TLK: The Missing Prince

La storia di Kopa

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  1. Kopa missing prince
     
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    _CAPITOLO 8_



    Erano ormai passati quattro anni da quando si era staccato dal suo passato, quattro anni di sofferenze e dure lezioni dalla vita, dure forse anche più della stessa secca terra sulla quale i suoi artigli poggiavano in quell'istante.
    Era sera e la calura si era tramutata in un freddo abbraccio oscuro, pungente come delle zanne piantate nelle carni, come quelle di quattro anni addietro...
    Tante cose però erano cambiate da allora, lo stesso Kopa era cambiato, era cresciuto, e a quel freddo il giovane leone si era ormai abituato. Erano ormai anni che viveva così, tra il caldo cocente del giorno e il freddo quasi soffocante della notte, e pian piano era riuscito a comprendere l'equilibrio che legava tutto. Già, solo laddove il cerchio della vita è interrotto, puoi capire realmente quanto delicato ed importante esso sia.
    Quella sera il giovane leone stava rimirando le stelle, quelle stelle che nel cielo limpido e quasi mai nuvoloso delle lande desolate apparivano più grandi e limpide che mai...
    Il peggio ormai era alle spalle. Il ricordo di quei primi mesi, da solo in quelle terre, spaventato e incapace ancora di cavarsela da solo, riecheggiava ancora nella sua memoria; ma infondo, era allora solo un cucciolo, ora invece era un giovane leone, e quel piccolo ciuffo che aveva una volta, ormai si era mutato in criniera, ribelle e non ancora folta come quella del padre, ma sufficentemente folta e lunga da cadere a mascherare i suoi occhi cangianti, mentre scrutavano il cielo, quasi stessero cercando nella volta stellata un segno...
    "Ehi Kopa... Ancora a rimirare le stelle ? Mantieni i piedi a terra bruno, per ora sei ancora qui tra i mortali."
    Kopa si voltò verso il fondo della grotta dove ormai risiedeva. La sagoma di un leone suo coetaneo, dal manto bruno acacia e dalla criniera mora, con due grandi occhi blu marino, che stava in piedi ad osservarlo.
    "Msiri... Quante volte devo dirti di non chiamarmi così ? Kopa è un nome che mi lega al passato..."
    "E credi che aggirarti come uno spettro, e farti chiamare tale, ti aiuterà ad allontanarti da esso ?"
    Wigo, così si faceva chiamare ora il giovane principe, rivolse un sospirante sguardo al cielo, cercando di evitare la discussione.
    "Msiri, sei ancora a cercare di convincerlo ? Lo sai benissimo che tanto è inutile. E' più cocciuto di uno gnu lui. E vista l'ora, gradirei dormire un po'. Se aveste tutte queste energie quando bisogna cacciare, forse oggi sareste riusciti ad abbattere quel bufalo !"
    Msiri scoppiò a ridere sentendo quelle parole, poichè ne conosceva l'origine.
    "Oh, andiamo Dwani ! Non mi sembra che anche tu sia stata di grande aiuto."
    La leonessa fece una smorfia sarcastica prima di riappisolarsi. Dwani era un giovane leonessa, molto saccente, l'unica femmina del trio. Due occhi color grano che contrastavano col suo manto bruno scuro.
    Il principe si era unito a loro da qualche anno ormai. Erano diventati la sua famiglia, il suo branco, ed erano gli unici a sapere il suo vero nome e parte della sua storia.
    Insieme a loro, Kopa aveva quasi dimenticato il suo passato e a farsi una nuova vita. Quasi, perchè non tutto del suo passato poteva essere dimenticato, e mentre le risate dei suoi compagni d'avventura riecheggiavano per la grotta, il giovane principe si perse ancora una volta a rimirare il cielo, sospirando per un vuoto che credeva ormai impossibile da colmare...
    Ma quella notte, i suoi non erano i soli occhi a fissare la volta notturna. Due occhi zaffiro, da troppo oscurati dall'odio, quella sera si erano nuovamente rivolti al cielo, a cercare quella parte di se ormai persa da anni....

    Edited by Kopa missing prince - 12/5/2012, 00:39
     
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  2. Simba 95
     
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    figo stupendo capitolo bella l'idea del trio mi piace molto i due occhi collor zaffiro che fissano il cielo scommeto che sono di vitani sicuro, non vedo l'ora di vedere quando e come tornerà kopa a casa aspetto con ansia il prossimo capitolo spero che lo posterai presto ^^ :)
     
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    Bello questo capitolo, Kopa vuole allontanarsi dal suo passato, reazione possibile, mi piace, aspetto il prossimo capitolo.
     
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    quindi kopa adesso si fa chiamare spettro? XD
    Bun salto temporale, interessanti i due nuovi personaggi, sono curioso di vedere come hai intenzione di sviluppare il tutto, aspetto il prossimo capitolo^^
     
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  5. Kopa missing prince
     
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    _CAPITOLO 9_



    Erano passati ormai alcuni mesi da quel giorno, quello che avrebbe dovuto proclamare il trionfo di Zira, il giorno dove in realtà, essa perì vittima di se stessa, il giorno in cui Vitani si era distaccata da lei, il giorno dove aveva ripreso possesso della sua vita.
    Per quanto potesse dispiacerle, la morte della madre fu come una liberazione per lei e le altre leonesse. Zira sapeva farsi rispettare, lo aveva dimostrato già al primo giorno nelle Outlands, con carisma, forza bruta e orgoglio. Troppo per permetterle di accettare la proposta di Simba.
    Il ritorno alla Rupe aveva riempito Vitani di un misto di gioia, tristezza e malinconia... Infondo, quei luoghi le ricordavano ancora lui...
    In quei mesi, la leonessa si era da subito inserita nel branco, e in poco tempo si era irrobustita parecchio, tanto da arrivare a dar del filo da torcere a tutte le altre nella caccia. Si sentiva nuovamente viva e libera, e pian piano aveva rimosso il rancore che serbava in sé.
    Oramai era ben voluta, nonostante quel carattere deciso che non era mai cambiato nel tempo da quando era cucciola, soprattutto da Kiara e Kovu. Con la principessa in particolare si era instaurato un legame di amicizia molto forte, tanto da esserne diventata quasi la guardia del corpo, una sorella maggiore.
    Alle volte Kiara non capiva questa protezione nei suoi confronti, ma per Vitani proteggere la compagna di suo fratello, era un modo per mantenere in vita il solo ricordo che le restava di Kopa.
    Già, Kopa. Nonostante il tempo, il suo ricordo era vivo nella sua mente, e ciò la faceva sentire vuota, mancante in qualcosa, sola...
    Persino la compagna di Nuka ora aveva un ricordo di lui, due gemellini. Vitani invece, era sola, non aveva nessuno che sapesse come si sentiva realmente, e anche quando Kiara o Kovu cercavano di indagare, lei subito evitava l'argomento, e per i sovrani, il solo ricordo di quel figlio scomparso era troppo straziante. E lei non sarebbe mai riuscita a rivelargli il legame che la legava a lui...
    Una sera, mentre tutti dormivano, Vitani lasciò la grotta e si avviò nella savana, ripercorrendo i luoghi che le riportavano alla mente Kopa, con la vana speranza di incontrarlo, almeno in spirito. Alla fine si sdraiò in mezzo alla savana, stanca e sconsolata, mentre il vento faceva ondeggiare l'erba intorno a lei...
    Le sembrava di essere in mezzo ad un mare verde e frusciante, e mentre ascoltava quel calmo suono, rivolse lo sguardo al cielo, venendo catturata dalla sua limpidezza e dalla lucentezza di quegli astri, in mezzo ai quali sperava di scorgere il suo amato leone.
    "Mi manchi. Non so da quanto tempo non venivo a cercarti, ma ora vorrei tanto che tu fossi qui...
    Sei ancora vivo nei ricordi di coloro che ti hanno amato, e anche se non ti hanno mai nominato davanti a lei, sei stato una presenza importante per tua sorella. Solo il fatto che porti il nome che tu scegliesti per lei...
    Non è facile, sai? Tutte le volte che mi dice che si sente come se dovesse prendere un posto che non è suo, quando parla del diventare regina, vorrei tanto raccontargli di te, di chi eri e quanto le hai voluto bene. Ma non posso, non ce la faccio..."
    I sospiri e i singhiozzi interrompevano la preghiera della giovane leonessa, mentre i suoi occhi e il suo volto venivano rigati dalle lacrime.
    "Kopa ti prego... Non tacere, ti scongiuro... Ho passato anni a covare rancore, ma ora so che il vuoto che ho dentro di me, non lo potrò mai riempire senza te... Mi manchi amore mio..."
    Cullata dal frusciare del vento tra l'erba, la leonessa si addormentò con ancora le lacrime in viso, sognando ancora di quando era felice e innocente, di quando ancora quel cucciolo dal ciuffetto castano faceva parte della sua vita, una vita ormai persa nella gola, quattro anni addietro...

    Edited by Kopa missing prince - 12/5/2012, 00:46
     
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    Povera vitani D: bhe sono curioso di vedere il momento in cui rivedrà kopa ^^ lo riconoscerà? o rimarrà uno spettro per lei?
    Sulla forma nulla da dire mi pare, aspetto il seguito ^^
     
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    Bel capitolo, mi piace molto, aspetto il seguito
     
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  8. Simba 95
     
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    Kopa sei grande scrivi benissimo ho letto molte ff su kopa ma senza offesa per le altre questa è la migliore in assoluto secondo me :) vitani mi fà molta pena poverina non vedo l'ora di vedere che farà quando kopa tornerà ^^ aspetto con impazzienza il prossimo capitolo ^^ :)
     
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  9. Kopa missing prince
     
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    _CAPITOLO 10_



    Il sole stava lentamente facendo capolino all'orizzonte, tingendo di colori rosati la desolazione delle terre circostanti, mentre i suoi primi raggi toccavano le palpebre di Wigo, facendolo destare dal suo risposo. Dopo essersi un attimo osservato intorno, il giovane leone sbadigliò e si stiracchiò. Msiri e Dwani dormivano ancora della grossa, e Wigo non intendeva disturbarli, così uscì dalla grotta e si diresse alla fonte d'acqua li vicino per abbeverarsi. Giunto lì osservò attentamente che i coccodrilli che l'abitavano fossero tutti sulla riva a riscaldarsi ai giovani raggi mattutini e, una volta appurata la situazione, si chinò per bere.
    Intorno a lui vi era silenzio, solo qualche tortora del deserto che calava sulla pozza per intingervi le sue penne al fine di raccogliere l'acqua per dissetare i propri pulcini, nascosti in un nido, chissà quanto distante da quel luogo.
    Ad un tratto, la quiete fu scossa dal suono dello sbattere delle ali delle tortore, spaventate da qualcosa, o meglio, da qualcuno.
    "Dannazione, sono scappate di nuovo !"
    "Oh, smettila di blaterare Chuki ! E' per colpa tua se sono scappate, fai troppo rumore!"
    "Oh, mi scusi tanto, signor Uadui se IO, almeno cerco di rimediare la colazione !"
    "Piantala te! Non sai fare altro che creare problemi !"
    "Calmatevi voi due ora ! Non sprecate energie in questi futili motivi."
    "Scusaci Kisasi..." risposero in coro i due leoni.
    Kisasi osservò i suoi fratelli dall'alto in basso, con quei suoi occhi glaciali, azzurri, lievemente celati da una criniera ramata. Non era il più grosso dei tre, ma ciò che non aveva in fisico, lo recuperava in astuzia.
    Anche se fisicamente lo sovrastava, perfino Uadui non osava sfidarlo, e Chuki non era da meno.
    Nonostante la desolazione ove erano cresciuti, quei tre erano comunque molto grossi, e facevano valere il loro fisico per procurarsi a spese degli altri il loro sostentamento e la loro presenza non piaceva affatto al principino: aveva avuto modo, tempo addietro, di vederli in azione, sapeva di cosa erano capaci.
    Kisasi notò con la coda dell'occhio la presenza del leone sull'altra sponda della pozza.
    "Ma bene bene bene. Ragazzi, guardate chi abbiamo trovato. Wigo, anche tu da queste parti ?"
    "Ehi Wigo ! Da quanto tempo, che ne dici se vieni qui e rivanghiamo i vecchi tempi, eh ?"
    "Dai su, una rimpatriata tra vecchi amici..."
    Wigo sollevò il capo dalla fonte e rispose.
    "Amici ? Noi ? Lo sapete benissimo che con voi non voglio avere nulla a che fare."
    "Oh, il piccolo leoncino fifone ha la lingua pungente fratelli. Orsù, perché non vieni qui e non ce lo dici in faccia ? Cos'è ? Hai forse paura di noi ?"
    Wigo ringhiò verso il trio, ma non si azzardò ad avvicinarsi. Sapeva che da solo non avrebbe potuto farcela.
    "Ehi voi ! Perché non la finite e ve ne tornate da dove siete venuti ?"
    I leoni presenti alla fonte rivolsero il loro sguardo verso la direzione ove proveniva la voce.
    Msiri e Dwani erano giunti alle spalle dell'amico e si erano messi in posizione di attacco, pronti ad aiutarlo.
    "Oh, vedo che ci sono anche i tuoi amichetti."
    "Kisasi, piantala di fare il gradasso, e tornatene da mammina !"
    "Ehi tu, leonessa da strapazzo, come osi rivolgerti così a nostro fratello ?"
    "Piccola, faresti bene a non scherzare con noi solo perché sei una femmina ! Non avremmo pietà di te comunque !"
    "Oh, sto tremando di paura, due leoni grandi e grossi che mi minacciano, aiutatemi..." rispose in maniera sarcastica Dwani.
    "Andiamo ragazzi, non ne vale la pena di litigare con quei tre. Andiamocene."
    Wigo si voltò e fece per andarsene, seguito con un po' di stupore dai suoi amici, quando sentì la voce di Kisasi
    "Ehi Wigo ! Dove credi di andare ? Lo sai che non si danno mai le spalle agli avversari ?"
    "Oh, non ti preoccupare Kisasi, lo so benissimo. Fossi in te però, mi preoccuperei di più degli abitanti della fonte..."
    A quella frase, Kisasi rivolse immediatamente lo sguardo sulle rive della fonte e poi sulla superficie dell'acqua, balzando di scattò all'indietro, quando capì che i coccodrilli erano tornati in acqua.
    "Uadui ! Chuki ! Andiamocene. Lasciamo perdere quelle tre calzette. Sarà per un'altra volta..." dettò ciò, Kisasi si voltò e scomparve seguito dai fratelli, nel nulla di quelle aride terre.
    Wigo lo seguì fino a che poté con la coda dell'occhio, poi si diresse dalla parte opposta seguito dagli amici.
    "Possibile che tu ti metta sempre nei guai, eh ?"
    "Pff ! Ha una calamita per quelli, Msiri. E' inutile che ci pensi."
    "Ehi voi due. Non per dire, ma avevo tutto sotto controllo. Non li avrei mai affrontati da solo, e lo sapete bene."
    "Oh, vedo che il senso dello humor non lo perdi mai te, eh ?"
    "Dicevo sul serio Msiri. Ora, occupiamoci di trovare di che sfamarci, visto che quei tre idioti avranno sicuramente buttato scompiglio nella zona."
    I tre si diressero verso la zona delle gole, dove speravano di poter tendere un agguato a qualche incauta creatura.
    Quando vi giunsero, il sole era oramai alto nel cielo, ma l'ombra della gola permise ai tre di non cuocersi le cervella come uova sode; ma il luogo non era silenzioso: le sue pareti facevano da eco al suono di una lotta, e dai versi che si potevano udire, doveva trattarsi delle iene.
    Il trio fece per andarsene, quando un ruggito catturò l'attenzione di tutti.
    "Avete sentito anche voi ?"
    "Sì Wigo, quello era il ruggito di un leone."
    "Che sia uno di quei tre ?"
    "No Dwani, non possono essere loro. Andiamo a vedere !"
    I tre amici si diressero verso l'origine di quei versi.
    Nella gola, un leone adulto, possente, dal manto chiaro e la criniera bruna era intento a lottare contro un gruppo di iene, ma nonostante la sua stazza, era in netto svantaggio. Wigo fu il primo a gettarsi nella mischia, seguito subito dopo dai suoi amici. Dopo circa una decina di minuti le iene erano fuggite, lasciando al suolo almeno cinque dei loro. Mentre Wigo riprendeva fiato e cercava di levarsi di dosso il sangue degli avversari, gli altri due si occuparono di prestare assistenza al leone appena soccorso.
    "Non sei di queste parti, eh ? Non lo sai che le gole sono il terreno di caccia di quelle bestiacce ? Da dove vieni ?"
    "Vengo dai monti. Stavo recandomi a trovare mia sorella e la sua famiglia."
    "Dunque hai già fatto questa strada altre volte."
    "Solo una, quando me ne sono andato dal mio branco di origine per trovarne uno mio." Il leone prese un attimo fiato e poi riprese a parlare.
    "Non mi sono ancora presentato, il mio nome è Mheetu, sovrano delle terre montuose. Posso sapere il nome di voi baldi giovani ?"
    "Il mio nome è Msiri, lei è Dwani."
    "Ciao"
    "Salve giovane leonessa."
    "E invece lui è Wigo. Ma ora dicci, Mheetu, le terre dove ti stai recando sono distanti ?"
    "Le Pridelands ? Se la memoria non mi inganna sono ad almeno due giorni di cammino a est. Infatti, credo che mi riprenderò subito il viaggio."
    "In quelle condizioni ? Non credo sia un'idea saggia. Per quanto forte voi siate, sareste facile vittima delle iene." sentenziò Dwani.
    Mheetu riflettè un attimo, e poi rispose alla giovane leonessa.
    "E se voi mi accompagnaste ? Fare il viaggio in gruppo è sicuramente meglio che farlo da solo. Magari, potreste entrare nelle Pridelands. Sarebbe per voi un miglioramento della situazione attuale. Cosa ne dite?"
    "Che non possiamo. Ci dispiace, ma noi non possiamo proprio aiutarla. Ci perdoni." Rispose Wigo, che era rimasto in silenzio tutto il tempo. Il nome del leone lo aveva scosso e quando aveva sentito la sua destinazione, aveva visto i suoi timori rafforzarsi ulteriormente. Il passato dal quale stava cercando di fuggire, lo aveva trovato anche in quella landa desolata. Fece per andarsene quando la voce di Dwani lo fermò.
    "Wigo ! Cosa dici ? Lo sai benissimo che non è un viaggio per leoni soli quello, e tu vorresti che, ferito com’è, lo affronti da solo ? Ma che ti prende ?"
    "Dwani ha ragione Wigo, non possiamo lasciarlo da solo." Dicendo ciò, Msiri prese Wigo sotto braccio e si rivolse a lui parlandogli nell'orecchio.
    "E poi, può essere una buona opportunità per riprendere contatto col tuo passato. Non credi sia un segno ? Pensaci. Quante possibilità c'erano di incontrare un leone diretto nelle terre da cui provieni ? Secondo me, è il destino che ti dice che devi tornare..."
    "Giovane Wigo... So che sono un estraneo, ma non mento quando dico che vi sarò grato per l'aiuto datomi. Non voglio essere un peso, quindi, se per voi è un problema accompagnarmi, io mi avvierò da solo"
    "No. Ha ragione Dwani. Non possiamo lasciarla da solo. L'accompagneremo noi."
    "Grazie infinite. Vi prometto che saprò sdebitarmi."
    "Non lo prenda come un debito. E' un dovere aiutare gli altri, soprattutto quando ne hanno bisogno."
    Detto queste ultime parole, Wigo si incamminò dietro allo zio e ai suoi amici, mentre il suo pensiero si rivolse al nonno.
    "Nonno. Lo so che dietro a ciò c'è la tua zampa. Ma perché ora ? Perché farmi tornare ?"
    Mentre il gruppo camminava, un vento caldo ma leggero, quasi come il soffio di un familiare, iniziò a soffiare nella direzione ove il passato avrebbe incontrato il presente, scompigliando la criniera del giovane principe, che ancora cercava di cogliere il perché di quell'inaspettato incontro...

    Edited by Kopa missing prince - 12/5/2012, 00:57
     
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    bene bene, ecco l'anello di congiunzione per il ritorno^^
    la tua storia mi piace sempre, e sempre è scritta bene, Mi chiedo ce Kopa verrà riconosciuto dai membri delle prideland, methu per ora nn l'ha riconosciuto^^
    aspetto il continuo^^
     
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    Bello il capitolo, adesso potrebbero andare nelle Terre delle Branco, mi piace, aspetto il seguito
     
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  12. Kopa missing prince
     
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    _CAPITOLO 11_



    La pioggia della sera precedente aveva lasciato sulla rupe un velo di umidità quasi respirabile, mentre sul verde delle piante luccicavano come perle al sole nascente le gocce di pioggia rimaste.
    Kiara fu la prima a svegliarsi quella mattina e subito si era avviata sulla Rupe ad osservare la savana svegliarsi con l’apparire del nuovo giorno.
    Con la solita allegria, la principessa si recò all'interno della grotta per svegliare le cacciatrici, rimanendo poi sorpresa di non trovarvi Vitani. Quando Kovu si svegliò, si vide costretto a tranquillizzare la sua compagna.
    "Kiara non preoccuparti per lei. E' una leonessa forte e adulta, sa badare a se stessa, e se anche oggi ha dormito fuori, avrà avuto i suoi validi motivi."
    "Sì lo so, ma è la terza sera che lo fa, comincio a preoccuparmi che lei non si trovi bene qui."
    "Non devi assolutamente pensarlo, credimi. Mia sorella qui sta benissimo, e si è integrata a meraviglia col gruppo. Probabilmente, avrà altro a cui pensare..."
    Nonostante le sue parole, anche Kovu era preoccupato: non aveva mai visto la sorella così, e lei non lo aiutava di certo a capirla, ma cercava comunque di tranquillizzare Kiara non dandolo a vedere.
    Anche lui non era tranquillo di quei tempi, soprattutto perchè come la sua compagna nutriva forti dubbi in merito al suo possibile futuro da sovrano. L'addestramento subito dalla madre non era rivolto ad essere un buon re, così come per Kiara, che si era sempre sentita come se quell'aspetto della sua vita le fosse stato scelto dopo e non le fosse designato.
    Al risveglio dei sovrani, l'intero branco uscì dalla grotta, pronto per affrontare la giornata, mentre attendevano per diverse ore il ritorno di Vitani, invano.
    Kiara allora decise di partire con le cacciatrici per procurare il cibo al branco. Salutati Kovu e i sovrani, la principessa si avviò con le altre nella savana, giungendo sino al confine ovest, vicino alle rive del fiume. Da un po' di giorni una mandria di gnu sostava nell'area e, dopo le abbondanti piogge delle sere precedenti, pascolavano beatamente, ignari delle leonesse.
    Kiara e le compagne si schierarono, cercando di nascondersi nell'erba, ma prima che esse sferrassero l'attacco, la mandria cominciò a scappare, facendo disperdere le cacciatrici. La principessa dovette fuggire verso il fiume, finendo bloccata tra la riva ed una parete di roccia assieme a Kike e Kahawia.
    "Cosa può averli fatti agitare così ?"
    "Non lo so, ma non mi piace la cosa."
    "Ah chi lo dici. Sembrava quasi che..."
    Le tre si ammutolirono di colpo, quando sentirono quei versi, quasi dei sghignazzi, così familiari e da brividi avvicinarsi a loro.
    Dall'alto della parete una sagoma le osservava mentre altre discendevano le rive avvicinandosi lentamente, con i loro denti messi in mostra da quel ghigno, quasi sbeffeggiante, che solo loro potevano avere, le iene.
    Dopo la dipartita di Scar, si erano disperse e saltuariamente erano ricomparse, ma mai in gruppi così numerosi.
    Kiara e le altre si trovarono circondate da almeno una ventina di quegli esseri, i quali dopo un cenno della sagoma, si lanciarono all'attacco.
    Le leonesse si misero sulla difensiva, ma senza via di fuga la lotta sembrava impari, soprattutto quando Kike fu isolata e sopraffatta da quelle belve. Kiara e Kahawia cercarono di resistere, ma sapevano che salvo interventi, nessuna di loro sarebbe uscita da lì.
    Quando ormai stavano per essere soggiogate anche loro, un ruggito squarciò l'aria e un leone si gettò nella mischia mettendo a riposo diverse iene, prima che potessero reagire.
    In pochi istanti il branco di assalitori si disperse, lasciando al suolo almeno mezza dozzina di suoi componenti.
    Il leone alzò lo sguardo verso la sagoma che dalla parete osservava la scena, la quale, senza proferire verbo alcuno, se ne andò da lì.
    Kahawia si diresse verso la salma di Kike con gli occhi gonfi di lacrime per l'amica, mentre Kiara si avvicinò al leone per ringraziarlo.
    "Gra... Grazie. Se non fosse stato per te, non saremmo qui."
    Il felino che le si parava davanti era un giovane maschio, possente anche se un po' magro, con un manto bruno arancio scuro, sormontato da una criniera castana che celava in parte lo sguardo del suo proprietario e un discreto numero di segni di vecchie ferite celati sotto il suo manto. Quando il leone voltò la testa per osservare la leonessa, Kiara fu percorsa da una strana sensazione. Era inquietata da quella figura, eppure le metteva sicurezza, come una figura di famiglia...
    "Wigo ! Wigo ! Va tutto bene laggiù ?"
    I presenti si voltarono, mentre due leoni e una leonessa si avvicinavano a loro.
    "Dannazione Wigo, perchè sei scattato in quella maniera ?"
    Msiri non fece in tempo a finire la frase che notò le salme al suolo e capì cosa era accaduto.
    "Msiri, guarda quante orme. Ne hai mai viste così tante ?"
    "No Dwani, mai prima d'ora."
    Kiara fu sorpresa nel vedere tutti quei leoni, per un momento fu dubbiosa, ma prima che potesse proferire parola, sentì il suo nome chiamare.
    "Kiara ! Kiara !"
    Nala era stata avvisata da Zazu di ciò che stava accadendo al fiume e subito si era diretta sul luogo con le altre leonesse della rupe e le cacciatrici che aveva trovato lungo la strada. Giunta sul posto andò direttamente dalla figlia per accertarsi che stesse bene.
    "Tesoro stai bene ?"
    "Io sì mamma, ma Kike... Non fosse stato per il loro intervento, ora io e Kahiwa saremmo come lei..."
    La regina osservò il gruppo di leoni avanti a lei, soffermandosi su due di loro. Il primo le ricordava Simba da giovane, non fosse stato per quella criniera castana, mentre l'altro aveva il manto e l'aspetto simile a Ni, solo molto più giovane e con un manto simile a quello di sua madre Sarafina.
    "Mheetu ? Sei tu ?"
    "Ehi Nala, era da un po' che non ci vedevamo, eh ?"
    "Mheetu ? Quel Mheetu, mamma ? Lo zio Mheetu ?"
    "Esatto Kiara. Lui è mio fratello. Accipicchia se sei cresciuto fratellino !"
    I due conversarono per qualche istante, sino a quando non furono interrotti da Kiara.
    "Mamma, non credi sarebbe meglio se lo zio continuasse il suo racconto alla Rupe ? E poi, dovrebbe presentarci i suoi amici, no ?"
    "Sì giusto, perdonami Kiara. Questi giovani mi hanno aiutato con le iene nelle outlands e mi hanno accompagnato sino a qui. Sono Msiri, Dwani e quello che è partito come una furia sulle iene è Wigo."
    "Piacere di conoscervi e grazie per aver aiutato mia figlia."
    "Piacere nostro." risposero Dwani e Msiri con un lieve inchino del capo.
    "Dovere vostra maestà. Solo dovere, non si può lasciare qualcuno alla mercé di quelle bestie." fu la risposta secca di Wigo.
    Nala e Kiara osservarono il giovane leone castano senza capire il perchè del suo tono chiuso e distaccato.
    Le cacciatrici si occuparono di trasportare il corpo di Kike, mentre il gruppo si avviò verso la Rupe.
    Msiri si avvicinò all'amico e iniziò a parlargli piano per non farsi sentire degli altri.
    "Wigo scusa, ma Nala non era il nome di...?"
    "Sì"
    "E dunque tu saresti...?"
    "Sarei stato."
    "Ma perchè non ce l'hai..."
    "Msiri. Cosa avrebbe cambiato ? Non ne voglio parlare. Quello era un altro me, un'altra vita. Capito ?"
    Wigo ingoiò ancora una volta le sue emozioni e le parole che avrebbe voluto dire e si avviò verso la rupe col gruppo, mentre i suoi amici l'osservavano con tristezza, pensando a quanto fosse difficile per lui, così vicino eppure mai così lontano dalla sua famiglia, senza volere e senza poter mostrarsi realmente a loro, come un qualsiasi figlio farebbe, ma non lui...

    Mentre il gruppo si recava alla Rupe, sulla riva una sagoma scura osservava le salme rimaste a terra, col cuore ricolmo di sentimenti di vendetta e di odio, cullati a lungo per il momento in cui avrebbe potuto sfogarli verso i leoni della Rupe.
     
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    Re Leone

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    Figo, la sagoma oscura è di una iena o di qualcos'altro? Kopa continuo a non capire perchè fa così il testone, ma secondo me una certa leonessa potrebbe tirare fuori il vero lui ^^
    e poi, il discorso su kovu e kiara non pronti come sovrani... Vuoi farci intendere che non saranno loro effettivamente a governare, giusto? ^^
     
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    Bravo Cacciatore

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    Bello il capitolo, soprattutto la prima volta che i leoni vedono una sagoma nera, anche se però adesso ce ne un'altra.
    Mi piace, aspetto il prossimo capitolo
     
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  15. Simba 95
     
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    come sempre stupendo capitolo la sagoma nera mi incuriosisce molto chissà chi è? e poi lo hai reso molto figo in questa ff ^^, sono anche curioso di vedere se kopa dirà la verità su chi è oppure lo scopriranno gli altri, in conclusione aspetto con ansia il prossimo capitolo ^^ :)
     
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155 replies since 6/3/2012, 00:39   3782 views
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