4° Match

Tlk Championship contest 2010/2011

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    Re dei Re

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    Ed ecco la mia. E' un pò corta ma sono a corto di idee...

    TIMON E PUMBAA IN: COME NASCONO I CUCCIOLI?

    Era una bellissima giornata nella valle di Timon e Pumbaa, la pace e il divertimento regnavano sovrani, soprattutto da quando il piccolo Simba era entrato nel gruppetto. Ogni giorno era una nuova avventura per tutti e tre, si facevano scoperte nuove o ci si cacciava in qualche guaio, ma quel giorno i due amici Timon e Pumbaa ignoravano che avrebbero dovuto affrontare un piccolo problema, anzi qualcosa che gli avrebbe messi in difficoltà. Era mattina e il suricata e il suo amico facocero dormivano ancora beatamente quando...
    - Timon...Pumbaa -
    Il piccolo Simba sembrava smanioso di svegliare i suoi djue amici. I suoi occhi erano pieni di curiosità, e infatti stava insistendo più del solito per svegliare i due dormiglioni.
    - eddai ragazzi svegliatevi!!! -
    Urlò talmente forte che timon ebbe la sensazione di essere appena diventato sordo. Il suricata si svegliò di colpo e saltò giù da Pumbaa.
    - Simba che succede? Devi andare in bagno? Hai sete? Fatto un brutto sogno? -
    Ormai timon sapeva ogni problema riguardante il cucciolo dato che la notte dormiva pochissimo per i bisogni di Simba, ma quest'ultimo scosse la testa ad ogni domanda. Intanto Pumbaa si svegliò lentamente.
    - cosa ce per colazione? -
    Chiese ancora in fase dormiente. Ma il cucciolo era già pronto con la sua domanda, la coda era vivace e i suoi occhi bruciavano per la risposta che avrebbe di sicuro ricevuto.
    - Timon, Pumbaa voi sapete come nascono i cuccioli? -
    - Allora vedi i cuccioli...scusa che hai detto? -
    Timon rimase scioccato alla domanda del giovane Simba e anche Pumbaa assunse un'espressione inebetita con tanto di bocca aperta che sfiorava la terra, tanto c'era rimasto. I due amici si guardarono sorpresi, come nascevano i cuccioli? E chi se l'aspettava quella domanda?
    - Fammi capire Simba...non ti hanno mai detto come nascono i cuccioli? -
    - Ehm...no. Ma appunto sapete come nascono? -
    Pumbaa rimase ancora più scioccato e stavolta la bocca gli cadde davvero a terra. Timon era stato colto da un'ansia tipica da genitore preso in contropiede su tutta la linea. Come spiegare ad un cucciolo come venivano fatti i leoncini? Non poteva di certo spiegargli il modo pratico così. doveva inventarsi qualcosa.
    - Oh si certo...ehm come nascono i cuccioli...si...ehm...li porta...le farfalle vero Pumbaa? -
    - Ma le farfalle non le mangiamo oggi a pranzo? -
    Timon diede una gomitata al suo grosso amico per fargli capire di stare al gioco. Pumbaa ci pensò su un attimo e alla fine capì.
    - Oh certo le farfalle! E' vero li portano loro alle mamme -
    - E come fanno? -
    Altra bella domanda, e come esaudire quella fonte di domande a mitraglietta? Semplice, sparano bugie a casaccio. E in questo Timon era un esperto.
    - Vedi le mamme mandano un sms alle farfalle chiedendogli di portarle un cucciolo express, loro vanno al mercato dei cuccioli, ne scelgono uno dal catalogo e poi hop, arrivano con la posta farfalla -
    Quella si che era una trovata. Ottimo Timon. Il suricata l'aveva sparata così grossa che era certo che il piccolo Simba non ci sarebbe cascato neanche in sogno.
    - Davvero? Caspita ma è fantastico! -
    Esultò Simba contento della risposta datagli dal suo amico. Ringraziò i due e tornò a giocare chissà dove nella grande jungla incantata. Timon e Pumbba rimasero totalmente scossi, com'era possibile? C'era davvero cascato, era incredibile. I due si guardarono.
    - Ma Timon l'hai detta troppo inverosimile, quanto credi che durerà? -
    - No è incredibile che l'abbia bevuta. Ma pensaci Pumbaa, non possiamo di già spiegargli davvero come nascono i cuccioli, sarebbe troppo imbarazzante. Mica sono una mamma io! -
    - Speriamo duri -
    Pumbaa aveva ragione a preoccuparsi. Perchè di fatti il giovane Simba non sicurissimo della risposta ricevuta, passò tutta la giornata ad osservare le farfalle e addirittura a spiarle. Potete immaginare la noia, ma stranamente quel cucciolo ci diede tutta l'anima per riuscire a vedere i fatti della nascita. Pumbaa al contrario di Timon passò la giornata nell'ansia più totale del ritorno di Simba, che di sicuro sarebbe ritornato alla carica sulla domanda. Timon invece era l'allegria e la spensieratezza fatta a suricata. Ma non potevano sapere che...
    Arrivò la sera e il giovane simba arrivò tutto di corsa trafelato dai suoi due amici.
    - Pumbaa, Timon!!! -
    I due si voltarono e vennero raggiunti di corsa dal piccolo cucciolo. Simba pareva tutto emozionato ma anche un pò arrabbiato.
    - Cosa succede? -
    Chiese il suricata beato, mentre invece Pumbaa cercava di chiamarlo inutilmente con dei cartelli al neon per riferirgli il suo dubbio, infatti il facocero temeva di nuovo la domanda della mattina.
    - Mi avete detto una bugia! I cuccioli non li portano le farfalle! -
    Timon all'inizio non ci fece caso, ma poi capì il problema e si bloccò sudando freddo, mentre Pumbaa scavava una fossa per entrambi per nascondersi o dalla vergogna o dall'ira di Simba alla loro risposta stupida.
    - E...e...che cosa hai...scoperto? -
    Timon stava intanto scrivendo il suo personale testamento per la rapida morte che si aspettava, mentre Pumbaa prenotava dei biglietti aerei di sola andata per il triangolo delle bermuda.
    - Oggi ho osservato sempre le farfalle, ma non hanno fatto nulla di quello che avete detto. I cuccioli li portano i fenicotteri rosa! -
    I feniccoterei rosa? E quella novità da dove sbucava? Timon e Pumbaa si guardarono entrambi. Come aveva fatto Simba ad arrivare a tale conclusione?.
    - Scusa piccolo ma come fai a...saperlo? -
    Chiese Pumbaa con voce tremante.
    - Ma è semplice, li portano in una foglia tenendoli per il becco! Me lo ha spiegato Rafiki -
    Disse simba tutto contento. Intanto si udì la risata divertita del babbuino in chissà quale punto della jungla. Timon e Pumbaa lo cercarono con lo sguardo, ma parevano sollevati della fregnaccia del babbuino a quella domanda tanto temuta.
    - Ma che avete ragazzi? Bhè io vado a nanna. Buonanotte -
    Concluse il cucciolo per poi trottare tutto allegro verso il suo punto in cui dormiva sempre. I nostri due amici rimasero un pò sconvolti.
    - Pumbaa...la prossima volta eviteremo accuratamente di parlargli dei fiori e delle farfalle...si va al sodo ok? -
    - Hakuna Matata -
    E infine svennero, stremati dalla faccenda.

    Fine

     
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  2. LUKa's?
     
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    Il Mio tema sarà....
    Fan Fic sul TLK GDR(fan fic su personaggi a piacere del gdr...ovviamente potrete fare parlare anche altri og xD)

    va beh che sfiga però non ci ho mai giocato al gdr quindi spero di fare del mio meglio XD, ops mi accordo solo ora che la sezione è protetta allora come posso fare per sapere la storia, basta anche usare i nomi dei personaggi? spero di si D=
     
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  3. Royce93
     
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    Fino alla Fine


    Tutti, chi più chi meno, indossano una maschera che nasconde quello che siamo veramente.
    Ed è quello che ha fatto per molto tempo anche lui. di chi parliamo? di Taka, meglio conosciuto come Scar.
    Lui per molto tempo ha indossato la maschera dell'odio, si un odio profondo verso il padre che ha destinato suo fratello Mufasa al trono invece che lui, un odio verso il fratello perchè agli occhi di tutti è sempre stato quello che faceva la cosa giusta, che si occupava di tutti... e perchè lo ha sempre visto dentro. Si ha sempre avuto il potere di guardargli l'anima, di capire cosa c'era che non andava.
    Un tempo non lo odiava...o melgio non li odiava. C'era un momento in cui era felice che il fratello divenisse il nuovo re, perchè sapeva che in fatto di corporatura e di forza fisica non poteva competere... e forse anche per altro.
    Era felice perchè sapeva di poter contare su di lui, ma tutto questo si è trasformato con il passare del tempo in gelosia, si una gelosia acuta.
    Sempre più spesso vedeva il padre andare via con il fratello per le loro lunghe passeggiate istruttive.
    Lui era il figlio gracile, era il cucciolo che tutti deridevano perchè più esile e che si faceva sempre male. In poco tempo nessuno voleva stare con lui, i giovani leoncini volevano giocare tra diloro e averlo tra le zampe era un peso. Non potevano fare la lotta con lui senza fargli male.
    Questo fece accrescere l'odio che aveva in se.
    Ed è questo odio che lo aveva spinto ad architettare quel piano perfetto,non gli interessava che ci sarebbero voluti anni, che doveva aspettare: la vendetta va consumata lentamente. Non poteva fallire...perchè un fallimento sarebbe significato l'ira di Mufasa e il suo allontanamento dalle terre del branco. Si perchè il fratello non lo avrebbe mai ucciso.
    Un piano semplice e conciso il suo. Avrebbe attirato l'attinzione del fratello sulla gola dove le sue amiche iene avrebbero indrizzato una mandria di gnu impazzita...e indovinate cosa ci sarebbe stato al centro della gola? Simba...il caro pupillo di Mufasa.
    Tutto era andato secondo i piani: la mandria era stata ben raccolta e simba si era trovato li. Era ora di entrare in scena.
    Lui stesso portò Simba nella gola, con la scusa di una sorpresa da partedel padre. Aveva mostrato un sorriso languido con un retrogusto di ambigo, che non premetteva nulla di buono.
    La mandria si mosse in fretta al sengale, luivguardò la scena da una roccia rialzata con il ghigno che non gli abbandonava mai il muso.
    Si precipitò dal fratello vedendo che stava guardando in direzione della mandria. Zazu era con lui.
    <mufasa presto, la mandria è impazzita iniziò con aria scandalizzata, tragica, ma nella sua testa gioiva <nella gola...ho visto simba laggiù! esclamò.
    Sul muso di mufasa si dipinse un aria tragica
    <simba!>. Il re si scagliò giù dalle rocce correndo a perdifiato verso la gola. Scar al suo fianco manteneva quell'aria tragica ma in cuor suo si stava godendo il momento: finalmente la sua vendetta stava per compiersi.
    Arrivati alla gola lo vide buttarsi nella gola senza indugio, pronto anche a morire per il cucciolo che era appeso ad un albero. Senza mufasa e senza Simba, sarebbe stato lui il re.
    <o scar è orribile!> iniziò Zazu agitato che svolazzava intorno a sacar <cosa facciamo? cosa posso fare! andrò a cercare aiuto! andrò a cercare aiuto!>
    Quel maledetto pennuto stava mettendo a rischio al riuscita del suo piano. la zampa si apri e colpi con la forza necessaria il galoppino del re che andò a sbattere contro la parete, e svenne.
    Guardò ancor aper qualche secondo la mandria e mufasa portare in salvo il cucciolo con un ghigno.
    Lo vedeva scansare con difficoltà tutti gli gnu: prima poi sarebbe stato travolto con il figlio.
    Un moto di rabbia accese il petto del leone scuro quando vide il corpo di mufasa sbucare da sopra la mandria e depositare simba su una roccia.
    Lo vide cadere subito dopo. sorrise malvagio, il cucciolo non sarebbe stato un grosso problema, le sue amiche iene avrebbero pensato a tutto.
    Ma poi eccolo, saltare e affondare gliartigli sulla parete rocciosa, la stessa parete dove da prima si era gettato e dove aveva lasciato il fratello esile ad aspettare.
    un ringhio basso dipinse il suo muso per poi abbandonarlo cosi velocemente come era venuto. Lui da li poteva ancora fare qualche cosa...anzi sarebbe venuto allo scoperto, ma Mufasa si sarebbe portato il muso del suo assassino nella tomba.
    <scar!> gridò Mufasa mentre era aggrappato alla roccia.
    La mandria impazzita, istigata dalle iene, continuava la sua folle corsa lasciando distruzione al suo passaggio. Tutto ciò che c'era nella gola, alberelli, piantine e cose varie, furono distrutte dal passaggio di quegli gnu terrorizzati.
    Gli artigli del re facevano poca presa sulla roccia tanto che scivolò qualche centimetro più in basso. Strinse i denti cercando di rimanre saldo nella presa dei suoi artigli. i musoli forti e possenti inziavano a gridare per il dolore, causato dallo sforzo di rimanere in quella posizione. uno sguardo veloce fu buttato sotto di lui. i corpi delgli gnu continuavano a scontrarsi con furia, e anche tra di loro, pur di cercare la salvezza, iniziavano a calpestarsi, saltando oltre e salendo sopra gli esemplari più vecchi o più piccoli, che rallentavano in qualche modo la loro folle corsa.
    Le zampe posteriori cercavano di spingere verso l'alto ma inutilmente dato che sciolavano facendo cadere dei ciottoli di sotto.
    <fratello aiutami!> gridò ancora. un urlo dipserato, un invocazione verso quel fratello che dall'alto di quella roccia lo guardava.
    <taka!> gridò ancora.
    Quel nome scosse il corpo di Scar. Erano anni che non si faceva chiamare cosi, erano anni che nessuno lo chiamava in quel modo. il ringhio di frustrazione, di odio gli dipinse il volto e si appoggiò alla roccia conficcando con gli artigli le zampe del fratello che ringhiò di dolore.
    Si fissarono per qualche secondo e Scar seppe che in quei pochi istanti Mufasa era risiuscito ancora a leggergli l'anima. Questo lo fece infuriare ma quel nome ancora vagava nella sua testa
    Taka...Taka....Taka....
    Un veloce flashback passò davanti agli occhi di Scar.


    "<taka!>. Mufasa era un cucciolo, il più grande dei figli di re Ahadi e regina Uru, e fratello di Taka, il suo più piccolo e gracile fratello.
    Un leoncino saggio amato da tutti i cuccioli e destinato, a detta di molti, a fare grandi cose. Ma la cosa più importante era che amava profondamente su fratello.
    Il piccolo Taka era un leoncino gracilino, che si faceva spesso male, ma poteva sempre contare su mufasa, o Muffy, come amava spesso chiamalro.
    Quel giorno i leoncini del branco lo avevano scacciato dopo che lui si era proposto per giocare con loro.
    Sei un peso! Non possiamo giocare con te sei troppo delicarto! lo avevano preso in giro. Si era allontanato con la coda tra le gambe e le orecchie basse come sempre. Tra i leoncini maschi non aveva buona luce, ma le sue amiche Sarabi e Sarafina, prendevano sempre le sue difese. Non quel giorno.
    Era scappato talmente tanto veloce e lontano che loro non erano riuscite a trovarlo. Ma erano corse da Mufasa avvisandolo. Ed eccolo il il giovane Muffy che cercava e chiamava a gran voce il fratello amato.
    all'udire di quel richiamo Taka non si mosse: in un certo senso gli faceva piacere che il fratello lo fosse venuto a cercare, ma dall'altra parte voleva restare solo.
    Mufasa segui piano le tracce che il fratello aveva lasciato e lo trovò li, tra l'erba alta, sul suo muso un'espressione triste.
    <taka...> lo chiamo debolmente. Il cuore del giovane cucciolo si riempì di tristezza, cosi ongi volta che cedeva il fratello in quel modo. Era raro perche sapeva benissimo che gli altri leoncini non si sarebbero mai permessi di esprimere un loro parere in sua presenza, ma capiva nei loro sguardi quanto potesse essre un peso quel cucciolo gracile dalla pelliccia scura.
    <ti ho cercato ovunque, Sarabi e Sarafina mi hanno....>
    <volevo restare solo> concluse secco taca. Il muso abbandonato sulle zampe incorciate davanti. Gli occhi verdi, di quel verde brillante ce somigliava all'erba fresca bagnata di rugiada, avevano perso la loro vivacità. Maffy tacque e si limitò a stenderglisi accanto. Poggiò il suo muso chiaro sulla schiena del fratellino e piano gli lecco la testa per confortarlo
    <non dargli peso> commentò pacato mentre con la zampa gli carezzaca il fianco in un abbraccio che voleva trasmettergli tutta la sicurezza che poteva dare <sono solo degli sbruffoni>.
    Taka mosse il muso per poterlo gaurdare. Due calde lacrimone gli colaronosulle guance bangando la pelliccia che si raggruppò in ciuffetti più scuri.
    <no, Mufasa. Hanno ragione...sono solo un cucciolo inutile. disse e Il fratello rimase a guardarlo. Il cuore gli si strinse ancora di più. Non sopportava vedere il fratello ridotto a quello stato, e per cosa? per dei cuccioli smaniosi di misurare la loro forza fisica.
    <non dire queste cavolate Taka, tu non sei inutile!> Lo rimproverò con tono fraterno.
    <muffy è la verità. Guardami!disse alzandosi di scatto. Quelle trsiti lacrime aumentarono di numero cadendo tra il terreno e bagnando una zona più ampia del suo muso.
    Ti guardo Taka e vedo solo il mio fratellino a cui voglio bene. Il mio fratellino che si lascia condizionare da quello che dicono gli altri. mormoro rimanendo seduto. le orecchie si piegarono appena all'indietro mentre quegli occhi continuavano a scrutare il fratello.
    No davanti a te c'è solo un leoncino troppo debole per poter competere con gli altri. Non a caso sarai tu il futuro re disse quasi con rabbia, si una rbbia verso se stesso, che era nato cosi debole, contro se stesso che qualunque coasfaceva era un peso per suo fratello.
    Dalla sua parte il giovne futuro re lo guardò con aria scandalizazta dalle sue parole
    Taka....non dire questo, sai che è la tradizione, perchè sono nato prima mormorò abbassando la testa. Ora Muffy si sentiva quasi in colpa, ferito dalle parole del fratello. Non era colpa sua se era nato prima, non era colpa sua se era nato più forte fisicamente.
    Taka osservo attentamente la reazione del fratello e si penti di quello che aveva detto. una cattiveria bella e buona. Suo padre gli aveva sempre insegnato che un re non era nulla senza la saggezza. poteva essere si forte...ma se stolto non andava da nessuna parte.
    <muffy....> lo chiamò debolmente e inclinò la testa di lato. Si alzo e siavvicinò piano a lui andndo ad abbracciarlo come aveva fatto prima con lui.
    <scusami Non volevo dire queste cose cattive> si scusò con una voce tremolante. Il parere che più gli nteresasva era quello del fratello e averlo ferito cosi...beh lo faceva stare male, molto male. Si rese conto che non era importante cosa gli altri dicessero di te, ma di quello che tu stesso pensi di te. In un secondo capì che non c'era nulla di cui stare male, finche sarebbero sati insieme, lui e suo fratello, le idee degli altri non sarebbero contate.
    <taka....non devi dispiacerti per loro. Te l'ho già detto sono solo degli sciocchi> disse poi alzando con un sorriso la testa e ricambiando l'abbraccio e sorridendo. <non volgio più vedere che te la prendi per questo, ok? Tanto cosa ti ikporta di loro? saremo sempre tu ed io, Mufasa e Taka i principi che giocano e si divertono tra di loro rise di gusto prima di alzare la zampa e asciugargli quella larime che avevano bagnato la pelliccia.
    <sarò anche il futuro re, ma senza di te non ci sarebbe divertimento> commenta poi sorride.
    Taka si sentì rassicurato da tutto questo. intui che qualunque cosa fosse successo, sarebbero rimasti insieme.
    <taka! Mufasa!> si sentirono chiamare. sullo sfondo l'enorme sole, un disco arancione, si tuffava tra l'erba alta e le prime stelle inziavano ad apparire sulla volta.
    I due leoncini si girarono a gardare verso al direzione del richiamo, no non erano i loro genitori anche perchè erano vicini alla rupe, ma bensi sarabi e sarafina.
    <eccovi finalmente!> esclamò Sarabi guardandoli. al suo fianco si pose sarafina.
    <alla pozza vi abbiamo cercato...e poi eravate da tutt'altra parte> commento lei con un sorriso.
    Le due leoncine si sedettero accanto a loro guardando Taka che ora sorrideva verso di loro.
    <non dare retta a quei palloni gonfitai taka, ci siamo noi no?> disse sarabi
    <si sarabi ha ragione, sono tutto muscoli e niente cervello> didacchio le facendo una faccia strana alla quale risero tutti.
    ad un tratto Mufasa diede uan piccola gomitata al fratello
    <guarda Taka, la stella del nonno!> escolamò alzando la zampa vero il cielo. la sera stava scendendo velocemente e tra le stelle ne apparse una, la più luminosa di tutte. Loro padre, il re, aveva raccontato loro la storia del nonno, e aveva detto che quella era la sua stella, la più brillante.
    Tutti i leoncini tirarono su i musi e nei loro occhi si rifletteva brillante e forte la luce di quella bellissima stella
    <sono sicuro che sarai come nonno Mohatu> disse orgoglioso di suo fratello taka.
    in lontananza si sentirono dei ruggiti, dei richiami e tutti i leoncini si voltarono verso la rupe
    <ops, papà deve essere infuriato che non siamo a casa ora> mormorò Mufasa.
    Taka si alzò dandogli una leggera spinta <tanto non mi prendi>
    <mi stai sfidando?> chiese l'altro. sorrisero tutti e di corsa andarono alla rupe dove i rispettivi genitori li stavano aspettando.
    La regina Uro e re Ahadi leccarono e accolsero i loro principi a zampe aperte e con loro si recarono nella grotta dove si acciambellarono per passare la notte. Taka si stese tra di loro e mufasa si portò vicino a lui, mozzicando prima l'orecchio del fratello
    <ti voglio bene Muffy>disse leccando la guancia del fratello maggiore qust ricambiò
    <anche io Taka...>
    Furono le ultime parole di enrambi perchè quasi nello stesso istante caddero in un sonno profondo



    Quel flashback lo colpì forte come una zampata sul muso. un semplice ricordo di quando erano cuccioli ma che gli fece tremare l'anima. fu tentato di tirarlo su, di aiutarlo a salvarsi, ma durò un battito di ciglia. Sul muso di Scar tornò il sorriso crudele, lui era crudele e non cedeva ai sentimenti stupidi come l'amore verso il fratello...voleva solo la vendetta, una vendetta contro il fratello cosi perfetto che era diventato re. Eppure per un secondo, non riuscì a pensare davvero, i motivi della sua vendetta gli sembrarono stupidi. altri ricordi accavallarono la mente e vide Mufasa sempre al suo fianco. Ma lo vide re, vide i leoncini e i leoni giovani deriderlo.
    La decisione ormai era presa non sarebbe tonato indietro. Un attimo ancora a guardarlo e poi sorrise gelido, crudele come la maschera che voleva indossare per nascondere un profondo senso di solitudine e tristezza
    <lunga vita al Re>
    Un secondo e gli alrtigli fecero leva sulle zampe stacandoli dalla roccia. Scar lasciò la presa e vide mufasa precipitare nel vuoto lanciando un grido disperato. quell'ultimo sguardo che si erano lasciati brillava. ancora una volta Mufasa lo aveva guardato e forse perdonato per quello che stava facendo. sentii l'urlo del piccolo simba e lo vide precipitarsi verso il padre. la mandria era passata lasciadno dietro di se solo la distruzione. volse lo sguardo verso le rocce e quel ghigno crudele venne rivolto alle tre
    <ottimo lavoro> mormorò alle tirapiedie prima di risalire la roccia e scendere dalla parte opposta dove il terreno era più facile da riscendere. sentii i richiami di simba e seppe dove dirigersi.
    Mufasa era accasciato sotto un albero spezzato, senza vita e tra le sue zampe simba cercava riparo e conforto a quel terribile avvenimento.
    L'ultimo passo e il suo piano sarebbe stato perfetto: sbarazzarsi di simba, ovvero della successione.
    Si avvicvinò come un'oscura figura con aria drammatica
    <simba....Che cosa hai fatto?> il cucciolo usci da quel rifugio formato dalle zampe del padre ormai senza vita e lo guardo. caldi lacrimoni percorrevano le sue guance e si rivide un secondo in lui. Ma sta volta non avrebbe avuto quella pietà, no neanche quello stupido sentimento che aveva provato primadi gettare giù il fratello dalla rupe.
    <la mandria era come impazzita e lui ha cercato di salvarmi> piagnucola scuotendo poi la testolina priva di criniera <é stato un'incidente non l'ho fatto apposta>
    <ma certo..Ma certo che no. Lo so, nessuno vorrebbe che accadessero cose del genere> dissce con un tono basso quasi triste. Allungò la zampa e tirò a se il nipote che si aggrappo alla sua zampa piangendo ancora <ma il re è morto>
    Abbasso al testa a guardare il cucciolo con occhi accusatori <e se non fosse stato per te sarebbe ancora vivo> mormorò poi guardando la faccia del cucciolo cambiare da treiste a disperato. gli occhi si aprirono, quelli di simba che prendeva la consapevoleza di quello che aveva fatto come se realmente fosse stata colpa sua, ed era quello che voleva Scar. Stava improvvisando dato che non era riuscito a uccidere simba nel tragico incidente sineme al padre, ma lo avrebbe spinto a fuggire.
    <che cosa penserà tua madre?> disse come se tutto quello che aveva detto non bastava per far sentire in colpa il cucciolo che ora con le lacrime che gli ofuscavano la vista lo guardò.
    <che cosa posso fare adesso?> chiese il piccolo e Scar non attese un secodno e rispose subito con quella sua voce bassa, quasi diabolica.
    <devi scappare Simba...Scappa, scappa lontano e non tornare mai più!>
    Il cucciolo tentenno ancora guardando prima lo zio poi il padre. Ma le sue zampe furono veloci a prendere la corsa, una corsa tirata al lilmite che lo portava chissà dove, lontano da quelle terre che sarebbero state sue, lontano dala sua famiglia.
    Scar fece un sorrisino compiaciuto della sua opera e sentii arrivare dietro di se le iene.
    <uccidetelo>ordinò loro che si lanciarono subito all'inseguimento del cucciolo. quando sparirono dalla vista del leone si concesse un sorriso maligno. Il piano era riuscito cosi come la sua vendetta era compiuta.
    Sentii dei ruggiti in lontananza. Evidentemente Zazu rinvenuto era andato a correre aiuto, il branco stava arrivando.
    Guardo un'ultima volta il corpo del fratello inerme, qualche secondo ancora prima di scuotere la criniera e alzarsi.
    Qualcosa, in uan sola frazione lo riportò cucciolo, quando amava il fratello
    <addio Muffy> disse un ultima volta con tono veramente triste che subito si cancellò. Le zampe si mossero velcemente in una corsa finta disperata verso il branco che stava giungendo.
     
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  4. LUKa's?
     
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    Ecco la mia i personaggi che ho usato, sono i cima alla fan fictio sopra il titolo

    Diego; Zhao yun; Salika; Alakai;

    Una stella rubata all' amore

    Era sera, e nelle Terre del Branco ogni singolo animale, fiore o pianta sembrava dormire dolcemente sotto un cielo pieno di stelle. D'un tratto, si vide qualcosa cadere da quel mare che nessuno avrebbe mai toccato, e subito dopo qualcosa di simile, erano le stelle, una notte all'anno la magia avveniva, le stelle cadenti, facevano risplendere uno strano torpore su tutte quelle terre, forse è proprio per questo che tutti stavano riposando cosi bene. Il giorno seguente, davanti alla rupe si era formato un grosso buco, ma nessuno, stranamente, aveva sentito niente. Il re andò a vedere, il suo nome era Alakai, un personaggio maestoso, possente, con un pelo giallo come il sole, una criniera sul marroncino e occhi color fiume. Arrivò a quell'enorme cratere, al cui centro c'era qualcosa di semovente, era un leone, o meglio un cucciolo di leone "Come ci sarà finito qui?" si domandò il re "Amore, Amore! Dove sei?" "Eccomi sono qui" la leonessa che aveva risposto ad Alakai, era Salika, la sua compagna non che regina, aveva il pelo marrone, ed aveva un qualcosa di elegante, a volte riusciva ad ipnotizzare con la sua eleganza e la sua bellezza. Scese così dalla rupe ed anche lei vide quell'esserino ancora vivo in fondo alla fossa, non poté resistere, doveva andare a salvarlo, e così fu, lo portò nella grotta e lo incominciò a pulire leccandolo. In quel momento si fece avanti qualcun altro, per vedere il cucciolo, il suo nome era Diego, aveva un pelo marroncino come quello della madre, ma aveva gli occhi di suo padre era il figlio dei sovrani di quelle terre "Mammi Papù, cosa sta succedendo e chi e questo qui?" disse il piccolo avvicinandosi "lo abbiamo trovato qui fuori, era caduto dentro una strana buca che si è formata, speriamo che i genitori lo vengano a cercare" Alakai la guardò e le disse "Beh se anche non fosse lo accudiremo noi e poi..." ma Diego lo interruppe "Io non voglio un fvatello", scusate mi ero dimenticato di parlarvi di questa cosa, il piccolo leoncino aveva problemi di pronuncia, si, diceva male la r sostituendola con una v, certo questo non lo faceva sembrare più aristocratico, anzi era molto comica come cosa, ma nessuno lo prendeva in giro per questo. Ad un certo punto, il misterioso cucciolo si svegliò "Si sta svegliando" fece notare Alakai "Dove sono? Chi siete voi?" il leoncino non parve spaventato, anzi mostrava una strana tranquillità "Sei nelle terre del branco, ed io mi chiamo Salika" "Io Alakai" Diego non voleva presentarsi, quel piccolo di leone gli stava antipatico e non aveva intenzione di fare amicizia. "Su forza presentati" gli disse Alakai "E va bene io mi chiamo Diego" rispose il leoncino alquanto irritato "Piacere" disse il piccolo sconosciuto uscendo fuori dal cerchio che Salika gli aveva creato con le zampe anteriori "Il mio nome è Zhao yun" tutti parvero sorpresi da quello strano nome ma non ci diedero troppo peso "Zhao yun" il cucciolo la interruppe "Ti prego chiamami solo Yun" "D'accordo allora Yun come sei arrivato qui? E dove sono i tuoi genitori?" "Sono arrivato qui camminando e i miei genitori sono morti" disse in tutta tranquillità Zhao yun "Scusaci un attimo Yun, Alakai vieni con me" i due leoni si allontanarono un attimo "Tu ti chiami Diego giusto?" Diego non volle rispondergli "Perché non mi rispondi?" "non voglio fave amicizia con te" "Perché?" chiese Zhao con uno strano sorriso sulla faccia "Non mi sei simpatico" "Come fai a saperlo?" "Non lo so" "E allora cosa ti costa darmi una possibilità" Diego si arrese e disse "e va bene, andiamo a giocave alla pozza dell'acqua" così i due cuccioli si diressero fuori dalla grotta e uscendo Diego disse "mamma noi andiamo a giocave" "D'accordo" rispose la leonessa. Intanto i sovrani decidevano sul da farsi "Allora come agiamo tesoro?" "Non lo so, Alakai teniamolo in fondo se non c'è ne occuperemo noi lo farà qualche leonessa del branco" "D'accordo, ma preferisco che se ne occupi qualcun'altro, non per niente ma sai come è fatto Diego" "Si lo so come è fatto nostro figlio" disse sorridendo. Intanto alla pozza dell'acqua i due cuccioli si divertivano come matti "so che non mi viesci a pvendere" disse divertito Diego "ne sei proprio sicuro?" dicendo così gli saltò addosso e lo prese "Uffa non è giusto" "Vuoi che ti insegno?" il cucciolo rimase stupito "Puoi favlo?" "Naturalmente". Gli anni passarono e i cuccioli diventarono adolescenti, l'amicizia tra i due leoni era sempre più forte, ma ora, era arrivato il momento di trovare una compagna per il futuro, o almeno questo e quello che volevano i sovrani per il proprio figlio, ma lui non voleva essere costretto a qualcosa di finto solo per avere degli eredi e regnare, voleva innamorarsi sul serio, quando sarebbe stato lui a sentirlo e non gli altri per lui. Fu così che quel giorno litigò con i suoi genitori "Io non voglio essere innamorato per finta, voglio vivere la mia vita, voglio incontrare la persona giusta per me, e soprattutto non voglio essere il sovrano di questo posto" a quelle ultime parole i suoi genitori rimasero stupiti "Cosa tu non vuoi essere sovrano?" chiese suo padre esterrefatto "No padre, non voglio avere questo peso sulle spalle" i sovrani non sapevano cosa dire, loro avrebbero voluto solo il meglio per suo figlio, ma non avevano pensato che ciò che per loro era meglio, per Diego, il loro figlio, poteva essere il peggio "D'accordo, noi accettiamo le tue parole" disse sua madre, "Questo vuol dire che sarà Yun a prendere il diritto di sovrano" "Non mi importa, lui sicuramente sarà più bravo di me" Saliki pensava che dicendo così forse il figlio avrebbe cambiato idea, ma non fu così, dopo tutto il piccolo Diego era ormai cresciuto, non era più quel cucciolo di un tempo sempre geloso degli altri "Sei veramente cambiato figlio mio" disse alla fine Alakai con un sorriso "Lo so" rispose in fine suo figlio. Il giorno seguente, Diego decise rivelare un segreto a Yun, un segreto che forse avrebbe cambiato per sempre la loro amicizia, il leone non sapeva se in bene o in male, ma era sicuro che qualcosa sarebbe cambiato tra i due. Lo incontrò alla pozza dell'acqua dove si stava abbeverando "Yun devo pavlavti" il giovane leone alzò la testa e guardandolo rispose "Ehi Diego dimmi cosa c'è?" "Io è da un pò di tempo che devo divti qualcosa, savai libero di fave ciò che vovvai dopo ma ti pvego ascoltami" "Ok" "Sin da quando ti ho conosciuto, ho sentito qualcosa dentvo di me cambiare, si mutave, non capivo cosa fosse, e fovse non lo sto capendo neanche adesso, ecco insomma Yun" in quel momento Diego incominciò a sentire il suo cuore battere all'impazzata, incominciando a sudare lo disse "Yun io ti amo" ci fu un silenzio che sembrò eterno in quel momento poi il leone gli rispose "D'accordo" tutto qui, nessun cenno di stupore o di qualcos'altro, solo un sorriso sulle labbra "Cosa significa d'accovdo?" "Semplicemente che rispetto te e la tua scelta di amore" "Ma io voglio una visposta" "Ti direi di si se potessi, ma finirei per farti star male" "Quindi anche tu mi ami?" "Naturalmente, io ti ho sempre stimato" Diego parve sorpreso da quell'ultima parola "Davvevo?" "Si, ma vedi non posso proprio stare insieme a te il mio tempo su questo mondo sta per finire" Diego non capii bene cosa potesse intendere quella frase "Vuoi dire che stai per morire" "io non direi morire, non è esatto per quello che succederà a me" "E come lo chiameresti?" "Evoluzione trascendentale, vieni con me ti voglio raccontare una storia" fu li che Diego capii tutto, in realtà Yun era una stella, gli spiegò che anche le stelle hanno un periodo di vita e quando stanno per morire diventano stelle cadenti, ma se una stella non si disintegra ed arriva a terra succede ciò che succedette a Yun molti anni prima, ovvero di rincominciare a vivere di nuovo, con tutti i ricordi della sua vita precedente, lui era un re del passato tornato in vita. "Ma allova quanti anni avvesti in realtà?" "non saprei dirti ho perso il conto oramai" "Tutti diventiamo delle stelle?" "Naturalmente, anche i semplici leoni che non sono mai appartenuti ad una famiglia reale diventano stelle, anzi loro forse sono quelle più luminose, perché hanno creduto in qualcosa di buono", questa fu l'ultima frase di Yun prima che il silenzio della notte mettesse a tacere ogni cosa, poi ad un certo punto Diego ruppe il silenzio "Yun, tu me lo favesti un vegalo?" "Naturalmente" "Allora vegalami un solo bacio" senza nemmeno fiatare, ci fu quell'attimo magico per Diego, sentiva il cuore ancora una volta battergli fortissimo, quell'attimo che gli sembrò eterno. In un attimo, tutto tornò normale ma per Diego no, grazie a quel bacio aveva capito che l'amore che Yun provava per lui era sincero, ma lui era sparito la sua stella era sparita per tornare al suo posto. Quella notte, le stelle brillavano alte nel cielo, ma c'era una stella che brillava più delle altre e Diego sapeva bene chi fosse.

    Edited by LUKa's? - 26/1/2011, 00:07
     
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  5. *+ Roxy_crazy REG!N€TT@ +*
     
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    LA VOLPE E IL PANDA


    Nella grande Cina, sul monte più alto della zona orientale , vi si trova la pagoda dove risiede il leggendario guerriero dragone e i 5 cicloni.
    Un giorno Shifu partì con i 5 cicloni verso il Giappone in cerca dell' elisir di lunga vita, che, in mani sbagliate potrebbe causare danni irrevocabili all'umanità. Tigre rimase con il guerriero dragone nella pagoda per controllare che tutto andasse per il verso giusto, e gli avrebbe raggiunti se non fossero tornati indietro entro 3 giorni.
    Passarono 2 giorni, e Phoo mentre stava divorando i biscotti di scimmia sentì bussare alla porta. Aprì e non vide nessuno. Solo un lamento verso terra gli abbassò lo sguardo.
    UEEEEEHEEE!-
    Cosa? E voi chi siete? - si domandò. Per terra vi era una cesta, e all'interno due gemelli: una volpe e un panda. Phoo estrasse il biglietto e lesse "Caro Shifu, ti ringrazio per aver accettato di farmi questo favore.[...] Spero non ti causino problemi, sono davvero due angioletti! Tornerò a prendere i piccoli tra una settimana. Tua, mamma Kibi."
    Phoo rimase un po sorpreso, ma rientrò subito dentro i piccini informando Tigre. Tigre appena li guardò si fece prendere dall'istinto materno, coccolando e curando i piccoli che quel giorno si dimostrarono due innocui angioletti. I problemi per Phoo, cominciano dal giorno successivo. Ormai erano passati ben 3 giorni e Tigre doveva partire.
    Phoo ti affido loro e l'intera Pagoda, miraccomando. - disse maestra Tigre.
    Daccordo, ma io non ci so fare molto...-
    Phoo! Tu sei il guerriero dragone è tuo comp...-
    Sisi ho capito!- esclamò Phoo.
    Non appena Tigre sparì tra i colori autunnali della foresta, i piccini incominciarono a piangere a dirotto. Phoo non sapeva proprio cosa fare. Provò con smorfie e lamenti, facendo sorridere i piccoli, ma questo non durò per molto. Infatti, per tutta la notte, il povero guerriero dragone non chiuse occhio.
    Il giorno dopo Phoo portò i piccoli nella sala allenamento, sperando di fargli divertire un po. Il piccolo panda provò a colpire la sagoma del "livello 0" e Phoo gli sorrise, notando i suoi scarsi risultati.
    Amico mio , ci sono passato anch'io...-
    La volpe invece, senza che Phoo se ne accorgesse si infilò e superò tutti gli esercizi.
    Phoo la prese appena in tempo, prima che giungesse al livello delle fiamme di fuoco e la volpe non ne fu affatto contenta, infatti incominciò a piangere e innervosito, si aggiunse il piccolo panda.
    Phoo decise perciò di portargli all'aria aperta, mentre lui schiacciava un pisolino.
    La piccola volpe fu incuriosita da un piccolo e grazioso vigneto, e, affamata, iniziò a tentare di raccogliere il novello grappolo d'uva. Provò e riprovò finchè non si arrese, tornando dal fratello panda dicendo: tanto è acerba...
    Il piccolo panda provò a sua volta a raccoglierla e con grande stupore la raccolse e la divorò senza problemi. La volpe quindi incominciò a piangere travolgendo gli avventurosi sogni di Phoo, che si svegliò all'istante. Tentò di raccoglierla per consolarla, ma la piccola corse dritta nella sala allenamento e appena iniziò ad allenarsi smise di piangere.
    Aaah, ho capito! Il solo modo per farti stare zitta e farti allenare!-
    Phoo aveva intuito bene, infatti la piccola volpe nei giorni successivi non diede problemi.
    Il problema era il piccolo panda che iniziava a piangere nei modi più vaghi e nei momenti inaspettati, e con ciò potete ben capire i problemi del povero Phoo.
    Lasciando la volpe all'oca di guardia, Phoo con il piccolo panda si diresse da suo padre.
    Oh figliolo che piacere vederti! Sei arrivato proprio nel momento giusto: quei tavoli devono essere serviti!-
    Ehm papà, non posso proprio, oggi ho un altro problema...-
    Che succede? Non ti nutrono ? Non ti fanno mangiare? Vuoi tornare a lavorare qui!-
    Ehm no...guarda mi è stato affidato questo panda e non smette di piangere...-
    Suu, dammi qua...-dice il saggio papà che prende in braccio il piccolo e gli fa mangiare un bel piatto di spaghetti- sai, mi ricordo quando eri tu così.
    Poi fornì Phoo di un biberon contenente spaghetti.
    Prendilo Phoo e daglielo ogni volta che piange-
    Daccordo papà, grazie.- disse Phoo, poi salutò e ritornò alla pagoda dove la piccola volpe sonnecchiava in pace.
    Phoo si diresse con il panda nella stanza di scimmia per sgranocchiare un po i suoi biscotti. Ne addentò uno, come al solito, non sapendo che quello sarebbe stato l'ultimo che avrebbe mangiato quella settimana. Il piccolo panda pretese un assaggio,a cui Phoo non poteva dire di no, e da quel momento in poi, la sua passione diventarono quei biscotti. Non desiderava altro che quello. Phoo era disperato! Quel panda stava divorando tutti i biscotti, ma non poteva evitarlo altrimenti cosa avrebbe detto a Shifu?
    Quella sera, messi i pargoli a dormire dopo aver fatto "la danza del panda Cung Fu" salì sopra una determinata zona del monte, dove vi è un saggio pesco. Sconvolto, come al solito, divora la maggior parte delle pesche nate. Dopodichè si siede ad osservare le stelle, sperando che Shifu e i cicloni ritornino al più presto. Tò, quella costellazione sembra una polpetta di riso...tò quell'altra sembra un biscotto...tò...quella...sembra maestro Uguei! pensò tra se osservando la particolare costellazione. Poi perso nei suoi pensieri, ascoltando la ninna nanna che cantavano le pesche sgranocchiate dai suoi denti, si addormentò.
    Passò una settimana. Le dispense di cibo, erano quasi tutte finite dal piccolo panda. Phoo stava rovistando tra gli armadi in cerca di qualcosa da mettere sotto i denti e i piccoli giocavano, quando un boato lo fece sussultare.
    La portà si spalancò: era Shifu con i 5 cicloni.
    Oh che bello che siete tornati, finalmente si mangia!- esclamò Phoo.
    Shifu si diresse direttamente dai piccoli.
    Quanto siete carini voi piccoli...sono stati bravi Phoo, vero?- disse Shifu.
    Sisi, adorabili.- affermò Phoo.
    Nel frattempo Scimmia si diresse subito nella dispensa.
    Dove sono tutti i miei biscotti, Phoo?!!!-
    Ehm io veramente...-
    Proprio in quel momento entrò mamma Kibi, col suo modo impacciato e la sua stazza in carne.
    Kibi era un tasso rosso, dal carattere pomposo, ma estremamente affettuosa.
    Salve Shifu, come stanno i miei piccolini?-
    Mamma! Mamma!- esclamarono i piccini.
    Stanno benissimo, signora Kibi, il mio allievo Phoo gli ha trattati con garbo-
    Sono stati bravi vero?- aggiunse Kibi, dando un'occhiata seria ai piccini.
    Bhe veramente...- stava per dire Phoo, quando Shifu lo interruppe.
    Veramente adorabili!- sostenziò Shifu.
    Dopo aver riempito di baci i suoi "picciotti", mamma Kibi salutò e uscì dall'ingresso principale.
    ...E torni quando vuole!- aggiunse Shifu prima che Kibi se ne andasse.
    Phoo fece un espressione seccata...
    ...ma maestro quei due piccini sono...-
    adorabili! ...lo so, lo so...- sogghingnò Shifu.
    Nel frattempo si sentì un tono serio provenire dalla dispensa.
    Phoo! Ho controllato per bene: hai fatto fuori 6 pacchi di mashmellow, 2 di latte e 3 di biscotti! E' rimasto solo questo biscotto!- disse scimmia infuriata.
    Phoo sorrise, e con una mossa fulminea gli rubò quell'ultimo biscotto.
    Bhe ora il problema non c'è più- aggiunse sarcastico, e proprio mentre stava per addentare il suo primo biscotto dopo una settimana, un suono lo fermò.
    Shifu aprì la porta...
    Cia, ciao, mi sono dimentiato il mi bicotto! - disse con voce sottile il piccolo panda.
    Shifu serio guardò Phoo, in segno di cedergli il biscotto.
    Phoo sentenziò. I due si guardarono negli occhi. Shifu colpì con un bastone la pancia di Phoo facendogli sobbalzare il biscotto ma Phoo lo riprese. Shifu con una doppia capriola colpì Phoo sulla fronte, ma l'abile panda, scivolò su se stesso e raggiunse ancora una volta il biscotto.
    Shifu seccato, mentre Phoo stava per dargli il colpo finale gli bloccò un dito.
    No, la presa del dito Uxie no, maestro!....ecco il biscotto- annuì Phoo.
    Bravo Shifu!- urlò di gioia il piccoletto, che preso il biscotto si recò dalla mamma che lo stava chiamando.
    Maestro, ma è da una settimana che non mangio!!!- sentenziò Phoo.
    I 5 cicloni risero a quelle parole, quasi increduli.
    Phoo! Il guerriero dragone puo vivere della sola essenza dell'universo...-
    Ma...io sto morendo di fame!-
    Shifu fece un sorriso d'approvazione e prese una cesta che Gru gli posò.
    Durante la nostra missione, ti abbiamo pensato Phoo- disse Mantide.
    ...e ti abbiamo portato un regalo...-aggiunse Vipera.
    Shifu scoprì la cesta.
    Gli occhi di Phoo, diventarono due enormi cuori.
    Il regalo infatti, erano delle deliziose e fumanti polpette di riso. Phoo, in quattro e quattrotto le divorò, riempendosi finalmente lo stomaco.
    Grazie amici! Grazie maestro! Grazie a voi ho ritrovato la pace!-
    Così, Phoo potette finalmente riempirsi lo stomaco, scimmia potette godersi i suoi biscotti, tutti quanti ripresero a fare i soliti allenamenti quotidiani e nella pagoda ritornò nuovamente la pace...o forse no.
    PHOO! SMETTILA DI MANGIARE I MIEI BISCOTTI!-

    FINE

     
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  6. •Chocola
     
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    Il Mio tema sarà....
    Fan Fic sull'amore

    Bella traccia xD posso sapere qualcosa in più?
     
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  7. Kaala¤
     
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    Il Mio tema sarà....
    Fan Fic su AVATAR

    spero di non essere in ritardo...ma purtroppo ho avuto una settimana di fuoco per via dell'esame..non ho avuto nemmeno il tempo di connettermi..
    spero che magnanimamente mi lascerete 24 ore di tempo per provare a scrivere qualcosa...grazie...:P

     
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  8. Alakay
     
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    Kaala,solo una volta devi scegliere il bottone.
     
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  9. Kaala¤
     
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    ops..scusate..non me ne ero accorta...ho cancellato il secondo..è solo che quando ho cliccato mi si era impallato il computer e devo avere pigiato più volte di seguito...:D
     
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  10. Kaala¤
     
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    mi dispiace..ma devo rinunciare anche a questa sfida...perchè non riesco a creare nessuna fan fiction che mi piaccia..sopratutto perchè io non ho mai visto il film avatar...e quindi anche se mi sono letta la trama completa non riuscirei a fare un lavoro coerente...
    quindi molto amaramente...rinuncio!!!!


    sento che resterò in fondo alla classifica in eterno... image
     
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  11. Marty@Angel@Devil
     
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    Quando potremo avere i risultati ?? Mi pare che il contest dovrebbe essere chiuso no ??
     
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  12.  
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    Re Leone

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    Non mozzarmi le gambe Marty xD
    Il contest teoricamente finirà alle 22:31
     
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  13. >Ireth<
     
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    Probabilmente daremo un altro giorno di tempo , in ogni caso vi conviene terminare il lavoro D:
     
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  14. »Sephirus
     
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    chiedo scusa ma ho avuto problemi con il modem che vanno avanti da un mese.Ora rimettiamo ordine.Kaala tu hai un mp che spiega tutto,Chocola hai libera scelta di fare la storia che vuoi.Avete un giorno.Domani chiuderemo.
     
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  15. »Sephirus
     
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    RETTIFICO...CHOCOLA (SEI LUKIO NO??? XD) NON POSSO FARTI PARTECIPARE...SIAMO AL 4 CONTEST ORMAI...DOVRAI ASPETTARE IL PROSSIMO CHAMPIONSHIP CONTEST...
     
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34 replies since 12/1/2011, 22:27   1050 views
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