Le terre aride di Zira

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    Carino il capitolo, mi piace, postalo presto il prossimo
     
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    Re Leone

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    Evviva ciccio! Sei ON FIRE!!! Continui anche questa XD Approfittane di questa vena creativa che aspetto alcune cosucce da te XD
    il capitolo mi piace, nei sogni forse dai il meglio di te, non so se era questo l'effetto che volevi ottenere ma mi hai quasi fatto commuovere con le emozioni di zira, e adesso sono curioso di vedere cosa è successo ai cuccioli, il salvagente del canon mi lascia abbastanza tranquillo però la curiosità rimane^^
    PORCA VACCA!!!
     
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  3. somoya
     
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    bel capitolo, le emozioni di zira sono trasposte bene, la parte del sogno è la migliore senza dubbio, comunque spero che ai cuccioli non succeda niente, grande ciccio
     
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    Bravo Cacciatore

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    Qualcuno si è chiesto dove si fosse nuka?
    Secondo me è lui che li ha portati fuori i fratellini ^^

    Bravo ciccio, non so che dirti, sei bravissimo a scrivere :)
     
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  5. CiccioBaslardo
     
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    Cap VI - Azione sconsiderata

    -Nuka, che fai? Coraggio, se aspettiamo ancora la mamma si sveglierà. Non potremmo farle lo scherzo-
    Disse sotto voce la leonessa accennando ad un sorriso.
    Il piccolo continuava a fermarsi per guardare indietro.
    -A mamma non piacciono questi scherzi- disse Nuka con aria un po' turbata -si arrabbierà di certo-
    La leonessa non sorrideva più. Un'espressione malinconica segnava il suo volto.
    -Coraggio Nuka, fidati di me. Ci divertiremo. Ti prometto che la tua mamma non si arrabbierà… con te-
    Sarabi sapeva che allontanare dalla madre i suoi figli era molto doloroso e crudele, ma non aveva scelta. Doveva farlo per avere almeno una possibilità di riportare Zira indietro con lei e fargli capire gli errori che aveva commesso il leone che amava.
    Non sarebbe stato facile, ma doveva provarci. Non era giusto abbandonarla così al suo destino. L'amore che la tormentava era ancora forte e quasi tangibile, ma con il tempo era sicura che le sarebbe passata.

    -Coraggio piccolo, dobbiamo sbrigarci altrimenti…-
    -SARABI!!!- Un ruggito furibondo squarciò l'aria della notte.
    "Oh no…"
    -Lascia stare i miei figli! Ridammeli!- Zira si era svegliata ed uscì dalla tana correndogli incontro. I suoi occhi iniettati di sangue facevano presagire le sue intenzioni.
    -Zira. Ti prego, ascoltami…-
    Sarabi non ebbe il tempo di finire la frase. Una violenta artigliata la scaraventò a terra.
    -Tu!- ringhiò Zira -mi hai portato via tutto! Le mie cacciatrici, il mio orgoglio… IL MIO AMORE!!! Adesso hai il coraggio di venire qui e cercare di rapire i miei figli? Che razza di madre sei tu?! Pagherai per tutto quello che mi hai fatto! PAGHERAI!!!-
    Ad ogni parola pronunciata da Zira, un colpo si schiantava sul corpo di Sarabi.
    Le iridi della madre dei cuccioli erano carichi di un odio cieco.
    Al loro interno Sarabi riusciva a vedere i suoi tormenti scorrere come il sangue. Come il sangue che usciva dalle ferite che gli stava infliggendo.
    -Mamma… ti prego fermati!- Nuka corse contro la madre per cercare… in qualche modo di fermare quella vampata di rabbia funesta.
    Zira non ascoltava, non vedeva niente. Ad ogni colpo riusciva a vedere il volto di Scar mentre le iene lo stavano divorando ancora vivo.
    "Maledetti. MALEDETTI!!! Io vi ucciderò vi ucciderò tutti!!!"
    Senza accorgersene la leonessa colpì anche il figlio, giunto a poca distanza da lei.
    Si era girata percependo qualcuno che si avvicinava e lo aveva colpito molto forte. Il suo corpo venne scaraventato poco distante. Il piccolo svenne.
    -Nuka!- Kovu e Vitani accorsero dal loro fratello per cercare di svegliarlo. Ma niente.
    Non si girarono a vedere la scena. Quel poco che avevano visto non sarebbe più scomparso dai loro ricordi: il corpo martoriato di Sarabi inchiodato a terra. Pieno di graffi. L'avevano vista piangere e cercare di proteggersi senza però reagire ai colpi della madre.

    I piccoli trascinarono il fratello dentro la tana del termitaio e si misero con le teste sotto il suo ventre per cercare di coprire le orecchie. I suoni delle ringhia della madre ed i lamenti di Sarabi riempivano l'aria.
    Anche se il suono non era chiaro sotto la pelliccia di Nuka, la mente li riusciva a sentire. In un perverso gioco di terrore, quei suoni si infilavano prepotentemente nei loro timpani e ferivano le loro menti.
    Piangevano… piangevano senza sosta nel sentirsi impotenti. Codardi che non provavano nemmeno a porre fine a quello scatto d'ira.
    Codardi, ecco come si sentivano. Orribili esseri che preferivano conservare loro stessi invece che aiutare una leonessa che li aveva sempre aiutati.
    Però… come potevano fermare la furia della madre.

    Passarono attimi infiniti prima che un triste silenzio si riversasse nell'aria. Un silenzio che venne spezzato solo dal suono della voce della madre.
    Zira rientrò nella grotta. Stava canticchiando qualcosa. Sembrava una ninnananna. Una ninna nanna piena di tristezza e malinconia.

    -Una zebra attraversò il rosso fiume. Piccola zebra dove vai? Li è pericoloso.
    Una leoncina attraversò il rosso fiume. Piccola leoncina dove vai? Li è pericoloso.
    Nessuno ascoltava le sue parole e tutti attraversarono il rosso fiume.
    Dormi, dormi piccolo leone. Tutti sono andati al di là del fiume e tu devi dormire.
    Sei stanco e solo.
    Dormi, dormi piccolo leone. Tutti sono andati al di là del fiume e tu devi dormire.
    Sei stanco e… solo-

    Edited by CiccioBaslardo - 19/4/2012, 16:39
     
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    Bravo Cacciatore

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    odio ceco.

    Qui c'è un piccolo errorino, ma niente di grave, può capitare mentre scrivi, comunque il capitolo mi piace un sacco, come al solito è ben scritto, mi piace come scrivi le sensazioni che prova Sarabi durante il combattimento
     
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    Re Leone

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    lo immaginavo^^ troppe volte mi pare di ricordare che abbiamo parlato chiedendoci che fine avesse fatto sarabi nel tlk2 e questo lo spiega^^
    immaginavo che avresti sfruttato questo buco del canonico XD
    a livello di forma è buono, ma forse qualche aggiustatina rileggendola non starebbe male, robe da poco comunque.
    forse è anche un po confuso il motivo del gesto di sarabi e anche quando nuka viene colpito da zira c'è un po di non chiarezza, ripeto, robe da poco comunque^^
    adesso aspetto il prossimo^^
     
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  8. Simba 11
     
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    Il capitolo è bello,come del resto tutta la ff...
    Aspetto con entusiasmo ed ansia il prossimo capitolo!!
     
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  9. LionKing98
     
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    Che palleee...ripeto sempre le stesse cose!! Trovo che sia una geniata sfruttare il buco del canonico per sarabi..e nuka che viene colpito è davvero un'immagine..toccante ecco. Vai avanti presto, e ringraziamo questa musa ispiratrice che dev'essere parecchio presente vicino a te in questi giorni^^
     
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  10. TheLionPrincess
     
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    Mio Dio Ciccio ma io mi ero persa il continuo di questo capolavoro? porca di quella vacchissima, è splendida :( Sai descrivere la psicologia dei personaggi in un modo incredibile.. ora però non provare a far fare del male al mio Simba o stanotte dormi sul balcone :)
     
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  11. Paolo Leone
     
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    O capperi, l'ha uccisa, l'ha massacrata....
    Cribbio, un capitolo che mi ha fatto tremare la gambe perfino a me, e poi quella ninna nanna, sembra quella del film "Non ho sonno" di Dario Argento...
    VOGLIO IL CONTINUO!

    Ho la sensazione che Sarabi non potrà più portarla sulla retta via...
     
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  12. CiccioBaslardo
     
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    Cap VII - Incontro nella nebbia

    Il mattino arrivò cupo quel giorno. Una fitta nebbia copriva le terre della rinnegata, come per mascherare il corpo martoriato della leonessa distesa a terra.
    Era un mattino umido ed i deboli raggi del sole non riuscivano a penetrare nella fitta cortina.
    Non avrebbe assaporato nemmeno quel piacere prima di andarsene. Sarabi era ancora viva. Sapeva che quel dolore non sarebbe durato ancora molto, ma era ancora viva.
    Poteva sentire la gelida brezza del mattino accarezzarle la pelliccia e le goccioline d'umidità poggiarsi su d'esso per poi scivolare velocemente sul terreno, quasi avessero bisogno l'uno dell'altro. Un'amore strano e non corrisposto.
    La piccola gocciolina che si affretta per raggiungere la terra, mentre essa rimane immobile, non sentendo il bisogno di accogliere il suo amore.
    Sembra triste… è triste.
    Questo gli fece pesare a Zira. Faceva di tutto per spiccare nelle cacciatrici, ma non riusciva mai ad essere abbastanza per Scar. Troppo impegnato a compiacere se stesso per il potere che aveva meschinamente sottratto al suo stesso fratello.
    "Scar… hai portato solo odio in queste terre. Ed ora il tuo fantasma continua a ferire i nostri cuori. Nella vita e nella morte riesci solo a rovinare le cose. Quasi vorrei che fossi ancora vivo per assaporare l'amara cenere del tuo retaggio. Vorrei che anche Zira si rendesse conto di che orribile creatura tu sia. Non provo pena per te. Sei ancora un orribile mostro"
    Occhi fissi su un albero rinsecchito che Vitani era solita graffiare. Non voleva mai giocare, voleva solo lottare. Una cucciola piena di vita… e di dolore. La lotta forse era il suo unico modo di non pensare a ciò che le stava succedendo.
    Era una cucciola, doveva giocare con altri piccoli, doveva incontrare un vero amico. Si sarebbe dovuta innamorare come lei si innamorò di Mufasa.
    Invece per non pensarci, Vitani sfogava tutta la sua rabbia su quell'albero che non poteva difendersi ne gridarle "smettila!". Quanto avrebbe voluto che almeno una volta quel freddo legno si fosse ribellato alle sue cattiverie. Avrebbe potuto scusarsi e forse parlare con qualcuno, ma non succedeva, non sarebbe mai successo. Sarebbe rimasta da sola per tutta la sua vita.
    Sarabi era solita andarli a visitare, spiando di nascosto quelle piccole vittime di una colpa non loro.
    Ogni volta si dispiaceva. Aveva sempre voluto portarli via con se. Avrebbe voluto vederli giocare come giocavano Simba e gli altri cuccioli invece di guardarli mentre soffocavano nel silenzio la loro solitudine.
    "Quei poveri cuccioli… Zira. Come fai a non capire? Il suo ricordo è davvero così vivo dentro di te? Perché odi?"

    Una fitta alla schiena. Non poteva nemmeno gemere per il dolore per quanto era debole.
    "Simba, si forte figlio mio. Perdonami per aver commesso questa sciocchezza, ma dovevo provarci. Lo so che in fondo al cuore persino tu sei dispiaciuto per come siano andate a finire le cose. So che non volevi cacciare Zira ed i suoi cuccioli. Spero che un giorno tu riesca dove io ho fallito…"
    Ormai era pronta. Sapeva che da li a poco sarebbe finito tutto.
    Non aveva ripianti, se non quello di aver fallito nel salvare Zira ed i suoi cuccioli.

    -Sarabi…- Una voce stava chiamando la leonessa -Mia regina, sono così fiero di te. Sei sempre stata forte e determinata in ogni tua azione. Sapevo che non mi avesti dato dispiacere-
    Un leone si fece strada nella fitta nebbia avvicinandosi a le.
    Conosceva quella voce. La conosceva benissimo. Solo un lieve bagliore di incredulità scaturì dagli occhi oramai opachi della leonessa
    "Mufasa"
    Il leone che amava era li, così vicino e reale da poterlo quasi toccare.
    -Coraggio…- disse dolcemente -ritorniamo a casa. Questo posto non fa per te-
    Dopo aver parlato la sagoma le si avvicinò caricandola sulle spalle dopo averla dolcemente presa per la collottola.
    -Torniamo a casa mia regina. Ci aspettano…-

    Camminarono a lungo nella nebbia. Non sapeva dove fossero diretti, ma sentire il calore del corpo di Mufasa vicino al suo, le dava una sensazione che le piaceva.
    Non poteva parlare, non ne aveva la forza, ma era felice di stare ancora accanto al leone che amava.
    "Mufasa, ti ho sognato… ogni notte"
    -Lo so, io c'ero… ogni notte- il leone commentò il pensiero della compagna come se lo avesse potuto sentire. Il che le fece venire un dubbio.
    "Siamo già tra le stelle Mufasa? Siamo già arrivati?" Sentendo la voce del leone che gli accarezzava i timpani, capì che forse era già morta. Eppure poteva sentire ancora il dolore nel corpo, ogni suo senso era offuscato dalla cacciatrice di vita. Com poteva già essere morta?
    -Non ancora mia regina. Prima voglio che osservi la meraviglia a cui abbiamo dato vita. Alla meraviglia che nostro figlio ha fatto rinascere-

    La nebbia scomparve dietro il loro cammino e quando la vista non fu più offuscata da quello strano fenomeno, davanti agli occhi della leonessa si scoprì il più bel spettacolo che avesse mai visto: le terre del branco come non le aveva mai osservate finora.
    L'erba rigogliosa che copriva un terreno fresco e fertile; alberi sparsi ovunque; mandrie di creature di vario genere che correvano e giocavano tra loro in libertà e spensieratezza; il fiume illuminato dai raggi mattutini che sembrava un taglio argenteo ricolmo di passione, una pozza in lontananza che rifletteva la luce e la restituiva pura come l'aveva ricevuta. In lontananza la rupe dei re, cui la cima riusciva a toccare le nuvole.
    "E' bellissimo"
    -Lo so, ed è tutto nostro mia regina. Abbiamo fatto un ottimo lavoro. Adesso… vieni con me. Vieni a vegliare su coloro che amiamo. Forse riusciremo ad aiutare anche chi è stato rapito dall'odio. Forse, tutto si sistemerà. Tutto ritornerà bello come un tempo. Nessuno dovrà più soffrire-
    Dicendo quelle parole, il leone distese il debole corpo di Sarabi su un morbido ciuffo d'erba.
    La leonessa ormai non riusciva nemmeno più a sentire il dolore che la tormentava. Era giunta la fine. Un sorriso sul suo volto… poi il buio.
    -Sarabi… dobbiamo andare…-
    La leonessa si sentì come portar via dal vento. Un'affettuosa brezza tiepida che la sollevava dal terreno.
    I suoi occhi si riaprirono. Stava volando, riusciva a vedere il suo corpo steso a terra. Ma dov'era Mufasa? Non cera pio accanto a lei.
    -Sono qui amore mio- il vento che l'aveva portata in celo formò una figura. Era lui, era Mufasa.
    -Mufasa- i suoi occhi non si riempirono di gioia e cominciarono entrambe a vorticare in quella brezza piena di calore che era il loro amore.
    Sarabi… non aveva ripianti.

    Una leonessa lasciava i confini delle terre del branco. Quella notte non aveva chiuso occhio. Non ci riusciva.
    La odiava anche più di Simba, ma non poteva lasciarla in quel luogo. Non se lo meritava.
    "E' pur sempre la mia regina, e pur sempre stata vicina a Scar. Non si merita di morire li. Non potevo permetterlo"
    Pietà?
     
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    Non ho altro da aggiungere, mi hai fatto commuovere.
     
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  14. LionKing98
     
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    stupendo. Il più bello per ora. E non aggiungo altro
     
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  15. TheLionPrincess
     
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    Sono in lacrime. Maledetto.
     
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