche giorno dopo arrivò la notizia alle Terre del Branco della morte di Wema. Era stata uccisa da Hofu e le iene. Furaha si era già ripresa dalla battaglia e pianse molto per la sorella, anche dopo che voleva ucciderla.
    - Era pur sempre mia sorella. – disse Furaha ad Aibu
    - Si e ti capisco. –
     
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    Un po sbrigativo il finale, e sopratutto la fine di wema... Bhe, aspetto gli ultimi capitoli ^^
     
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  4. Vivi&Simba99
     
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    Ecco il prossimo capitolo...

    Capitolo 54: Ujasiri e Uzuri, i nuovi regnanti
    La mattina dopo Kovu era già svegliò ad ammirare il panorama. Ujasiri, vedendo suo padre sveglio, si avvicinò a lui.
    - Buongiorno papà. Come mai sei già sveglio? –
    - Vedi Ujasiri, la tua vita è stata piena di prove. Hai affrontato molti ostacoli che non è da tutti superare. Queste prove non solo ti hanno fatto crescere ma hanno anche aiutato me e la mamma a capire quale fosse il momento giusto. –
    - Per cosa? –
    - Per lasciare il testimone a te ed Uzuri. –
    Ujasiri si fermò. Non si aspettava che quel momento tanto atteso fosse giunto.
    - Che hai? Non avrai mica cambiato idea? – disse sorridendo Kovu al figlio
    - Certo che no, papà! Sono rimasto un po’… ecco… stupito. –
    - Da cosa? Sapevi che questo momento un giorno sarebbe arrivato. Anzi, hai aspettato fin troppo. Il branco adesso ha bisogno di te, ed io sarò felice di esaudire questo desiderio. –
    Ujasiri era felice. Però l’agitazione e la paura di non essere all’altezza di ciò lo spaventava.
    - Si… sapevo che un giorno sarebbe arrivato… ma papà… ho paura. –
    Kovu sorrise. Ujasiri era spaventato come lo era lui all’inizio.
    - Oh Ujasiri… mi fai rivivere il momento in cui tuo nonno disse le stesse parole a me. Io ebbi la stessa tua reazione. –
    - Davvero? –
    - Si, anzi forse anche peggio della tua. All’inizio sarà dura, ma poi ti verrà tutto naturale. E’ strano dirti queste parole. E a pensare che fino a 5 anni fa eri un batuffolo da coccolare ed ora guardati. Te la caverai benissimo. –
    A Ujasiri venne spontaneo abbracciare suo padre. Quello che per tutti questi anni lo aveva sopportato e lo aveva portato a questi livelli.
    - Papà… ricordi quella volta che dissi di odiarti? – disse ad un tratto Ujasiri
    - Purtroppo la ricordo… - rispose tristemente Kovu
    - Stavo mentendo. – continuò Ujasiri
    Kovu era felicissimo.
    - Adesso va a dire tutto ad Uzuri. –
    - Va bene… - rispose Ujasiri – Ah papà… ti voglio bene. –
    - Anch’io te ne voglio. –
    Ujasiri andò nelle Terre di caccia a cercare Uzuri mentre Kovu non poteva ancora credere che quelle parole fossero uscite dalla bocca di suo figlio.
    - Uzuri! – disse Ujasiri
    - Che è successo? –
    Ujasiri raccontò tutto ad Uzuri che cominciò ad avere i crampi allo stomaco per l’agitazione.
    - Che cosa? Uh mamma mia… -
    - Sei spaventata? Anch’io lo sono. –
    - Ehm… si… comunque ora devo andare dalle leonesse. Ci vediamo più tardi. –
    Uzuri si allontanò. Non sembrava tanto entusiasta.
    - Che ti prende Uzuri? –
    - Ujasiri mi ha detto che suo padre vuole che prendiamo il loro posto. –
    - E non sei contenta??? – dissero euforiche le leonesse
    - Si, certo che lo sono. –
    - Allora perché fai quella faccia? –
    - Non lo so. Mi sento male. Sono spaventata dall’idea. Io non sono una regina… -
    - Ma che dici? Sei la persona più all’altezza di questo compito che io abbia mai conosciuto! – disse Furaha arrivando da dietro un albero
    - Tu credi? –
    - Certo! Sei meravigliosa e saggia. Mi hai insegnato tantissime cose da quando sono arrivata qui. Sei perfetta, credimi. – continuò Furaha
    Uzuri sorrise contenta. Furaha si stava dimostrando un ottima amica tutto sommato.
    - Allora… quando avremo l’onore di vederti come regina? – dissero le leonesse
    - Dopodomani… che ansia… -
    - Sta tranquilla, andrà tutto bene. – disse sorridendo Furaha
    Calò la notte. Uzuri era molto agitata e Ujasiri notò questo suo comportamento.
    - So come ti senti… Anch’io sto così. –
    - Ma per te è diverso. Ujasiri io non sono una regina, non sono pronta. Tu hai avuto degli insegnamenti, io no. Vedi io… io…–
    - Devi solo fidarti di me e tutto andrà bene. –
    - Ma io… - continuò Uzuri spaventata
    - Uzuri – replicò Ujasiri guardandola
    - Va bene, va bene. Mi tranquillizzo. –
    Così si addormentarono.
     
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    - Ma che dici? Sei la persona più all’altezza di questo compito che io abbia mai conosciuto! – disse Furaha arrivando da dietro un albero

    Persona nn mi sembra il termine adatto ^^

    cmq bello, non vedo l'ora di leggere gli ultimi capitoli, muoviti XD
     
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  6. Vivi&Simba99
     
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    Infatti non l'avevo riletto come faccio di solito prima di postarlo! Comunque ecco il prossimo capitolo...

    Capitolo 55: L’invito a Nguvu
    Quella mattina Ujasiri e Uzuri erano molto agitati. La mattinata dopo sarebbe stato il loro grande giorno.
    Kovu invece stava pensando di invitare Nguvu alla cerimonia. Non sapeva quale sarebbe stata la sua reazione dopo il loro ultimo incontro, però ci teneva ad averlo in quel giorno speciale.
    - Secondo te come la prenderà? – disse Kovu a Kiara
    - Beh di certo sarà molto imbarazzato quando si ripresenterà qui dopo il nostro ultimo incontro ma di certo non esiterà e venire insieme a tutto il suo branco e a sua figlia. Ormai sarà un adolescente la piccola Maua. –
    - Già… -
    Ma Kovu fu preceduto dall’uccello servitore di Nguvu che portò un messaggio dal re.
    - Nguvu si scusa per l’episodio passato e vorrebbe invitarvi di nuovo nelle sue terre. – disse l’uccello
    - No, mi dispiace ma sarà lui a dover venire qui. Domani è un gran giorno per Ujasiri e Uzuri. –
    - Va bene, porto il messaggio. –
    L’uccello volò e volò. Finalmente giunto di nuovo alle Terre dell’Ovest disse:
    - Ah che fatica questo lavoro! –
    - Che è successo? – rispose Nguvu ridendo
    - Niente sire. Le mie ali si sono tutte sciupate a furia di volare da una parte all’altra a portare messaggi. –
    Dopo queste parole, l’uccello raccontò la notizia a Nguvu.
    - Un giorno speciale? Credo di aver capito. Beh partiremo subito! -
    - Ma sire… io… sono stanco morto con tutto questo volare. –
    - Puoi rimare qui se vuoi. –
    - Davvero posso rilassarmi qui da solo??? –
    - Certo. Mi serve qualcuno che controlli la situazione mentre non ci siamo. –
    - Grazie, grazie mille sire! Buon viaggio! –
    Nguvu radunò le sue leonesse e sua figlia che felice disse:
    - Andiamo alle Terre del Branco?! Ma è fantastico! –
    - Sei felice? –
    - Si papà, tanto! –
    Maua era molto cresciuta. Ormai era un adolescente e diventava sempre più come sua madre Haraka. Era ormai la sua fotocopia.
    Nel frattempo Kovu avvisò Aibu dell’arrivo del fratello per non riservarli sorprese spiacevoli.
    - Cosa?! Mio fratello e mia nipote insieme al loro branco sono diretti qui? – disse Aibu spaventato
    - Si, ma che ti prende? Hai sempre detto di voler vedere tua nipote… io pensavo che fosse una visita gradita. – continuò Kovu
    - Si però mio fratello sarà arrabbiato con me. Sono scappato dal suo branco quando Haraka era ancora incinta senza neppure avvisare. Mi odierà. -
    - Ma no, è pur sempre tuo fratello. – disse Furaha
    - Si ma tu non lo conosci. –
    - Andrà tutto bene. Ci siamo noi a proteggerti se qualcosa va storto, promesso. – continuò Kovu
    - Grazie. Spero che andrà tutto bene. –
    Nguvu ed il suo branco giunse finalmente alle Terre del Branco.
    Maua era raggiante. Non poteva credere di essere tornata dai suoi cari amici.
    Appena arrivati si avviarono verso la Rupe.
    - Nguvu! – disse Kovu
    - Oh ciao amici miei. Mi dispiace per l’ultima volta, io… io… non so controllarmi. – disse Nguvu imbarazzato
    - Non importa, davvero. Ma quella è davvero Maua? – disse stupito Kovu
    - Ehm si… è cresciuta molto, vero? –
    - Si, ed è la fotocopia di Haraka! – disse Kiara
    - Ciao a tutti! – disse Maua – Dove sono Ujasiri e Uzuri? –
    - Uzuri è a caccia e Ujasiri… ehm… dov’è Ujasiri? – rispose Kiara
    - Lo vado subito a cercare, non c’è problema! –
    Così Maua piena di energia andò da Uzuri che cacciava.
    Maua disturbò la caccia e gli gnu scapparono.
    - Ma chi ti credi di essere?! – dissero le leonesse non riconoscendola – Ci hai fatto scappare il pranzo! -
    - Ehi calme ragazze! Chi sei? – disse Uzuri guardandola confusa
    - Come chi sono, non mi riconosci? – disse Maua stupita
    - No… mi ricordi tanto una leonessa, ma lei è morta tempo fa. – rispose tristemente Uzuri
    - La mia mamma intendi? –
    Dopo quelle parole, Uzuri ricordò tutto.
    - Maua? Sei davvero tu? –
    - Si! –
    - Come sei cresciuta! Assomigli tanto a tua madre. Non ci posso credere. Mi dispiace se non ti ho riconosciuta, è che… -
    - Non importa, regina. –
    - Come sai della… -
    Maua la interruppe.
    - Sono qui proprio per questo. Kovu ci ha invitati a vedere te e Ujasiri salire al trono. –
    - Oh mamma, ci sarete anche voi. Così sarò ancora più agitata… -
    - Ma no, stai tranquilla! –
    Maua era davvero molto felice di aver rivisto Uzuri.
    - Posso farti una domanda? – disse Maua
    - Si, dimmi pure. – rispose Uzuri
    - Dov’è Ujasiri? –
    - Perché non è alla Rupe? –
    - No… non lo sanno neanche i suoi genitori dov’è! –
    - Io ho una vaga idea di dove possa essere… Ma è meglio lasciarlo solo. Quando tornerà, potrai parlarli. -
    Ujasiri nel frattempo era nel posto dove lo portava sempre Simba quando era un cucciolo.
    - Ci siamo nonno. Il momento a cui mi ero tanto preparato è arrivato. E’ strano essere qui senza te. E’ dal giorno della tua morte che non vengo in questo posto. So cosa starai per dire da lassù. Che anche se non ti vedo sei qui con me. Ma io… ecco… ti vorrei realmente qui. Insomma affianco a me. Mi prometti che anche quando sarò re mi aiuterai come fai adesso? –
    Nessuna risposta.
    - Prova a darmi un segno… ti prego. E’ importante. Senza di te al mio fianco io ho troppa paura nonno. –
    Ujasiri si mise a piangere. Poi il vento cominciò a soffiare nella direzione opposta.
    Ujasiri alzò lo sguardo al cielo e smise di piangere.
    - Adesso sono più sicuro. Farò del mio meglio e ti prometto che sarò un re come te e papà. – continuò con convinzione Ujasiri
    Dopo tornò al branco felice e rassicurato. Fu a quel punto che vide Nguvu.
    - Nguvu? Che ci fai qui? – disse spaventato Ujasiri
    - Come che ci faccio qui! Sono qui per il mio grande amico. Presto anche tu sarai un re e capirai quanto sia difficile esserlo. –
    Poi arrivarono le leonesse accompagnate da Uzuri e Maua.
    - Ujasiri! – disse felicemente Maua
    All’inizio Ujasiri non capì chi fosse quella leonessa, poi la guardò meglio. Maua aveva conservato i suoi occhi vivaci da cucciola anche col passare del tempo.
    - Maua? Sei davvero tu? Sei così… cresciuta! –
    - Il miracolo della vita! – disse ridacchiando Maua
    Nell’euforia del momento, tutti avevano dimenticato Aibu. Solo Furaha notò la sua assenza e si assentò per andare a cercarlo.
     
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    asd, che bella riunione, XD Certo che Aibu se davvero se ne era andato senza dire nulla fa bene a nascondersi, se nguvu è incazzato nn lo biasimo^^
     
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  8. Vivi&Simba99
     
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    :) Ecco il prossimo capitolo.

    Capitolo 56: Nguvu e Aibu si parlano
    Furaha lo trovò in una cavità nella roccia.
    - Ehi… che ci fai qui? -
    - Mi nascondo… -
    - Da tuo fratello? –
    - No, dal suo sguardo. –
    - Oh Aibu… non devi avere paura di lui. Mi sembra simpatico. -
    - Si lo è. Però io sono scappato senza dire niente e se vedessi mia nipote un giorno nella savana a cacciare non la riconoscerei. Non so nemmeno come è fatta. –
    - E’ davvero molto carina. Dai vieni. Tuo fratello ti capirà. –
    Aibu si convinse e andò dal fratello.
    Nguvu lo vide. Non esitò neanche per un secondo e lo abbracciò.
    Aibu era sconvolto. Suo fratello era cambiato.
    - Chi è papà? – disse Maua stupita
    - E’ tuo zio, mio fratello Aibu. –
    Maua rimasse sconvolta.
    - Ho uno zio? –
    - Si… scappai prima della tua nascita. Non sopportavo vedere tuo padre realizzato mentre io non avevo ancora degli ideali. –
    - Non importa adesso. L’importante è che siamo di nuovo insieme. Tornerai con me a casa, vero? – disse Nguvu ad Aibu
    Aibu guardò Furaha. Non voleva lasciarla. Era l’unica leonessa che l’avesse mai considerato e li piaceva molto stare con lei.
    - No fratello. Io rimango qui. Ho trovato qualcuno che può davvero rendermi felice. -
    - Va bene fratello. La tua felicità viene prima di tutto. –
    - Ti prometto che verrò a trovarti. Ah comunque Maua assomiglia molto ad Haraka. –
    - Lo so… è per questo che li sono così affezionato e così protettivo nei suoi confronti. –
    Maua però era diffidente. Guardava Aibu pensando:
    - E tu te ne esci così, dal nulla dopo molto tempo? Io non so neanche chi sei. –
    Aibu si accorse che Maua non voleva darli confidenza.
    - Maua… so come ti stai sentendo. Sono stato troppo tempo lontano da te ed ho perso la tua infanzia. Ma non sei felice di rivedermi? –
    Maua non rispose. Era troppo scossa.
    - Col tempo riuscirai a capirmi Maua. Adesso è troppo presto. E poi tu non sei nella mia stessa situazione. Il tuo futuro è già segnato, non è un punto interrogativo come il mio. –
    Maua si fermò a pensare. Ma nonostante i suoi sforzi non riusciva a capire il comportamento dello zio.
    - Così ti chiami Aibu? –
    - Si, ma vorrei che mi chiamassi zio. –
    - E’ un po’ troppo presto per questo. – rispose con distacco Maua andando via
    Aibu era molto triste. Voleva bene alla sua nipotina e vederla così cresciuta era davvero un emozione grandissima. Però lei non ne voleva sapere di chiamarlo zio e di reclutarlo come suo famigliare
    - Non preoccuparti, col tempo capirà. Hai detto tu stesso che è troppo presto per lei capire la tua situazione. Maua è molto solare come sua madre ma da me ha preso solo una cosa: l’essere permalosa. E’ molto orgogliosa e scontrosa con chi le ha fatto dei torti. – disse Nguvu al fratello
    - Ecco perché di carattere mi ricorda vagamente te, Nguvu. –
    Nel frattempo il branco guardava dispiaciuto la scena.
    - Nguvu ha ragione, presto Maua comincerà a capire le tue ragioni e a chiamarti zio Aibu. – disse Kovu ad Aibu per rassicurarlo.
    Poi a Nguvu sorse una domanda spontanea:
    - Perché sei venuto qui? –
    - Te l’ho detto, ho trovato qualcuno di speciale… -
    - Chi è? La conosco? –
    - No, è tornata da poco nel branco… -
    - Io sono Furaha, piacere. – disse Furaha intromettendosi
    - E’ lei? –
    - Ehm… ecco… io… - rispose timidamente Aibu
    - Ok, ho capito tutto. Beh sono felice per te. Finalmente sei sereno. Devi essere molto contento adesso che non devi più appoggiarmi nelle mie sciocchezze. –
    - Tanto lo stesso l’avresti finita crescendo. Hai messo la testa a posto diventando padre. –
    - Beh diciamo… non sai che ho attaccato le Terre del Branco quando Maua era una cucciola? –
    - Davvero? Beh hai detto che sei molto protettivo nei suoi confronti… -
    - Si ma è più forte di me. Non voglio che le accada nulla di male. –
    - E’ normale tutto sommato. –
    Mentre Aibu e Nguvu parlavano di quello che era successo in quegli ultimi tempi, Uzuri chiese ad Ujasiri:
    - Dove sei stato? –
    - Ehm… nel posto dove mi portava sempre mio nonno… -
    - Ma era da tanto tempo che non andavi lì. –
    - Lo so è che avevo bisogno di ricordare tutti i suoi insegnamenti e di sentirlo affianco a me. –
    Uzuri sorrise. Ujasiri sembrava un tenero cucciolo spaventato che aveva bisogno di incoraggiamento e protezione, anche se non ne aveva affatto bisogno.
    - Sto cercando di fare il forte ma comincio ad avere più paura di te. –
    - Ehi aspetta un attimo. Cosa mi hai detto la scorsa notte? Io mi fido di te e tu ti fidi di me? -
    - Certo ma non capisco cosa… -
    Uzuri lo interruppe.
    - Centra eccome. Non sarai da solo. Noi tutti siamo con te. Anch’io ho paura ma non siamo i primi a regnare. Prima di noi sai quanti ci sono stati? E loro come noi erano spaventati. –
    - Hai ragione. Mi sento molto meglio. –
    - Anch’io Ujasiri. Ce la caveremo a meraviglia. –
     
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    -3 alla fine^^ dai dai, posta che voglio sapere come si conclude^^ XD
     
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  10. Vivi&Simba99
     
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    :) Ecco il prossimo...

    Capitolo 57: Maua prova a parlare con Haraka
    Poi Maua spuntò da dietro un cespuglio.
    - Ciao amici!!! –
    - Non sei cambiata affatto dall’ultima volta, eh Maua? – disse ridendo Ujasiri
    - Già! – rispose Maua ridendo – Allora come state? Cioè, insomma nel senso come vi sentite? Oh mamma non so come esprimermi… -
    - Ti abbiamo capito Maua! – rispose ridendo Uzuri – Se lo vuoi proprio sapere, agitati. Però anche molto felici. –
    - Non vedo l’ora che sia domani mattina! – disse Maua
    - Perché? – rispose stupito Ujasiri
    - Perché voglio sapere come ci si sente. Infondo anch’io ho il vostro stesso destino! E poi io voglio essere come la mia mamma, una regina perfetta. – disse Maua prendendo il simbolo scolpito nel legno
    - Allora l’hai conservato? –
    - Certo Uzuri. Dal giorno in cui me lo avete regalato non mi stacco più da esso. E’ molto importante per me… -
    Poi una lacrima scese dall’occhio di Maua.
    - No Maua… non fare così. – disse Uzuri
    - Uzuri… vorrei parlare con Maua. Insegnarli una piccola cosa. – disse sussurrando Ujasiri ad Uzuri
    - Va bene. –
    Uzuri andò via immaginando già quello che Ujasiri volesse fare.
    - Ehi Maua… -
    - Dov’è finita Uzuri? –
    - E’ andata via. Aveva delle cose da fare. Comunque ricordi la nostra ultima chiacchierata alla pozza quando eri solo una cucciola? –
    - Si, quella sulle persone care? –
    - Si, proprio quella. Voglio farti provare una cosa. –
    Ujasiri portò Maua in quel famoso posto. Se Simba lo ascoltava da lì, forse anche Haraka avrebbe ascoltato sua figlia.
    - Dove siamo? – disse curiosa Maua
    - Questo è uno dei tanti miei posti speciali… -
    - Ehi ma quanti tuoi posti speciali hai intenzione di farmi visitare??? –
    - Questa è buona Maua! –
    I due leoni cominciarono a ridere.
    - Ok , ok! Adesso parliamo di cose serie. – disse Ujasiri tornando serio
    Maua era molto confusa e non vedeva l’ora di sentire cosa aveva in riservo Ujasiri per lei.
    - Mio nonno mi portava sempre qui prima della sua morte. Mi insegnava tantissime cose. Questo prato rimarrà per sempre nel mio cuore. Non ci ho mai portato nessuno qui, neanche Uzuri. –
    - Come mai allora hai deciso di portare me? –
    - Per farti provare una cosa. In realtà dopo la sua morte non ho più messo una sola zampa in questo posto. Non ero abbastanza forte. Tornare qui era come rivivere quei momenti ed io desideravo solo dimenticare. Ma stamattina ho deciso di tornare in questo luogo o me ne sarei pentito per il resto dei miei giorni. –
    - Come mai proprio il giorno prima della tua salita al trono? –
    - Non potevo scegliere giorno migliore, non credi? –
    - Già… ti ha dato forza tornare qui… -
    - Si, molta. Stamattina ci ho parlato. –
    - Parlato?? –
    - Si. Ho alzato gli occhi al cielo e ho cominciato a parlarli. –
    - Davvero? E lui ti ha risposto?? – disse incuriosita Maua
    - Beh diciamo una specie di risposta! – rispose sorridendo Ujasiri – Ti va di provarci anche tu? Potresti parlare a tua madre. –
    Maua si guardò intorno.
    - Che stai facendo? – disse perplesso Ujasiri
    - Sei sicuro che ci siamo solo io e te qui? –
    - Certo, perché? –
    - Sarebbe imbarazzante se qualcuno ci vedesse parlare al… ecco… cielo! Mi rovinerei la reputazione! –
    Ujasiri scoppiò a ridere.
    - Vedi che non sto scherzando, è una cosa seria. – disse Ujasiri – Io non me ne vergogno. –
    Così Maua si guardò di nuovo intorno, prese un bel respiro e…
    - Ehi ciao mamma! Sono io… la figlia che non ti ha mai conosciuto. Non so neanche come sei fatta né come tu fossi di carattere. Molti mi hanno parlato di te come una grande regina che però aveva un sogno: stare con un leone più giovane. Beh papà è affascinante tutto sommato. Sono felice che mio padre non sia Mkuu perché sarei molto più brutta di come sono ora. –
    Ujasiri sorrise divertito.
    - Mi hanno parlato molto male di Mkuu e con capisco come una come te sia potuta diventare la sua compagna. Beh forse avrai avuto i tuoi motivi, mamma. Sai, a volte mi fermo a pensare. E’ come se fossi stata io ad ucciderti. Se io non fossi nata tu saresti ancora qui con papà e con tutti i tuoi cari amici delle Terre del Branco che ho avuto il piacere di conoscere. –
    Maua provava sempre a sdrammatizzare qualsiasi situazione con il suo sorriso, ma stavolta non poté trattenere le lacrime. Si guardava intorno ma c’era solo Ujasiri. Né un filo di vento. Niente. Aveva parlato al nulla.
    - Vedi Ujasiri, funziona solo con tuo nonno… - disse tristemente a Ujasiri
    - No Maua, continua. Ti prego. Può farti stare meglio. –
    - Io credo che stia solo peggiorando le cose. –
    - No, non è vero. E’ un modo per sfogarti, come vedi. Ti prego, continua. –
    - Va bene… allora dove ero rimasta. Ah si, agli amici delle Terre del Branco. Beh Kovu e Kiara stanno per cedere il loro posto all’amato figlio Ujasiri e la sua compagna. Beh era ora, non credi? Hanno aspettato fin troppo tempo questi due. E poi in loro c’è un istinto innato che io non avrò mai: l’aiutare gli altri. Sono così gentili e pian piano Ujasiri sta diventando il mio migliore amico. All’inizio lo trovano noioso, peggio di papà e le sue teorie sul pericolo. Ma poi sono cominciate a piacermi le sue lezioni vita. Da quella sulla strada da seguire alla frase che gli diceva sempre suo nonno. Insomma è diventato non solo un amico, ma anche un secondo papà. –
    Ujasiri era molto emozionato. Maua li voleva davvero un mondo di bene.
    - Sei felice mamma lassù? Papà ha detto che avrai conosciuto la nonna che fu uccisa da Mkuu… povera nonna. Avrei voluto conoscere anche lei. Gli unici parenti che mi rimangono sono papà e quel leone che pensa a me solo adesso. Già quel leone spelacchiato di nome Aibu che arriva dopo moltissimo tempo a chiedermi scusa. Secondo te cosa dovrei fare? Dovrei perdonare come Ujasiri e Uzuri hanno fatto con quella leonessa di nome Furaha? Tu hai conosciuto Aibu mamma, puoi dirmi com’è. –
    Nessuna risposta.
    - Perché mi hai convinto a farlo, Ujasiri?! – disse arrabbiata Maua andando via
    - Aspetta, ti prego! –
    - Vuoi farmi parlare di nuovo da sola?! Mi dispiace… -
    Ujasiri abbassò lo sguardo intristito. Poi una farfalla si posò sul naso di Maua.
    - Va via! Che cosa vuoi?! –
    La farfalla non voleva affatto scendere dal suo naso.
    - Mi hai scambiato per un fiore? Mi dispiace ma solo il mio nome significa fiore! Se non si fosse notato sono una leonessa! –
    Poi la farfalla volò via e cominciò a soffiare un vento impetuoso che impediva a Maua di andare avanti.
    - Mamma? – disse la giovane leonessa guardando il cielo – Allora ci sei! Se sei d’accordo che io perdoni Aibu rispondi “ si “ facendo soffiare il vento, se invece è “ no “ fai tornare quella farfalla! –
    Il vento soffiò lentamente e gli occhi di Maua si colmarono di felicità.
    - Mamma… - disse sussurrando Maua – Va bene, perdonerò Aibu, anzi zio Aibu! –
    Così Maua felice corse ad abbracciare Ujasiri.
    - Grazie, grazie di tutto! –
    - Che è successo?! Hai cambiato idea? – disse stupito Ujasiri
    Maua raccontò tutto a Ujasiri.
    - Ecco perché c’era il vento e quella strana farfalla. –
    - Ahahahaha già! –
    Così i due amici tornarono felicemente al branco. La notte era arrivata ed il momento importante per Ujasiri e Uzuri si avvicinava sempre più.
     
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    Re Leone

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    bene, aibu sarà felice adesso,
    -2 hype!!!!
     
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    Bravo Cacciatore

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    Perspicace Maua.. :D
     
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  13. Vivi&Simba99
     
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    :) Ecco il prossimo capitolo!

    Capitolo 58: La notte prima
    Appena tornati al branco, Maua incrociò lo sguardo triste dello zio. Haraka le aveva detto di perdonare e lei lo avrebbe fatto. Così disse:
    - Mi dispiace. –
    - Scusami Maua ma con chi stai parlando? – disse stupito Aibu
    - Con te, zio. Sono stata troppo dura nei tuoi confronti. Questo sarà l’inizio di una splendida relazione zio e nipote! – rispose sorridendo Maua
    - Menomale che era orgogliosa come te, Nguvu. – disse sarcasticamente Aibu al fratello
    - Maua, cosa ti ha fatto cambiare idea figlia mia? – disse Nguvu
    - La mamma, papà. – rispose Maua andando nella grotta
    Nguvu di fermò.
    - La mamma?! –
    - Ehm… si è una lunga storia Nguvu. – disse Ujasiri intromettendosi
    Ujasiri raccontò l’accaduto a Nguvu che ne rimase affascinato.
    - Wow… ho sempre pensato che fossi strambo quando facevi i tuoi sogni e ti fermavi a fissare il cielo. Invece non avevi tutti i torti. –
    - Beh avevi una bella considerazione di me, Nguvu. – disse Ujasiri offeso
    - Ma no, dai. Sto scherzando. Comunque grazie per quello che hai fatto e che fai quando stai con mia figlia. Lei ti vuole davvero molto bene. Per tutto questo tempo non ha fatto che chiedermi di te. –
    - Lo so. Anch’io le voglio tanto bene. –
    Nguvu entrò nella grotta. Poi arrivò Uzuri con le leonesse.
    - Siamo stanchissime… - dissero le leonesse sbadigliando
    - Perché che avete fatto oggi? – disse ridendo Ujasiri
    - Ci siamo subite le ansie di Uzuri per tutto il tempo… non vediamo l’ora che sia domani e che questa sua situazione mentale finisca presto. -
    - Ahahahaha davvero? –
    - Ehm si… mancano poche ore ed io… ecco… - disse imbarazzata Uzuri
    - E’ normale. –
    - Perché tu invece sei così tranquillo? –
    - Beh io ho il mio piccolo segreto. –
    - Il prato dove non mi hai mai portata? So che oggi però ci hai portato Maua. Volevi farla parlare con Haraka, vero? -
    - Si, è la verità. Come fai a sapere tutte queste cose? –
    - Te l’ho detto, i tuoi occhi non riescono a nascondere niente. –
    Così tutti i leoni andarono a dormire, aspettando il giorno dopo.
    Uzuri però non riusciva a prendere sonno. Era troppo spaventata. Anche Maua non riusciva a dormire. Lei però per altri motivi. La giovane leonessa stava fuori dalla grotta fissando il cielo.
    Uzuri la notò.
    - Maua… che hai? –
    - Uzuri?!! – disse spaventata la leonessa
    - Stai piangendo? –
    - No, vedi… io… ehm -
    - Che è successo? –
    - A te posso dire tutto, vero Uzuri? –
    - Certo… lo sai che puoi dirmi tutto. –
    - Voglio la mia mamma. Ultimamente ne ho bisogno più che mai. –
    - Maua… anch’io ho perso mia madre come te… –
    - Ma almeno tu l’hai conosciuta! E comunque prima non era così… adesso tutto è peggiorato. –
    - Perché? C’è qualcosa che devi dirmi? –
    - Vedi… mi sono innamorata di un leone che a mio padre non piace affatto. –
    Uzuri si fermò.
    - Chi… chi è? – disse preoccupata Uzuri
    - Ehi sta tranquilla! Ahahahaha la tua faccia spaventata mi fa troppo ridere. Ujasiri è come un padre, non sono mai stata innamorata di lui e poi a papà piace molto Ujasiri! Ahahahaha solo a pensare che tu l’abbia pensato mi viene da ridere!! Non che sia brutto, anzi! E’ uno dei leone più maestosi che io abbia mai incontrato. Però sinceramente non mi è mai passata neanche per un secondo nell’anticamera del cervello un’idea simile! –
    In realtà Uzuri aveva fatto un ipotesi del genere. Nguvu aveva anche detto che Maua alle Terre dell’Ovest cercava sempre Ujasiri! E poi chissà cosa può passare per la testa ad una adolescente in fase di crescita!
    - Ehi ci sei? Io parlo di cose serie e tu non mi ascolti? Ti ho detto che non è Ujasiri, ok? –
    - Si… si scusami! Comunque non pensavo che fosse lui… -
    - Sei sicura? –
    - Sicurissima! Comunque chi è questo leone? –
    - E’ inutile che te lo dico… tu non puoi far cambiare idea a papà… -
    - Andiamo, dimmelo. –
    - E’ un leone nomade… ma tu non puoi conoscerlo. –
    - Appunto devi stare tranquilla a parlarne con me! –
    - Vive con le iene… ha perso suo fratello da poco. –
    Uzuri cominciò a spaventarsi.
    - Non si chiama mica Hofu? –
    - Ehm… si. Come fai a saperlo? –
    - SEI IMPAZZITA MAUA! –
    - Perché? –
    - Per tutti questi anni io sono scappata da lui e da suo fratello. Ti vuole solo usare! Si sono anche alleati con Wema e Furaha per uccidermi e portare via Ujasiri dal branco! –
    - Lo sapevo, la pensi come papà! Ho sbagliato a dirlo a te. Solo la mamma può capirmi. Ma lei purtroppo non c’è più. -
    - Ti giuro che non sto mentendo! E poi tu come fai a conoscerlo? –
    - E’ una lunga storia che non ti racconterò. Buona notte! – disse arrabbiata Maua
    - No Maua, adesso tu ti fermi e mi racconti tutto. –
    - Stavo cacciando è l’ho visto, ok? Era insieme alle iene e mi ha colpito subito. Così mi sono avvicinata e abbiamo parlato. All’inizio era antipatico e mi prendeva in giro ma poi mi sono innamorata e anche lui si è innamorato di me. Poi siamo scappati insieme e papà divenne fuori di se. Ci ha trovati ed ha ferito brutalmente Hofu. Adesso lui ha troppa paura di mio padre e non ha più osato farsi vedere. L’ho perso per sempre. –
    - Vedi Maua… io e Ujasiri conosciamo Hofu e poche settimane fa era venuto qui insieme a suo fratello, alle iene e a Wema per uccidere Furaha. E’ cattivo, ti sta solo usando. –
    - Basta Uzuri, andiamo a dormire. Domani è una grande giornata per te e Ujasiri e dovrai essere ben riposata. Io me la cavo da sola e comunque non lo rivedrò mai più. -
    - Non ti sei mai chiesta perché Hofu sia così spaventato da tuo padre? Se ti avesse realmente amato sarebbe già tornato per farli capire che si è sbagliato, invece non ci ha neanche provato. Apri gli occhi, adesso sarà in giro a trovare un’altra ingenua principessa come te da imbambolare. –
    Maua tornò arrabbiatissima nella grotta e Uzuri urlò:
    - Io lo dico solo per il tuo bene! –
    Poi Uzuri si addormentò.
    Maua era molto nervosa… non sopportava il fatto che nessuno la capisse. Uzuri era una dei tanti a cui l’aveva raccontato che le dicevano sempre le stesse cose. Infatti preferì non dire niente ad Ujasiri fin dal principio. Anche lui, nonostante sia un suo grande amico, l’avrebbe pensata come gli altri. Non voleva sentirsi dire di nuovo di essere una leonessa poco furba che si lascia imbambolare, perché in cuor suo sapeva che era il contrario. Fin da piccola era sempre stata sveglia e attenta e di certo non si sarebbe mai fatta trascinare da nessuno. Aveva i suoi pensieri che nessuno poteva cambiare.
    Quella notte le venne una strana idea. Voleva scappare, andar via per sempre ma allo stesso tempo non voleva rovinare il gran giorno di Ujasiri, così si fermò appena in tempo e pian piano chiuse gli occhi.
     
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    Re Leone

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    cavolo, con sta storia di hofu e maua mi hai intrigato XD pensare che il prossimo è l'ultimo capitolo mi fa preoccupare, ci sono ancora delle cose da spiegare, appunto questa di maua e hofu e sopratutto voglio vedere ujasiri e uzuri realizzati, ma non voglio che sia affrettato....
     
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  15. Simba 11
     
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    che bello^^
    aspetto il seguito^^
     
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152 replies since 19/3/2012, 21:17   2094 views
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