"What if.." E se Scar fosse rimasto buono?

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  1. lion_blackandwhite
     
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    Bravo Cacciatore

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    Ecco qui, il primo capitolo della storia tutto per voi! Non è un granchè, ma spero che vi piaccia lo stesso!

    Capitolo 1 - I due piccoli principi
    Una sera, quella sera, nelle Terre del Branco, c’era qualcosa di diverso. Tutto ciò che si trovava intorno ad Ahadi, dalla grande Rupe fino al più insignificante ramoscello, sembrava più importante del solito. Il giovane Re Leone, infatti, stava aspettando pazientemente di entrare nella grotta e andare incontro alla sua amata consorte, la Regina Uru, che in quel momento stava per dare alla luce il frutto del loro amore. Era passata qualche ora da quando la leonessa era relegata in quel luogo, con Rafiki, il vecchio scimpanzé medico di corte ad assisterla. Ahadi camminò lentamente fino alla punta estrema della rupe, e lì una brezza leggera scompigliò la sua folta criniera nera. Poi chiuse gli occhi e, con un sorriso stampato sul muso, ascoltò quei meravigliosi sibili del vento, in attesa. Poi, finalmente.. – Sire.. – esclamò una voce. Ahadi si voltò, e vide Rafiki che sorrideva: sorrise di rimando – Rafiki, ti prego.. Chiamami Ahadi, non Sire.. – esclamò il leone vagamente imbarazzato – E va bene allora.. Mio caro Ahadi, i vostri cuccioli sono appena nati, sono entrambi in ottima salute e Uru sta benone. – Non avrebbe chiesto di meglio. Rafiki guardò il leone, aveva il pelo biondissimo e gli occhi verdi, che gli sorrise un’ultima volta, poi non riuscì a trattenere l’euforia, e per la gioia si precipitò letteralmente dentro la grotta, andando incontro alla sua compagna – Uru.. Amore mio.. – La leonessa leccò il compagno, felice ma stanca e sussurrò – Sono due, Ahadi. Maschi. Come li chiamiamo? – Il Re si bloccò: due maschi? Quello era un problema, e abbastanza grande che si sarebbe potuto tramutare in qualcosa di veramente pericoloso. Uru parve leggergli nel pensiero – Ascoltami, Ahadi. So bene che desideravi UN solo figlio maschio, ma purtroppo – ma che dico, purtroppo? – ne abbiamo due! Qual è il problema? Se li tratteremo con le giuste precauzioni, non avremo motivo di preoccuparci.. – Ahadi fissò preoccupato la compagna – Sai quanto sia pericoloso.. Pensa a mio padre Mohatu e a suo fratello Choyo.. Mio padre è arrivato ad esiliarlo perché suo fratello ha tentato di ucciderlo. – Uru inarcò le sopracciglia – Quella è un’altra storia! Tuo nonno non ha mai considerato suo figlio Choyo perché lo riteneva un debole in confronto a tuo padre! Ma noi abbiamo due cuccioli sani, e quindi questo problema non può nascere, dico bene? – Ahadi guardò la compagna, continuando a fare quella faccia preoccupata, poi però guardò in giù e vide i suoi due cuccioli. Erano così diversi, eppure già voleva un gran bene a entrambi, indistintamente. Il suo sguardo cadde sul primo leoncino, biondo come lui, che in quel momento aprì gli occhi: erano rossi, identici a quelli di Uru. Poi Ahadi guardò l’altro cucciolo: era identico al fratello per dimensioni, ma aveva il pelo rossiccio, come sua madre; poi aprì gli occhi, di colore verde intenso, e il piccolo sorrise divertito guardando il padre: il Re contraccambiò il sorriso e prese una decisione – Hai ragione, Uru. Non possiamo permetterci che vivano in disparità. E’ una decisione rischiosa, ma cercheremo di trattarli allo stesso modo, anche se uno sarà il Re e l’altro no.. Molto bene, allora, come li chiamiamo? – Uru ci rifletté su un momento, poi esclamò – Uhm.. Vediamo un po’.. Tu che nome daresti a lui? – disse indicando il cucciolo biondo. Ahadi fu preso alla sprovvista, ma si ricompose subito – Vediamo.. Mi piacerebbe molto Mufasa per questo qui.. Mentre per l’altro.. – Il leone e la leonessa fissarono il cucciolo, che ora giocherellava con il fratellino, poi esclamarono all’unisono – Taka! – Sorpresi, si guardarono un momento, poi scoppiarono a ridere. Quella notte Rafiki fu trattenuto alla rupe, in quanto la distanza da quest’ultima alla sua dimora era troppo lunga, e poi lo scimpanzé sarebbe dovuto tornare l’indomani mattina all’alba per presentare i due cuccioli del Re alla savana. Il giorno dopo, quando ancora non era sorto il sole, Ahadi fu il primo membro del branco ad alzarsi, seguito da Rafiki. Solo dopo che uscirono fuori il leone si accorse della presenza dell’anziano, e sussurrò – Vai a dormire, Rafiki.. E’ ancora molto presto, il sole non è nemmeno sorto e tu sarai stanco dal lungo viaggio.. – Rafiki scosse il capo, divertito – Nah, mio giovane leone, io non sono uno scansafatiche, sono abituato ad alzarmi così presto.. Inoltre non sono mai stanco, a maggior ragione oggi! Lo sai, credo che un po’ di quell’euforia che avevi ieri sera tu l’abbia trasmessa a me.. – scherzò ridendo. Ahadi, non disse nulla, ma sorrise e basta. Poi lentamente, mentre il sole cominciava a sorgere, tutti gli animali della savana iniziavano il loro viaggio verso la rupe per poter portare i loro omaggi alla nascita dei figli del Re, nonché uno di loro destinato ad essere il loro futuro sovrano. Mancavano solamente le iene, bandite dalle terre del branco e relegate nel cimitero degli elefanti, in esilio. Quando il sole fu alto nel cielo, Rafiki battezzò Mufasa e Taka, dopodiché li mostrò al cielo, dalla punta estrema della rupe.
     
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