Kyasha e sua figlia Red

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  1. SugarBits
     
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    Ecco qui il nuovo capitolo, questo è stato un flash pazzesco, provate un pò a indovinare in che posto si trovano Kyasha e Red? XD

    Erano passati ormai tre lunghi giorni da quando Kyasha aveva lasciato casa, tre lunghi interminabili giorni. Non aveva bevuto che di rado, mangiato quasi nulla, ed era stremata, quasi senza forze, ma andava avanti per amore di Red. La piccola non faceva che dormire e bere il latte che miracolosamente ancora la madre riusciva a darle. Si era lamentata un pò all'inizio, le mancavano i suoi cuginetti, aveva nostalgia di casa, e muoversi tutto il giorno su e giù per posti che non conosceva non le piaceva, ma alla fine si era arresa. La sua presenza, la sua vocetta allegra erano l'unica cosa che infondeva speranza nel cuore di Kyasha.

    Quando la notte, spossata, si fermava per riposare non di rado le capitava di pensare che avesse commesso un terribile sbaglio, che quella non fosse altro che una pazzia: sarebbero morte, come altro poteva andare? Come aveva potuto sperare di riuscire? Erano sperdute nel nulla, nel più assoluto deserto. Sperava davvero che questo fosse un futuro migliore? E se davvero fosse riuscita? Come avrebbe fatto? Avrebbe lasciato Red da sola, una cucciolina inerme, mentre lei andava a cacciare? Mille e più dubbi l'assalivano, aveva persino pensato di tornare indietro. Ma dietro di sè ormai non scorgeva più casa sua. Era troppo lontana. E poi finalmente le sue notti non erano piùtempestate da incubi. Doveva andare avanti.

    Passarono altri giorni. Kyasha continuava ad arrancare, abbeverandosi alle pozze e nutrendosi di topolini. Quel deserto non finiva mai. In più sentiva che presto il suo latte sarebbe finito, che red sarebbe stata pronta per lo svezzamento: cosa le avrebbe dato da mangiare? Topi? Oltre ad essere un cibo poco dignitoso erano talmente pochi che sarebbero presto morte di fame entrambe.

    Quando la povera leonessa iniziava a disperare, al tramonto del quindicesimo giorno Kyasha vide apparire come dal nulla un'oasi. Un posto verdeggiante, lussurreggiante, piano di vita. Kyasha con le ultime forse che le restavano corse lì, verso l'acqua. E bevve finchè non si fu del tutto dissetata, finchè la sua gola riarsa non smise di dolerle. Anche Red bevve un pò, per poi divertita mettersi a giocare nell'acqua. Kyasha la vide divertirsi: per un attimo la sua cucciola le fece pena. Era sola, del tutto sola. Certo, lei era al suo fianco, ma non aveva compagni di giochi. Nessuno con cui passare il tempo a divertirsi. Kyasha scacciò questi pensieri, quindi entrò a sua volta nel laghetto cominciando a giocare con la figlia. Non sapeva fino a quando sarebbero state sole, ma sua figlia non avrebbe sofferto, mai.

    La mattina dopo Kyasha si svegliò di buon mattino, aveva dormito bene, aveva acqua in abbondanza, le serviva solo un pasto decente. Diede una leccata alla sua piccola svegliandola

    <<red, io vado a cercare da mangiare. Tu resta qui.>>
    <<..i...>>

    La cucciola le sorrise teneramente ancora sbadigliando quindi si rimise a dormire: Kyasha non potè fare a meno di pensare quanto stesse diventando carina, e quanto stava crescendo: certo aveva sempre poche settimane ma già aveva imparato a esprimersi, a farsi capire, e zampettava qua e là. Era vispissima, il suo carattere era vispo e allegro, curioso e intraprendente: le somigliava tanto e Kyasha era certa che la sua cucciola sarebbe stata anche meglio di lei. Aveva ereditato la sua parte migliore, e la forza di suo padre, era piccola ma era resistente, ce l'avrebbero fatta.

    Kyasha si assicurò che il posto dove la sua piccola dormiva fosse riparato e sicuro, quindi a malincuore si allontanò veloce: doveva cacciare, aveva bisogno di mangiare qualcosa. Andò su e giù per l'oasi durante tutta la mattina, ore ed ore a correre, a cercare, tentare di scovare una pista, un odore. Ma nulla. Quel posto sembrava totalmente disabitato. Le sembrò di tanto in tanto di avvertire qualcosa, le parve quasi di avvertire odore di maiale, ma non riuscì a trovare nullà e pensò di averlo immaginato. A sera riuscì a trovare alcuni topolini e un paio di uccelli. Non erano il lauto banchetto che sperava ma erano ugualmente meglio di nulla, le averrebro restituito le forze.

    Tornata nel giaciglio dove aveva lasciato Red la trovò ancora lì, giocava con una foglia e vedendola le andò incontro traballando sulle sue instabili zampette. Lei la abbraccio, la allattò, quindi mentre la piccola dormiva mangiò, poi sia addormentò a sua volta stremata. Nonostante quel posto sembrasse un paradiso lei e la sua cucciola non potevano restare. Non avevano cibo lì, era una trappola, dovevano ripartire.
     
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  2. lili31
     
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    :lol: ahaaha nn si mettono a mangiare larve visto il posto?? (almeno credo d aver capito,hemm.. :unsure: )
    quello che si vede all'inizio mi pare sia un ghepardo!
     
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  3. SugarBits
     
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    ahahah e brava lilli, vedo che hai capito al volo XD

    ah, ecco cos'era! un ghepardo!!!
     
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  4. SugarBits
     
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    Ecco il nuovo capitolo, commentate in tanti please ^_*

    Fu così che il mattino seguente Kyasha e la sua piccola si rimisero in marcia, di tanto in tanto la piccola, vivace e irrequieta, iniziava ad agitarsi e la madre le permetteva di sgranchirsi le zampette facendola camminare con se, rallentava il passo ma vederla felice la ripagava di tutto, inoltre sia lei che la piccola erano ben rifocillate e cariche di speranze, Kyasha era convinta che dopo quell'oasi il deserto non sarebbe durato ancor a a lungo. E infatti, due giorni dopo, Kyasha e la sua piccola iniziarono qua e la, in mezzo al giallo appassito della sabbia, a vedere un pò di verde.

    Kyasha decise di affrettare il passo e ben presto la vegetazione si fece più fitta, il paesaggio sedertico fu sostituito da ampie praterie verdeggianti e qua e là da spruzzi di foresta, una jungla che pullulava di selvaggina, di promesse. Kyasha era entusiasta. Sarebbe andata a cacciare anche in quel momento, ma era notte e doveva cercare un riparo per la sua bambina: si accoccolarono sotto un albero e dormirono lì, il giorno dopo Kyasha avrebbe dato un'occhiata in giro.

    Quando venne il mattino Kyasha si svegliò di buon ora, pronta per la caccia, leccò la sua cucciola, in un primo momento pensò di raccomandarsi con lei e andare a cacciare come aveva già fatto in precedenza ma si rese conto che quel posto non la convinceva: era troppo esposto e non sapeva nulla del luogo dovo era arrivata, potevano esserci chissà quali e quanti pericoli... Così, anche se Red non ne fu proprio entusiasta, Kyasha la svegliò e la convinse a seguirla: non appena avesse fiutato una traccia l'avrebbe sistemata in un posto sicuro recuperandola subito dopo.

    Ma per prima cosa doveva esplorare quel posto, capire se era un posto sicuro. Se vi erano pericoli. Se lei e Red potevano restare o se invece avrebbero dovuto fuggire via ancora una volta, o ancora se quel territorio apparteneva già a qualcun altro. Erano talmente lontane da casa... Kyasha avanzava, non si sforzava piùdi tanto di essere silenziosa, sua figlia Red in fin dei conti zampettando allegra qua e la non l'avrebbe comunque fatta passare inosservata

    <<red, non allontanarti...>>
    << ti, mamma!>>

    La piccola sembrava su di giri, era decisamente una cucciola vivace e l'unica ragione che permetteva a Kyasha di tenerla d'occhio era la giovanissima età della piccina, che ugualmente alla prima farfalla o ape iniziava a saltellare contenta rischiando di allontanarsi un pò troppo. Kyasha sorrideva, quando d'un tratto avvertì un'odore.

    <<red, sta giù e non ti muovere.>>
    <<ti, mamma>>
    <<io torno subito, guai a te se fai anche un solo passo>>

    Non era odore di selvaggina, non aveva idea di chi potesse essere, ma qualunque cosa fosse era meglio proteggere la cucciola. Lasciatala vicino ad un'albero nell'erba alta Kyasha si addentò in un boschetto non lontano giungendo pochi metri dopo in una piccola radura: il sole penetrava qua e la tra gli alberi abbagliandola, rendendo la visione incerta. D'un tratto le pare di vedere un lampo dorato

    <<chi è là?>>

    Nessuna risposta. Forse lo aveva solo immaginato? Poi un rumore alle sue spalle, il tempo di voltarsi e vide di nuovo in un attimo quel bagliore dorato. Iniziava a spaventarsi

    <<fatti vedere!>>

    Qualunque cosa fosse era veloce, si muoveva nella boscaglia, l'aveva messa in trappola... Poi d'improvviso Kyasha sentì un tonfo attutito alle sue spalle, si voltò e...

    <<cosa ci fai tu nel mio territorio?>>


    Lo so, con questo vi lascio un pò sulle spine ma prometto di farvi avere presto il seguito ^_*
     
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  5. -L£ONCINA-
     
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    mmm.... sai ke la descrizione era quella che avrei voluto fare per la terra del silenzio?
     
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  6. SugarBits
     
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    ghgh non ci credo XD
    ma... nessun commento riguardo questo capitolo? *_*
     
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  7. -L£ONCINA-
     
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    sì ce l'ho: ke paura gli okki gialli!!! image --> image image

    no, dai, skerzo, mi piace molto come stai costruendo il personaggio di Kyasha...
    SPOILER (click to view)
    nn skerzo, immaginavo così la terra del silenzio.
     
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  8. SugarBits
     
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    grazie Leoncina, è davvero bello sentirsi apprezzati^^
    anche se ora state commentando dolo ntu e Lilli, gli altri li ho persi *_*

    SPOILER (click to view)
    bhè... non è detto che non sia lo stesso posto, no? ^_*


    ah! a (S) proposito... ecco il nuovo capitolo :P


    Kyasha si ritrovò dinanzi un immenso felino dal manto nero come la notte, grande quasi il doppio di lei, muscoloso, forte, i suoi occhi gialli dardeggiavano feroci e la sua espressione era tutt'altro che amichevole. Kyasha provò un fremito di paura ma non si tirò indietro.

    <<chi sei?>>
    <<straniera questo dovrei chiederlo io a te>>
    <<io sono Kyasha>>
    <<il mio nome è Nebel>>
    <<nebel, questo territorio è tuo?>>

    Nebel la guardò negli occhi con freddezza e non rispose, quindi voltandosi per andarsene le disse

    <<va via Kyasha, torna da dove sei venuta, queste terre sono pericolose>>

    Kyasha rimase un attimo paralizzata da quelle parole, ma solo un attimo: no! Dopo tutto quel viaggiare non poteva finire così. Ringhiando si parò dinanzi Nebel

    <<se queste terre sono tue provamelo e se me lo ordini me ne andrò, ma non prendo ordini dal primo sconosciuto che incontro>>
    <<stupida leonessa! Con chi credi di avere a che fare? Togliti di mezzo!>>
    <<io non vado da nessuna parte!>>

    I due leoni si accuattarono ringhiando, sfoderando gli artigli, pronti ad aggredirsi, pronti a lottare...

    Intanto, nel punto in cui era stata lasciata, Red se ne stava buona buonina... o almeno così era stato per i primi dieci secondi finchè una splendida farfalla non era passata davanti al muso della cuccioletta che, dimenticando tutte le raccomandazioni della madre, si era messa subito ad inseguirla tutta contenta.

    Zompettando allegra sulle sue traballanti zampette la piccina corse un pò, cercando di afferrare l'insetto, ridacchiando allegra, finchè, senza accorgersene, inciampò in qualcosa ritrovandosi a pancia all'aria: il qualcosa in cui era inciampata era morbido, tutto nero come la notte, non molto grande, aveva due intensi occhi gialli, piccole ma affilate zanne e adesso ringhiava nervoso in sua direzione. Red era spaventatissima. L'essere ringhiante le si avvicinò con aria sospetta, quindi a poco a poco smise di ringhiare e con voce un pò roca domandò

    <<e tu, cosetta, da dove salti fuori?>>

    Poi, non ottendendo risposta e vedendo quanto Red fosse spaventata con tono un pò più amichevole domandò ancora

    <<come ti chiami?>>
    <<h... Hied...>>

    Rispose la piccola non riuescendo ancora a pronunciare bene il proprio nome.

    <<io sono Zefir, cosetta, molto piacere>>

    il cucciolo di pantera le sorrise sornione, quindi dopo poco le chiese amichevole

    <<ehi, cosetta, hai fame?>>

     
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  9. -L£ONCINA-
     
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    ......................





























    è la terra del silenzio, vero? dui dimmelooooooo....
    SPOILER (click to view)
    1 particolare: se vuoi riportare la madre di Rash ti ricordo ke ha gli okki verdi ;)
     
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  10. $¦mßã l£ Þet¦t ®Ø¦
     
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    che bello!
     
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  11. SugarBits
     
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    grazie simba!
    avevo paura di essere diventata noiosa e temevo che iniziando a spostare l'attenzione su red la storia potesse non piacere *_*
     
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  12. lili31
     
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    mamma mai che bella!!!( ma no che nn è noiosa Red!)
    ma fate pure la storia intrecciata??? ^_^
     
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  13. -L£ONCINA-
     
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    ki lo sà... *sorride dibolica*
     
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  14. SugarBits
     
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    bhè... non si può mai dire... vero Leoncina? ;)

    intanto, nell'attesa, il nuovo capitolo^^

    la piccina annuì con foga, aveva corso tanto e non mangiava dalla sera prima, quindi seguì il nuovo amico che ridendo le fece strada. Camminarono un pò e a pochi metri lui le presentò la carcassa di un animale già quasi del tutto divorato, non doveva essere stato ucciso che da poche ore. Red lo guardò con aria interrogativa, ma lui parve non farci caso ed iniziò a mangiare. La piccola allora con aria mesta si accucciò lì vicino, solo dopo poco il cucciolo nero si accorse che la piccola non mangiava quindi le si avvicino

    <<ehi, non avevi detto di avere fame?>>
    <<io no ma'ggio q'etta hiobba!>>
    <<a no? E cosa mangi allora?>>
    <<io bevo il latte>>

    Zefir scoppiò a ridere, quindi schernendo Red, che risentita lo guardò con aria un pò arrabbiata un pò vergognosa

    <<alla tua età!>>

    Quindi, facendosi più comprensivo

    <<bhè, allora direi che è giunto il momento di provare un pò di carne, cosetta!>>

    E staccatole con una zampata una striscetta di carne gliela pose innanzi

    <<avanti, assaggiala>>

    Red, curiosa, avvicinò il musetto alla carne, lo annusò quindi gli diede una leccata: il sapore intenso e salato del sangue inizialmente la disgustò facendole arricciare il naso e provocando le risa di Zafir, ma dopo poco diede una nuova leccata, quindi, prendendoci gusto, iniziò a sgranocchiare a piccoli morsi la striscetta di carne

    <<hai visto? Non è poi così male?>>

    Red ne rosicchiò ancora un pò, quindi, stanca e poco abituata a masticare, si stese a pancia in sù. Zefir le si sedette accanto

    <<non mi hai ancora detto da dove vieni>>

    Red si accigliò, quindi dopo un pò rispose

    <<dall'abbehio>>

    Zefir rise, quindi cercando ancora di capire chi fosse la piccola straniera le domandò

    <<ce l'hai una mamma, cosetta?>>
    <<shi>>
    <<e dov'è?>>
    <<e' a fahie la caccia>>

    Zefir stava per farle una nuova domanda quando un forte ruggito catturò la sua attenzione

    <<resta qui>>

    mormorò a Red con fare protettivo iniziando a muoversi quatto nell'erba per scoprire chi o cosa fosse l'origine di tanto baccano, ma la piccola Red, lungi dal voler obbedire al nuovo amichetto, gli fu in un attimo alle costole. Insieme avanzarono nel fitto prato fino a raggiungere i pressi di una radura dove una leonessa e una pantera erano in procinto di affrontarsi. Zefir abbassò le orecche con aria terrorizzata

    <<papà...>>

    appena un sussurro, impercettibile ai due leoni e il piccolo era pronto a fare dietro front senza essere notato, se non fosse stato per la sua piccola compagna che, scorta e riconosciuta la leonessa, esclamò contenta

    <<mamma!>>

    correndole incontro senza preoccupazione alcuna.
     
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  15. -L£ONCINA-
     
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    XDDDDDDDDDD ahahahahah! grande RED!!!!!!!
     
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111 replies since 16/6/2008, 15:56   1186 views
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