4° Match

Tlk Championship contest 2010/2011

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  1. Kaala¤
     
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    Il Mio tema sarà....
    Fan Fic sul TLK GDR(fan fic su personaggi a piacere del gdr...ovviamente potrete fare parlare anche altri og xD)
     
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    Re Leone

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    Scusate la FanFiction più che chilometrica xD
    Ma dopo la fortuna di avere Naruto come tema della FF non ho potuto fare altrimenti xD Ci ho messo l'anima.
    Essendo un manga posto un immagine per delineare meglio i personaggi, anche perché alcune cose sono molto difficili da spiegare a parole...
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    Da sinistra verso destra: Yahiko, Nagato e Konan da adolescenti
    i 3 protagonisti di questa FanFiction. Nagato è il mio personaggio manga preferito in assoluto *.*
    Non badate agli occhi di Yahiko e Konan, colorati erroneamente, ma li ho descritti nella FanFiction =D


    Ame no kyūseishu
    Traduzione: I salvatori della pioggia


    Pioggia, pioggia, sempre pioggia…gli abitanti di Amegakure, meglio conosciuto come il Villaggio nascosto della Pioggia, non conoscono altro cielo se non quello uggioso, ogni volta che alzano il capo vedono solo nuvole nere che versano su di loro fiumi di lacrime…si, lacrime…lacrime per le continue guerre, per le carestie, per le condizioni disumane in cui le persone sono costrette a vivere ormai da troppo tempo.
    Amegakure si trovava proprio al centro tra le tre più grandi potenze ninja: Il paese del fuoco, quello della terra e quello del vento. Esse hanno continuato a farsi guerra coinvolgendo però altri paesi, in particolar modo Amegakure, portando quindi il vero dolore esclusivamente a coloro che non c'entravano nulla, devastandolo e riducendolo alla fame. In tempo di guerra, gli abitanti erano costretti a vivere di stenti e nella povertà assoluta, le famiglie più economicamente stabili riuscivano appena a sfamarsi, mentre le altre sguazzavano nella miseria.
    Erano tempi di guerra, non c’era spazio per l’altruismo, bisognava pensare solo alla propria sopravvivenza o si finiva davvero male.
    Infatti erano ormai normali gli orfani che, per la guerra o per la fame, avevano perso i propri genitori…ed erano costretti a vivere di furtarelli ed elemosina, oppure…morivano di fame sul ciglio della strada, senza che nessuno sene preoccupasse...nessuno voleva occuparsi di loro o anche solo tendergli una mano per alzarli dal fango della loro misera condizione, non c’era pietà, non c’erano sentimenti, c’era solo la guerra.
    In particolare, 3 bambini che, avendo perso i loro cari, avevano unito le loro forze per riuscire a sopravvivere, in quel crudele mondo devastato.
    Nagato, Yahiko e Konan…nomi che sarebbero rimasti scolpiti nella storia di Amegakure, anzi…sarebbero stati loro stessi, a scriverla.
    Sotto la guida del Sennin Jiraya, un Jonin di Konoha, che conoscendo i 3 bambini durante una missione nel villaggio della Pioggia, decise di aiutarli a sopravvivere e di insegnargli il Ninjutsu, glielo doveva…si sentiva in debito verso quegli orfani dopo che il suo villaggio aveva quasi distrutto la loro vita. Più che un maestro, Jiraya era un padre per i 3 bambini, rimase con loro per tre anni, che agli occhi di Nagato e gli altri passarono in un lampo, ma in questo periodo i 3 erano cresciuti enormemente, da quando Jiraya decise di rimanere con loro, sia fisicamente che mentalmente. Erano abbastanza forti per combattere il mondo che li circondava, e abbastanza maturi per affrontare la guerra.
    Poco dopo il ritorno di Jiraya a Konoha, i 3 ragazzi iniziarono a muoversi, per creare un organizzazione, un gruppo intento a portare la pace ad Amegakure senza l’uso della violenza. Cominciarono ad operare sotto il comando di Yahiko, e in poco tempo la loro organizzazione divenne famosa, molti apprezzarono il loro progetto di raggiungere la pace cercando di ricorrere il meno possibile alla violenza. Ma il mondo soffriva per il conflitto tra i grandi paesi della roccia, della foglia e della sabbia, ed Hanzo, il capo di Amegakure, avendo saputo della loro organizzazione temette che potessero rappresentare una minaccia per il suo dominio sul Villaggio della Pioggia. Che aveva mantenuto con fatica per molti anni di guerra, nonostante abbia ottenuto ben presto il potere sul villaggio in quanto era un Ninja talmente potente da resistere contemporaneamente ai 3 Sannin, e di batterli.
    Ed allo scopo di eliminare la minaccia dell’organizzazione fondata dai 3 ragazzi, inviò in missione alcune squadre di Ninja sotto il suo comando.



    Passarono alcuni mesi…l’organizzazione di Yahiko aveva guadagnato molti membri, ma ne aveva anche persi alcuni nelle battaglie occasionali per il dominio in alcune zone del paese. Tutti i componenti del gruppo soffrivano molto quando uno di loro moriva o li abbandonava…significava che non erano riusciti a cacciare la guerra e la sofferenza dalle loro vite…e da quelle dei loro compagni…era come un fallimento, una caduta sulla strada per la pace. Ma non abbastanza grave da non potersi più rialzare, una cosa che l’organizzazione era costretta a fare molte volte.
    E con l’avanzare del tempo, quell’organizzazione si espanse ulteriormente, arrivando ad avere più membri in più settori del paese della pioggia. E d’un tratto, ques’organizzazione, prima conosciuta solo di fama…acquisì finalmente un nome…Akatsuki!



    In una mattinata piovosa…il nucleo centrale dell’Akatsuki, formato da Nagato, Yahiko, Konan e pochi altri ninja, era in riunione…nell’aria si respirava una profonda ansia, come se un fulmine potesse cadere da un momento all’altro, da quelle nuvole cariche di pioggia, e colpire il piccolo abitacolo dove erano riuniti. Una sola candela illuminava la stanza, quel bagliore che pareva rappresentare la speranza di tutti quei ragazzi, faceva luce sulle mappe della zona.
    Yahiko, Konan e Nagato le stavano consultando…il primo, nonché il capo dell’Akatsuki, aveva un espressione frustrata e preoccupata…così come Nagato, anche se la frangia rossa, che copriva metà del suo viso, rendeva difficile capire le sue espressioni.
    D’un tratto Konan prese parola, alzandosi vigorosamente dalla sedia dove era seduta. La sua espressione cozzava con il suo aspetto abitudinario, sempre gentile e bello. Aveva gli occhi ambrati e capelli blu, adornati da un origami fermacapelli, a forma di rosa.
    <i nostri membri del settore 7 stanno per cedere.>
    Disse la donna, ma con un tono che era in mezzeria tra l’autoritario e l’afflitto.
    I loro compagni stavano per essere uccisi dai conservatori della pioggia, probabilmente guidati da Hanzo, e loro non potevano starsene con le mani in mano ad aspettare il loro funerale.
    Il silenzio echeggiò nella stanza per qualche secondo, poi…il mite Nagato prese parola. I suoi occhi cambiarono espressione…sempre così neutrali o tristi…si gonfiarono di determinazione, non avrebbe mai permesso che altri suoi compagni morissero! Non voleva più sentire quel grande dolore, che affliggeva la sua anima fin dall’infanzia…non dimenticò mai come si sentì, quando i Ninja di Konoha avevano ucciso i suoi genitori scambiandoli per nemici…il suo più grande dolore…la sensazione più forte e velenosa che avesse mai provato.
    Io voglio proteggere i miei amici…non importa quanto dolore dovrò affrontare
    Si ricordò delle parole dette al suo vecchio maestro Jiraya, aveva scelto di affrontare il dolore della perdita pur di proteggere i propri amici...un voto che avrebbe tanto voluto rispettare.
    <andrò a fare qualche controllo questo pomeriggio. L’intera area si sta trasformando in una guerriglia…dobbiamo fare qualcosa.>
    Disse, portandosi con lo sguardo a incrociare quello di Yahiko. Che subito lo smentì.
    <dovresti riposare Nagato. Stavi per essere fatto a pezzi.>
    È vero…nello scontro che ci fu il giorno prima, che coinvolse solo Yahiko e Nagato, quest’ultimo aveva riportato più ferite del suo amico. Infatti portava una benda medica che copriva, come un piccolo nastro, il naso e le guance, passando da dietro la nuca.
    Nagato venne spiazzato dalle parole dell’amico, e il suo sguardo perse il furore che aveva acquisito poco prima, ritornando incerto.
    <io…ma-
    <rimani qui e riposa…andrò io>

    Lo interruppe Yahiko, offrendosi come sentinella al suo posto.
    Nagato accettò passivamente la decisione dell’amico, e non disse più nulla. Acconsentì solo con un semplice <ok…>
    Era turbato certo…preoccupato che il suo amico, menomato dalle ferite infertegli l’altro giorno, non fosse all’altezza della situazione, infatti aveva una ferita alla testa, coperta da una benda medica sulla fronte, che sosteneva anche i suoi capelli arancio, come un coprifronte.
    Nagato conosceva fin troppo bene la grande forza d’animo e potenza fisica di Yahiko, si è allenato con lui fin dall’infanzia e conosceva bene le sue capacità; nonostante non possedesse abilità innate era uno dei Ninja più forti che avesse mai visto, ma il terrore di perdere i suoi compagni lo tormentava ogni giorno.
    Anche Konan non era serena, il suo volto era visibilmente preoccupato…anche se non disse nulla.
    Non appena arrivò il pomeriggio, Yahiko si diresse subito sullo sperone di una statua che si ereggeva fuori dal palazzo centrale dell’Akatsuki.
    Come sempre, pioveva…e non accennava a diminuire, sempre il solito rumore, sempre il solito freddo penetrante.
    Yahiko fissò un attimo il cielo uggioso.
    odio la pioggia…è come se questo paese continuasse a piangere…come un debole. Lo trasformerò io in un paese migliore!
    Lo ripeteva sempre, quando lui, Nagato e Konan erano sotto la guida di Jiraya. Voleva davvero cambiare il suo paese…e anche se diceva di odiarlo, lo amava con tutto se stesso.
    D’un tratto arrivò Konan, che con espressione preoccupata gli disse
    <sta attento, Yahiko…>
    Nient’altro, forse non riusciva a dire nulla di più…forse, non era ancora pronta a dire di più.
    <non pensare a salutarmi, va a controllare le ferite di Nagato.>
    Le rispose Yahiko, un po bruscamente. Poi, a sorpresa di Konan, continuò…
    <è parte vitale dei membri dell’Akatsuki. L’unico che cambierà questo paese e l’intero mondo!>
    Già…Nagato era destinato a fare grandi cose. Lui possedeva il Rin'negan, la più nobile e potente tra le tre arti oculari supreme.
    Si crede che il capostipite di tutti i ninja sia stato l’Eremita dei sei sentieri, si racconta che fu lui, con il suo Rin'negan, a dar vita a tutte le tecniche oggi esistenti…E che ogni volta che il mondo degenera, venga mandato dall’Empireo in qualità di Dio creatore o come Dio distruttore per azzerare il creato.
    Ma tutti pensavano che fosse un racconto mitologico…nessuno avrebbe mai immaginato che esistesse davvero un uomo col Rin'negan.
    L’occhio che possiede il Rin'negan è composto da sei iridi concentriche in una sola pupilla, con la congiuntiva interamente coperta, su sfondo viola.
    La sua potenza è dunque eccezionale: Nagato infatti, appena bambino e senza la minima conoscenza delle arti ninja, tramite questi occhi uccise un Chunin della Roccia che stava attentando alla sua vita e quella di Yahiko, salvando il suo amico. Inoltre chi possiede questi occhi è in grado di usare tutti e 5 i tipi differenti di chakra e tutte le manipolazioni della forma, di conseguenza…si è in grado di utilizzare potenzialmente tutte le tecniche ninja esistenti.
    E questo Yahiko lo sapeva bene…Infatti riponeva quasi tutte le sue speranze in Nagato, sicuro che egli fosse il messia.
    <il tuo unico interesse e la tua unica preoccupazione dovrebbero essere lui…>
    Aggiunse Yahiko…con un filo di amarezza nella voce, ma non meno ferma e decisa.
    Konan non volle rassegnarsi a quelle parole, non perché non accettasse il destino di Nagato, infatti le sue convinzioni erano le stesse di Yahiko. Ma non sopportava di vedere il suo amico d’infanzia in quello stato.
    <ma anche tu sei importante…tutti quelli dell’Akatsuki entrano perché si preoccupano davvero per te…Nagato su tutti!>
    Yahiko non rispose…ma rimase a fissare la pioggia per qualche istante, poi il rumore fragoroso dell’acqua che cade a terra fu surclassato da una voce…seppur non forte.
    <nagato…Diventerà il ponte che ci condurrà tutti verso la pace!>
    Era Yahiko, l’amarezza scomparve dalla sua voce, lasciando emergere solo un suono pulito e fiero.
    <e il mio lavoro è quello di fare da supporto per sostenere questo ponte.>
    Aggiunse…Yahiko, ci credeva con tutto se stesso. Nagato avrebbe cambiato il mondo! Ne era certo.
    Konan lo guardò per un istante con un espressione, sorpresa dalla sua profonda fiducia in Nagato, quella stessa fiducia che sosteneva anche lei, e le dava la forza di andare avanti. Nagato…racchiudeva tutti i loro sogni.
    <yahiko…> disse con voce flebile la donna dai capelli blu…
    Yahiko allargò le braccia, per sentire meglio la pioggia che cadeva intorno a lui, quella pioggia che ha accompagnato tutta la sua vita. Chiudendo i suoi occhi castani…per non essere offuscato dalla visione confusa della pioggia che cadeva.
    <il nostro paese sta ancora piangendo…sta ancora sopportando tutto questo dolore. Una volta lo odiavo davvero tanto…ma adesso voglio salvarlo, dal profondo del mio cuore.>
    Konan continuò a guardarlo, incantata da quelle parole così piene di determinazione, eppure così incerte…
    <è un grande piagnucolone, proprio come ero io…non posso abbandonarlo>
    Disse Yahiko con un sorriso nostalgico sulle labbra…l’amore che provava per il villaggio e per i suoi amici, Konan e Nagato, era davvero intramontabile.
    Detto questo, si buttò dallo sperone del palazzo, intendo ad andare a compiere la missione che egli stesso ha scelto.
    Konan rimase immobile, mentre il suo volto assunse un espressione preoccupata…
    <sta attento…>
    Tutt’un tratto, la falsa quiete, creatasi dalla solitudine di Konan, si ruppe. Squarciata da una voce: ferma, decisa e…inconfondibile. Era Nagato! Voleva andare a parlare con Yahiko prima che partisse, ma avendo sentito il discorso con Konan preferì rimanere in disparte…sentendo tutto.
    <no, lui è il ponte verso la pace…sarà la sua volontà a condurci>
    Aveva sentito tutto, e non poteva restare indifferente alle parole di Yahiko, quelle che lo lodavano tanto e lo valorizzavano. Lui…che tanto amava la pace, sarebbe riuscito a cambiare il suo villaggio.
    <nagato…>
    Konan accennò appena il nome del suo amico, per poi ascoltarlo di nuovo.
    <tutti noi crediamo in Yahiko>
    Aggiunse un Ninja dell’Akatsuki, alle spalle di Nagato c’erano alcuni dei membri dell’organizzazione, vestiti con la tunica tipica dell’Akatsuki di allora, completamente nera e con solo una cintura che fungeva da porta armi. Anche loro avevano sentito tutto. E non potevano restare in disparte.
    Nagato, preso dall’euforia e dal desiderio irrefrenabile di aiutare il suo compagno d’armi.
    <andiamo! FORZA>
    Urlò ai suoi compagni, che lo seguirono senza domande o esitazione…tutti credevano in Nagato quanto in Yahiko, e vi riponevano tutte le loro speranze.
    <certo!>
    Rispose Konan, colpita e guidata dallo spirito di amicizia per Nagato e Yahiko, anche lei avrebbe fatto di tutto per proteggerli, i suoi amici d’infanzia…con cui ha riso, con cui ha pianto, e con cui ha condiviso la maggior parte della sua vita. Erano l’uno la famiglia dell’altro.
    Tutti i membri dell’Akatsuki seguirono Nagato e Konan…pronti a tutto per aiutare Yahiko.

    .....................................

    La battaglia fu molto violenta e difficoltosa…e purtroppo, alcuni membri dell’Akatsuki persero la vita, vennero pianti amaramente dai superstiti…ma sapevano a cosa andavano incontro fin da quando si univano all’organizzazione, il disprezzo e la repressione da parte dei potenti. Ma ricambiato ampiamente dall’ammirazione da parte delle persone oppresse, venendo visti come dei liberatori.
    Nagato e Konan…si distinsero, mostrando ancora una volta le loro eccezzionali doti di combattenti.
    Nagato grazie al Rin’negan, mentre Konan era facilitata dalla sua straordinaria abilità innata…infatti possiede l'abilità di scomporre il proprio corpo (compresi i vestiti) in tanti foglietti di carta che si trasformano in origami seguendo lo schema della rosa che cinge i capelli della kunoichi, nonostante tale tecnica sembri innocua, ella dispone in realtà di una forza forse paragonabile a quella dei Sennin. Si mostra capace di modellare il suo corpo come carta e di usare molti più shuriken alla volta rispetto a quando era più giovane, oltre a saper creare delle vere e proprie ali con la carta, divenendo simile ad un angelo.
    Ma Yahiko non riuscì a dare il meglio delle sue possibilità, a causa delle ferite alla testa riportate nella precedente battaglia.
    Infatti tornò al rifugio dell’Akatsuki piuttosto malmesso.
    Konan lo portò subito nella stanza che fungeva da infermeria. Aveva lividi e ferite in tutto il corpo…
    <non preoccuparti Konan..S-Stò bene…Agh!>
    Yahiko cercò di tranquillizzare l’amica, ma un improvvisa fitta di dolore lo tradì…la sua espressione sofferente convinse del tutto Konan a non ascoltare le sue parole.
    <non dire stupidaggini Yahiko! Sei pieno di ferite, adesso te le medicherò…>
    L’espressione di Yahiko cambiò all’istante, da spavalda e sbruffona divenne umile e sottomessa all’autoritaria Konan.
    A Nagato, che stava sorreggendo Yahiko assieme a Konan, scappò una piccola risata, divertito da quella scena.
    Dopo aver posato Yahiko sul lettino dell’infermeria, Nagato, pensò che sarebbe potuto essere d’intralcio a Konan mentre avrebbe medicato Yahiko. Quindi decise di lasciare i suoi amici da soli.
    <io vado a controllare gli altri compagni…lo lascio a te Konan, e tu Yahiko non lamentarti mi raccomando>
    Quest’ultimo fece un espressione rinunciataria e infastidita dalla frecciata di Nagato. Ma sapeva che era a fin di bene.
    Appena Nagato chiuse la porta, Konan cominciò a fasciare Yahiko su tutto il corpo, aveva tagli e botte dappertutto.
    <non avresti dovuto sforzarti così tanto…Potevi farti molto male>
    Disse Konan, senza distogliere lo sguardo dalle bende che stava arrotolando attorno al braccio di Yahiko. Era davvero preoccupata per il suo amico…ma era anche frustrata per non essere riuscita a proteggerlo come avrebbe voluto…
    <e se ti fosse successo qualcosa io…non melo sarei mai perdonata…>
    Yahiko guardò il volto di Konan…così cupo e triste, sembrava sul punto di piangere…e lui non si sarebbe mai perdonato il fatto di averla resa triste fino a quel punto.
    <no, Konan…non fare così...>
    Yahiko, cercò di tranquillizzarla, ma per la prima volta non sapeva bene cosa dire o fare…e, preso dalla situazione, si fece trainare dal turbine di emozioni che lo dominava
    <io non…non ti avrei mai lasciata! Per nulla al mondo!>
    Quelle parole…così…inaspettate, arrivarono dritte alle orecchie di Konan…ad un tratto cominciò a riflettere su cosa volessero dire…forse anche lei avrebbe voluto dire la stessa cosa tempo fa…ma non ne trovava il coraggio.
    Mentre per Yahiko, è stato tutto così…naturale. E questo colpì molto Konan, per la distrazione strinse troppo la benda sul braccio di Yahiko, e quest’ultimo fece un espressione dolorante.
    Konan alzò subito lo sguardo, sorpresa e dispiaciuta per il suo gesto. Ma, d’un tratto…tutte queste emozioni svanirono. Yahiko e Konan si incrociarono con lo sguardo, la mente di entrambi si era svuotata, lasciando spazio ad un solo sentimento…e forse nemmeno loro sapevano quale fosse. Si fissarono a vicenda in un istante che parve durare ore…ripercorsero tutti i momenti della loro infanzia in cui erano insieme, e pensarono che forse avevano sempre sentito una certa attrazione l’uno per l’altra, ma non avevano mai avuto il coraggio di dichiararsi.
    I loro volti si avvicinarono…quasi involontariamente, spinti dai loro sentimenti più profondi…sempre di più, sempre di più…fino a che le loro labbra non si unirono, in un appassionato bacio ricolmo d’amore.
    Nagato era appena fuori dalla porta…ed aveva sentito tutto, proprio tutto. Con le spalle appoggiate alla porta, guarda il cielo…sorridendo felice.
    Forse anche lui, provava dei sentimenti per Konan che nemmeno sapeva di conservare dentro di se...in tutti quegli anni, forse anche lui…l’ha amata…
    Ma allora, perché non è arrabbiato? O frustrato? O altro?...perché è semplicemente…felice?
    Forse perché l’amicizia provata per Yahiko e Konan…era più grande di qualunque altra sensazione che Nagato avesse mai provato.
    Nel suo cuore non c’era tristezza, non c’era odio, non c’era rimpianto…ma solo gioia, gioia per i suoi migliori amici. Perché finalmente avevano trovato l’amore…l’uno nell’altra.

    Fine...
    Ma in realtà continua nel manga xD


    Edited by Kopandri - 28/1/2011, 15:37
     
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  3. Kaala¤
     
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    urca..è tardissimo! per la fan fic e anche per l'ora..ma l'ho finita adesso..e sono già troppo in ritardo..non voglio perdere altro tempo..

    premetto che non sarà un granche per voi lettori..e che spero di averla fatta bene..
    i personaggi che ho preso dal Gdr sono pochi:

    Lukio, Zinga e Pako. non so niente di loro quindi ho inventato di sana pianta..per non parlare della trama..
    in più ho aggiunto un personaggio di mia invenzione perchè tra quelli del Gdr non c'era nessuno che rispondeva a queste carateristiche fisiche..spero che vada bene...buona lettura!

    Un incontro extraordinario

    Tre cuccioli stavano giocando sotto il caldo sole della savana..
    Erano Zinga, Lukio e Pako..
    Passavano molto tempo insieme ed erano legatissimi..si conoscevano fin da quando erano nati..ed era quasi impossibile vederli separati..
    Il loro luogo di giochi preferito era sotto un grande albero; trascorrevano lì mattine e pomeriggi interi..
    Quella mattina di primavera, mentre giocavano a nascondino, Zinga andò a nascondersi in una piccola grotta nelle vicinanze. Pako, a cui era toccata la conta, li stava cercando, e passò molto vicino al nascondiglio del suo amico.
    Così Zinga arretrò, andando ancora più a fondo nell’oscurità. Quello che non si aspettava però era trovare qualcun altro lì dentro..
    Sentì muoversi qualcuno alle sue spalle. All’inizio rimase immobilizzato dalla paura, temendo che fosse qualche animale pericoloso, poi però…

    “Ehi..ti dispiace spostarti un po’? non riesco a respirare..ti volevo informare che la caverna è “finita”..e tu mi stai schiacciando contro la parete…togliti!!”ordinò una voce di cucciolo, annaspando vicino a lui..

    Leggermente spaesato, ma estremamente sollevato, Zinga fece qualche passo avanti..
    ”Scusa..mi dispiace” balbettò.

    “Figurati..però sarà meglio uscire..ho bisogno di aria!” disse di nuovo l’altro.

    Lentamente Zinga si trascinò fuori dalla grotta e sentì che l’altro cucciolo faceva altrettanto.
    Per un istante la luce del sole lo abbagliò, e non fece caso alla creatura che gli stava alle spalle.
    Nel frattempo arrivò Pako, leggermente di cattivo umore perché Lukio era riuscita a fare tana senza farsi scoprire, e appena vide Zinga allo scoperto esclamò:

    “Amico, non credo che tua abbia ben chiare le regole di questo gioco..devi NA-SCON-DER-TI!! E rimanerci finché qualcuno non ti trova..” aggiunse, sarcastico.

    “Oppure uscire e vincere..come ho fatto io!!!” rise raggiante Lukio.

    Pako sbuffò.

    “Piuttosto…perché sei uscito? Per caso c’era un…..” ma Pako non potè terminare la frase, perché quello che vide lo fece ammutolire. Lukio e Zinga lo imitarono.
    Davanti ai loro occhi c’era un altro cucciolo di leone, però era diverso da tutti gli altri: per cominciare aveva le orecchie a punta, e gli occhi di un’intensa tonalità arcobaleno..per non parlare poi del fatto che la sua pelliccia era blu!!

    Zinga si fece coraggio:
    “Ma…ch-chi sei tu?”

    “Posso capire che siate sorpresi terrestri..ma tranquilli non sono un nemico e non voglio farvi niente di male..sono in gita scolastica ma ho perso il mio gruppo..mi chiamo Blue!”

    “Sai che fantasia!” esclamò sottovoce Pako.

    Lukio gli pestò una zampa, poi si rivolse allo straniero:
    “Hai detto che sei in gita scolastica? Ma scusa..da dove vieni?!”

    “Dal pianeta Catlike..è piccolo ma molto molto accogliente!”

    “Aspetta..fammi capire..quindi tu saresti un..un ..alieno?!?” domandò Zinga, completamente confuso.
    Blue annuì.

    “Wow..forte! Non ci posso credere!” esclamò Zinga.

    “Tanto piacere..noi siamo Zinga, Lukio e Pako…felici di conoscerti..”

    “Anche io lo sono!”

    “Ma tu sei proprio uguale noi?! Oppure hai qualche potere particolare..o qualche arma speciale?” domandò Pako incuriosito.

    “No, niente di speciale..sono identico a voi..bè..più o meno..” rispose notando i colori delle loro pellicce.

    “Perché siete tutti e tre dello stesso colore?!” aggiunse.

    “Perché scusa, voi siete di tanti colori diversi?”

    “Bè sì..io sono blu..per esempio invece la mia maestra è rossa..e mio papà celeste..poi i miei amici sono verdi, gialli, rosa..addirittura neri…”

    “Ehm..ok abbiamo capito, grazie!” rise Zinga. “Senti, se vuoi possiamo aiutarti a ritrovare il tuo gruppo” si offrì poi.

    “Davvero? Potete farlo? Ve ne sarei molto riconoscente!”

    “Certo..conosciamo questa savana come le nostre tasche..non sarà difficile..così ne approfitterai per poter vedere un po’ del nostro mondo!” esclamò Pako.

    Si misero in cammino, e viaggiarono per un bel po’ di miglia.
    I tre cuccioli erano fieri di mostrare al loro nuovo amico le meraviglie del loro mondo, che erano certi non aveva niente da invidiare al suo, anche se ebbero il buon senso di non dirglielo.
    Videro un sacco di cose..Blue era entusiasta. Disse loro che lo scopo della sua gita era proprio vedere le savane terrestri. Però non si sarebbe mai sognato di avere come guide tre leoni del posto.

    Passando per una vasta pianura videro un gruppo di leoni, più una zebra, una giraffa ed un ippopotamo in cerchio. Blue sentì un leone urlare tutto fiero ai suoi compagni “Questo è mio figlio..Alakay..è tornato ed è il re di New York City…!

    “Quelli chi sono?” chiese.

    “Oh..sono attori..vedi qui in Africa girano molti film” spiegò Lukio, quasi con noncuranza.

    “Wow..mi piacciono i film!” osservò Blue.

    Poco più avanti trovarono una gigantesca rupe..con intorno un sacco di animali di ogni genere e in cima, nel punto più alto, dove tutti potessero vederlo, c’era un mandrillo che reggeva un leoncino appena nato.

    “Qua invece stanno girando un altro film..”spiegò ancora Lukio.

    “Già..sono tre settimane che ripetono sempre la stessa scena..hanno già cambiato quattro cuccioli perché quel maldestro scimmione continua a farli cadere di sotto..pensano che possa sostituire il nostro saggio Rafiki!” disse Pako, indignato.

    “Oh santa cometa! Ma poveri piccoli…non sarebbe meglio usare un cucciolo di pezza?!sarebbe più sicuro” esclamò inorridito Blue.

    “Mmmm..questa sì che può essere un’idea…perché non ci ha mai pensato nessuno?!” borbottò Pako.

    Camminarono ancora, quando Blue notò qualcs’altro..

    “E quelli chi sono?” disse indicando due figure alte e snelle appostate vicino ad un cespuglio.

    “Oh..quelli sono Steve e Barney..fanno un servizio per il programma Wild..forse lo conosci se avete la tv sul vostro pianeta..cercano ancora di riprendere quella famiglia di manguste..ma sono troppo furbe per loro..non escono allo scoperto..e poi hanno una villa là sotto” ridacchiò Pako.

    “E a cosa serve riprenderle?” insistette Blue.

    “Vogliono fare un non so che di sfida..quindi studiano ogni specie esistente..” rispose
    Zinga.

    “Allora sarà meglio andare via di qui..non devono vedermi..e nemmeno i miei compagni..è la regola del nostro mondo..mai farci vedere dagli umani..potete immaginare cosa potrebbe succedere!” disse leggermente allarmato il piccolo extraterrestre.

    “Muoviamoci allora!” disse Lukio. E si allontanarono dai due esploratori.
    Dopo aver percorso un altro centinaio di metri, Blue cominciò a sentire l’odore dei suoi amici, e si mise a correre.
    Lukio, Pako e Zinga lo seguirono. Di colpo Blue rallentò e poi si fermò.

    “Eccoli là..non credevo fossero andati così lontani…Oh, caspita..devo sbrigarmi..stanno per ripartire, e se non si sono accorti della mia assenza mi lasceranno qui….Anche se non sarebbe una cattiva idea..la maestra si infurierà terribilmente appena lo verrà a sapere..” aggiunse ripensandoci.

    “Bè..allora che aspetti! Sbrigati..” lo incoraggiò Zinga.

    “Grazie amici..non so come avrei fatto senza di voi..spero che ci rivedremo un giorno!” li salutò, un po’ a malincuore, Blue.

    “Lo spero anche io!” disse Lukio.

    “Esatto..noi saremo sempre qui ad aspettarti..” aggiunse Zinga.

    “Buona fortuna..stammi bene!” lo salutò Pako.
    Il leoncino blu li guardò con un enorme sorriso..e poi corse verso il gruppo.

    “Oh, Blue..forza..cosa aspetti a salire sulla nave? Non vorrai farci fare tardi!” sentirono esclamare la maestra, che fortunatamente non si era accorta di niente.
    I tre amici non riuscirono a vedere la nave, perché era invisibile. Ma videro che Blue continuava a sorridere guardando nella loro direzione.

    Quando tutti furono spariti si sentì una forte ventata che piegò l’alta erba gialla; il segnale che la nave era ripartita.
    I tre guardarono in altro e poi, inaspettatamente, videro una sottile linea nel cielo..che ricordava molto l’arcobaleno.
     
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  4. »Sephirus
     
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    DICHIARO CHIUSO IL CONTEST.PROCEDEREMO ORA ALLE VOTAZIONI

     
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  5. >Ireth<
     
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    RISULTATI QUARTO MATCH


    Ecco i risultati per il quarto match del contest che consisteva nel creare una fan fiction su un tema sorteggiato.



    Classifica TLK Championship Contest
    2010 - 4° Match

    PosizioneUtentePunti
    Kopandri10
    Alakay9
    Royce898
    rune_starvel7
    Roxy_crazy REG.6
    LUKa's?l5
    Kaala¤4
    Marty@Angel@Devil3


     
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34 replies since 12/1/2011, 22:27   1050 views
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