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LionKing98.
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perchè sono dei flashback per spiegare la storia di Kala.
Capito ora?
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kiakia.
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sì ok aspetto il prossimo capitolo (comunque io non mi fidanzo con nessuno) . -
LionKing98.
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Capitolo 0.4/ritorno al passato
Kala cresceva velocemente sia nel corpo che nella mente.
Era un leoncino arzillo e vivace che non stava mai fermo.
La sua curiosità verso il mondo e la vita era insaziabile, nonostante il branco in cui viveva fosse sommerso dal terrore.
In quei pochi mesi di vita aveva mantenuto gli stessi occhi blu che aveva alla nascita, ma il pelo gli si era schiarito e tra le orecchie gli era spuntato un ciuffo così scuro e sembrare nero che gli copriva in parte gli occhi, e che lui continuava a cercare di soffiare via.
La madre lo osservava crescere orgogliosa ma un nodo costante allo stomaco la opprimeva assieme a una sensazione di ansia e angoscia che non la abbandonava mai.
Sapeva cosa aveva promesso a Scar.
Un anno.
Un anno soltanto.
E lei doveva assolutamente trovare una soluzione, perché Kala doveva vivere.
Ad ogni costo.
Perché era suo figlio, perché in qualche modo era speciale, perché sentiva che in lui c'era qualcosa di diverso.
Perché era straordinariamente simile a Mathi, suo padre.
Il leoncino aveva da poco trovato una compagna di giochi.
Era una cucciola introversa e particolare di nome Karia.
Aveva il pelo color del miele, che si schiariva fino a diventare quasi bianco nella zona del ventre, mentre gli occhi erano stranamente neri.
Era la figlia di una leonessa amica della madre di Kala, e i due leoncini si vedevano quasi ogni giorno.
Riuscivano comunque a giocare e a divertirsi, nonostante quelli fossero tempi bui e pericolosi. Nessuno si fidava ad andare in giro da solo, non con tutte quelle iene in giro.
Quel giorno Karia e Kala stavano iocando all'imboccatura della Rupe, sotto lo sguardo vigile delle loro madri, quando nella foga della lotta Kala rotolò all'indietro e cadde addosso a qualcosa, ad alcuni metri di distanza dagli altri.
Tossendo per la polvere che aveva sollevato, il leoncino aprì gli occhi e si rialzò in piedi, un po' infermo sulle zampe.
Davanti a lui c'era un felino che Kala fin da piccolo aveva imparato ad evitare.
Il piccolo guardò sua madre di sbieco, chiedendosi cosa fare, ma incontrando lo sguardo terrorizzato di lei si pietrificò.
Nella mente si chiedeva da dove fosse sbucato quel leone.
Scar aveva una grotta appartata tutta per sé, lì alla rupe, e non si faceva vedere quasi mai.
Erano sempre le iene a riferire i suoi ordini.
-Cos'abbiamo qui...?-chiese ironicamente il leone, divertito.
Kala cercò di svignarsela, ma Scar appoggiò una zampa sulla sua coda, impedendogli di andarsene.-Il figlio di Mathi, vero? Mi ricordi tanto tuo padre...stessi occhi-
La madre di Kala ruggì per la frustrazione.
-Basta così Scar, lascialo-
Tutti si voltarono verso la fonte di quella voce.
Sarabi alzò il muso con fierezza, avanzando tra le leonesse.
-Sono io il re, Sarabi. Mufasa non c'è più da tempo- ribadì Scar.
Tutti notarono però un cambiamento nella sua voce.
Come se la sua mente stesse tornando al passato.
Gli occhi della regina rivelarono una tristezza infinita, ma anche una determinazione incontrastabile.
Arrivata di fronte a Scar fece cenno di liberare Kala, il quale si rifugiò,terrorizzato tra le zampe della leonessa.
-Le Terre del Branco sono macchiate del sangue di troppi innocenti, Scar. Questo cucciolo non ha colpe, così come non le aveva il mio Simba. Non merita di morire-
Nel dire queste parole strinse Kala a sé, con dolcezza.
Come forse un tempo aveva fatto con Simba.
-Non c'è spazio per lui nel mio branco, Sarabi!-
-È solo un cucciolo. Non lo ucciderai-
-Il suo destino è segnato dal momento in cui è nato!-
-Tu non lo ucciderai-
E nelle parole di Sarabi non c'era una supplica, come invece in quelle della madre di Kala.
Erano un ordine autoritario, dettato da chi sapeva dov'era il suo posto e non aveva dimenticato il passato e ciò che era stato.
Scar non ribattè.
La leonessa gli voltò le spalle e portò via Kala, riconsegnandolo alla madre dopo un'ultima carezza.
-State attenti-gli sussurrò.
Poi alzò la voce.
-Fino a che questo leoncino avrà una madre e una famiglia su cui contare, lui vivrà. E tu non farai nulla contro di lui-
Gli occhi di Kala incontrarono quelli di Karia, anch'essi atterriti.
La madre di Kala invece si era rilassata, quasi si stesse cullando in un dolce senso di sicurezza.
Stringeva forte il suo cucciolo, il quale non vedeva l'ora di liberarsi dalla stretta.
Forse sarebbe vissuto ancora per un bel po'.
Anzi, per qualche strana ragione, sua madre ne era certa.
Anche se non poteva dire lo stesso di lei stessa.. -
LionKing98.
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vi piace?? . -
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veramente sta storia mi piace un sacco, calmati un attimo, che i commenti arrivano, nn preoccuparti^^
Sarabi a primo impatto sembra proprio azzeccata, forte nonostante tutto quello che le è successo, mi piace, brava. -
kiara 99.
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bello veramente *.* . -
LionKing98.
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grazie! . -
TheLionPrincess.
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Sarabi rulez! oh Giulia ma quanto sei brava a scrivere? troppo davvero! . -
LionKing98.
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grazie!! . -
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No Comment XD
Sai come la penso, bello come sempre. -
LionKing98.
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ecco il quinto capitolo. Capitolo 0.5/presente
Kala rimase alcuni giorni con quelle leonesse.
Ogni giorno alcune di loro andavano a caccia e gli procuravano del cibo.
Lui, per ripagare, la mattina si alzava presto e andava a controllare il territorio del branco, i confini, gli intrusi… si accertava che non ci fossero pericoli.
C’erano molti cuccioli in quel branco, ma nessun leone adulto.
Di questo Kala non si capacitava, e una sera chiese spiegazioni.
-Sono partiti e non sono più tornati…-fu la vaga risposta.
-Perché?-
-Erano solo due, i nostri maschi. Un giorno sono partiti per difendere il branco da un gruppo di iene…e la sera non c’erano più-
C’era dolore negli occhi della leonessa che gli stava raccontando questa storia, e Kala non si spinse oltre.
Nel frattempo, le ferite sul suo corpo stavano guarendo, ma quelle nell’anima erano impossibili da cancellare.
La sua mente era piena di lei.
Del suo profumo, delle sue parole.
Del suo ricordo e del suo amore.
Karia…Karia era ovunque.
Eppure non c’era mai.
Kala sapeva che doveva tornare.
Eppure… c’era qualcosa che lo frenava.
Era stato cacciato e ferito nell’orgoglio, attaccato durante la notte in modo vile e codardo, privato di sua madre e di tutto ciò che amava.
La vendetta pungeva dentro di lui e voleva uscire.
Ma da solo non ce l’avrebbe mai fatta.
Non contro tutte quelle iene, perché Scar in realtà era il problema minore.
Non era forte quanto lui, ed era un vile, un codardo.
Il coraggio di affrontarlo alla luce del sole non l’aveva avuto.
-Kala? A cosa pensi?-
Una voce lo distolse da quei pensieri.
Voltò il muso verso la leonessa che l’aveva chiamato.
Era Eri.
Lui la salutò con un cenno della testa, soppesando le parole per rispondere.
-Stavo pensando alla mia vecchia casa…-
Lei si guardò attorno, assicurandosi che non ci fosse sua madre nei paraggi.
Era libera.
-Chi ti ha ridotto così?-
Questa leonessa non ha peli sulla lingua!
-Delle iene e…un leone-
-Com’è successo?-
-Senti Eri…non mi va di parlarne, d’accordo?-
Kala era decisamente frustrato in quel momento.
Non era il tipo di leone che andava a raccontare della sua vita privata a chiunque.
La leonessa ammutolì, imbarazzata.
-Eri…scusami. È che sono nervoso, ed è doloroso parlarne-
-Scusami tu. Sono stata indiscreta-
Lo guardava in modo talmente strano che Kala iniziò a incuriosirsi.
Forse se le avesse parlato un po’ di più avrebbe capito meglio.
-Non preoccuparti. Per farla breve sono stato cacciato dal mio branco da quello che era il mio re. Visto che è un codardo mi ha attaccato durante la notte. Per questo sono ferito-
-Immagino che non vorrai tornare-
-C’è una persona per la quale invece dovrei farlo…-
La leonessa si incupì visibilmente.
-Una leonessa?-
-Sì. Karia…-
-Ah. Capisco…-disse, indietreggiando.
Kala si avvicinò.
-Eri…che succede?-
-Nulla, nulla. Credevo solo…non fa niente-
Ma Kala aveva capito quello che c’era da capire.
Non avrebbe voluto che si formasse un malinteso del genere, ma non aveva nemmeno intenzione di dirle di non preoccuparsi perché avrebbe trovato presto un leone che l’amasse e cavolate simili.
L’avrebbero solo fatta stare peggio.
Le sfiorò gentilmente una guancia, strappandole un sorriso.
-Kala…promettimi che tornerai da lei. Promettimi che lo farai-
-Perché?-
-Perché ti ho osservato oggi. Ogni tanto ti guardi indietro, con malinconia.
Significa che hai un posto per il quale valga la pena tornare-
Edited by LionKing98 - 30/3/2012, 18:08File Allegato
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Bello, mi piace molto, è scritto bene come al solito XD, brava, aspetto il prossimo capitolo . -
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Uau, bellissimo, sopratutto il finale! BRAVA! ^^ . -
LionKing98.
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grazie mille! . -
kiara 99.
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bravissima .
Il ribelle |
