L'Ombra di Scar

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  1. MementoMori
     
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    Capitolo 23°:

    Nuka era sdraiato sopra una roccia, vicino alla Pozza dell’Acqua;
    le ferite sulla schiena stavano guarendo e non gli facevano più male, eccetto quando faceva dei movimenti troppo veloci.
    Taumi gli si avvicinò, meditando su quello che il Giovane Leone le aveva detto la notte prima.

    - Come stai? – Gli chiese Nuka, vedendola arrivare.
    La leonessa gli si sdraiò affianco, guardandolo, senza sapere bene cosa dire.

    - Bene… bene… - Rispose la Taumi, insicura.
    - Nuka…. –
    - Si? – Gli chiese il Giovane Leone, cercando di guardarla negli occhi ma notando che gli occhi della leonessa non volevano incontrare i suoi.

    - ..la promessa che mi hai fatto ieri… - Disse la leonessa, abbassando lo sguardo.
    - …dicevi sul serio? – concluse.


    Nuka la guardava, pensando a quando fosse bella e come fosse stato fortunato a trovarla.
    - Certo… - rispose lui, calmo.
    - Ma come pens… - cercò di dirgli Taumi.

    Nuka allungò la zampa fino a toccargli il mene, e delicatamente le alzò lo sguardo facendo di che i loro occhi si incontrassero.
    - Non ti devi preoccupare… finché saremo assieme non c’è nulla che non potremo fare… - eclamò il giovane Leone.

    La leonessa sentì il cuore sciogliersi alla vista di quegli occhi, e sentì che aveva ragione, non avevano bisogno di altro che di loro stessi…
    - Certo… - Disse Taumi.
    - Hai un piano? – Concluse la leonessa, interrogandolo.

    Nuka ritirò la zampa e si alzò, poi voltandosi a guardare l’amata gli disse:
    - Vieni, seguimi… -

    Taumi non capiva cosa avesse in mente Nuka, ma si alzò senza esitazione e quando lui iniziò a camminare lo seguì.







    Il giovane Leone la condusse fuori dalle Terre del Branco, fino al Cimitero Degli Elefanti;
    Oltrepassarono la radura, dove erano accasciati i corpi delle iene che avevano ucciso il giorno prima, fino a raggiungere uno stretto passaggio che penetrava nella roccia.
    Taumi guardò il passaggio buio e poi si voltò ad osservare il volto dell’amato, che sorridendogli, entrò nel passaggio;
    la leonessa rimase fuori per pochissimi secondi, insicura, prima di decidere di dar retta al suo cuore e seguire Nuka.

    Il passaggio era così stretto che potevano passarci solo in fila indiana e il buio che la circondava costringeva la leonessa a muoversi seguendo il rumore dei passi del Primogenito della regina.
    Poi la luce la colpì quando uscì nuovamente all’aria aperta.

    Taumi si guardò intorno, si trovava in una piccola radura, circondata da delle pareti di roccia che lasciavano una sola via di uscita.
    Alzò lo sguardo e osservò i raggi del sole che entravano nella radura attraverso una larga fessura, poi si guardò intorno;
    nonostante la radura fosse tutto sommato piccola c’era spazio a sufficienza per permettere ad alcuni alberi di crescere.


    Il suolo era coperto da un sottile strato d’erba e, che spuntava da un lato della radura c’era una piccola fonte che riversava la sua acqua scintillante in un piccolissimo fiumiciattolo che percorreva tutta la radura, per poi sparire nella roccia dall’altra parte delle pareti rocciose.

    Taumi si voltò a gaurdare Nuka, sorpresa.
    - Nuka…? Che posto è questo? –
    Nuka le si avvicinò, sorridendo.
    - Vengo qui quando voglio restare solo a pensare… -

    La leonessa era perplessa, certo non era un brutto posto, con i suoi alberi e la fonte d’acqua, ma le pareti di roccia le facevano sembrare quel posto fastidiosamente grigio.
    Nuka sembrò leggergli nel pensiero, perché allontanandosi verso le pareti le disse:
    - So che questo posto sembra brutto… ma nasconde bellissime sorprese… -

    La leoenssa stava per chiedergli cosa intendesse dire, ma non fece in tempo perché lui la anticipò.
    - Bisogna solo aspettare… -

    “Va bene…”pensò Taumi, avrebbe aspettato, anche se non capiva come questo avrebbe aiutato Nuka nel suo scopo.
    - Certo… ma per quando riguarda il piano? – Chiese la leonessa curiosa.


    Nuka la guardò sorridendo, poi si incamminò verso gli alberi, spostò alcuni rami con le zampe e poi si voltò a guardare la sua amata che si avvicinò, interessata.
    Davanti a lei, posati sopra un letto di erba e foglie, riposavano dei cuccioli di Iena, appallottolati su se stessi, con il manto del colore caratteristico della loro Specie.
    - Dove li hai trovati? – Chiese la Taumi, osservando i cuccioli che sembravano nati solo da pochi giorni.
    - Li ho trovati durante la battaglia di Ieri… ho dovuto uccidere quelli più grandi, che potevano ricordare… ma mi sembrava crudele e stupido uccidere i più piccoli… - rispose Nuka.

    La leonessa guardò il giovane leone, poi guardò i cuccioli e poi nuovamente Nuka.
    - Non vorrai fidarti di loro? – Disse, perplessa.

    Nuka si voltò a guardarla negli occhi.
    - Perché non dovrei? –
    - Non sono state le iene a tradire tuo padre?! –

    Nuka guardò per qualche secondo ancora Taumi, poi si voltò perso i cuccioli…
    - I loro genitori hanno tradito mio padre… ma i figli possono essere molto diversi dai loro padri, lo sai… - rispose il giovane leone.


    Taumi annuì, sapendo bene che lei stessa era la dimostrazione vivente di ciò.
    I due rimasero alcuni secondi a guardare le piccole Iene, poi Nuka alzò la testa di scatto.

    - Cosa c’è?- Chiese Taumi, preoccupata.
    - Ti ricordi la sorpresa che ti avevo promesso? Bhe… sta arrivando… -disse lui, alzando la testa per guardare la fessura sopra le loro teste.

    La leonessa alzò anche lei lo sguardo, perplessa, finché non le vide;
    all’inizio erano solo due o tre farfalle, che sbucavano dalla fessura e scendevano alla radura, poi se en aggiunsero sempre di più, fino a formare uno stormo che copriva l’intera fessura.
    Un mare di colori volava sopra le loro teste, disegnando onde e flussi sulla luce che filtrava dalla fessura.

    Taumi guardò lo spettacolo, estasiata dalla bellezza di quel momento.
    - E’ bellissimo, no?- Le chiese Nuka.
    - Si… - Rispose lei, incantata.

    Quando lei rispose, quasi come se le farfalle capissero le sue parole, scesero in picchiata sulla radura e iniziarono a volare intorno ai due amanti, facendoli entrare in un mondo in cui non erano più nella radura, in un mondo dove c’era solo colore, dove non c’erano preoccupazioni.
    Taumi guardava le farfalle entusiasta, mentre loro gli passavano così vicino che lei avrebbe potuto senza problema allungare le zampe e toccarle.

    Poi, d’un tratta lo farfalle smisero di volare attorno a loro e si avvicinarono agli alberi, posandosi sui rami, silenziose.
     
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  2. Sikitika
     
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    Magnifico! Bravissimo gli ultimi capitoli balzano in testa alla mia personale classifica delle preferenze. Mi sono rivisto la scena delle farfalle nella mia testa ed è geniale.

    Certo però mi vengono in mente tante domande.
    Ma quanto tempo dovrà aspettare Nuka prima che i cuccioli di iena crescano abbastanza per combattere?
    E se Zira e CHumvi lo facessero fuori prima?
    Quanti cuccioli di iena ci sono piu o meno nella radura? voglio dire basterebbero per tenere testa ad un intero branco di leoni?
    E ammesso che si riuscisse ad allontanare il grosso delle forze nemiche e magari tendere un'imboscata alla leadership, riuscirebbe poi Nuka ad imporsi ugualmente come re visto che tutti gli altri eccetto Taumi lo disprezzano?
    Secondo me dovrebbe cercare altri alleati all'interno del branco, altrimenti il suo piano presenta molte incognite pericolose...
     
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  3. MementoMori
     
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    CITAZIONE (Sikitika @ 18/7/2010, 00:22)
    Magnifico! Bravissimo gli ultimi capitoli balzano in testa alla mia personale classifica delle preferenze. Mi sono rivisto la scena delle farfalle nella mia testa ed è geniale.

    Grazie mille ^^

    CITAZIONE
    Ma quanto tempo dovrà aspettare Nuka prima che i cuccioli di iena crescano abbastanza per combattere?

    non so il momento preciso, ma pensa che le Iene vivono meno dei leoni, e diventano adulte più velocemente...

    Per spiegarmi meglio: Adesso loro sono appena nati e Kovu e Vitani sono già completamente dei cuccioli...
    però quando Kovu e Vitani saranno giovani leoni anche le Iene saranno già diventate giovani Iene

    CITAZIONE
    Quanti cuccioli di iena ci sono piu o meno nella radura? voglio dire basterebbero per tenere testa ad un intero branco di leoni?

    volevo dirlo nel capitolo, ma poi ho pesnato che nn fosse improtante... mea culpa >.<

    Comunque sono circa una quindicina... non sono abbastanza per combattere un intero branco...


    CITAZIONE
    E ammesso che si riuscisse ad allontanare il grosso delle forze nemiche e magari tendere un'imboscata alla leadership, riuscirebbe poi Nuka ad imporsi ugualmente come re visto che tutti gli altri eccetto Taumi lo disprezzano?

    A questo risponderò più avanti... non nel prossimo ma nel 25° capitolo...

    Edited by MementoMori - 18/7/2010, 12:13
     
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  4. Pikkola Marty 96
     
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    Sono curiosa curiosa XD XD
     
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  5. MementoMori
     
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    Capitolo 24°:

    Una giovane leonessa stava riposando, sdraiata affianco alla Pozza dell’Acqua, rilassandosi alla sensazione dei caldi raggi del sole sul suo manto rossastro.
    - Neema! – Sentì urlare.

    La leonessa aprì gli occhi e alzò la testa nella direzione da cui proveniva l’urlo e vide avvicinarsi una giovane leone e una giovane leonessa che conosceva bene.
    - Ciao! – Esclamò Neema per salutarli.

    Vitani e Kovu le corsero incontro, gioiosi.
    - Senti, io e Kovu pensavamo di esercitarci un po’ a cacciare, visto che la Prima Caccia si avvicina… vuoi venire? –

    La giovane leonessa di alzò, sgranchendo le zampe.
    - Certo. – Rispose.

    I tre amici si incamminarono, con passo veloce ma tranquillo, verso la prateria;
    quel giorno le leonesse adulte avevano deciso di cacciare nella parte occidentale, quindi le praterie orientali erano a completa disposizione dei tre amici.


    Improvvisamente Vitani si fermò, immobile, annusando l’aria.
    - Lo sentite anche voi? – Chiese.

    Kovu e Neema si fermarono ad annusare l’aria, poi la sentirono, una scia di odore fresca.
    I tre si guardarono e senza bisogno di parlare si incamminarono tutti nella direzione dove portava la scia, attenti a non fare rumore.

    Non dovettero camminare a lungo che li trovarono, un branco di zebre che pascolavano placide.

    - Secondo voi qual è il più debole? – Chiese Vitani.

    Kovu e Neema guardarono il branco, scrutando le singole Zebre.
    - Guardate quella su lato destro… quella ferita… - Esclamò Neema.

    I due suoi amici si voltarono a guardare la zebra descritta dalla giovane leonessa;
    Si trattava di una giovane Zebra che pascolava come tutte le altre, ma sulla coscia della zampa sinistra aveva un taglio profondo, non sanguinava, ma di certo le faceva male.
    - Per me va bene… - Disse Vitani.
    - Anche per me. – Rispose Kovu, voltandosi a guardare Neema, che fissava la zebra Ferita.


    Il Giovane Leone guardò l’amica, rimanendo stupito di quanto bello fosse il suo pelo e il colore dei suoi occhi verde smeraldo.
    Anche se la vedeva tutti i giorni, ogni volta che la vedeva Kovu si sentiva come se il mondo si fermasse e il cuore prendeva a battere forte.

    Neema mosse lo sguardo e vide che il Giovane Leone la guardava con lo sguardo perso.
    - Kovuuu? Ci seeei? – Gli chiese Neema.

    Kovu scosse la testa, ritornando alla realtà.
    - Certo che ci sono… - rispose.
    - Dai, perché non ci diamo una mossa? – concluse.

    Vitani non aspettava altro e scattò verso la zebra ferita, seguita subito da Kovu e Neema.











    Nuka e Taumi camminavano vicini, parlando e scherzando tra loro, ma ad un certo punto un rumore li disturbò;
    sembrava un lamento di dolore, ma non si capiva da dove fosse arrivato.
    I due amanti rizzarono le orecchie, in ascolto.
    Poi lo sentirono ancora, ma molto più chiaro questa volta.


    Nuka e la sua compagna iniziarono a correre in direzione di quel lamento, preoccupati per chi stesse producendo quel lamento.
    Correndo arrivarono vicino al confine meridionale delle Terre del branco, formandosi quando video il corpo di un Leone accasciato al suolo.

    Nuka si guardò intorno, non sembravano esserci altre presenze lì intorno, ma preferiva non rischiare.
    - Tu aspetta qui… ok? – Disse il Leone a Taumi.

    La leonessa guardò il compagno e, capendo quello che temeva, annuì.
    Nuka si avvicinò al copro del leone, che emise un altro lamento, sentendolo arrivare.

    Era un leone più vecchio di Nuka, ma non lo si poteva per vecchio, doveva essere poco più vecchio di Zira;
    aveva una criniera marrone scuro e un manto color vaniglia su cui si estendevano due profonde ferite, che anche se non sanguinavano più, erano ancora sporche di sangue.
    Non capiva perché ma gli sembrava di aver già visto quel Leone.



    Il primogenito della Regina si avvicinò ancora di più:
    - Chi sei? Cosa ti è successo? – lo interrogò.

    Il Leone alzò debole la testa, guardando Nuka negli occhi:-
    - Nuka… come sei cresciuto… - esclamò.

    Nuka sbattè gli occhi, allora si erano davvero già visti.
    - Non ti ricordi di me?... E’ normale tu eri solo un cucciolo…- disse il Leone ferito.

    - Forse mi ricorderei se mi dicessi coem ti chiami… - gli rispose Nuka.
    - Sono Wazo… ti ricordi ora? –

    “Wazo?” pensò, poi si ricordò: il fratello di Zira… suo Zio…

    - E’ strano rivederti dopo tutto questo tempo… che ti è successo? – Gli rispose Nuka.

    Wazo alzò la testa, guardando le ferite.
    - Bhe… diciamo che mi sono avvicinato troppo alla figlia di un Re… e lui non ha gradito… -


    Nuka annuì, quasi sorridendo, la fama di “Grande Amatore” di suo Zio era arrivata fino a lui, sebbene Zira stranamente non voleva che si parlasse del fratello.
    - Capisco… - disse il primogenito.
    - Ce la fai a camminare?- Concluse.
    - Ci posso provare… - rispose il Leone ferito, provando a mettersi in piedi.

    Wazo al primo tentativo ricadde a terra, ma quando ci riprovò riuscì a stare in piedi.
    Nuka lo guardò dubbioso che fosse in grado di camminare, ma non disse nulla e cominciò a camminare in direzione della sua compagna e della Rupe dei Re.

    Il Fratello della Regina fece il primo passo, ma si fermò sentendo tirare i tagli che gli percorrevano la schiena, sentì una fitta di dolore, ma non urlò e subito ricominciò a camminare dietro a Nuka.
    - E’ Wazo…- disse Nuka, quando raggiunsero Taumi, che lo guardò perplessa.
    - Il Fratello di Zira? Cavolo che sorpresa… ci aspettavamo che non saresti più tornato alle Terre del Branco… - Disse la leonessa, sorridendo al leone.
    - Zira sarà felice di rivederti. – concluse.

    Wazo ricambiò il sorriso, senza rispondere, salvo poi, quando ripartirono alla volta della Rupe, dire tra se e sé:
    - Lo spero davvero… -
     
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  6. Pikkola Marty 96
     
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    The Wazo return !!
     
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  7. MementoMori
     
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    Capitolo 25°

    - Potete lasciarci soli per un momento? –
    La voce di Zira risuonò nella grotta, Nuka e Taumi si guardarono perplessi, ma uscirono senza opporre resistenza.

    La Regina guardò il suo primogenito e la sua compagna uscire dalla grotta, prima di voltarsi nuovamente a scrutare il fratello, sdraiato di fronte a lei;
    mentre stava risalendo la Rupe dei Re una delle due ferite si era leggermente riaperta e aveva sanguinato, ma Zira non se ne curava.

    - Cosa diavolo ci fai qui?!! Mi sembrava che avessimo un patto!! – Urlò la Regina al fratello.
    - Lo so… ma non sapevo dove andare… - rispose il Leone, intimorito dalla sorella.

    La Regina si calmò per un momento, pensando che aveva ragione: se non lo avessero trovato loro sarebbe certamente morto.
    Zira scosse la testa e riprese il controllo sui suoi pensieri.


    - E che fine ha fatto Laira? – Gli chiese con voce dura.
    - Chi? – Chiese Wazo, perplesso.
    - La leonessa che se ne è andata via con te… - Gli rispose la regina, infastidita.

    Wazo sbattè gli occhi, ricordandosi improvvisamente di lei.
    - Ahhh quella Laira… bho… e io che ne so? – Rispose il Leone ferito.
    - Come sarebbe a dire?! – Lo interrogò Zira.
    - Bhe… è da molto tempo che non la vedo più… siamo rimasti uniti solo per qualche settimana… -

    Zira poteva immaginare cosa fosse successo.
    - L’hai abbandonata non appena ha capito che non ti soddisfaceva, vero? – Gli chiese la Regina.
    - Non è che l’ho abbandonata…. È solo che un girono si è svegliata e io non c’ero più… - rispose Wazo.

    Zira era profondamente infastidita dall’atteggiamento del fratello, ma era pur sempre suo fratello, avevano condiviso l’infanzia, e non solo… non poteva abbandonarlo.
    - Sorellina… so che non sei felice di vedermi… - disse Wazo, quasi interpretando i suoi pensieri.
    - Ti chiedo solo qualche giorno, il tempo di rimettermi in forze… poi me ne andrò… -


    Zira sbuffò, guardando il fratello;
    gli sembrava un richiesta giusta.

    - Va bene… - Acconsentì la Regina
    - Ma in questi giorni cerca di non fare come tuo solito… - concluse.

    Wazo annuì:
    - Certo.. come vuoi tu…-








    Neema entrò nella grotta dove dormiva il Leone ferito;
    suo padre le aveva detto di stare attenta a quel Leone, ma lei non capiva perché si fidasse così poco di lui…
    “Istinto…” diceva.


    La giovane leonessa non capiva come potesse suo padre giudicare un Leone solo in base al suo istinto.

    Wazo stava dormendo e Neema gli si avvicinò, con in bocca un pezzo di carne che posò affianco a lui.
    Il Leone aprì gli occhi e sbatté le palpebre, assonnato, alzando la testa a guardare la giovane leonessa che non aveva sentito arrivare.

    - Giorno… - la salutò Wazo, ancora mezzo addormentato.
    - Ben svegliato… - gli rispose Neema.
    - Ti ho portato da mangiare… - concluse.

    Wazo girò la testa verso il pezzo di carne, poi si voltò nuovamente a guardare la leonessa.
    - Grazie… - disse lui, invitandola a rivelare il suo nome.
    - Mi chiamo Neema… - rispose la leonessa.
    - Allora, grazie mille, Neema… - disse Wazo, sorridendogli.


    La giovane leonessa sorrise, non capiva perché, ma quel Leone gli stava simpatico, senza un motivo particolare, solo per istinto.
    - Ma si può sapere che ti è successo? – Lo interrogò Neema, curiosa.

    Il Leone smise di sorridere, guardò le ferite che gli percorrevano la schiena, poi si voltò nuovamente verso la giovane leonessa, sorridendo nuovamente.
    - Diciamo che ho avuto un piccolo litigio con qualcuno troppo potente… -

    Neema pensò di chiedergli meglio di cosa stesse parlando, ma capì che lui preferiva non parlarne.
    - Va bene… - gli disse.
    - Ora devo andare… mi voglio esercitare a cacciare… sai, dopodomani ho la mia Prima Caccia… - concluse la leonessa, orgogliosa di sé.

    Wazo la guardò, sentendosi stranamente felice per lei.
    - Buona fortuna, allora… - gli rispose.
    - Grazie… -

    Neema fece qualche passo verso l’uscita, ma ad un certo punto si fermò e si voltò verso il Leone.
    - Ci vediamo domani, ti porterò dell’altro cibo, va bene? – Gli chiese la leonessa.
    - Certo. – Rispose Wazo.
    - Ci vediamo domani, quindi... – concluse, sorridendo alla leonessa.

    Sul volto di Neema si dipinse un sorriso.
    - A domani! – lo salutò, prima di uscire dalla grotta.
     
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  8. Pikkola Marty 96
     
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    Non dirmi che adesso Wazo e Neema .... oddio !!
     
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  9. MementoMori
     
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    Continuo Capitolo 25°


    Taumi entrò nella radura dove Nuka la stava già aspettando;
    la leonessa raggiunse il compagno e gli si sdraiò affianco, poi sputò il pezzo di carne, che teneva in bocca, verso le Giovani Iene.

    Le Iene cacciavano nel cimitero, ma in quel posto la fame era incalzante e quando videro la carne gli si avventarono addosso, fameliche.

    Taumi guardò con un leggero fastidio lo spettacolo delle Iene, chiedendosi se davvero sarebbero state utili.
    - Come stai? – Chiese Nuka, voltandosi verso la compagna.
    - Bene… bene… - rispose la leonessa.

    Il Primogenito guardò la compagna negli occhi, qualcosa la turbava, si capiva.
    - Cosa c’è? – Gli chiese, preoccupato.

    Taumi sostenne un po’ lo sguardo del compagno, prima di voltarsi verso le Iene.
    - Sono preoccupata… davvero credi che quelle Iene potranno esserci d’aiuto? –


    Nuka guardò le Iene, poi si voltò nuovamente verso al leonessa.
    - Ne sono sicuro… Njaa cresce ogni giorno più forte e decisa… ci sarà molto utile… - gli rispose.

    “Njaa…” pensò. Così aveva chiamato una Iena che aveva scelto come Leader delle altre giovani Iene.

    - Ma qual è il piano? Anche se ucciderai Zira e Kovu mia madre e le altre non ti accetteranno mai… - Lo interrogò ancora la leonessa.

    Il Leone sapeva che la sua compagna aveva ragione.
    - Non mi interessa se non mi ameranno… a me basta avere te al mio fianco… - gli disse, appoggiando al sua testa su quella della compagna.

    La leonessa guardò il compagno, stranita.
    - Come non ti importa? Devo amarti per poter essere Re! –


    Nuka staccò la testa e guardò Taumi negli occhi:
    - Non è detto… basta che io tolga di mezzo tutte le altre possibili scelte… - rispose, calmo.
    - Intendi Kovu? – Chiese la leonessa.
    - Kovu… Chumvi… Zira… chiunque possa salire al trono… -

    Taumi guardò esterrefatta il proprio compagno.
    - Sei sicuro? –
    - Certo che lo sono… - rispose Nuka.
    - E se capiranno quello che vuoi fare? – Gli chiese lei, preoccupata.
    - Non lo capiranno… basta stare attenti… aspettare… -

    Taumi abbasso lo sguardo.
    - Forse non abbiamo così tanto tempo… - disse solo.

    Nuka la gaurdò, perplesso.
    - Cosa vuoi dire? –

    Taumi non rispose e Nuka allungo la zampa sotto il suo mento e le alzò delicatamente lo sguardo.
    - Cosa succede? – chiese.


    La leonessa non sapeva cosa dire, e dopo pochi secondi di silenzio decise di dire semplicemente ciò che il cuore le diceva.
    - Un cuccolo… stiamo per avere un cucciolo… -

    Nuka spalancò gli occhi.
    - Cosa?... davvero?... E’ magnifico! – Disse, mente sul viso si dipingeva un’espressione di assoluta felicità;

    ma Taumi abbasso lo sguardo, triste.
    - Cosa… Cosa c’è? – Chiese Nuka, sorpreso e preoccupato.

    Le leonessa rimase in silenzio per alcuni secondi.
    - Nuka… non voglio che corri dei rischi quando avremo un cucciolo… - rispose.
    - Non con Zira e quel msotro di Chumvi in giro… non voglio mettere in pericolo la vita del nostro cucciolo… - concluse.


    Nuka non rispose, ma la guardò, e quando la leonessa alzò lo sguardo i loro occhi si incrociarono.
    - Promettimi… promettimi che se farai qualcosa lo farai prima che nasca… -
    - Bhe… io… - cercò di rispondere Nuka.
    - Promettimelo. – Lo implorò la leonessa.

    Nuka abbassò lo sguardo, sapeva che questo voleva dire darsi un limite, darsi un tempo entro cui agire, se non avesse agito entro quel giorno non avrebbe più potuto…
    - Prometto. – Disse il leone, alzando lo sguardo sulla compagna.

    Taumi sorrise e gli leccò il muso.
    - Ti amo. – Disse la leonessa.
     
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  10. Sikitika
     
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    Ehia Zira... quanta stizza per il tuo amato fratellino "compagno di giuochi" ...

    Sono curioso: a me il piano di Nuka sembra sempre pieno di incognite, e credo anche che se pure fallisse prima del parto di Taumi, quest'ultima sarebbe tutt'altro che al sicuro dalle vendette trasversali.

    si profila anche un triangolo Kovu-Neema-Wazo niente male.
     
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  11. MementoMori
     
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    Capitolo 26°:

    Neema camminava fiera, portando in bocca un pezzo di carne che un tempo era appartenuta ad una gazzella che aveva cacciato quel giorno stesso.
    La giovane leonessa entrò nella grotta, cercando con lo sguardo Wazo.

    Quella volta il Leone era sveglio e si voltò all’arrivo di Neema.
    - Ciao! – Esclamò salutandola.

    La giovane leonessa si avvicinò e posò la carne vicino al Leone.
    - Ciao… guarda, questa l’ho cacciata di persona. – Gli disse Neema, orgogliosa di se stessa.

    Wazo guardò il pezzo di carne affamato ed iniziò a mangiare.
    - E’ buonissimo… - disse smettendo un momento di mangiare.
    - Sei stata bravissima. – concluse, riprendendo a divorare la carne.


    Neema si sentì il cuore ribollire di gioia, pensando a quello che Wazo le aveva detto.
    Non sapeva perché, non appena aveva ucciso la gazzella, aveva pensato di portarne un pezzo al Leone ferito, ma adesso si sentiva felice di averlo fatto.

    Il Leone finì di mangiare la carne, prima di concentrarsi nuovamente su Neema.
    - E’ domani il “Grande Girono”, giusto? –
    - Esatto. – Rispose lei.
    - Sarai emozionata. -
    - Un po’… spero che vada tutto bene… - rispose la leonessa.

    Wazo la guardò, sorridendogli.
    - Sono sicuro che andrai benissimo –
    - Lo spero! – Disse Neema, ridendo.

    Il Leone la guardò, pensando stranito a quello che provava nel suo cuore.
    Non era la solita attrazione, sentiva un’emozione diversa, nuova;
    di solito era felice di vedere una leonessa gioiosa perché significava che stava andando bene, che presto l’avrebbe posseduta… ma quella volta era felice solo al pensiero che Neema stesse bene.


    Era davvero quello l’amore di cui aveva tanto sentito parlare? Quella leonessa lo aveva colpito a tal punto?

    Wazo scosse la testa, cercando di scacciare quei pensieri.
    - Che c’è? – Chiese Neema.
    - Niente… - rispose il Leone, sorridendogli.

    La leonessa rimase in silenzio per un po’, poi gli venne un’idea e scattò in piedi.
    - Senti… ce la fai a camminare? – gli chiese.
    - Perché? – La interrogò Wazo, curioso.
    - Adesso pensavo di andare ancora ad esercitarmi nella caccia, pensavo che un Leone a giudicare potrebbe essere d’aiuto. – Rispose lei, sorridendogli.
    - Ovviamente solo se i tagli non ti fanno male… - concluse lei.

    Il leone guardò i tagli che aveva sulla schiena, poi si voltò nuovamente verso la leonessa.
    - Tranquilla, posso camminare senza problemi. – Mentì Wazo.

    La leonessa sorrise, felice, e iniziò a camminare verso l’uscita dalla grotta.
    Wazo si alzò, ma ebbe un sussulto quando sentì i tagli tendersi;
    era sicuro che non si sarebbero riaperti, al massimo avrebbero perso un po’ di sangue, così iniziò a camminare, seguendo Neema.


    CITAZIONE (Sikitika @ 19/7/2010, 21:31)
    Ehia Zira... quanta stizza per il tuo amato fratellino "compagno di giuochi" ...

    dai, però tutto sommato ha preso bene il suo ritorno... xD

    CITAZIONE
    Sono curioso: a me il piano di Nuka sembra sempre pieno di incognite,

    in effeti per adesso il suo piano è: Aspettiamo e vediamo...

    quanto a Taumi, lei non sa cosa ha fatto Chumvi a Kula, quindi anche se sà che sono sono buoni non ha ancora presente quanto siano cattivi...




    P.S prima che qualcuno di voi pensi che Wazo sia un bravo leone vi invito a rileggere bene quando parla di Laira...
     
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  12. Sikitika
     
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    CITAZIONE (MementoMori @ 19/7/2010, 21:55)
    dai, però tutto sommato ha preso bene il suo ritorno... xD

    Eeeeeh! Come no! ci manca che gli sputava in faccia XD

    CITAZIONE (MementoMori @ 19/7/2010, 21:55)
    quanto a Taumi, lei non sa cosa ha fatto Chumvi a Kula, quindi anche se sà che sono sono buoni non ha ancora presente quanto siano cattivi...

    Però ne sa abbastanza per riferirsi a lui come "quel mostro di Chumvi". E poi vale per lei quanto valeva per Kula e Nala: se appoggi una ribellione, devi accettarne i rischi se poi fallisce. E lei ormai è complice.

    CITAZIONE (MementoMori @ 19/7/2010, 21:55)
    P.S prima che qualcuno di voi pensi che Wazo sia un bravo leone vi invito a rileggere bene quando parla di Laira...

    "Bravo" forse no... astuto senz'altro!
    Se si comporta così è perchè c'è chi gli da corda e gioca al suo gioco.
    Certo forse Neema è un po giovincella per capire però...
     
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  13. Pikkola Marty 96
     
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    Imminente gelosia di Kovu !! XD XD
     
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  14. MementoMori
     
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    Capitolo 27°:

    Wazo stava riposando, sdraiato nella grotta, quando Neema entrò.
    - Ce l’ho fatta! – Urlò, ridendo.

    Wazo aprì gli occhi, sbattendo le palpebre addormentate, alzando la testa per guardare la Leonessa.
    All’inizio il Leone non capì di cosa stesse parlando, ma poi si ricordò che giorno era, il giorno della Prima Caccia.
    - Quindi hai avuto successo? – Chiese Wazo, ancora un po’ addormentato.
    - Certo! Sono stata bravissima! - Rispose lei, orgogliosa.
    - Tutti sono orgogliosi di me! Anche mio padre mi ha fatto i complimenti! – concluse, sorridendo.

    Wazo ripensò a Chumvi, c’era qualcosa che non lo convinceva in quel Leone, la sua presenza gli dava una sensazione di fastidio.
    - A proposito di tuo padre… sono io che non sono nelle sue simpatie oppure è sempre così poco cordiale? – Gli chiese il Leone.
    - Non so perché ma ti ha preso in antipatia… - rispose Neema
    - …dice che non sei un Leone di cui fidarsi… - concluse la leonessa.


    “Forse ha ragione…” pensò il Leone, tristemente.
    - …ma a me non interessa quello in cui pensa… - gli disse Neema, sorridendogli.

    Wazo guardò la leoenssa negli occhi, sorridendo felice.
    - E sempre riguardo tuo padre… l’ultima volta che sono passato di qui stava con una leonessa… Kula mi sembra… ma adesso non la vedo più in giro… - gli chiese il Leone, curioso.

    La leonessa lo guardò stranita.
    - Mio padre mi ha detto che Kula era una traditrice… e che è stata trattata come tale… ma non mi ha mai detto che fine ha fatto… e non mi aveva mai detto che erano compagni… - rispose lei.

    Wazo la guardò chiedendosi perché suo padre fosse stato tanto misterioso e riservato sulla faccenda, ma in quel momento non aveva voglia di pensare a questo.
    - Bha… si vede che non era importante… - disse il Leone.
    - Hai ragione. – rispose la leonessa, senza sapere a cosa credere.

    Neema scattò in piedi, sorridendo.
    - Ho voglia di fare una passeggiata… mi accompagni? – Gli chiese voltandosi a guardarlo.

    Wazo si alzò in piedi, i tagli non gli facevano più male come i gironi precedenti e sentiva solo qualche fitta di dolore quando faceva movimenti troppo veloci.
    - Certo! – Rispose.

    Così il Leone e la neo-cacciatrice uscirono assieme dalla grotta, incamminandosi verso la pozza dell’acqua.
     
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  15. MementoMori
     
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    Continuo Capitolo 27°:

    I raggi del sole colpivano impietosi le Terre del Branco.
    Neema e Wazo raggiunsero la Pozza dell’Acqua e bevvero avidamente.

    - E come mai non hai ancora un compagna? – Gli chiese Neema, voltandosi a guardare il Leone, divertita.

    Il Leone ferito smise di bere e, dopo un momento di silenzio, rispose:
    - Diciamo che non ho ancora trovato la leonessa giusta… -
    - E tu invece? Avrai schiere di ammiratori… - concluse Wazo.

    La leonessa sorrise.
    - Invece no… ancora nessuno… - rispose.

    Wazo bevve ancora un po’, poi alzò la testa per guardare in faccia la leonessa.
    - E vorresti anche farmi credere che non c’è nessun Leone su cui ha allungato gli occhi? – disse il Leone, ridendo.
    - Nessuno per ora… - rispose lei, sorridendo.
    - Anche se… pensandoci bene c’è qualcuno che mi piace… - concluse la leonessa.
    - Ah, si? E chi sarebbe? – chiese Wazo, guardandola negli occhi.


    Neema non rispose, ma si avvicinò al Leone e strofinò la testa sul suo collo.
    Wazo rimase un momento immobile, poi iniziò anche lui a strofinare la testa.

    Improvvisamente si bloccò, “Cosa sto facendo?” si chiese;
    era sicuro di quello che stava facendo? E se dopo averla avuta, perdesse l’emozione che gli faceva provare? L’avrebbe abbandonata come le altre? No… solo l’idea di farla soffrire lo faceva stare male…

    - Cosa c’è? – Chiese Neema, guardandolo perplessa.

    Wazo abbassò la testa, guardando per terra.
    - E’ solo che… sei proprio sicura? – Chiese.
    - Certo che lo sono… - rispose la leonessa, sorridendogli.
    - Ma… - cercò di dire lui.

    Sul viso della leonessa si dipinse un’espressione di tristezza…
    - Non ti piaccio? – chiese.
    - Cosa? Certo che mi piaci… mi piaci da impazzire… solo che… - rispose il Leone.
    - Allora non ci sono problemi… io ti amo, tu ami me… non vedo cosa possa fermarci… -


    Il Leone alzò lo sguardo, sorridendo.
    - Hai ragione. – disse solamente.

    Poi Wazo ricordò le parole della sorella: “Ma in questi giorni cerca di non fare come tuo solito…”

    - Ascolta… io tiamo… però non lo deve sapere nessuno… né tuo padre… né Zira… - Gli disse il Leone ferito.
    - Certo. – Acconsentì Neema, per poi protendersi in avanti e leccargli la guancia.






    Nuka era seduto sopra una sporgenza, nascosto dietro a dei cespugli;
    era rimasto immobile, in silenzio ad osservare Wazo e la stupida figlia di Chumvi mentre parlavano.


    “Interessante…” pensò.
    Si voltò a guardare la sua amata Taumi, seduta affianco a lui.
    - A cosa stai pensando? – Gli chiese la leonessa, voltandosi a guardarlo.
    - Penso che il nostro momento potrebbe arrivar prima di quanto pensavamo… -

    La leonessa guardò ancora il volto dell’amato, poi si voltò nuovamente verso i due innamorati.
    - Pensi si amino davvero? - chiese Taumi.
    - Bha… forse lui la ama… ma quella bimbetta non sa neanche cos’è il vero amore… - rispose lui, sorridendogli.
    Taumi si alzò.
    - Io adesso devo andare a caccia… tu che fai? –

    Nuka rimase in silenzio per qualche secondo, poi rispose:
    - Io vado alla radura… con le Iene… -
    - Va bene… - disse Taumi.
    - Ci vediamo là allora… - concluse.

    Nuka e la sua compagna fecero qualche passo assieme, prima di dividersi per strade diverse.
     
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