Le terre aride di Zira

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    Bravo Cacciatore

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    affermo una cosa: per me Zira nn è la moglie di Scar, e nel meno la compagna, nel film nn lo dice mai

    va beh e poi una ff

    Zira nel canon non lo è infatti, c'è pure una discussione nella sezione re leone 2
     
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  2. CiccioBaslardo
     
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    Cap II - Spronare

    Le lune scomparvero per molte notti dietro la prepotenza del sole.
    Nelle aride terre, dove le leonesse esiliate erano state condannate a morte, un'inaspettata pioggia cadde su di loro. L'odio di Zira era quell'acqua che nutriva la speranza di ognuna di esse.
    Non c'erano scusanti: loro erano le più forti, nessuno poteva in alcun modo piegarle. E se qualcuna di loro si fletteva dinanzi alla fame od alla sete, Zira, le costringeva a rialzarsi con la violenza dei suoi artigli.
    -Vuoi morire qui?! VUOI MORIRE QUI?!-
    Le urla della capo branco scuotevano anche gli animi delle altre leonesse. Nessuna voleva lasciare che il proprio corpo venisse assalito dalle termiti di quel luogo. I loro cadaveri dovevano essere lasciati nelle terre dove erano cresciute. Dove i loro corpi sarebbero diventati rigogliosi cespugli, alberi ed erba fresca.
    Nessuna voleva diventare polvere e cibo per quegli insetti che devastavano quelle terre.

    Il corpo dell'ultima che fu colta dal cacciatore di vita, giaceva in un luogo inavvicinabile: il tanfo e le termiti accorse per trivellare le ossa della salma, tenevano lontane tutte le altre compagne di sventura. Nessuna di loro era mai andata a rendere omaggio a quella che una volta era la migliore di loro. Una cacciatrice migliore persino di Zira.
    Sempre in prima linea, quando la leader dava il segnale. Il suo scatto era fulmineo e la preda, dopo solo pochi secondi, cadeva a terra con il fiato smorzato.
    Nessuno le aveva mai fatto un complimento. Tutti sapevano come era suscettibile e competitiva Zira su certe cose. Non le sarebbe piaciuto essere la seconda in qualcosa. Tutte avevano paura della reazione che avrebbe scatenato.
    Per questo motivo, nessuno faceva mai complimenti a nessun'altra al di fuori della capo cacciatrice.
    Però, anche se non glie lo dicevano, Ameneth vedeva l'ammirazione negli occhi delle sue compagne, e ciò le bastava.

    Ameneth, ecco qual era il suo nome.
    Dopo l'esilio fu colpita dallo sconforto e si abbandonò alla tristezza. I ricordi la colpivano come sassi che uno ad uno riscoprivano vecchi lividi.
    Non sarebbe più stata accarezzata dall'erba alta e rigogliosa delle sue terre d'origine; non avrebbe più corso con la fresca brezza che proveniva da nord; non sarebbe mai più stata coccolata dall'ombra dell'albero sotto cui era nata.
    Gli piaceva quel posto: ogni volta che guardava quei vecchi rami, immaginava sua madre mentre le donava la vita.
    "Quanti anni hai vecchio albero? Devi aver visto molte cose. Anche il volto di mia made… ti invidio sai?"
    Ameneth non aveva mai conosciuto sua madre. Il giorno steso che lei venne al mondo, il suo corpo troppo gracile si spense per sempre.

    Tutti quei ricordi l'afferravano come zampe appiccicose di babbuini fastidiosi che la trattenevano a terra.
    Non si muoveva da molto; non mangiava e non beveva. Ogni giorno ed ogni notte sempre fissa nello stesso punto, finché anche la vita si stufò di lei ed abbandonò le sue carni.
    Zira sapeva che sarebbe successo prima o poi, in realtà lo voleva. Sapeva bene che molte l'ammiravano quella leonessa… persino più di quanto ammirassero lei. Sarebbe stato un'ottimo monito per le altre.

    -Eccola lì la vostra adorata cacciatrice! La migliore! Ora giace inerme in quello schifo di sngue raggrumato! Nemeno la terra lo vuole, è rimasto li a putrefare! Nessuna di voi ha il coraggio di avvicinarsi per paura di quello che potrebbe succedere! Malattie, contagi, termiti della carne. Lei era la migliore di tutte noi… ed ora guardala, guarda il suo corpo! GUARDALO TI DICO!!!-
    Zira era solita portare li davanti le leonesse che si facevano prendere dallo sconforto. Lei non lo sopportava. Non sopportava che per colpa di quel maledetto usurpatore, loro dovessero morire in quello schifo. Non lo avrebbe permesso, anche a costo di farsi odiare da tutte loro. Sarebbe diventata insopportabile e violenta, ma non avrebbe permesso che le altre morissero. Ameneth sarebbe servita da esempio, e solo lei varrebbe fatto quell'orrenda fine.

    La scena che proponeva loro era di una crudezza rivoltante: il corpo di Ameneth ricoperto di insetti accorsi per nutrirsi della sua carne, delle pozze di strane sostanze che si erano formate dove il sangue si era raggrumato, odori nauseanti che sapevano di morte e putridume.
    Nessuna di loro sopportava quella vista, e molto spesso lo stomaco non reggeva e restituiva in direzione da cui era venuto, il misero pasto consumato poco prima.
    -Vuoi che anche il tuo corpo faccia quella fine?! Violentato da questa lurida terra?! Vuoi anche tu "finire"?! Il tuo corpo nutrirà solo vermi e termiti, si trasformerà in polvere e sporcizia che rimarranno incollate a queste sterili terre. Finirai e basta… non ci saranno continuazioni. Non nutrirai l'erba, non ti perderai nel vento della savana. Rimarrai qui per sempre. E' questo che vuoi?!-
    Quel riproverò e quell'orribile visione, facevano riacquistare alle leonesse la voglia di andare avanti e di fare tutto il possibile affinché i loro corpi non venissero catturati da quella terra. Nessuna di loro voleva essere abbandonata li come era successo alla loro compagna.

    "Simba… non siamo morte. Non moriremo qui. Ti ucciderò e riprenderò il mio posto con il mio branco nelle terre dove siamo nate!"
    Giorno dopo giorno, notte dopo notte, mentre si infilavano nelle terre del branco per cacciare, Zira poteva vedere perfettamente la rupe, dove molto probabilmente, il suo nemico si nascondeva dietro una fitta cortina di finta giustizia.
    "La pagherai… pagherai per tutto ciò che ci stai facendo. Leccherò il tuo sangue dai miei artigli. E' una promessa!"

    Edited by CiccioBaslardo - 19/4/2012, 23:24
     
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    Re Leone

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    Ciccio continua! Evvai ^^
    Che dire, nulla^^ è perfetto così com'è e mi piace molto

    Tra quanto il prossimo? XD
     
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  4. lion_riky
     
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    devi descrivere Ameneth
    il resto e bellissimo
     
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    Bravo Cacciatore

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    Fantastico, finalmente il tanto atteso capitolo, evvai, mi piace un sacco, continualo presto ^^
     
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  6. LionKing98
     
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    oddio oddio oddio...è una cosa fantastica! Zira..sembra così reale, così viva. Grande Ciccio, è un bellissimo capitolo
     
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  7. simba X nala forever
     
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    Bravissimo Ciccio, è stupendo il capitolo. Non vedo l' ora di leggere il prossimo capitolo ^^ ;)
     
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    Re Leone

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    CITAZIONE (lion_riky @ 31/3/2012, 13:31) 
    devi descrivere Ameneth
    il resto e bellissimo

    Riky evapora
     
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  9. Simba 11
     
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    Grande Ciccio^^
    Aspetto il seguito :D
     
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  10. CiccioBaslardo
     
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    Per la gioia di Riky:

    CITAZIONE
    Prima che i vermi li mangiassero, Ameneth aveva dei bellissimi e profondi occhi verdi. Il suo manto ora ingrigito dalla cura della morte, prima aveva delle bellissime tonalità color del grano.
    Il suo corpo, adesso nutrimento per infime forme di vita, prima era snello e slanciato, con muscolatura in grado di produrre dei slanci che non lasciavano scampo alle prede.

    Vi ringrazio ragazzi Siete molto gentili^^
     
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  11. CiccioBaslardo
     
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    Cap III - La caccia

    Quanto caldo.
    Non era facile cacciare con tutto quel caldo: la pressione era quasi insopportabile. L'afa concedeva solo pochi tentativi d'attacco ed il fatto di essere in un territorio a loro proibito non alleviava la tensione.
    Tutte le cacciatrici erano sdraiate a terra, trascinando silenziosamente i loro corpi verso la preda: un giovane gnu poco distante da loro.
    Si era allontanato molto dalla mandria e questo rendeva più facili le cose. Nessuno degli altri si sarebbe avvicinato per salvarlo.
    Era giovane; una gracile preda ed un pasto non troppo sostanzioso, ma la fortuna di quella giornata non avrebbe offerto oltre. Si sarebbero dovute accontentare.
    Zira notò che l'erbivoro, infastidito da un rumore, scrollò l'orecchio e che fece scattare il suo occhio verso il nascondiglio delle cacciatrici, muovendolo freneticamente per trovare la conferma delle sue paure: si era allertato, e con il terrore negli occhi le stava cercando tra l'erba alta. Probabilmente, una di quelle incompetenti aveva fatto un movimento sbagliato e si era fatta sentire.
    L'istinto le diceva che non potevano attendere oltre: il giovane si era già allertato e sarebbe sicuramente scappato verso la mandria, cercando la protezione dei maschi più grandi.
    Se fosse accaduta una cosa del genere, quel giorno non avrebbero potuto mangiare.
    Era già la quarta volta che tentavano di portare a segno un assalto, e la giornata stava quasi per finire. Quella era l'ultima occasione: le leonesse erano troppo stanche per proseguire la caccia. Se non avessero mangiato quella sera, l'indomani sarebbe stato sempre più difficile. Non potevano permettersi di indebolirsi troppo.

    "Adesso o mai più!"
    La capo cacciatrice scattò in avanti balzando verso la preda, ma il giovane gnu si spostò appena in tempo per evitarla e cercare di scappare verso il resto del branco.
    L'erbivoro, preso dal panico, per evitare alcuni assalti di Zira, si portò troppo vicino al nascondiglio delle altre leonesse, che però rimasero immobili.
    Pur avendo una così facile preda, quelle cacciatrici non diederò alcun cenno di partecipazione.
    -Che diavolo fate?! Prendetelo!- La gola di Zira imprecava contro il suo gruppo di cacciatrici che era rimasto immobile a terra. Smise di correre, si bloccò puntando le quattro zampe e cercando gli sguardi delle altre leonesse nascoste nell'erba.
    Non si muovevano, erano rimaste tutte ferme a fissare qualcosa che lei non aveva notato.
    "Ma che diavolo vi prede?!"
    -Muovetevi maledette…-
    Zirà non riuscì a finire la frase: un'altro corpo le si buttò contro atterrandola.
    Un ruggito le scaraventò in faccia un ondata maleodorante d'odio. Riconosceva quel fetore. Una voce che fin da troppo tempo aveva odiato.
    -SARABI!!!- Da terra, Zira lanciò un ruggito altrettanto carico di rancore verso chi la stava tenendo inchiodata a terra.
    -Maledetta! Lasciami andare subito, altrimenti…-
    -Altrimenti cosa?!- La interruppe quella che una volta era anche la sua regina.
    Zira si ammutolì, ma non poteva tenere a freno la rabbia. Essa eruttava dalle sue iridi schizzando odio sul pelo di Sarabi. Era un odio quasi tangibile per quant'era vero.
    L'odiava. La odiava anche più di Simba: lei ha tradito, lei non ha aiutato Scar quando ne aveva più bisogno. Non aveva aiutato il loro re.
    "TRADITRICE!"

    -Tu e quelle leonesse siete state cacciate dal regno! Cosa ci fate ancora qui?-
    Chiese la madre del "re". Il suo tono superbo non fece altro che far imbestialire Zira più di quanto non lo fosse già.
    -Lasciami andare traditrice! Hai abbandonato tutte noi! Ora cosa vuoi? Ci vuoi far morire tutti? Ci servono queste prede! Nelle terre dove ci avete esiliati non c'è né cibo né acqua! Quell'assassino di tuo figlio ci vuole morte, ma non sopporta il nostro sangue sulle sue luride zampe. Allora ci ha mandate in quell'inferno, in modo che la nostra morte non infastidisca le sue delicate iridi da femminuccia! Con che coraggio ci fermi…?!-
    -Silenzio Zira!- Ruggì ancora Sarabi.
    -Avete scelto voi la via dell'esilio! Avete scelto voi di non accettare Simba come re. Non è più un nostro compito badare a voi. Non sareste dovute tornare!- il tono della regina era severo ed autoritario, voleva far capire anche alle altre esiliate che li non erano più benvenute.
    Loro ascoltavano la leonessa dal manto scuro in silenzio, nascoste nell'erba alta. Non mostravano i loro volti per paura dello sguardo di quella che una volta è stata la loro regina.
    Zira si sentiva impazzire di rabbia: quelle codarde erano rimaste nascoste mentre una sola misera leonessa la teneva immobile a terra. Per loro non sarebbe stato un problema assalirla e permettere a lei di scappare, ma non lo avrebbero fatto. La leader degli esiliati sapeva anche il perché. Forse fu quello che la fece adirare fino a farle versare lacrime incandescenti.
    "Volete solo tornare non è così?! Razza di voltafaccia! Ipocrite maledette! Pregate che mi uccida adesso! Ditegli di farlo!!! Altrimenti, giunte a casa... pagherete per avermi fatto subire quest'umiliazione senza aver alzato un dito per aiutarmi. La pagherete molto cara…"
    Mentre questi pensieri scorrevano come lava bollente nella mente di Zira, Sarabi chiuse gli occhi cambiando espressione.
    Sembrava dispiaciuta di quello che stava succedendo. Quando li riaprì, i suoi occhi la guardarono come quelli di una vecchia amica. Un'amica che vorrebbe chiedere scusa per quello che è successo.
    Le lacrime di quella leonessa che teneva ferma al suolo, gli ricordavano quanto, quella creatura così carica d'odio, avesse silenziosamente sofferto il suo amore segreto.
    Quanto avrebbe voluto scambiarsi di posto con lei. Quanto non avrebbe voluto essere la regina di quel farabutto che aveva ucciso il fratello per uno stupido gioco di potere.

    -Zira…- disse Sarabi con rammarico -… ti prego, torna alla rupe. Lo so quanto hai sofferto la morte di Scar, e so anche quanto tu lo amassi. Mi hai sempre condannato il fatto di essere la regina; di non averti permesso di vivere il tuo affetto per lui. Credimi, se lo avessi potuto fare, non avrei esitato a lasciarti il mio posto. Ma non potevo abbandonare il mio branco in un momento buio come quello. Perdonami per aver rubato il tuo amore-
    Le parole della leonessa erano sincere e tiepide come un abbraccio, ma Zira non poteva dimenticare. Sarabi, oltre che impedirgli di vivere il suo amore, aveva rinnegato Scar come suo re. Lo aveva tradito; tutte lo avevano tradito. Solo lei gli era rimasta fedele... solo lei.
    -Riconosci mio figlio come re. Questa storia è durata anche troppo. Non voglio che continui in questo modo… ti prego. Pensa ai tuoi cuccioli Zira. Non meritano il meglio?-
    Zira continuava a piangere mentre l'odio schizzava fuori dai suoi occhi. Sarabi lo sentiva sulla sua pelle; come una macchia di fango incrostato. Non poteva ignorarlo. Lei sapeva come ci si sentiva a perdere l'amore della propria vita.
    Ricordava cosa aveva provato per Scar il giorno che si scoprì la verità: anche lei avrebbe voluto uccidere con le proprie zampe quel farabutto, ma non aveva potuto.
    Solo ora che anche Scar se ne era andato aveva scoperto che quella tristezza che provava da quando Mufasa l'aveva lasciata, non sarebbe mai scomparsa del tutto.
    Uccidere un assassino non riporta in vita nessuno… e non riporta nemmeno la serenità nel cuore; uccidere qualcuno... produce solo altro odio.
    Zira però non poteva capirlo. Era sempre stato così: lei capiva solo quello che gli diceva il cuore, era una passionale. Questa era la sua più grande dote. Dote che purtroppo si era trasformata in qualcosa di pericoloso.

    -Mia regina…- una voce si levò dall'erba alta. Anche una leonessa si alzò pronunciando quelle parole. Poi continuò: -mia regina… la prego di perdonare anche noi. Abbiamo imparato la lezione. Non vogliamo più continuare questa inutile catena d'odio. Volgiamo solo tornare a vivere-
    Sarabi fissò stupefatta quella leonessa. Sapeva bene che non era il dispiacere che spingeva le sue parole. L'aspetto di quel gruppo di cacciatrici parlava da solo.
    La loro esile costituzione ed i visi sciupati dalla fame erano abbastanza eloquenti. Avrebbero fatto di tutto per tornare a… vivere.

    Dopo aver volto uno sguardo verso quella leonessa, Sarabi tornò a fissare Zira.
    -Ti prego Zira, dimentica quello che è successo-
    Ma ormai non poteva più sentire niente, non poteva più vedere niente. La pressione le faceva fischiare le orecchie e le lacrime le offuscavano la vista. Era da sola. Nessuno ricordava più il re. Nessuno era più disposto a seguirlo. Nessuno lo avrebbe più vendicato.

    "Io vi odio! Vi odio tutte! IO VI ODIO!!!"

    Edited by CiccioBaslardo - 19/4/2012, 23:37
     
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    GRANDE CICCIO!!!! Bellissimo questo capitolo, ti dico solo: continua, continua, continua
     
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  13. Simba 11
     
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    Quoto Simba^^
     
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    Non ci credo, di già? XD
    Bellissimo ciccio, veramente, solamente nella parte centrale quando sarabi parla e spieghi i suoi pensieri, li ho dovuto rileggere 3 volte per capire bene ma probabilmente è perchè sono stupido io e mi sono appena svegliato ^^
     
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  15. CiccioBaslardo
     
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    Modificato il cap III
    Potreste dirmi in caso cosa ne pensate dell'uso dei tempi? Più lo guardo più credo di aver combinato un casino.
    Adesso vado. Buona domenica a tutti. CI si vede sta sera se Dio me la manda buona^^
     
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116 replies since 7/3/2012, 23:59   2153 views
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