TLK: The Missing Prince

La storia di Kopa

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  1. Vira00
     
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    Bellissimo capitolo, come al solito!!! ^^

    Aspetto il seguito :D
     
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    Bel capitolo, non ho niente da dire, solo che aspetto il seguito
     
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  3. Simba (Cucciolo)
     
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    capitolo come sempre stupendo e anche divertente kengee mi sta molto simpatico, spero anche io che non gli accada nulla e che kopa lo salvi, sono troppo curioso di leggere il prossimo capitolo spero che arrivi presto ^^ :)
     
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  4. Kopa missing prince
     
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    _CAPITOLO 17_



    Vitani era rientrata alla Rupe prima delle altre cacciatrici e subito si era recata alla grotta per portare Kengee a fare un giro della savana e, non trovandolo, cominciò a cercarlo dappertutto, imbattendosi in Wigo, sdraiato a godersi la giornata.
    "Wigo, hai visto Kengee per caso ?"
    "Uhm ? Oh, Ciao Vitani. Sì, è nella grotta a riposare."
    "No, non c'è. L'ho cercato per tutta la Rupe, eppure non l'ho trovato."
    "Sei sicura ? Hai guardato dappertutto ?"
    "Sì, in ogni angolo."
    Wigo si tirò su di scatto e si diresse alla grotta di corsa. Il groppo che gli venne alla gola in quegli istanti era opprimente, e continuò ad aumentargli man mano che gli istanti passavano.
    "Dannazione fratellino, dove ti sei andato a cacciare ?”
    Ad un tratto, un brivido gli percorse la schiena alla vista del piccolo passaggio nella grotta, facendo volare immediatamente la sua mente alle parole del leoncino, balzò fuori dalla grotta di corsa, passando affianco a Vitani senza preoccuparsi di lei.
    "Wigo ma dove..."
    "Cerca Zazu e le leonesse ! Dì loro di recarsi verso la collina delle talpe ! Subito !"
    La leonessa non commentò, la voce del leone era carica di paura e preoccupazione, quanto bastava per far capire che non c'era tempo da perdere. Senza batter ciglio, la leonessa di diresse nella direzione opposta a quella di Wigo, che a grandi passi si avvicinava al luogo dei racconti del piccolo.
    Una volta giunto, trovò il terreno pieno di orme, orme che appartenevano ad un piccolo leone, ma anche orme di iena… molte iene. Quelle del piccolo erano macchiate di sangue. Era vivo, ma per quanto ancora ? Dalla sua esperienza nelle outlands, Wigo sapeva che le iene preferivano sopraffare le vittime coi numeri, finendole subito. Perché allora al piccolo, una preda molto facile, avevano permesso di fuggire ? Che si fosse difeso ? Troppe domande e ancora non aveva una risposta, almeno sino a quando non udì quel dannato ghigno, che nascondeva le grida del piccolo. Non vi era dubbio: era vivo. Senza pensarci due volte, il giovane leone si diresse ove giungeva quel dannato suono. Con suo stupore vide delle iene, forse una mezza dozzina, che circondava un tronco secco, troppo sottile per loro o per un altro animale, ma sufficientemente spesso per permettere ad un piccolo leone si arrampicarvisi sopra. Ed era proprio lì sopra che Kengee si trovava.
    "Dannato ! Scendi subito di lì !"
    "Sarà una cosa indolore, non complicare le cose."
    "Non potrai resistere a lungo sotto questo sole cocente. Prima o dopo dovrai scendere e allora, sarai nostro !"
    "Me la pagherai per questo sfregio, marmocchio !"
    Mentre dalle loro bocche uscivano certi commenti, le iene utilizzavano la forza delle loro schiene per far ballare il tronco.
    Kengee era debole, ed era ferito ad una spalla, la sua presa si faceva via via più debole, e il sole gli pulsava sulla testa come una fornace ardente. Eppure, non voleva arrendersi. Era in apnea, tutta l'aria che poteva la teneva dentro i suoi piccoli polmoni, cercando di fare forza sulle sue zampe, ma sapeva che non avrebbe retto a lungo in quella situazione, sperava con tutto sé stesso che quell'incubo finisse alla svelta...
    Wigo non ci pensò su due volte: arrivò alle spalle delle iene e come una furia vi si gettò addosso, senza dare il tempo alle stesse di reagire, spezzando il collo alla prima che gli fu a tiro, per poi affrontare ad artigli sguainati le restanti cinque. Fu un'azione rapida: le iene colte di soprassalto non riuscirono a reagire subito, e quando capirono cosa stava accadendo, metà di loro era al suolo, ferita o deceduta. Solo lo sfregiato dal piccolo provò un ultimo tentativo di contrattacco, trovandosi a sua volta al suolo, immerso nel suo sangue. Quando il tutto fu finito, Wigo si rivolse a Kengee, aiutandolo a scendere.
    "Kengee... Ma si può sapere perché lo hai fatto ? Perché te ne sei andato dalla Rupe ?"
    "Wigo vattene ! E' una trappola !"
    Non vi fu tempo per finire la frase che Wigo si sentì scaraventare addosso degli artigli. Il leone si scrollò con forza, realizzando che non si trattava di una iena. Davanti a lui, un leone, maschio, di almeno 11 anni di età, massiccio, e dal manto bruno ocra, con la criniera poco più scura.
    "Ora so finalmente il tuo nome, Wigo. Così so chi è colui che ha sempre messo i bastoni fra le ruote al nostro piano."
    "Ma di che stai parlando ? Che piano ? E tu chi saresti ?"
    "Cosa te ne importa ? Fra poco sarai un cadavere !"
    Wigo si mise sulla difensiva, pronto ad affrontare l'avversario, il quale non si fece attendere e si lanciò contro lui, sollevandosi sulle zampe posteriori. Il giovane leone era pronto a reagire, ma quando vide gli occhi del nemico, quegli occhi rossi colmi di odio, si sentì paralizzare. Era come se in quell'istante stesse rivivendo quell'incubo di quattro anni addietro. Ma come poteva essere ? Chi era quel leone ? Perché improvvisamente si sentiva terrorizzato come allora ? Quella sensazione gli impedì una qualsiasi reazione, e l'avversario ne approfittò. Un fendente lancinante si abbatté sul muso del giovane leone, facendolo cadere al suolo. Per un qualche miracolo quel colpo non lo accecò, ma il velo di sangue che scorreva sui suoi occhi era sufficiente per tingere il suo campo visivo di colori arrossati.
    "Tzé, ti facevo più in gamba pidocchio" disse il suo avversario guardando con disprezzo Wigo, bloccandolo al suolo prima che il giovane potesse accennare una reazione. Sul volto di Wigo si tinse il terrore puro, il terrore di un cucciolo ormai finito, mentre quegli occhi rossi gli squarciavano l'anima, in attesa del fendente decisivo, quello che avrebbe posto fine a tutto.
    "Quando avrò finito con te, toccherà al piccolo." la zampa del leone si alzò, sguainando tutti gli artigli in essa contenuti, pronta a sferrare il colpo finale.
    "WIGO ! KENGEE !"
    Il leone si voltò di colpo, osservando Vitani e Simba capeggiare un gruppo nutrito di leonesse.
    "Dannazione ! Per questa volta sei salvo. Ma al prossimo incontro, mi prenderò l'anima di quel poppante !"
    Il leone scappò via, senza dare il tempo al gruppo dei soccorsi di raggiungerlo.
    Giunti sul posto, Simba si occupò del piccolo Kengee, mentre Msiri, Kovu e la sopraggiunta Kiara cercavano di far tornare in sé uno scioccato Wigo, il quale trovava difficoltoso persino respirare.
    "Wigo ! WIGO ! Che è successo? Parla"
    "Lasciatemi !"
    Wigo balzò in piedi di scatto, visibilmente sconvolto e col muso che sanguinava copiosamente.
    "Pa... Papà scusami... E' stata colpa mia... Se non fosse stato per Wigo io..."
    "KENGEE ! QUANTE VOLTE TI HO DETTO CHE NON DEVI ANDARTENE IN GIRO DA SOLO !? NON FOSSE ARRIVATO WIGO COSA SAREBBE ACCADUTO, EH ? TI AVREI PERSO ! NON LASCERAI PIU' LA RUPE DA SOLO !"
    "Padre, non essere così duro con Kengee ! E' solo un cucciolo..."
    Il discorso fu bruscamente interrotto da Wigo, che con le lacrime agli occhi, si lasciò scappare un urlo carico di rabbia e paura, un urlo che ebbe degli effetti devastanti sui presenti.
    "KIARA ! SE TUO PADRE SI COMPORTA COSI' HA LE SUE RAGIONI ! IN PASSATO HA GIA' PERSO UN FIGLIO !"
    Il silenzio calò sui presenti, mentre Wigo scappò via piangendo, seguito dallo sguardo dai presenti.
    "Papà... E' vero quello che ha detto ? E' vero che hai già perso un figlio ?"
    Simba guardò con occhi carichi di lacrime verso Vitani: solo lei poteva aver detto a quello straniero di Kopa.
    Un lungo sospiro accompagnò i pensieri del sovrano, mentre lo sguardo dei suoi figli e di Kovu, lo obbligava a riaprire una ferita vecchia di quattro anni, una vita per un leone, una ferita che aveva ormai sperato si sarebbe chiusa per sempre...
    Solo lo sguardo della sua amata Nala, anche lei con gli occhi colmi di lacrime, riuscì ad aprire il sovrano, il quale si rivolse a Kiara abbassando lo sguardo verso il piccolo Kengee.
    "Credo sia giunto il momento, di parlarti di tuo fratello Kopa, e dell'origine del tuo nome..."

    Edited by Kopa missing prince - 22/5/2012, 14:20
     
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  5. Simba (Cucciolo)
     
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    questo capitolo è stupendo, dannate iene sempre tra le zampe a rompere!!! e poi vorrei propio sapere chi è questo leone che ha attaccato kopa, mi sta già altamente sulle scatole!!! comunque ora sono propio curioso di vedere cosa succederà ora che kopa a detto quelle cose e di simba che sta per dire a kiara e a kengee di kopa spero che posterai molto presto la mia curiosità è ha 1000 complimenti sei grande KOPA! ^^ :)
     
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    Re Leone

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    Bellissimo, sviluppo molto interessante, una domanda, il leone misterioso é un nuovo pg o dovremmo già conoscerlo? Io nn lo ricordo ma magari mi sono dimenticato XD
    Gli occhi rossi dovrebbero ricordare quelli di zira a kopa?
    In ogni caso aspetto il seguito visto che mi hai incuriosito molto
     
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  7. Vira00
     
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    Bellissimo capitolo, come sempre!!!! ^^

    Ma non è colpa delle iene...Ma del leone che le comanda!...
    Povere iene...E povero Kengee..

    Comunque aspetto con ansia il seguito!! ^^
     
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  8. Simba 11
     
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    Bello,sviluppato molto bene^^
    Aspetto il prossimo^^
     
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    Bel capitolo, chissà chi era quel leone, carino, aspetto il prossimo capitolo
     
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  10. Kopa missing prince
     
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    _CAPITOLO 18_



    Il silenzio che lo circondava era assordante e ogni singola parola del racconto narrato, era un punto aperto che guadagnava quella vecchia ferita, mentre i presenti ascoltavano in apnea quel racconto, quasi a non voler credere che quella fosse una storia realmente accaduta. Gli occhi di chi l'avevano vissuta si erano gonfiati di lacrime, mentre quelli dei novizi lasciavano trasparire una sorpresa malinconica che sfociava in nuove consapevolezze e comprensione. Anche Msiri e Dwani la conoscevano, almeno quanto era stato detto loro da Wigo, ma il loro silente ascolto permetteva di comprendere la sofferenza altrui, quella che il loro amico temeva di non potervi porre rimedio, soprattutto dopo l'esilio di quella leonessa...
    Al termine del racconto, il silenzio nel quale giacevano gli sconfortati presenti fu rotto dalla voce di Kiara.
    "Papà... Per tutto questo tempo me lo hai tenuto nascosto... Mi hai cresciuta protetta, sotto sorveglianza... Me come Kangee... Perché non ce lo hai mai detto ? Perché non ce ne hai parlato ?"
    "Non potevi capire... Kiara, eri troppo piccola e non avresti potuto comprendere..."
    "Non avrei potuto comprendere da cucciola. Papà... ora mi spiego i tuoi comportamenti, la tua diffidenza verso gli outlanders di Zira e verso Kovu..."
    "Volevo solo proteggerti. Non volevo che tu finissi come lui..."
    "E' per questo che mi hai chiamata col nome che aveva scelto lui e non con il vostro ? Per crescermi come una seconda Kopa, sperando di non commettere più lo stesso errore ? Sono solo questo per te ? Una seconda possibilità, un'alternativa a quello che doveva essere e non ha potuto !?"
    A quelle parole, Simba abbassò lo sguardo al suolo: era in lacrime. Sua figlia era riuscita già in passato a fargli pesare certe sue scelte, ma questa volta era troppo, anche per lui.
    "Kiara... Non credi di aver esagerato questa volta ? Tuo padre non merita ciò"
    "No Kovu, non ho esagerato, ho detto le cose come stanno, e lui lo sa !"
    "Il tuo nome... Mi sembrava solo un atto dovuto a colui che ti ha voluto più bene. Nel darti quel nome, speravo che il suo ricordo potesse continuare a vivere attraverso di te. E invece, il suo ricordo si è affievolito sempre più. Non volevo più soffrire per quella storia, ma ora ho capito che facendo così, ho solo peggiorato le cose. Perdonami Kiara. Se ho sbagliato, è stata solo colpa mia."
    A quelle parole, così pesanti eppure così sincere da toccare nel profondo, Kiara capì il suo errore di giudizio nei confronti del padre, di quel leone che, nonostante un dolore incomprensibile per lei, le era sempre stato accanto, crescendola e proteggendola nonostante il suo carattere... Non vi fu fiato in quel momento, solo un grande, spontaneo abbraccio che la fece tornare a quando era piccola, a quando, all'ombra di quel leone, si nascondeva e si sentiva protetta da qualunque cosa. Non erano necessarie le parole per esprimere il reciproco perdono, bastava quell'abbraccio. Nala e i presenti sorrisero lasciando fuggire le lacrime che quell'immagine provocava.

    "Perché ? Perché mi sono bloccato ? Chi era quel leone ? Perché quegli occhi mi istigano il terrore al loro solo pensiero ?"
    Su di una collinetta, Wigo era intento ad analizzare quanto accaduto poco prima, mentre le lacrime gli colavano sul muso ferito, mescolandosi al sangue che ancora sgorgava dai segni di quella giornata. Tutte le sue sicurezze erano state spazzate via, crollate come gli alberi secchi durante una tempesta di sabbia che lentamente leviga e deteriora, prima che il vento della stessa li abbatta al suolo.
    "Ancora a piangerti addosso, Wigo ?"
    Il leone scattò sulla difensiva a quella frase.
    "Ehi ehi, calmati. Siamo noi."
    Con un'espirazione di liberazione, Wigo si rimise in sesto.
    "Ragazzi ? Che ci fate qui ?"
    Dwani e Msiri si avvicinarono all'amico con sguardo comprensivo.
    "Eravamo in pena per te. Sei sparito in quella maniera. Wigo..."
    Il giovane leone si trovò abbracciato dai suoi amici, un abbraccio che parlava da solo.
    "Ci dispiace per quanto ti sia accaduto in passato, ci dispiace per il dolore che tu e i tuoi avete provato..."
    "Ma non puoi continuare così per sempre. Wigo... Tu sei Kopa, sei il principe di queste terre, non puoi negarlo ancora a lungo."
    "E cosa dovrei fare ? Andare là e dire: "Ehy, sono Kopa, sono vivo, sono tornato, possiamo tornare una famiglia felice" ? Sapete quanta sofferenza causerei, come verrei guardato da loro per una simile affermazione ?"
    "Ma Kopa..."
    "E NON CHIAMATEMI MAI PIU' COSI' ! KOPA E' MORTO, PIU' DI QUATTRO ANNI FA. Ora, lasciatemi solo."
    Il silenzio calò sul gruppo, mentre le lacrime rigavano il muso al giovane leone. I suoi amici lo guardarono sconfortati un'ultima volta, prima di recarsi alla Rupe per passare la notte, lasciando dietro un ultimo monito.
    "Prima o poi, le paure vanno affrontate e le verità svelate. Non potrai sempre restare paralizzato dinanzi a loro. Dovrai assumerti le tue responsabilità un giorno, e lo tu lo sai."
    Wigo ascoltò in silenzio il monito degli amici, impassibile all'esterno, ma dentro di sé era un vorticare di dubbi e incertezze, paure e timori, che per quella sera, gli avrebbero impedito una serena nottata.
    In quel momento, il giovane leone rivolse uno sguardo al cielo, cercandovi un qualche tipo di conforto.
    "Nonno... Ti prego, dammi un segno. Un segnale, una guida, perché io non so più che fare... Perché hai voluto che tornassi qui ? Cosa hai in mente ?"
    Quell'appello sembrò perdersi nel frusciare dell'erba mossa dal vento.
    "Chiedi aiuto ai defunti ? Credi forse che possano risponderti ? Sono morti !"
    Il leone si prese un colpo a quella esclamazione, fuoriuscita dalla bocca di quel vecchio folle mandrillo.
    "Dannazione ! Vuoi forse farmi prendere un colpo, stupida scimmia !?"
    "Oh suvvia, un leone come te che si prende paura per una scimmia come me. Nononnono Kopa, non va proprio bene."
    Il principino restò a bocca aperta a quelle parole. Ma come cavolo poteva sapere chi era ?
    "Kopa ? Mi sa tanto che ti sei confuso vecchio."
    "Oh, io sono sicuro invece. Secondo me, qui, il confuso sei tu, Kopa."
    "Ma come... ?! Si può sapere come fai a sapere il mio nome ?"
    "Giovane principe, come faccio a scordarmi di questo colore di criniera ?"
    "Di la verità: hai sniffatto ancora il vento, vecchia scimmia."
    Rafiki restò interdetto per qualche secondo, spiazzato come mai in vita sua.
    "Direi che c'ho visto giusto." ribatté soddisfatto il leone.
    "Ok ok, per questa volta hai vinto. Comunque, mio giovane principe, sappi che non sei l'unico confuso in questo momento, anche colei che ora ti è nemica, ma che procreò con colui che in infanzia fu amico tuo, ora ha perso la sua Gioia per zampa altrui."
    Wigo osservò sconcertato il mandrillo, senza riuscire a comprendere cosa intendesse.
    "Rafiki scusa ma che diavolo vai dicend..." un suono catturò l'attenzione del leone, distraendolo dalla scimmia. Era un lamento portato dal vento, un guaito di dolore.
    "Rafiki, hai sentito ?" a quella domanda non vi fu risposta. Il mandrillo si era dileguato, come sabbia portata via dal vento. Wigo scosse la testa e corse nella direzione dove originava quel lamento. Giunse in una zona arida, vicino a dei crepacci. Il suono proveniva da uno di essi. Ascoltando attentamente, il leone si avvicinò a quello giusto, affacciandosi per vedervi dentro. Sul fondo si intravedeva una piccola sagoma, deperita e triste.
    "Ehi tu ! Stai bene ? Cosa ci fai qu..."
    Senza capire come, il leone si trovò a cadere nel vuoto, osservando il terreno avvicinarsi sempre più, fino ad impattare con esso. L'urto fu forte e secco, ma non sufficiente a farlo svenire subito. Prima che la vista gli si oscurasse, il leone scrutò attentamente il bordo del crepaccio, riconoscendo chiaramente due occhi rossi osservarlo, per poi sparire nella notte. Era ancora lui: quel misterioso leone, lo aveva spinto, ma perché ? cosa aveva in mente ? Lentamente, la botta fece il suo effetto, facendo cadere Wigo fra le braccia di Morfeo.

    Dall'alto di un termitaio, una figura osservava in direzione della Rupe, assaporando il momento in cui la sua vendetta si sarebbe abbattuta su coloro che la popolavano, mentre i suoi occhi rossi contrastavano nel nero di quella notte senza stelle e senza luna.
    "Lo straniero è sistemato sorella."
    La figura si voltò verso il leone appena giunto dai crepacci.
    "Che cosa stai dicendo Giza ?"
    Il leone mostrò un sorriso compiaciuto alla sorella, mostrandosi sicuro e fiero di quanto aveva fatto.
    "L'ho incontrato vicino al crepaccio. Secondo me, le iene lo hanno sopravalutato, la sua fine è stata una caduta rovinosa. E se è sopravvissuto, non avrà un osso sano, e fungerà da cibo a quella pulce."
    "Ottimo lavoro fratello. Direi che possiamo procedere con il nostro piano, domani stesso."
    "Certamente sorella. Vado ad avvisare le iene."
    Il leone si congedò dalla sorella con un cenno del capo, mentre ella riprese a scrutare l'orizzonte verso la Rupe.
    "Presto mio caro, la nostra vendetta sarò compiuta..."
     
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  11.  
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    Re Leone

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    "E cosa dovrei fare ? Andare là e dire: "Ehy, sono Kopa, sono vivo, sono tornato, possiamo tornare una famiglia felice" ? Sapete quanta sofferenza causerei, come verrei guardato da loro per una simile affermazione ?"

    SI!!! BRUTTO IDIOTA!!!!!!!
    CHE CAXXO DI FERITA VUOI RIAPRIRE? SE C'ERA UNA FERITA DA RIAPRIRE LO HAI GIÀ FATTO E POI AL MASSIMO LI RENDERESTI FELICI , MICA SOFFERENTI, CAZZO KOPA MA MUORICI DENTRO IL CREPACCIO!!!!!


    Lol, scusa lo sfogo, ma quando ci vuole ci vuole XD

    Giza e sua sorella, chi sono? Altri figli di Zira oppure Zira stessa con suo fratello? Adoro la tua storia (anche se kopa rimane un pirla XD) Aspetto il seguito^^
     
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  12. Simba (Cucciolo)
     
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    capitolo come sempre stupendo, anche io adoro un sacco la tua storia ^^ e tu kun esageri troppo con gli sfoghi secondo me XD e kopa non è un pirla ^^ comunque continuo a chiedermi che sono questi leoni e di cosa succederà a kopa ora ^^, spero che il capitolo venga presto perchè sono curioso al massimo ^^ :)
     
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    Ancora non ho capito perchè Kopa non vuole confessare, comunque devo dire che il capitolo è carino, aspetto il seguito
     
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    No, ma ti prego! Ha gli occhi foderati di prosciutto questo qua!
    Kopa, svegliati un pò, cavolo.. Mi stai deludendo parecchio, e poi già il danno è stato fatto, Simba e Nala hanno confessato la storiella della tua presunta morte.. xD

    Comunque, mi interessa parecchio la profezia di Rafiki..
    CITAZIONE
    "Colei che ora ti è nemica, ma che procreò con colui che in infanzia fu amico tuo, ora ha perso la sua Gioia per zampa altrui"

    O ho letto male gli ultimi capitoli, o ancora non l'hai voluto far capire.. Ma non riesco proprio a capire a chi ti riferisci.. xD
    Mi incuriosisce! Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo ^^
     
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  15. Kopa missing prince
     
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    _CAPITOLO 19_



    Quella mattina l'aria era ferma, quasi stagnante. La calura sembrava distorcere lo spazio circostante alla Rupe, mentre l'erba dorata faceva da cornice alla scena.
    I leoni erano all'ombra del grande masso che sovrastava la savana, aspettando un filo di vento che rinfrescasse l'aria.
    Msiri e Dwani scrutavano con preoccupati l'orizzonte, sperando di veder comparire la sagoma di Wigo. Anche lo sguardo di Simba si perdeva all'orizzonte, mentre il piccolo Kengee riposava fra le sue zampe. Anche Kiara riposava, protetta da Kovu.
    L'afa sembrava soffocare sul nascere ogni minimo movimento. Sembrava... Ad un tratto la quiete fu scossa da un fremito d'ali, rapido, frusciante, spaventato... Zazu era di ritorno prima del previsto, e le notizie che portava, non erano certo delle migliori...
    "SIRE ! SIRE !" il piccolo pennuto ansimava freneticamente mentre cercava di estrarre a fatica le parole dalla sua gola arsa da quell'insolita calura mattutina.
    "Zazu che hai ? Calma."
    "Sire... LE IENE ! UN BRANCO ENORME ! SI MUOVONO VERSO LA RUPE !"
    Simba si rizzò di scatto sulle zampe, ma non fece in tempo a dare l'ordine alle leonesse di portare via i cuccioli, che intorno alla Rupe si udì quel ghigno malefico, quell'insopportabile risata. Erano circondati, avrebbero dovuto combattere da assediati, con dei cuccioli da proteggere: situazione peggiore non poteva esserci...
    Nala e Vitani si recarono alla grotta per nascondere i cuccioli, mentre il resto del branco si apprestava ad affrontare gli avversari.
    Dall'erba avanzò piano verso di loro una iena, femmina, con una cicatrice sulla guancia.
    Basha osservò con gli occhi colmi di rabbia e disperazione i leoni parati avanti a lei. Li squadrò uno ad uno, come per studiarli. Non proferì verbo: si limitò a effettuare un cenno con la testa, al quale fece eco l'avanzata delle altre iene. Era guerra, e la battaglia che stava per svolgersi sarebbe stata cruenta oltre ogni immaginazione...
    Mentre i due schieramenti si preparavano ad affrontarsi in quella torrida mattinata, due figure attendevano, acquattate nell'erba, il momento propizio per colpire al cuore la Rupe e il suo futuro.
    "Ma quanto ci mettono ? Dannate Iene ! Io voglio uccidere qualche cucciolo !"
    "Ssssssssssssh ! Pazienta, Giza. Presto saranno tutti così impegnati con le iene che noi potremo occuparci dei piccoli della Rupe. Infondo non ti sarà difficile affrontare qualche leonessa balia, no ?"
    "Lo sai che tra loro vi sono anche due dei tuoi figli ? Sai ciò che ci apprestiamo a fare... Ci andranno di mezzo anche loro ?"
    Zira abbassò il capo per un istante. Nella sua mente si affollarono immagini e ricordi. Ricordi, appunto, solo quello.
    "Sono loro che hanno scelto di tradirmi.... Per quanto mi riguarda, il mio solo figlio è Nuka."
    Quelle fredde parole non avevano bisogno di commenti. Giza si acquattò nuovamente, in attesa che la battaglia prendesse inizio.

    "Che cosa volete ? Che ci fate alla Rupe voi ? Andatevene !"
    Simba sperava di intimorire gli avversari, di farli desistere, forte di quel ricordo ancora vivo nelle loro menti, dell'ultima battaglia... Ma i suoi avversari non arretrarono, anzi, scattarono in avanti con le fauci spalancate, gettandosi contro il branco, pronto a respingerli.
    Basha restò impassibile a osservare la scena.
    "Non è nulla di personale... Credetemi, non sarei mai tornata qua..." disse stringendo i denti e abbassando lo sguardo per nascondere alcune lacrime che le stavano rigando il viso: non avrebbe mai pensato che sarebbe tornata su quel terreno, a spargere altro sangue. Ma non aveva altra scelta se sperava di poter rivedere la sua Furaha... Inspirò profondamente e sollevò il capo per osservare la battaglia che presto avrebbe insanguinato l’intera savana...

    Simba e i suoi stavano affrontando le iene da diverse ore ormai e per quante ne cacciassero indietro o al suolo, altre spuntavano senza dare tregua ai leoni. Le energie andavano scemando, ma non potevano cedere, dovevano resistere. A qualsiasi costo...
    Nel pieno della battaglia Kiara, senza alcun preavviso, si accasciò al suolo in preda a delle fitte al ventre. Kovu era troppo distante, ma il suo grido fu colto da Msiri e Dwani che subito andarono a dar man forte alla principessa.
    "Msiri ! Portala alla grotta ! Qui ci pensiamo noi !"
    "Dwani ma che dici ? Non ce la farete mai !"
    "Tu non discutere ! Portala alla grotta e poi torna a darci una mano ! Muoviti !"
    "Msiri ! Fa come ti dice ! Porta Kiara al sicuro !"
    Alle parole di Dwani e Kovu, il giovane leone si convinse. Caricatosi in spalle la sofferente leonessa, andò più veloce che poteva verso la grotta, depositando ai piedi di Nala e Vitani la principessa, prima di recarsi nuovamente fuori dalla grotta.
    "Kiara che hai ?"
    "Figlia mia, cosa succede ?"
    Kiara non riusciva a rispondere: le fitte che provava erano tremende, non riusciva a fare altro che stringere i denti, lasciando sfuggire delle frasi il cui senso si perdeva a causa delle mascelle serrate.
    Nella grotta riecheggiò all’improvviso un ruggito di dolore che proveniva dall'esterno.
    "Cosa è stato ?"
    "Io vado."
    "Vitani !"
    "Là fuori hanno bisogno d'aiuto !"
    "Se vai fuori, vengo anche io !"
    "Assolutamente no, Nala ! Non possiamo lasciare soli i cuccioli ! Kiara non si regge in piedi ! Resta qua !"
    "Ma Vitani..."
    "Non voglio scuse ! Ho già perso molte persone importanti nella mia vita! Non voglio che i parenti di una di esse subiscano la stessa sorte !"
    La regina non commentò: in quell'istante, vide qualcosa negli occhi della leonessa che le sbarrava l'uscita, vide molto più di quanto quelle parole volessero dire. Fece un cenno d'intesa con la testa alla leonessa, la quale ricambiò prima di lanciarsi fuori dalla grotta.
    Appena le pupille si abituarono alla luce esterna, vide il corpo di Msiri al suolo, in mezzo ad un pozza di sangue.
    Il giovane leone rivolse uno sguardo alla leonessa, cercando di dirle qualcosa, ma dalla sua gola ferita non usciva che un sibilo strozzato.
    Vitani cercò di cogliere delle lettere in mezzo a quell'afono sospiro, ma la distrazione le fu cara: prima che potesse reagire, un'ombra le si affiancò ed un poderoso fendente la fece volare contro la parete rocciosa. La vista e la forza le stavano venendo meno, ma non per la botta subita contro quella rovente roccia: un bruciore incredibile le ardeva al collo, molto vicino alla giugulare. Sentì il mantello del collo inumidirsi di un liquido caldo e viscoso...
    "Ma guarda Giza... E' ancora viva."
    Vitani non poteva credere ai suoi occhi. Dinanzi a lei, in piedi, si ergeva una figura che lei conosceva fin troppo bene.
    "Ma... Madre ?"
    "Oh guarda. Allora il vivere con dei traditori non ti ha cancellato la memoria."
    "VITANI !" urlò Nala lanciandosi fuori dalla grotta, prima di venir atterrata da Giza, e schiacciata al suolo dalle sue zampe premute contro la testa.
    Zira sogghignò e si avvicinò alla leonessa, squadrandola dall'alto in basso.
    "Allora Nala... Come ci si sente ad essere impotenti ? Non riesco a capire cosa ci avrà mai potuto vedere il mio amato Scar in te."
    Le parole di Zira erano ricolme di disprezzo nei confronti della leonessa che era ancora schiacciata a terra.
    "Soffri, mia cara ? Non siamo che all'inizio ! Quando avrò finito coi cuccioli, sarà il tuo turno."
    Nala non poté reagire in altra maniera se non ruggendo di dolore: si sentiva impotente. Il suo pensiero volò ai suoi figli, ora indifesi, in balia di quella spregevole creatura di Zira. Si sentiva il cuore straziato da un dolore che doveva ancora arrivare, ma che già aveva conosciuto in passato.

    Simba era immerso nella battaglia, quando la sua attenzione fu catturata da un ruggito proveniente dalla Rupe. Sentì il sangue gelarsi nelle vene, mentre si voltava lentamente verso la grotta: ciò che vide fu ancora peggio.
    Alla vista di Nala a terra, il re si lanciò ruggendo con tutto il fiato che aveva nei polmoni verso la grotta, attirando l'attenzione degl'altri membri del branco. Kovu e Dwani si affiancarono al sovrano, ma un folto numero di iene gli sbarrono la strada. Simba guardò con rabbia verso quelle due figure, riconoscendo tra esse la sagoma della vecchia nemica.
    "ZIRA !"
    La leonessa si voltò verso il sovrano, osservandolo compiaciuta.
    "Simba... Mio caro. Speravo di riservarmi questo spettacolo per dopo, ma cosa c'è di più bello di godersi il tuo sguardo mentre la tua regina lascia questo mondo ?"
    "Maledetta ! Non osare !"
    "Ma infatti, io non oso. Non mi sporcherò certamente le zampe con una come lei."
    "ZIRA ! ME LA PAGHERAI !"
    "E come Simba ? Sei circondato. Tu e il tuo branco a breve sarete solo un ricordo."
    Simba si osservò attorno. Non vi era modo di giungere da Nala in tempo: le iene erano troppe. Il re si sentì mancare il fiato, sperava che tutto quello fosse solo un brutto sogno, dal quale destarsi in fretta.
    Zira scoppiò in una risata fragorosa quando capì quello che il re stava provando.
    Con lo sguardo soddisfatto, si rivolse a Giza. Il leone aspettò il cenno del capo della sorella prima di sollevare una zampa ad artigli sguainati, per assestare all'inerme Nala il colpo definitivo, mentre le leonessa riusciva solo a mugugnare e lamentarsi per il peso che le gravava sulla testa.
    Quando la zampa fu all'apice, calò come una mannaia verso la leonessa, mentre Simba e i presenti sentirono come un tonfo al cuore, mentre gli artigli si avvicinavano alla regina. Persino Basha voltò il capo per non assistere: soltanto Zira provava piacere a quell'immagine.

    "LASCIA STARE MIA MADRE !"
    Giza non fece in tempo a voltarsi, che un ruggito di dolore gli uscì dal petto, mentre sentiva rompersi il fiato per l'urto con la parete di roccia.
    In quel momento, sul volto dei presenti si tinse la sorpresa, mentre Nala riprendeva finalmente fiato.
    Dinanzi a lei si parava una figura, una figura dal muso sfigurato di recente, con due occhi cangianti non più nascosti dalla criniera che fissavano con intensità bruciante Zira.
    La leonessa riconobbe subito quegli occhi. Non li aveva mai dimenticati, e anche se erano passati ormai più di quattro anni, nella sua mente balenò nuovamente il ricordo di quel giorno alla gola.
    La sorpresa lasciò il posto ad un ghigno sul volto di Zira, mentre il sangue le tornava a ribollire dentro dopo tanto tempo.
    "Tu ! Allora sei tu, Wigo. O dovrei chiamarti... Kopa ?"
     
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