Il Principe errante

eppure c'è chi dice che la vendetta è una cosa orribile...

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  1. somoya
     
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    l'ho letta tutta adesso, davvero originale,
    però, scaltro kurai, divide et impera ha funzionato con tutti gli imperi, quindi...
    comunque ,bella aspetto il seguito
     
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    Bello il nuovo capitolo, bella la parte di azione, i compagni di viaggio sembrano interessanti, come inizio sembrano caratterizzati bene, spero di riuscire a imparare i loro nomi XD
     
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  3. Virginia_Warrior
     
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    Bhè, dai i nomi prima o poi si imparano! Anche perchè confesso che avendoli inventati al momento, non li ricordo nemmeno io e ogni volta devo andare a vedere! XD
    Oggi purtroppo non posso postare, ma so già che scrivere nel prossimo capitolo! XD
     
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    Bel capitolo, la storia mi piace molto, è interessante, avvincente e coinvolgente, aspetto il prossimo capitolo
     
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  5. Virginia_Warrior
     
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    CAPITOLO 11°



    Un gruppo di leoni si diresse in modo impacciato e frettoloso verso una grotta, posta su una alta rupe.
    -Vostra maestà, vostra maestà!- chiamò un leone scuro, ricoperto di cicatrici:-Abbiamo trovato i traditori, ora sono a nord delle Terre del Mare!-
    Dalla perenne penombra un luccichio puntò il messaggero.
    Due occhi blu profondo squadrarono il leone, con severità agghiacciante.
    -Bene...e Jicho dov'è?-
    Il messaggero esitò prima di rispondere:- Non ha avuto successo, durante la cattura ha perso un'occhio...ma è stato il capo che li ha scoperti!- aggiunse, non volendo umiliare il capo.
    Il Tiranno scosse il capo, deluso:- Fatelo riposare...e digli di venire qui.
    Il messaggero si congedò, per tornare qualche minuto dopo con Jicho.
    -Vostra maestà.- esclamò quest'ultimo inchinandosi.
    -Avvicinati.-
    Il possente leone si avvicinò all'ombra scura, dove gli occhi blu lo scrutavano minacciosamente.
    -Hai perso un'occhio...- disse il Tiranno, osservando la cavità orbitale del capo.
    -Si vostra maestà, un piccolo pegno, per dimostrarvi i miei umili e fedeli sacrifici per voi...-disse solennemente Jicho. Ovviamente, era una scusa.
    -Chi è stato?-
    -La leonessa, vostra signoria.-
    -Haraka...la sorella di Kiba, se non erro.-
    -Sì vostra maestà, è stata opera sua-
    Il Tiranno abbassò lo sguardo come a riflettere.
    Quella leonessa aveva un grande potenziale militare, superiore a qualunque altro membro delle sue guardie o guerrieri. Sarebbe stata un'ottima regina...
    Prima o poi, tanto, sarebbe stata sua.
    Nessuno sfuggiva al suo volere.
    -Sei congedato-disse, con voce priva di ogni emozione- sei sollevato dal tuo incarico.-
    Quell'ultima frase colpirono Jicho come una freccia al cuore.
    No, non poteva essere...
    Il leone sconcertato uscì dalla grotta.
    Quando si riscosse, era isolato, in una piccola oasi vicino al lago. Diede una potente zampata contro un tronco, che si spezzò al primo colpo.
    Maledetta...maledetta Haraka...era colpa sua, colpa di quella maledetta leonessa!
    Finirai male brutta bastarda...si...e quando ti avrò preso...non vedrai più il sole
    Esplose in una risata, fobica e sguaiata.
    La risata di un pazzo.

    ***
    Era sera e il sole stava tramontando, tingendo di rosso il cielo.
    Nelle Terre del Mare era in corso una festa e in giro vi era un'allegria insolita da quelle parti.
    In realtà le Terre del Mare erano sempre state una terra piena di vita, allegra e vivace. O almeno, prima che il Tiranno se ne impossessasse.
    Il problema era comune per tutti.
    Oramai le uniche terre libere dal dominio del Tiranno erano le Terre del Branco.
    Si racconta che siano terre fertilissime, in ogni stagione, e che il loro sovrano sia un leone buono e responsabile.
    In molti tentarono di entrare a far parte del Branco, ma il Tiranno li teneva sotto controllo costantemente, inviando guardi minimo 2 volte a settimana, per controllare fosse tutto a posto.
    Insomma, una prigione.
    Haraka era accucciata sulla cima di una roccia, abbastanza lontana dalla folla.
    Osservava il cielo, l'orizzonte...e sognava.
    Sognava di poter finalmente vivere libera, di poter uscire da quel mondo che tanto detestava.
    Magari scappare via...con Kurai, perchè no.
    Sorrise al solo pensiero.
    Lei, e Kurai? Ma va...lui non era interessato a lei, no di certo...e poi, in momenti simili, si metteva a fantasticare su certe cose?
    Rise tra sè, imbarazzata dalle sue stesse fantasie.
    Ormai il cielo si era vestito di blu, ed era ora di rientrare a dormire.
    I Ribelli furono condotti in una grotta a parte, nuove reclute incluse.
    Haraka si addormentò accanto ad Hana, non distante da Kurai.
    Il sonno l'avvolse.
    Erano bei tempi, quando i cuccioli giocavano fuori, nelle praterie.
    Una coppia di leoncine si rincorreva nell'erba alta, non lontano dal branco.
    -Giochiamo Haraka?- disse con voce sottile, una piccola leoncina, svezzata da poco dal manto scurissimo.
    L'altra cucciola, dal manto rossiccio, più grande dell'amica, accettò con entusiasmo, sebbene fosse alla conoscenza della malattia dell'amica.
    Si ricordava che la mamma dell'amica era andata in cielo, subito dopo averla fatta nascere. Non vivevano più nelle Terre delle Nebbie però, per volere del padre. Lei invece viveva ancora nella sua terra natale.
    Con il fratello della più piccola c'era sempre un'altro leoncino, dal manto dorato, ritrovato e adottato.
    Haraka si divertiva tanto con la sua amichetta, sebbene dovesse tutte le volte venire lei dalla leoncina, a causa del suo problema alle zampe.
    Ma quando erano insieme, i problemi non c'erano più, volavano via come le foglie sotto una brezza autunnale.
    E giocavano. Giocavano e basta, felici.
    Ma una notte, delle ombre scure presero possesso della sua terra, razziando, uccidendo, rubando...Haraka piangeva e cercava la sua mamma, invano.
    Ora, la vita della leoncina rossa era cambiata.
    Aveva perso sua madre, suo fratello.
    E...

    -Usiku!-
    Haraka si guardò intorno, con ansia.
    Era un sogno...solo un sogno.
    Appoggiò la testa sulle zampe anteriori, inquieta, cercando di riprendere sonno.
    Una lacrima scese lungo la guancia.
    Talvolta il confine tra sogno e memoria è davvero sottile.
     
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  6. Simba 11
     
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    Bello questo capitolo^^
    Aspetto ansiosamente il seguito...
     
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    Mi piace questo capitolo, brava, aspetto il prossimo, spero lo scrivi presto
     
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    bello, molto, anche jicho che impazzisce potrebbe essere una variabile interessante nella storia^^
    Usiku è la regina delle terre del branco vero? mi pare di ricordare qualcosa del genere ma nn sono sicuro^^
     
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  9. Virginia_Warrior
     
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    wow, che rapidità!
    Cmq sì, Usiku è moglie di Jua
     
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  10. Virginia_Warrior
     
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    Scusate, ma questa sera non riesco a scrivere...mi manca l'ispirazione!!! DX
    Bhe, dovrete pazientare un po' per l'arrivo del prossimo capitolo...^^"
     
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  11. Virginia_Warrior
     
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    CAPITOLO 12°



    Non era ancora piena mattina quando i Ribelli si svegliarono, per prepararsi alla partenza.
    Le tre reclute si adattarono molto in fretta ai ritmi veloci e circospetti del nuovo branco.
    La più giovane, Bahari, era una leoncina appena adolescente, come Vijana, il quale non la lasciava un attimo, giocando e divertendosi. Tuttavia anche lei era utile, infatti aveva ottime capacità visive e sopratutto sensi acutissimi. Aveva un manto color panna e occhi verde scuro, che rendevano più maturo un muso così giovane.
    Le altre due reclute erano sicuramente tra i più bravi combattenti del branco.
    Baridi e Barafu, due leoni adulti dal corpo tonico e possente, occhi freddi e acuti, ma sopratutto notevoli capacità combattive. Erano quesi uguali in fisionomia, ma i colori variavano: Barafu aveva una criniera marrone scuro, con un manto dello stesso colore; mentre Baridi era leggermente più chiaro in tonalità.
    Gli occhi di entrambi erano freddi e azzurri.
    Per cui il branco era equilibrato in quanto ruoli, e di questo Kurai era consapevole.
    Non faceva altro che compiacersi per la splendida scelta e l'avanzamento del suo piano.
    Ora erano in nove nel branco, e cerano ancora molte Terre da visitare, conquistare e aiutare. Più alleati avevano, meglio era.
    Kurai però era anche coscienzioso del fatto che il branco non si sarebbe dovuto allargare troppo, questo per evitare complicazioni e difficoltà varie in ambito di segretezza.
    Non dovevano superare i quindici, massimo venti individui.
    Il leone dal manto antracite sapeva che tanto non avrebbero raggiunto quel numero.
    Il mondo era troppo pieno di codardi...o semplicemente di saggi.
    Kurai si chiedeva spesso se davvero ce l'avrebbero fatta, ma non metteva in dubbio nè le sue capacità nè quelle degli altri.
    Il sole era ormai sorto e il momento della partenza era giunto.
    Secondo i piani di Hana e le indicazioni degli altri leoni delle Terre del Mare, il regno successivo distava una settimana di cammino.
    Non molto, dopo tutto.
    Avrebbero attraversato la giungla, anche se il tempo sarebbe raddoppiato.
    Non volevano rischiare di rimanere senza cibo o acqua, e peggio ancora, non volevano essere scoperti passando per il deserto o la costa.
    Lasciarono le Terre del Mare quando il sole raggiunse lo zenit.
    Con cautela si allontanarono dai confini, dirigendosi verso la giungla, una striscia verde all'orizzonte.
    Passarono diverse ore, e il caldo cominciava a farsi insopportabile, unito alla fitta aria intrisa di salsedine. Il caldo e l'umidità rendevano la pelliccia e il suolo appiccicoso e scomodo da percorrere.
    -Kurai quando manca?- chiese sconfortato Vijana.
    -Non preoccuparti, quando il sole avrà terminato il suo ciclo, saremo arrivati, e allora potrai riposarti.- disse con tranquillità Kurai.
    Il giovane Vijana al solo pensiero di un'ombra, di una sorsata di acqua fresca e buona carne si sentì sollevato, così proseguì senza fare altre storie.
    Al contrario di Levande, che si canticchiava la musichetta da "buon agente segreto" e saltava circospetto ogni quattro secondi.
    Haraka era in fondo al gruppo e rideva, divertita dallo sciocco modo di muoversi del compagno di viaggio.
    E passò un'altra ora, e poi un'altra, e un'altra ancora...finchè, stremati e stanchissimi, raggiunsero la giungla.
    I gemelli non mostravano il minimo segno di stanchezza, al contrario di Kurai, Hana, Levande e i più giovani, che crollarono a peso morto sulle fresche rocce.
    Haraka era stanca, ma non abbastanza da rifiutare una battuta di caccia insieme ai gemelli e a Higure.
    E così i quattro ancora in forze tornarono al crepuscolo con ottime prede, che sfamarono il branco.
    La notte si avvicinava e il gruppo si era messo in cerchio, ridendo e parlando di ricordi e piani futuri.
    Dopo diverse ore la volta si era tinta di un blu profondo e le miliardi di stelle sembravano essersi accese proprio per loro.
    Il branco si addormentò, nella tranquilla e silenziosa guingla.
    La notte era tranquilla, sebbene nella foresta gli insetti e animali notturni erano in piena attività.
    Haraka dormiva accanto a Kurai, il quale le aveva esplicitamente chiesto di dormire vicino a lui.
    Ovviamente accettò senza indugiare e quindi si addormentarono entrambi sereni.
    Erano quasi le due del mattino a giudicare la luce, e Bahari si svegliò di soprassalto.
    Aveva sentito qualcosa.
    E non era lontano.
    Svegliò agitata Vijana, il quale con voce assonata le chiese :- Che c'è Bhahri è notte! Dormi...-
    -Ho sentito qualcosa!- l'esclamazione svegliò il resto del branco il quale si mise all'erta.
    Haraka si voltò alla sua destra, ringhiando.
    -E' da questa parte...-
    I cespugli si mossero, celando il nemico.
    Due punti rossi come il fuoco luccicarono nell'oscurità.
    Poi, la creatura balzò fuori, all'attacco.

    Edited by Virginia_Warrior - 4/4/2012, 23:06
     
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    Bello il capitolo, mi piace molto, sono curioso di vedere chi attacca, aspetto il prossimo capitolo^^
     
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    Bello mi piace, come al solito
    dannazione non mi ricordo che leone nemico ha gli occhi rossi D: quindi nn ho la più pallida idea di chi possa essere, non vedo l'ora di avere il nuovo capitolo^^
     
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  14. Simba 11
     
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    Bello^^ voglio proprio vedere chi sarà il leone nemico...
    Aspetto il continuo con ansia^^
     
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  15. Virginia_Warrior
     
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    Dopo mesi di sospensione, eccovi il 13] capitolooooo!


    CAPITOLO 13°



    Haraka schivò all'ultimo minuto l'attacco, facendo cadere rovinosamente l'avversario.
    Kurai vide la creatura alzarsi, e prepararsi nuovamente all'attacco. Vijana si parò istintivamente davanti a Bahari, intimorita e spaventata.
    Levande cercò di attaccare, ma una potente zampata da parte dell'avversario lo fece sbattere violentemente contro una roccia, facendogli perdere i sensi.
    Haraka era tornata in gioco e con un balzo fulmineo saltò in groppa all'aggressore, piantando gli artigli nella carne.
    Un ruggito di dolore squarciò il silenzio. Era un leone, quindi.
    Kurai cercò di distinguere la figura dal resto della cerchia. Doveva attaccare, ma non voleva ferire uno dei suoi.
    Higure attaccò l'ombra, ferendola gravemente ad una spalla. Tuttavia quest'ultima non badò al dolore e si lanciò con altrettanta foga su Higure che venne atterrato dopo numerose zampate, potenti quanto le sue.
    Era buio e la lotta era una danza di ombre scure.
    Hana si gettò con ferocia sul nemico, atterrandolo. Non passò nemmeno un'istante che la situazione si era capovolta, lasciando Hana ferita all'addome.
    Silenzio.
    Solo i respiri affannati di Haraka e del nemico.
    I due cominciarono a girare in cerchio, studiandosi.
    Kurai cercò di capire chi delle due ombre fosse Haraka, per evitare di colpirla.
    Ma non vedeva segni differenti.
    Entrambe le ombre erano leonesse.
    Kurai rimase stupito dalla forza incredibile della nemica.
    Poi ci fu uno scatto.
    Le due leonesse si lanciarono una contro l'altra, mordendo e graffiando. Ora in vantaggio una, ora l'altra.
    Poi un ruggito di dolore, e il silenzio tornò a regnare nella giungla.
    Ormai nemmeno gli insetti frinivano.
    Nessun animale correva sui rami o svolazzava.
    Tutto era immobile, silenzioso.
    Meno il sole.
    Il cielo cominciò a tingersi di un rosato leggero, e in pochi istanti ci fu abbastanza luce perchè si potesse vedere la scena.
    I Ribelli erano in piedi, chi a riprendersi, chi semplicemente spaventato.
    Kurai guardò lì dove si era svolta la battaglia.
    Sul pavimento d'erba le due leonesse giacevano, respirando pesantemente.
    Haraka era riuscita a vincere, ma l'altra le aveva ferito gravemente il petto, che ora sanguinava tingendo l'erba di rosso.
    Kurai corse a soccorrere l'amica, che si appoggiò a lui, tremante per la tensione accumulata.
    La leonessa avversaria si tirò faticosamente su.
    Aveva un corpo muscoloso, di chi è una esperta cacciatrice, un manto marrone chiaro e una striscia più scura sulla parte alta del capo.
    Il suo corpo era pieno di cicatrici. Doveva essere sopravvissuta a stento da una qualche tragedia.
    I suoi occhi rossi erano penetranti e pieni di ardore.
    Abbassò la testa, sogghignando:- D'accordo, ho perso...-
    Kurai la fissò con freddezza.
    Haraka e gli altri si erano radunati attorno a Kurai e alla leonessa, pronti ad un nuovo attacco, se fosse stato necessario.
    -Chi sei?- domando il leone dal manto antracite, sostenendo lo sguardo della leonessa, così terribilmente magnetico.
    -Io- disse lei- sono Zira.-

     
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