The Warrior in the Kaos

what if... e se un umano cambia le sorti delle terre del branco?

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  1. somoya
     
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    scusate l'attesa ora vi posto il secondo capitolo

    Chapter 2 (The Prideland)

    Il Serengeti è un luogo dove la natura regna sovrana, popolato da milioni di erbivori e migliaia di predatori, l’uomo non si è mai imposto in maniera egemone come nel resto del mondo.
    Il nome stesso descrive la vastità di questo luogo selvaggio (Serengeti – Pianura Sconfinata, dallo swahili) dove l’habitat predominante è la savana.
    Nell’area Nord-Ovest del Serengeti, a poche decine di kilometri dal Lago Vittoria, sorge un immenso kopje (formazione rocciosa tipica dell’Africa) alto non più di settanta metri, con uno sperone che affiora e si affaccia verso Est, dove sorge il sole; questa formazione è sorretta da due rocce sottostanti che assicurano a tutto il kopje stabilità.
    Questa grande rupe si trovava nel cuore di una fertile savana costellata da alberi di acacia e da alcuni baobab, alimentati da due corsi d’acqua e qualche pozza.
    Sulla cima sporgente della rupe un grande e possente leone d’oro dalla folta criniera rossa contemplava il cielo azzurro con aria preoccupata: la notte precedente un insolito fenomeno l’aveva profondamente turbato, ma i suoi pensieri furono interrotti dall’arrivo di una grande leonessa dal manto bruno chiaro e gli occhi arancioni, come un opale di fuoco (gemma di colore arancione o, talvolta rosso), che si rivolse a lui <<buongiorno amore mio, come stai? Ti vedo stanco.>> Il leone sorrise e, abbracciando la compagna, le rispose <<sto bene Sarabi, non devi preoccuparti, non nel tuo stato.>>, mentre lo disse carezzo il ventre gonfio della leonessa; lei, alzando gli occhi al cielo con aria esasperata, ribatté <<ora sei tu che non devi preoccuparti Mufasa, già non vado più a caccia e poi mancano ancora una decina di giorni alla nascita, so badare a me stessa!>> <<d’accordo tesoro, mi preoccupo solo per te e per il nostro cucciolo, ora scusami ma ho delle faccende da risolvere.>>.
    Il grande leone leccò la guancia della compagna e andò nella grotta dove il branco dormiva, una grande caverna circolare dentro la rupe, nella parte più interna una leonessa color cioccolato riposava in solitudine, il grande leone le parlò: <<mamma sei sveglia?>>, la leonessa aprì gli occhi verdi come smeraldi e rispose <<si Mufasa, hai bisogno di qualcosa?>> <<volevo sapere come stavi mamma, da quando papà è morto sei cambiata, dormi da sola, non cacci più, quasi non mangi più… ti stai escludendo dal branco!>>, infatti il re Ahadi era morto da poche settimane e la sua compagna, la regina Uru, fu distrutta da questa improvvisa dipartita. Mufasa continuò <<la morte di papà è stata dolorosa anche per me, ma devi reagire, lui non avrebbe voluto vederti in questo stato, e poi tra non molto nascerà mio figlio e avrò bisogno del tuo aiuto, per favore… torna a essere quella di una volta.>>
    Uru sollevò lo sguardo, triste, ma poi abbozzò un sorriso e disse <<d’accordo figliolo, ci proverò>>, quindi strusciò la testa contro quella del figlio, fece per andarsene, ma si fermò, posò di nuovo lo sguardo sulla figura possente del figlio <<somigli moltissimo a tuo padre sai?>> tornò verso il figlio, guardandolo negli occhi rossi <<sei preoccupato per me, ma io so che qualcos’altro ti turba… parlamene!>> concluse Uru seria.
    Mufasa era restio a parlarne, ma raccontò alla madre ciò che aveva visto e cosa si proponeva di fare al riguardo.
    Nel frattempo Sarabi si era unita alle sue amiche e compagne di caccia, sotto un’ acacia sul lato occidentale della grande rupe, tra queste quelle a lei più care erano: sua sorella Weka, leonessa robusta dal manto scuro e dagli occhi nocciola, e la sua migliore amica Serafina, questa leonessa possedeva un manto chiarissimo come il grano e due occhi azzurri; entrambe le leonesse erano incinte, come Sarabi del resto.
    Sarabi salutò le leonesse e si coricò vicino alla sorella <<ciao Weka, come te la passi oggi?>> chiese, ma in realtà conosceva la risposta, come lei Weka amava la caccia e le sensazioni che comporta, <<mi annoio Sarabi, come te>> <<e riguardo Riku…>> Weka non la lascio finire <<no!!.Non nominarmi quel bastardo! Giuro che se lo rivedo gli strappo la gola!>>; Riku era un leone vagabondo che, una volta arrivato nelle Terre del Branco, si era invaghito di Weka le disse che sarebbero rimasti insieme per sempre, ma dopo appena due notti scomparve, abbandonandola col cucciolo che avevano concepito.
    Weka era furiosa, ma non con Sarabi e continuò <<scusami Sarabi, volevi sapere se Riku contava ancora qualcosa per me, beh… lui personalmente conta meno di una formica orba e zoppa, l’unica cosa che mi fa imbestialire è che il mio cucciolo dovrà crescere senza un padre!>> <<È colpa mia non dovevo ricordartelo, comunque ricordati che io e Mufasa ti aiuteremo sempre, dopotutto sei la mia sorellina.>>
    Per un po’ stettero in silenzio, poi Weka disse <<piuttosto tu e Mufasa come state?>>, Sarabi guardò la sorella e rispose <<be, da quando re Ahadi è morto Mufasa è stato molto impegnato, ma ora è il re della Rupe dei Re e difenderci è il suo scopo, certo avrebbe meno problemi se il suo “caro” fratello gli desse una zampa… per fortuna c’è Kiburi ad aiutarlo nei suoi doveri.>>. Serafina arrossi, Kiburi era il suo compagno e padre del suo futuro cucciolo, e intervenne <<si. Il mio Kiburi non si tira indietro davanti alle sfide, se c’è da uccidere qualche iena per lui è un piacere.>>
    Le tre leonesse risero di gusto e continuarono a chiacchierare del più e del meno fino al tramonto.
    Quella notte Mufasa parlò a Sarabi: <<sarabi domani io e Kiburi andremo nelle Terre di Nessuno…>> <<cosa? Perché?>> lo interruppe la giovane regina <<be non volevo parlartene, ma ormai è inutile che te lo tenga nascosto. Ricordi che stamattina ero preoccupato?>>, Sarabi annuì, <<nelle ultime notti un sogno ricorrente mi impediva di dormire, scusami se non te lo detto prima ma non volevo metterti in agitazione…>> Sarabi l’interruppe ancora <<va bene, ma cosa c’entra con le Terre di Nessuno?>> <<ci stavo arrivando. Ieri notte sono uscito fuori dalla grotta per riflettere quando… ho visto quella strana cosa cadere dal cielo, una specie di uccello infuocato che precipitava… verso le Terre di Nessuno.>> concluse Mufasa seriamente. Sarabi rimase colpita, fin da cucciola si era dimostrata forte ed estremamente curiosa, tuttora l’ignoto era per lei un’attrazione irresistibile <<senti in altra situazione sarei venuta pure io, ma non metterò in pericolo il nostro cucciolo, però devi promettermi di stare attento, devi tornare da me!>>
    Mufasa strusciò il muso contro quello della compagna e deciso disse: <<stai tranquilla, sono gli altri che devono temermi lo sai, e poi ci sarà anche Kiburi e proverò a convincere mio fratello Scar a seguirmi; io sono il re, devo proteggere te e il branco da ogni minaccia, anche a costo della mia vita, per questo vado in quel postaccio se c’è pericolo meglio non farlo avvicinare alle Terre del Branco.>>
    Detto questo Mufasa e Sarabi si addormentarono abbracciati, avvolti dal silenzio raccolto della Rupe dei Re./


    ho cercato di delineare alcuni dei personaggi principali, degli altri parlerò nei prossimi capitoli


    fatemi sapere che ne pensate

    Edited by Somoya - 12/3/2013, 21:52
     
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314 replies since 28/2/2012, 11:50   6995 views
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